A piece of Cake ●, per Francis

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view post Posted on 25/7/2017, 20:26

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- No, mamma, non verrò con voi da Madama Piediburro a mangiare una torta, puoi decisamente scordartelo!!-
Quella mattina di luglio aveva preso una piega decisamente al di fuori del sopportabile, non doveva essere affatto piacevole essere svegliati per andare a fare colazione fuori.
- Danielle, è già un miracolo che ti abbia fatto rientrare in casa con quel taglio di capelli, che Priscilla solo sa perché hai deciso di farti. Tuo fratello Jackson vuole fare colazione lì e tu lo accontenterai,
che tu lo voglia o meno.-

Corse a guardarsi allo specchio, cosa avevano i suoi capelli di così strano? Erano solo diventati corti,
come quelli che portava a sei anni. Si trovava molto più leggera così e non avrebbe dato alcuna spiegazione a sua madre sul motivo che l'aveva spinta a cambiare in maniera così radicale. Sorrise a se stessa, mentre si sistemava il vestito estivo, blu.

- Dovresti piuttosto ringraziare che non li ho fatti blu o viola!!! E no, non mi costringerai a venire lì, Jackson o meno.-
Non aveva intenzione di mettere piede in un posto così mieloso; aveva sentito parlare di Madama Piediburro e non aveva davvero voglia di entrare lì, soprattutto sapendo che avrebbe potuto incontrare coppiette di Hogwarts; le venne il vomito al sol pensiero. Immaginò per un istante di incontrarci Alexander con un'altra e un brivido di disgusto le percosse la schiena. Si sentì afferrare per un braccio, il tocco indistinguibile del padre la fece voltare di scatto e gli occhi scuri e profondi di lui la scrutarono da capo a piedi; l'espressione furiosa sul viso del padre non aveva bisogno di parole.
- Se non vieni con noi e litigo con tua madre, non ti faccio più uscire di casa per tutta l'estate, è chiaro signorina? Non rimaniamo a Londra e da sola qui non possiamo lasciarti, quindi devi imparare ad arrangiarti. Hai quindici anni, sei ancora una ragazzina e non hai diritto di proferire parola.-
Sfilò il braccio dalla presa del padre e con foga sbatté la porta della camera. Perché non poteva usare la magia al di fuori della scuola? Perché doveva sottostare ai genitori in quel modo? Tirò un calcio al cesto della carta, prima di guardarsi di nuovo allo specchio, quel taglio la rendeva più ribelle e meno composta di come non fosse con i capelli lunghi; finalmente qualcuno avrebbe capito che non era una ragazzina come tutte le altre, che avrebbe sempre espresso la propria opinione e il proprio modo di essere e si sarebbe assunta tutte le conseguenze e le responsabilità, ma nessuno mai avrebbe intralciato il suo modo di essere. Afferrò la borsa a tracolla e scese le scale.
- Se incontro persone di mia conoscenza ho il diritto di rimanere da sola, uscire e andare dove mi pare. Ok?-
Michael e Katherine si lanciarono uno sguardo, sapevano che avrebbero dovuto arrendersi alla richiesta della figlia; annuirono ed uscirono.



Una volta arrivati da Madama Piediburro, entrarono e presero posto. Era tutto rosa, ROSA. Avrebbe voluto andare a sotterrarsi, diventare invisibile, qualsiasi cosa pur di non essere lì in quel momento. Che posto era....perché la gente andava lì?! ERA TUTTO ROSA. Le sarebbe venuto un esaurimento nervoso di lì a breve. Quando la quindicenne lesse il menù, l'espressione divenne qualcosa di schifatissimo. Alzò lo sguardo verso i suoi genitori.
- Avete davvero intenzione di mangiare questa roba?!-
Sussurrò per evitare che qualcuno potesse ascoltare. Tutte torte magiche che avevano effetti a dir poco disgustosi, quale malato di mente metteva piede in quel posto!? Quale coppia di invasati mielosi, poteva sopportare un posto del genere?! Certo, uscire da una rottura ed infilarsi lì non era stata la migliore delle idee,ma non lo aveva neanche scelto lei. Sospirò sonoramente, mentre due ragazzi al tavolo a fianco non facevano altro che baciarsi e dirsi cose disgustosamente dolci.
"Bleah, neanche nei sogni più remoti sarei venuta qui con Alexander, avrebbero dovuto sganciare un miliardo di Galeoni e nemmeno quello sarebbe bastato."
- Credo che prenderò un tea, ma mi dispiace, sarò lontana da voi che mangerete questa robe e soprattutto, lontana da questi due.-
Sotto lo sguardo severo dei genitori, si alzò dal tavolo e si avviò al bancone, non le interessava cosa avrebbero ordinato i suoi, se davvero avevano deciso di mangiare lì e di morire di disgusto, sicuramente il fratellino Jackson avrebbe fatto i salti di gioia per quel dolce al cioccolato. Il piccolo la guardò dispiaciuto,
poi alzò le spalle e si rivolse ai suoi genitori, chiedendogli di prendere una fetta di torta al cioccolato. Sentiva gli occhi dei suoi genitori sulla pelle, ma sorrise al pensiero, non avrebbero mai urlato in un locale, soprattutto non di quel genere...loro erano "I Gilbert", persone conosciute, dipendenti del Minestero e blablabla; era così noiosa tutta quella storia, che avrebbe pregato solo in un miracolo nel trovare qualcuno solo come lei, in quel luogo da ribrezzo.

- Potrei avere un tea nero per favore?-
L'unica cosa che non avrebbe sortito effetti magici sul suo corpo e il suo cervello. Aveva già i suoi guai sentimentali, una sorta di cibo/bevanda pozione, era l'ultima cosa che le sarebbe servita in quel momento.
I genitori non avevano idea della sua storia con Alexander, avevano sempre e solo saputo che fosse un caro amico della quindicenne, niente di più e niente di meno.

"Se sapessero che siamo due estranei adesso..."
Sospirò, socchiudendo gli occhi, in attesa del suo tea; non riusciva a guardare quel posto, già i rumori delle coppiette le stavano facendo venire il vomito, ma quel rosa Barbie non era proprio tollerabile; quello antico le sarebbe piaciuto, ma quello Barbie...Portò una mano sul volto, se il garzone avesse visto la sua espressione, l'avrebbe cacciata a calci dal locale.

Tea Nero - 5 falci


Edited by Danielle Gilbert - 25/7/2017, 22:47
 
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view post Posted on 28/7/2017, 10:00
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Quando la mattina ti svegli e la tua voglia irrefrenabile di romanticismo ti chiama dove vai?
Sicuramente da Madama Piediburro, e perchè Francis si stava dirigendo lì?
Un bambino di undici anni, di prima mattina, con gli occhi ancora arrossati dal sonno, si stava incamminando verso quel luogo rosa e pieno di romanticismo.

Ma... ormai sto provando tutti i posti di Hogsmeade, di questo però me ne hanno parlato in tanti
Classico di Francis, camminava e parlava da solo, doveva iniziare a pensare solo invece che parlare a voce alta, chiunque lo sentisse si girava verso di lui quasi chiedendo se fosse una persona normale.
Arrivò dinanzi alla porta, rosa anche quella, ma a Francis poco importava di cosa avrebbe trovato all'interno, voleva mangiare, voleva fare colazione con qualcosa di divertente come tutti gli avevano consigliato che avrebbe trovato da madama Piediburro.
Poggiò la mano destra sulla maniglia e spinse con forza aprendo la porta, al'interno una calma quasi incredibile, ai tavoli tutte piccole coppiette e qualche famiglia, tutto occupato nemmeno un posto libero,
solo il bancone sembrava avere sgabelli liberi per sedersi.

Buongiorno.
Da bravo ragazzo salutò con un buongiorno i presenti, li guardò un attimo avviandosi al bancone, una ragazza era seduta già lì vicino, dall'aria non sembrava molto felice di trovarsi lì, spostò lo sgabello e con non poca difficoltà ci saltò sopra.
Oplà.
Esclamò accompagnando il suo movimento sullo sgabello e allungando le mani verso il menù.
Lo leggeva e rileggeva, non c'erano vere e proprie pietanze che gli avrebbero davvero favorito l'appetito di quella colazione, tutto era fatto per una coppia, forse solo i tea mantenevano la loro normalità.

Qualcosa di più normale non c'è qui?
Si domandò sempre facendosi ascoltare da chi gli era vicino, in quel momento era preso da un Budino o una ciambella ma gli effetti non sembravano soddisfarlo, in fondo doveva solo mangiare, la scelta era ardua, e la fame si faceva sentire.

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view post Posted on 7/8/2017, 10:39

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Prima che il tea potesse arrivarle, la campanella sulla porta tintinnò e alcuni sguardi curiosi si alzarono dai loro piatti, per osservare il cliente appena entrato. La voce di quest'ultimo si estese nel locale.

"Che sia l'ennesimo ragazzo felice di aver portato la ragazza qui? Vi prego, no."
Avrebbe voluto posare la testa sul bancone, ma sapeva che certi atteggiamenti non erano consentiti in pubblico e soprattutto non su un bancone di un bar. Con la coda dell'occhio vide un ragazzino prendere posto al suo fianco, decisamente convinta che fosse stato lui ad augurare il buongiorno, entrando dalla porta rosa. Cosa ci faceva un ragazzino di dieci o undici anni, da solo, in un posto del genere? Sospirò, in effetti cosa ci faceva lei nello stesso posto? Immaginò una caricatura di se stessa, mettere le mani sui fianchi ed esclamare "Ciao, io sono Danielle e amo il rosa e quindi sono qui perché amo tutte queste cose!!!!" Scosse il capo disgustata, la sua testa le faceva strani scherzi, specialmente la mattina presto.
"Io ODIO questo rosa barbie e odio i miei per avermi portata qui. GRAZIE TANTE."
Continuava ad avvertire lo sguardo dei genitori alle sue spalle, ma non gliene fregava davvero nulla. Avrebbe voluto chiudere gli occhi ed immaginare di essere in un altro luogo, ma tutti quei movimenti e suoni di stoviglie, baci e quant'altro, non le permettevano di sognare di essere in un luogo lontano.
« Qualcosa di più normale non c'è qui? »
Gli occhi persi nel vuoto, ad immaginarsi un bel cornetto croccante fuori e morbido dentro, si spostarono verso il ragazzino al suo fianco. Rise divertita.
- Purtroppo no, questo è il ritrovo per coppie mielose che amano il dramma e le magie diabetiche, ergo,
non amano mangiare cose normali o essere normali.-

Cercò di farsi sentire solo dall'undicenne, per non aggravare la sua posizione a casa. Non riusciva a comprendere come potesse esistere un posto simile, come le persone potessero essere così appiccicose tra loro, eppure era stata fidanzata anche lei, ma mai sarebbe scesa a quei livelli disgustosi. Non poco lontano da loro, una ragazza stava urlando alla sua metà, di aver guardato gli occhi di un'altra, dando vita ad un penoso spettacolo di gelosia, dovuto a dei bignè ripieni.
"Ah, questo sì che renderà piacevole la mattinata"
Alzò gli occhi al cielo, non riuscendo a trattenere uno sbuffo. Per quanto ancora sarebbe dovuta rimanere lì dentro? Se solo avesse potuto usare la magia...Pur di non rimanere in agonia, in attesa della sua bevanda, si rivolse al piccoletto seduto al suo fianco.
- Credo che tu abbia scelto davvero il posto sbagliato per far colazione...- Lui avrebbe potuto dire lo stesso di lei, perché non poteva sapere che l'avessero obbligata a presenziare a quello strazio. - Ma ti ringrazio perché, adesso, non sono più sola in questa sventura! Piacere comunque, io sono Danielle -
La quindicenne porse la mano al suo interlocutore, sorridendogli divertita da quella situazione assurda.
 
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view post Posted on 13/8/2017, 10:55
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- Purtroppo no, questo è il ritrovo per coppie mielose che amano il dramma e le magie diabetiche, ergo, non amano mangiare cose normali o essere normali.-
La frase di apertura di colei che era di fianco a me, poggiai il menù giù sul bancone e la guardai, quasi con una smorfia, le volevo far capire che come cosa non mi andava molto a genio, forse davvero era il posto sbagliato per fare colazione.
Ma boh, ne parlano così bene in giro, dicono che è così un bel locale.
Mi guardai intorno cercando di capire il motivo del perché dicessero così di Madama Piediburro, ma non riuscivo a capirlo, rosa a destra, rosa a manca, rosa ovunque, ma che cavolo davvero, sembravo in un posto solo per donne.
Ma me ne stavo accorgendo solo adesso?
Credo che tu abbia scelto davvero il posto sbagliato per far colazione...
La ragazza continuò, e non aveva tutti i torti, ma se io avevo sbagliato posto per far colazione perchè anche lei si trovava lì in quel luogo tutta sola?

Io sono da solo e avrò sbagliato posto, ma tu perché sei qui se ti lamenti del posto?
La domanda era lecita, in fin dei conti se lei era sola in quella sventura un motivo doveva esserci, non poteva trovarsi lì da sola sapendo la verità su quel luogo, non è che il suo ragazzo l'aveva portata lì e poi l'aveva abbandonata?
Non era poi così disperata, anzi non sembrava dare quell'impressione, uno sguardo al menù cercando un qualcosa che facesse dimenticare le crisi d'amore, ma non c'era.
Meglio comunque non aprire bocca sull'argomento, potrebbe prendere e tirarmi la tazza da tea in testa.

Intanto piacere mio, Francis, Francis Bass.. non so se frequenti anche tu Hogwarts ma non ti ho mai visto in giro per il mio dormitorio, perciò o sei troppo grande oppure sei altrove..
Le dissi sorridendole mentre strinsi la sua mano, non sapevo se fosse di Hogwarts o meno, il suo volto mi era chiaramente nuovo, era sicuramente più grande di me, anche perché la differenza di età si nota un bel pò.


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view post Posted on 27/8/2017, 18:07
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Da Madama Piediburro •

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Era il primo giorno di lavoro per Hannah e, nonostante la notte prima fosse stata abbastanza in apprensione per quel nuovo lavoro, il sole caldo del mattino e i colori pastello della sala da tè l’avevano subito messa a suo agio. In quei giorni estivi Hogsmeade era sempre gremita di ragazzi che cercavano svaghi e posti dove passare il tempo tra amici. La sala da tè di Madama Piediburro era un negozio molto particolare, un ritrovo per coppie di innamorati che volevano passare giornate tranquille, magari gustando anche alcune delle bevande calde e dei gustosi dolci presenti sul menù. Per restare in tema Hannah aveva indossato un vestito leggero bianco e un grembiule rosa merlettato insieme a delle scarpette comode.
La prima coppietta era arrivata e fu felice di riconoscere subito Danielle Gilbert, un’altra Corvonero che aveva già incrociato nei dormitori e che le era particolarmente simpatica. «Hey, Danielle!» Si avvicinò al suo tavolo con un sorrisone sul volto per scoprire chi fosse il fortunato, e… eh sì, era proprio Francis. Non che Francis fosse il suo fidanzato, a quell’età aveva ben altri grattacapi come tutte le lezioni da seguire, ma non aveva mai pensato che lui potesse uscire con altre ragazze, e per giunta più grandi di lui.
Dopo aver tirato un’occhiataccia al ragazzo, prese l’ordinazione di Danielle per tornare subito dopo col tuo tè. «Un tea nero, ecco a te Dani, fanno 5 Falci!» Dopo aver consegnato l’ordinazione e preso l’incasso si girò verso Francis, di scatto, rossa fino alle orecchie, e chiese «E a te cosa porto, Francis?» prima di abbassare lo sguardo e iniziare a fissarsi la punta delle scarpette.
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Dani ♡
 
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view post Posted on 31/8/2017, 16:50

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Il Grifondoro al suo fianco le sembrava piuttosto spaesato, si guardava attorno come se non fosse stato a conoscenza del luogo in cui aveva messo piede. Probabilmente non aveva mai sentito parlare di Madama Piediburro come il luogo di incontri mielosi, per coppie che del romanticismo non sapevano nulla ma che credevano di sapere tutto perché appiccicose. Un altro rumore di bacio, piuttosto intenso, riempì l'aria circostante; Danielle alzò gli occhi al cielo, prima di voltarsi con un'espressione di disgusto verso i suoi genitori. Si portò una mano alla fronte quando scoprì che quei due si erano fatti prendere la mano come due adolescenti.
" Qualcuno mi dica perché pensano che io sia loro figlia. Ve ne prego."
Il piccolo Jack, d'altro canto, stava lì tranquillo a scegliere ancora un dolce dal Menù, perché si divertiva a vederne gli effetti su se stesso e sui suoi; aveva la capacità di lasciare sempre mezza fetta nel piatto, convincendo i suoi a finirla. Lasciò che il ragazzo parlasse, prima di fargli il punto della situazione.
- E' un bel locale solo se sei uno di quelli che,
più che romantico ed innamorato, è disgustosamente ossessionato dal contatto fisico più intimo, in qualsiasi luogo si trovi; uno di quelli che ama le scenate di gelosia e che adori dire "pulcina, trottolina, sbrodolina" e robe simili.-

Al solo ripetere quelle parole, un brivido le attraversò la schiena.
"C h e - S c h i f o."
Danielle sentiva di essere il Diavolo in contatto con l'Acqua santa, in quel preciso momento. La domanda di Francis, come prevedeva, arrivò quasi subito.
- Alle mie spalle ci sono i miei genitori con mio fratello, ti prego di non girarti, che mi hanno costretta a venire qui, visto che sono gli ultimi giorni di vacanza da poter passare a casa. Nonostante io mi sia ribellata, hanno la magia dalla loro e soprattutto, hanno le chiavi di casa e il potere decisionale su di me è ancora in atto. Per cui, eccomi qui, felicissima di essere stata trascinata in questo posto che non conosce nemmeno il vero romanticismo. Ma, ehi, va tutto bene.-

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Mugugnò più a se stessa che a lui. L'espressività della Corvonero non lasciava davvero nulla all'immaginazione, sapeva di essere nel posto più sbagliato del mondo, sia per il suo modo di essere, sia perché la sua relazione non era finita da molto. Per un bacio a stampo, in pubblico, non si era mai preoccupata, ma già quando le situazioni iniziavano a sfuggire di mano, con tanto di baci multipli, slinguazzamenti ed altro, lo stomaco della quindicenne si rigirava su se stesso. Era convinta che determinati comportamenti si dovessero celare nella propria intimità, lontano dai riflettori della folla, al contrario degli abbracci o delle prese per mano, che riteneva dolci al punto giusto; ma non tutti la pensavano allo stesso modo, molti credevano che mettere alla luce quei comportamenti, volesse dire obbligatoriamente amarsi più di quelli che non lo facevano, senza capire che, alcuni atteggiamenti, avrebbero potuto urtare, decisamente, uno sconosciuto o un conoscente. Purtroppo, era conscia del fatto che non tutti fossero uguali e che ignorarli sarebbe stata la soluzione migliore, peccato che in quel momento non potesse avere una pretesa simile. Gli occhi bruni si posarono nuovamente sul suo interlocutore.
- Ciao Francis, io invece mi ricordo di te dallo Smistamento. Non ti ricordi di me perché sono una Corvonero ed ho quindici anni, quindi direi di sì, sono decisamente più grande di te! Sei un Grifondoro, se non erro.-
Il volto si aprì in un sorriso intenerito, mentre lo sguardo si andò a posare su qualcuno che aveva pronunciato il suo nome, da dietro il bancone. Di fronte a sé trovò una piccola testolina bionda, facilmente riconoscibile, intenta a servirle il tea.
- Hannah! Non sapevo lavorassi qui!-
"Come fai a lavorare in questo posto? Sopravvivi? E' vero che è lavoro, però... devi avere un bello stomaco per lavorarci. Oddio, non dirmi che sei anche tu una di loro, te ne prego!! Sei così carina e dolce, non vorrei mai ritrovarti qui in mezzo!"
I pensieri di Danielle vorticarono velocemente, ma non fiatò nemmeno per mezzo secondo; si rendeva conto di quanto il suo cervello lavorasse in quelle occasioni, anche se l'esperienza le aveva insegnato a tacere in certi momenti. L'occhio attento della Gilbert, captò la reazione della piccola Corvetta una volta che il suo sguardo fosse andato ad incrociare quello del Grifondoro.
Vide il viso della biondina chiazzarsi di un rosso acceso, che gradualmente si espandeva sul collo e sulle orecchie e, nel mentre, rivolgeva la parola a Francis.
Che ci fosse qualcosa tra i due? Alzò le sopracciglia, prima di affondare le labbra nel tea nero, riuscendo a stento a trattenere un sorriso. Aveva preso a cuore la piccola Hannah qualche tempo prima; i primini le trasmettevano sempre un senso di smarrimento e lei si legava a quelli più teneri, come la ragazzina in questione. Decise di rimanere in silenzio ad osservare i due,
ricordando con nostalgia, i primi tempi con Alexander. Quell'arrossire, quell'essere impacciati, quel non capire... quei due le sembravano l'esatto riflesso della Corvonero ed il Serpeverde, almeno in quell'istante.

"Scommetto che si definiscono solo amici. Mi ci gioco la testa".
 
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view post Posted on 3/9/2017, 08:34
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La ragazza iniziò a spiegarmi il motivo del perché sembrava odiasse quel posto e il perché si trovasse il quel momento lì, in tutto il suo discorso io tenevo tra le mani il menù, alto davanti a me, con la base appoggiata sul piano del bancone, cercando ancora cosa ordinare.
Il cappello parlante, quel piccolo cosetto per mia fortuna mi smistò tra le fila dei Grifondoro, adoro i nostri colori e poi i miei concasati sono davvero eccezionali specialmente il caposcuola Brior.
Iniziai a vagare un pò con la mente, la scuola iniziava a mancarmi e con essa mi mancava tutto ciò che a lei erano legate, la mia casata, i miei amici Grifondoro e... si, Hannah.
Quell'estate era stata così lunga, ma i giorni sembravano essere volati, qualche volta scrissi alla giovane Corvonero ricevendo risposta al riguardo per non farla sentire sola e per non farmi, principalmente, sentire solo.
La mia mente vagava, sembrava viaggiare di lungo in largo mentre con gli occhi spulciavo il menù finchè non sentii una dolce voce familiare.

Hannah..
Credevo di aver immaginato quella voce, il solo ricordo mi faceva brutti scherzi.
Abbassai il menù lanciando un'occhiata dal luogo in cui proveniva la vocina ed eccola, bionda, piccola, quegli occhioni azzurri che si mi guardavano quasi a volermi fulminare, le sorrisi seguendola con lo sguardo, quel grembiulino faceva intuire che lavorasse lì come cameriera, in fondo ci stava, sembrava il suo mondo quello.

E a te cosa porto, Francis?
La guardai, un' ulteriore volta, dovevo smetterla di fissarla sembravo un cretino, un sorriso nascosto dal menù per ciò che avevo appena pensato e continuai la mia ricerca tra le varie pietanze riportate lì.
Arrow Heart!
Che avevo detto?
Cosa avevo ordinato?
Non lo sapevo pienamente, rilessi la dicitura sul menù e capii perché l'avevo fatto, vabbé la mia stupidità era a livelli altissimi e quando vedevo quella ragazza sembravo diventare un imbambolato, forse lo ero.
Tornai così alla ragazza seduta al mio fianco, posai il menù, ormai l'ordinazione era stata fatta.

Hai quindici anni, non ti ho mai visto in giro per la mia sala comune, conosci Hannah allora significa che sei una Corvonero.
Ero andato ad intuito, in fin dei conti bisognava fare due più due per arrivare ad una soluzione, non era una Grifondoro di sicuro, conosceva Hannah che era una Corvonero, allora o significava che fosse della casata dell'aquila oppure che Hannah avesse più amici fuori che dentro i propri colori.



« Francis Bass - Studente Primo Anno - Grifondoro »



Edited by Francis. - 3/9/2017, 17:11
 
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view post Posted on 5/9/2017, 10:03
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Da Madama Piediburro •
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Distolse per un attimo lo sguardo dal ragazzo per rispondere a Danielle che sembrava del tutto fuori posto in quel negozio tutto rosa e romantico, di sicuro non il suo posto ideale dove passare del tempo. «Hannah! Non sapevo lavorassi qui!»
Hannah rivolse un grande sorriso a Danielle, mentre raddrizzava le spalle e aggiustava il grembiule, un po’ impacciata. «Non lo sapevo nemmeno io fino a poco fa, oggi è il mio primo giorno! Spero di non rompere nessun piatto…» Tutto si poteva dire di Hannah tranne che avesse una buona coordinazione. Era capace di cadere anche da ferma, e portare tazze e piatti su un vassoio non era certo un compito adatto a lei. Ma un lavoro era pur sempre un lavoro, ed era intenzionata a non combinare casini in un posto dove sembrava regnare l’ordine e la pace più assoluta.
Dopo aver salutato l’amica tornò all’ordinazione di Francis, che aveva optato per un ArrowHeart. Dopo aver studiato il menù per tutta la mattina Hannah sapeva perfettamente di cosa si trattava: erano dei bastoncini di pesce che avevano la specialità di condurre alla persona amata. Sicuramente Francis li aveva ordinati per fare colpo su Danielle e confessarle il suo amore, sì, sicuramente sarebbe andata proprio così. Segnò sul taccuino l’ordinazione e filò in cucina, inciampando nei suoi stessi piedi durante il tragitto. Non appena l’ordinazione fu pronta prese il piatto e si avviò verso i due ragazzi, ma man mano che si avvicinava vide che i bastoncini iniziavano a muoversi lentamente da soli, iniziando a puntare proprio il ragazzo.
«Oh… oh no… no, fermi! Tornate al vostro posto!»
Di sicuro non era una bella scena vedere una ragazzina rossa come un peperone parlare con un piatto di bastoncini, ma era esattamente quello che stava succedendo. «Fermi! Non vi ho mica ordinati io!»
Appena raggiunto i due ragazzi posò quasi al volo il piatto davanti a Francis, rischiando quasi di spezzarlo a metà, sperando vivamente che il ragazzo non si accorgesse che puntavano proprio lui.
«Arrow Heart» “Stupidi ArrowHeart!” pensò. «Fanno 10 falci!»
Una volta che il ragazzo ebbe pagato, abbozzò un cenno di saluto ad entrambi, sorridendo dolcemente a Danielle e guardando in modo strano Francis, e si defilò in giro per il negozio cercando altri tavoli da servire.
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view post Posted on 13/9/2017, 14:31

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Francis iniziò una tiritera sull'essere smistati a Grifondoro, su quanto si trovasse bene. Dal modo di parlare del ragazzino, sembrava essere stato a contatto per molto tempo con Oliver Brior, di cui infatti spuntò fuori il nome. Rimase in silenzio a giocare con la bustina di tea nella tazza, aveva lo sguardo fisso: ricordava bene quanta convinzione avesse nell'essere una Grifondoro, eppure, doveva ammetterlo, era contenta di non essere capitata in quella casata; tutti i Grifondoro che aveva conosciuto non le avevano fatto una buona impressione, tranne Oliver, ma non aveva avuto il tempo di parlargli sul serio, quindi non avrebbe potuto trarne una conclusione effettiva. Il cucchiaino poggiato sul bordo della tazza, scivolava a destra e a sinistra, in base ai cerchi che si venivano a creare con i movimenti dati dalla bustina di tea nero; non smise per un secondo di fissare la sua tazza, soprattutto quando Francis pronunciò il nome di Hannah in un modo che non lasciava spazio all'immaginazione. Lui era cotto a puntino, si vedeva, ed era capitato nel posto giusto per lui, visto che aveva incontrato la Corvonero che non sembrava essere presa meno del Grifondoro. La goffaggine con la quale si parlavano e si dicevano le cose era tenera da un lato, ma dall'altro insopportabile; le condizioni sentimentali di Danielle l'avevano portata ad essere insofferente con certi comportamenti e si rendeva conto benissimo da sola di essere esagerata, ma non riusciva proprio a controllarsi. Serrò le labbra per evitare che il suo viso si trasformasse in un'espressione poco consona alla situazione. Nonostante tutto, nonostante fossero passati mesi, avere vicino qualcuno che diceva cose dolci e goffe e faceva cose altrettanto simili, le provocava un senso di rabbia e di angoscia che non avrebbe saputo descrivere. L'ordinazione dell'undicenne fece affondare la bustina del tea, rilasciando qualche goccia qui e là sul bancone. Si portò una mano alla fronte, voltando lo sguardo verso la sua famiglia: uno sguardo truce e carico di odio. Che aveva fatto di male per essere lì!?

«Hai quindici anni, non ti ho mai visto in giro per la mia sala comune, conosci Hannah allora significa che sei una Corvonero.»
- Ma te l'ho detto prima che sono a Corvonero...-
"Molto sveglio, devo dire."
Avvolse le mani attorno alla tazza calda che portò alle labbra, mentre osservava la scena che aveva di fronte: Hannah stava cercando di portare gli Arrow Heart verso Francis, mentre loro prendevano vita, indicando il ragazzo. La Corvonero era rossa in viso, imbarazzata al massimo perché i bastoncini di pesce tendevano ad indicare la "persona amata"; la vide posare il piatto istantaneamente, raccogliere i soldi, sorriderle e filare via. Avrebbe voluto dirle qualcosa, provare a tranquillizzarla, ma non poteva di certo farlo davanti al ragazzino. L'odore nauseabondo di pesce raggiunse le narici di Danielle, che ebbe quasi un conato di vomito; afferrò la tazza di tea, cercando di inspirare solo quell'odore. Diede un lungo sorso, prima di voltarsi verso il ragazzino.
- Credo che dovrai spiegarle che non eri qui con me, altrimenti penserà che non te ne importa niente di lei.-
Nonna Gilbert, benvenuta al mondo.
 
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