Raven Shinretsu vs The Magician e Claire Santos

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view post Posted on 9/5/2017, 23:34
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Il Fato

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Benvenuti, tra breve il duello avrà inizio.

Il mio compito è quello di arbitrare il duello.

Vi prego di postare i vostri punti statistica prima del mio via al duello,

e vi ricordo che dovrete aggiornarli una volta finito il duello.

Se vincete potrete avere fino a 4 punti statistica per ogni campo.

Se perdete potrete avere fino a 2 punti statistica per ogni campo.

Se fate parte di una casata, guadagnerete anche dei punti per la Coppa. Fino ad un massimo di 100.

La quantità precisa verrà scelta da me, alla fine, in base ai vostri meriti e demeriti.

Siete pregati di non fare i furbi perché tanto nel registro duelli c'è segnato quanti punti guadagnate per duello.

Il limite di tempo standard per postare è di tre giorni, ma, in caso di problemi nel rispettare queste tempistiche, è possibile concordare con me, via mp, la quantità di tempo concessa per postare.

In caso di mancata risposta entro l'arco di tempo concesso, avviene il richiamo. Al terzo richiamo avviene l'espulsione e la conseguente vittoria dell'avversario.

Potete usare gli incantesimi innati e quelli appresi durante le lezioni, le quest, gli apprendimenti o tramite esperienza (raggiungendo il tetto massimo di una classe).
Per castare un incantesimo siete pregati di seguire le indicazioni che trovate in Descrizione Incanti nel Reparto Apprendimenti della Biblioteca.

Non si possono usare le Maledizioni senza perdono e incantesimi oscuri e incantesimi letali.

CONSULTATE IL REGOLAMENTO DEI DUELLI PER TUTTE LE REGOLE, L'AMBIENTAZIONE, L'ENTITÀ DEI DANNI E LE ECCEZIONI D'USO.
BUON DIVERTIMENTO!

Iniziate!

 
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view post Posted on 10/5/2017, 19:47
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"Dev'essere qui?" - si domandò l'Akuma piazzandosi dinnanzi a un edificio che non aveva mai visitato prima. Sapeva che quella era la Congrega dei Saggi Duellanti. Glie ne avevano parlato, ma non era mai riuscito a capire il mtoivo per cui quel posto esistesse. Se qualcuno voleva duellare, bastava venire a cercare Shinretsu Raven. Il resto lo avrebbe fatto l'Ex Corvonero stesso. Quello che su ogni altra cosa cercava i guai. Quello che li avrebbe trovati. E anche quello che dopo molto tempo voleva di nuovo vivere. Stette davanti all'entrata per qualche attimo a pensare. Poi pensò che non aveva a che pensare: era tutto fatto ormai. Se voleva diventare qualcuno in quel mondo, non poteva ignorare le prove più dure. Se voleva diventare i migliori, doveva combattere con i migliori. Non avrebbe fatto come molti altri, in grado di duellare solo con i più deboli e battere i più deboli. - "Se voglio sconfiggere Lord Voldemort, non posso duellare con le Jacqueline de Molay del mondo" - Quando aprì la porta dovette camminare in avanti su di un piccolo corridoio e cercare di alimentare i propri pensieri. Del resto, era proprio vero: chi puntava in alto, non poteva giocare con chi stava ancora in basso. Così per quella volta aveva scelto ben due avversari e non uno solo. Non sapeva quale fosse il loro livello, ma non voleva rischiare di avere un duello noioso, un duello in cui non avrebbe imparato nulla.
Si era proposto subito per combattere da solo contro due avversari ed era meglio così. Lui, che aveva sempre proclamato la superiorità della qualità dinnanzi alla quantità, avrebbe ora avuto modo di dimostrare che le sue parole non erano buttate al vento. Non avrebbe potuto cedere nemmeno dinnanzi a due ostacoli in contemporanea, né ritirarsi dinnanzi a quello scontro in cui avrebbe dovuto persino contenersi. - "Non si tratta di un vero duello se non si possono utilizzare incanti letali..." - pensò l'Akuma raggiungendo infine la sala dei duellanti per gli adulti. Subito ripensò ai suoi anni da studente, quando la sala dei duellanti e la foresta proibita erano le uniche cose che gli piacevano davvero. Vi poté vincere e perdere, ferirsi e ferire. Ma soprattutto vi poté crescere.
"E qui potrò..." - pensò l'Akuma osservando la sala. Tutti gli oggetti ivi contenuti lo avrebbero potuto aiutare a duello in corso. Squadrò in lungo e in largo tutta la sala, poi si concentrò sul giudice. Era il suo primo duello in quel posto e la sconfitta non era un'opzione. Poi guardò i due duellanti che aveva sfidato e si chiese perché avessero rifiutato di duellare in tre o anche in quattro.
"Non posso perdere se voglio andare in avanti."
«Se vogliono iniziare questi due cani, che facciano pure. Altrimenti inizio io.» - Parole, lanciate apparentemente a vuoto, con lo sguardo puntato verso la ragazza e il ragazzo, erano invece indirizzate al giudice. Non gli importava quale sarebbe stata la sua decisione: dopo gli anni di Hogwarts, dopo le grandi promesse e gli ideali di cui si era munito, dopo tutto ciò che aveva passato e tutto ciò che avrebbe dovuto passare ancora, avrebbe dovuto mettere quei due sotto e lasciarli esanimi e sanguinanti al suolo. - "Vedo due avversari e invece devo vedere due cadaveri. Devo vedere il loro sangue sparso ovunque per la sala e le loro carni lacerate".
Strinse il pugno, si promise di non fermarsi e puntò la bacchetta verso i due sfidati rammaricandosi soltanto che non fossero 3.
"Fede e Amore," - si ricordò e poi fece un cenno con il capo, come per chiedere: "Chi inizia?"







~ Punti Salute: 338
~ Punti Corpo: 345
~ Punti Mana: 498
~ Punti Esperienza: 74

Segno gli oggetti che porto sempre con me (sono segnati anche nella scheda):
~ Ciondolo della Fenice (+3 Punti Salute, +9 Punti Mana)
Chi indossa questo ciondolo, composto da una piuma di fenice e una sfera molto resistente che contiene sangue di drago ungherese, non viene percepito da alcuna creatura magica nell'ambito di gioco in cui si trova(licantropi trasformati compresi). Ha quindi la possibilità di agire indisturbato eliminando il contatto visivocon le creature magiche.
~ Anello degli elfi oscuri: Potenzia gli incantesimi oscuri. Se indossato l'effetto degli incanti di classe oscura sortiranno danno doppio. solo per un turno.
~ Stivali Drow: Migliora gli incantesimi oscuri (+7 Mana)
~ Anello del Coraggio: Attacco e Difesa raddoppiati nei confronti di un unico avversario – 2/5 azioni
~X2 Artiglio del Drago sminuzzato: Monouso. Protegge per due turni dall'attacco del nemico
~Anello Luminoso: (Mana +2)
Anello che acceca l'avversario per 2 turni, facendo scaturire dalla pietra incastonata in esso, un raggio di luce molto chiaro ed abbagliante. Sull'anello sono presenti incisioni non ancora decifrate.
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view post Posted on 10/5/2017, 23:02
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La Congrega dei Saggi Duellanti era un'istituzione storica, un'associazione estremamente rispettata che riuniva da secoli i più capaci combattenti del mondo magico inglese. La stanza in cui si trovavano quella mattina, che non era altro che la più recente delle sale da duello del Club (ne erano state cambiate più di cinque nel corso del tempo), poteva dire di aver visto la sua bella porzione di magia, e coraggio, e strategia. Ma ciò su cui tutto si fondava era soprattutto il rispetto. Il rispetto per le regole, sicuramente, ma anche rispetto per l'istituzione e la sua storia; rispetto per il proprio avversario, soprattutto. Il ragazzo che qualche giorno prima si era presentato, sfidando con nonchalance "chiunque avesse il coraggio di affrontarlo", e chiedendo perlopiù "non meno di due avversari, ma anche quattro potevano andare" aveva dimostrato di non possedere alcuna di quelle virtù. Ora poggiava i piedi sulla pedana, colmo del suo orgoglio e della sua presunzione: dall'altro lato della stessa, due dei più abili duellanti di cui il mondo magico inglese potesse vantare. Nessuno dei due aveva preso bene l'affronto.

L'arbitro, un anziano mago con un largo cappello in capo e una veste verde, la barba lunga fino all'ombelico, si alzò dal suo comodo puff per avvicinarsi alla pedana, tra gli sguardi attenti dei pochi curiosi che avevano deciso di rendersi presenti a quello che ritenevano a buon ragione essere un massacro. Giunto ai piedi della zona rialzata, il vecchio guardò prima ai due campioni, poi più a lungo verso quel tale, "Shinretsu". Le sue prime parole non erano state lusinghiere, ma non si aspettava niente di più: aveva già inquadrato il tipo. Se gli fosse andata bene, tempo cinque minuti e sarebbe stato riverso sulla pedana, con un nido di vespe che gli spuntava dal...
"Signor Shinretsu (spero di aver pronunciato correttamente il suo nome). Le devo fare prima di tutto i complimenti per il coraggio dimostrato, non sono in molti quelli che si cimenterebbero in una sfida in uno contro due - e con il campione della Congrega tra gli avversari, per giunta!" Dall'altra parte della pedana, l'uomo chiamato "The Magician" non faceva cenno di aver sentito, e continuava con insistenza a togliersi qualcosa da sotto le unghie, ma la sua alleata, la strega Claire Santos, guardava in direzione di Raven con occhi che avrebbero fatto appassire un fiore di primavera. Dopo una brevissima pausa, atta a sottolineare l'importanza di quel complimento, l'arbitro riprese. "Tuttavia, le devo chiedere di mantenere un comportamento adeguato al contesto, e di limitarsi a dimostrare la sua... abilità verbale, in formule magiche. Grazie." Qualcuno tra gli spettatori ridacchiò, ma si zittì quasi immediatamente. Era il momento del lancio della moneta, anche se il rito avrebbe voluto che la precedenza fosse data allo sfidante che si trovava in minorità numerica. Tuttavia qualcosa di imprevisto accadde, un attimo prima che lo stregone si rivolgesse ancora una volta a Raven: fu Claire a precederlo, e non ci fu occhio nella sala che non si volgesse verso di lei. "Io e il mio collega accettiamo l'offerta del signor Shinshatzu. Con molti ringraziamenti." Pure The Magician dovette essere stupito da quelle parole, perché smise di lavorarsi le unghie e trasse la bacchetta dalla veste solo dopo un attimo di incertezza. Era evidente che non aveva molto da dire: non aveva ancora aperto bocca dall'inizio dell'incontro. Il vecchio arbitro guardò verso la strega con fare interrogatorio prima di decidere che in fondo non erano affari suoi. Ah, ma il rispetto! Dov'era finito? "Molto bene. Allora, dichiaro il duello iniziato in tre... due... uno..." La bacchetta, che nel frattempo il mago aveva alzato al cielo, emise uno scoppio come di pistola ad annunciare l'inizio del duello. Ma Claire Santos fu, se possibile, ancora più veloce del suono stesso: prima che Raven potesse anche solo immaginare con che incanto iniziare - tra i tanti che negli anni aveva appreso - ecco che la bacchetta ricurva della strega lo indicava, e la magia già in atto. "Nudus." La veste dell'autoproclamato "Akuma" si scuci lungo tutta la schiena proiettandosi in avanti, e così ogni abito, sottoabito, stivale, calzino o mutanda che avesse addosso; nel giro di pochi secondi giacevano tutti davanti a lui, intenti a ricucirsi magicamente. Qualcuno nella sala rise, TM si azzardò persino a sogghignare. "Claire, Claire! Non ti facevo così svelta a spogliare gli uomini. Un po' di decenza!" Uno sventolio della bacchetta - un legno particolarmente lungo, forse sorbo - e una serie di bende andò a materializzarsi direttamente addosso al mago, avvolgendone comodamente le grazie, così da salvare gli spettatori più sensibili da quello che sarebbe sicuramente stato uno spettacolo degno di nota. "Turno a lei" concluse la signorina Santos con un inchino. Al suo fianco, TM era decisamente impegnato nel non farsi prendere da un attacco di risatine isteriche.
Perché il rispetto, si sa, viene prima di ogni cosa.
E ciascun uomo merita tutto il rispetto che gli è dovuto, e non di più.





Benvenuto! L'incantesimo Nudus ti ha spogliato di alcuni dei tuoi averi. Nello specifico: ogni vestito che indossavi, il ciondolo della fenice, gli stivali Drow e gli artigli di drago sminuzzati. Si trovano al momento ai tuoi piedi, sei libero di raccoglierli e usarli nel corso del duello. Nello spoiler sottostante troverai una mappa della sala duelli, così da poterti meglio orientare nelle tue azioni. La aggiornerò col passare dei turni.

Prossima scadenza: 13 Maggio, ore 23:59




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R = Raven
T = The Magician
C = Claire
A = Arbitro
S = Spettatore

La pedana è rappresentata dal rettangolo centrale, la parte scura indica il tappeto del quale la stessa è coperta. Le linee rosse ai muri rappresentano quattro arazzi, che dal soffitto sventolano fino a terra, mentre le linee azzurre rappresentano le finestre (che sono attualmente coperte da lunghe tende). Al centro dei muri laterali troviamo due armadi, mentre ai quattro angoli (rappresentati da quadrati) quattro armature e quattro gargoyle (quelli paralleli al lato lungo della pedana sono gargoyle, le altre armature). In alto a destra, un tavolo sul quale sono appoggiati tre candelabri spenti. Alle pareti, otto torce, attualmente accese. Davanti a Raven, i suoi vestiti e averi.

Voglio inoltre ricordare la presenza di diversi quadri, sparsi sulle pareti della sala, e del candelabro, sospeso al centro esatto della pedana, all'altezza del soffitto. Le sue candele al momento sono accese.
 
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view post Posted on 11/5/2017, 10:41
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Quando successe tutto e in fretta lo stupì tutto e subito. Sapeva che i tizi, i "saggi", della Congrega erano scarsi. Avevano perso contro tutti prendendole da tutte le parti, come una donna di facili costumi nei suoi tempi migliori. Non sapeva, però, che fossero suscettibili e scorretti. Il tutto iniziò, probabilmente, dal complimento che Raven lasciò entrare in un orecchio e uscire dall'altro. – «I complimenti ti rendono debole... Solo il duro lavoro.» - Una volta finito il complimento guardò il giudice ammirando, forse, egli stesso quel momento di silenzio. Capì che vi era qualcosa che non andava quando il giudice della Congrega, senza che il duello fosse iniziato, gli disse di rispettare un comportamento adeguato all'occasione. L'Akuma si chiese per un attimo se non fosse quei "cani" ad averlo allarmato e se non fosse il caso di scusarsi e dire che dava dei cani a tutti i cani e anche ai porci e che per lui quella era una prassi abbastanza normale. Del resto, puntava ad arrivare molto più in la, voleva sconfiggere Lord Voldemort... voleva cambiare il mondo... voleva... – «Ai cani una morte da cani,» - pensò poi notando come il ricciolino si stava guardando le unghie e la ragazzina lo squadrava con uno sguardo morto. Per un attimo volle girare la testa verso il giudice e chiedergli se mostrare disinteresse verso il proprio avversario era il comportamento giusto da tenere nella Congrega. Se era quello il rispetto. Volle anche chiedergli se vi era una qualche norma di comportamento o era tutto lasciato al caso e alle sue decisioni. Perché nel secondo caso gli divenne chiaro che non sarebbe stato per niente facile: quel vecchio gli avrebbe messo i bastoni tra le ruote solo perché secondo lui il cane e la cagna lo stavano rispettando e lui a loro no. – «Se vogliono il rispetto devono meritarselo…» - Allo scoppio della pistola successe un altro evento interessante: invece di attaccarlo la ragazza decise di spogliarlo di tutti i vestiti mettendogli addosso un paio di fasce.
Voleva vederlo nudo?
Bastava chiedere.
Probabilmente Shinretsu Raven si sarebbe sentito in imbarazzo da nudo una decina di anni prima, al 2° o al 3° anno. Non, di sicuro, dopo che aveva compiuto atti malvagi in un orto delle zucche e aveva preso in considerazione l’idea di pagare il suo whiskey babbano mettendo il suo uccello sul tavolo del barman al posto dei soldi babbani. Dopotutto era anche quello che prima di andare nella biblioteca londinese aveva pensato a togliersi di dosso letteralmente tutti i vestiti e andarci semplicemente nel suo mantello, senza mutande né calzino di sotto. Senza dimenticarsi che più di una volta aveva preso in considerazione l’idea di recarsi a Hogsmead nudo, entrare in un pub e dire che avrebbe pagato le bevande in natura.
Forse qualcun altro avrebbe potuto sentirsi in imbarazzo se messo a nudo con le sole parti intime coperte da delle fasce materializzatesi nell’aria mentre Raven spostò la mira verso il ricciolino. Lui, però, se ne rallegrò alquanto e si chiese se non fosse il caso di togliersi quelle fasce e far divertire il pubblico. Perché, in fondo in fondo, chi non lo voleva uno spettacolo di Raven Shinretsu targato VM18?.. Lui di sicuro contrario non era.
Erano tutti adulti e vaccinati, insomma. E chissà se la ragazzina non avesse voluto una… continuazione dello spettacolo in privato anche dopo il duello. Chissà se… hem… era sessualmente soddisfatta oppure se ne era uscita con quella trovata perché voleva andare con l’Akuma nell’Orto delle Zucche. – «Le lascerò il mio biglietto da visita…» - si promise tra sé e sé Shinretsu Raven con la bacchetta puntata in avanti. – «Verrà sicuramente a cercarmi».
Se quella era la loro mossa, - il ragazzino sembrava alquanto divertito, ma di sicuro disinteressato a quello che accadeva nella sala, - a Raven non restava che fare la sua, di mossa. E l’aveva già pensata, l’aveva pensata molto tempo prima per quel che era l’incantesimo più bello che conosceva e all’utilizzo di cui non riusciva proprio a rinunciare. – «Io sono la luce…» - pensò il ragazzo facendo salire tutto l’odio che aveva in corpo. No. Non per lui. Lui era soltanto un altro scalino, un altro pezzo, un altro puzzle di quel mondo. Odiava ben altri e a ben altri puntava. – «Le rovine del mondo…» - si promise stringendo i denti in un ringhio rabbioso, come un cane che ora era tranquillo e poco dopo si catapultava in avanti, all’attacco. Attaccava veloce e micidiale, senza abbaiare, senza dare segnali che avrebbe attaccato, come se fosse sorpreso da quella mossa della. – «Devo colpirli entrambi e in contempo, se non voglio che uno schivi il mio colpo e l’altro mi colpisca a sorpresa».
Decise cosa fare in meno di un secondo o anche meno. Lo sguardo della ragazza era rivolto a lui, il campione lo guardava dalla sua postazione. Entrambi erano vittime semplici, specialmente considerando che l’Akuma aveva puntato ancor prima la bacchetta verso il ragazzo. Immaginò nella mente un’enorme massa di energia bianca, luce pura, in grado di accecare non solo i due sfidanti, ma anche tutti gli altri nella sala.Immaginò come questa luce innondasse la sala. Poco prima di pronunciare mentalmente la formula magica, chiuse gli occhi e l’istante dopo urlò, cercando d’imprimere la massima potenza al suo incantesimo:
«Lumos Maxima!»
La sua intenzione era chiara: colpirli entrambi grazie alla luce, accecarli entrambi senza che potessero reagire e in contempo fargli sbagliare la mira qualora avessero provato a contrattaccare. Non voleva danneggiarli, quanto togliergli il dono della vista e colpirli entrambi. Ed era vero che vi erano anche altri incanti nel suo arsenale per poterci riuscire, ma cos’era più veloce della Luce? Cosa poteva colpirli entrambi e in contempo? Nel mentre uno lo guardava ridendo e l’altra lo fissava dopo il suo inchino?
«Non posso perdere…» - si ripeté di nuovo. Ed era vero.




~ Punti Salute: 338
~ Punti Corpo: 345
~ Punti Mana: 498
~ Punti Esperienza: 74
 
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Erano dunque finite le pagliacciate, apprezzate dagli astanti ma a malapena sopportate dall'arbitro: non era da miss Santos reagire in maniera tanto infantile a una provocazione, ma era evidente che si sentiva ferita nell'orgoglio dal comportamento del giovane avversario. Chi poteva biasimarla? Ma ecco, le vere danze cominciavano, l'Akuma alzava la bacchetta ad evocare uno dei più basilari ed apprezzati incantesimi dell'arte del duello, e così facendo mostrava già l'astuzia per la quale tempo addietro il Cappello Parlante lo aveva premiato. Dopotutto era evidente, più a lui che al resto dei presenti, che la sua unica inferiorità in confronto al duo avversario era quella numerica; colpire ambo i maghi minando a destabilizzarli era una buona pensata, ma per quanto avrebbe potuto reggere la scarica di fatture e incantesimi che ci poteva aspettare da quei due?
Ma tornando a noi, quanto successe dopo l'urlo del giovanotto sorprese tutti in sala: la punta della sua bacchetta esplose in un lampo di luce di tremenda potenza, tale da impressionare le sue stesse pupille seppur coperte dalle palpebre (ma c'era da aspettarselo, era dopotutto il bersaglio più vicino). Immediatamente dopo, una gran quantità di stimoli sensoriali lo colpì tutta insieme: un grido di dolore dal tono indubbiamente femminile, un forte urto alla gamba sinistra da parte di qualcosa di pesante e metallico, e dopo una frazione di secondo un'enorme pressione sulla medesima parte del suo corpo, come di un'enorme mano invisibile che lo spingesse a terra. Quando riaprì gli occhi, davanti alla vista ancora parzialmente distorta dal flash di luce (che sembrava permanere nell'aria nella forma di un alone luminoso) si svelò quanto era successo in quegli attimi di volontaria cecità: TM riapriva solo in quel momento gli occhi, che aveva prudentemente nascosto dietro al gomito sinistro non appena udita la prima sillaba della ben nota formula, e lo guardava con assoluta concentrazione; al suo fianco Claire era letteralmente piegata in due, la mano libera dalla bacchetta a coprire gli occhi colpiti in pieno dall'incantesimo. Ma anche il duellante solitario non era uscito incolume da quella prima scaramuccia: gli occhi avrebbero rapidamente notato le catene animate che avvolgevano ed appesantivano la sua caviglia, pronte ad arrampicarsi sul suo corpo, e c'era pur sempre quell'aura pesante a rallentare i suoi movimenti, minacciando di metterlo in ginocchio ad ogni secondo...
Gli astanti tutti, protetti dalla luce dall'incantesimo protettivo che avvolgeva la pedana, non potevano ancora sospettare che l'apparente vantaggio dei veterani della Congrega voleva dire in realtà assai poco. E quanti erano rimasti a casa, sdegnando l'incontro del giorno come "la disfatta di un presuntuoso", si sarebbero certamente persi uno scontro che quelle pareti avrebbero per lungo tempo ricordato.



Raven Shinretsu
Catene avvinghiate alla caviglia sinistra, nei prossimi turni cercheranno di legarti ulteriormente.
Difficoltà a muoversi a causa dell'elevata pressione (il braccio destro può muoversi liberamente).
Vista lievemente confusa per il prossimo turno.

PS: 338 - 4 - 5 = 329
PC: 345
PM: 498

Claire Santos
Vista seriamente ferita dal Lumos Maxima, completamente cieca nel prossimo turno.
PS: 170 - 5 = 165
PC: 160
PM: 140

The Magician

Vista lievemente confusa per il prossimo turno.
PS: 190
PC: 200
PM: 200




EDIT: prossima scadenza 14/05, ore 22:00


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Il cerchio blu rappresenta l'area d'effetto dell'incantesimo che ti opprime i movimenti. T e C spostati leggermente, resto della mappa invariato. Gli artigli di drago sminuzzati e uno degli stivali Drow sono attualmente all'interno di suddetta area.


Edited by Master Adepto - 11/5/2017, 18:02
 
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"E così è cominciata," - pensò l'Akuma notando come la luce sprigionata dalla sua bacchetta aveva colpito anche la sua stessa vista. Era un lato positivo? O un lato negativo? Nella sua eterna corsa verso il miglioramento rischiava d'inciampare, cadere e rompersi. Specialmente quando i suoi incantesimi e la sua forza magica avrebbero di gran lunga superato la sua stessa voglia di vivere. Perché, - gira o rigira, - una forza esplosiva, messa in una mente impreparata, era un pericolo per tutti, inclusa la mente impreparata stessa. L'Akuma capì di possedere una reale forza, quando la luce filtrò oltre le sue palpebre danneggiando persino i suoi stessi occhi. Era una buona cosa? O una cosa meno buona?.. Non seppe dirlo. Di certo doveva imparare a controllarla meglio. Ciò che seppe dire con certezza una volta riaperto gli occhi, era che alla sua caviglia sinistra si erano legate delle catene, - l'effetto di un Incarceramus scagliato male per via della luce che emise? - e vicino al corpo regnava un'aura abbastanza pesante, quasi come se fosse frutto di un altro incantesimo che conosceva, quello che aumentava la gravità in una zona ristretta. Non aveva visto i movimenti; non poteva riconoscere se l'incantesimo era quello. Per giunta, guardando i due nemici capì di non potersi spostare né occuparsi di quelle catene: doveva agire finché la ragazza era cieca, piegata sulla pedana e finché anche l'altro ragazzo non aveva la sua piena vista. Altrimenti sarebbe finito per non togliersi di dosso la catena e venire pure colpito da qualcos'altro.
"Devo far loro vedere il mio capolavoro..." - pensò l'Akuma, deciso di testare il suo incantesimo personale - del resto, per quanto ancora avrebbe potuto nasconderlo? - in duello. Per farlo, però, non poteva restare scoperto a lungo: l'incantesimo che voleva eseguire richiedeva molto tempo e molta concentrazione. Doveva farlo solo se adeguatamente protetto. Ed era proprio quello il punto: a quanti attacchi sarebbe riuscito a resistere il suo scudo nel mentre? Era proprio quello il punto della sua ricerca: poter combattere contro più maghi in contemporanea. Doveva solo potenziare il suo scudo.
Prima del duello aveva già pianificato una possibile strategia. Sapeva di già che duellando contro due non poteva permettersi di concentrarsi solo su uno di loro, - che poteva difendersi o schivare, - lasciando libertà d'azione all'altro. Quello era il primo passo per finire nel baratro. Dopo l'inaspettato inizio aveva preso in considerazione l'idea di cambiare la sua strategia e scagliarsi unicamente sulla ragazza, ma si ricordò della sua metà. - "Se voglio battere l'Oscuro Sire devo mantenere il sangue freddo." - Così optò per seguire la sua strategia nonostante tutto: con il primo colpo aveva cercato d'indebolirli entrambi e ci era riuscito. Questo era necessario perché la sua barriera non fosse ceduta. Con il primo incantesimo, insomma, voleva creare delle condizioni favorevoli all'esecuzione del secondo incantesimo, che sarebbe servito da apripista al terzo, il quale gli avrebbe permesso di portarsi in una condizione di vantaggio rispetto ai due. Certo, avrebbe potuto passare dalla fase A alla C se entrambi i nemici fossero stati completamente accecati, ma così non era, motivo per cui l'Akuma decise di non correre troppo. Inoltre, aveva pensato anche a un'altra, curiosa strategia, che si sarebbe verificata se entrambi si fossero accecati completamente, ma...
L'unica cosa certa era che in quel duello si sarebbe messo a nudo, perché aveva bisogno di testare i suoi stessi incantesimi. Avrebbe mostrato i suoi assi nelle maniche.
Con la bacchetta puntata contro il campione del club agì in fretta e senza pensare oltre. Non sapeva se la sua barriera avrebbe potuto resistere all'attacco congiunto dei due. Non sapeva se la sua barriera sarebbe potuta resistere all'attacco di 3 o di 4. Non sapeva, insomma, contro quanti avrebbe potuto combattere. Per quello aveva richiesto più avversari: per capire quanti duellanti valeva. Per capire a quanti poteva resistere. Per farne semplicemente un test. Un test che gli sarebbe servito durante la realizzazione del suo Grande Sogno. Non aveva niente di personale contro quei due. Non aveva niente di personale contro nessuno, se non contro chi sapeva lui stesso. E loro due... Compagni di sparring. Nient'altro. Ma fintanto che si trattava di simulare una realtà prossima, futura, i compagni di sparring dovevano essere completamente agguerriti, rabbiosi.
Doveva farsi odiare.
Senza pensarci su un solo altro istante immaginò un ampio scudo tutt'intorno a lui, simile a una cupola che lo proteggeva a 360° e anche da sopra. La cupola che immaginò aveva il raggio di circa 2 metri, giusto per inglobare al suo interno il mago stesso. Non voleva creare una barriera troppo grande per via delle semplici regole che già aveva testato nei duelli: più è grande qualcosa che si evoca e più energie si deve spendere per l'evocazione stessa. Più è grande qualcosa, e più energie richiederà per essere controllato. Inoltre, la resistenza della barriera poteva essere proporzionalmente inversa alla grandezza della barriera. Insomma, immaginando nella propria mente una "piccola" barriera, la immaginava anche più resistente. Immaginò gli strati della barriera sovrapporsi gli uni sugli altri, quasi come la sua cupola fosse una serie di matrioske e lui nascosto dentro quelal più piccola. Nella sua mente appoggiò gli strati uni sopra gli altri cercando di far sì che la barriera fosse della massima robustezza possibile. Solo così avrebbe potuto resistere agli attacchi dei due, qualora fossero arrivati. Una volta terminato d'immaginare una barriera robusta, solida e forte, pensò:
"Non posso arrendermi se voglio sconfiggere Lui..."
Cercò d'imprimere a quella visione la sua massima energia. Cercò, come sempre, di duellare al massimo delle sue possibilità. Cercò di morire per rinascere; di annientarsi per diventare migliore. - "Non avrò possibilità contro di lui, se non riuscirò a diventare più forte".
Il braccio che teneva la bacchetta era ben teso già dapprima, quando aveva evocato quell'intensa luce nella sala. Il resto venne quasi in automatico, con dei gesti automizzati, studiati, fatti e rifatti. Sollevò il braccio con la bacchetta all'altezza della sua fronte, quindi eseguì tre cerchi in verticale in senso orario facendo sì che l'ultimo terminasse praticamente a livello del suolo, vicino ai suoi piedi. I gesti erano eseguiti con concentrazione, ma anche un'elevata velocità. Nel mentre stava disegnando i tre cerchi, - tutti della stessa grandezza, - scandì verbalmente la formula magica dell'incantesimo, facendo risuonare la sua voce nella sala.
«Protego Totààà» - allungò leggermente mantenendo la dizione della seconda sillaba della seconda parola finché non si avvicinò a completare nell'aria il terzo dei cerchi - «lus!» - Finì dopo. Il tono, ordinario e senza la minima nota di dubbio nella voce, sembrava egli stesso un comando, come a voler realizzare il suo desiderio, come a voler trasportare nella realtà quello che aveva fatto nascere nella sua mente. Come un imperativo che non lasciava spazio a dubbio alcuno: lo scudo doveva nascere.


~ Punti Salute: 329
~ Punti Corpo: 345
~ Punti Mana: 498
~ Punti Esperienza: 74


//OT: Allora, non se sia regolare sta cosa. Ho letto un po' qua e la e non è specificato da nessuna parte che la barriera creata dal Protego Totalus debba essere solo piatta, rettangolare o quadrata e non possa essere circolare o a mò di cupola. Non lo specifica né la lezione di DCAO, né la descrizione dell'immagine. L'unica cosa che ho trovato è che il Protego Totalus può difendere un edificio, ma non specifico come, se solo da un lato, frontalmente, oppure anche a 360°.
Lascio la decisione all'arbitro, ovviamente. Si tratta di un altro mio test.//
 
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view post Posted on 12/5/2017, 00:14
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Il Fato

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Claire e il misterioso campione della Congrega potevano, nonostante tutto, dire di essere usciti vittoriosi da quel primo scambio di fatture: certamente quel Lumos così potente e improvviso li aveva messi in difficoltà, ma erano riusciti a loro volta a mettere in difficoltà il giovane sfidante, che ora si trovava a fare i conti con ben due incantesimi di ostacolo alla volta; impossibile che riuscisse a risolvere entrambi allo stesso tempo. Se Raven avesse insistito ad attaccare, con quella rabbia e quel desiderio di grandezza che lo contraddistinguevano, certamente i due maghi avrebbero approfittato di quel suo momento di svantaggio, ma l'ex-Corvonero sembrava aver ancora qualche residuo dell'intelligenza che Priscilla prediligeva nei propri pargoli e preferì correre ai ripari, ammettere la superiore potenza di fuoco dei nemici, ed ergere un muro tra sé e loro per guadagnare tempo. Un piano lodevole, ma il Protego Totalus richiedeva tempo, e ostacolato come era nei movimenti non sarebbe mai riuscito a completare la formula prima di essere bersagliato da almeno due fatture... o no?
A salvarlo fu un attimo d'esitazione da parte di TM, che perse giusto un istante per controllare con lo sguardo che la sua compagna di duello non fosse eccessivamente ferita; ma fu proprio in quell'istante che Raven cominciò a tracciare i tre cerchi, e quando finalmente l'eccentrico mago ebbe riportati gli occhi sulla preda, questa era già al compimento del primo. Nondimeno i suoi riflessi furono spettacolari, la bacchetta volò rapida in una doppia "x" tracciata nell'aria, e una frazione di secondo dopo una miriade di spilli trasparenti si materializzava a mezz'aria, sfrecciando verso l'altro lato della pedana. Ma non abbastanza in fretta: l'esecuzione del Protego non fu rapida, a metà del secondo giro il giovane mago cadde addirittura in ginocchio, ma prima che gli invisibili messaggeri di morte potessero giungere a destinazione ecco il tanto desiderato scudo formarsi a partire dal terreno attorno a Raven, una spessa pellicola di quella che sembrava essere luce fusa che lo avvolse in pochi secondi in un cerchio di due metri circa di diametro, alto appena quanto sarebbe bastato a contenerlo se, levatosi, avesse tenuto il capo chino. Delle poche schegge di vetro che giunsero per tempo, la maggior parte mancò il bersaglio, e solo una seppe trovare la propria strada: un attimo prima che lo scudo le interrompesse la via, eccola sibilare a una decina di centimetri dalla gola del mago, conficcandosi nella parte superiore della sua spalla destra in un'acuta fitta di dolore. Una ferita notevole, ma se l'era cavata con molto meno del peggio, e se fosse stato in grado di ignorare il dolore per quanto bastava un medimago gliel'avrebbe estratta ancor prima che potesse dire "ahio". Ora dunque era protetto, il Protego Totalus lo difendeva come una crisalide, bloccando persino l'effetto dell'Extendo Gravitas (il cui effetto poteva essere visto riversarsi sulla parete sinistra della semisfera, simile a una cascata d'acqua su una bolla di vetro), ma le catene erano ancora al loro posto e non sembravano voler cedere, costringendolo in quella ridicola posizione ginocchioni. Che lo volessero ispirare a fare ammenda dei suoi peccati? Ma no, non era quello il luogo né il tempo adatto.

Dall'altra parte della pedana, tuttavia, anche i suoi nemici approfittavano della momentanea tregua per leccarsi le ferite. "Si è chiuso dietro un notevole Protego, penso stia escogitando qualcosa..." Enunciò TM avanzando passo per passo, come un funambolo, la bacchetta tesa in direzione della bolla e pronta a reagire al minimo segnale di cedimento della stessa. Pochi passi dietro Claire, i denti serrati dal dolore, tentava di mettere a frutto le poche nozioni basilari di magia curativa che aveva appreso nel corso degli anni: la bacchetta picchiettò per due volte vicino al petto, le labbra sussurrarono una formula, ed ecco uno zampillo di luce dorata arrampicarsi lungo il suo collo, cercando a colpo sicuro gli occhi feriti; giunta in loco la luce sembrò animarsi ancor di più, appoggiandosi delicatamente sulle pupille e lenendone il dolore. Per il momento non avrebbe potuto far di più. Ancora lacrimante la giovane strega riacquistò la posizione eretta, le pupille fortemente arrossate ma decise a mantenere la preda sotto scacco. "...fermiamolo, allora." La risposta giunse quasi in un sibilo, le mascelle della donna serrate in una smorfia assai poco femminile, e molto più appropriata a un qualche ancestrale Dio della guerra. Aveva sottovalutato quel giovanotto, si era fatta prendere di sorpresa... ma non avrebbe ripetuto l'errore una seconda volta.



Raven Shinretsu
Catene ti legano insieme le caviglie, stringendo progressivamente la presa. Perdi PS e PC ogni turno finché sciolte.
L'alta pressione è momentaneamente fermata dal Protego Totalus.
Ferita abbastanza profonda alla spalla destra, il proiettile di vetro è ancora conficcato.

PS: 329 - 10 - 5 = 314
PC: 345 - 5 = 340
PM: 498

Claire Santos
Ha recuperato parte della vista, che si ristabilirà progressivamente nei prossimi turni.
PS: 165 +3 = 168
PC: 160
PM: 140

The Magician

Avanza cautamente lungo la pedana.
Vista ancora leggermente indebolita.

PS: 190
PC: 200
PM: 200




Prossima scadenza 15/05, ore 23:59


86037caf85


Il cerchio blu rappresenta l'area d'effetto dell'incantesimo che ti opprime i movimenti, il cerchio rosso è il raggio del Protego Totalus (la pressione non ti preme finché sei riparato da esso), T e C si spostano ulteriormente. Gli artigli di drago sminuzzati sono fuori dalla barriera, ancora nell'area di alta pressione. Ai resti dei tuoi vestiti, dinanzi a te, si sono aggiunte diverse schegge di vetro.

 
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view post Posted on 12/5/2017, 08:35
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Quando il vetro, o quel che era, squarciò le sue carni, un lieve lamento fuoriuscì dalla bocca di Shinretsu Raven. Il lamento di dolore era anche il lamento di piacere: del resto, era proprio quello che stava cercando. Era quello il motto della sua esistenza: ferire ed essere ferito; uccidere ed essere ucciso. Un motto destinato a cadere quando di fronte, all'orizzonte, sorgevano altre figure, altri destine, altre mete e ideali. Sì, quello era senz'altro un duello di allenamento: gli obiettivi dell'Akuma erano ben altri. Tuttavia, proprio in quel duello avrebbe dovuto provare cosa non andava, trovare dei modi di agire personalizzati e perfetti. Doveva rendere ideale qualcosa, che tale non era. Quando venne ferito, si emozionò per un attimo. Era da molto, molto tempo che non accadeva! Ma era soltanto l'inizio di una lunga strada che, - se i piani di Raven fossero andati a segno, - sarebbe stata in salita per loro due e in discesa per Raven.
"Gli ho dato troppo tempo..."
Al di la dello scudo Raven vide i movimenti e bagliori, ma non glie ne importò. Qualsiasi cosa stessero facendo quei due, egli doveva camminare sulla propria strada. Doveva seguire quella tattica che aveva scelto, a qualsiasi costo. Così, inginocchiato sulla pedana, con lo scudo intorno, catene a stringergli le gambe e vetro nella spalla, capì anche che non era propriamente una posizione di netto svantaggio. Lo scudo lo avrebbe protetto, ma per quanto ancora? E, sopratutto, per quanto tempo avrebbe resistito ai due?
"Veloce, come la lepre..."
Dopo che venne ferito non attese oltre. Non un respiro, non un secondo perduto. La strategia era chiara dall'inizio, tutto ciò che egli doveva fare era agire. Ed egli agì. Tutto d'un fiato. In contemporanea. Muovendo la bacchetta velocemente, ma senza dimenticarsi dell'immaginazione e della concentrazione.
"La mia arte richiede concentrazione..." - Chiuse gli occhi, disinteressando di quello che succedeva al di fuori della cupola. Così concentrarsi sarebbe stato più facile. Inoltre... confidava nella cupola.
Come una bile pittore, come un artista degno di nota, fece quello che amava fare e che aveva già fatto. Amava l'Arte della Trasfigurazione, ma preferiva quella sub-molecolare. Da quello era nato il suo capolavoro. Nella mente immaginò tutto sé stesso, miliardi di atomi, milioni di molecole e migliaia di tessuti disgregarsi, allontanandosi gli uni dagli altri. Vide come le proteine dei capelli si allontanarono, le une delle altre, formando tra di loro uno spazio invisibile, ma perdendo la loro capacità primaria, quella di essere solida. Alcuni legami si spezzarono, altri s'instaurarono. Continuò nel suo lento processo d'immaginazione per qualche attimo, finché la sua mente non lavorò su tutti gli atomi del suo corpo, cambiandoli tutti. Il corpo doveva cambiare per passare dallo stato sollido a quello gassoso. Il corpo doveva essere un altro. Ossa, sangue, linfa, altri liquidi biologici, tessuti di ogni organo e degli occhi... In quei pochi frangenti sarebbe cambiato tutto e in un attimo. Al posto delle vecchie strutture cellulari sarebbero nate delle nuove strutture, che li avrebbero permesso di diventare gassoso. Non in ultimo luogo, immaginò che anche la bacchetta diventasse tale, gassosa. I suoi legami si allungarono, gli atomi si distanziarono e la bacchetta, - pur mantenendo le proprie funzionalità, - divenne nella sua mente gassosa.
"Non posso fermarmi, se voglio raggiungerlo..."
In contemporanea all'immaginazione, a cui cercò di fornire la massima nitidezza ed energia, eseguì anche i movimenti magici. Era piegato, inginocchiato. Per quanto paradossale, per mostrare ai due il suo capolavoro quella era persino una posizione di vantaggi: i movimenti magici avrebbero richiesto meno tempo. Con la bacchetta tenuta fluidamente tra le proprie dita iniziò un movimento a spirale intorno al proprio capo. Dalle linee fluide, il suo disegno a spirale scese giù, avvolgendo il suo corpo nella spirale stessa. Una volta che la spirale sarebbe arrivato a livello dei piedi, toccando il punto più basso del suo corpo, sarebbe subito tornata indietro in quel che era un movimento duplice: dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto. Ritornando in alto Raven avrebbe disegnato la stessa spirale di prima. Una linea morbida e fluida.
"Spectrum!" - pensò nella propria mente, senza pronunciare la formula, cercando di guadagnare in velocità di esecuzione a discapito della potenza. La pronuncia non verbale non fu un imperativo come quello che l'Akuma gridò quando evocò lo scudo. Fu, piuttosto, una pronuncia flessibile, quasi come se a voler sottolineare un'altra caratteristica del gas, dello stato in cui voleva trasformarsi: la sua flessibilità, l'adattabilità. Pertanto nella sua mente la pronuncia risuonò in un modo abbastanza insolito per lui: con quell'intrinseca nota di potenza e di volontà, ma priva di qualsiasi aggressività od odio. Era, piuttosto, una pronuncia che voleva confondere egli stessa, quasi come se la stessa parola, Spectrum, fosse pronunciata come se fosse un fantasma.
Ovviamente, l'azione dell'incantesimo si limitava unicamente al corpo di Raven e alla sua bacchetta. Il pezzo di vetro e le catene, dunque, sarebbero dovute cadere in quanto non avrebbero più trovato un substrato materiale con quale interagire.
Se Raven avesse visto le catene cadere insieme al pezzo di vetro, si sarebbe subito alzato cercando di allontanarsi dalla zona di quell'incantesimo che agiva sullo scudo con la sua pressione.
La domanda più importante, però, era sempre la stessa: sarebbe riuscito quel scudo a difenderlo? Sarebbe riuscito a reggere l'urto?





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//OT: Sto duello mi piace.
Utilizzo un asso nella manica, il mio incantesimo personale: Spectrum.
Per comodità riporto qui la descrizione:

CITAZIONE
*Spectrum
Tipologia: Incantesimo trasfigurativo difficile
Effetto: dona a chi lo casta e alla bacchetta le caratteristiche di un fantasma per un intervallo di tempo che dipende dall'abilità del mago. Non si tratta di immaterialità, bensì di passaggio allo stato gassoso. Di conseguenza, il corpo rimane soggetto a tutti gli incantesimi che appartengono all'elemento vento. Tutte le altre fatture non hanno effetto. In questo stato è comunque possibile castare incantesimi.
Esecuzione: Per eseguire l’incantesimo è necessario compiere un movimento a spirale attorno al corpo partendo dal punto più alto sopra di sè, arrivando a quello più basso, per poi ritornare al punto di partenza. Richiede molta concentrazione, il passaggio critico riguarda la bacchetta: si rischia che essa non cambi stato, cadendo irrimediabilmente al suolo. È necessario visualizzare nella propria mente l'immagine del proprio corpo disgregato submolecolarmente, nella sua interezza.
 
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view post Posted on 13/5/2017, 16:31
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Il piano dello sfidante sembrava andare avanti senza problemi: i due avversari non sembravano minimamente intenzionati a buttare giù la densa barriera magica, preferendo concentrare le proprie forze nel guadagnare un vantaggio quando essa si fosse infranta, e nel mentre lui aveva tutto il tempo di liberarsi di quanto gli era stato lanciato addosso nei precedenti trenta secondi. Lo Spectrum, capolavoro d'arte trasfigurativa, avrebbe preso due piccioni - anzi tre! - con una fava: le catene e la scheggia che deturpava la sua spalla sarebbero cadute, e la nuova forma raggiunta gli avrebbe dato un ulteriore vantaggio per il resto del duello, fintantoché fosse durata. Purtroppo non tutto andò come previsto: come il ragazzo sapeva perfettamente, la Trasfigurazione è una delle più complesse arti magiche e richiede una concentrazione e un autocontrollo assolutamente perfetti; se si trattava poi di un incantesimo così complesso e pericoloso, quei requisiti aumentavano esponenzialmente, eppure al momento lui non possedeva né l'una né l'altro. La concitazione del momento non beneficiava infatti al suo autocontrollo, e le continue stilettate di dolore inflitte dalla scheggia ad ogni movimento troppo azzardato del braccio destro (e Raven dovette muoversi non poco per l'esecuzione di quel complesso rituale) sgretolavano periodicamente la sua concentrazione. Ma se davvero il giovane era lì per raccogliere dati, in funzione di futuri e più seri duelli all'ultimo sangue, una cosa l'aveva imparata: lo Spectrum non era incantesimo che si potesse castare nel bel mezzo di una battaglia, non senza qualche altro mago fidato a coprirgli le spalle, e decisamente NON con una scheggia di vetro lunga dieci centimetri infilata nella spalla del braccio dominante. Il risultato fu... misto: i piedi furono i primi a cambiare consistenza, passando alla forma gassosa e liberandolo dal peso delle catene (che svanirono nel nulla, soddisfatto il loro compito), e così fece parte del busto, fino all'ombelico, e l'avambraccio sinistro. Ma né la testa, il collo, le spalle, e il braccio reggente la bacchetta sembrarono voler seguire quella trasformazione, col risultato che Raven si ritrovasse in uno stato di mezzo; riusciva sì a librarsi in aria, a pochi centimetri dal suolo (e in questo stato fu in grado di spostarsi verso la porzione della semisfera che non sembrava essere afflitta da quella pressione magica, ma non aveva risolto del tutto i suoi problemi. Per giunta l'arbitro, che pure non sarebbe riuscito a distinguerlo bene aldilà del muro semiopaco del Protego, sembrò insospettirsi, al punto di alzarsi dalla sua comoda poltrona per compiere qualche passo in sua direzione, squadrarlo meglio. Era improbabile che riuscisse a determinare col solo sguardo che si trattava di un incantesimo insolito, sconosciuto, proibito tra quelle mura, ma il dubbio sarebbe rimasto tra le sue meningi fino al termine dello scontro... e allora?

Ma Raven aveva, per il momento, ben altro a cui pensare. The Magician e Claire avevano continuato a muoversi lungo la pedana, diminuendo la distanza così da avere un più preciso tiro quando il suo Protego fosse ceduto, e si apprestavano a preparargli un caldo benvenuto. La strega, presa la mira mentre ancora avanzava, ripeté i movimenti che aveva eseguito poco prima, ed ecco il campo di gravità spostarsi in modo da includere per intero lo scudo di luce, intrappolando l'Akuma dentro alla sua stessa protezione. Nello stesso momento TM, arrestatosi a metà della pedana e deciso ad impegnarsi nell'attesa, aveva allargato le braccia ad indicare una larga fascia dinanzi a sé, l'intero muro alle spalle di Raven. "Piertotum Locomòtor!" scandì la sua bocca mentre la bacchetta andava a indicare i gargoyle e le armature a due degli angoli della sala, animandoli col successivo movimento ad "s". Immediatamente le due coppie di oggetti si mossero, le armature cigolavano sulle giunture metalliche brandendo con rinnovata foga le alabarde, i gargoyle sgranchivano le braccia rocciose pronti allo scontro. Minacciosi lo circondavano, pronti a colpirlo da ogni angolazione, l'ennesimo problema che avrebbe dovuto affrontare non appena la sua barriera fosse caduta. Come poteva risolvere tutto quello? La vista sul mondo esterno si era fatta ancora più confusa, ora che le increspature del rinnovato campo gravitazionale coprivano il Protego nell'interezza, impossibile determinare cosa i due nemici avrebbero fatto. Doveva riflettere, e doveva riflettere rapidamente...



Raven Shinretsu
Le gambe e parte dell'avambraccio sinistro hanno assunto una consistenza gassosa.
L'alta pressione è momentaneamente fermata dal Protego Totalus, le cui increspature ti impediscono tuttavia di vedere con chiarezza aldilà della barriera.
Ferita abbastanza profonda alla spalla destra, il proiettile di vetro è ancora conficcato.

PS: 314 - 5 = 309
PC: 340 - 5 = 335
PM: 498

Claire Santos
Avanza lungo la pedana.
Ha recuperato parte della vista, che si ristabilirà progressivamente nei prossimi turni.

PS: 168
PC: 160
PM: 140

The Magician

///
PS: 190
PC: 200
PM: 200

Gargoyle 1 e 2

PS: 100
PC: 250
PM: 150

Armatura 1 e 2
PS: 75
PC: 200
PM: 200

Prossima scadenza 16/05, ore 16:00


797c3a8428


Il cerchio blu rappresenta l'area d'effetto dell'incantesimo che ti opprime i movimenti (è stato spostato), il cerchio rosso è il raggio del Protego Totalus (la pressione non ti preme finché sei riparato da esso), T e C si spostano ulteriormente. Gli artigli di drago sminuzzati sono fuori dalla barriera, ancora nell'area di alta pressione.

Per quanto riguarda gli oggetti animati in movimento verso di te, ti ricordo che i box più piccoli sono i gargoyle, quelli più grandi e rossi armature. I gargoyle hanno questo aspetto: CLICK ma sono privi delle ali mostrate nell'immagine. Non sono più alti di un metro e sessanta. Le armature sono invece entrambe armate di un'alabarda da esposizione, con lama laterale non affilata ma punta comunque in grado di fare decenti danni.
Per quanto riguarda le loro statistiche, non sono congiunte: gli esempi dati servono solo a darti un'idea del loro potenziale.

 
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view post Posted on 13/5/2017, 23:55
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Quando vide il risultato a metà dei suoi sforzi, non capì in cosa aveva sbagliato. Certo, una metà del suo corpo era diventata gassosa, proprio come egli voleva. L'altra metà, invece, era rimasta al suo stato originale, solida. Anche la bacchetta non aveva cambiato il proprio stato. Per giunta nella spalla restava conficcata la scheggia di vetro, che non solo infastidiva l'Akuma, provocandogli dolore, ma gli impediva di muovere il braccio e concentrarsi. Era quello il problema? Una scheggia di vetro aveva fermato qualcuno che blaterava di voler diventare come Lui?
Cosa poté dedurre da quel suo fallimento? Che doveva ignorare il dolore meglio. Quello era poco, ma sicuro. Perché, se era davvero deciso, determinato a raggiungere Lui, che come sempre rasentava un ideale, un'ombra situata in fondo al suo cammino, avrebbe dovuto spingersi ancora più in la. Avrebbe dovuto fare molto meglio. Perché il Sire Oscuro, - e di questo Raven era certo, - avrebbe battuto quei due duellanti con una facilità incredibile. Perché dinnanzi a Lui sarebbero stati soltanto dei dilettanti. Perché lui non avrebbe fatto la fine di qualcuno che non solo si chiudeva in una cupola, come un animale in trappola, ma che era persino incapace di eseguire un incantesimo. Che presto, se non fosse riuscito a compiere almeno qualcosa di serio, sarebbe stato gettato fuori dalla quelal Congrega.
A Raven bastò un attimo, o anche meno, per valutare la situazione e capire che era una situazione di merda. La cupola ora presentava delle screpolature, indice del fatto che tra pochi secondi sarebbe caduta. Con la cupola Raven si sarebbe di nuovo ritrovato sotto l'effetto dell'alta pressione, che a differenza della cupola non sembrava essere diminuita in potenza o di voler cedere, il che era indice della bravura del mago o della strega che aveva eseguito l'Extendo Gravitas. Con i due sfidanti aveva perso un qualsiasi contatto visivo: vedeva solo delle figure astratte al di là della barriera difensiva. Ed era certo che non appena quelle screpolature nella difesa si sarebbe allargate, egli, Shinretsu Raven, sarebbe stato di nuovo aperto, colpibile, come un animale in gabbia.
"Ora o mai più..." - Tutto ciò significava soltanto una cosa: una sconfitta lì avrebbe determinato una sconfitta generale. Se non fosse riuscito a sconfiggere quei due, quali chance aveva di proseguire sulla sua Strada? Non avrebbe potuto cambiare il mondo se avesse perso. Non avrebbe potuto fare nulla se avesse perso. I suoi sogni sarebbe caduti, i suoi ideali sarebbero stati dimenticati, le sue utopie si sarebbero frantumate. L'unica cosa che sarebbe rimasta, certa, sarebbe stata la realtà delle cose e comprensione del fatto che nel mondo sempre 1 valeva 1 e mai due. Che nel mondo non vi erano maghi che potevano sperare di uguagliare almeno altri 2 maghi. Che tutte le sue idee sulla qualità piùttosto che la quantità erano sbagliate... Che bisognava sempre e comunque duellare in superiorità numerica. Non avrebbe mai avuto qualcuno che, in ogni occasione, 2 vs 10, gli avrebbe protetto le spalle. Doveva proteggersele da solo le spalle creando i presupposti per l'esecuzione di quell'incantesimo in battaglia e il suo scudo serviva proprio a quello. Il suo Protego Totalus, che sembrava destinato a rompersi da lì a poco, serviva proprio a quello.
"Agire..."
Come prima Raven non perse un istante. Non poteva lasciare che tutto ciò accadesse. Non poteva lasciare i suoi sogni cadere, scomparire, evaporare. Non poteva ammettere e non avrebbe mai ammesso la sconfitta. Perché non era un'opzione accettabile e mai lo sarebbe stata. Sperando che la barriera avrebbe retto ancora almeno qualche secondo prima di disgregarsi, - del resto, non era stata colpita da nessun incantesimo, - Raven avrebbe usato la mano destra, quella con la bacchetta, per tirare fuori la scheggia dalla sua ferita utilizzando il pollice e l'indice, estraendola sporca di rosso e resistendo al dolore, per poi lasciarla cadere al suolo.
Stringendo i denti, con lo stesso movimento della mano che stringeva la bacchetta avrebbe provato a completare la sua opera d'arte. Non vi erano altre vie d'uscita e non vedeva altre opzioni plausibili per continuare... Beh, a parte alcune, ma erano ancora più rischiose. Del resto, se con la scheggia di vetro nella spalla era riuscito a trasformarsi a metà, senza la scheggia e prestandoci ancora più attenzione, nonché concentrazione, sarebbe forse riuscito a trasformarsi completamente.
E a quel punto avrebbe vinto.
La vittoria nel duello, insomma, passava da lì. Era un punto cruciale. Un punto fondamentale. Non poteva sbagliare di nuovo. Non poteva sbagliare ancora.
"Sii con me..." - si disse fra sé e sé.

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La riuscita o meno del suo tentativo avrebbe determinato la vittoria o la sconfitta nel duello, motivo per cui eseguì i movimenti velocemente, muovendo la bacchetta in modo veloce, ma senza forzarli per non sbagliare qualcosa. Concentrazione e velocità.
Prima, però, venne l'immaginazione. Come prima l'Akuma visualizzò nella propria mente come gli atomi del suo corpo si distanziassero tra di loro, formando nuovi legami e molecole, molecole gassose. I tessuti e le molecole che immaginò distanziarsi le une dalle altre riguardarono il corpo nella sua interezza: le ossa, il sangue, le cellule della pelle, quelle del linfa, i tessuti del cuore, quelli dermali, per poi concentrarsi sulle molecole che formavano il collo, il cranio, il cervello e persino le proteine dei capelli. Tutto nella sua mente cambiò, distanziandosi, diventando meno materiale, cambiando stato da solido a gassoso, levitando. I legami si trasformarono e alcuni diventarono più lunghi. Il liquido dell'occhio, la retina e quant'altro... Tutto, pur mantenendo la propria forma e le sue capacità originali cambiò stato divenendo... Immateriale. Immaginando gli atomi delle parti già trasformate, cercò di mantenerli tali. Gambe e parte dell'avambraccio sinistro, quindi, goderono di una visualizzazione più breve, in quanto cercò soltanto di fissare quel loro stato gassoso. Sulle parti non trasformate ebbe modo di svolgere un lavoro più duro, ma con egual velocità. Nella visualizzazione incluse anche l'immagine della sua bacchetta, che sarebbe dovuta diventare immateriale e gassosa anch'essa, com'era successo all'Ombra del Salice quella notte, la notte in cui aveva messo a punto il suo capolavoro. Proprio come per il resto del suo corpo, Raven avrebbe immaginato gli atomi e le particelle della bacchetta distanziarsi gli uni dagli altri, creando legami più leggeri, morbidi. Dei legami gassosi che gli avrebbero permesso di ottenere un'altra bacchetta rispetto alla precedente, ma pur sempre di ottenere una bacchetta che avrebbe conservato le sue peculiarità.
Che gli avrebbe permesso di agire.
Di vincere. Di camminare. Di sacrificarsi.
Era quello che voleva. Era quello che desiderava. E se fosse stato veloce, sarebbe riuscito nel suo intento prima che la cupola fosse caduta schiantandosi al suolo. Ne era certo. Glie lo diceva una voce interiore; glie lo diceva la sua determinazione a non mollare mai, nemmeno in quella situazione in cui stava per venire deriso e bersagliato. Non poteva mollare o arrendersi, perché c'era Lui e la sua morte ad aspettarlo in fondo alla strada.
In un gesto autodeterminativo serrò i dentri e strinse il pugno sinistro, ricordandosi di quanti sacrifici aveva fatto per arrivare laddove era. Ricordandosi di non poter mollare mai.
Contemporaneamente alla fase visualizzativa mosse la bacchetta partendo dal punto più alto del suo corpo, sopra la testa, e procedendo verso il basso a mò di spirale che avrebbe incluso l'intero corpo al proprio interno. Quindi la bacchetta eseguì dei movimenti fluidi e concentrati, ma ugualmente veloci, a spirale intorno al corpo, fino a toccare il punto più basso del corpo stesso e quindi risalire. Alla fine della prima metà del movimento l'Akuma sarebbe risalito verso il punto più alto del suo corpo sempre muovendo la bacchetta a mò di spirale, prima intorno alle sue gambe, poi intorno al bacino (era ancora piegato sulle ginocchia) e quindi intorno al busto e poi intorno alla testa. Durante quel movimento ascendente avrebbe comunque mosso la bacchetta in modo fluido, ma senz'altro veloce, per anticipare la caduta della barriera qualora questa fosse ceduta.
Nel mentre Raven non si sarebbe preoccupato più di tanto della stessa: se avesse pensato troppo alla barriera, avrebbe rischiato di disconcentrarsi durante l'esecuzione di un incantesimo che richiedeva la massima concentrazione. Motivo per cui durante l'esecuzione dello Spectrum le attenzioni dell'Akuma vennero puntate solo verso una buona esecuzione dello Spectrum stesso, o meglio su una caratteristica fondamentale: la velocità di esecuzione.
Quasi al termine avrebbe pronunciato, questa volta in modo verbale, la formula magica:
«Spectrum!» – La pronuncia fu detta con la media velocità, per non sbagliare nulla e puntò a essere detta non con una foga agonistica tipica dell'Akuma, ma con una fluidità come quella dei gas. Come se quella parola fosse un'illusione, come se fosse un fantasma.
Una volta terminato il tutto, avrebbe osservato lo scudo: era già rotto? Si sarebbe rotto prima? Si sarebbe rotto nel mentre? O si sarebbe rotto una volta che Raven fosse riuscito a trasformarsi completamente?
Il destino dell'Akuma era nelle mura di quella cupola in quei secondi ed era meraviglioso come dei piccoli istanti potessero segnare un'esistenza.








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Il duello andava avanti, incentrato per il momento sulla potente barriera difensiva che circondava l'Akuma, e sul campo gravitazionale che la strega aveva cautamente riposizionato, così da limitare i movimenti di quell'imprevedibile avversario. Raven aveva avuto il suo tempo per prepararsi, e ora andava ritentando il suo capolavoro, questa volta in maniera definitiva: dopo aver estratto con un'ultima fitta di dolore la scheggia, che grazie al cielo non oppose eccessiva resistenza, fu libero di ripetere i movimenti e la formula, completando la sua trasformazione; ora un vero e proprio spettro, una nuvola di fumo imbracciante un'arma della stessa natura, si preparava a rilanciarsi in quello scontro con rinnovato vigore. Ma l'Arbitro aveva avuto modo di dare un secondo sguardo a quella sua insolita strategia, ora con l'ausilio dell'udito (giacché la vista era grandemente bloccata dal contrasto tra lo scudo e l'incantesimo che lo soprassedeva), dando vita a chissà quale viavai di pensieri nella sua vecchia mente; certo era che per il momento non sembrava intenzionato a fermare quello che era senza dubbio uno dei duelli più interessanti che avesse mai avuto il piacere di osservare, ma in futuro? Ah, ma torniamo al presente.

Raven aveva appunto ultimato la sua trasformazione, asserragliato all'interno del suo scudo, ma al di fuori le forze assedianti non davano segni di cedimento: i due gargoyle e le armature si avvicinavano quanto potevano, mantenendosi a cauta distanza dal campo gravitazionale ma già pronti a balzar dentro non appena i loro attacchi fossero stati efficaci; nel mentre i due maghi, di nuovo l'uno di fianco all'altra, giudicavano il da farsi. "Dovrà uscire di lì dentro, prima o poi..." "E chissà con quale sorpresa." Entrambi gli avversari sembravano aver intuito di trovarsi di fronte a un duellante insolito, certamente presuntuoso fino alla punta delle orecchie e destinato a una grama fine, ma sicuramente da non sottovalutare. Lo sguardo arrossato della strega era fisso e concentrato su quell'increspata barriera, che già andava riempiendosi di crepe e preparandosi a crollare, una sola lacrima senza tristezza a solcare la sua gota. TM, al suo fianco, sembrava aver subito un'improvvisa e inquietante trasformazione: il suo atteggiamento passivo e lo sguardo spento lasciavano posto a una strana luce, un sorriso smagliante ed estatico, come se lui solo all'interno di quella Sala fosse giunto ad un'improvvisa e raggiante conclusione. Ma nessuno dei due sarebbe rimasto con le mani in mano, ogni secondo di preparazione era prezioso, non intendevano sprecarlo. Due bacchette si alzarono al cielo, due voci parlarono in coro, solenni, imperiose:
"Magicus Extremus!"
La sala si riempì dei mormorii di ammirazione degli astanti mentre le bacchette dei due duellanti più abili di Londra (e forse dell'intero mondo magico inglese) si accendevano di una luce azzurrastra, un filo d'aura che sembrava connetterle ora saldamente alle salde mani. Raven poteva aver tirato fuori il suo asso nascosto, ma una volta ceduta quella barriera era certo che avrebbe incontrato una sfilza di fatture di una potenza che raramente aveva potuto osservare fino a quel momento. Le sorti dell'intero duello erano ancora lontane dal decidersi...



Raven Shinretsu
La totalità del corpo e la bacchetta hanno assunto una consistenza gassosa.
L'alta pressione è momentaneamente fermata dal Protego Totalus, le cui increspature ti impediscono tuttavia di vedere con chiarezza aldilà della barriera.
Il Protego sta per cedere.
Ferita abbastanza profonda alla spalla destra, il proiettile di vetro è stato estratto.

PS: 309 - 5 = 304
PC: 335 - 5 = 330
PM: 498

Claire Santos
Sotto l'effetto di Magicus Extremus, mana aumentato.
Ha recuperato parte della vista, che si ristabilirà progressivamente nei prossimi turni.

PS: 168
PC: 160
PM: 140 + 28 = 168

The Magician

Sotto l'effetto di Magicus Extremus, mana aumentato.
PS: 190
PC: 200
PM: 200 + 40 = 240

Gargoyle 1 e 2

In avvicinamento
PS: 100
PC: 250
PM: 150

Armatura 1 e 2
In avvicinamento
PS: 75
PC: 200
PM: 200


Prossima scadenza 19/05, ore 00:01



 
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view post Posted on 15/5/2017, 11:55
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La voce dei due sfidanti non fece che riscaldarlo ulteriormente. Si senti... bruciare. Si stavano preparando per affrontarlo al meglio, ma... sarebbe bastato? E lui? A lui sarebbero bastati quegli assi nelle maniche che aveva per poter sorprendere i nemici nel mentre egli restava nascosto dietro alle spesse mura della sua cupola, o di quel che ne restava?.. Tutte domande a cui avrebbe risposto il tempo, a Raven non restava altro che attendere, anch'egli, la fine di quella sua prigionia nella cupola per darsi da fare con rinnovato vigore. Tra le opzioni che aveva ponderato nella mente ve ne erano alcune molto violenti, altre meno. In tutto ciò doveva ricordarsi di essere in una sala per duellanti, come quella di Hogwarts, e che quindi non tutte le sue idee potevano risultare realizzabili. Doveva limitarsi di nuovo, come aveva fatto molte volte prima, per trovare qualcosa di meno pericoloso per sé e per gli altri, ma che ciononostante fosse comunque capace di trarre i suoi avversari in inganno, dargli del tempo necessario per attaccare, pensare o agire in altre maniere. Non che fosse così semplice... E poi, ci era riuscito? Ci era davvero riuscito a rendersi... immateriale? Per un attimo non seppe se crederci o no, ma poco capì che non poteva essere soltanto un'illusione della sua mente. Non solo era riuscito a rendersi gassoso, ma l'alta pressione evocata dagli avversari era rimasta al di fuori della cupola, che però si stava man-mano sgretolando.
Or-ora si poteva dire un mezzo-fantasma con la scintilla di odio nel cuore. Per via dell'incantesimo si sentì come se levitasse leggermente, il che era positivo. - "Ora non mi può colpire..." - Poco dopo nella sua mente fece spazio un'altra idea, diversa da quella precedente. Lui era nascosto all'interno della cupola, le pareti della cupola si stavano sgretolando, lui non vedeva gli avversari e gli avversari non vedevano lui. Quando aveva eseguito il Protego Totalus era semplicemente per ritagliarsi un po' di tempo utile. Non aveva minimamente pensato alla possibilità di nascondersi dai loro sguardi... Dunque decise di sfruttare quest'opzione a suo vantaggio e sparire alla loro vista. Letteralmente. Una volta che la cupola fosse caduta, loro non lo avrebbero visto. Come minimo avrebbero potuto chiedersi dove fosse andato Shinretsu Raven con tanto di dubbio per almeno qualche secondo. Quel secondo gli sarebbe bastato per uscirsene fuori dalla zona d'azione dell'Extendo Gravitas, che contro di lui in forma gassosa avrebbe funzionato con rinnovato vigore.
Però... per quanto sarebbe funzionata la sua idea? Quali imprevisti si nascondevano nel futuro? E la cupola?
"Sbagliare per imparare, e per... vincere."
Dunque non si pose troppi problemi. Una volta definita la tattica non rimaneva che agire: solo il futuro avrebbe mostrato se era degno degli ideali che cercava di portare avanti. Subito si concentro sulla sua invisibilità, cercando di sfuggire all'attenzione dei due maghi che si trovava dinnanzi. Cercò di delineare quella sua invisibilità in tutto e per tutto: dalla punta dei piedi e fino al capo sarebbe dovuto diventare completamente invisibile agli occhi dei due sfidanti. In contemporanea alla fase di concentrazione Raven puntò la bacchetta contro sé stesso e, cercando di mantenerla ben ferma, pronunciò mentalmente le due parole unendole come se fossero una sola. La formula, che sarebbe stata pronunciata alla fine del movimento, servì per accentuare quella sua volontà di sfuggire all'attenzione dei due nemici.
"Sèocculto".
Una volta finito avrebbe soltanto atteso che la cupola fosse caduta: da lì sarebbe iniziata un'altra strategia, un altro ramo dei suoi pensieri, della sua volontà.










~ Punti Salute: 304
~ Punti Corpo: 330
~ Punti Mana: 498
~ Punti Esperienza: 74


Edited by leopolis - 22/5/2017, 21:53
 
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view post Posted on 23/5/2017, 00:37
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Era finalmente giunta l'ora che il Protego Totalus, protagonista fino a quel momento del duello, abbandonasse la scena in favore di più avvincenti e pericolosi incantesimi. Dopotutto, gli spettatori di quel giorno non erano certo giunti per vedere un assedio, ma un duello! E un duello avrebbero avuto. La barriera si distrusse in maniera spettacolare, implodendo sotto la pressione dell'Extendo Gravitas in mille e più frammenti luminosi, che rapidamente andavano dissolvendosi nell'aria. Fu come il fischio dell'arbitro al cominciare di una partita di Quidditch, come il levarsi del sipario su una qualche stimata opera teatrale: tutti gli attori erano ai loro posti, pronti ad agire. Primi tra tutti i due gargoyle, che mostrando un'insperata agilità balzarono direttamente sulla pedana, fatta pressione sulle potenti zampe, pronti ad artigliare il loro nemico; similmente le armature avanzarono, per quanto il campo di gravità lo consentiva, cercando di puntellarlo con le alabarde. Ma i quattro evocati rimasero con un pugno di mosche: gli artigli di pietra rimasero sospesi, incerti, le punte smussate colpirono nient'altro che l'aria. Raven, lungi da farsi fregare da quei giochetti, scivolava nel mentre tra le loro gambe, schiacciato a terra dall'intensa gravità ma incolume ai colpi, risollevandosi in aria nella sua forma spettrale non appena giunto al confine dell'incantesimo gravitazionale. Un boato di stupore tra gli spettatori i cui occhi puntavano tutti sull'asse della pedana, là dove in teoria si sarebbe dovuto trovare, bastò a rivelargli che il Sèocculto stava funzionando come previsto; persino l'arbitro sembrava confuso, impegnato come era nel cercare quella sorta di forma gassosa che aveva intravisto per un attimo attraverso il Protego.

Ma gli avversari dell'Akuma erano fatti di tutt'altra pasta. Per quanti siano gli innumerevoli incantesimi conosciuti al mondo magico, ce n'erano ben pochi che i due esperti duellanti non avessero mai osservato nel corso della loro carriera; certamente un avversario che spariva improvvisamente alla vista non era tra le cose che li avrebbe turbati. La bacchetta del mago correva rapida seguendo l'intuizione, prima alla sua fronte (come se volesse da essa estrarre un qualche cattivo ricordo), poi improvvisamente al cielo; Raven ebbe appena il tempo di osservare questi movimenti che già doveva prestare attenzione alla ben più impetuosa compagna di The Magician. La bacchetta della strega si mosse infatti solo dopo un attimo di incertezza - ciò che la separava dall'impassibile collega - ma con rapidità e sicurezza: un cerchio completo, disegnato dal candido polso, una formula urlata senza esitazione: "Expandit!"
Raven poté dirsi fortunato di essere in quella forma gassosa, perché se anche avesse capito con qualche secondo di anticipo le intenzioni della strega difficilmente avrebbe potuto evitare l'entità di quell'esplosione. L'intera sala tremò, le assi della pedana si incrinarono e spezzarono verso il basso, i vestiti e l'intero armamentario di Raven vennero sbalzati via, e per la seconda volta in pochi secondi gli ospiti della Congrega si ritrovarono meravigliati. Per quanto spettacolare, tuttavia, l'esplosione non aveva sortito l'effetto desiderato: l'Akuma era stato sì sbalzato via, ma la sua forma gassosa gli aveva risparmiato il peggio, permettendogli di continuare il suo intricato piano. Non così fortunati erano stati, invece, i due gargoyle, che si trovavano a pochi passi dall'epicentro dell'esplosione: l'uno era stato sbalzato all'indietro ed era caduto dalla pedana, rovinando a terra e spaccandosi un braccio nell'urto col pavimento; l'altro aveva appena fatto in tempo a difendersi, richiudendosi su sé stesso, ma aveva comunque subito danni non indifferenti. Poco importava, ad ogni modo, giacché fintantoché lo Spectrum fosse stato in piedi nessun attacco fisico avrebbe potuto scalfire il corpo di Raven; i suoi avversari avevano bisogno di trovare una tattica, e rapidamente. "Vieni fuori..." Intimava per l'appunto Claire, la vista ancora arrossata e la bacchetta pronta a colpire, accanto al più composto TM. La potenza dell'esplosione poteva suggerire al duellante solitario che il tempo dei giochi era limitato: prima o poi l'avrebbero individuato, avrebbero trovato un modo per ferirlo. E allora avrebbe dovuto fare sul serio.



Raven Shinretsu
La totalità del corpo e la bacchetta hanno assunto una consistenza gassosa.
Il Protego è ceduto.
Ferita abbastanza profonda alla spalla destra, il proiettile di vetro è stato estratto.

PS: 304 - 10 = 294
PC: 330
PM: 498

Claire Santos
Sotto l'effetto di Magicus Extremus, mana aumentato.
Ha recuperato parte della vista, che si ristabilirà progressivamente nei prossimi turni.
Non riesce a vedere Raven a causa del Seocculto.
L'Extendo Gravitas comincia a sparire.

PS: 168
PC: 160
PM: 168

The Magician

Sotto l'effetto di Magicus Extremus, mana aumentato.
Sotto l'effetto di ???.

PS: 190
PC: 200
PM: 240

Gargoyle 1

Caduto dalla pedana, braccio destro rotto
PS: 100 - 13 - 20 = 67
PC: 250 - 50 = 200
PM: 150


Gargoyle 2

Lato sinistro scheggiato in più punti.
PS: 100 - 13 = 87
PC: 250 - 25 = 225
PM: 150

Armatura 1 e 2
Immobile.
PS: 75
PC: 200
PM: 200



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Il colore della tua lettera è stato temporaneamente cambiato per permetterti di vederla meglio. Il tuo inventario è stato sparso per la sala dall'esplosione, che ha inoltre lievemente deformato la pedana. In rosa, l'area dell'esplosione stessa.




Fino a questo momento non ti ho fatto presente chi, tra te e la coppia di duellanti, avesse iniziativa (ovvero attaccasse per primo) nel turno successivo, pur tenendone conto nel masterare. Visto che il peculiare tipo di duello che stai affrontando richiede di "stravolgere" in parte la turnazione tipica dei duelli, da ora in poi troverai scritto qui chi ha iniziativa per il turno successivo.

Iniziativa a TM e Claire.

Prossima scadenza 26/05, ore 20:00


 
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view post Posted on 23/5/2017, 23:20
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Non appena la cupola cadette che l'Akuma cercò di muovere la bacchetta. I suoi movimenti sarebbero stati semplici, ma si rivelarono essere lenti. I due avversari sembravano essere pronti a colpirlo subito, senza esitare, in quel che per loro era pressoché un dovere, un occasione per sconfiggere un tizio che arrivato lì li aveva sfidati entrambi, desiderando di vedere le loro teste sul suo comodino. Con quel pensiero fisso nella testa non ebbe modo di controllare se il Seocculto aveva funzionato o meno. Era riuscito a completare l'incantesimo, su di questo non vi era ombra di dubbio. E allora perché spendere secondi preziosi nel guardare di qua e di la cercando un segno di accordo? Perché verificare quel che era una certezza, un fatto comprovato? Non vi poteva essere altro modo per capire se il Seocculto aveva funzionato, se non agire. Anche perché era proprio quella la sua parola: la parola d'azione. Ancora quando aveva cominciato a giocare, quando aveva capito che il mondo funzionava in quella maniera, quando aveva deciso di vivere e di combattere.
Prima ancora di essere colpito notò come qualcosa salì sulla pedana poco prima che la sua cupola cedesse. Non seppe dire con precisione cos'era e non si girò per verificarlo. Qualsiasi cosa fosse, difficilmente sarebbe bastata per scalfirlo ora, quando era in quel stato particolare. La sua attenzione, invece, venne attirata dal campione del club, per come lo chiamavano. Vide i suoi movimenti e immaginò i movimenti di un cadavere, o di uno in procinto diventare tale. Sospinto dalla gravità della zona non notò nemmeno i colpi delle statue, volgendo solo alla fine lo sguardo verso la ragazza e notando che stava per eseguire uno dei suoi incantesimi preferiti.
Un'altra arte.
Seppur invisibile agli altri, un piccolo sorriso, ghigno, venne stampato sul suo volto. E, - bisogna dirlo, - fu un ghigno che presupponeva tutto e niente. Uno di quelli che se lo avessero visto avrebbe fatto pensare che niente di buono.

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Al suo urlo, Expandit, Raven venne come colpito da un orgasmo violento, un piacere indescrivibile, seppure rimase un po' deluso. In tutto il corpo percepì fitte di piacere, ma non bastò per farlo restare completamente felice.
Per via dell'onda venne sbalzato completamente fuori dall'area della gravità, notando anche come venivano meno gli assi del legno, che si spezzavano lasciando spazio alla potenza di quella strega. Ma non bastava. Non bastava decisamente. Non era tutto. Non era il minimo. E durante il volo in mente gli venne soltanto l'immagine di Lord Voldemort. Solo lui sarebbe stato capace di fargli provare il vero Piacere. Solo lui... Ma lui doveva morire. Che peccato! Rovinando a terra il corpo gassoso si fermò quasi subito: in quel punto la pedana era ancora integra: tutt'intorno invece sembrava esserci passato un tornado. E anche a quel punto Raven pensò che era soltanto il frutto di un incantesimo mediocre. Di un'Arte mediocre. Di qualcuno che doveva asfaltare. Che doveva odiare. Un qualcuno di cui voleva il cuore, per stringerlo nella propria mano, vedere il sangue scorrere e poi tagliare le teste a quelle due nullità. L'odio verso di loro salì; non erano degni. Non erano degni di battersi. Non erano degni di quella sala e di quel nome: l'unica strada di salvezza per loro era il suicidio... o l'omicidio, che per loro sarebbe stato più onorevole di un'esistenza vuota.
"Tutto qui?" - pensò l'Akuma a terra dopo l'esplosione. Non aveva nemmeno provato tutto il dolore che avrebbe voluto! Alla fine dei conti, era vero che la sua forma gassosa gli aveva risparmiato i danni di quell'urto, ma era anche vero che si aspettava più potenza da colei che veniva definita una delle migliori duellanti del Regno Unito. In condizioni normali avrebbe scosso la testa, come per dire che la strega era da bocciare.
"Non posso perdere contro di loro, se voglio vincere contro di Lui..." - si ripeté l'Ex Docente per l'ennesima volta e nel mentre la strega gli intimava di venire fuori Raven si mise in ginocchio, sguardo puntato unicamente verso di lei. Se lo avesse visto, quel sguardo, avrebbe capito che gli ultimi strascichi di umanità, di una ricerca di strategia o di quel qualcosa che Raven amava quando non era ubriaco di Dolore erano spariti.
"Lascia che ti mostri l'Arte... Lascia che ti faccia capire il Dolore..."
Un attimo e la bacchetta venne puntata verso di lei. Un altro attimo e l'Akuma si ricordò il motivo per cui era lì. Egli ricordò il motivo per cui si era spinto ben oltre il limite. Tutto l'odio che provava per quel mondo infame e tutto l'amore che sentiva nei confronti di quell'Arte...
Vide di nuovo la sua meta all'orizzonte, quella Nuova Luce in cui aveva creduto e che poi si era rivelata essere soltanot un'illusione... Canalizzò l'esplosione e l'energia nella sua mente. Vide come se un enorme energia venisse trasmessa dal suo braccio alla bacchetta. Si ricordò delle esplosioni che aveva già realizzato, di quel tremore che si propagava da loro; si ricordò delle pareti spezzati e degli avversari sconfitti e unì le immagini di quelle esplosioni a tutto il suo rancore. All suo amore per quell'unica arte istantanea che voleva realizzare ancora. - "Per spezzare il silenzio..." - Per spezzare il silenzio, bruciare come una fiamma nell'ombra, per quello creò nella visualizzazione la più grande esplosione che avrebbe potuto immaginare. Una di quelle che avrebbe trafitto la debole avversaria scagliandola contro il muro. Una di quelle che avrebbe distrutto tutt'intorno, lasciando solo pochi vuoti al posto del pavimento e del soffitto.
Si sentì fremere e si ricordò dell'Orchestra. Cosa avrebbe detto Sirius White se lo avesse visto li, così? E Nicholas Black?.. La sua anima volle urlare per ricambiare quel favore, ma non lo fece. Cercò soltanto di sentire quella rabbia, di comprenderla, di trasmetterla, di farla vedere agli altri. Di farla vedere... a lei. A Lei! Quella che aveva abbandonato. L'energia salì, il cuore si sentì battere più velocemente.
"MUORIIIIIII!" - urlò nella mente nel mentre il suo polso compì un perfetto cerchio in senso orario, puntando infine la bacchetta contro il petto della strega.
"EXPANDIT!" - urlò infine nella sua mente cercando di canalizzare tutta la sua energia in unico punto di quella sala. Di dirigere lì tutto il suo odio per loro e per gli altri. Per tutti quelli che si erano trovati lì. Per il mondo.



"Devo battere Lui...e voi siete sulla mia strada".


~ Punti Salute: 294
~ Punti Corpo: 330
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view post Posted on 27/5/2017, 08:21
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Il Fato

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Era dunque terminato il tempo dei giochi.
Il Duello, fino a quel momento lento, statico, si faceva improvvisamente rapido, istantaneo, come una qualche giostra mortale giunta in cima alla sua salita, e pronta a gettarsi in picchiata. L'Arbitro, impotente, continuava a scrutare quanto si dipanava di fronte ai suoi occhi e, presa forse ispirazione dal campione del club di Londra, eseguiva ora con la bacchetta i suoi stessi movimenti: un gesto verso la fronte, uno al cielo, e l'improvvisa illuminazione. La nuvola della quale era composto uno degli sfidanti si mostrava nuovamente ai suoi occhi, inconcepibile, del tutto nuova, non più nascosta dal fervore del duello. Di cosa si trattava? Era forse un particolare Essenubilis quello che si trovava davanti? O un ancor più potente incantesimo? Certo era che non aveva mai visto niente del genere, e già la sua mente vacillava, una nebbia di dubbi si affollava dinanzi ai loro occhi. Ma quanto stava per succedere li avrebbe dipanati, avrebbe fatto brillare la chiara certezza che qualcosa di insolito, inquietante, inaspettato stava avvenendo in quella sala.

La coppia di sfidanti tentava come poteva di far fronte alla nuova minaccia. The Magician, intuita la mossa dell'avversario e trovata (evidentemente) una soluzione al Séocculto, scrutava ora con infervorati occhi la nube scura della quale Raven era composto, cercando una seconda ed adeguata contromossa, che gli permettesse di riportare il duello in una situazione equa. Aveva già compreso, l'eccentrico duellante, di trovarsi di fronte a un avversario del tutto fuori dal normale; ma non si sarebbe arreso, questo mai: dalla sua aveva l'esperienza di cento e più duelli, l'intuito e le capacità che lo avevano condotto fino a quel punto della sua brillante carriera. La bacchetta già si muoveva rapida in una frettolosa frustata verso l'alto, e già un raggio azzurrino scaturiva dalla punta di legno, ben mirato, diretto alla figura di Raven. Ma con alcun effetto: l'emanazione attraversò la nebbia scura e proseguì oltre, deformando appena la zona ove il corpo dell'Akuma aveva avuto contatto con l'incantesimo, per poi schiantarsi vicino alla porta della Sala in un'esplosione di scintille argentate. Un insuccesso, certo, ma comunque un'eccellente esperimento: sapeva ora che il suo avversario era immune alle normali fatture; era certo che anche quell'apparentemente insormontabile ostacolo avrebbe presentato infine la sua debolezza, si trattava solo di trovarla, tentativo dopo tentativo. E la sferzata di alabarda, appena tentata da una delle due armature (le quali trovavano infine il coraggio di avvicinarsi) svelava la seconda resistenza di Raven ai colpi fisici. Né quegli attacchi di lama, né le unghiate dei gargoyle (i quali si riprendevano in quel momento dal colpo subito, e si preparavano a tentare un nuovo assalto malgrado le ferite) avrebbero sconfitto il singolare avversario. Ma allora cosa?
Nel frattempo Claire, che ancora non riusciva a individuare l'apparentemente scomparso avversario, dava fondo all'inventiva nel tentativo di stanarlo. Dopo appena un'istante di esitazione la strega sembrò aver escogitato qualcosa, e cominciò a girare la bacchetta più volte in senso alterno, verso il soffitto della sala, le braccia allargate e lo sguardo concentrato. Qualsiasi cosa stesse facendo, sembrava funzionare: nuvole scure (!) si addensavano a mezz'aria, evocate da chissà quale incantesimo, simili a una colonna temporalesca comparsa dal nulla. E già tuonavano, emettendo brevi scariche elettriche che nell'aria nascevano e morivano. Qual'era il significato di tutto ciò? Cosa aveva ideato l'originale duellante? Purtroppo, non lo avrebbero mai scoperto da lei. Perché mentre ancora era impegnata nell'esecuzione della sua magia, e guardava fiera i primi risultati della sua magia, l'aria di fronte a lei si accese di un'esplosione che mai prima d'ora i muri di quella sala avevano avuto il privilegio di vedere. Il suono rimbombò contro quelle stesse pareti, lo spostamento d'aria a malapena contenuto dallo scudo che avvolgeva la pedana: e in effetti sul lato ad Est esso sembrò in parte cedere, lasciando che l'onda d'urto spostasse alcune delle sedie e terrorizzasse gli spettatori, incolumi ma pronti a fuggire. In tutt'altro stato si trovavano i due duellanti: l'uno, colpito di striscio dall'incantesimo (ma comunque fin troppo vicino al centro dell'esplosione) era stato catapultato lontano, la bacchetta miracolosamente ancora stretta nel braccio destro, fratturato e dolorante, e provava già a rialzarsi in preda al dolore; l'altra, sparita dietro la stessa pedana, giaceva a terra apparentemente incosciente, colpita in pieno da quella potentissima manifestazione magica. Ma anche se Raven, dalla sua attuale posizione, non poteva gustarsi appieno i danni che aveva procurato nella sua avversaria, poteva quantomeno bearsi delle condizioni della pedana stessa, ceduta sotto il peso dell'incantesimo e pesantemente deformata, il legno spezzato in più punti e giunto al livello del terreno.

Non c'era tempo per urlare, non c'era tempo per spaventarsi o fuggire. Le regole erano state perlopiù rispettate, fino a quel punto, e fintantoché la bacchetta dell'arbitro non fosse giunta a interrompere quel massacro il duello sarebbe stato libero di proseguire. Niente divideva ora Raven dal campione del Club, minuscolo ostacolo nella sua già pianificata strada omicida. Non era il momento di esitare: la perseveranza avrebbe condotto lui o gli altri alla vittoria, la quale era ben lungi da elargire il suo amorevole sguardo. Dovevano - ancora! - combattere.



Raven Shinretsu
La totalità del corpo e la bacchetta hanno assunto una consistenza gassosa.
Ferita abbastanza profonda alla spalla destra, il proiettile di vetro è stato estratto.
Coperto da una nube temporalesca.

PS: 294 - 1 - 1 = 292
PC: 330
PM: 498

Claire Santos
Sotto l'effetto di Magicus Extremus, mana aumentato.
Non riesce a vedere Raven a causa del Seocculto.
L'Extendo Gravitas è sul punto di svanire.
Caduta dalla pedana, fuori dalla vista di Raven, diverse vertebre fratturate.

PS: 168 - 124 = 44
PC: 160 - 20 = 140
PM: 168

The Magician

Sotto l'effetto di Magicus Extremus, mana aumentato.
Sotto l'effetto di ???, può vedere Raven.
Caduto dalla pedana, gravi danni al braccio destro.

PS: 190 - 75 = 115
PC: 200 - 10 = 190
PM: 240

Gargoyle 1

Braccio destro rotto, è ora in piedi.
PS: 67
PC: 200
PM: 150


Gargoyle 2

Lato sinistro scheggiato in più punti.
Sotto l'effetto dell'Extendo Gravitas

PS: 87
PC: 225
PM: 150

Armatura 1 e 2
Avanzano e attaccano Raven.
PS: 75
PC: 200
PM: 200



be11cad785
Il cerchio nero rappresenta l'area della nube temporalesca che si sta accumulando sopra di te. Il cerchio rosso è il raggio dell'esplosione. Al suo interno, la pedana ha subito gravissimi danni strutturali ed è perlopiù impraticabile.






Iniziativa a Raven.

Prossima scadenza 30/05, ore 10:00.


 
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