There's something I know deep inside, Per Alice Jones

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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 31/8/2017, 17:40





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Elijah Sullivan
11 Anni ☘ Studente☘ 1° Anno ☘ Serpeverde☘ scheda [x]


*




Due giorni prima

Era da poco finita la lezione di Pozioni e gli alunni stavano uscendo diligentemente dall’aula. Di solito erano le ragazze quelle che toglievano prima le tende e i ragazzi le seguivano con più calma, in realtà si facevano meno problemi. Per la lezione di Pozioni erano insieme ai Tassorosso e quello per lui è già motivo di fastidio a pelle. Doveva informarsi appena possibile su qualche pozione contro le eruzioni cutanee da Tassorosso.

Quando raggiunse la porta dell’Aula un gruppo di tre Tassi stava parlando a voce abbastanza alta che permise ad Elijah di sentire perfettamente quale fosse l’argomento della conversazione.
Quello appoggiato al muro, con l’espressione di uno che la sa lunga, disse esattamente la cosa sbagliata al momento sbagliato.

<< Certo, se la Jones non fosse una Serpeverde sarebbe proprio un gran bel bocconcino >>

Elijah non si fermò ma guardò bene il tipo che si era permesso di fare certi apprezzamenti.
Bassino, molto più basso della media degli studenti del primo anno, occhi di un marrone senza senso, la testa piena di ciuffi spettinati color topo morto e due disgustose labbrone che davano l’idea che quando parlava sbavasse anche.

Continuò a camminare ma sentì una furia incontrollata scorrergli nelle vene.

Come si era permesso di dire quelle parole su Alice...come si era permesso solo di guardarla !!

Aveva un desiderio incontrollato di far diventare quelle sue labbrone grandi come due canotti.

Strinse forte i pugni cercando di reprimere il desiderio di tornare indietro e farlo morire senza gloria con la testa dentro una delle torce del corridoio.
Non lo fece, non tornò indietro, ma si appoggiò al muro alla fine del corridoio. Quel cialtrone dopo qualche minuto salutò i suoi compari che tornavano in Sala Comune per fare un deviazione al bagno. Elijah sentì le mani che iniziavano a prudergli in maniera incontrollata e lo seguì.

Entrò nel gabinetto dei maschi e trovò il gran bell’uomo che si specchiava davanti ai lavandini.

- Ti stai facendo bello per qualcuna in particolare?

Gli chiese quando era già dietro di lui, ma a distanza di sicurezza. Il Tassorosso lo vide e si voltò di scatto.

- Lo sai che nei luoghi stretti e chiusi non bisogna mai parlare ? Qualcuno potrebbe ascoltare per caso. - mentre parlava si sporse sopra alla spalla riflessa del Tassorosso per sistemarsi il ciuffo. Fece una piccola smorfia di soddisfazione.

- Ti ho sentito fare apprezzamenti su una mia concasata, ma credo che lo specchio stesso ti renda la giustizia che meriti e che ti renda edotto sul fatto che la Jones non è alla tua altezza.

Camminò su e giù un paio di volte e poi si fermò di nuovo davanti all’altro che non si era mosso di un millimetro. Si prese il mento tra le mani e se lo strofinò un paio di volte.

- Dunque vediamo. Cercherò di esporti la cosa nel modo più rapido e chiaro possibile. Nel caso, sfortunato per te, in cui ti sento ancora parlare della mia compagna di Casa in certi termini o anche se solo ti azzardi a alzare lo sguardo quando lei ti passa davanti ...beh, ti posso garantire una cosa, ti verrò a trovare di nuovo in questo gabinetto e ti farò provare l’ebbrezza di trasformarti nello scopettino del water e senza nemmeno usare la Trasfigurazione. Ovviamente non serve specificare che sarà mia premura afferrarti per i piedi.

Lo guardò dritto negli occhi con tutta la rabbia che provava – Spero di essermi espresso con sufficiente chiarezza…Ti auguro Buon Pomeriggio...

Non aspettò la risposta, ma se ne andò facendo dondolare in mano il suo libro di Pozioni.

Biblioteca

Se non finiva quel compito di Difesa Contro le Arti Oscure era un uomo morto, e non nel senso metaforico del termine. Nella famiglia non erano ammessi voti al di sotto della “E” e lui doveva impegnarsi al massimo per evitare che i suoi giorni a scuola diventassero un Inferno. Sapeva che l’apprendimento non era sempre direttamente proporzionale al voto, ma qualcuno di sua conoscenza non sembrava essere dello stesso avviso.

Dopo le lezioni era schizzato in Biblioteca con il suo libro e un mazzo di pergamene nella borsa.
Non c’era tantissima gente per fortuna e riuscì a trovare un posto in una zona laterale e tranquilla.

Fece un sospiro, ma aprì il suo libro senza perdere troppo tempo.


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view post Posted on 31/8/2017, 23:01
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Era ormai un paio di giorni che camminando per i corridoi sentivo sguardi addosso, bisbigli mentre passavo, risatine. Ma quale diamine era il problema?
Inizialmente pensai di essermelo immaginato. Spesso mamma e Claire dicevano che mi immaginavo gli sguardi delle persone. Dopo un po' però, mi ero convinta che non fosse così. Non era possibile.
stava succedendo anche in quel momento. Ero seduta in Sala Grande a studiare quando sentii uno sguardo puntato addosso. Era una ragazza Grifondoro che appena mi vide alzare gli occhi, abbassò i suoi con espressione colpevole. Sospirai scocciata, infilai il libro che stavo studiando in borsa e andai a piazzarmi davanti alla ragazza.

"C'è qualche problema?" chiesi con le braccia incrociate sul petto. Lei fece un sorriso malizioso.

"Non sai cos'ha fatto il tuo ragazzo?" Rispose. Che razza di risposta era? Aggrottai la fronte confusa e lei sospirò scocciata. "Quel tuo compagno Serpeverde e non mi stupisce che lo sia, visto il suo comportamento" Ma di chi caspita stava parlando?
Quando si accorse che ancora non capivo si decise a raccontarmi l'avvenuto.
"Gira voce che questo Sullivan abbia minacciato un ragazzo Tassorosso perché aveva fatto il tuo nome"

Quando pronunciò il nome spalancai gli occhi, mentre sentivo le guance arrossire. Perché credeva fosse il mio ragazzo?
Quasi non lasciai finire la ragazza, mi precipitai fuori senza degnarla più di uno sguardo e andai a cercare Elijah. Non aveva lezione, visto che io non l'avevo ed avevamo gli stessi orari. Non era a studiare in Sala Grande:in Sala Comune o in biblioteca. Optai prima per la biblioteca.
Come gli era saltato in testa di tirarmi in mezzo? Se aveva voglia di minacciare qualche Tassorosso non era certo affare mio, ma per quale motivo doveva tirare in mezzo me? Aveva fatto il mio nome, e quindi? Non avevo bisogno di nessun paladino, io.
L'intuizione della biblioteca si era rivelata corretta, Elijah era seduto a studiare. Con passo arrabbiato camminai fino a trovarmi alle sue spalle, a braccia incrociate e sguardo furente.

"Niente da dirmi, Sullivan?"
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 1/9/2017, 01:18





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Elijah Sullivan
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E
ra tutto concentrato nella lettura del capitolo e a prendere appunti, quando sentì qualcuno che entrava a passo di carica e si dirigeva...nella sua direzione ?
No, non nella sua direzione, dritto dietro a lui.

"Niente da dirmi, Sullivan?"

Riconobbe la voce immediatamente, ancora prima di voltarsi, l’avrebbe riconosciuta anche in mezzo ad una folla.

Si voltò lentamente e quello che si trovò davanti agli occhi lo lasciò piuttosto interdetto.
Alice era lì di fronte a lui con le braccia incrociate, e dire che era arrabbiata era un modo di dire.

Un attimo...l’aveva chiamato Sullivan ? Sul serio ? Ecco, se c’era una cosa che gli scatenava la rabbia a bestia era essere chiamato per cognome in quel modo.
La guardò negli occhi e vide che stavano lanciando scintille, era furibonda.

Rispose di getto, senza pensare nemmeno un attimo – No, niente da dirti.

Si voltò di nuovo come se niente fosse e fu proprio in quel momento che prese coscienza della situazione. Erano nella Biblioteca, erano quasi tutti voltati a guardarli, e Alice lo stava apostrofando come uno scolaretto.

3...2...non arrivò nemmeno a uno e si voltò di nuovo alzandosi di scatto dalla sedia.

- Mi spieghi che cosa stai farneticando? Mmmm? - anche l’espressione del viso di Elijah cambiò dal giorno alla notte. Non ci poteva credere che stavano discutendo su una cosa che lui nemmeno sapeva e che lo stavano facendo davanti a tutti.

Ad Elijah non erano mai piaciute le discussioni in pubblico, preferiva risolvere le cose sempre in separata sede e la Biblioteca della scuola non era classificabile come una separata sede.

- Vedi di abbassare quel pungiglione, Jones, perché non mi fai alcuna impressione. L’unico risultato che stai ottenendo è quello di irritarmi. Hai cominciato proprio male, cambia approccio se vuoi che ti rispondo!! ....ma soprattutto ... si può sapere che vuoi ??





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Edited by Elijah Matthew Sullivan - 1/9/2017, 11:55
 
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view post Posted on 1/9/2017, 20:30
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Si era voltato. Incredibile. Mi aveva ignorata, mi aveva risposto una cosa a caso e si era voltato come se niente fosse. Quel singolo gesto aveva fatto aumentare la mia arrabbiatura in modo esponenziale. Ma come si permetteva di darmi le spalle in quel modo? Come si permetteva di usarmi come pretesto per prendersela con un Tassorosso? Come aveva potuto credere che... Lui non poteva pensare di... Beh, non poteva e basta.
Non feci però in tempo a dire niente perché subito si alzò di scatto, rispondendomi a tono. Lasciai che parlasse. Il nostro tono era arrabbiato, ma non era comunque più alto di quello che si richiede per mantenere un certo grado di dignità.
Sembrava però che tutti ci stessero guardando. Girai appena la testa per esserne sicura e sì, qualcuno che sbirciava da dietro i libri c'era. Iniziai a battere piano il piade con aria scocciata mentre Elijah blaterava qualcosa su un pungiglione da abbassare. Tzè, non aveva ancora sentito niente.

"Vedi di abbassare quel pungiglione, Jones, perché non mi fai alcuna impressione. L’unico risultato che stai ottenendo è quello di irritarmi. Hai cominciato proprio male, cambia approccio se vuoi che ti rispondo!! ....ma soprattutto ... si può sapere che vuoi ??"

L'averlo chiamato per cognome doveva averlo irritato, visto che mi aveva chiamata a sua volta per cognome. Sorrisi interiormente per quella già piccola vittoria. Ero molto brava a irritare le persone, era una dote naturale. Più mi arrabbiavo, più diventavo irritante con battute taglienti e frecciatine. Dovevo ammettere, però, che il fatto che mi avesse chiamata per cognome mi dava leggermente fastidio. Nulla in confronto alla situazione in generale, però.
Appena finì di parlare espirai in modo pesante e marcato e alzando gli occhi al cielo.

"Hai finito?"

Lo presi saldamente per un polso e lo trascinai a forza fuori. Non volevo mettermi a discutere davanti a tutti, era una questione tra me e lui, e nemmeno lui voleva, se lo conoscevo abbastanza. Anche se si fosse liberato dalla mia presa, cosa che pensavo avrebbe molto probabilmente fatto, mi avrebbe seguita fuori, immaginai.

Una volta fuori dalla biblioteca, in un angolo un po' più isolato del corridoio, mi voltai ad aspettarlo. Non l'avrebbe passata liscia, nossignore.
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 1/9/2017, 21:07





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E
ra una situazione del tutto paradossale perché stavano sul punto di litigare di brutto e Elijah non ne aveva ancora capito il motivo. Non aveva la minima idea di quello che avesse potuto scatenare tutto quell’astio di Alice nei suoi confronti.
Di una cosa era certo però, non sopportava quella piazzata in piena Biblioteca, ma era pur vero che, una volta provocato, il buon Sullivan diventava peggio di una bomba a mano.

"Hai finito?"

- Se ho finito ? Veramente ho appena cominciato !! - ci tenne a precisare e fu in quel momento che lei lo afferrò per un polso con tutta la forza che aveva.

In un’altra circostanza non avrebbe mai permesso a nessuno di azzardarsi a trascinarlo fuori in quel modo. In quel caso era lui stesso a voler cambiare panorama il prima possibile.

Adeguò il passo a quello di Alice e insieme uscirono fuori da quella maledetta Biblioteca. Quello fu l’unico sospiro di sollievo perché quando lei si girò verso di lui sempre più arrabbiata Elijah sentì una stretta allo stomaco mentre il suo risentimento, contro chissà cosa, continuava a salire.

Prima che lei potesse parlare la anticipò. In condizioni normali avrebbe sicuramente giocato in attesa, aspettando la sua mossa. In quel caso però non aveva la minima idea di quale fosse il campo minato su cui si stava muovendo e neppure dove fosse.

- Allora sentiamo… - le andò incontro indurendo il tono della voce ma senza alzare mai il volume– di quale colpa così grave mi sarei macchiato? Che cosa dovrei confessare di tanto grave da scatenare questa piazzata ? No, ti giuro non lo capisco perché sono giorni che non ci vediamo, a parte a lezione.

Ecco, che cosa poteva averle fatto se non si erano visti? Era dal giorno della gita in Libreria che non si erano più incontrati al di fuori dei formali saluti a lezione e in Sala Comune.

Non le capiva proprio le donne, un attimo prima sono tutte gentili e sorridenti e l’attimo dopo, senza motivo, ti trattano come se gli avessi arruffato i capelli.




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view post Posted on 1/9/2017, 21:27
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Elijah non mi diede il tempo di parlare che subito attaccò con tono duro. Interessante che prima ancora di sapere per quale motivo io mi fossi arrabbiata già partiva convinto di avere ragione.
Mmmm gli uomini! Mai una volta che si rendessero conto di quello che fanno.

"Beh,
Elijah, vorresti spiegarmi per quale dannato motivo dovresti prendertela con la gente solo perché fanno il nome di qualcuno? Spiegamelo, davvero, perché non ci arrivo! Vuoi prendertela con un Tassorosso? Fai pure, non sono affari miei. Ma lasciami fuori!"

Ecco, avevo iniziato. La diga era stata aperta e il fiume di parole che stavo trattenendo era uscito, libero di scorrere implacabile. Era una cosa che avevo preso da mia madre: partivo in quarta, parlavo senza sosta per poi chiudermi in un astioso silenzio. L'avevo sentita alcune volte litigare con mio padre, anche se cercavano di parlare piano. Era sempre così con gli uomini, quindi, mamma aveva ragione. Fanno le cose senza pensare e si stupiscono se noi ci arrabbiamo.

"Ma ti sembra normale? Un ragazzo fa il mio nome e tu che fai? Lo segui in bagno per minacciarlo di farlo diventare lo scopettino del water? Santo cielo, Elijah, datti una calmata e impara a controllarti. E poi scusa, ma cosa avrebbe detto di me? Perché, sai, se avesse detto qualcosa di offensivo saresti dovuto venire a dirmelo e avrei risolto io le cose. Non ho bisogno di nessun paladino, io!"

Ma guarda se questo doveva comportarsi in quella maniera stupida e infantile solo perché un ragazzo aveva fatto il mio nome. Incomprensibile.

"Che poi spiegami, perché il fatto che abbia fatto il mio nome ha scatenato in te questa bella reazione? Sono proprio curiosa, sai."
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 1/9/2017, 21:56





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Elijah Sullivan
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N
on lo fece aspettare nemmeno un secondo e partì in quarta e del resto lui non si aspettava nulla di diverso da quello.

"Beh, Elijah, vorresti spiegarmi per quale dannato motivo dovresti prendertela con la gente solo perché fanno il nome di qualcuno? Spiegamelo, davvero, perché non ci arrivo! Vuoi prendertela con un Tassorosso? Fai pure, non sono affari miei. Ma lasciami fuori!"

A quelle parole spalancò gli occhi facendo diventare le iridi azzurre enormi.
Allarme!! Allarme !! Sentiva i galleggianti del livello della rabbia che erano arrivati giusto giusto agli occhi e lì dondolavano pericolosamente.

- Solo perché ha fatto il nome? E’ questo che ha detto in giro quel pezzo di idiota ?

Non fece in tempo ad andare avanti che lei continuò come una slavina.

"Ma ti sembra normale? Un ragazzo fa il mio nome e tu che fai? Lo segui in bagno per minacciarlo di farlo diventare lo scopettino del water? Santo cielo, Elijah, datti una calmata e impara a controllarti. E poi scusa, ma cosa avrebbe detto di me? Perché, sai, se avesse detto qualcosa di offensivo saresti dovuto venire a dirmelo e avrei risolto io le cose. Non ho bisogno di nessun paladino, io!"

Era allibito! Non poteva credere alle sue orecchie. Qualsiasi ragazza sarebbe stata lusingata da quel gesto e invece...lei no, lei non aveva capito nulla. Non aveva capito quanto era importante per lui per portarlo a fare un gesto del genere, un gesto che avrebbe dovuto gratificarla e non farla incavolare in quel modo. Era un modo per dimostrarle qualcosa e non fatto perché pensava che non fosse in grado di difendersi.

- Stai prendendo le parti di lui? Pensi davvero che lui abbia ragione e che io sia il bastardo e basta senza nemmeno ascoltare la mia versione dei fatti. Fa più comodo pensare a me come un poco di buono perché in fondo è quello che sono.

Scosse la testa, fregandosene se questa volta il ciuffo andava a farsi benedire.

- Stai difendendo un Tassorosso, stai difendendo uno che non conosci senza nemmeno sapere cosa ha detto. Non ha fatto solo il tuo nome..non ha fatto solo quello e io non aveva nessuna voglia di prendere di petto nessuno..ma…

No, niente lei continuò con ancora più impeto.

"Che poi spiegami, perché il fatto che abbia fatto il mio nome ha scatenato in te questa bella reazione? Sono proprio curiosa, sai."

- E’ questo che ha detto in giro, vero ? Ma che bravo – disse mimando un applauso sommesso – si vedeva che è uno con un coraggio da leone.

E pensare che era partito per rompergli il naso ma alla fine aveva preferito il ...dialogo? Aveva fatto male, doveva avere quello che si meritava.

- Non ha fatto solo il tuo nome...ha detto delle cose sul tuo conto che ...non deve permettersi di parlare di te in quel modo…non deve permettersi nemmeno di alzare gli occhi su di te, capito !!?? Nessuno si deve permettere di farlo !!!







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view post Posted on 1/9/2017, 22:23
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Ah, allora il signorino sapeva di cosa stavo parlando. Bene, meglio. Almeno non aveva negato e mi aveva risparmiato di cavarglielo di bocca.

"Solo perché ha fatto il nome? E’ questo che ha detto in giro quel pezzo di idiota ?"

Di quella frase non mi era sfuggito quel solo. Aveva detto qualcosa allora e per questo Elijah si era arrabbiato. Ma perché non era venuto a dirmelo invece di fare quelle scenate senza senso?
Tutto sommato, però, se non era solo il nome e aveva detto qualcosa do offensivo, Elijah aveva solo... No! Aveva solo un corno! Non mi interessa niente delle offese di un Tassorosso, quanto potevano valere per me? Meno di zero.

"Stai prendendo le parti di lui? Pensi davvero che lui abbia ragione e che io sia il bastardo e basta senza nemmeno ascoltare la mia versione dei fatti. Fa più comodo pensare a me come un poco di buono perché in fondo è quello che sono."

Ora stava esagerando e stava iniziando col vittimismo. Non sopportavo le persone che facevano la vittima, mi saliva il nervoso ancora di più Da lui, poi, non me l'aspettavo.

"Oh no, caro, io non difendo proprio nessuno. Non mi interessa proprio niente di quel Tassorosso, mi interessa che non tiri in mezzo me e che non mi usi come scusa per.."

Ci stavamo parlando sopra. Così non era possibile, non avremmo capito niente nessuno dei due.

"Vuoi dirmi la tua versione dei fatti? Bene, allora, avanti! E non fare la vittima, Elijah, non hai 3 anni!"

Stavo perdendo la pazienza, che già era poca. A forza di parlare uno sull'altro stavamo inconsapevolmente alzando la voce, quindi gli feci un cenno per fargli capire di abbassarla mentre davo una veloce occhiata intorno a noi per verificare che nessuno passasse e per fortuna era così.

"Stai difendendo un Tassorosso, stai difendendo uno che non conosci senza nemmeno sapere cosa ha detto. Non ha fatto solo il tuo nome..non ha fatto solo quello e io non aveva nessuna voglia di prendere di petto nessuno..ma…

Senza sapere cosa ha detto. Continuava a dire quelle parole. Le cose erano due: o Elijah stava ripetendo quella frase per giustificare il suo comportamento o quel tizio aveva effettivamente detto qualcosa di offensivo nei miei confronti ed Elijah mi aveva solo difesa.
Un gesto carino.

No.

Non avevo bisogno di difensori. Era inutile negare il fatto che se fosse stato così, però, mi avrebbe fatto piacere e il solo pensiero stava facendo sbollire la mia rabbia. Non gli permisi di dire altro.

"Continui a dire che non ha detto solo il mio nome, allora forza, dimmi cosa ha detto!"

All'improvviso, qualcosa nel mio atteggiamento cambiò. Le sue parole avevano gettato nella mia testa il seme di più dubbi.
Cosa aveva detto su di me questo ragazzo che tanto aveva infastidito Elijah? Cosa voleva dire che non doveva permettersi di alzare gli occhi su di me? Che nessuno poteva farlo? Qual era il vero motivo per cui Elijah si era arrabbiato tanto con quel ragazzo?
Forse nei miei occhi, per un solo istante, Elijah avrebbe visto quei dubbi, avrebbe visto che l'arrabbiatura aveva per un attimo lasciato il posto alle domande e alle possibili risposte. Ma non potevo cercarle in quel momento e tornai alla carica, anche se il mio tono si era molto calmato. Quello che volevo, in quel momento, era capire.

"Cos'ha detto sul mio conto che ti ha tanto indignato, eh? E cosa vuol dire che non deve permettersi di alzare gli occhi su di me e che nessuno può farlo?
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 1/9/2017, 22:56





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Elijah Sullivan
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P
erchè lo torturava in quel modo ? Perchè voleva che le dicesse cose che lui non avrebbe mai detto e che non voleva dire ?

"Oh no, caro, io non difendo proprio nessuno. Non mi interessa proprio niente di quel Tassorosso, mi interessa che non tiri in mezzo me e che non mi usi come scusa per.."

- Che non tiro in mezzo te ? Ma mi ascolti quando parlo o sei talmente presa dai tuoi discorsi che non mi stai nemmeno a sentire?

Allargò le braccia nello sconforto più totale, era davvero frustrante quella conversazione. Cosa c’era da capire ? Era lei che non voleva capire oppure aveva capito benissimo e si ostinava a torturarlo.

- E’ questo che ti importa di più quindi ? Che io mi sia messo in mezzo perché tu non sai difenderti? Oh, beh...lo so che sai difenderti e molto bene. E spiegami che cosa avrei dovuto fare? I pettegolezzi come quelli che sono venuti a raccontare tutto a te senza sapere come era iniziata?

Si voltò un attimo ed appoggiò le braccia tese contro il muro, doveva cercare di scaricarsi un minimo altrimenti rischiava di esplodere da un momento all’altro.

- E ti vorrei far notare che mi sono trattenuto perché il primo impulso era quello di spaccargli la faccia in due come una noce di cocco.

No, niente! Non gli dava tregua, era uno schicciasassi.

"Cos'ha detto sul mio conto che ti ha tanto indignato, eh? E cosa vuol dire che non deve permettersi di alzare gli occhi su di me e che nessuno può farlo?

- Vuoi sapere che ha detto? - fece un respiro profondo e tornò dritto davanti a lei – Tu gli sei passata davanti e lui ha detto ai suoi compari “ Se non fosse una Serpeverde la Jones sarebbe un gran bel bocconcino” ...quel viscido bastardo! Come si è permesso solo di pensare a te!! E io gli ho solo detto di non permettersi più di dire certe cose alle spalle e su dite ! Non l’ho toccato con un dito e poi sono io quello che fa la vittima, no? Ho sbagliato!! Gli dovevo rompere il naso almeno questa conversazione avrebbe senso di esistere ora. Si, meglio fare qualcosa di prevedibile che altro…

Era meglio essere quello che rompe il naso di un Tassorosso che quello che voleva solo farla sentire importante.

- Lasciamo perdere questo discorso, Alice, tanto tu non hai capito niente...tu vuoi capire solo quello che vuoi vedere. In realtà non ti interessa capire, dato che sei arrivata solo per accusarmi. A cosa serve chiedere spiegazioni se poi hai già deciso, eh?

Si avvicinò al suo viso vicinissimo, i loro nasi quasi si sfioravano ma non c’era dolcezza nei suoi occhi, solo una tremenda delusione. Si sentiva tradito dalla reazione di lei alle sue attenzioni, ma soprattutto si sentiva tradito da quello che lui provava.






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view post Posted on 1/9/2017, 23:22
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Quella conversazione era diventato così frustrante. Ma perché mi ero messa in quella situazione? Alla fine non erano affari mie, Elijah poteva fare quello che voleva. Non mi interessava.

"Non sono presa da niente, tu continui a ripetere che non ha detto solo il nome, che ha fatto un commento e non dai nessuna spiegazione! Ti ho chiesto come mai ti ha fatto così arrabbiare, ma non ha risposto"

Il tono della mia voce era sicuro, deciso, ma calmo e freddo. La rabbia era passata e aveva lasciato il posto a qualcos'altro. C'era qualcosa nell'atteggiamento di Elijah che non tornava. Un Tassorosso aveva fatto un commento idiota, evidentemente, ma perché gli aveva dato così tanto fastidio?

"Avresti dovuto lasciar perdere. Potevi immaginare che non mi sarebbe importato un bel niente dell'offesa di uno stupido ragazzino Tassorosso. Non vale nemmeno la pena di ascoltarlo e lo sai anche tu"

Era davanti a me, le braccia tese appoggiate al muro. La frustrazione che emanava in quella posizione si poteva quasi toccare. Anche per quello il mio tono era leggermente più conciliante.
La mia mente lavorava a mille per capire il senso del comportamento di Elijah. E il senso del mio, di comportamento. Fosse stato chiunque altro al posto di Elijah non mi sarei neppure scomodata a cercarlo, non mi sarebbe interessato minimamente. Con lui invece... volevo che sapesse che ero in grado di difendermi, che non mi importava dell'opinione di nessuno, ecco il motivo.
No, non era solo quello. Volevo capire il motivo delle sue azioni. Volevo sapere qual era perché... perché speravo che fosse... no, speravo non fosse quello... Beh, non lo sapevo cosa caspita mi passava per la testa, non sapevo cosa aspettarmi né cosa sperare.

"Tu gli sei passata davanti e lui ha detto ai suoi compari “ Se non fosse una Serpeverde la Jones sarebbe un gran bel bocconcino” ...quel viscido bastardo! Come si è permesso solo di pensare a te!! E io gli ho solo detto di non permettersi più di dire certe cose alle spalle e su dite ! Non l’ho toccato con un dito e poi sono io quello che fa la vittima, no? Ho sbagliato!! Gli dovevo rompere il naso almeno questa conversazione avrebbe senso di esistere ora. Si, meglio fare qualcosa di prevedibile che altro…"

All'improvviso eccolo lì. Il mistero, ai miei occhi sembrava svelato. Un ragazzo ha detto che ero "un bel bocconcino" e ha reagito così. Non era neanche un'offesa, era un semplice commento. Un semplice commento di apprezzamento. Quasi.
Aggrottai appena la fronte mentre ragionavo, lo sguardo non più nei suoi occhi ma sul pavimento, come a cercare di focalizzare l'attenzione su qualcosa di insignificante, così da potermi concentrare su quello che avevo in testa.
Elijah era... geloso?
Geloso, sì, ma perché? Forse che Elijah provasse qualcosa per me? Era un gesto carino, dopotutto, voleva solo difendermi. E poi se pensavo alla guferia, a Londra... Forse davvero lui...
No, non era possibile. Elijah non era il tipo e anche se lo fosse stato io non avevo pensato a lui in quel modo. O almeno così credevo. Forse però quella sensazione quando mi guardava poteva...
*Alice, concentrazione*
Elijah stava ancora parlando, ma non avevo sentito. Me ne accorsi solo quando me lo trovai a pochi centimetri dalla faccia, i nasi quasi a contatto. Bolliva di rabbia. Guardai per un istante le sue labbra.
Un mezzo sorriso furbo e compiaciuto si aprì sul mio volto. Lo sguardo indagatore, ma con la consapevolezza di aver già trovato la risposta che cercava.

"Tu... tu sei geloso" dissi, un misto tra una domanda e un'affermazione.
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 2/9/2017, 17:07





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Elijah Sullivan
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O
rmai erano partiti in quarta tutti e due e non potevano più fermarsi, Elijah non riusciva nemmeno più a ragionare lucidamente.

"Avresti dovuto lasciar perdere. Potevi immaginare che non mi sarebbe importato un bel niente dell'offesa di uno stupido ragazzino Tassorosso. Non vale nemmeno la pena di ascoltarlo e lo sai anche tu"

Fece un respiro profondo a quelle parole, con se con l’aria che gli stava entrando nei polmoni cercasse di ritrovare la calma. Stava cercando di controllarsi, ma diventava sempre più difficile ad ogni parola che lei aggiungeva.

- Ma importava a me!!! - le rispose abbassando la voce e con i denti stretti. Le sue iridi erano quasi fiammeggianti per un’ira che non riusciva più a nascondere.

Possibile che quello che voleva lui contasse nulla in questo discorso? Elijah era solo quello che “non doveva fare” , qualsiasi azione o decisione doveva essere sottoposta al giudizio di lei.
Non era un affare che lo riguardava...non era un affare che lo riguardava...si, glielo stava dicendo in tutti i modi possibili, era lui che non aveva capito. Si, non aveva capito che per lei non contava quello che la cosa gli aveva fatto provare, non era importante come si era sentito. Tutto doveva essere cancellato, dimenticato e fatto sparire sotto due dita di polvere.

Si sentiva svuotato e non riusciva a capire il perché ed ora aveva una gran voglia di andare alla ricerca di quel buffone e di suonargliele di santa ragione. Gli piaceva piagnucolare? Bene, lui gli avrebbe dato un motivo serio per farlo, e lui si sarebbe preso anche la sua bella soddisfazione.

"Tu... tu sei geloso"

All’inizio non realizzò bene il senso di quelle parole. Aveva notato il sorriso tronfio che era comparso sul viso di Alice, ma non aveva subito registrato il resto.

- Io ...cosa? - le chiese strabuzzando gli occhi dalle orbite – Io ...geloso ? E di chi, scusa? Del Tassorosso? Come potrei invidiare un tipo del genere? E’ uno scarto del genere umano. Stai scherzando, vero? Io non sono geloso di nessuno, io sono me stesso e basta, e ne sono fiero.

Erano ancora così vicini...Elijah passò sa un’espressione da rabbia ad una di sconforto totale. Lui invidioso di qualcuno? Era una cosa assurda!!

Si avvicinò un pelino di più e la punta dei loro nasi si toccò. Elijah chiuse un attimo gli occhi. Erano così vicini, così pericolosamente vicini che lui si sentiva come se nell’aria ci fosse una nube di cloroformio. Stava perdendo completamente lucidità e non era da lui.

Fece un passo all’indietro, come chi si vede un fucile puntato addosso e tenta di arretrare, pur sapendo che è tutto inutile.
Si, era proprio così. Era tutto inutile.









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view post Posted on 10/9/2017, 10:34
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Quella discussione stava prendendo pieghe strane. Non mi piaceva affatto, volevo scappare. Il fatto che Elijah fosse così vicino, poi, mi metteva in soggezione, mi rendeva ancora più nervosa. I nostri nasi si stavano toccando, i nostri occhi così vicini che potevo vedere l'intensità della rabbia del ragazzo e percepire le scintille che emanava dalle iridi azzurre.

"Io ...cosa? Io ...geloso ? E di chi, scusa? Del Tassorosso? Come potrei invidiare un tipo del genere? E’ uno scarto del genere umano. Stai scherzando, vero? Io non sono geloso di nessuno, io sono me stesso e basta, e ne sono fiero."

Lo sconforto nei suoi occhi era palese, la voce sembrava sincera. Ma era davvero sincero con se stesso? Ma poi, perché avrebbe dovuto essere geloso? Cosa gli importava? Eppure continuava a dire che a aveva reagito così perché importava a lui quello che aveva detto quel Tassoroso. Non riuscivo a capire per quale motivo si fosse impuntato così su quella storia.
Abbassai lo sguardo sulle sue labbra per un solo, veloce istante prima che si allontanasse di scatto da me.

"Beh, sì, io credo che tu sia geloso. Non del Tassorosso, non so di cosa, ma penso che la tua sia stata una reazione dettata dalla gelosia."

Il sorriso furbo era ancora sulle mie labbra. La mia analisi era corretta, avevo visto tante volte mio fratello avere reazioni esagerate per piccole cose quando c'era di mezzo la sua ragazza.
Sì, ma io non ero la ragazza di Elijah. Non avevo mai nemmeno pensato che potessimo essere una cosa del genere. O forse lo avevo pensato? In Guferia in effetti... Magari inconsciamente avevo pensato che sì, Elijah potesse piacermi, ma non avevo mai considerato l'idea seriamente. Almeno fino a quel momento...
Forse davvero Elijah provava qualcosa per me? Forse io provavo qualcosa per lui?
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 10/9/2017, 14:57





8N71eOR



Elijah Sullivan
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Q
uella conversazione non aveva luogo, quella conversazione non aveva senso di esistere. Ma davvero lui e Alice stavano litigando per colpa di un Tassorosso idiota?
Mai in vita sua si era sentito così impotente come in quel preciso momento.
Il vero problema era che non riusciva ad interpretare nemmeno lui le sensazioni che gli correvano velocissime sotto pelle. Era come la corrente ad altissimo voltaggio che ti stordisce completamente e non ti lascia il tempo di pensare in modo razionale.

Quei passi indietro gli stavano dando un minimo di respiro, ma quella situazione era ingestibile … non riusciva a capire con che cosa avesse a che fare.

Fece un respiro profondo, poi un altro ancora. La rabbia, o chissà cosa, lo stava facendo iperventilare e la cosa non gli piaceva affatto.

"Beh, sì, io credo che tu sia geloso. Non del Tassorosso, non so di cosa, ma penso che la tua sia stata una reazione dettata dalla gelosia."


Ancora ??
La parola “Gelosia” non faceva parte del suo vocabolario, non aveva la minima idea del significato di quella parola. Eijah non era uno di quelli che banchettava con i sentimenti a pranzo e cena, anzi era uno che faceva del digiuno emotivo una virtù.

Lei però continuava a sorridere con quella sicumera di cui era sempre stato il fiero paladino davanti al mondo.

- Non capisco di cosa tu stia parlando! - esplose con veemenza. Diciamolo, non stava affatto mentendo perché non aveva la minima idea del senso delle parole di Alice. Ma di cosa sarebbe dovuto essere geloso? Eppure si sentiva in trappola, messo all’angolo senza riuscire a trovare la lucidità di argomentare. Se continuava a guardarlo con quegli occhi luminosi la cosa diventava davvero impossibile. Lo stava confondendo con le parole, mettendo in scena uno spettacolo di cui lui non possedeva il copione. Non solo! Lo stava confondendo anche con quei sorrisi, quegli sguardi che gli scavano dentro alla ricerca di qualcosa che non avrebbe mai trovato, perché non c’era. Non c’era...non c’era...Un attimo, ma di cosa stava parlando ? Forse…
gli si accese una lampadina in testa...sul serio, no...davvero!! Non stava pensando a ...quello??

- Dimmi che non ti sta passando per la testa la folle idea che io possa essere geloso di te ? - un ghigno di sfida apparve all’istante sul viso del Serpeverde. Si, perché quell’idea era assurda e assolutamente priva di fondamento. Uno come lui non era fatto per quelle cose, non erano alla sua portata – e poi con quel tipo di concorrenza ?

Le ultime parole non si ricordò di averle pensate, ma gli uscirono lo stesso dalla bocca.
Avrebbe voluto girare immediatamente i tacchi e tornare al tavolo della Biblioteca, eppure l’altra parte di lui voleva solo tornare davanti a lei e provare a sentire il profumo dei suoi capelli biondi.
Avrebbe voluto usare un Giratempo per tornare nella Guferia mentre ballavano al suono del vento fuori alla Torre, mentre le toccava la mano ...mentre, per la prima volta in vita sua, toccava qualcuno senza provare fastidio sotto pelle. Ma cosa gli stava succedendo?

- Devo tornare a studiare… non ho ancora finito il compito – disse abbassando le palpebre per un attimo a controllarsi le punte delle scarpe. Tornò subito a guardala dritto negli occhi.
Si avvicinò a lei fino ad arrivare a meno di mezzo metro. Fissò lo sguardo in quei due occhi blu, intensi ed orgogliosi, proprio come i suoi. Non riusciva a smettere di guardarla, non riusciva ad allontanarsi. Eppure…
Infilò le mani in tasca e, voltandosi definitivamente, tornò in Biblioteca.



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view post Posted on 10/9/2017, 15:34
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Le mie parola avevano scatenato in Elijah una reazione più violenta di quello che pensavo. E questo mi spinse a pensare di aver toccato un tasto dolente, qualcosa che non era così lontano dalla veritá.
Elijah era geloso di qualcosa, forse della sua Casata, di cui era così fiero. Forse della supremazia dei Serpeverde, tanto migliori degli altri che nessuno delle altre case era degno anche solo di guardarli.
Ero quasi convinta che fosse così, anche se nel profondo sapevo che la mia teoria faceva acqua da tutte le parti.
Le sue parole, poi, mi fecero spalancare gli occhi dallo stupore.
Forse era questo quello che la mia mente cercava di formulare? Che Elijah fosse geloso di... di me?
No, non era possibile. L'aveva detto con quel ghigno, con quel tono... dalle sue parole sembrava una cosa totalmente assurda.
Aprii appena la bocca, non sapevo cosa rispondere. Mi aveva colta alla sprovvista.

"I...Io..."

Cosa mi prendeva? In silenzio davanti ad una sfida così? Non era da me. Niente di tutto questo era da me.
Volevo scappare, ma gli occhi blu di Elijah, fossi nei miei, mi attiravano e mi incatenavano. Fece un passo verso di me, io non riuscivo ancora a dire niente. Non sapevo quale fosse la mia reazione, non riuscivo a capire. Da una parte ero indignata: perché l'idea di essere geloso di me doveva essere così assurda? Era assurda l'idea che potessi piacergli?
In un certo senso questo mi rattristava. Ma non come quando ti dispiace non piacere a qualcuno, di quello non mi era mai importato. Era come quando speravi inconsciamente qualcosa e ti dicevano che era assurdo.
Un momento.
No, io non speravo di piacere ad Elijah.
Chiusi la bocca con uno schiocco, le labbra serrate e il risentimento negli occhi. Non gli diedi quasi il tempo di girarsi, che già mi ero voltata ed ero tornata indietro avviandomi chissà dove per i corridoi.
 
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