Thalia J. Moran | 17 anni | Prefetto Tassorosso | IV anno
Bagno Prefetti - Quinto Piano
Ci aveva messo un po’ per capire come, ma - con buona pace dell’anima sua e di quella di Mike - era riuscita a mettere in campo l’argomento principe di quella ronda ormai interrotta. Sapeva che il Prefetto non aveva intenzione di restare a lungo separato dai suoi doveri istituzionali e che per questo il tempo a sua disposizione fosse terribilmente limitato; lei stessa non si sarebbe concessa più di cinque o dieci minuti per raccontare quanto lei e Nieve avessero costruito in pochi mesi o di come quel progetto le avesse unite, dapprima come studentesse e poi come amiche.
Come aveva immaginato, Mike aveva nutrito qualche perplessità nei confronti del docente nominato poco prima e, come si aspettava, il sospetto sulle sue attività extracurriculari non era venuto meno, anzi, era cresciuto ancor più del solito. Poté constatarlo dall’espressione accigliata e dal mezzo sorriso che nascondeva una piccolissima smorfia di disappunto; forse si chiedeva perché, con tutte le ragazze di Hogwarts, doveva essere proprio lei quella destinata a portare il delirio ed il vento di rivolta nella sua vita. Se lo era chiesto anche lei: senza dubbio Mike sarebbe stato molto meglio senza le sue numerose imboscate. Prima il C.R.E.P.A. e ora questo.
Di certo gli aggettivi riferiti a Midnight l’avevano fatta sentire bene, compresa quasi nella sua lotta viscerale contro quel volto ancora troppo giovane per poter insegnar loro qualcosa per davvero.
*
Sto con la persona giusta* si era detta a quel punto, ancora incapace di cogliere l’intensità di quel pensiero. Solo più tardi, quella notte, avrebbe ripensato a quell’argomento; la sua attenzione doveva essere rivolta altrove in quel preciso istante.
«
Non lo immagini?» gli chiese sorniona, distogliendo lo sguardo per lasciarlo immerso nel dubbio fino in fondo. Solo quando fosse stato cotto a puntino, eroso dalla curiosità, avrebbe aggiunto poche significative parole «
Che cosa faccio quando qualcosa mi sembra ingiusto?»
La risposta esatta sarebbe stata “rischiare il collo”, ma sapeva che Mike non si sarebbe spinto a tanto, non verbalmente almeno. Anzi, probabilmente avrebbe cercato di mitigare quella brutta sensazione che doveva aver preso il sopravvento sul suo stomaco: Mike teneva molto a lei, nonostante le sue continue peripezie, ma sapeva anche che amarla significava lasciarla vivere a modo suo, senza tarparle le ali. Era incredibile come fosse in grado, seppur così giovane, di lasciarle un ampio spazio di manovra a discapito della propria felicità. Oppure, un'alternativa spaventosa e del tutto realistica, non riusciva a fermare la sua indole, tanto gioiosa - in sua compagnia - quanto tempestosa, al punto da doversi adattare ad essa come l'acqua ad un recipiente.
Thalia temeva il giorno in cui il contenitore sarebbe diventato troppo stretto e non c'era bisogno di spiegarne la ragione. Dal canto suo, sapendo come la pensava, avrebbe dovuto limitarsi nel numero di cause - forse perse - da seguire, ma il richiamo alla giustizia che Nieve aveva lanciato in un pomeriggio di settembre in un pub affollato era stato per lei come il canto di una sirena: irresistibile e travolgente per il suo udito sensibile.
«
Forse disapproverai, ma… io e Nieve abbiamo in mente qualcosa. Qualcosa che possa cambiare la situazione.» esordì «
Ma ci servono altri… perché al momento le informazioni in nostro possesso, beh… sono limitate alla mia esperienza e a quella di Nieve. Non è il massimo, lo riconosco. Per questo contavo su di te.»
A quel punto, le mani intrecciate in grembo si separarono cercando le sue, mentre un sorriso pieno di speranza tornava ad illuminarle il volto «
So che sotto sotto le ingiustizie non ti piacciono tanto quanto non piacciono a me. Speravo che la tua influenza sulla Casa di Serpeverde potesse portarci qualche giovamento e qualche informazione in più. Se hai qualcosa da dire a Midnight, unisciti a me e Nieve. Se non per te… per la tua Casa.»
Metterla su quel piano era meschino, ne era consapevole, al punto che un brivido le corse lungo la spina dorsale; le sue dita strinsero quelle di Mike ed i suoi occhi avrebbero cercato in quelli del ragazzo un mutamento, una reazione qualunque a quella rivelazione. Era pericoloso, terribilmente, ma doveva essere certa che avesse colto l’importanza della sua adesione e dell’Esercito.
Inoltre, dirgli che quel piano suicida avesse anche un nome le sembrava troppo... persino per i suoi standard.