Snowballs

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view post Posted on 30/11/2017, 19:00
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Era stato un turno sfiancante, aveva dovuto pattugliare mezza Hogmeade per assicurarsi che fosse tutta nella norma, e in quei giorni era più necessario che mai.
Si chiedeva perché gli studenti di Hogwarts insistessero tanto per andare al villaggio con quel freddo, capiva che fosse la loro unica possibilità di andare fuori dal castello e svagarsi per qualche ora ma perché dovevano farlo anche con la neve?
Suo fratello aveva passato tutta la sera prima a tormentarla con questo pensiero che ormai aveva iniziato anche lei a pensare che fosse una cosa molto stupido, per quanto li capisse. Adorava la neve ma non quando se ne stava sotto di essa per ore a controllare che non ci fossero guai in vista, e fortunatamente le sue ore nel villaggio erano finite, doveva resistere solo un'altra mezz'ora nei paraggi della Stamberga e poi sarebbe potuta tornarsene a casa a godersi la bella cioccolata calda che Leonard le aveva promesso davanti al caminetto con Chocolat accoccolato in grembo, altro che neve tra i capelli.
Guardò sbuffando la vecchia catapecchia di cui aveva molto sentito parlare per poi portarsi le mani alla bocca con l'intento di riscaldarle almeno un poco, ma non cambiava nulla. Che poi, com'era possibile che non fosse ancora pieno inverno e già nevicasse?
Non se ne rese nemmeno conto che qualcosa la colpì in pieno viso, una palla di neve, anzi, di ghiaccio e neve per essere precisi. Si pulì con sguardo furioso per poi riconoscere due ragazzini come artefici del guaio. *Non è possibile!*
«State più attenti, ragazzini, e sparite, forza!» Urlò loro concludendo con un sorriso forzato, facendoli scappare ridendo.
«Sei una pessima Auror, Phee» si disse sospirando mentre si portava la mano alla guancia sentendo un bruciore terribile, si era veramente tagliata con una palla di neve? Andava di male in peggio.
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view post Posted on 1/12/2017, 17:47
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LA MANGIAMORTE

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Sapeva che era il weekend dedicato agli studenti per andare ad Hogsmede, eppure ci sono delle voglie che una donna si deve assolutamente togliere e Rowena non aveva motivi per non farlo. Cosí, con sguardo soddisfatto e le gote arrossate, la mangiamorte, ferma immobile in mezzo alla strada nei pressi della stamberga, avvolta in una pesante mantella scura, apriva la bocca accogliendo tra le fauci qualcosa di incommensurabilmente buono. Era ambrosia degli dei, era qualcosa che poteva agitarle il corpo in sussulti di piacere, lasciarla andare in mugugli sommessi e anche se dietro tutto questa ondata di piacere c’era un uomo dalle mani possenti, quello che stava per addentare era una fetta di torta di Mielandia. Nel morderla il cioccolato e le amarene le esplosero in bocca mentre baffi di panna montana le si disegnavano attorno le labbra screpolate dal freddo. Gioia e tripudio, sollevando gli occhi al cielo e ringraziando mentalmente Berth, l’abile cuoco dietro cotanta meraviglia. Lasciandosi trasportare dal più dolce dei peccati, si promise che qualora avesse intrecciato una storia d’amore seria e duratura quella sarebbe stata con un cuoco sicura che lui l’avrebbe curata con ciò che di più bello esiste al mondo, preparandole sontuosi manicaretti e impregnando l’abitazione di Spinner end dell’odore di buono che solo una cucina gestita magistralmente sapeva.
Nonostante i manicotti vermigli le dita si stavano lentamente infreddolendo eppure la donna non sembrava intenzionata a muoversi, decisa com’era nell’aspettare di finire quel gioiello di culinaria, allungando lo sguardo oltre la neve che fitta scendeva, inquadrando tre figure, fu da una di loro che provenì un urlo tra il minaccioso e il divertito, seguito da schiamazzi di ragazzini che rendevano quel tranquillo borgo una giungla selvaggia, osservando quello che sembrava una vera e propria battaglia di palle di neve a senso unico. La scena era un perfetto contorno mentre finiva l’ultimo pezzo della sua torta, leccandosi poi le dita e lasciando che la lingua passasse sulle labbra, raccattando cosí le ultime amabili briciole. Un'idea alquanto insolita, le balenò in mente, biascicando nel formularla, portando la sinistra sul viso per pulire grossolanamente con un lembo del mantello eventuali residui di panna, iniziando nel contempo ad avanzare. Sotto la mantella imperviata vi era una tunica ocra lunga fino a metà coscia, un pantalone attillato nero e usurati stivali marroni, inutile dire che portava i suoi soliti ninnoli e la bacchetta, occultata dalla mantella e riposta una una fondina che teneva alla vita. Il marchio, sapientemente coperto con un polsino incantato.
Era oramai prossima alla figura che voltata di spalle, sembrava che si stesse massaggiando il viso. Un colpo di tosse, schiarendosi la voce e palesando la sua presenza in modo da non prendere l’altra di sprovvista. Daphne si sarebbe trovata davanti ad una donna leggermente più bassa di lei, dagli occhi nocciola, il viso affilato e il crine scuro che scomposto usciva dal cappuccio calato sul viso.

-Kerump…vuole davvero lasciarli andare così impuniti?-

il tono di voce era cortese e divertito

-Se passa di la..-

si voltò, allungando il braccio e sollevando un dito verso il caseggiato di Mielandia

-Potrebbe tagliare loro la strada e dargli doxina per doxy!-

abbassò la mano, infossandola nella tasca della mantella, nascondendo il mento nella sciarpa verde argento che indossava, segno tangibile del suo passato. Sorrideva.


SPOILER (click to view)
manco a dirlo doxina per doxy sarebbe il nostro pan per focaccia XD
 
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view post Posted on 3/12/2017, 15:15
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Maledetti ragazzini. Avrebbe potuto finire quella giornata senza alcun genere di incidente, grave o meno, ma evidentemente Hogwarts brulicava di pesti che avevano una terribile voglia di combinare pasticci. Erano stati fin troppo fortunati ad aver beccato lei e non qualcuno disposto a fargli passare dei guai per quello che avevano fatto.
Sentiva una piccola gocciolina calda scenderle lungo la guancia facendole bruciare quello che evidentemente era un taglietto più che un graffio. Cercò di pulirsi alla meno peggio non avendo uno specchio a disposizione ma si voltò prima che potesse finire sentendo qualcuno schiarirsi la gola, evidentemente per attirare la sua attenzione.
Si ritrovò di fronte una donna che doveva avere più o meno la sua età, leggermente più bassa e vestita in modo più adatto al Mondo Magico di lei, sicuramente. La squadrò giusto un attimo prima di sorriderle appena.
-Kerump…vuole davvero lasciarli andare così impuniti?- Alzò un sopracciglio togliendo la mano dalla guancia ferita, piuttosto sorpresa. In fondo era una sciocchezza da bambini, se avesse dovuto farla pagare a chiunque le avesse fatto un piccolo torto probabilmente non avrebbe più avuto una coscienza o un lavoro da auror.
-Se passa di la..- guardò il punto che la donna le stava indicando, senza avere veramente intenzione di seguire il suo consiglio -Potrebbe tagliare loro la strada e dargli doxina per doxy!- Ridacchiò al modo di dire bizzarro per poi annuire leggermente senza dare la minima impressione di volersi muovere da lì.
«Penso che il massimo che potrei fare loro per fargliela pagare sarebbe spingerli con il naso nella neve, ma poi finirei col perdere il lavoro, probabilmente. Sono qui per tenerli d'occhio non per insegnare loro le buone maniere» disse scherzosamente con una leggera alzata di spalle.
«Daphne, piacere» si presentò porgendole la mano destra, che non aveva alcun residuo di sangue proveniente dal taglietto, che poi perché si stava presentando?
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view post Posted on 3/12/2017, 16:46
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LA MANGIAMORTE

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Ora che la vedeva da vicino, non potè fare a meno di apprezzare la bellezza di quel volto: le efelidi creavano costellazioni sulla pelle, il naso leggermente arricciato in punta era grazioso e gli occhi grigi, ampi e luminosi, trasmettevano una leggerezza che a lungo Rowena non incontrava, il tutto la faceva apparire più giovane di lei, anche gli abiti, tremendamente babbani, erano di una moda che la mangiamorte non sapeva apprezzare.

-Oh, ma si è tagliata!-

uno, due passi, cercando di allungare la mano verso il suo volto in un tentativo di prenderle con delicatezza il mento per constatare la graivtà della situazione, qualora Daphne si fosse ritratta dal tocco, Rowena avrebbe abbassato la mano affondandola nuovamente nella tasca della mantella ma spostandosi leggermente di lato per controllare comunque il taglio.

-Mhm niente di preoccupante…-

borbotta infine con tono cortese, ascoltando in seguito il dire di lei. Quella rapida informazione che le diede la giovane, sul fatto che non poteva punirli affondando i loro nasi nella neve e che non era suo compito insegnare loro l’educazione, permise all’ex serpeverde di trarre una breve conclusione e cioè che davanti a lei non c’era né una madre apprensiva, né una nuova insegnante ma bensì quella che poteva essere a tutti gli effetti un membro del ministero. Che fosse auror, hit wizard o altro questo ancora non lo sapeva, ma forse, davanti ad una banale domanda, lei avrebbe dato la risposta che cercava.

-Per tenergli d’occhio…fa per caso parte della milizia? In quel caso sono contenta di vedervi pattugliare le strade di Hogmsede in giornate con così tanti giovani in giro…-

un sorriso appena accennato tra le labbra screpolate attendendo la risposta di lei. Solo quando ne ebbe ricevuta una, si sarebbe presentata, evitando di mostrare ulteriore interesse qualora lei avesse ammesso il proprio ruolo nella comunità magica.

-Rowena, piacere mio.-

andò a stringere la mano leggermente infreddolita di lei in una presa salda, aggiungendo poi

-Stavo andando a bere qualcosa ai tre manici di scopa, vuole farmi compagnia?-
 
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view post Posted on 3/12/2017, 20:37
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Aveva notato che si era tagliata e questo aveva spinto la donna ad avvicinarsi abbastanza perché Daphne potesse vederla bene. Era affascinante, i tratti del viso leggermente spigolosi nulla togliendo alla bellezza e gli occhi nocciola. Dal mantello spuntava qualche ciuffo di capelli scuri.
Sussultò impercettibilmente al tocco della donna che controllava che la sua guancia non avesse nulla di grave, ma non si levò lasciandola fare, rimanendo tranquilla. Tanto non era nulla di grave, esattamente come disse la sconosciuta perciò non 'cera nulla di cui preoccuparsi, con un incantesimo sarebbe andato via in pochi attimi.
-Per tenergli d’occhio…fa per caso parte della milizia? In quel caso sono contenta di vedervi pattugliare le strade di Hogmsede in giornate con così tanti giovani in giro…- annuì leggermente.
«Sono un Auror, sì...» disse sospirando appiattendo un po' di neve con la punta del piede destro. Non aveva mai avuto una presa salda come quella della donna che si era presentata come Rowena.
-Stavo andando a bere qualcosa ai tre manici di scopa, vuole farmi compagnia?- Era una proposta veramente allettante ma doveva concludere il suo turno, aspettando che arrivasse un collega che le desse il cambio.
«Ho ancora una decina di minuti di servizio e poi finirò il turno e potrò finalmente dire di essere sopravvissuta a queste pesti. Ma accetto volentieri, e ti prego dammi del tu» disse sorridendole portandosi le mani alle labbra per scaldarle almeno un pochino.
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view post Posted on 11/12/2017, 01:10
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La voce di lei giovane e gentile, andò a confermare il cruccio che arrovellava il cervello di Rowena. Si trovava a tu per tu con un auror, uno dei tanti che riempiva i polverosi anditi del ministero, che se ne stava chino a compilare scartoffie e che vedeva di muoversi quando oramai era sempre troppo tardi. Ricordava ancora con piacere come era riuscito a strappare dalle mani di Rhaegar e di Camille Hook, di come aveva scosso il mondo con l’attentato di Londra incediando il London Eye e di come le forze magiche del ministero si erano lasciati sfuggire lei e i suoi complici. Non uno solo del suo gruppo aveva scontato giorni ad Azkaban e se Nicholas non avesse fatto quel pazzesco casino, anche lui sarebbe stato salvo.
Comunque, non diede a vedere quanto quella notizia le mosse dentro qualcosa, si limitò a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, a concentrarsi su un dettaglio particolare del viso ma non troppo lontano da quei fanali azzurro cielo della ragazza, in modo da non dover muovere il proprio volto altrove e dare l’impressione che stesse ancora reggendo il suo sguardo: questa volta furono l’attaccatura dei capelli color cioccolato ad attirare la sua attenzione ritrovandosi poi ad annuire alle parole di lei.

-Immagino sia un lavoraccio oggi come oggi…-

fece in risposta, scrollando le spalle da un alito di vento che levò verso di loro un tumulto di neve

-Sopratutto con questo tempaccio!-

esclamò infine.
L’età e l’esperienza le hanno insegnato che oltre alla ferocia dell’attacco esiste anche una giusta dose di diplomazia, sa infatti intavolare amabili conversazioni persino con il suo peggiore nemico, offrendo parole che si hanno piacere di ascoltare. Sorrise amabile infine

-Va bene Daphne, allora se non vi…volevo dire, ti da fastidio potrei farti compagnia…-

inclinò il viso leggermente di lato, offrendole un nuovo sorriso.
 
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view post Posted on 11/12/2017, 20:12
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La donna che aveva di fronte le sembrava piuttosto simpatica, per quanto potesse dare un giudizio, in fondo si erano scambiate giusto due parole.
-Immagino sia un lavoraccio oggi come oggi…- Rabbrividì all'aria gelida che la investì insieme a un'ondata di neve fitta per poi sorriderle incerta per il troppo freddo. -Sopratutto con questo tempaccio!-
Annuì con convinzione un paio di volte per poi ridacchiare, mettendosi le mani ormai ridotte a due ghiaccioli in tasca.
«Fa troppo freddo, non capisco come mai questi ragazzini amino raffreddarsi al gelo quando potrebbero starsene al Castello» disse facendo un lungo sbuffo, senza far trasparire la minima cattiveria, la sua era semplice curiosità, in fondo li invidiava.
Non era mai stata un'amante delle basse temperature, a New Orleans pioveva in continuazione, certo, ma la minima temperatura non era mai scesa sotto zero, per quanto ricordasse. -Va bene Daphne, allora se non vi…volevo dire, ti da fastidio potrei farti compagnia…- Rispose al suo sorriso ma prima che potesse rispondere fu costretta ad assottigliare gli occhi per vedere meglio l'omino che si stava avvicinando a loro, facendole cenno con la testa. *Finalmente.*
Sospirò sollevata salutandolo con un cenno della mano che si affrettò a rimettere al calduccio. «Woods, turno finito, vatti a scaldare» Annuì ringraziandolo per poi voltarsi verso Rowena facendole un cenno col capo indicandole il villaggio mentre il collega, di cui per la cronaca non sapeva il nome, si allontanava per guardarsi in giro.
«Andiamo? Mi ci vorrebbe proprio una bella cioccolata calda» disse rispondendo anche alla frase di prima, avviandosi.
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view post Posted on 11/12/2017, 23:38
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Inarcò un sopracciglio, corrucciando le labbra che vennero portate leggermente in avanti, mostrandosi palesemente perplessa.

-Non capisce? Mhmmm-

si portò una mano al mento andando a picchiettare con il dito indice le labbra un paio di volte, arretrando di un qualche passe e permettersi di squadrarla dalla testa ai piedi. Era uno sguardo perplesso e indagatore ma fu solo allora, collegando la figura di lei a quanto aveva appena detto e all’accento straniero che volente o nolente, si doveva certamente insinuare tra qualche lettera.

-Un affermazione del genere mi fa pensare che non abbia frequentato Hogwarts…-

Anche perché due fanali cosí lucenti gli avrebbe di certo notati dalla tavolata dei verde argento.

-Non esisteva uno studente in tutto il castello che non desiderasse venire ad Hogsmede, le burrobirre ai tre manici di scopa, le caramelle di Mielandia, gli scherzi di Zonko e i pasticcini da Piediburro…-

scosse il capo in un cenno di diniego, portando ambo le mani ad altezza del petto, sfregandole tra loro in un tentativo di scaldarle. Una figura alle loro spalle andò a interrompere quel dialogo obbligando Rowena a voltarsi ed inquadrare il sostituto al turno di Daphne. Si affettò a riportare poi lo sguardo nocciola verso la giovane auror, ritrovandosi a fare spallucce. I piani che erano altri prevedevano un bel bicchiere d’incendiario ma se la signorina desiderava una cioccolata calda Rowena l’avrebbe probabilmente seguita nell’impresa. Si congedò dall’uomo che aveva dato il cambio turno a Daphne con un cenno del capo e un sorriso di circostanza, per prendere a cammino al fianco della giovane donna.

-Una cioccolata calda? Mi sa che ci tocca andare fino al testa di porco per trovare un po’ di posto, anche perché non sono molto in vena di vedere ragazzini in amore non so se mi spiego…-

Abbasso il capo verso terra, sollevando ambo le mani in modo che anche l’altra potesse notarle, congiungendo pollice e indice di entrambi gli arti per poi avvicinarli tra loro come se si volessero dare un bacio, facendole cozzare più e più volte.


//mi sono permessa di trarre conclusioni sull'accento di Daphne, se pensi che sia troppo fammi sapere che poi con il prossimo post recupero ^^ e per la cioccolata calda la serve solo il testa di porco >.>' non pensavo//
 
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view post Posted on 12/12/2017, 20:13
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Rowena le sembrò alquanto perplessa dalla sua incapacità di comprendere appieno quell'amore per Hogsmeade in inverno e si sentì fuori posto per un momento nel sentirsi squadrata dalla testa ai piedi da quegli occhi nocciola. Le fece un sorriso incerto abbassando gli occhi per un momento, annuendo leggermente alla sua deduzione, tornando composta.
«Mai stata a Hogwarts in vita mia, so solo quello che ho studiato a Ilvermorny» spiegò tranquillamente. Ormai aveva rinunciato alla sua idea iniziale di nascondere le sue origini per proteggersi, era conscia che il suo leggero accento si sentisse e qualsiasi orecchio esperto poteva riconoscerlo.
Rise alla sua pseudo-imitazione delle coppiette da Madama Piediburro, con un'alzata di spalle innocente, sebbene non fosse troppo entusiasta di andare alla Testa di Porco, non era propriamente l'ambiente che più le si addiceva, camminava fianco a fianco con la donna bruna, un po' di compagnia non l'avrebbe sicuramente rifiutata.
«Sperando che non abbiano invaso pure la Testa di Porco in assenza di posto» scherzò scuotendo la testa per liberarsi dai fiocchi di neve che le si erano accumulati in mezzo ai capelli.
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view post Posted on 13/12/2017, 22:51
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LA MANGIAMORTE

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Decelerò il proprio passo per permettersi di osservare la ragazza nel volto, mentre la mani, venivano riparate da qualche improvvisa ventata gelida nelle tasche della mantella.

-Oh Ilvermorny! Non ho mai conosciuto nessuno che abbia frequentato quella scuola e dimmi com’é? Seguite le stesse materie di Hogwarts o avete qualcosa di particolare come a Drumstrang? Com’é?-

Quando aveva colto l’accento straniero non l’aveva subito legato alla scuola statunitense ed ora che Daphne si era palesata, da lei voleva saperne di più. Trovarsi davanti ad una estranea, ad una persona che aveva frequentato un probabilmente percorso diverso di studi l’affascinava. La mente prese a vagare, sognando ad occhi aperte un istituto ben diverso da quanto era Hogwarts, chiedendosi com’era il rapporto tra le diverse casate, com’erano i dormitori e se anche loro avevano una sala grande, gli spazi aperti. Si trovò persino a sospirare pensando a come forse la sua vita potesse essere diversa se fosse andata in quella scuola, proprio mentre lei continuava a parlare.

-Eh? Ah..bhe la vedo dura, solo gli studenti dal terzo anno in su possono frequentarlo e -

uscì la mano destra dalla tasca, sollevando l’indice davanti al volto

-L’atmosfera e la clientela non sono quello che i giovani cercano. Alla fine ha la nomea di un posto pericoloso ma non è così anche se, dopo quanto accaduto in accademia ogni posto potrebbe essere pericoloso…-

scostò un ciuffo di capelli dal proprio viso, tornando a nascondere la mano in tasca.

- Raven Shinrestu…quello che ha fatto é inaccettabile-

si oscura, ritrovandosi a scuotere leggermente il capo, stringere i palmi dentro le tasche e fissare un punto vuoto in mezzo alla neve. Il moto che l’agita dentro è ben diverso da quello di un mago qualsiasi, non c’é paura in lei ma solo invidia. Avrebbe voluto essere lei capace di fare qualcosa di simile, avrebbe voluto essere lei, spinta dal suo Oscuro Signore ad agire gettando il terrore nella folla, minando il trono di Camille e del suo secondo.
 
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view post Posted on 15/12/2017, 21:25
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Daphne aveva amato Ilvermorny. Era stata la sua casa per moltissimi anni, il suo rifugio, il luogo in cui si sentiva completamente al sicuro, circondata dal calore dei suoi amici e della sua casata. Lì aveva potuto fare del quidditch qualcosa che la contraddistingueva, un talento che l'aveva resa tra le migliori giocatrici che la scuola di magia americana avesse mai visto, a detta dei professori.
La curiosità che Rowena le palesò era giustificata, anche Alice le aveva fatto moltissime domande sull'argomento e lei era felice di rispondere, sebbene Ilvermorny non fosse poi così diversa da Hogwarts, come invece lo era Durmstrang, sulla quale giravano diverse voci di morti improvvise e segreti oscuri che venivano celati al pubblico.
«Le materie sono molto simili tra le due scuole, nulla di troppo diverso, in fondo Ilvermorny è stata creata a immagine di Hogwarts, fatta per imitarne le qualità anche in America» spiegò concludendo guardando verso il cielo dalla quale aveva iniziato a scendere un po' meno neve di prima, permettendo una vista migliore e un'atmosfera meno fastidiosa.
Stava per rispondere quando la donna tirò fuori il discorso dell'incendio in Accademia. Era passato ualche giorno da quel terribile disastro ma la sensazione di panico che l'aveva attraversata quando era giunto il messaggio al Quartier Generale non le si era levato dalla pelle. Il ricordo dell'incendio che aveva colpito la sua casa di Seattle si era fatto vivo di nuovo ma ciò che l'aveva preoccupata era che a intervenire fossero andati due Auror, e aveva sentito che uno dei due fosse proprio Rue.
Non aveva potuto fare nulla per fermare quello scempio, era stata altamente inutile e non sarebbe più successa una cosa del genere, era inammissibile che delle vite innocenti venissero strappanti in un modo così crudele.
Si accorse di essere rimasta in silenzio troppo a lungo perciò si affrettò a continuare il discorso «Quello che ha fatto è stato orribile, non inaccettabile. Descriverlo a parole è quasi impossibile» disse cercando di controllare la rabbia nella sua voce con difficoltà. Non voleva dire cose di cui si sarebbe pentita.
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view post Posted on 9/1/2018, 23:41
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-Interessante…-

si limitò a dire, umettando le labbra e perdendosi nell’ascolto dell’altra, smorzando l’entusiasmo quando venne a sapere che la scuola americana era stata creata ad immagine e somiglianza di Hogwarts, scuotendo leggermente il capo in un segno di disapprovazione esternando il proprio rammarico

-Peccato, un luogo come gli stati uniti, culla della stregoneria moderna poteva andare ben oltre i limiti di Hogwarts…-

il respiro si rendeva visibile nell’aria fredda e quando l’altra, parlò con stizza di quanto creato da Shinrestu, decise di continuare quel discorso.

-Sicuramente sarete in allerta massima…conosco, o per meglio dire conoscevo Raven, era un mio studente ad Hogwarts quando insegnavo ed era un alunno brillante…mi chiedo che cosa possa ad averlo portato a commettere qualcosa di simile…-

Raven, lei stessa aveva scortato il ragazzo verso l’oscuro signore, ne aveva seguito da lontano i passi, passi importanti e sicuri, che lo stavano portando verso la grazia di Voldemort, eppure lui li aveva traditi, nel pieno di quella che ad occhi esterni sembrava una vera crisi di coscienza lui aveva voltato le spalle a tutti, rinnegando quel marchio sul braccio e la vera fonte di conoscenza che gli aveva permesso di essere quel mago potente e ora temuto da tutti. Eppure la natura dell’ex corvonero continuava a palesarsi e l’attacco alla congrega era la prova che le cose non erano per nulla cambiate.
 
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view post Posted on 12/2/2018, 19:30
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Annuì leggermente nel sentire il parere della donna che aveva di fronte. L'America magica era molto diversa dal Regno Unito,
per l'organizzazione e le leggi ma una cosa era uguale, l'istruzione dei giovani maghi. Hogwarts insegnava grandi valori ai futuri grandi maghi, come avrebbe potuto Ilvermorny essere migliore? Certo, c'erano delle falle nei due sistemi scolastici, non avrebbero potuto essere perfetti di sicuro, ma nutriva un grande rispetto per chi riusciva a gestirli e per chi aveva contribuito a renderli così com'erano.
«Dal poco che so Hogwarts è una scuola meravigliosa, non sarà perfetta, ma insegna cose molto utili per i futuri maghi e li prepara a ciò che li aspetta fuori. Non vedo perché Ilvermorny avrebbe dovuto fare altrimenti» disse senza scomporsi troppo.
«Ormai non ci può più fidare di nessuno, il proprio vicino di casa potrebbe essere uno psicopatico e la vecchietta che passa per strada un'assassina. Sinceramente non so cosa possa spingere una persona a scegliere il lato Oscuro, cosa dia loro il coraggio di uccidere le persone e creare caos, cosa ci guadagnano da tutto ciò? Potere? Se raderanno al suolo tutto su che cosa eserciteranno il loro potere?» deglutì cercando di tranquillizzarsi dato che man mano aveva chiuso la mano destra in un pugno, tanta era la rabbia.
«Queste non sono persone...» concluse con voce mesta, odiava chi faceva del male, con tutta sé stessa.
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view post Posted on 13/2/2018, 01:21
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Rowena
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«All women are born evil. Some just realize their potential later in life than others.»

► Origine: Mezzo-Sangue ► Età: 28 ► Ruolo: Mangiamorte/Giornalista ► Scheda: Qui

L

Il dire di Daphne le sembrava il dire di una persona ingenua, di qualcuno che non aveva ancora vissuto abbastanza a lungo o abbastanza intensamente per sapere che Hogwarts, come tutte le scuole magiche, non preparavano mai veramente l’individuo alle orribili magnificenze del mondo, fuori dal castello Rowena aveva trovato principalmente morte, distruzione e una particolare affinità alle arti oscure cosa che difficilmente aveva incontrato al castello. Per questo si trovò a scuotere il capo in un cenno di diniego trovandosi a dire con parole dure e schiette, quello che pensava

-Non sono d’accordo, certamente Hogwarts e simili insegnano molto, a preparare pozioni si, ad allargare un proprio almanacco d’incantesimi ma niente ti prepara alla vita vera quanto viverla.-

una pausa, traendo un sospiro profondo

-Penso che niente l’abbia preparata a sufficienza davanti al suo primo cadavere vero? Insomma essendo un auror avrà visto cose che a me comune cittadina probabilmente non capiteranno mai e penso che nulla sia stato in grado di addestrarla a sufficienza, nemmeno le parole dei suoi superiori o sbaglio?-

per poi zittirsi, in attesa. Le interessava la visione dell’esistenza di una persona così opposta a se, di qualcuno che aveva votato la propria vita non solo ad un ideale di bontà ed uguaglianza, ma anche alla salute dell’essere umano, per salvaguardalo da persone che come Rowena, se ne andavano ancora liberamente a zonzo.
Potè notare come il fervore delle parole dell’auror le avevano accesso l’animo, notando una probabile espressione accigliata in volto e la stretta del pugno, decisamente fin troppo salda per quella che doveva essere una comune camminata. Ora, rispetto a prima, Rowena fece il possibile per non mostrare quello che le passava realmente in testa, per questo scrollo le spalle

-Credimi, non lo so. Non penso che ci sia solo una smania di potere nelle loro teste, quello lo si può raggiungere in tanti modi tra i quali l’impegno e la costanza. Sono però sicura che ll mondo non è diviso tra persone buone e cattive! Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi. Ma sta sempre a noi scegliere da che parte schierarci.-

disse infine. L’ultima frase la rispecchiava parecchio, lei aveva scelto una strada diversa rispetto a quella dell’americana ma lo scopo non era il medesimo? Anche lei voleva creare ordine, voleva trovare una realtà dove potersi sentire a suo agio e il mero preambolo che l’aveva spinta tra le file di Voldemort, cioè quello della vendetta, era stato da lungo tempo accantonato trovando non solo piacere nel portare dolore e morte, quando a mettere ordine in quel mondo che vedeva loro, i maghi, a doversi nascondere da degli sciocchi babbani.



//la citazione a Sirius era d'obbligo, spero che apprezzerai♡//
 
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Annuì, certamente non c'era la lezione "come scappare per il mondo intero, senza farsi trovare dai propri genitori vampiri " ma tutto ciò che aveva imparato a scuola le era stato infinitamente utile per affrontarli e per restare in vita così a lungo.
«Non sarò mai pronta per vedere un cadavere. E' una persona che ha dei familiari, qualcuno che gli vuole bene, che fino al giorno prima si muoveva sulle proprie gambe e che non lo farà mai più. Penso che solo chi ha una grandissima forza riesca a guardare un cadavere e a non sentire il proprio corpo tremare per momento, e solo chi è pazzo può uccidere una persona a sangue freddo e dormirci la notte» si fermò un attimo per guardare in alto, i fiocchi bianchi che scendevano tranquilli, incuranti di qualsiasi cosa stesse accadendo. La neve era così, cadeva e veniva ammirata da tutti, ignorando qualsiasi altra cosa, non era un suo problema.
«Ilvermorny non mi avrà messo un cadavere ma mi ha aiutato a non diventarlo, mi ha dato gli strumenti per essere qui in carne ed ossa» sorrise abbastanza tranquillamente per poi sospirare.
«Non immagini nemmeno quanto io sia d'accordo con quello che hai detto. E' facile abbandonarsi al Male, creare scompiglio tra le persone pensando di farla franca, riversare sugli altri qualsiasi ingiustizia subita e ottenere così il potere ma io preferisco rischiare la vita per salvare quella altrui, non voglio che non rimanga più una briciola di giustizia in questo mondo.» Aveva molto altro da dire, avrebbe parlato per ore dei suoi ideale ma non le sembrava il caso, non voleva annoiare Rowena.
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