Reunion, Storia di un kebab felicemente divorato.

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view post Posted on 20/9/2017, 17:15
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss
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Le giornate al Ministero erano sempre più intense e a volte davvero disastrose.
Merlino, la sua candida civetta bianca, aveva - per l’ennesima volta! - fatto rovesciare la boccetta dell’inchiostro su una cartellina contenente alcuni documenti riguardanti un caso assai misterioso nella periferia di Belfast. Avrebbe volentieri consultato tale documento se il suo adorato pennuto non avesse combinato l’ennesimo pasticcio quotidiano, dopo essere quasi uscito di testa quando Aiden aveva cercato di scaricarlo sul quel benedetto trespolo in cui ci aveva speso un fiume di soldi! Ma Merlino odiava i trespoli a morte, economici o costosi che fossero, preferendo di gran lunga appollaiarsi sulla sua spalla e mordicchiandogli l’orecchio, rammentandogli ogni volta di sbarazzarsi di quel dannato trespolo inventato dal Demonio!
Dannato uccello! Quei suoi occhioni mi hanno rammollito quel giorno al negozio, convincendomi a prenderlo per potermi trasformare l’ufficio in un porcile! E ne faceva davvero tanta! Oltre ai bisogni fisiologici, Merlino perdeva spesso delle piume e non mancavano di certo gli scarti dei suoi spuntini.
Imprecò mentalmente, mentre cercava di pulire la cartellina tra un incantesimo e l’altro, ma era troppo nervoso che la concentrazione sembrava averla lasciata a casa quella mattina, nel suo letto. «Io ti cucino al forno con le patate, Merlino! Dannazione!» sbottò, agitando un pugno in direzione della civetta, che si era andata a riparare proprio sopra alla libreria, lontana dalla porta fisica - ma non magica - di Aiden. In tutta risposta Merlino arruffò le piume con aria tra il contrariato e lo spaventato, facendo scoccare il becco.
Con un sonoro sbuffo, Aiden si rese conto che insistere ed imprecare non erano d’aiuto nel ricercare la concentrazione necessaria, perciò decise di mollare tutto per il momento, esattamente così com’era. Alzò le braccia con rassegnazione. «Vado a sfogare la mia frustrazione al Temptation, almeno rendo felice il mio stomaco!»
Il Temptation era una piccola panineria, praticamente a due passi dall’entrata del Ministero, in una via poco trafficata e a senso unico. All’ora di punto era sempre molto affollato ma ora era ancora relativamente presto, forse - se si fosse sbrigato - non avrebbe trovato molta fila e non sarebbe stato costretto a mangiare sul marciapiede per assenza di una sedia.
Presa la sua fedele ed indimenticabile giacca di pelle e uscì dall’ufficio, diretto all’uscita del Quartier Generale e - di conseguenza - dal resto della struttura del Ministero. Il Secondo Livello comprendeva molti uffici e per fortuna era provvisto di diversi ascensori o gli affollamenti sarebbero stati all’ordine del giorno.
Aiden entrò dentro l’ascensore con un sospiro e si appoggiò alla parete, chiudendo gli occhi per un istante, cercando di godersi i primi minuti di pausa. Le mani erano nei jeans e appena avvertirono la presenza dell’accendino trovò sollievo; non appena avesse messo piede fuori dal Ministero, si sarebbe concesso il beneficio di una sigaretta, ma per ora contenne la voglia di tirare fuori il tabacco e sistemarlo nella cartina. Non sarebbe stato decoroso.

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E
ra incredibile quanto l'unica deviazione nella vita di Maurizio l'avesse cambiato quasi radicalmente, come se gli avessero tolto un peso di dosso, aveva smesso di indossare la maschera del ragazzo in giacca e cravatta ed era tornato alle giacche di jeans e alle camicie casual. Era diventato più socievole, aveva anche deciso di aprirsi emotivamente ( cosa che era alquanto strana, dato che aveva deciso di chiudersi a riccio dopo le sue ultime esperienze ) e, forse la cosa più importante, era tornato ad essere folle! Non se ne era nemmeno reso conto, ma da quando si era chiuso la porta dell'Ufficio di Rhaegar alle spalle, la follia che lo aveva sempre caratterizzato sin dall'adolescenza s'era reimpossessata di lui, il che l'aveva reso impulsivo, cosa che non conosceva per niente del suo carattere. Giusto per rincarare la dose, l'italiano era di ritorno da una gita, per niente programmata, a Parigi dall'amico Sanchez che non vedeva da tempo, purtroppo l'infelice scelta di ubriacarsi la notte prima del ritorno in patria si faceva ancora sentire, e il mal di testa quella mattina non lo abbandonava nemmeno per un istante. La mattinata fortunatamente non era stata particolarmente attiva, aveva salutato Otto e si era recato al Ministero ove, per la prima volta, era estasiato dall'idea di fare lavori d'Ufficio, in questo modo era riuscito a placare, almeno in parte, i dolori post-sbornia.
Poco prima dell'ora di pranzo il suo stomaco aveva iniziato a lamentarsi, e da buona forchetta qual era, aveva deciso di abbandonarsi ai piaceri del cibo, almeno quelli non gli causavano alcun dolore...forse. Così abbandonò la piuma con la quale stava finendo i rapporti del mese, afferrò il distintivo e se lo mise nella tasca del Jeans, indossò cappello e occhiali da sole e lentamente uscì dal suo ufficio.
Conosceva poco del suo posto di lavoro, per sua fortuna raramente gli era concesso di rimanerci, solo oggi aveva ottenuto una concessione dovuta al suo ritorno dalle vacanze, quindi conosceva ben poco l'ambiente del Secondo Livello, ma fortunatamente in quei mesi era riuscito a capire come trovare gli ascensori che portavano al di fuori del Ministero.
Fu un istante, alzò gli occhi verso l'interno dell'ascensore e non poté non notare un viso che aveva già visto mesi fa, prima ancora di "diventare" Auror, il suo possibile collega Aiden Weiss. Il gesto fu talmente plateale che tutti lo notarono nell'atrio che portava agli ascensori: si tolse il cappello e aprì le braccia, decisamente incredulo.


-Aiden!-

Ne era passato di tempo, e ne erano cambiate di cose. Anche Aiden era diverso, i suoi capelli erano decisamente più lunghi e sapeva già che era un acquisto degli Auror, rivedere volti amici all'interno del Ministero era una cosa che rendeva quel cupo e orribile posto un po' più luminoso.

 
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view post Posted on 21/9/2017, 15:47
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L’ascensore era vuoto, ma ben presto si sarebbe riempito, ne era certo. Cercò addirittura di bloccarlo in tempo per aiutare una giovane impiegata ad entrare in tempo, prima che si chiudesse. Il saluto che le rivolse fu un piccolo inchino del capo e poi tornò a guardare davanti a sé.
I suoi occhi incontrarono una figura a lui nota, proprio nel mentre si accingeva a controllare che il suo manbun non fosse fuori posto, i suoi capelli erano sempre stati una sua fissazione. Ovviamente rimise la mano apposto prima ancora di aver controllato, per non fare brutta figura e salutò Maurizio Pisciottu, il Mago italiano che aveva incontrato mesi prima in giro per Londra, spalancando a sua volta le braccia.
«Maurizio!» esclamò con un sorriso giovale. Uscì dall’ascensore - appena in tempo o sarebbe rimasto intrappolato dentro! - e abbracciò l’uomo con fare giocherellone, regalandogli una poderosa pacca sulla schiena. «Come stai? Ti trovo in forma!» osservò, studiando l’uomo da capo a piede dopo averlo mollato quasi subito. Aveva notato la barba folta e quel cappello gli dava un’aria allegra, come se fosse a suo agio. «Deduco che hai trovato lavoro, ma che ne è stato del colloquio con Wilde?» Era curioso di sapere se erano diventati colleghi, dato che il lavoro come Auror lo teneva spesso impegnato o fuori dal Quartier Generale o completamente rinchiuso nel proprio ufficio. Ciò avrebbe spiegato come mai non si erano mai incrociati e dopotutto Aiden non aveva di certo avuto del gran tempo per controllare i nomi dei propri colleghi sulla porta di ogni ufficio.
«Perdonami, il lavoro al Quartier Generale è così intenso che a stento riesco a scambiare due parole con i colleghi. Ci sono parecchi casi.» spiegò, affiancandolo, mentre si voltava a controllare l’ascensore: l’avevano perso ovviamente. Sospirò e mise le mani nella tasca dei jeans.
Gli occhi gli si illuminarono all’improvviso, quando volle proporre a Maurizio di unirsi a lui per mangiare qualcosa e conversare del più e del meno di ciò che avevano passato in quegli ultimi mesi. «Ehi, che ne dici di fare due chiacchiere davanti ad un gustoso kebab? Conosco un posto a due passi da qui e ne fanno di davvero buoni!» E sorrise, sperando di convincerlo ad unirsi a lui.

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view post Posted on 23/9/2017, 18:02
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Maurizio
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L'
Italiano fu leggermente sorpreso dal ricevere un abbraccio, atteggiamento decisamente poco Inglese, ma gli satlò alla mente che l'amico era Irlandese, nazione molto più simile all'amata Italia, continuava a pensare che un giorno ci sarebbe andato, del resto Maurizio e la birra erano un corpo e un'anima, come avrebbe potuto non amarla?
L'abbraccio fu ricambiato, tra i due si era subito instaurato un ottimo rapporto, e fu ribadito dal rapido interesse di Aiden per come stesse Maurizio.

-In formissima! È cambiato tanto dall'ultima volta, tu invece?-
Disse allargando le braccia come per indicare il suo outfit e la barba non più rasata ma estremamente folta e non curatisisma. L'argomento successivo lo incupì un po', ogni volta che l'argomento veniva tirato fuori si scomponeva leggermente, per lui quella rimaneva ancora una ferita aperta, più che altro per come aveva dovuto abbassare la testa a Rhaegar Wilde, ed al fatto che le loro diverse vedute sul ruolo di Auror avrebbero escluso l'Italiano da quel posto fino a che il capo era il guercio.
-Diciamo che non è andata, non per le credenziali, quelle non mi mancano, ma io e Wilde la vediamo in modo diverso su quello che è il ruolo dell'Auror.-
Disse con un po' di risentimento, prima di aggiungere dell'altro cercò leggermente tra le tasche le sigarette, ma purtroppo non le trovò, evidentemente le aveva lasciate in ufficio ma il problema si era praticamente risolto da solo, le avrebbe probabilmente chieste all'amico una volta fuori dal Ministero.
-Quindi ha optato per un "declassamento", sono nella Polizia Antimago, credo solo perché spera ancora che io possa cambiare, non credo proprio sia fattibile.-
*Non uccidere i Mangiamorte, che stupida idea!* Nella testa di Maurizio suonava come la cosa più ridicola che avesse mai sentito in vita sua. E infatti gli Auror erano pieni di lavoro, non gli era così impossibile da pensare visto che gettavano le armi di fronte a loro.
-Niente di grave, spero.-
Quando il rosso iniziò a parlare di cibo lo stomaco del Sardo tornò a fare le bizze, non poteva rifiutare di andare a mangiare con lui, del resto avevano molte cose da dirsi.
-Stavo giusto andando a mangiare qualcosa da solo, direi che è un'ottima idea, e oltretutto non mangio kebab da un bel pezzo!-

 
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view post Posted on 24/9/2017, 10:30
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La risposta di Maurizio fece annuire soddisfatto Aiden. Era quello che aveva voluto sentire, nessuno meritava di stare male, nonostante la vita a volte fosse davvero ingiusta.
Il look nuovo che - giustamente - Maurizio gli fece notare per enfatizzare il cambiamento, lo fece ridacchiare con una nota divertita. Anche lui era cambiato a livello fisico da quando si erano conosciuti la prima volta: ora era più muscoloso e tonico, rispetto al fisico denutrito e meno atletico; perfino il modo in cui teneva la barba e capelli erano cambiati, dandogli un aspetto più curato e pulito, oltre che maturo. Prima sembrava quasi un cane randagio che vagabondava per strada, ora invece stava decisamente meglio in ogni aspetto.
«Posso riciclare la tua risposta? O pensi di accaparrarti i diritti d’autore?» Rise ma si rabbuiò nel medesimo istante in cui percepì il cambiamento in Maurizio. Qualcosa non era andato come previsto e questo doveva aver causato un enorme dispiacere in Maurizio. Ma, infondo, come biasimarlo? Anche lui avrebbe avuto la stessa reazione se fosse successo un imprevisto.
Ascoltò la risposta in remoto silenzio, pizzicandosi la barba con fare pensoso. Era stato assunto come Antimago e non forse era meglio di niente, come cosa momentanea, dato che come spiegò Maurizio doveva essere stata una mossa per Rhaegar per dare all’italiano un modo per migliorarsi e sviluppare una visione più giusta ed adeguata per essere elevato ad Auror. Infondo - pensò Aiden - era una chance che veniva offerta a pochi, i più venivano scartati senza possibilità di riprovare a salire la vetta per ottenere il ruolo.
«Molti arrivano di fronte a Wilde con un'ideologia completamente differente su cosa serve per essere un buon Auror, Maurizio. Sebbene possa sembrare un’offesa o un disonore, ciò che ti ha offerto và al di là delle aspettative di molti. Devi solo vedere il lato positivo della cosa: ti ha offerto un’opportunità di vederla da un’ottica diversa e quando sarai pronto allora il tuo Distintivo subirà un netto miglioramento. Devi solo pazientare.» disse saggiamente, sperando di placare la delusione dell’amico e fargli capire che aveva una speranza di diventare Auror se si applicava nella maniera giusta.
Maurizio parlava di non poter riuscire a cambiare, ma spesso accadeva il contrario e soprattutto quando meno te l’aspettavi, dovuto a vari fattori. Un po’ come era successo a lui e dire che ci aveva messo sette anni per essere pronto per commettere il passo, rischiando addirittura di inciampare per quell’errore commesso durante il test scritto.
Affiancò Maurizio e gli mise una mano sulla spalla per rincuorarlo. «Io ho quasi fatto più passo più lungo della gamba, ma ho capito dove stavo sbagliando e questo mi ha dato modo di correre una mia visione errata del ruolo che cercavo di ottenere.» prese a spiegare. «Ho rischiato di non essere Auror se non capivo cosa realmente serviva per esserlo.»
Sospirò profondamente, ripensando al colloquio con Rhaegar. Era stato arduo capire lo sbaglio, ma alla fine aveva analizzato che la visione di Rhaegar era giusta: nessun Auror dovrebbe usare le Maledizioni Senza Perdono o sarebbero stati assassini come i Mangiamorte e il confine che gli distingueva sarebbe stato superato, rendendoli pressoché identici.
Tornando a parlare di questioni meno dolorosamente spinose, Aiden si grattò distrattamente la barba. «Alcuni lo sono, altri meno...» Ma Aiden restò vago, non voleva ancora rendere noti i suoi dubbi riguardo a possibili infiltrati all’interno del Ministero che facevano il doppio gioco. Era un argomento delicato e su cui stava lavorando segretamente, così come su altre cose.
«Conosci il Temptation? E’ una panineria Babbana ma fa qualsiasi tipo di panino e sono fantastici!»
Nell’attesa dell’ascensore, Aiden tirò fuori la busta con il tabacco, ma prima nascose il Distintivo, dato che fuori dal Ministero preferiva mostrarlo il meno possibile. Si preparò diverse sigarette e le mise nella scatolina di latta che fungeva da porta sigarette. Era lievemente ammaccata, ma non gliene importava granché, era stato un vecchio regalo del suo defunto nonno, ma prima lo usava per nasconderci le caramelle, ora per custodire le sigarette.

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view post Posted on 26/9/2017, 20:02
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I
n effetti di cose ne erano evidentemente successe, buone e cattive per entrambi, sarebbe stato sicuramente un pranzo produttivo quello. Condivise la risata prima di rispondere con un mezzo colpo di tosse e cercò di abbozzare una risposta.
-No, no fai pure. Non ti aspettare molte perle di saggezza da me, però...sono esattamente l'opposto di solito.-
E lo era, di solito agiva molto seguendo l'istinto e raramente ponderava un'azione, eppure quando prendeva una scelta se ne prendeva tutte le responsabilità, anche quando non erano completamente sue.
Anche se il discorso s'era incupito leggermente eragiusto così, nonostante si fossero visti così poche volte era evidentemente che tra i due ci fosse un qualche tipo di alchimia...ma evidentemente la pensavano diversamente, l'istinto lo portava anche ad essere tremendamente testardo, non avrebbe mai permesso a qualcun'altro di cambiare il suo modo di pensare, era semplicemente impossibile. Così ancora una volta si limitò ad un mero sorriso, salvo poi optare per la sincerità con Aiden, nonostante le differenze stavano diventando amici, e non poteva mentirgli.

-Guarda, spero tanto di cambiare idea ma semplicemente non lo trovo plausibile.-
E qui, più che alterato l'Italiano era quasi rassegnato.
-Stiamo parlando di lasciar camminare il nemico non uno ma due passi avanti! Non mi sento di combattere una "guerra" in questo modo, preferisco limitarmi a ladruncoli e piromani.-
I metodi della Comunità erano sicuramente poco ortodossi ma erano dannatamente efficaci! Avevano "epurato" il Lazio dalla Mafia Magica in meno di due anni, la criminalità era a zero certo, ogni tanto spariva qualche mafioso anzichè essere arrestato ma quelli venivano chiamati "incidenti di percorso". Maurizio stava iniziando a pensare che, in effetti, anche gli Auror potevano essere corrotti, non era una possibilità così remota, Rhaegar stesso sarebbe stato perfetto. I passi avanti erano ben più di due, il sistema era evidentemente corroto. E le frase successiva gli diede solo l'ennesima certezza, alchè decise di troncare quella parte di discorso (anche perché evidentemente Aiden non era così propenso a parlarne) con un semplice sbuffo che l'amico probabilmente notò.
Il Temptation. Bryan, un suo superiore, ne aveva parlato a lavoro molto bene, era decisamente una splendida idea. Mentre parlava, il Rosso stava armeggiando con tabacco e cartine, cosa a cui il Sardo era molto grato, non amava "scroccare" ma gli avrebbe certamente offerto il kebab.

-Oh, ne ho sentito parlare bene in ufficio! Grande idea, anche perché non avevo la minima idea sul pranzo, devo anche ringraziarti.-
Quasi come se gli fosse tornato in mente solo in quel momento aggiunse il discorso sulle sigarette.
-Hm, senti... ti dispiace offrirmi una sigaretta? Credo di averle scordate in ufficio e ho paura che se ci rientro ora mi tireranno addosso tante di quelle scartoffie addosso tanto da scordarmi il pranzo e farlo diventare una cena.-
Era vero, il lavoro in ufficio era così immenso che ogni tanto si chiedeva come alcuni lo facessero ogni giorno in quell'orribile Ministero nero-verde, la sola idea gli metteva un'immensa tristezza.

 
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view post Posted on 28/9/2017, 16:12
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Una risata increspò le labbra dell’Auror dai capelli rossi e scosse il suo corpo ormai divenuto muscoloso e tonico. Non che lui fosse così saggio - o almeno così lui credeva! -, ma aveva pensato bene di aiutare Maurizio ad avere una visione più ampia, senza che si demoralizzasse troppo per un evento non finito come sperava.
In più, Aiden poteva contare sull’ormai alchimia stabilita tra i due, che aveva funto da collante per costruire un’amicizia unica, come quella che aveva con Sirius. Riflettendoci bene, Maurizio e Sirius erano gli unici amici che si era fatto dal suo ritorno dall’esilio. Era però un peccato non esserlo stato con Sirius ai tempi della scuola e lo stesso con Maurizio, se solo avesse avuto l’occasione di frequentare Hogwarts.
«Lo sai? A volte accadono determinati eventi che ti permettono di vedere le cose da una prospettiva diversa, perciò mai dire mai, Maurizio. La Speranza è l’ultima a morire!»
Però ascoltò con serietà ed interesse le parole dell’amico. Capiva il suo punto di vista, in un certo senso prima dell’assunzione avrebbe anche potuto condividerlo, ma ora sapeva cosa andava fatto senza dannarsi l’anima. Sapeva cosa implicava uccidere, lo aveva capito dal momento in cui Murtagh Rose, il vecchio Auror amico del suo defunto padre e ora mentore di Aiden, gli aveva spiegato che per salvare i propri compagni suo padre aveva ucciso un Mangiamorte e aveva dovuto affrontare un’udienza per tale atto.
«Vieni, parliamone strada facendo, non mi entusiasma dirtelo con tutti questi occhi e orecchie!» mormorò, lanciando sguardi guardinghi in giro, verso tutto quell’afflusso di gente che faceva avanti e indietro.
Lanciando una pacca affettuosa sulla spalla dell’amico, Aiden sorrise nel constatare che pure Maurizio conoscesse - almeno di fama - il Temptation. Quindi gli fece strada per tutto l’ottavo livello, diretti all’uscita, fianco a fianco, come sarebbe dovuto essere il realtà se solo Maurizio fosse riuscito a passare quel colloquio.
Alla domanda dell’italiano, Aiden ghignò divertito e tirò fuori la sua scatolina di latta vagamente ammaccata e che conteneva il tabacco già pronto nelle cartine con il filtro, e gliela porse. «Serviti pure! Ne tengo una dozzina già pronte, non si sa mai, specialmente se si va’ di corsa!»
Quando furono fuori, all’aria aperta, Aiden infilò le mani nei pantaloni e si godette quella boccata di aria fresca. L’aria dell’ufficio a volte era veramente pesante e soffocante, tanto da farlo sentire rinchiuso dentro una scatola.
«Sai perché ho evitato di parlare proprio dentro il Ministero stesso?» domandò, infine, con serietà mentre lanciò uno sguardo di sottecchi all’amico al proprio fianco.
Era una domanda a trabocchetto, lo sapeva, ma voleva sapere cosa ne pensava l’amico.

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view post Posted on 3/10/2017, 18:04
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In effetti Aiden non aveva torto, gli aveva dato diversi spunti di riflessione, ad alcune cose aveva già pensato, eppure sul destino e sul futuro amava fantasticare come non mai, chissà cosa il futuro avrebbe riservato al Sardo, se veramente in futuro sarebbe riuscito a cambiare idea pur di realizzare il suo sogno. Il suo sogno...diventare Auror, ora che si era sistemato suonava quasi stupido, tra Otto e la Polizia non desiderava molto altro nella vita, di recente aveva anche pensato a quanto l'idea di trovare una persona lo allettasse, ma quella era una cosa che non era cambiata in questa rivelazione, era aperto a tutto, ma sicuramente non era un disperato in cerca di qualcosa che potesse riempire il suo cuore, era già perfetto così.
Le "paranoie" di Maurizio furono confermate da Aiden, lo invitò a continuare quel discorso fuori dalle verdeggianti mura del Ministero, così decise che non avrebbe insistito ancora, se un Auror era così guardingo con i suoi colleghi sicuramente qualcosa non andava, così si limitò ad un:

-Ok.-
Quando aprì la scatoletta di latta con all'interno le sigarette rollate era come se avesse aperto il Sacro Graal, non esisteva pausa senza sigaretta, odiava quel suo vizio, eppure ne era schiavo, decisamente un rapporto unidirezionale visto che loro non portavano nulla di positivo nel "rapporto". Si limitò a prenderne solo una per il post-Kebab, era sicuramente un accoppiata vincente!
Rivedere la luce era splendido. Sicuramente il designer del Ministero aveva fatto un lavoro pessimo e l'Italiano si chiedeva come mai non avessero ancora optato per un cambio di look, in Italia gli arredi erano squallidi, ma era meglio il classico bianco che non quell'orribile colore scuro.
La rirpesa del discorso non si fece attendere ma alla domanda Maurizio rispose dopo qulche passo, era incerto su quanto a fondo essere sincero. Non sapeva se limitarsi a pensieri generali sulle sue setitmane di lavoro al Ministero, oppure entrare nel dettaglio facendo riferimento a quelle poche persone che aveva conosciuto, ma essendo solo sue supposizioni si limitò a dire una mezza verità, non avrebbe sicuramente fatto nomi in base alle sue, oramai perenni, paranoie.

-Ad essere sincero credo proprio di sì, non so cosa ci sia nel dettaglio ma con te voglio essere sincero, le facce che vedo al Ministero non mi piacciono...Vedo così tante somiglianze con l'Italia, stessi volti che sembrano essere le persone più gentili del mondo, ma alla fine si scopre che di onesto c'e ben poco. Non ti so dire nulla di certo, solo supposizioni, ma immagino ci siano "talpe", è così che le chiamiamo in Italia, magari anche ai piani alti.-
Ovviamente si tenne per se le tesi che aveva fatto sul Guercio, eppure era tutto troppo strano, sembravano lavorare all'interno di un castello di sabbia, le cose per ora andavano bene, ma sembrava tutto un grosso cartonato pronto cadere alla prima spinta...paese che vai.

 
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view post Posted on 5/10/2017, 15:51
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Non sembrava che vi fossero persone interessate ai loro discorsi, ma Aiden sapeva di non poter dar nulla per scontato, il mondo era fatto di persone furbe e scaltre e non solo di stupidi idioti.
La semplice risposta di Maurizio soddisfò il rosso. Almeno l’amico era sveglio tanto da capire che certi argomenti era meglio affrontarli in luoghi più consoni e meno pericolosi.
Le parole che uscirono dalla bocca di Maurizio fecero annuire Aiden con un’amarezza tale da fargli spuntare una smorfia. Anche l’amico temeva che vi fossero delle talpe all’interno del Ministero ma il problema non era il sospetto in sé, ma trovare i mezzi per stanarli e averne la certezza.
Soffiò una nuvola di fumo mentre passeggiavano con tranquillità. «Nei piani alti dici?» Alzò un sopracciglio. Di chi sospettava Maurizio? «Io sospetto di tutto e tutti finché non ho la certezza dell’onestà di ogni individuo. Solo a pochi riservo di cieca fiducia… Io non voglio finire nella tomba come mio padre, Maurizio, per questo mi guardo a destra e a sinistra prima di attraversare la strada. Capisci cosa intendo, vero? Ma ad ogni modo, temo che il sistema sia compromesso. Se è così, allora meglio procedere cauti.» spiegò. «Il nemico non è un passo più avanti a noi perché può uccidere, ma perché gode di un buon terreno. Tu prima mi hai fatto capire che non condividi la scelta di Rhaegar del non usare le Maledizioni, ma non è la capacità di dare la morte che ci conferisce un vantaggio. Ciò che sto cercando di spiegarti è che non sono gli strumenti a rendere invincibile un’armata, ma la strategia e il terreno di gioco. Tu appartieni ad un popolo che in passato era potente perché sfruttava appunto questi elementi. L’Impero Romano era forte per questo, perché la forza bruta non sempre è utile ma l’astuzia sì.»
Diede una pacca poderosa sulla spalla dell’amico e gli sorrise. «Ora però ho fame, basta filosofeggiare!» ridacchiò e non appena arrivarono al Temptation lo stomaco del rosso brontolò sonoramente. «Sentito? Nemmeno il mio stomaco senza fondo vuole continuare. Facciamo il pieno, muoio di fame e un Auror che muore di fame è veramente intrattabile. Potrei addirittura arrestarti, caro amico, per avermi fatto parlare a stomaco vuoto!» Si diede una pacca sullo stomaco mentre entravano per ordinare. Era palese che stesse scherzando, il tono di voce non lasciò alcun dubbio.
Aiden nemmeno fissò il pannello con il menù, lo conosceva a memoria e già sapeva cosa voleva. «Un maxi Kebab con poca insalata e una birra media, la Guinness se non è finita!» ordinò.
La proprietaria - una donna non così aitante per via delle numerose rughe sul viso a causa dell’età avanzata - annuì e gli preparò subito la birra. Ormai Aiden era diventato un cliente fisso e la proprietaria lo aveva preso in simpatia.
«Dì pure a Rajiah quello che vuoi, è un tale tesoro di donna!» mormorò a Maurizio con un sorriso, facendogli spazio per ordinare.

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view post Posted on 13/10/2017, 17:43
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Forse il rosso non aveva tutti i torti, eppure non aveva afferrato l'idea che affliggeva Maurizio, ma a quest'ultimo non andava di disquisire su quanto potesse essere utile avere piena libertà sul campo di battaglia, o quanto fosse importante l'utilizzo della tortura nell'ottenere importanti informazioni, perché in effetti erano proprio queste ultime a mancare alla divisione degli Auror. Ma del resto loro non avevano vissuto quella vita, l'Italiano nella sua carriera era stato un infiltrato più e più volte e aveva capito quanto la crudeltà potesse esere mportante, incuteva timore nei nemici e nel popolo, uno che sa a cosa va incontro ci pensa due volte prima di cambiare fazione.
Ma come detto, tenne queste opinioni per se dato che non aveva intenzione di rendere la discussione troppo cupa, era uno dei pochi amici che aveva a Londra, non valeva la pena passare quel tempo a cozzare contro con ideologie diverse, perciò fu lieto che il discorso voltò verso il leggiadro.
In effetti tutto quel discutere gli aveva messo una fame immensa, così rimise la sigaretta in tasca, avrebbe aspettato il pranzo prima, non amava rovinare troppo il sapore del sacro cibo e dell'ancor più sacra birra.
Il Temptation era stranamente accogliente, era evidentemente un posto per gente di passaggio, classico fast food con poche sedie e il bancone pienissimo di roba da mangiare, eppure aveva un suo stile, non era anonimo come tutti gli altri, aveva una tocco particolare che in effetti ti invogliava a comprare, sicuramente c'era riuscito col poliziotto che sarebbe sicuramente tornato in quel luogo.
Lasciò ordinare prima Aiden, indeciso sul da farsi, più che altro come sempre la sua profonda indecisione era sulla scelta della birra, ma qualcosa attirò il suo sguardo...Ichnusa! Non ne beveva una da anni, raramente si trovavano in giro in Italia, figuriamoci a Londra.

-Prendo quello che ha preso lui e...quella bellissima Ichnusa!-
Non la amava in realtà, preferiva molto di più il sapore della Faxe o della Tennent's ma un po' di sano patriottismo lo rendeva fiero ogni volta che assaggiava quella strana e dolcissima birra. Mentre la donna iniziava a preparare gli ordini si rivolse nuovamente all'amico.
-Non credo ci siano di questi problemi nella mia divisione, si salvano veramente in pochi. Credo che alcuni non sappiano nemmeno cosa sia uno Schiantesimo.-
Disse con un sorriso e un mezzo tono di rammarico, in effetti essere messo alla pari con quella gente aveva anche dato un bel colpo all'orgoglio dell'uomo, ma cercava di non pensarci e ogni tanto riusciva anche a riderci su.




scuuuuuuusaaaaa sono una persona di cacca ._. vado a linciarmi, a dopo xD
 
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view post Posted on 8/11/2017, 20:43
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Si misero in un angolo ad aspettare che le ordinazioni fossero pronte, reggendo la birra che fu la prima cosa che gli venne data pochi minuti dopo aver fatto l’ordine. Spesso la adocchiava e come un mastino con la bava alla bocca meditava di assaltarla e scolarsela in poche sorsate, ma poi sarebbe rimasto senza e avrebbe faticato a mandare giù il kebab. Per fortuna la frase di Maurizio riuscì a tenerlo occupato e al non pensare alla birra.
Per poco non scoppiò a ridere. Come poteva essere che la Squadra Antimago non sapesse nemmeno usare uno Schiantesimo?
«Dovresti prendere in mano le redini della situazione e porvi rimedio. Non c’è nulla di male nell’aiutare i propri colleghi in qualcosa in cui sono carenti. Spesso mi ritrovo a ripetere ai miei che bisogna costruire un solido rapporto di fiducia tra noi, altrimenti come possiamo coprirci le spalle?» Scrollò le spalle e cercò con lo sguardo un tavolo libero. Iniziava ad aver voglia di bere la birra anche senza doverla fissare e doveva davvero imporsi di non farlo, doveva resistere fino all’arrivo del kebab. «Ovviamente i muri del mio ufficio sono più socievoli.» mormorò in una smorfia. Nessuno sembrava intenzionato a fare amicizia con lui, c’era sempre una sorta di distacco che teneva separato il privato dalla vita professionale e nessuno sembrava propenso a varcare il confine. Questo Aiden lo riusciva a capirlo, era inconcepibile lavorare in quel modo.
«Tu cosa ne pensi? Meglio lavorare con così tanti paletti a dividere i compagni di missione oppure dovrebbe essere più coesione? Una sorta di intesa, basata da fiducia e reciproco rispetto?»
Individuò un tavolo e gli occhi si illuminarono in un batter d’occhio. Scattò come il miglior corridore della maratona di Boston e occupò il tavolo appoggiando la birra e stravaccandosi infine nella sedia. Preparò il posacenere, sporgendosi verso il tavolo accanto e chiedendo se poteva prenderlo, dato che le persone a quel tavolo non fumavano. In quel modo lui e l’amico avrebbero avuto tutto pronto per la fumatina post-pranzo.
Mancavano soltanto i kebab e lo stomaco sembrava appunto ricordarglielo ogni secondo che passava, con profondi rumori. La vita dell’Auror era dura, specialmente sul fronte mangiare e riposare.

PS: 178 ☘ PC: 129 ☘ PM: 124 ☘ EXP: 27

Stavolta sono io la persona di cacca. Scusa l'attesa.
 
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view post Posted on 23/11/2017, 19:29
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La positività di Aiden ogni tanto lo lasciava disarmato, era come se lui pensasse a cose che per l'Italiano erano utopiche, più tempo passava più pensava che tutto il mondo fosse corrotto, eppure persone come lui accendevano una candela in quella immensa oscurità.
Arrivatagli la birra diede subito un sorso giusto per bagnarsi le labbra, non amava bere prima del cibo, ma amava il sapore che lasciava.

-Fortunatamente non li vedo molto, lavoro quasi sempre da solo e raramente sono in ufficio. Del resto un poliziotto che sta in ufficio non credo faccia per bene il suo lavoro.-
Non aveva modo di svolgere delle indagini o di occuparsi di qualcosa di più serio, non poteva aiutare effettivamente il mondo e per questo "ringaziava" Rhaegar.
Aveva più o meno vissuto come un Auror, certo, con molti meno mezzi e molto meno supporto dallo Stato, ma erano pur sempre venti ragazzi pronti a dare la vita pur di togliere il crimine dalle strade.

-Beh, ti posso dire la mia anche perché l'ho vissuto giù in Italia. La eravamo come fratelli, in comunità non eravamo mai più di dieci e tutti noi eravamo come fratelli, conoscevamo punti di forza e di debolezza delle persone con cui lavoravamo e beh, eravamo una macchina perfetta, raramente qualcuno arrivava persino a farsi male...Certo è che perdere un fratello non è come perdere un collega, ma l'intesa che si creava tra di noi ci rendeva quasi immortali.-
Non stava delirando, finchè era attiva la Comunità Nuragica era una incredibile macchina di distruzione di cui lo Stato si serviva in tutti i modi, era la loro arma per aggirare le regole e andare oltre il limite, per questo raramente fallivano. Non avevano scrupoli ed erano spietati.
-Quindi si, l'intesa tra due persone in alcuni casi può essere fondamentale, se io so con chi lavoro so anche fino a che punto posso contare su di lui e viceversa, e quando ti fidi del tuo compagno osi di più, puoi prenderti più rischi, cosa che fai con un fratello, non con un collega.-

 
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view post Posted on 14/1/2018, 12:22
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Presero posto mentre attendevano le loro ordinazioni. Aiden prese posto con lo sguardo rivolto verso l’ingresso, troppo abituato a tenere sotto controllo la situazione che non si chiese nemmeno di chiedere a Maurizio quale posto preferisse. Depose la birra e tirò fuori la scatolina di latta contenente le sigarette. Non ce la faceva, doveva fumare o si sarebbe scolato la birra in pochi minuti, perciò l’accese e ascoltò l’amico, annuendo di tanto in tanto.
Sotto certi aspetti fu più che d’accordo con le sue parole, se solo ci fosse stata un’intesa maggiore con i propri colleghi, come quella descritta da Maurizio, forse le cose sarebbero nettamente migliorate al Quartier Generale e la fama degli Auror sarebbe nettamente migliorata. Forse - iniziò a pensare il fulvo - poteva contare in un rapporto simile con Killian, ma sugli altri ne dubitava fortemente, poiché erano già abbastanza legati tra loro per volerlo con loro. In un certo senso, il pensiero di ciò lo disgustò. Lui che era sempre stato un lupo solitario per svariati motivo e per furia di cose, doversi ritrovarsi senza una spalla fidata era deludente. Questo era anche una delle ragioni per cui Aiden si guardava spesso dai propri colleghi, eccetto appunto Killian; il collega sembrava l’unico su cui riporre una buona dose di fiducia.
«Sarebbe fantastico tentare di instaurare una cosa del genere anche qui da noi, sicuramente ci saranno dei netti miglioramenti. In un certo senso ho sempre sperato nell’avere una cosa simile con i miei colleghi, ma a parte due o tre non saprei con chi altri tentare un simile rapporto.» Soffiò una densa nube di fumo, impregnando la zona dell’aroma del tabacco. «Sai, mio padre aveva un’ottima squadra su cui contare, si proteggevano a vicenda e finché erano insieme erano come hai detto tu: immortali. Ma chissà cos’è successo quella notte di sei anni fa, se era solo… A volte avrei voluto essere stato abbastanza adulto da essere già un Auror e andare con lui, tanto da tentare di salvarlo. Almeno non starei qui a rimuginare su come sono andati i fatti, arrancano nel buio più totale.»
Aiden per poco non inciampò nella malinconia, ma al solo udire che il suo ordine e quello di Maurizio erano pronti, venne come riportato bruscamente alla realtà e allora saltò subito in piedi.
«Ci penso io!» esclamò, per poi dirigersi verso il bancone dove lo attendeva la commessa con due vassoi. Con uno di essi per ogni mano, Aiden tornò al tavolo con tanto di sigaretta serrata tra le labbra. Passò a Maurizio il suo e poi si sedette, osservando con fare famelico il suo kebab.
«Ad una fantastica pausa pranzo tra amici!» E sollevò la birra nell’annunciare quel brindisi, verso l’italiano, così che potessero brindare come si doveva.

PS: 178 ☘ PC: 129 ☘ PM: 124 ☘ EXP: 27

Perdona il ritardo!
 
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view post Posted on 16/1/2018, 20:17
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Un moto di malinconia quasi assalì l'Italiano che raramente aveva provato quel sentimento nei confronti dei suoi ex-colleghi, si stava chiedendo che fine avesse fatto la sua unità, se mai si fossero rivisti e se tutti ancora avevano il loro credo stampato sulla testa.
Ma quelle domande purtroppo non avrebbero mai trovato una degna risposta dentro quel kebabbaro, anzi, forse mettere in mezzo quei dubbi senza un valido motivo avrebbe giusto fatto scemare il loro ricongiungimento, così lasciò da parte la malinconia per dedicarsi all'amico, forse l'unico all'interno del Ministero. così si sedette e tenne quella malinconia per se.
Forse il lavoro di squadra era una cosa su cui Aiden e Maurizio si trovavano d'accordo, almeno stando al discorso che venne dopo il suo, finalmente trovavano un punto in comune sul lavoro. Ancora una volta si ritrovò a fantasticare sul futuro, chissà se il suo collega sarebbe stato proprio Aiden al momento della sua promozione.
Purtroppo, però, alla fine la malinconia arrivò dal lato opposto, sapeva già dal precedente incontro che aveva perso il padre, cosa che lo aveva spinto a prendere quella via, ma non sapeva che la sua morte era avvolta dal mistero, chissà se mai l'avrebbe scoperto.

-Beh, prima o poi la verità salterà fuori...lo fa sempre!-
Disse sorridendo, la sua frase era molto simile al motto della sua comunità e la cosa lo divertì parecchio, non aveva ancora scordato le sue abitudini, ma loro erano così, non avevano paura delle conseguenze ma prima di tutto la verità bella o brutta, non avevano paura di tirar fuori nomi importanti cosa che col senno di poi era stata proprio la causa della loro fine.
Fortunatamente il malinconico discorso fu interrotto dalla donna dietro al bancone che con un semplice gesto indicò le ordinazioni pronte su cui Aiden si fiondò forse proprio per mettere giustamente una pietra sopra al discorso. Al suo ritorno fu il momento di sancire l'alleanza tra Irlanda e Sardegna.
Cercando di cambiare completamente discorso cercò di sviare verso il classico discorso tra uomini. Dando un profondo sorso alla sua birra.

-E a donne come sei messo?-

 
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view post Posted on 27/4/2018, 13:46
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Aiden non disse alcunché alle parole di Maurizio, in fin dei conti aveva ragione: la verità prima o poi saltava fuori. Doveva solo pazientare e avere sangue freddo per quando sarebbe entrato in possesso delle vere dinamiche della prematura dipartita del padre. Si limitò dunque ad annuire, mentre il silenzio sembrò averlo catturato in una morsa gelida, almeno per pochi attimi.
Il profumo del kebab, della carne speziata al suo interno, ricco di salse e verdure, per poco non lo ipnotizzò. Non seppe dire con certezza del perché si fosse trattenuto così bene, ma sicuramente se ciò fosse accaduto davvero e non ci fossero stati freni allora il rosso non avrebbe sicuramente udito la domanda dell’amico.
Mentre il liquido scuro della birra aveva iniziato a scorrergli dentro la gola senza intoppi, ben presto dovette evitare di strozzarsi con essa. Maurizio l’aveva colto alla sprovvista con quel nuovo argomento, perciò prese a tossire e a darsi poderosi colpi sul petto, cercando di scongiurare quella sorta di soffocamento-annegamento.
I propri pensieri andarono a Daphne, la donna che aveva conosciuto al parco e alla quale era riuscito a strappargli un appuntamento galante al ristorante. Il viso divenne ancora più rosso, incentivato dall’imbarazzo, diventando un tutt’uno con i capelli e la barba.
«D-donne?» balbettò. «I-io...» Si passò una mano tra i capelli, ricacciandoli indietro e percependoli piuttosto umidicci. «Beh, ecco… Io… Mi vedrò presto con una donna… Al ristorante, sai… Le ho chiesto di cenare insieme...»

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Perdona l'immenso ritardo, Donny :fru:
Purtroppo la vecchia grafica mi ha abbandonato e quindi ho rimediato con qualcosa di nuovo.
Dato che la role era iniziata all'inizio della relazione con Daphne ho dovuto rivedere le tempistiche :mke:
 
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17 replies since 20/9/2017, 17:15   258 views
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