Ecate Soxilia O'Connor
25 ☘ Veela ☘ ex-Corvonero ☘ scheda [
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I
l mondo aveva perso il suo fascino in quel momento per la giovane Lia che si trovava a dover capire e gestire una situazione che non credeva le sarebbe mai toccata: ripensandoci, quando aveva incontrato nuovamente suo cugino avevano parlato di come lei non avrebbe mai capito e vissuto una cosa simile, Vath non sapeva della sua diagnosi infantile ma aveva creduto che fosse un desiderio di Lia evitarla, eppure ora si trovava a dover ammettere che anche a lei era stata dedicata quella piccola esperienza che certamente avrebbe portato sempre nei suoi ricordi. Non aveva interesse per ciò che le stava capitando attorno, non in quel frangente dove la sua mente così razionale stava subendo piacevolmente quella bisognosa attenzione per l'uomo. Stava bene, non lo aveva mai pensato e sentito così profondamente e così sinceramente, ma non sapeva perché forse per quel incipit della canzone che tanto le piaceva..
C'è qualcosa nell'arte, come nella natura del resto, che ci rassicura e qualcosa che invece ci tormenta, ci turba; due sentimenti eterni e in perenne lotta: la ricerca dell'ordine e il fascino del caos...Dentro questa lotta abita l'uomo...L'aveva sentita per caso una volta, era arrivata da poco in Italia, e ne era rimasta così sconvolta e assorta che l'aveva imparata a memoria e ne aveva fatto una parte integrante di sé. era in quella lotta di ordine e caos che ora Lia stava vivendo, una lotta che ora capiva voleva vivere e tenersi stretta, per poter vivere quel senso di completezza che non aveva mai avvertito.
L'uomo le spiegò che gli avevano portato via un sogno, che aveva provato a riviverlo lì, che aveva sempre sognato di frequentare Hogwarts e che era quello il motivo del suo abitare ad Hogsmeade; Lia sorrideva, un po' assorta un po' divertita da come erano su due onde opposte in quel momento, aveva avvertito una sorta di segnale di dolore in quella frase non conclusa (empatia?) e gli strinse una mano istintivamente come se ciò potesse aiutarlo. "
A volte sembra che qualcosa ci impedisca di raggiungere i nostri sogni, ma poi guardando meglio ci ha solo fatto raggiungere i nostri sogni per una via differente e con una consapevolezza più profonda e radicata... L'importante è continuare ad amare il proprio sogno." Lo aveva detto fiduciosa con un sorriso che voleva essere rassicurante. Sapeva cosa voleva dire essere bloccati e credere di non riuscire a vivere il proprio sogno, ma aveva imparato a sue spese che la vita aveva sempre un piano anche se lei non lo capiva. Forse per quello si era fatta più sotto all'uomo con uno sguardo quasi troppo sicuro e indagatorio, forse per quello non si era fatta problemi a dire una cosa che poteva essere fraintesa; o forse semplicemente aveva voglia di tornare un po' all'inizio della conversazione a quel gioco che li aveva portati a parlare seduti in un locale.
"
Tu credi di essere innamorato? Credi che quell'amore che provi si possa spiegare? Che possa essere al di sopra di tutto tanto da essere un disegno già scritto?"
L'aveva detto e poi si era allontanata tornando a sorridere angelica come non fosse mai successo, aveva guardato fuori dalla finestra e si era lisciata i capelli ripensando ancora a quella canzone che l'aveva presa in modo inspiegabile. "
Sai io ho frequentato Hogwarts, la prima volta che ci entri ti sembra un posto fantastico, lo trovi incredibile e magico... Poi cominci a scoprirne gli angoli scuri e le crepe, vedi la sua capacità di distruggere e di creare... Credo che la nostra "evoluzione" sia solo apparente, personalmente avrei voluto studiare magia in Italia o a Durmstrang. Ma sono amori differenti i nostri...." Un racconto che si alternava su toni tranquilli, malinconici e cupi, che sembrava richiamare alla mente ricordi che non erano belli; eppure Lia ne parlava con un sorriso costante, forse perché aveva imparato che quelle varie esperienze l'avevano portata fino a lì e ciò le metteva forza, anche se lì non era esattamente come si aspettava che fosse. Ma non aveva più senso rimuginarci, soprattutto ora che si era accorta di cosa si era persa e di cosa poteva ancora vivere. Sì, perché per quanto assurdo e illogico, Lia voleva e sperava davvero che quel suo incontro casuale la potesse portare a vivere davvero quello che vedeva negli occhi del cugino parlando di Blondie.
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Io non ho idea di cosa significa essere innamorati...." lo aveva detto in un sussurro, lasciando la frase in sospeso senza un contesto preciso che volava fra di loro; eppure non si era trattenuta dal dirlo, chissà perché.
PS: 166 ☘ PC: 111 ☘ PM: 111 ☘ EXP: 25