Just a free coffee table, privata

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view post Posted on 25/8/2017, 15:19
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Tassorosso
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Mary Owen - 14 anni - Tassorosso I anno
Le vacanze estive sembravano appena cominciate, eppure, il rientro al castello era quasi imminente. Mancavano pochi giorni alla partenza dell’Hogwarts Express e Mary non aveva ancora sistemato neppure un foglio di pergamena nel baule che si sarebbe dovuta portare appresso.
Aveva passato i mesi estivi per lo più a Cranfield, insieme ai suoi vecchi amici d’infanzia e alla sua famiglia, fatta eccezione per una settimana di vacanza in Scozia, che l’aveva portata a vedere alcuni dei più famosi castelli delle Highlands.
Era stata una settimana magica, immersa nella storia e nel verde scozzese, di cui Mary si era follemente innamorata.
Aveva studiato, sebbene senza troppo impegno e si era allenata duramente con un vecchio manico di scopa del padre. L’anno precedente era riuscita ad entrare nella squadra di Quidditch della sua casa come riserva, e sebbene non avesse un ruolo decisivo, aveva deciso di mettere tutta se stessa per migliorare le sue abilità nel volo.
Non poteva ancora permettersi un manico di scopa tutto suo ma questo non le impediva, come sin da piccola adorava fare, di recarsi a far visita al negozio di Quidditch più famoso di Diagon Alley, per gironzolare e osservare tutti i nuovi manici di scopa e le nuove attrezzature esposte.
Anche quel giorno aveva deciso di recarvisi ma, come spesso capitava, ne era uscita a mani vuote e con un incessante desiderio di ritornare in sella.
Aveva approfittato di un colloquio o incontro (non le era ben chiaro di cosa si trattasse), del padre per farsi accompagnare e adesso doveva attendere che si facesse ora di tornare a casa.
Aveva già fatto un giro per i negozi della via principale e alla fine, mancando ancora un po’ di tempo, aveva optato per impiegare il suo tempo davanti a un buon gelato da Florian.
Notò solamente un piccolo tavolino ancora libero in mezzo a maghi e streghe intenti a conversare tranquillamente seduti nei semplici ed eleganti tavolini all’aperto. Quel luogo era sempre affollato e l’idea di stare al chiuso in quella soleggiata giornata non la ispirava particolarmente così, tenendo gli occhi fissi su una delle due sedie libere, si avvicinò a passo spedito al locale, sperando di non essere anticipata da nessuno.

 
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