Colloquio Rowan Havilliard

« Older   Newer »
  Share  
Nickness
view post Posted on 4/4/2017, 15:28




La vecchia cabina telefonica era in un anfratto di una qualche via londinese, di un rosso vermiglio che faceva a pugni con l'aria fatiscente e tetra di quella vietta piena di sporcizia e carrelli dell'immondizia dei locali antistanti. Si era sempre chiesto cosa ci trovavano gli stranieri di tanto affascinante in quei vecchi cabinati telefonici. Che nei loro paesi forse non ci fossero telefoni pubblici? Oppure che non esistesse il colore rosso?* Chissà*. In ogni caso, Rowan non si aggirava nei pressi della Londra babbana per ammirare i turisti che scattavano foto a qualunque cosa destasse la loro curiosità, ma aveva un obiettivo preciso. Il messaggio che aveva ricevuto parlava chiaro: "La sua domanda d'assunzione è stata accettata. Si presenti Mercoledì alle 10.30 provvisto di bacchetta magica e documento di riconoscimento per procedere ad un colloquio con il Ministro Pompadour". Si era vestito da borghesotto inglese per l'occasione: rendigote scura con cravatta a strisce, pantaloni attillati e mocassini ai piedi. Il colletto cominciava a prudergli e aveva già cominciato ad assumere un'espressione infastidita per tutta la formalità che, non appena avrebbe messo piedo nell'atrium, gli si fosse riversata addosso. Non per niente aveva fatto richiesta per un lavoro modesto, come quello di controllare le scope, per evitare di incappare in stupide barriere sociali e norme lavorative. Così, con un sbuffo prima di avviarsi e con le mani in tasca, attraversò il vicolo maleodorante e semi-illuminato da un sole prettamente londinese. Si avvicinò al cabinato rosso ed entrò spingendo contro la porta scricchiolante. Lo stambugio in cui era cacciato era strettissimo, il telefono incollato alla parete era ricoperto da uno strato ruggine e polvere, i vetri un tempo trasparenti erano ormai diventati dei pannelli di ossidiana. «Poetico che il Ministero abbia scelto i telefoni pubblici come entrata segreta, ma dovrebbe occuparsi magari di spolverare ogni tanto» borbottò sottovoce e riluttante prese la cornetta incrostata dal suo alloggiamento. Una voce roca gli fece le solite domande di routine: "Chi è? Ha bisogno? Perchè è qui? Fa parte dello schieramento dei Mangiamorte? Perchè se è così non può entrare." Avrebbe tanto voluto rispondere «Si, perchè te lo vengo proprio a dire a te», ma si limitò a rispondere come un robot alle domande che gli venivano poste. Al termine del "terzo grado", la macchinetta del telefono emise un breve rumore, sputando dallo sportellino dei soldi un cartellino con scritto il suo nome e il motivo della sua visita. Seguì una leggera vibrazione e l'ascensore cominciò a muoversi verso il basso. In pochi secondi Rowan si ritrovò faccia a faccia con il gigantesco atrium che si apriva tutt'intorno, al centro una statua d'oro torreggiava autoritaria sulle persone che si trovavano sotto ad ammirarla. Era proprio come se lo aveva immaginato: flotte di uomini, in giacca e cravatta, si muovevano lesti e rapidi: la gigantesca sala era sonorizzata dallo scalpiccio delle scarpe degli uomini. Considerato che il Ministero si estendeva nel sottosuolo, Rowan non potè fare a meno di pensare ad un formicaio: tutte le formiche eseguivano il proprio lavoro, orbitando intorno alla regina: il Ministro Camille Pompadour con cui ora Rowan avrebbe dovuto incontrarsi. Il pensiero gli provocò una smorfia in faccia, mentre si recava alla reception per farsi indicare la direzione giusta. Sfilò la sua bacchetta e la registrò nell'ufficio apposito, prima di farsi condurre da una segretaria con la chioma raccolta a chignon in una saletta d'attesa. Si sedette su una poltroncina verde e appoggiò il gomito sul bracciolo, con la mano aperta a reggere la testa. La stanzetta aveva una duplice entrata da cui si scorgeva il movimento esterno ed era piena di sedie, tavoli e poltroncine per sedersi. Uomini e donne uscivano dalle porte spalancate, mentre sul lato opposto c'era un'altra porta, che probabilmente, conduceva all'ufficio del Ministro. Aspettò giusto qualche minuto prima di divertirsi a lanciare qualche incantesimo di trasfigurazione o di occultamento sugli oggetti della sala: prima un signore dall'aspetto autoritario si ritrovò improvvisamente seduto su un pallone da calcio, il che inevitabilmente lo portò ad una rovinosa caduta; poi una donna in piedi sui tacchi finì vittima di una crescita iperbolica del cuoio capelluto. Si limitava a leggeri movimenti della bacchetta, nascosto dal bracciolo della poltrona, e a pronunciare sottovoce gli incantesimi, in modo da non farsi scoprire: la sua postura scomposta e quasi addormentata lo scagionavano da ogni possibile dubbio. E a breve avrebbe incontrato il Ministro. Chissà cosa avrebbe detto o fatto. E sopratutto se avrebbe ottenuto il lavoro.

Edited by Nickness - 4/4/2017, 20:01
 
Top
view post Posted on 11/4/2017, 23:04
Avatar


Group:
Ministro della Magia
Posts:
7,718
Location:
Toscana

Status:


Non aveva fatto i compiti a casa.
Un bel dannazione ci sarebbe stato bene, lo avrebbe anche scandito a dovere, fra le mura di quel corridoio stretto e claustrofobico sarebbe risuonato come un urlo barbarico di guerra.
E invece no, si sentiva in pace con sè stessa.
Le succedeva spesso, soprattutto a quell'ora e tutto era dovuto al caffè fumante che sciaguattava nella grossa tazza madreperlata, come le onde di una tempesta. Ma erano solo i suoi passi e la poca premura di lasciare una scia di gocce marroni sul pavimento asettico.
Aveva un colloquio con tale Rowling qualcosa. A dire la verità si sarebbe dovuta trovare davanti a tale Rowling qualcosa già da dieci minuti ma, ahimè, sebbene non sopportasse i ritardatari, quella volta non poteva prendersela con il povero Rowling.
Rallentò un po' il passo prima si svoltare l'angolo e portò la tazza alle labbra facendo attenzione, quella volta si, a non macchiarsi la camicia linda e immacolata. I bottoni dei polsini erano aperti e la stoffa arrotolata fin sopra i gomiti.
Eh si, perchè erano già tre ore buone che si trovava al Ministero a girovagare come una trottola.
Ma aveva appena scorto il fascicolo che i suoi bravi collaboratori le avevano fatto trovare sulla scrivania.
Giunse nel disimpegno, piuttosto affollato e si fermò a pochi passi da un uomo impettito seduto su un pallone grande più o meno come un melone. Arrancava sforzandosi di mantenere l'equilibrio, poi rotolò di lato e il bottone della giacca, per i suoi gusti troppo stretta, schizzò in testa ad un giovane seduto su una poltroncina verde che pareva addormentato. E che sembrava uscito da un dipinto del 1800. La sua attenzione venne poi catturata da una donna sui tacchi che reggeva una matassa infinita di .. uhm .. capelli?
Istintivamente abbassò lo sguardo sul liquido scuro che copriva il fondo della tazza, qualche idiota si era divertito a correggerle il caffè?
Decise saggiamente di ignorare l'imminente cataclisma e si rivolse al ragazzotto che si era probabilmente accorto di non essere sul divano di casa propria.

"Immagino che lei sia ... "

Oddio, tale Rowling qualcosa? Roward? Ruan?

" ... qui per il colloquio di assunzione"

Era andata abbastanza a colpo sicuro, durante la lettura di tre righe si e dieci no del fascicolo era stata abbastanza fortunata nell'imbattersi nell'età del giovane, poco più che ventenne. Quasi tirò un sospiro di sollievo, non avrebbe retto ad un uomo senza bottone della giacca che avrebbe rifiutato la sedia per sedersi su una suppellettile di porcellana a forma di unicorno.

"Sono Camille Pompadour, mi scuso per il ritardo"

Porse la mano al giovane.

"Mi segua, le faccio strada"

Certa di essere seguita, voltò le spalle al suo ospite e raggiunse l'Ufficio. Aprì la porta e sostò sulla soglia, invitandolo ad entrare per primo.

 
Top
Nickness
view post Posted on 12/4/2017, 22:03




Rowan non si era minimamente accorto che Camille era in ritardo. Era troppo preso con i suoi giochetti infantili per badare al tempo e all'imminente colloquio di lavoro. Si può dire che fosse un suo modo per scaricare il nervosismo, agitare la bacchetta e pronunciare qualche formula magica. Individuò con lo sguardo sottile la prossima vittima dei suoi scherzi: un uomo in giacca cravatta che stava per accomiatarsi su una poltrona dal lato opposto della sala di attesa. Il volto gli si accartocciò in un sorrisetto beffardo, quando, con un colpo di bacchetta, rimpicciolì il mobilie su cui l'uomo stava per poggiare le natiche. Trattenne a stento una risata quando l'uomo si ribaltò all'indietro, con un'espressione sconvolta. Si guardò intorno attonito a cercare il responsabile di tale beffa e quando posò uno sguardo iracondo su Rowan, il ragazzo voltò la testa e finse di starsene appisolato sulla poltroncina. Tipico. Ma il divertimento sfumò ben presto quando il primo ministro fece la sua comparsa di fronte a Rowan. Sapeva che Camille fosse una giovane donna in carriera, che in contemporanea con il suo ruolo in politica, gestiva anche la cattedra di pozioni ad Hogwarts. Ma non l'aveva mai vista di persona, se non su qualche immagine tappezzata qua e là. Probabilmente le immagini in movimento che aveva intravisto non le rendevano giustizia, visto che si trattava senza dubbio di una bella donna. Aveva sempre avuto un debole per le donne dai capelli corvini, ma ciò che lo fece sobbalzare furono i suoi occhi viola. Avrebbe voluto dire sottovoce "che gnocca", ma si limitò a pensarlo. Ma nel frattempo che Rowan era perso nell'ammirare il primo ministro, questo aveva già incominciato a parlare. «Ehm..ehm» - non gli capitava spesso di farfugliare perciò si affrettò ad aggiungere - «Si, sono Rowan Havilliard». La donna gli fece senno di seguirlo e come un un cagnolino dietro al suo padrone, la seguì senza fare storie. Nel breve tragitto chiaramente non esitò a poggiare lo sguardo un po' più giù rispetto al solito, giusto per osservare il lato b del ministro. Con un sorriso soddisfatto e con una leggera sfumatura da perfetto idiota e pervertito si accomodò in seguito nell'ufficio del ministro. Non era niente di straordinario ed eccentrico come si sarebbe aspettato da un leader politco, anzi era abbastanza sobrio e disordinato. Si accomodò sul divanetto in pelle rossa, senza aspettare il benchè minimo permesso da parte del ministro, e aspettò che il colloquio cominciasse.

Edited by Nickness - 17/4/2017, 23:51
 
Top
view post Posted on 17/4/2017, 23:08
Avatar


Group:
Ministro della Magia
Posts:
7,718
Location:
Toscana

Status:


Di solito non si perdeva mai la faccia sorpresa e disapprovante di quelli che entravano per la prima volta nel suo Ufficio. Lo stereotipo della stanza linda, ordinata e severa crollava come un castello di carte di fronte all'immane casino che regnava indisturbato lì dentro. Tuttavia Rowan Havilliard, vestito come un signorotto del feudo, non mostrò la minima indignazione. Anzi, le parve pure contento.
Evidentemente, nonostante l'esperienza maturata, era ben lontana dal comprendere le bizzarre deviazioni della mente umana.
Archiviò la questione con un'alzata di spalle e si voltò per chiudere la porta. Quando Havilliard riapparve nel suo campo visivo, se ne stava beatamente seduto sul suo divanetto, a mille miglia di distanza dalla scrivania.
Di certo quel giovane doveva avere una sorta di ossessione per poltrone e divani.
Fra l'altro quello era anche uno dei rari casi dove le sedie dedicate agli ospiti - di solito utilizzate come appoggini - impersonavano proprio il ruolo di sedie dedicate agli ospiti. Non c'era nulla sopra la seduta, neanche un capello.
Impassibile, si diresse verso la grande scrivania, la aggirò e si accomodò sulla sua sedia.
Il fascicolo dedicato a Rowan e alla sua mirabolante vita, era ancora intonso. Ci poggiò i gomiti sopra e intrecciò le mani fra loro.


"Dunque Signor Havilliard ... converrà con me che non si trova qui per bere thè e gustare pasticcini.

Che, fra l'altro, neanche aveva.

"Le consiglio, quindi, di sedersi qui ..."

Indicò una delle sedie che sostavano di fronte alla scrivania.

" ... e di dirmi cosa sa fare e perchè vuole lavorare per me"

 
Top
Nickness
view post Posted on 18/4/2017, 14:28




Effettivamente, Rowan si era seduto troppo lontano dalla scrivania. Purtroppo, benchè il divanetto rosa sembrasse di gran lunga più comodo delle sedie che Camille gli aveva indicato, il giovane dovette sloggiare dalla sua posizione e posizionarsi sulle famigerate sedie degli ospiti. «Possiamo sempre rimediare, signora...» - esordì con gli angoli della bocca incurvati verso l'alto, ma poi, notando l'espressione impassibile del Ministro, realizzò che forse era meglio darsi una regolata e tapparsi la bocca. Almeno, per non sparare fesserie e battute di pessimo gusto. Sbuffò, rassegnandosi all'idea che per una volta tanto avrebbe dovuto comportarsi come un adulto. Assunse dunque l'espressione più seria che poteva assumere e cominciò a raccontare a Camille ciò che voleva sapere. «Mi piacciono i mezzi di trasporto, già». Ottima spiegazione, senz'altro il Ministro avrebbe sicuramente cominciato ad inquadrare il soggetto che aveva davanti. «In particolare le scope. Quando frequentavo Hogwarts» - cercò di mantenere un'espressione serio, la mente concentrata sul colloquio in corso - «ero un giocatore di Quidditch. Facevo il cercatore e, modestia a parte, ero abbastanza bravo. I punti che portavo alla mia casata però venivano sottratti visto che "facevo andare troppo le mani"». Ondeggiò l'indice e il medio di entrambe le mani, come per riportare le esatte parole che gli erano state dette. Che non fosse d'accordo con la punizione era chiaro: gli altri ragazzini lo provocavano, lo insultavano e lui rispondeva non a parole, ma con dei sonori cazzotti in piena faccia. E come al solito, a lui spettava il castigo più pesante. «Sta di fatto che fui cacciato dalla squadra» - ammise, senza alcun tipo di rimorso e/o pudore - «Ma continuai ad occuparmi della manutenzione della scope, come assistente del professore di volo fino al termine dei miei studi». E prima che Camille potesse scambiarlo per un delinquente, si affrettò ad aggiungere: «Ma non mi creda uno che fa a botte facilmente, signora. Ci tengo a questo lavoro». Si sistemò sulla sedia, incrociò le braccia al petto e distese le gambe, una posizione senz'altro più comoda che stare composti sulla sedia con la schiena retta. «Ho conseguito la patente per la smaterializzazione con ottimi risultati e conosco anche molto bene la metro polvere, per non parlare delle passaporte eh» - aggiunse, con un tono flebile, quasi per per non farsi sentire, mentre si lisciava con la mano la giubba da signorotto - «Sa, nel caso volesse mai darmi una promozione...». E, così con questo sfrontato intervento si tappò finalmente la bocca.

Edited by Nickness - 18/4/2017, 21:42
 
Top
view post Posted on 22/4/2017, 18:44
Avatar


Group:
Ministro della Magia
Posts:
7,718
Location:
Toscana

Status:


​Il biglietto da visita che Rowan le presentò fu alquanto bizzarro.
Non sapeva se considerarlo seriamente e quindi alzarsi, aprire la porta e sbatterlo fuori con tanti cari saluti, oppure se mostrarsi interessata.
Optò per la seconda soluzione, dopotutto il giovane le era parso sincero.


"Dunque Signor Havilliard, mi dica se ho capito bene. ​Le piacciono i mezzi di trasporto, sa parecchio sulle scope, conosce la metropolvere e le passaporte e non si spacca quando si smaterializza"

Riassunto tutto sommato esatto.

"Mi auguro che in questi anni di ... uhm ... crescita, sia riuscito a smussare il desiderio di prendere a pugni la gente. Non che qui al Ministero non ci siano persone da prendere a schiaffi, non mi fraintenda"

Ce n'erano eccome.

"Ma preferirei un atteggiamento un tantino più civile. Mi piace il gioco di squadra, lei che ha praticato il Quidditch sa di cosa parlo"

Non le era mai piaciuto il Quidditch ma evitò di esternare il proprio pensiero. Il suo era un rigetto egoista, non le piaceva perchè non amava la scopa come mezzo di trasporto. In pratica era una ciofeca sulla scopa. Il ricordo dei primi anni trascorsi ad Hogwarts riaffiorò inevitabilmente dall'odiato passato, si rivide a distribuire scope ai suoi giocatori come le figurine delle cioccorane e a gioire per le vittorie della Casata.

"Si, mi piace il gioco di squadra ma non disdegno le individualità, purchè l'intento non sia quello di eccellere a discapito degli altri. Lei mi sembra intraprendente e molto sicuro di sè, tenga a mente quanto le ho appena detto"

Gli piantò le iridi ametista addosso
Stava allungato, sulla sedia e lei non si era accorta di quanto fosse alto. I suoi occhi erano del colore del miele


"Immagino che sia interessato alla Sezione Trasporti Magici. Il fatto che abbia una certa competenza in fatto di manutenzione scope è una buona cosa, mi chiedo però se abbia avuto a che fare con altri mezzi un po' meno diffusi. Sa, ad esempio, riconoscere un Armadio Svanitore?"

 
Top
Nickness
view post Posted on 22/4/2017, 23:23




Rowan era un tipo istintivo, buttava fuori tutto ciò che la sua bocca partoriva senza dare ascolto al buon senso e alle formalità che un certo tipo di situazione richiedeva. Un colloquio di lavoro, ad esempio. Probabilmente, se il Ministro non fosse stato Camille, a quest'ora Rowan sarebbe stato cacciato fuori a calci nel sedere. La donna, invece, non si era dimostrata particolarmente dura nei confronti di Rowan, motivo per cui il ragazzo non potè far a meno di pensare che anche Camille fosse poco compatibile con la prassi, con tutte le procedure formali che regolavano un incontro tra due sconosciuti. Un sorrisetto compiaciuto si dipinse sul volto del ragazzo. «Proprio così». Le scope erano sempre stato il suo mezzo di trasporto preferito: gli piaceva sfrecciare nel cielo, sentire il fremito che l'adrenalina pompava, scrollarsi di dosso tutti i pensieri e i problemi che lo affliggevano. Ma in generale, conosceva anche gli altri mezzi di trasporto piuttosto bene: nei pochi anni successivi ad Hogwarts aveva fatto un bel po' di sana gavetta, saltando di casa in casa per pochi galeoni. Era l'equivalente magico dello spazzacamino: si intrufolava nei camini e verificava che non ci fossero danneggiamenti nei materiali, che il collegamento riuscisse senza intoppi e che i proprietari non si rompessero nel trasporto. Ciò lo portò ad estendere il suo campo lavorativo a passaporte e alla smaterializzazione, in maniera non del tutto legale considerato che i due mezzi di trasporto dovevano essere sorvegliati strettamente dal Ministero. Ma non era così stupido da ammetterlo, così optò per un cenno di assenso con la testa. «Le posso assicurare un comportamento impeccabile, Ministro» - rispose Rowan, fissando a sua volta gli occhi di Camille, decisi e imperscrutabili. Il sorrisetto incurvato all'insù non diede cenno di scomparire dalla sua faccia, d'altra parte la concezione del comportamento "impeccabile" variava da persona a persona e, sebbene Rowan non avesse voglia di farsi licenziare, aveva già messo in conto di farsi richiamare qualche volta dal Ministro, visto che gli veniva così bene interpretare la parte del ribelle. «Si. Ho avuto modo di comprenderne il funzionamento qualche anno fa». L'espressione si fece un po' più seria nel tentativo di ricordare quando ne avesse visto uno. «Non sono mezzi molto usati, almeno tra i maghi comuni. Si tratta di strumenti pericolosi. Il rischio che una persona all'interno non riesca ad Apparire correttamente cè. Due armadi devono essere connessi in modo corretto se si vuole evitare che la persona si perdi in una sorta di limbo, una realtà a metà tra i mondi ». Nella sua mente riaffiorò il ricordo di una donna che aveva perso il marito mentre tentava di entrare in un armadio, senza aver prima stabilito un collegamento. Era in questa occasione che era per la prima volta entrato in contatto con questi mezzi. «Da quello che ho potuto vedere a prima vista sembrerebbero due armadi comuni. In genere sono molto grandi e sono dotati di una maniglia per aprire dall'interno. Ah e sopratutto l'armadio al quale si collegano deve essere un loro gemello». Si lisciò il viso con le dita, come per riflettere, ma con un gesto della mano comunicò che non gli sarebbe venuto in mente nient'altro.

 
Top
view post Posted on 19/5/2017, 16:46
Avatar


Group:
Ministro della Magia
Posts:
7,718
Location:
Toscana

Status:


Quando le assicuravano un comportamento impeccabile veniva investita da una certa inquietudine.
Perchè era evidente che NON avrebbero assicurato un comportamento impeccabile, Rowan era la prova provata di quanto la spavalderia e l'incoscienza giovanile regnassero sovrane, lì come a Hogwarts.


"Le sue rassicurazioni mi tranquillizzano"

La tranquillizzavano come dieci acromantule nell'Atrium.
Tuttavia non poteva non tener conto della competenza che quel giovanotto pareva nutrire sui mezzi di trasporto, nè poteva ignorare l'evidente interesse che manifestava per quell'argomento, si vedeva che parlava di qualcosa che gli piaceva. E Merlino solo sapeva quanto bisogno avesse di rinverdire la Sezione Trasporti. Presto sarebbe stato organizzato un nuovo corso di smaterializzazione e investire sui soliti noti e sui loro metodi antiquati lo vedeva come un inutile strumento di tortura.
Tamburellò le dita sulla scrivania, riflettendo rapidamente sui pro e i contro della decisione che stava covando.
Alla fine si tirò indietro, accomodandosi contro lo schienale della poltrona e incrociò le braccia.


"Credo che la metterò alla prova Signor Havilliard, ho giusto un problema che deve essere risolto entro la fine della settimana"

In realtà ne aveva diversi di problemi ma quello in particolare avrebbe potuto tranquillamente delegarlo a Mister Impeccabilità. Non era particolarmente complicato ma richiedeva una certa dose di ingegno e, naturalmente, la conoscenza delle scope.

"Si tratta di capire se un certo tipo di scopa può essere stata manomessa"

 
Top
7 replies since 4/4/2017, 15:28   220 views
  Share