Fire and Fury, Per Nixy

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Lia Soxilia
view post Posted on 4/2/2018, 21:23





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ ex-Corvonero ☘ scheda [x]


E
rano passati diversi giorni da quando Lia era stata al cimitero sulla sua bara, erano passati giorni da quando i suoi occhi avevano rivisto l'uomo che mal ricordava;eppure Lia non aveva mai smesso di pensare a quelle parole che si erano scambiati con troppe emozioni dentro. Fu forse per questo che vedendo il suo vecchio gufo di famiglia fermarsi sul tavolo, dove stava osservando alcune carte, non rimase sorpresa nel notare una busta sigillata;coccolò il vecchio Anacleto e prese la busta rompendo il sigillo di ceralacca rosso, la lettera comprendeva due pagine di una calligrafia insicura che le raccontava di come Vath fosse tornato nella vita dei coniugi O'Connor e di come ciò unito al loro incontro lo avesse fatto riflettere, concludeva chiedendole di incontrarsi per le undici di quel giorno nel loro posto:il British Magic Museum.
Lia aveva avvertito una stretta al cuore e si era rapidamente vestita:un tubino stretto color ametista con solo uno spacco laterale le arrivava poco sopra le ginocchia, un paio di stivali alti dal tacco a spillo e fascianti color grafite sbucavano da sotto il vestito mentre il mantello intonato le copriva le spalle sfiorandole le caviglie;lasciò i capelli sciolti e leggermente mossi velandosi le palpebre con una tinta lillà e finendo con del mascara, al collo il cimelio di famiglia brillava rimbalzando sul seno ai passi della donna. Fu facile arrivare all'appuntamento, fu facile percorrere le strade fino a vedere l'ingresso del museo, fu facile fino a che non vide il padre vestito con il suo completo più pregiato camminare nervosamente per il corridoio. Fu lo sguardo a bloccarla ancora di più:non era gelido e crudele, ma triste e malinconico.
"Dicevi sempre che quel completo era solo per le grandi occasioni..." era un commento uscito senza inibizioni ma capace di delineare i troppi cambiamenti. Colin era ad un passo da lei, tanto che Lia poteva notare una lacrima rigargli il volto e il suo profumo di sequoia e cuoio inebriarle la mente." Oggi è un'occasione unica. Ogni mattone ed ogni pietra del mondo che abbiamo costruito , verrà disfatta se io non ti sento qui con me. Ora lo so."Colin aveva parlato con fermezza e sentimento fissando i suoi occhi ghiaccio in quelli della figlia che sembrava non essere capace di reggersi in piedi."Da quando sei venuta sulla tua tomba e mi hai chiesto... Ogni notte mentre dormo chiamo il tuo nome ma quando mi sveglio ho bisogno di toccare il tuo volto, perché io ho bisogno di sentirti qui con me, solo tu puoi fermare il dolore perché sei ciò di cui ho bisogno e di cui avrò sempre bisogno."
Erano parole potenti, parole che né Lia né Colin pensavano di sentire mai nelle loro vite, eppure Colin non si era pentito di averle pronunciate a voce sicura e Lia non si era infuriata nel sentirle:voleva dire tanto, troppo, voleva dire che erano finalmente sulla stessa lunghezza. Gli occhi di Lia si riempiono di lacrime rigandole le gote rosa e lasciandola sgomenta di quanto avesse agognato di sentirle, di quanto ne avesse bisogno.
"Il destino mi ha preso e mi ha cambiato, immagino di non aver mai conosciuto l'amore, non così, ma l'amore conosce me, perché io so che ho bisogno di sentirti qui con me. Scusami papà, scusa se sono morta, scusa se non ero... Non andavo bene..." Lia sembrò così fragile in quel momento da non ricordare minimamente quella bambina che Colin pensava di trovarsi davanti, fu ciò a spingerlo ad un'azione che mai aveva provato con lei: le cinse le spalle con le braccia e la strinse al petto carezzandole i capelli e lasciando che quel momento si imprimesse a fuoco nella sua memoria.
"Scusami tu se non ho saputo capire cosa ti servisse, se ti ho portata a morire. Ma ora non importa. Tu sei qui. Viva. Non voglio mai più perderti."Tante erano le cose da spiegare, ma non era importante in quel momento perché si erano trovati e ritrovati, perché per la prima volta si amavano allo stesso modo.
PS: 166 ☘ PC: 111 ☘ PM: 111 ☘ EXP: 25




Edited by Lia Soxilia - 5/2/2018, 11:02
 
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Nixy
view post Posted on 6/2/2018, 14:16




Quella giornata era splendida: era partita per il verso giusto e Nixy era più allegra del solito, forse perchè fuori era soleggiato nonostante la presenza di alcune nuvole, forse perchè si era svegliata nel verso giusto, fatto sta che era contenta che quel giorno decise di uscire, nonostante i suoi genitori non ci fossero, sua madre era uscita mentre suo padre era andato al lavoro, anche se si era vestito più elegante del solito, quando Nixy gli aveva chiesto il motivo le aveva risposto che era per un caso importante, prima di uscire avrebbe sicuramente avvisato un elfo domestico così nel caso sua madre fosse rientrata non si sarebbe spaventata nel non trovarla a casa. Dopo essersi preparata uscì di casa, indecisa su dove andare, Nixy voleva andare in un posto dove non ci sarebbero state molte persone, così optò per il British Magic Museum. Nixy non ci andava molto spesso, in realtà c'era stata due o tre volte non di più ma quel giorno decise di andare e fare qualcosa di diverso.
Il tragitto era piuttosto tranquillo e Nixy non poteva chiedere di meglio, peccato che una volta arrivata a destinazione vide qualcosa che era meglio non vedere. Nixy decise di prendere un respiro profondo, contare fino a tre, e analizzare la situazione prima di fare qualsiasi cosa che di carino non aveva nulla.
Nixy aveva visto suo padre che da quello che sapeva doveva trovarsi al lavoro, con una giovane donna che poteva essere considerata carina se solo non si trovasse tra le braccia di suo padre.
Solo dopo aver guardato la giovane donna si era accorta che piangeva, ma questo dettaglio non fece altro che irritare ancora di più la bambina.
Nixy non aveva parole, più guardava la scena e più si sentiva strana; un po irritata forse, confusa probabile, arrabbiata di sicuro.
Suo padre non era un uomo molto espansivo e le dimostrazioni d'affetto erano più che limitate, Nixy doveva fare i salti mortali per avere un solo abbraccio da suo padre dentro alle mura di casa; in pubblico era praticamente impossibile, e ora quella lì ne stava approfittando perchè era triste?
Nixy era stufa di quel quadretto altamente irritante, così decise di mandare al diavolo il buon senso,
La piccola incominciò ad avvicinarsi il suo passo era lento ma deciso forse anche minaccioso, nel volto della bambina erano ben visibili i sentimenti che stava provando in quel momento, probabilmente perchè Nixy non stava nemmeno provando a nasconderli.
Se avete finito, potreste smetterla di dare spettacolo? se non lo avreste notato siete in pubblico e a questo pubblico sta dando fastidio, il suo tono di voce era calmo ma faceva trasparire la rabbia e l'irritazione che Nixy stava provando

Edited by Nixy - 6/2/2018, 20:05
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 6/2/2018, 15:02





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ ex-Corvonero ☘ scheda [x]


N
é Lia né il padre si erano accorti del tempo passare, degli spettatori sconosciuti e improvvisi che li osservavano ridendo o commossi, di come quel posto fosse il luogo meno adatto ad avere un simile contatto umano; forse nemmeno importava ai due familiari che stavano riempiendo quel vuoto che da troppi anni avevano creato dentro di loro. Fu per quello che quando la voce di una bambina li riprese scocciatamente e in modo iroso i due rimasero paralizzati: Colin aveva riconosciuto la voce della figlioletta prossima ad Hogwarts, mentre Lia era rimasta sconvolta da quanto quel loro abbraccio potesse suscitare rabbia. Si staccarono ad occhi bassi e dal volto imbarazzato non sapendo come sarebbe stato da lì in poi la loro vita, solo il ciondolo di famiglia li tratteneva vicini avvinghiatosi al fermacravatta a forma di serpente dell'uomo che non poteva certo mancare; Colin si apprestò a staccarlo con le mani tremanti mentre Lia si asciugava le lacrime e faceva altrettanto all'uomo che non aveva mai visto piangere.
"Nixy.... Ti posso spiegare piccola mia... Non è come puoi immaginare..." Le sue parole erano tremanti come mai prima d'allora lo erano state, la voce ancora graffiata dall'emozione che non riusciva a richiamare, il cuore era tachicardico sotto la seta pregiata che gli copriva il petto. Lia non riusciva a crederci, era troppo diverso dall'uomo violento che la costringeva a punizioni ben lontane da quella gentilezza e quella compassione; fu istintivo portare le mani bianche su quelle dell'uomo stringendole per dargli quella forza che Lia sapeva già possedere. Lo sguardo chiaro della donna si rivolse finalmente alla piccola scoprendo una sorta di riflesso della sua infanzia in quella piccola bambina, era così strano vedere con gli occhi di un'adulta il volto irascibile della bambina che le sembrava la riproducesse.
"Allora tu sei Nixy... Oramai avrai l'età per andare ad Hogwarts...." Sapeva che non le piaceva, lo poteva vedere chiaramente eppure sperava che una volta spiegato il tutto potessero diventare amiche.
PS: 166 ☘ PC: 111 ☘ PM: 111 ☘ EXP: 25


 
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Nixy
view post Posted on 6/2/2018, 22:36




Per Nixy, vedere suo padre piangere era assurdo, vederlo con un'altra donna era impossibile.
In quel momento Nixy vedeva rosso dalla rabbia; suo padre voleva spiegare, come se quello che vedeva non fosse reale, come se quella situazione si poteva spiegare, a dire il vero Nixy non aveva molta voglia di ascoltare altre scuse, ma sperava vivamente che suo padre non stesse tradendo la donna che amava con una più giovane. Nixy sapeva che suo padre non era una persona del genere, ma come si poteva spiegare altrimenti?
Già in effetti vorrei delle spiegazioni da voi, Padre. il tono sembrava calmo velato da una fredda ironia ma l'espressione e il comportamento della piccola facevano trasparire benissimo i sentimenti che stava provando, Nixy calcò volutamente le ultime parole, poiché non si rivolgeva mai in modo formale ai membri della famiglia, era un modo tutto suo per sentirli più vicini anche se all'inizio sua madre aveva fatto storie, ma poi l'aveva accettato.
Forse è colpa della mia fantasia, ma ero più che certa che avevate detto di star andando al lavoro e invece vi ritrovo in compagnia, e probabilmente è stata la mia immaginazione a vedervi insieme a un'altra donna, quindi prego nega pure ciò che ho detto, sono sicura che avrai certamente un'ottima spiegazione da dare. Il tono di Nixy era arrabbiato e più parlava e più la calma nella sua voce se ne andava scemando, facendo notare quanto quella situazione la stesse facendo adirare sempre che non siate troppo occupato con la vostra riunione di lavoro, in tal caso non vorrei certamente disturbarvi,Nixy lo disse con cupa ironia, non c'era altro sentimento se non rabbia e forse anche delusione.
L'attenzione della piccola fu per un'attimo attirata dal luccichio della collana della giovane donna, quella collana era simile alla descrizione che suo cugino Vath gli fece del cimelio di famiglia qualche giorno fa, ma in quel momento la piccola era in balia delle sue emozioni e troppo presa dal momento che non le diede troppa attenzione.
Nixy in quel momento stava provando troppe emozioni negative tutte insieme ora mai della bambina allegra di quella mattina non vi era rimasta nemmeno l'ombra, e lei che pensava di trascorrere una felice giornata in tranquillità.
Quando quella donna le rivolse la parola Nixy la fulminò con lo sguardo, in quel momento non gli importava di fare bella figura con un'estranea e seguire l'etichetta, Sì sono Nixy e ho l'età per andare a Hogwarts, mentre lei sembra avere l'età di qualcuno che dovrebbe andare a lavorare, mi chiedo perchè sia ancora qua. L'irritazione era palese nella sua voce, e la presenza della donna la infastidiva parecchio, più il tempo passava e più lo stato d'animo della bambina peggiorava.
Nixy sperava che quella giornata si concludesse al più presto così da poter iniziare a dimenticare quella situazione o almeno sperava di poterla dimenticare.
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 8/2/2018, 10:11





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ ex-Corvonero ☘ scheda [x]


L
a situazione non poteva che andare peggiorando: se Lia e Colin si erano ritrovati, in quel momento sembrava che Colin e Nixy si fossero persi; la vita in fondo era una giostra che non smette mai di girare, ma allora cosa aveva spinto i due adulti a volersi incontrare? Lia lo capì solo osservando gli occhi irosi della bambina che l'accusava di essere l'amante del padre: rabbia, una rabbia cieca e intrisa di delusione che montava dentro e distruggeva l'animo; l'aveva provata anche lei così spesso e così intensamente che alla fine si era lasciata morire nel lago sperando di passarla a quei suoi genitori e a quel mondo che tanto incolpava.
"Sei abbastanza sveglia per avere undici anni, magari ci arrivi da sola...Ma comunque te lo dirò: ho il turno di notte." Le sorrise benevola convinta che una volta spiegato il tutto la situazione sarebbe certamente migliorata, non sapeva cosa la rendesse sicura di tutto ciò però un pezzetto della sua anima insisteva su quella posizione e Lia non poteva che fidarsi. Aveva risposto più per dare tempo al padre di elaborare un discorso che non di rispondere realmente alla piccola, spiegare il tutto non sarebbe stato facile soprattutto se, da come le aveva detto Vath, Nixy non sapeva di essere la secondogenita.
Il respiro dell'uomo che cercava la forza di parlare richiamò la donna che ancora fissava la piccola: lui pareva esausto e sfinito, troppe erano le cose da spiegare, e solo in quel momento Lia vide quanto era invecchiato; accorse a sorreggerlo ed a a farlo sedere come se improvvisamente fosse lei il genitore premuroso, poi la voce provata e grave dell'uomo cominciò un racconto lungo e ricco di pause.
"Nixy, per favore ascoltami... So di averti mentito stamattina e di averlo fatto per gran parte della tua vita, era una scelta che facemmo io e tua madre otto anni fa... Tu eri troppo piccola per ricordare e noi troppo provati per volerlo fare. Ogni volta che guardavo il tuo viso sorridente pensavo a quanto eri diversa e a quanto non potevo permettermi di punirti con una storia tanto triste e orribile... Ma qualche giorno fa ho scoperto che la parte più triste della storia era una finzione, o meglio era solo un piccolo ostacolo da superare per poter vivere i sorrisi che sognavo... Vedi, tu non sei la primogenita e il tuo cognome non è nemmeno Wolfire, ma non volevo che ti accompagnasse la storia tragica di Ecate, tua sorella maggiore... Otto anni fa, dopo una lunga vita complicata e difficile, Ecate sparì e ritrovarono il braccialetto che le aveva dato tua madre accanto al lago nero; dissero che si era suicidata nel lago, ma non trovarono mai il corpo; dissero che era per colpa di alcuni suoi compagni che l'avevano chiamata colei che di viltade fece il gran rifiuto... Feci mille ricerche per capirne il significato, beh Ecate amava un poema italiano del 1300 e quella frase indicava una persona vigliacca... Credo fosse perché lei non ha mai voluto schierarsi fra bene e male ma solo in favore dei feriti. Fu devastante perderla, anche se non volevo ammetterlo, mi lasciò un vuoto che ho cercato di colmare con te Nixy: cercavo di renderti felice con qualunque cosa tu desiderassi, di non farti mai soffrire, volevo che fosse tutto perfetto per te... Perché non potevo perdere nuovamente la mia bambina..." L'uomo sembrò svuotato da quella confessione, era come se tenersi dentro quel dolore lo avesse lentamente divorato negli anni, ora però si era liberato di un peso un peso enorme e Lia non seppe come spiegare che lei era morta anche a causa sua. "Ma ora Ecate è tornata, è qui. Non potevo non incontrarla, ma temevo di dirlo a te o a tua madre... Sono venuto qui perché era il nostro posto, la mia piccola Corvetta amava il museo. Vorrei davvero che potessi conoscere tua sorella e, non chiedo che tu mi perdoni, ma che mi capisca."
Lia rivolse nuovamente lo sguardo alla piccola e sorrise incoraggiante, allungò la mano e si presentò: "Piacere Ecate Soxilia O'Connor... Ma da otto anni mi faccio chiamare Lia O'Connor." Nixy avrebbe mai accettato quella mano? Avrebbe accettato quella storia e di avere una sorella morta e ora risorta?
PS: 166 ☘ PC: 111 ☘ PM: 111 ☘ EXP: 25


 
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Nixy
view post Posted on 28/2/2018, 00:40




Dopo quella rivelazione Nixy era confusa. Quindi era tutta una bugia, sua madre aveva taciuto, suo padre aveva mentito e il suo nome nemmeno esisteva. In quel momento le persone che fin ora credeva essere state le colonne portanti della sua vita si erano rivelate false. Nixy era cresciuta con la consapevolezza che il suo attaccamento alla famiglia era esagerato e che per alcuni poteva sembrare strano, visto che i suoi coetanei preferivano passare il tempo con gli amici invece che a casa con i genitori, ma Nixy con le altre persone non riusciva ad esprimersi come voleva, a essere se stessa e cosa più importante non riusciva a fidarsi. E ora veniva a sapere che le persone che l'avevano cresciuta e "protetto" le avevano mentito per la maggior parte della sua vita. Nixy si sentiva confusa, spaventata, delusa e tradita; non riusciva più a capire cos'era vero oppure no. La bambina sperava con tutto il cuore che quello che le avevano rivelato fosse una bugia, uno scherzo di cattivo gusto, perchè se fosse stato vero allora la sua vita era stata tutta una farsa, e questo includeva tutto ciò in cui avesse creduto. Per un attimo aveva preferito che suo padre stesse veramente tradendo sua moglie, ma sapeva che suo padre non era quel genere di uomo. Inoltre i fatti parlavano da soli, oltre al comportamento inusuale del padre c'era la collana che portava al collo Lia ma che era stata ignorata fin ora dalla bambina perchè non ritenuta importante.Ora tutto assumeva un significato diverso, quella donna era sa sorella primogenita degli o'connor. Se Nixy non si fosse trovata dentro a quella situazione poteva scommettere che l'avrebbe trovata più che divertente visto che lei non sapeva nemmeno dell'esistenza di quel nome; trovava ironico il fatto che fosse legata così tanto alla famiglia e non sapere nemmeno il suo vero nome. Peccato che a Nixy in quel momento non faceva ridere per niente se ci pensava gli veniva da piangere.
In quel momento se avesse pianto probabilmente non se ne sarebbe nemmeno accorta. Nonostante questo la donna si presentò ufficialmente come LIa O'connor, almeno lei sapeva come si chiamava.
Nixy la vide tendergli la mano, poi fece scorrere il suo sguardo dalla mano tesa agli occhi di suo padre e poi a quello di sua sorella, furono occhiate veloci giusto per accertarsi che fossero davvero lì e non fosse tutto frutto della sua immaginazione. In quel momento la testa della piccola era così piena di confusione che non riusciva più a pensare lucidamente e ormai non sapeva più chi era, di chi si poteva fidare o chi doveva credere. Quello che Nixy sapeva era che dentro di sé era in corso una lotta furiosa, da una parte vi era l'amore, la fiducia e la lealtà che aveva da sempre riposto verso la sua famiglia; dall'altra sentiva l'odio verso i suoi stessi genitori per averla tenuto all'oscuro, tradita dalla famiglia che ora non sentiva più sua,disprezzo verso quella verità a lei tenuta nascosta, e rabbia verso il nome della famiglia che non sapeva nemmeno esistesse. Nixy si sentiva come se fosse in bilico e nemmeno lei sapeva cosa fare. Nonostante si sentisse estraniata da tutto, strinse la mano a Lia come se fosse sotto imperio, la guardò negli occhi senza vederla realmente, non sapeva esattamente cosa dire, la sua mente non riusciva a mettere insieme un discorso Sono Nixy...dovrei andare... penso...adesso... la voce le uscì flebile e incerta. Nixy voleva allontanarsi da lì il più velocemente possibile per questo quando finì di parlare si girò e si avviò verso l'uscita, non sapeva esattamente dove sarebbe andata, probabilmente non sarebbe rientrata subito a casa, forse camminare le avrebbe schiarito le idee.
 
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