Quando la Morte ti Sussurra… ti Chiama…
Cosa ti dà la forza di Reagire... di Non Rispondere?
Mìreen Kathleen Niamh Fiachran
La solita vecchia rivalità tra casate che Vath tirava fuori quando si incontravano, era ormai diventata tra loro come una specie di "tradizione", se non lo facesse, probabilmente si sarebbe stupita chiedendogli se stesse male.
[Chissà di che casa era il giovane qui affianco...]
<< Eh ma io, da quando ti conosco, non ti ho ancora visto con un abito informale, quindi per il momento, la serpina che ho davanti non ha ancora fatto la muta ai miei occhi.
Prima o poi riuscirò a vederti vestito "casual" invece del solito completo, ma per sta volta ti perdono SOLO perchè sei appena uscito da lavoro.>>
Non servì l'intervento dell'amico per spingerla a presentarsi, e fu ben felice che lui ricambiò il gesto.
Quando le strinse la mano, dovette ammettere che le piacque la sensazione "fresca" che le trasmise, era stato educato ad alzarsi addirittura per salutarla, ne era rimasta stupita in positivo visto che ormai non tutti i giovani ragazzi lo facevano, quasi le ricordò proprio il mago insieme a loro che era stato momentaneamente messo in disparte.
Gli sorrise quando le disse che non era un disturbo quella sua intromissione, poi spostò lo sguardo alle tazzine che lui le accennò col capo.
<<oh Sì, lui lavora decisamente troppo... Avrebbe bisogno di qualche giorno di ferie.
Hai fatto bene a trascinarlo lontano da quell'edificio buio e triste per un momento di relax tra amici!>>
[E quella sarebbe la loro idea di "Break"? Una tazzina di caffè a testa?!
Oddio non sia mai che osino prendere qualcosa di più "normale" ad un incontro tra amici...]
Stava ancora osservando dubbiosa la tavola vuota tranne per le 2 tazzine solitarie, quando il bel biondino sposto il giubbotto con cui aveva occupato una delle sedie del tavolo offrendole di unirsi a loro.
Ci pensò su un momento, poi sorrise e sfilandosi il proprio cappotto disse allegra:
<<bè se dite che non disturbo, direi che ne approfitto per passarmi un tardo pomeriggio in compagnia!
Vado a ordinarmi qualcosa al balcone, così non costringo la cameriera a tornare e a far di nuovo avanti e indietro.>>
Lasciato il soprabito sullo schienale della sedia e la borsetta, si portò dietro solo il portafoglio e si diresse alla cassa, diede una veloce occhiata al menù per scegliere.
<<saaalve! Vorrei un Cappuccino e una fetta di torta Fragole e Panna.>>
Stava per concludere quando le venne un'idea e aggiunse:
<< Potrebbe portare a quel tavolo anche una fetta di Foresta Nera quando le è possibile?
Grazie!>>
Le indicò il tavolo ed estrasse i soldi.
Appena pronto il cappuccino e la sua fetta di torta, li prese e con estrema attenzione se li portò al tavolo, tenendo premuto sotto il braccio il proprio portafoglio.
Appena arrivata, fece cadere il portafoglio nella borsetta, poi lentamente appoggio tutto sul tavolino, si sedette sulla sedia e disse loro soddisfatta:
<<questo è ciò che intendo quando si parla di chiacchiere tra amici! Non quei 2 miseri caffè! Manco foste a dieta. E lo dice una che da quando si è trasferita sta perdendo troppo peso a parere degli altri...
Per la cronaca, ho preso qualcosa anche a voi, mi sarei sentita a disagio con voi fermi a guardarmi con un caffettino veloce e anonimo, mentre io mangio la mia torta e con tazzona di cappuccino. >>
Intanto che attendeva portassero l'altra fetta di torta che aveva ordinato per loro, mise una bustina di zucchero nel suo cappuccino, mescolando lentamente osservò il marrone del caffè macchiare in sottili vortici il bianco della schiuma del latte.
Adorava ammirare quella "fusione" di colori, gli opposti che si uniscono per creare una bevanda calda e deliziosa, capace sia di scaldare, sia di svegliare, sia di coccolare chi la beve... se ci fosse stata una leggera aggiunta di cioccolato, sarebbe stato perfetto.
Scottava troppo per prenderne un assaggio, così puntò alla fetta di torta.
Prese il cucchiaino e lo affondò per raccoglierne un pezzo... la panna restava perfettamente compatta ma ugualmente morbida e leggera mentre "tagliava" la fetta, e quel rosso intenso della fragola che nel punto in cui si era unita al bianco candido aveva creato bellissime sfumature rosate.
Portò alla bocca quell'assaggino già pregustandone il sapore...
Come immaginava, la combo fragola e panna le esplose in bocca danzando con le sue papille gustative e facendole sfuggire un gemito di piacere troppo forte.
Imbarazzata cercò di darsi più contegno, non era il caso di fare certi suoni davanti al suo "critico e autorevole amico", figuriamoci poi davanti al suo amico a lei sconosciuto.
[Ma è TROPPO buona! Come posso resistere dall'apprezzare sta delizia?!]
<< Scusate, ma è così buonaaa... E' la mia preferita, ma non la sentivo da fine estate, quando sono venuta a Londra con mia madre per dare un'occhiata all'appartamento dell'ex-collega di mio padre, dove mi sarei trasferita e dove attualmente risiedo.>>
Ne prese un altro pezzetto, ma prima di portarselo alla bocca, ci pensò sù un attimo e un sorriso malizioso le comparve sul volto...
Alzò lo sguardo su Sefior e girò il cucchiaino nella sua direzione, per poi chiedergli con voce e un'espressione sul viso che era una via di mezzo tra una sfida e una provocazione:
<< Vuoi sentire? Non è troppo dolce, si sente distintamente il sapore della fragola e della panna, su un morbido e leggero pan di Spagna. Penso che insieme siano qualcosa di assolutamente divino. Oppure....>>
Lentamente gli avvicinò un poco il piatto con la propria fetta di torta e disse,cfingendo volutamente che la cosa non le cambiasse:
<< ...se però preferisci, puoi aspettare che portano il dolcetto che vi ho preso coi cucchiaini puliti e usare quello per sentirla.>>
Lo fissò negli occhi, in quei suoi occhi di ghiaccio, lo sguardo incatenato al suo in attesa di vedere se il metterlo alla prova lo avrebbe divertito e intrigato...com'era per lei, o se era schifato e scocciato dalla sua provocazione.
Le piaceva giocare così coi ragazzi che risvegliavano in lei un certo interesse, soprattutto per valutare se conveniva continuare o era meglio fermarsi e limitarsi a semplici chiacchiere.
Le andavano bene entrambe le cose, solo che nel caso lui non ricambiasse le attenzioni, sapeva che doveva controllarsi e fare la ragazza "brava e semplice".
Eppure se lui avesse scelto una chiacchierata tranquilla, un po' le dispiaceva, lo aveva osservato mettersi a posto la camicia ed era sicuramente un bel ragazzo, con un viso d'angelo paragonavile a quello di Vath, ma molto più rude, più selvaggio, più "pericoloso"...
Era intrigata da cosa poteva nascondere quel suo modo di fare.
Le scatenava dentro una strana sensazione, non riusciva a togliersi di dosso quel "freddo", quel cubetto ghiacciato che le scivolava lungo la schiena ad ogni suo sguardo e a stento nascondeva i brividi che le venivano se lo guardava direttamente in quegli occhi di ghiaccio perfetto.