Quelle quattro mura che chiami casa, Trasferimento nella nuova casa.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 16/8/2017, 22:36
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Location:
Canterbury

Status:



Vath
Remar «

  » Ufficio C.M.I. ~ Scheda | Outfit

Era arrivata una nuova lettera dal Ministero, l'ormai familiare busta viola con impresso il simbolo Ministeriale che già una volta aveva fatto la sua comparsa, assieme ad un gufo. Vath aprì la lettera e, con sua somma gioia, il ministero aveva approvato la richiesta per la nuova casa. Aveva promesso una cosa a Sybella e, quel qualcosa, alla fine si stava realizzando. Anche se era legato sentimentalmente al quelle quattro mura che comprendevano le stanze in cui, fino a quel momento, aveva vissuto era ora di dirsi addio. Se c'era una cosa di cui Vath Remar era convinto era il fatto che il cambiamento era sempre per il meglio. Adorava eccellere e, una casa di quel tipo, sarebbe stato un bel biglietto da visita. Lavorava al reparto che desiderava, Cooperazione Magica Internazionale, aveva una casa degna di un ambizioso Purosangue e una famiglia esemplare. Distolse l'attenzione da quei pensieri e si smaterializzò direttamente sul luogo della casa, eccolo li di fronte, il futuro Maniero Remar. Un elfo domestico attendeva di fronte alle scale dell'abitazione, seduto contro i gradini, che non appena lo vide si alzò in piedi, avvicinandosi a lui, mettendosi sull'attenti e facendo un inchino fino a far toccare la punta del proprio nasco contro il terreno. «Benvenuto Padrone, sono Dairon, per servirvi.» Le parole dell'elfo erano corrette, Vath era a casa. Già dall'esterno aveva compreso che quella casa era fatta appositamente per lui e la sua famiglia, vedere poi il giardino esterno era la riprova del fatto che non poteva non cogliere quell'occasione al volo. La casa, oltretutto era fornita di una splendida cantina sotterranea che l'uomo avrebbe riempito con ottimo vino ed idromele. L'ingresso, ovviamente al piano terra si affacciava sul lato a sud, si trattava di un ampio salone decorato con pregiati tappeti ed arazzi a parete. Il pavimento, in marmo bianco Italiano, lucidato a specchio che consentiva di vedere il soffitto affrescato riflesso su di esso. Le pareti di pietra a vista, che donano all'ingresso quell'aspetto di antica bellezza dei manieri d'epoca. Dietro ad uno degli arazzi si nasconde un bassorilievo in marmo raffigurante un serpente che lotta contro una Fenice, esso con un tocco di bacchetta si anima azzannando al collo l'uccello ed attivando il passaggio segreto che conduce alle segrete tramite una scala a chiocciola in pietra. Vath provò il meccanismo, andando a vedere le segrete sotterranee. Erano state designate per eventuali ospiti, composte da almeno un paio di celle e stanza torture. Il tutto era stato reso insonorizzato. Il suo piccolo gioiello però era la sfarzosa biblioteca, situato al piano terra nell'ala a nord, colma di libri, babbani e magici, comprendenti anche i propri testi scolastici, con tutti gli incantesimi da lui appresi. Ritornando nell'ala ad est si trovava la sala da pranzo. Aveva visto molti castelli e su una cosa era d'accordo, amava avere delle armature come i vecchi Lord. La cucina con dispensa piano terra si trovava nell'ala est attigua alla sala da pranzo, era fornita di tutto per piatti gustosissimi, essendo per metà italiano conosce bene la buona cucina. Il Salone al piano terra si trova nell'ala ovest. Arredato con alcune librerie a muro, un ampia finestra che da sul giardino fiorito con fontana, ha un camino in marmo bianco, quattro divani che formano un quadrato ed un tavolino al centro di essi. Su un tavolo era posata la teca per contenere Nehushtan, il Marasso non velenoso che gli faceva da compagno dall'età di vent'anni, vicino all'angolo a nord ovest è sistemato un pianoforte a coda di color nero laccato, una seduta in pelle permette a chi lo suona di farlo comodamente. Uno Studio si trovava nell'ala est del secondo piano, le librerie, riempite di trattati storici, convenzioni e documenti riguardanti il proprio lavoro. A lato, si trovava un finto mappamondo, in realtà si tratta di un mobile bar. Le camere da letto con bagno interno annesso si trovavano al secondo piano, tutte quante erano tenute calde da magnifici camini in marmo bianco. Tutti i corridoi che univano le varie stanze erano stati decorati con svariati dipinti ed armature, il pavimento, coperto da un lungo tappeto per tutta la loro lunghezza. Si, dopo quel primo giro, Vath si sentì decisamente era a casa.
Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ La conoscenza è potere. ”
© Arklys ~ harrypotter.it


Edited by Vath Remar - 18/9/2019, 17:17
 
Top
view post Posted on 13/10/2017, 19:28
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Location:
Canterbury

Status:


Contest Ottobre 2017




Vath
Remar «

  » Ufficio C.M.I. ~ Scheda | Outfit

Chiuso nel proprio studio Vath prese a tamburellare le proprie dita sulla scrivania. Era una di quelle giornate no che, volente o nolente, era costretto a subire sopraffatto da ricordi negativi. Occhi chiusi, seguiva con le dita il ritmo della sonata al chiaro di luna di Beethoven, anche se non era un Guaritore del San Mungo il suo referto era chiaro: lunaticità. Eppure la giornata era iniziata nel migliore dei modi.

Aveva preso i due piccoli Remar dal loro lettino per non disturbare Blondie che dormiva portandoli al piano terra, in biblioteca. Ormai i due bricconcelli erano in grado di star seduti da soli quindi se li mise seduti in braccio ed estratta la bacchetta dal bastone da passeggio puntandola verso lo scaffale dove era situato e con voce ferma e decisa enunciò l'incantesimo. Il libro andò a planare dolcemente sulle sue gambe, un libriccino di poche pagine dalla copertina in pelle ornata da decori in argento. Attratta dal luccichio dellargento la piccola Sophie andò con la manina ad afferrare il piccolo teschietto sul piatto anteriore. Sorrise e attese che la piccola si fosse stancata della novità per andare alla pagina che gli interessava. Si era informato, la lettura ad alta voce stimolava lo sviluppo del linguaggio, tuttavia anche se loro ancora per il momento non avrebbero capito il senso di quelle parole non si sarebbe permesso di intaccare i valori con cui voleva crescerli. Decise quindi di legger loro la sua fiaba preferita, si schiarì la voce ed iniziò.
«Molto tempo fa, in un lontano paese, c'era un re stolto che voleva essere l'unico a possedere il potere della magia...» Aveva continuato così fino all'arrivo in scena di Baba Raba, momento in cui Sybella arrivò a prenderli per dar loro da mangiare. «Amore, proprio sul punto più bello quando quello sciocco re babbano veniva deriso da Baba...» Le disse con un sorrisetto strafottente.

Vath così si era trasferito nello studio, i nuovi eventi, le nuove conoscenze, le vecchie ritrovate, il lavoro e l'incarico che da poco aveva affrontato provocavano in lui sensazioni contrastanti, portando a galla tutto ciò che aveva sepolto sotto i suoi pensieri felici. Era come esser preda di un dissennatore, senza tuttavia la sua effettiva presenza. Vath aprì gli occhi e diede un occhiata più intensa alle lettere che aveva estratto dal cassetto della sua scrivania. La ruvidità della carta, di una filigrana spessa, recava i tratti eleganti della penna tenuta dalla sua mano giovanile. Quelle lettere erano state vergate durante i suoi anni sabbatici in giro per il mondo, anni di spensierata gioventù, di cui Vath aveva dei bei ricordi e che tirava fuori ogni volta che lo sconforto raggiungeva il picco massimo. Avevano il potere di riportargli il sorriso sulle labbra e, quelle lettere in particolare, erano del suo soggiorno in Italia dalla nonna materna. Prese la prima tra le dita della mano destra, posando lo sguardo sulla sua grafia.


image-pergamenacontest-7675_59DE44F9

Leggeva la lettera e sorrideva, carezzando la carta dove un tempo aveva riversato la propria frustrazione, il suo stupore e le proprie speranze nel futuro. Molti affermavano che le lettere erano datate, un pensiero prevalentemente babbano dovuto alla modernità dei sistemi di telecomunicazione, messaggistica, social network, il mondo babbano sembrava sprofondato nello zombismo della rete, ovunque ti guardavi attorno qualcuno era con gli occhi fissi sul cellulare, perso tra un facebook o un Candy Crush. I veri messaggi per Vath erano le lettere, costringevano a fermarsi un attimo, sedersi e pensare ad un messaggio per poi scriverlo, il tutto con una grafia degna di questo nome. Ora le cose erano davvero frenetiche i Babbani erano diventati frenetici, piccoli esserini che anche nelle comunicazioni più formali la fretta la faceva da padrona. Vath era convinto che riconoscere la scrittura di un amico su di una busta solleva il cuore, anche nel giorno più grigio e forse, per quel motivo non avrebbe mai cessato di usare il sistema postale. Quel pezzo di carta era il cioccolato dei suoi Dissennatori, lo ripiegò con cura riponendole nuovamente nel cassetto della propria scrivania e con un sorriso si alzò, pronto a ritornare dalla propria famiglia.

Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ La conoscenza è potere. ”
© Arklys ~ harrypotter.it


 
Top
view post Posted on 10/11/2017, 21:19
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Location:
Canterbury

Status:


Contest Novembre 2017




Vath
Remar «

  » Ufficio C.M.I. ~ Scheda | Outfit

Undici. Nel mondo Babbano, quel numero, era tristemente legato al mese di Settembre. Mese in cui, molti anni prima, ci fu l'attentato in America: Babbani contro Babbani, il loro solito irrefrenabile istinto alla violenza che innescava altra violenza in maniera sempre più crescente. La conoscenza della loro storia, piena di guerre e spargimenti di sangue, avrebbe potuto loro insegnare qualcosa ma, presi dai loro interessi, i Babbani non si curavano di evitare i loro soliti errori. Circa 3000 morti, maghi, babbani nessuno era stato risparmiato, la follia omicida aveva colto chiunque fosse stato sui luoghi del massacro. Si dice che sangue chiama sangue e, come in un copione già scritto, l'escalation di violenza aumentò, la guerra dei Babbani al terrorismo era partita ma come in ogni guerra c'erano vittime su entrambi i fronti colpendo molti Stati alleati dell'America. Anche l'Inghilterra non venne risparmiata, vite spezzate padri, madri, figli, fratelli e sorelle che non sarebbero mai più potuti tornare a casa dalle loro famiglie. Tutto quello per Vath era inaccettabile, nel mondo magico quel numero era universalmente associato con un evento felice, ogni piccolo mago o strega attendeva con ansia la lettera dai caratteri verde smeraldo che ne accertava la loro appartenenza al mondo dei loro genitori. Vath Remar tuttavia, lo vedeva sì in quel modo ma anche in maniera più definitiva, l'esser strega o mago non rendeva tutti uguali ai suoi occhi, per lui gli undici anni rappresentava una scrematura ulteriore: i degni separati dagli immeritevoli, come separare il grano dal loglio, i Serpeverde dal resto delle case. Abbastanza ipocrita da parte sua dato che la cugina era stata tra le file dei Corvonero ma, Ecate Soxilia O'Connor, in definitiva era una Serpe mancata, la sua sete di conoscenza era e sarà il suo tratto principale. Nella sua ipocrisia il ventisettenne era consapevole che la cugina avesse mancato un obiettivo importante, dopotutto tutta la loro famiglia era stata nella Casata Verde Argento. L'uomo si accorse che stava finendo come lo zio Colin, ragionando come uno spocchioso purosangue, cosa che dopotutto lo era anche lui, ma Vath anche se adorava lo zio non apprezzava i modi con cui esprimeva tale concetto. Aveva visto con i propri occhi cosa in quel ragionamento aveva causato in sua cugina, Vath questo non glielo perdonava, il fatto che Xilia per tutti quegli anni fosse mancata nella sua vita era qualcosa che nulla al mondo avrebbe potuto risarcirlo. In effetti ripensandoci non l'aveva più vista per undici anni, lo stesso tempo che serve ad un bimbo per arrivare ad avere la tanto agognata lettera di Hogwarts. Quanto erano diversi i maghi dai babbani? Erano indubbiamente più soggetti rispetto ai maghi alle malattie comuni ma in cos'altro si differenziavano? Di certo qualcuno di loro voleva effettivamente che ci fosse finalmente la pace. Quei ragionamenti senza senso non avevano alcuna utilità, come certi Babbani dopotutto, scremare il mondo era un progetto ambizioso, difficile da attuare. Ma in effetti Vath si chiese, come era arrivato ad addentrarsi in tali pensieri? La risposta a quella domanda ce l'aveva accanto a se. Era seduto sul divano del salotto, Blondie si era addormentata sulle proprie gambe, i gemelli tra lei e lo schienale mentre pigramente il fuoco faceva scoppiettare la legna nel camino dietro di loro. La domanda di fondo era: da lì a 11 anni, tempo necessario ai suoi figli di arrivare ad Hogwarts, sarebbe riuscito nei suoi propositi? Avrebbe garantito alla propria famiglia la sicurezza e l'opportunità di vivere in un mondo adatto a loro con tutti i mezzi a sua disposizione. Aveva undici anni per pensarci.

Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ La conoscenza è potere. ”
© Arklys ~ harrypotter.it
 
Top
view post Posted on 14/1/2018, 20:35
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Location:
Canterbury

Status:



Vath
Remar «

  » Ufficio C.M.I. ~ Scheda | Outfit

Quella giornata sarebbe stata all'insegna dei legami familiari: era a casa dal lavoro e in accordo con sua moglie aveva mandato un gufo a Xilia, sua cugina, per invitarla a conoscere i nipoti. La giornata dal cielo sgombro e dal sole caldo permetteva di godersi l'aria fresca e stare in giardino. Il ministeriale aveva raccontato a Sybella quanto era successo a Xilia e, sorprendentemente, non le era servito, non aveva fatto mente locale che Sybella fosse tre anni più piccola di lui, un anno meno di sua cugina Ecate ed era ancora ad Hogwarts quando lei scomparve. Non ci aveva messo molto a far la connessione tra la sua natura di Veela e la sua scomparsa e lo aveva guardato in maniera eloquente. «Blondie, amore, l'ho incontrata la scorsa estate, ti ricordi? Se son riuscito a resistere all'impulso di saltarle addosso quel giorno che ero da solo posso resistere alla sua natura con te accanto.» Vath chiuse il libro che stava leggendo, alzandosi dalla sedia da giardino su cui era seduto, togliendosi gli occhiali da sole. «A proposito, dovremmo rientrare e prendere i gemelli, a breve dovrebbe arrivare.»

Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ La conoscenza è potere. ”
© Arklys ~ harrypotter.it
 
Top
Sybella
view post Posted on 14/1/2018, 21:08




Sybella in accordo con il marito, aveva invitato Xilia a casa, una dei parenti di Vath, per inciso sua cugina. Ai tempi di Hogwarts non erano mai andate molto d'accordo e improvvisamente lei scomparve. Per un po' si era sentita in colpa per aver provato astio nei confronti della cugina a seguito della sua scomparsa. Si era preparata senza voler apparire troppo preparata. Aveva Indossato un jeans e una camicia in jeans, con le scarpette. Anche perché sapeva che per correre dietro i bambini, di certo, non erano comodi i tacchi e i vestiti. Era senza dubbio molto in apprensione. Non sapeva se l'astio tra di loro si fosse dissipato.
Dopo un po' che cerca di individuare i suoi difetti allo specchio, decise di raggiungere Vath in giardino. La temperatura lo permetteva.
Lo trovò a leggere un libro su una delle sedie da giardino. Da lì a breve sarebbe di sicuro arrivata Xilia e lei voleva di sicuro fare una buona impressione e controllare che fosse tutto perfetto. Le parole di Vath erano di certo preoccupanti, aveva già avuto asti con lui a causa della natura veela della cugina.

-Vath non è questo che mi preoccupa, ma voglio fare davvero una buona impressione. Anche perchè se dovesse solo provarci la metterò alla porta, nonostante sia tua cugina- rispose con relativa calma, anche se, pensare di poter fare un torto tale a Vath,
la faceva sentire male, quindi con tutta probabilità avrebbe di sicuro glissato su alcuni comportamenti. Perchè il primo pensiero di Sybella era di far passare un sereno incontro per Vath e Xilia.

-Si, tesoro. Meglio rientrare, così prepariamo i bambini per il suo arrivo. ho scelto bene i vestiti? Preferisco essere comoda per giocare con i bambini- Riferì la sua preoccupazione mentre rientravano in casa.
 
Top
Lia Soxilia
view post Posted on 16/1/2018, 12:20





scarlett-johansson-attrice-con-piu-alto-guadagno-nella-storia-del-cinema-v3-265729


Ecate Soxilia O'Connor
25 ☘ Veela ☘ ex-Corvonero ☘ scheda [x]


C
ertamente quel giorno non era iniziato come le sarebbe piaciuto... Aveva fatto la sua solita corsa per mantenersi reattiva e la sua solita colazione, si era fatta una doccia lasciando che i capelli biondi si asciugassero da soli e stava pensando di scrivere a Mireen per uscire e magari andare a fare un giro per Londra... Non pensava che la sua giornata avrebbe potuto prendere una brutta piega, non fino a quando aperta la pergamena legata al gufo di Vath non le aveva rivelato un invito che sperava di non ricevere: il cugino era felice di invitarla a pranzo con i nipoti e la consorte appena rientrata da un viaggio che Lia sperava non finisse. Lei e Syabella non erano ciò che si poteva definire amiche, anzi erano più che altro assolute nemiche o almeno Lia non aveva mai prestato considerazione a quella che ora era in pratica sua cognata. Ma non poteva più esserle nemica, poteva continuare a credere che fosse una mediocre fattucchiera con ben poche abilità magiche, ma doveva farsela piacere per Vath.

Dannato amore.

Lia non era entusiasta, lo si poteva leggere chiaramente nei suoi occhi mentre indossava un semplice abitino nero con i fiori abbastanza coperto e affatto provocante, lo si poteva vedere nell'arricciatura delle labbra sporche di un rossetto pallido che mimavano un sorriso, lo si poteva sentire nel respiro sbuffante simile ad un treno in partenza. Fu facile smaterializzarsi davanti alla nuova casa del cugino, fu facile osservare come l'ostentazione del suo lavoro e della sua ricchezza fosse grande, fu facile avvicinarsi alla porta d'ingresso: in fondo bastava seguire poche regole che aveva imparato da bambina, bastava fingere felicità e accondiscendenza, bastava non essere Lia. Ma non fu facile vedere il piccolo elfo domestico aprirle la porta in abiti sporchi e sgualciti, non fu facile ascoltare quelle parole e sentir dire Padrone. Non fu affatto facile. Non per Lia. I suoi occhi emanavano il gelo, lo stesso gelo che l'aveva condotta alla morte e alla rinascita, lo stesso gelo che aveva quel giorno in cui aveva dato fuoco alla biblioteca di zio Remar.
Lia seguì l'elfo domestico con la nausea e lo sguardo basso fino a dove cugino e consorte l'attendevano, la donna più giovane di un anno indossava un paio di jeans adatti a rincorrere due bambini e ciò le faceva apparire ancora più distanti di quanto già non fossero.
"Cugino. Miss Grant." salutò cortesemente Lia mentre i suoi occhi fissavano il Padrone di casa.
PS: 166 ☘ PC: 111 ☘ PM: 111 ☘ EXP: 25


 
Top
view post Posted on 17/1/2018, 10:18
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Location:
Canterbury

Status:



Vath
Remar «

  » Ufficio C.M.I. ~ Scheda | Outfit

La preoccupazione di Blondie era più che giustificata tuttavia Vath sapeva già che, con lei accanto non c'era pericolo. «Non oserai, spero. Lia è l'unica della mia famiglia con cui sono cresciuto assieme, è come una sorella più che una cugina, e poi è qui per conoscere Sophie e Simon non per irretire mariti.» Le disse seriamente, serietà tuttavia venata da un sorriso compiaciuto, gli facevano sempre piacere vedere questi scatti di possessività mista a decisione nell'affermare la sua appartenenza alla famiglia di Vath. Come una pantera Sybella proteggeva con artigli e zanne ciò che era suo. «Stai benissimo.» I gemelli erano nella loro stanzina una volta arrivati Vath li vide: Simon giocava con un sonaglio facendolo scorrere contro le sbarre del lettino avanti e indietro, iperattivo come non mai, Sophie all'entrata dei genitori si volse verso di loro con la testolina, con un espressione in volto come per esternare la propria confusione e dire "Siamo sicuri che sia mio fratello?" La scena era talmente comica da far appoggiare Vath allo stipite dell'ingresso e farlo ridacchiare. «Su, vieni piccolo Mozart.» Gli disse, una volta avvicinatosi al lettino e prendendolo in braccio, poi chinandosi un poco di più prese anche Sophie per non far discriminazioni. Li aveva appena presi in braccio quando sentì lo schiocco della smaterializzazione di Xilia. «E' arrivata amore, prendi questo piccolo diavoletto.» Le disse, passandogli con cura il piccolo di casa Remar, con calma il ventisettenne scese le scale con Sophie in braccio che gli dava alcuni buffetti sul collo con la sua manina. Quando lui voltò la testa per guardarla lo sguardo indagatore di lei sembrava chiedergli: "Papà, papà, sono vestita bene per chi c'è?" Vath sorrise e le baciò una guancia. «Sei splendida Principessa.» Quando arrivò in fondo alle scale sentì Dairon aprire la porta; poteva quasi immaginarsi la scena, lui avrebbe aperto la porta e si sarebbe esibito in un inchino nei riguardi dell'ospite e le sue parole successive «Miss. l'accompagno subito dal Padrone.». Quando finalmente fece la sua comparsa Lia Vath vide che si era vestita con un semplice vestito nero con fiori, un saluto semplice, che tuttavia per Vath che sapeva la repulsione di Xilia nei confronti di Sybella fece capire che non volesse esser li in quel momento. Le rivolse uno sguardo d'ammonimento, condito da un sorriso benevolo. Si sarebbe avvicinato e facendo attenzione a Sophie in braccio, con il braccio libero le avrebbe cinto la schiena in un abbraccio, per poi darle un paio di baci sulla guancia. Tutto quello però non avvenne, conoscendo la cugina e la sua ritrosia nei contatti fisici le porse solamente la mano. La sua mente divagò, chiedendosi se all'origine di quella cosa ci fosse stato quell'abbraccio che le aveva riservato da piccoli, quasi stritolandola. «Benvenuta Xilia, so che vi conoscete già da Hogwarts, ma volevo presentarti ufficialmente Sybella come mia moglie. La piccola principessa che ho in braccio invece è Sophie, mentre il diavoletto è Simon.»

Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ La conoscenza è potere. ”
© Arklys ~ harrypotter.it
 
Top
Sybella
view post Posted on 18/1/2018, 21:01




Sybella guarda il marito alzando le sopracciglia, sa che Lia è l'unica parente con cui lui è cresciuto, ma dimentica un piccolo dettaglio: lei. Mette una mano sul fianco spostando il peso su una sola gamba.
-Ascoltami bene Vath, questa è anche casa mia e essere tua cugina non le dà di certo il diritto di criticarmi. E poi ricordati che anche io sono la tua famiglia.- Senza aggiungere altro per evitare la discussione cambia stanza e si avvia nel salone passando per l''ingresso, dove sente bussare. Dairon va ad aprire la porta. Sybella è tranquillamente seduta sul divano.
Indosserà la maschera che Vath vuole. E' del tutto sfiduciata in quel momento. Vath la raggiunge con i bambini tra le braccia, non ha intenzione di proseguire quel discorso. Ma quando Lia entra nella stanza le sorride.
-Benvenuta- anche se legge nella sua espressione il disprezzo. Si chiede allora perchè ha accettato l'invito se già la sua espressione la dice lunga. Ma mette gli asti da parte perchè in fin dei conti è pur sempre della famiglia e Lia è venuta lì non per lei, ma per i piccoli e per Vath. -hai un bellissimo vestito, iniziamo le presentazioni, lui è Simon il terribile- cerca di metterla a suo agio con dei sorrise mentre parla, è fiera della sua famiglia e avrebbe tanta voglia di vivere pacificamente con Lia. Ciò non sta a significare che diventeranno amiche, ma semplicemente di vivere in serenità. -lei invece è Sophie, la principessa del papà...beh lui già lo conosci- Le sorride invitandola con la mano a sedersi con loro -ti va di bere qualcosa?- le chiede tranquilla. Anche se dentro di lei macina la guerra per alcune cose dette tra lei e Vath e per gli episodi del passato.
 
Top
Lia Soxilia
view post Posted on 20/1/2018, 11:47





scarlett-johansson-attrice-con-piu-alto-guadagno-nella-storia-del-cinema-v3-265729


Ecate Soxilia O'Connor
25 ☘ Veela ☘ ex-Corvonero ☘ scheda [x]


L
o sguardo dell'elfo si piantò su di lei come uno stiletto nella schiena, lo avvertiva perfettamente come l'elfo avvertiva la sua natura illusoria e orribile; era una cosa a cui si era abituata lentamente, ogni creatura magica avvertiva la sua natura e ciò l'aveva portata ad isolarsi maggiormente. Ma non poteva isolarsi dal cugino e non poteva chiedergli di rendere libero quell'elfo, anche perché non l'avrebbe fatto: Vath era un purosangue conservativo, niente avrebbe cambiato quella cosa nemmeno lei. E ne fu carta quando l'ammonì con lo sguardo al suo saluto, mentre allungava la mano per salutarla e presentarle la sua famiglia con l'elfo domestico che non la perdeva d'occhio.
Anche Syabella non la perde di vista, sembra pronta a bruciarla viva se provasse a corrompere il cugino; le presenta nuovamente i due bambini fiera come solo una madre può essere e le regala qualche falso sorriso, le offre da bere quasi come se quello possa aiutarla: né Syabella né Vath sanno come Lia possa cambiare, Syabella non sa nemmeno come sia divenuta Veela a meno che Vath non abbia parlato perché nessun libro riporta il rituale per diventare Veela, soprattutto non sanno il perché. Ogni sguardo di Syabella smuove quella voce interiore ricca di rabbia, ogni stilettata dell'elfo la spinge a lasciare il controllo a quella creatura che sa prenderle il controllo; l'è capitato una volta sola, ha sentito qualcosa bruciare dentro di lei fino a farle male fino a bruciarle le spalle e le braccia fino a sentire il viso spezzarsi, l'è capitato una volta sola e non ricorda altro che la rabbia e il dolore, poi si è solamente svegliata stesa a terra accanto al lago nero.
Fu qualcosa di razionalizzato il suo muoversi indietro lontano dai bambini, fu qualcosa che sentiva di dover fare mentre gli occhi innocenti dei due la fissavano quasi le chiedessero perché voleva fargli male: che sentissero anche loro la sua natura? Non ne aveva idea, ma non aveva raccontato a Vath di quel piccolo problema, era una cosa che aveva scoperto per caso perché in letteratura non ne aveva trovato traccia.
"Grazie Syabella. I piccoli sono splendidi." rispose con un sorriso stretto mentre ancora lottava con quel demone che avrebbe potuto ferire l'ultima parte della sua famiglia. "No, grazie. Sono a posto così." Se avesse bevuto anche solo uno spritz avrebbe perso quel leggero vantaggio che la sua mente possedeva da lucida, si perché troppe cose stavano alterando il suo precario equilibrio emotivo: l'elfo domestico tipico da Purosangue che suo cugino teneva quasi a ricordarle i comportamenti meschini e disgustosi del padre, lo sguardo della creatura che avvertiva il pericolo provenire da lei, Syabella che mimava una sorta di accondiscendenza nel conoscerla, i piccoli, Vath che l'ammoniva. Doveva solamente resistere fino alla fine di quel pranzo, poi sarebbe tornata al lago nero e avrebbe lasciato che il demone si beffasse di lei.
"Perché non ci sediamo a tavola?"
PS: 166 ☘ PC: 111 ☘ PM: 111 ☘ EXP: 25


 
Top
view post Posted on 20/1/2018, 16:03
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Location:
Canterbury

Status:



Vath
Remar «

  » Ufficio C.M.I. ~ Scheda | Outfit

Vath Remar comprendeva chiaramente il termine "fuoco incrociato" e, quello che stava succedendo in quel momento con Lia e Sybella, ne era un classico esempio. Se da una parte Sybella era rimasta offesa per ciò che il marito gli aveva detto poco prima, Lia era chiaramente scontenta di lui e del piccolo Dairon. Per la prima avrebbe cercato di porre rimedio una volta soli, per la seconda non poteva farci nulla, capiva lo scontento di Xilia ma, come Andrew Richard Remar aveva in gran considerazione l'operato degli elfi domestici, premiando e punendo quando era necessario con severa equità. Il ventisettenne non sapeva come, in casa O'Connor, venissero trattati gli elfi domestici ma in quel frangente poco gli importava Lia era li per conoscere i nipoti, non per contestare eventuali diritti violati degli elfi domestici. "Forse dovrei farle conoscere quell'associazione pro elfi chiamata C.R.E.P.A., che nome insulso..." Pensò Vath tra sé e sé. Rivolgendo uno sguardo verso Dairon, con tono gentile gli rivolse poche parole. «Vai pure Dairon, grazie.» Disse all'elfo congedandolo mentre si affiancò alla moglie seduta sul divano che cercava di apparire cortese anche se sapeva che per lei era uno sforzo gigantesco e che lo faceva solo ed esclusivamente per lui. In quel momento il suo sguardo si riempì d'amore e guardandola cercò di trasmetterle quella sensazione. Doversi trovare tra Sybella e Lia, cercare di mediare tra loro e far si che entrambe ne uscissero contente era una sfida superiore a quella disputata al Tao Tao Ju con Jan Li. "Se riesco a mediare tra Sybella e Xilia posso mediare con chiunque." Pensò prima di rompere il ghiaccio e quel silenzio imbarazzante dopo il rifiuto della cugina al drink. «Ti siamo grati Lia di essere qui. Quello che ci lega è la famiglia e, come sai, per me vale al di sopra di ogni altro vincolo. Vorrei, e credo di parlare anche per Sybella, che Sophie e Simon ti annoverassero nella cerchia di parenti a cui poter, un giorno, far riferimento.» Alla richiesta di lei annui, alzandosi e dando una leggera occhiata al Marasso che placidamente si godeva il tepore della teca in cui abitava. «Nessun problema, ti faccio strada.» Un sorriso verso la cugina e la mano tesa verso la moglie.

Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ La conoscenza è potere. ”
© Arklys ~ harrypotter.it
 
Top
Sybella
view post Posted on 21/1/2018, 21:39




Sybella pensava, prima del fatidico incontro, che non potesse essere così male, ma quando si trovò quello sguardo astioso di Lia davanti, si ricredette subito. Il marito si siede al suo fianco, mentre congeda Dairon. Lia ha negli occhi il disprezzo mentre guarda l'alfo domestico, non sa che significato attribuire a quello sguardo, se le facesse ribrezzo la presenza dell'elfo domestico o se volesse in tutti i modi mostrarsi contraria a quel modo di vivere, serviti e riveriti. Sospira vedendo il piccolo elfo uscire dalla stanza. Guarda Lia annuendo -Vado a verificare se tutto è pronto- dice uscendo momentaneamente dalla stanza, respira profondamente, si sente oppressa da quello sguardo, da una parte vuole far passare dei momenti tranquilli a Vath senza metterlo in difficoltà,
dall'altro vorrebbe trovare dei punti in comune con Lia, anche se sa che è praticamente impossibile. Si poggia contro il muro dopo essere uscita dal salone. Passa un attimo in quel modo,
credendo fosse eterno. Poi si avvia verso la sala da pranzo per controllare che fosse tutto pronto, Incontra lo sguardo di Dairon,
quell'elfo riesce a riconoscere qualsiasi sua preoccupazione,
Tutto è pronto, tavola imbandita e tutto impeccabile. La guarda come per dirle "signora va tutto bene", Sybella gli sorride e torna in salone.
-Signori, signore, prego- esordisce piena di speranza. Si avvicina al marito che, le tende la mano. La afferra stringendola. Per lui farebbe qualsiasi cosa.
 
Top
Lia Soxilia
view post Posted on 23/1/2018, 17:14





scarlett-johansson-attrice-con-piu-alto-guadagno-nella-storia-del-cinema-v3-265729


Ecate Soxilia O'Connor
25 ☘ Veela ☘ ex-Corvonero ☘ scheda [x]


V
ath, che per quanto si sforzasse con sorrisi e carinerie si trovava nella battaglia silenziosa che le due donne stavano portando avanti da forse troppo tempo, parve cogliere il suo disagio verso l'elfo domestico e lo congedò allentando quella stretta morsa che Lia sentiva di avere addosso: era come una seconda anima che chiedeva sangue e violenza, quella stessa anima che credeva di aver perso con la morte e rinascita ma che aveva amaramente scoperto essere solo nascosta in un piccolo cassetto della sua mente ancora principiante nel tenerlo chiuso. E se ne avesse parlato al cugino? Se avesse detto quelle fatidiche parole su come lei, incapace ancora di controllarsi, poteva trasformarsi nel mostro infuocato che la sua natura celava? Lia se lo chiese un attimo solo, giusto il tempo di osservare lo sguardo premuroso e protettivo nei confronti della sua famiglia. Non poteva dirglielo, sarebbe rimasta sola e se prima non le importava la trasformazione l'aveva portata a tenerci. Avrebbe imparato a controllarsi, avrebbe trovato il modo per non cedere alla voce suadente e malevola che la incitava al sangue di quella donna e di quell'elfo... Nel caso avesse fallito sarebbe svanita.
Sybella era andata a controllare che tutto fosse disgustosamente perfetto per accoglierla mentre Vath parlava di quanto desiderasse che un giorno lei facesse parte dei parenti dei due gemelli, la padrona di casa ci mise più tempo del necessario probabilmente anche lei necessitava di riposo mentre Lia ascoltava giocherellando con le mani il discorso del cugino; avrebbe dovuto reagire con gioia e stupore, avrebbe dovuto reagire con il cuore ad un passo dall'infarto, eppure Lia vide in quella bellissima proposta l'ennesima responsabilità gravosa pronta a schiacciarla. Erano bambini, innocenti bambini che non meritavano dolore nelle loro vite appena iniziate, lei non era un buon esempio e non era una buona compagnia; la sua natura così altalenante e volubile sarebbe stata un problema e sicuramente la sua longevità avrebbe creato problemi, ma perché il cugino le chiedeva una cosa simile? Perché, quando sapeva benissimo che lei voleva solo la pura conoscenza? Che fosse per colpa di Maurizio? E chi lo sapeva.
Sybella afferrò la mano del marito pronto a mostrare il percorso verso la sala da pranzo, tutto è pronto, i bambini sembrano essere il centro di quella vita di ostentazioni osserva Lia mentre nuovamente lo sguardo stilettato dell'elfo le perfora il corpo; Lia aveva evitato di rispondere al cugino, aveva evitato lo sguardo come una vile fuggiasca e si era subito lanciata alla ricerca della sala da pranzo lasciandosi superare dal quadretto innamorato. Ad ogni movimento della donna l'arpia che abitava Lia commentava con disgusto e rabbia chiedendole perché lasciasse che una come lei rovinasse il cugino, era una cosa che si era chiesta fin dall'inizio eppure non c'era spiegazione che reggeva; lui le aveva detto che ne era innamorato ma Lia non riusciva a capire cosa significasse, e più cercava di capirlo più non trovava risposte...
"Come possono far riferimento a me? Sei pazzo a volere una cosa simile." si era bloccata sulla soglia della sala con ancora i pensieri a girare e una voce tetra, lo sguardo basso rosso di una rabbia e un dolore che non sapeva di provare. "Sapevo che ti avevo convinto nella biblioteca... Ma credevo che dopo anni avessi capito... Come puoi credere che sia sensato avvicinarmi i tuoi figli?!" La voce non era macchiata dalla derisone con cui avrebbe risposto Ecate, bensì era intrisa di una furia quella che dentro Lia agitava l'arpia; Vath non aveva idea della sua trasformazione e di cosa comportasse, ma sapeva doveva sapere chi era prima. Sempre che non si fosse mentito per non ammetterlo.
PS: 166 ☘ PC: 111 ☘ PM: 111 ☘ EXP: 25


 
Top
view post Posted on 23/1/2018, 20:42
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Location:
Canterbury

Status:



Vath
Remar «

  » Ufficio C.M.I. ~ Scheda | Outfit

il ventisettenne accolse di buon grado il fatto che la moglie, andata a controllare se tutto era stato preparato come avevano ordinato a Dairon, ritornò ed accettò la mano che lui le porse. Il silenzio che era seguito le sue parole permetteva di ascoltare il ticchettio ritmato dell'orologio a pendolo che era in salotto e ad ogni secondo si faceva sempre più pesante, la cugina non accennava a rispondergli e fuggiva lo sguardo, perso ad ammirare ogni cosa nella stanza tranne ciò che al momento era doveroso. L'uomo si senti in quel momento ferito dal comportamento della cugina e se il suo sguardo si sarebbe posato sul proprio avrebbe potuto leggervi semplice dolore. L'arrivo di Sybella fu provvidenziale, poiché la sua espressione subito mutò in felicità anche se venata da tristezza. Così si diresse verso la sala da pranzo. Quando sentì le parole della cugina si fermo, provando quel malsano mal di stomaco dettato da quell'agitazione interiore di qualcosa che si sente in vena di rompersi. Si fermò e prese un bel respiro, cercando di calmare le emozioni che spingevano come acqua su una diga. «Xili...quella mattina potevi lasciarci bruciare tutti, eppure non l'hai fatto, quella scelta sarà pur nata da qualcosa. La cugina che avevo è la stessa che ho di fronte a me ora, solo cambiata, migliore. Tengo a te e vorrei continuare ad averti come parente. Ti ho invitata qui perché pensavo, indotto anche dalla lettera che mi hai inviato quest'estate, che volessi mantenere i contatti tra noi. Questo è quello che vorrei, ma è una cosa che dobbiamo desiderare entrambi.» Le disse senza voltarsi, solo la voce tradì una certa delusione e tristezza. «Sei libera di fare ciò che più desideri, Lia, com'è giusto che sia. Pensavo di contare qualcosa per te, da bambini, ti ho sempre protetta, sia a casa che ad Hogwarts, nei limiti delle mie possibilità. Il fatto che io ti volevo presente nella vita dei miei figli era la riprova che, nonostante tutto quello che zio Colin diceva a me non importava e si, anche se in passato potevi avere quel problema, adesso ho visto qualcosa che ha smosso i sentimenti a cui prima eri cosi estranea.» Solo in quel momento si volto, guardandola negli occhi. «Te l'ho anche chiesto perche ho fiducia in te. Quindi Xilia, chiamami pure pazzo, non mi importa. Mi consideri pazzo perche nutro ancora la speranza che tu possa essere ancora parte della famiglia?! Allora si, sono pazzo. Scegli tu se questa fiducia è ben o mal riposta, non ti trattiene nessuno sei libera di restare o di andartene.» Anche se pronunciare quelle parole erano macigni per lui, cercò di esporle la sua visione nel modo più pacato, cercando di farle capire quanto per lui fosse importante. La bimba tra le braccia si appoggio con la boccuccia al collo del padre, lasciandogli un rivolo di bavetta come una piccola lumachina, la scena sarebbe stata divertente e
avrebbe strappato un sorriso a chiunque, ma in quel momento passò in secondo piano. Mentre i secondi scorrevano lenti in ingresso poteva vedere chiaramente Giano divertirsi e ridere di loro, delle scelte che in quel momento dovevano prendere.


Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ La conoscenza è potere. ”
© Arklys ~ harrypotter.it
 
Top
Sybella
view post Posted on 26/1/2018, 19:08




giphy
Famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato


Sta facendo strada insieme a Vath, decide di prendere Simon in braccio. Dietro di lei vede i due cugini fermarsi per parlare. Conviene di lasciare spazio ai due per parlare. Quindi entra nella sala da pranzo poggiando prima Simon nel seggiolone per lasciare i due parlare. In quel momento non sa minimamente come comportarsi, ha deciso di dare spazio ai due per parlarsi. Ha la sensazione che ci sono tantissimi segreti, per il fatto che i due non avessero deciso di parlarne insieme. Già quel comportamento la fa sentire fuori dalla famiglia, come estromessa. Torna dai due solo per sollevare Vath dal peso di Sophie che si è aggrappata al collo del papà.
-Non sono venuta ad intromettermi - dice guardando Lia -son venuta a prendere Sophie perchè per loro è il momento di mangiare, ma voi non preoccupatevi, fate con calma- le parole di Sybella escono davvero con la massima calma, anche se dentro di lei, ovviamente, serpeggiava l'angoscia e il senso di esclusione. Ma non può pretendere di punto in bianco di essere coinvolta nelle faccende che interessano Lia.
Torna nella sala da pranzo per mettere anche Sophie nel seggiolone. Inizia a dare la pastina con l'omogeneizzato ai due bambini. Anche se con la testa è completamente altrove.




ps:165 - pc: 115 - pm: 115 - exp: 24

 
Top
Lia Soxilia
view post Posted on 2/2/2018, 12:05





scarlett-johansson-attrice-con-piu-alto-guadagno-nella-storia-del-cinema-v3-265729


Ecate Soxilia O'Connor
25 ☘ Veela ☘ ex-Corvonero ☘ scheda [x]


V
ath sembrava essere distrutto da quella che era una rivelazione tutt'altro che semplice per la volubile Veela che Lia era oramai da otto anni, lui insisteva credeva che dirle quanto lui ci tenesse e ci sperasse quanto le volesse bene potesse tamponare lo straripare di quel fiume la cui diga non reggeva più; le parole per lei diventavano sempre più urla mentre la furia che viveva nella sua anima tempestava di pugni il suo cervello tentando di liberarsi dal controllo della donna che stringeva i bianchi pugni lungo i fianchi. L'abitante nascosto ed oscuro che l'abitava si stava liberando dalle catene della sua ragione, stava per dare spettacolo tremando e gemendo sotto lo stress dovuto alla trasformazione; ma fu solo quando Sybella la guardò ferita, impossibile agli occhi di una Veela mentire, che l'essere esplose facendola urlare rauca e disperata.
"Ti fidi di una maschera. Di una bugia perpetua. Lasci che i tuoi figli mi stiano vicino urlando al mondo che li proteggeresti a costo della vita. Bugiardo! Menti! A tutti! Ma soprattutto a te stesso!"
Le mani aperte mostravano ora artigli rapaci ed orribili capaci di tagliare una gola con solo un gesto, il viso nascosto dai biondi capelli che da morbidi e setosi ora apparivano come paglia ispida e morente aveva perso le sembianze di una bambola di porcellana configurandosi come la mescolanza fra un viso umano e il volto di un uccello rapace e dal becco appuntito, il dolore improvviso e grave che le colse la schiena era il segnale che oramai non aveva più nulla di umano o di razionale. L'ultimo briciolo di lucidità la portò a voltarsi e correre verso l'uscita più vicina lontano da quella famigliola innocente, le ali dalle penne grandi e arruffate si aprirono di scatto sollevando il corpo di quella che non appariva più come una donna celestiale e portandolo il più lontano possibile dove la rabbia e il furore potevano esprimersi liberi fino a lasciarla esausta ed inerme al suolo; la sua duplice identità era stata svelata a quella coppia, al cugino della giovane Veela chissà che conseguenze avrebbe apportato ai rapporti.
PS: 166 ☘ PC: 111 ☘ PM: 111 ☘ EXP: 25


 
Top
24 replies since 16/8/2017, 22:36   1019 views
  Share