Una giornata Calda, privata

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Elsea Miller
view post Posted on 15/6/2017, 13:48





Spencer Hastings
Tassorosso | Studentessa | 11 | Outfit | tumblr_inline_nlmi9mcnpS1scq4k2 parlato - narrato - pensato
Giugno era il mese che lei detestava più di ogni cosa.
Era infatti il mese intermedio, quasi di passaggio tra la primavera e l’estate, un mese che avrebbe volentieri lasciato passare velocemente, un mese in cui da venti e giornate di pioggia improvvisa, si passava al sole e il caldo più cocente che mai.
Sospirando abbassò lo sguardo sui pacchettini che aveva in mano, una busta nera incartata spiccava di più per via del colore scuro e che pochi avrebbero desiderato prendere, un regalo\pensiero per suo padre; per farsi perdonare di non essersi fatta sentire molto nell’ultimo periodo, troppo presa dalla nuova vita e dal nuovo inizio magico che stava vivendo, non aveva prestato particolarmente attenzione a suo padre e le lettere settimanali da inviarli, ma aveva trovato anche qualcosa per sua nonna; qualcosa che avrebbe potuto rallegrare e farla sentire meglio, a di scapito dell’influenza che le era arrivata di colpo.
Chiuse gli occhi per qualche secondo e alzò la testa, riparandosi poi con la mano sulla fronte, dal sole accecante che cera in quel mese e soprattutto a quell’ora. Riabbassò lo sguardo e prese a guardarsi intorno notando che le vie di Diagon Alley sembravano deserte, ha differenza del solito affollamento che riempiva le strade spaziose, ma forse il problema ora era che tutti volevano andare in vacanza, magari al mare o in un posto freddo per chi non sopportava il caldo afoso di quei giorni.
Una ventata più forte di caldo afoso la fece fermare per qualche secondo e staccare la camicetta che si era appiccicata come una seconda pelle; il caldo la stava facendo impazzire e forse era stata stupida a voler uscire e fare compere in quel pomeriggio; aveva decisamente scelto il giorno sbagliato.
Si passò una mano sui capelli sciolti e prese a guardarsi intorno, per cercare un posto dove ripararsi quando i suoi occhi si posarono su una insegna che recitava “Florian Fortebraccio and Wiz Café” la famosa pasticceria e gelateria di Diagon Alley; istintivamente si aprì in un enorme sorriso, ricordandosi i pomeriggi in cui sua nonna la portava in quel posto per parlare e chiacchierare, anche delle sciocchezze più inutili e con un piccolo sorriso diventato nostalgico nel compiere quei pensieri, Spencer si avviò verso la pasticceria.
Entrando si ritrovò il locale pieno, con pochi tavolini vuoti; si avvicino ad uno di essi e lasciando le buste di acquisti a terra si sedette con le gambe accavallate sotto al tavolino e l’aria molto più serena e felice per aver trovato un posto fresco dove sostare.


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view post Posted on 19/6/2017, 14:50
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Alice Lastrange
« Don't hide yourself in regret»

Si sentiva rinata, Giugno era finalmente arrivato, portando con se il favoloso caldo che Alice tanto amava, le giornate cominciavano a diventare sempre più lunghe e la scuola era quasi agli sgoccioli, il che voleva dire che presto si sarebbe goduta un pò di meritato riposo. Quel giorno le vie di Diagon Alley erano meravigliosamente popolate di gente piene di vita e allegria, era come se qualcosa di stupendo fosse accaduto e un irrefrenabile bisogno di festeggiare avesse contagiato un pò tutti. Alice li guardava sorridente, i bambini giocavano tra loro, rincorrendosi a cavallo di manici di scopa giocattolo, mentre le loro mamme ridevano nel vederli così spensierati. Per lei, invece, quella mattinata tranquilla sarebbe stata tutta all'insegna del relax, le lezioni era quasi del tutto terminate, per lasciare spazio agli studenti di prepararsi agli esami, come Alice che quell'anno avrebbe affrontato i suoi esami del Terzo anno. Dire che fosse ad un buon punto era scontato, temeva da tempo l'arrivo di questi giorni, e si era munita di tutta la sua buona volontà per iniziare un bel ripasso generale. Ormai era a buon punto, non era mai stata una ragazza presuntuosa, ma meritava una sana pausa di relax e shopping, era per questa ragione che tra le mani stringeva due buste, era passata prima da un negozio di vestiti al centro di Londra, e poi dal Ghirigoro, alla ricerca di qualche libro da leggere durante le vacanze. Il che era sempre una scelta sempre molto difficile data la mole di libri che risiedevano nella Biblioteca di casa sua, suo nonno si lamentava sempre, diceva che presto o tardi avrebbero dovuto incantare a dismisura quella stanza per tutti i libri che ogni anno la Corvonero portava al seguito.
Delicatamente Alice aprì la porta dinanzi a se, aveva deciso di fermarsi un attimo, e godersi un pò delle squisitezze che solo Florian Fortebraccio sapeva offrire, a passo lento vi entrò, richiudendola alle sue spalle. Il fresco che era all'interno fu terapeutico, la sua pelle olivastra non si arrossava facilmente, però in quel momento quell'ombra fu un sollievo inaspettato. Si diresse verso uno dei pochi tavolini liberi, ma a metà del percorso una delle due buste cedette al peso dei libri che vi erano all'interno, cadendo rovinosamente e rumorosamente per terra, uno quasi vicino ai piedi di una giovane ragazza seduta ad un tavolino li vicino.
«Oh, accidenti! Reparo» pronunciò la giovane puntando la bacchetta nel punto dove la busta aveva ceduto. Immediatamente tornò come nuova e pronta per accogliere i libri che Alice aveva appena comprato. Raggiunse quello vicino alla ragazza subito dopo disse lei «Perdonami, non ti ha colpito vero? Mi dispiace, avevo detto al commesso di darmene una più grande, ma non ha voluto sentire ragioni»

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Elsea Miller
view post Posted on 5/7/2017, 18:03




• Una Giornata Calda •

2v62c
Le giornate stavano diventando più calde, il sole e le sue figlie illuminavano e riscaldavano il mondo come a volerlo proteggere e ha Spencer quella situazione piaceva sempre di più, anche se il caldo lo sopportava quasi per niente. Alzò la testa e prese a guardare fuori dalla finestra con una mano sotto al mento e l’aria annoiata; era arrivata ad Hogwarts ed era stata smistata nella casa a cui mai avrebbe pensato, le sue aspirazioni erano state altre, ma doveva ammettere che passato un po’ di tempo ci si era abituata e trovata bene con persone sempre disponibili e pronte ad aiutarla in caso di bisogno, però non aveva ancora trovato qualcuno con cui condividere ber bene tutte le sue giornate e magari confidarsi, sperava davvero che alla fine però potesse arrivare.
Si morse il labbro e abbassò lo sguardo sulle buste che a terra riempivano un po’ lo spazio intorno a se, preoccupata che magari qualcuno si sarebbe potuto fare del male nell’inciampare sulle enormi buste ne prese alcune e le sposto al lato opposto, dove alzando la testa vide due signori, forse marito e moglie parlare e l’uomo aveva una mano sulla mano della donna difronte. Sorrise tristemente a quella visione, avrebbe tanto voluto vedere un giorno i propri genitori in una situazione romantica, << Desiderio impossibile, ricordatelo Spen >> sospirando Spencer ascoltò la voce, che ovviamente aveva ragione, riflettendo sul fatto che ha suo padre mai sarebbe venuto in mente di essere in quella situazione con la donna che lo aveva abbandonato o meglio che gli aveva abbandonati.
Si ridestò da quei pensieri, togliendo il suo sguardo e la sua attenzione da quella scena per poi girarsi e pensare che avrebbe tanto voluto magari qualcosa di freddo e di dissetante da bere.
Alzò il braccio cercando con lo sguardo qualcuno per ordinare quando un rumore di qualcosa che rovinosamente cadeva a terra la fece fermare col braccio a mezz’aria e vide con la coda dell’occhio dei libri cadere a qualche passo dai suoi piedi; neanche due secondi dopo una ragazza dai capelli neri e mossi stava raccogliendo il tutto, chiedendo scusa e riparando la busta, che a colpo d’occhio era rotta, con un piccolo incantesimo. Perdonami, non ti ha colpito vero? Mi dispiace, avevo detto al commesso di darmene una più grande, ma non ha voluto sentire ragioni.
Spencer ad ascoltare quelle parole, scosse la testa rispondendo alla domanda della ragazza. << No tranquilla non mi sono fatta nulla. Inoltre un incidente può capitare a tutti.>> Poi però preoccupata aggiunse. << Tu invece stai bene? Vuoi sederti? >> concluse indicando la sedia di fronte a sé completamente e tristemente vuota.



Perdona mio ritardo, chiedo scusa

 
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view post Posted on 11/7/2017, 13:31
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Alice Lastrange
« Don't hide yourself in regret»

Avvicinatasi alla giovane Alice fu contenta di non trovarsi di fronte qualcuno troppo infastidito, anzi, la ragazza non sembrò affatto offesa e disturbata dalla situazione. Raccolse immediatamente i libri che erano ancora sul pavimento, li controllò uno ad uno, assicurandosi che tutti fossero senza danni. La busta da lei aggiustata poco prima adesso avrebbe contenuti solo i due terzi dei libri che vi erano prima, li altri li avrebbe infilati in qualche modo nella borsa, in modo che l'incidente non potesse ripersi una seconda volta. Poco dopo la ragazza rispose, aveva un tono di voce abbastanza tranquillo, il che fu un sollievo per Alice, le sorrise radiosa rispondendole: «Mi siedo volentieri, se non è un problema, ma no, fortunatamente non mi sono fatta nulla. Il che è davvero un miracolo data la mia poca coordinazione, mi stupisco ancora di non essere caduta imitando i miei adorati libri» Infondo che la Corvonero fosse sbadata era più che noto ormai, inciampava ad ogni possibile e improbabile ostacolo, finendo per terra con tutta l'eleganza che può avere un sacco di patate quando viene "adagiato" al suolo, normale amministrazione insomma. Si sedette spostando delicatamente la sedia, non voleva disturbare oltre la ragazza, aveva bisogno solo di un appoggio per poter sistemare al meglio i libri nella borsa, cercando di non recargli alcun danno. Poi si accorse di aver dimenticato una cosa fondamentale, non si era affatto presentata alla giovane *e ti stupisci se danno ai Corvonero degli strambi, tesoro caro se non ci pensi tu* pensò la ragazza facendosi la morale da sola. «Non mi sono ancora presentata, perdonami. Mi chiamo Alice, Alice Lastrange, Corvonero» L'ultima parola fu pronunciata in tono fiero, poichè era per lei impossibile non essere orgogliosa e fiera della casata a cui apparteneva. Ad occhio e croce anche la ragazza doveva avere l'età giusta per studiare ad Hogwarts, ma non ne era sicura.

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OT: Elsea non preoccuparti del ritardo :)
solo una piccola accortezza:

CITAZIONE
Da Regolamento, quando si scrive un post On GdR:
» Le azioni devono essere scritte in corsivo.
» Il parlato (discorso diretto) deve essere scritto in grassetto.
» I pensieri del PG devono essere inseriti tra due asterischi -> *[pensiero]*


Qui il link con le regole

 
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Elsea Miller
view post Posted on 25/7/2017, 11:14




• Una Giornata Calda •

2v62c
Capelli lunghi e neri, occhi grandi e del medesimo colore, un’espressione serena; non sapeva perché ma quella ragazza le dava la sensazione di averla vista già da qualche altra parte, magari durante qualche lezione ad Hogwarts, certo se fosse stata una studentessa. «Mi siedo volentieri, se non è un problema, ma no, fortunatamente non mi sono fatta nulla. Il che è davvero un miracolo data la mia poca coordinazione, mi stupisco ancora di non essere caduta imitando i miei adorati libri» A quelle parole Spencer sorrise serena e tranquillizzata decise di rispondere sempre anche lei con tono sereno. Non disturbi affatto, anzi a volte la compagnia può far solo del bene. Ammise pensando che da sola ci era già stata abbastanza e che la solitudine a volte portava ad essere tristi e poco sereni. Sorrise scacciando qualsiasi altro pensiero brutto dalla testa mentre vedeva la ragazza sedersi, dopo ovviamente aver sistemato i suoi adorati libri, e si presentava a lei. «Non mi sono ancora presentata, perdonami. Mi chiamo Alice, Alice Lastrange, Corvonero» E all’ultima parola Spencer senti quella che sembrava una punta di soddisfazione ed orgoglio per la casata a cui apparteneva la ragazza. Ricambiò la presentazione porgendole poi anche la mano che sperava avrebbe strinto. Piacere mio, Spencer Hastings. Poi sollevando lo sguardo decise di esporre il suo dubbio. Sai o come la vaga sensazione di averti già vista da qualche parte. Mentre distoglieva lo sguardo troppo fisso sulla Corvonero e prese una ciocca di capelli con cui iniziò a giocarci.
 
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view post Posted on 26/7/2017, 12:02
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Alice Lastrange
« Don't hide yourself in regret»

Il sorriso della ragazza fu rasserenante, il fatto che non fosse un problema la sua presenza li era piacevole, infondo, come aveva detto anche la giovane, un pò di compagnia non può far che del bene. Sospirò serena, non si era accorta di quanto fosse stanca fino a quando non si era fermata del tutto. Li seduta al fresco della gelateria tutto era piacevole, dalla temperatura, al profumino che arrivava dal banco dolci, fino alla presenza della stessa Spencer. Un bellissimo nome, che la Corvonero aveva appena scoperto, le sorrise, era un nome davvero particolare, sapeva fosse di origini europee, forse francesi, anche se al momento non ricordava perfettamente, ne tanto meno capiva come il suo cervello avesse fatto a immagazzinare quell'informazione. *Allora c'è più spazio del previsto qui dentro* pensò sarcastica facendo un pò quell'auto ironia che le piaceva tanto.
«Beh, sicuramente a scuola, fino a qualche tempo fa ero anche prefetta, può darsi anche per quello. Io sono al terzo, tu?»
chiese la corvetta, in realtà Spencer sembrava abbastanza piccina, avrebbe azzardato che fosse al primo anno, ma non ne era per niente sicura, così attese la risposta della giovane, aggiungendo anche: «Oserei anche dire che non sei una corvonero, non credo di conoscere a pieno tutti i componenti della mia casata, ma passo molto tempo in sala comune, e non ricordo di averti mai vista li»

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Elsea Miller
view post Posted on 30/8/2017, 17:19




• Una Giornata Calda •

2v62c
Spencer rimase in silenzio per qualche secondo mentre guardava la ragazza che davanti a se sembrava molto gentile e paziente. Le sorrise ancora con dolcezza per poi ascoltare le sue parole. «Beh, sicuramente a scuola, fino a qualche tempo fa ero anche prefetta, può darsi anche per quello. Io sono al terzo, tu?» Spencer elettrizzata per quella scoperta rizzo la schiena di scatto per poi guardare ancora più interessata la ragazza e fare una piccola battuta per scogliere ancor di più il ghiaccio tra loro. Ma quale onore, avere una ex prefetta al mio tavolo. Concluse con un sorrisino divertito sperando che Alice non si offendesse per poi chiedere curiosa. Se posso chiedere come mai hai lasciato la carica? Non riusciva mai a capire se essere prefetto o caposcuola potesse essere un’ottima cosa oppure no ed essere solo una scocciatura nella propria vita. «Oserei anche dire che non sei una corvonero, non credo di conoscere a pieno tutti i componenti della mia casata, ma passo molto tempo in sala comune, e non ricordo di averti mai vista li» Di colpo grazie a quelle parole venne distratta da suoi pensieri, sorrise per poi scuotere la testa con vigore. No, io non sono abbastanza intelligente per essere una Corva. Poi pero decise di fare un piccolo test, infondo Alice era una corva e avrebbe risolto la questione subito, almeno era quello che credeva. Si sporse ancor di più portando la mano sotto il mento. Perché non provi ad indovinare a che casata io possa mai appartenere. E con falsità sbatte le palpebre per poi sentire un certo caldo prenderla in pieno. Sventaglio il menu e si accorse che fosse ora di prendere qualcosa per rinfrescarsi. Ma mentre ci pensi ti andrebbe di ordinare? Sto morendo di sete. E con questo si guardo intorno per poter individuare qualcuno a cui chiedere il menu o qualcos’altro.

 
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view post Posted on 25/9/2017, 11:55
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« Don't hide yourself in regret»

La giornata stava prendendo una piega piuttosto gradevole, la presenza della ragazza era qualcosa di nuovo, ma inaspettatamente bello. Incontri così, strani e nuovi, erano diventati rari, forse anche per il poco tempo libero che Alice si concedeva nell'ultimo periodo. Sorrise alla battuta di Spencer, non era mai riuscita a vedersi come una vera e propria autorità, però capiva quanto, molto spesso, il ruolo del prefetto, o del caposcuola, fosse visto come qualcosa di eccessivamente importante. Alla fine dei conti il loro compito era quello di guidare al meglio gli studenti della propria casata, ed Alice lo adorava. Responsabilità che non le erano state di peso, ma che con il tempo erano diventate insostenibili.
«Modestamente»
rispose con finta superiorità «Ma sì, figurati, non mi offendo.» aggiunse in fretta la corvetta. Non era esattamente un argomento scottante, per quanto per lei rappresentasse uno dei suoi più grandi fallimenti «Io amavo il mio incarico, sognavo di ottenerlo sin dall'inizio. Sono molto ambiziosa. Ma purtroppo la carica è arrivata in un periodo un pò no per me, e tra gli impegni lavorativi, lo studio e i doveri da prefetto, non riuscivo più a ... beh, vivere.» Tutto riaffiorava nella sua mente, come rapidi flashback, la confusione iniziale, l'attaccamento a quello a cui aveva lavorato per tanto tempo, e infine la decisione presa, la più intelligente e saggia. «Cercavo di far tutto, ma non come volevo io. Quindi ho preferito cedere la mia adorata spilla a qualcuno che ne avrebbe fatto buon uso. Ho capito che, per dare una mano o per essere un esempio, non serve una nomina o una spilla. Anche se cavolo quanto mi piaceva» concluse poi ridendo spensierata.
Le parole della ragazza di frotne a se furono pacate, con una smorfia disapprovò quello che aveva appena detto, l'intelligenza non era tutto per i Corvonero, e allo stesso tempo non per forza i membri delle altre casate era, per esclusione, i più stupidi.
«Perché non provi ad indovinare a che casata io possa mai appartenere» la proposta della ragazza fu elettrizzante, subito si mise ritta sulla sedia. *Un enigma da risolvere, meraviglioso!* pensò estasiata Alice. Ma Spencer aveva ragione, era il caso di ordinare, a stomaco pieno tutto riusciva meglio.

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OT: Quando volete potete venire a chiedere le ordinazioni, noi siamo pronte! :3
 
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view post Posted on 2/10/2017, 18:01
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Con un certo disappunto, Amber notò la macchiolina di caffè espandersi velocemente sul suo grembiule. Un cliente più rozzo del solito non si era minimamente accorto di lei e per poco non l'aveva travolta. Certo si era fermato in tempo, ma non abbastanza velocemente da evitare che il vassoio che la cameriera teneva in equilibrio, si sbilanciasse. Il residuo di caffè nella tazzina rovesciata, fece il resto. Cercando il più possibile di dissimulare, si sforzò di sorridere garbatamente all'uomo, agitando la mano come a voler indicare che non fosse accaduto nulla di preoccupante. Solo dopo, una volta dietro al bancone, estrasse la bacchetta e sistemò la faccenda. "Mi dispiace", aveva borbottato il cliente una seconda volta prima di uscire dal negozio. Per tutta risposta, la ragazza agitò nuovamente la bacchetta, e la divisa tornò del suo colore naturale, niente macchie, niente pensieri. Compiendo poi una rapida ispezione del locale, Amber riconobbe un paio di studentesse che ancora non erano state servite. Non c'era il pienone, ma non era nemmeno possibile lamentarsi, la noia era comunque bandita da quel posto! Sapeva di conoscere almeno una delle due ragazze e la sua memoria difficilmente falliva nel riconoscimento visivo, non si stupì dunque di aver indovinato. Con passo leggero, si avvicinò al tavolo abbastanza per poter permettere alle due di sentire la sua voce tra le altre. Spencer, se non ricordava male, era proprio uno degli ultimi acquisti di Tassorosso, mentre l'altra ragazza era un volto noto, ma al quale non aveva ancora associato un nome. Per evitare situazioni scomode, in cui la confidenza non era sufficiente a creare il giusto equilibrio, si limitò ad un generico: «Ragazze, benvenute da Florian. Cosa posso portarvi?» Mantenne un'espressione serena, niente gioia e niente noia, solo tranquillità traspariva dal suo sguardo chiaro, posato alternativamente dall'una all'altra ragazza. «I menù stagionali sono una novità.» aggiunse sfiorando appena il menù in questione, senza nascondere il briciolo di orgoglio per aver dato una mano ad ideare alcuni dolci citati. Non forzò la mano, si limitò ad informarle di quanto di nuovo vi era da Florian, per poi far comparire la propria piuma ed il taccuino su cui appuntare la comanda.



 
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