Lo Specchio a tre facce, Privata

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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 8/2/2018, 10:10






Elijah Sullivan


15 Anni - 3° Anno - Serpeverde


XcifFtX

Il ricordo di quello che era successo in Sala Comune lo tormentava come la cavalcata dei Cavalieri dell'Apocalisse. In qualsiasi senso lui volesse classificarlo, era un ricordo intenso. Sì, lo era decisamente sotto ogni aspetto.
Quella serata era iniziata nel migliore dei modi alla festa di fine anno, dove - per la prima volta - lui e Sophie si erano dati un bacio in pubblico, rendendo ufficiale la loro storia d'amore. Non si erano più preoccupati delle conseguenze, per fortuna direte voi !!
C'era poi stato l'annuncio della vittoria della Coppa delle Case e i due fringuelli avevano brindato alla grandissima, avvolti nelle lunghe ombre che la baita disegnava sulla neve fresca. Un sorso, un altro sorso, un altro ancora e vai col tango! Ecco, no davvero, giusto il tempo di un grazioso balletto, che era suonata la campanella della ricreazione. I primini andavano riportati al Castello, e lui faceva da scorta alla scorta dei primini. E fin qui, tutto bene ...almeno all'apparenza.
Che dicevamo sul non preoccuparsi delle conseguenze? Ecco, non sempre è un bene. Ora, vi pare normale che nessuno li avesse avvisati che era in programma anche una festa in Sala Comune al loro rientro per la conquista della Coppa? Magica sorpresa! Ma Si !!!
Appena avevano sentito il primo scricchiolio della porta della Sala Comune che si apriva, Elijah e Sophie si erano buttati dentro avvinti come l'edera, esibendosi nella più grande figura di merda che la Storia ricordi. Ignari del fatto di non essere soli, e mossi dal "succo di zucca" che sfrecciava nelle vene, avevano fatto irruzione baciandosi e abbracciandosi come se non ci fosse un domani. L'unica cosa che volevano era raggiungere il loro amato divano di pelle nera, invece il tapino era stato messo contro la vetrata senza gloria. E perché mai? Ma per far posto al comitato di benvenuto, composto da tutti i concasati intenti a brindare. Elijah aveva nascosto il viso nel collo di Sophie e non si sarebbe mai accorto di nulla. Lei per fortuna - e dobbiamo sottolineare di nuovo per fortuna - aveva aperto gli occhi, ritrovandosi di fronte il pubblico delle grandi occasioni. Una disfatta epocale per due Serpeverde come loro, sostenitori della freddezza e della privacy. Fine di un'Era. Punto. A capo. Nuovo capitolo.

La mattina seguente, era sceso a colazione evitando di guardare in faccia ogni divisa verde-argento che incontrava sul suo cammino. Aveva seguito le lezioni, facendo finta di essere più interessato del solito. Quella mattina avrebbe trovato coinvolgente anche l'incedere di un Troll, tutto pur di non pensare a quello che avrebbe letto negli sguardi degli altri. E pensare che non si era mai preoccupato del giudizio del prossimo. In realtà, non si preoccupava nemmeno ora, ad essere onesti. Era infastidito all'idea del vespaio che la loro involontaria performance avrebbe scatenato.
Nel pomeriggio, come al solito, era andato in Biblioteca a studiare. Faccia sul libro e, forse, cervello da un'altra parte. Quando sentite il detto che anche i muri hanno orecchie, tenete presente che, ad Hogwarts, hanno soprattutto occhi. I quadri della scuola erano i pettegoli più aggiornati di tutta la Gran Bretagna. Elijah non si era mai interessato alle loro chiacchiere...fino a quel momento.
Mentre attraversava il corridoio del quarto piano, li aveva sentiti ridacchiare al suo passaggio. Ogni volta che li guardava, i componenti di quella banda male assortita facevano i vaghi. Decise di riprendere il suo cammino verso la Biblioteca, ma sentì chiaramente la parola "divano" e ricomparvero le risatine.
I quadri sapevano. Sicuramente uno appeso nella loro Sala Comune aveva suonato la fanfara e ora tutti i quadri erano a conoscenza dei fatti. Se poi quelli presenti nelle altre Sale Comuni avevano spifferato la notizia succulenta, era una certezza che lo sapesse già tutta la scuola.
Elijah imboccò l'ingresso della Biblioteca veloce come un proiettile, deciso a non provare ad indagare sui suoi sospetti. Si sistemò ad uno dei tavoli meno in vista e infilò il naso nel libro di Alchimia senza pensarci due volte.



 
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view post Posted on 10/2/2018, 12:34
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Martedì pomeriggio: il sole iniziava ad intravedersi tra le bianche nuvole che ricoprivano il cielo, regalando un po’ di luce dopo giorni di neve implacabile. Megan attraversava decisa le calde mura del castello soffermandosi su ogni minimo particolare, anche il più insignificante. La testa immersa in mille pensieri, non le dava un attimo di pace; era così brava a nascondersi dietro a quella maschera perfetta, contornata da mille sorrisi ed espressioni cordiali, mentre dentro si consumava lentamente. In quel contesto, l’unica persona che con cui riusciva ad essere se stessa era Wolfgang; Danielle forse non avrebbe compreso abbastanza per quanto la amasse con tutta se stessa e per quanto la considerasse una sorella, sapeva bene che tutto quello che portava dentro era per lei assurdo, privo di ogni comprensione perché fuori dal suo essere.

Eppure, nonostante tutto, doveva ammettere che quei giorni di festa le avevano regalato belle emozioni; era riuscita a ritagliarsi un piccolo spazio colmo di serenità. Trascorrere le feste di Natale dentro le mura del castello si era rivelata una cosa positiva, ed era stata talmente tale, che riusciva a non sentirsi in colpa per non essere tornata a casa.

La scuola si era dimezzata ed il caos era ormai un lontano ricordo. La giovane Corvonero, avrebbe voluto che quello stato di pace fosse presente sempre, ma purtroppo anche quel periodo avrebbe avuto una fine e non restava che goderne a pieno fino a che poteva.

Giunta al Quarto Piano, non si soffermò su ciò che racchiudeva per lei quel posto. Era stato il punto di partenza che l’aveva condotta ad essere ciò che era oggi. Era stato il principio e la fine di qualcosa, qualcosa che ancora non riusciva a comprendere a pieno. 

Proseguì dritta in direzione della biblioteca: la tracolla, carica di volumi, le pesava sulle spalle, ma l’intenzione di chiudersi in quell’aula circondata dai libri, immersa nello studio matto e disperatissimo, la rilassava abbastanza da non poter rinunciare a quello stato.

Varcò la soglia. Un ondata di silenzio, denso e rumoroso nella sua assenza di suoni, la travolse ed uno stato di calma iniziò a farsi largo nelle sue ossa.

Mentre percorreva i stretti corridoi imposti dalle grandi scaffalature, una figura conosciuta si palesò davanti ai suoi occhi. Non ci mise molto per riconoscerla: Elijah Sullivan, fidanzato di Sophie Armstrong nonché amico di Wolfgang.
Un sospiro accompagnò la sua camminata in direzione del Serpeverde, tirò fuori dalla borsa il libro di Storia e lo posò sul tavolo rumorosamente, in modo tale da attirare l’attenzione necessaria.

«Posso?» chiese, ma senza aspettare risposta trovò posto sulla sedia di fronte al giovane.
«Tutto okay?» domandò, lasciando che gli angoli della bocca formassero un sorriso appena accennato.

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 11/2/2018, 22:43






Elijah Sullivan


15 Anni - 3° Anno - Serpeverde


XcifFtX

Nonostante cercasse di concentrarsi sul libro di Alchimia, la testa gli frullava. Le risatine di quei quadri l'avevano sconcertato e non poco. Lui non si era mai occupato di pettegolezzi o di qualcosa che gli somigliasse, e per questo non riusciva a capire come avessero fatto certe notizie a correre così in fretta.
Aveva sollevato leggermente l'angolo della pagina che stava leggendo, facendola scricchiolare dolcemente tra pollice e indice. Adorava quel rumore, lo trovava rilassante. Lo stesso effetto gli faceva l'odore della carta, quell'inconfondibile profumo che sprigionavano le pagine dei libri.
E quell'aroma non era per tutti, ma solo per pochi eletti che lo sapevano davvero apprezzare.
Doveva smettere di pensare, anzi, doveva smettere di pensare a quelle sciocchezze senza senso. C'erano cose molto più importanti in quel momento specifico. Il libro che era appoggiato davanti ai suoi occhi, richiamava violentemente la sua attenzione. Doveva concentrarsi, non poteva sottrarre tempo allo studio e passarlo a pensare a certe idiozie. No, non era da lui.
Finalmente era riuscito a mettere a fuoco la prima riga, una conquista. Un rumore forte gli fece sbriciolare di nuovo le parole sotto gli occhi. Tutta fatica inutile.
«Posso?» Una voce femminile gli fece sollevare lo sguardo, volente o nolente. Era una domanda retorica? No, perché la ragazza con la divisa Corvonero, si era già accomodata di fronte a lui, senza troppi complimenti. Solitudine questa sconosciuta.
Solo in quel momento i suoi occhi scivolarono sul viso della studentessa e ... ma porca miseria! Era la ragazza di Wolf, Megan. Non si ricordava il cognome, forse il suo amico non glielo aveva mai detto, o quella sera lui era troppo in stato alieno per registrarlo. Chissà se...
«Tutto okay?» Sì, lo sapeva. Era una certezza, lo sapeva. Quel sorrisetto che le tirava leggermente le labbra ne era la prova lampante. Il quel caso esisteva la doppia opzione. Da una parte c'erano i quadri di Corvonero e dall'altra c'era Wolfgang. In cuor suo, Elijah sperò che non parlassero durante i loro incontri, ma che facessero altre cose che richiedessero il silenzio. Avrebbe fatto bene a tutti in quel momento, soprattutto a lui.
- Mmmmmmmm - grugnì il Serpeverde. Non era certo il tipo che diventa facilmente rosso, ma l'idea che Megan fosse stata edotta sulle prodezze sue e della Armstrong in Sala Comune, lo metteva in un imbarazzo feroce.
- Immagino che tu non abbia una domanda di riserva, giusto? - anche la sua era una domanda retorica. Elijah non si aspettava una risposta affermativa, non si era proprio posto il problema. Sebbene fosse in un baratro di vergogna, non era il tipo che si nascondesse dietro ad un dito come l'ultimo dei vigliacchi. Tanto valeva rispondere.
- Va tutto benissimo, sotto alcuni punti di vista, c'è un piccolo particolare però che mi...innervosisce? Diciamo pure così. Potrebbe andare bene come risposta?
Sollevò leggermente il sopracciglio sinistro, i suoi occhi chiarissimi andarono a studiare con attenzione quelli della sua dirimpettaia.





 
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view post Posted on 12/2/2018, 23:03
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na risata spontanea si palesò sul volto della giovane Corvonero, seguita da un’espressione attonita.
«E se non andasse bene, cambierebbe qualcosa?» chiese curvando le labbra divertita.
Era a conoscenza del caratterino del suo interlocutore, sapeva quanto sarebbe bastato poco per scatenare una reazione, ma lei amava quel tipo di gioco.

Distolse per qualche secondo lo sguardo andando a fissare il volume ancora chiuso, con delicatezza lo aprì: quel giorno Morgana avrebbe fatto da sfondo a quell'astruso scenario.

«Mi avevano detto del tuo caratterino, ma non credevo che una semplice ed innocente domanda potesse farti, come dire... innervosire?» un’altra piccola provocazione andò ad evidenziare quelle parole, e senza distogliere lo sguardo -che fisso scrutava gli occhi verdi del ragazzo- la giovane Corvonero lasciò scorrere la mano su una delle pagine del tomo; sembrava che una sorta di sfida fosse appena iniziata.

Sebbene il carattere di Megan non fosse così tanto innocuo, lei riusciva sempre a mascherarne i lati più spiacevoli assumendo il totale controllo, ma quando veniva in qualche modo provocata, quei lati si palesavano senza alcun freno; entrava in una sorta di competizione, dove l’obiettivo era riuscire ad ottenere rispetto e vincere. Nella sua mente riaffiorò il ricordo del singolare incontro con la giovane Prefetta Tassorosso: ricordava perfettamente come fossero partite entrambe con il piede sbagliato, ma anche come quel pomeriggio, dopotutto, fosse risultato positivo. Entrambe avevano capito di non poter andare oltre, ed il rispetto si era fatto largo portandole ad una resa incondizionata. Un sorriso accennato curvò le labbra di Megan a quel ricordo, sperava di non dover faticare così tanto anche in quel caso. Ad ogni modo, la biblioteca sembrava essere per lei luogo di incontri e situazioni da risvolti interessanti, come sarebbe andata questa volta?

Si era avvicinata al giovane Serpeverde con tutte le buone intenzioni del mondo, tuttavia, quella reazione non le fece al quanto piacere; sapeva che tutti avevano le proprie giornate storte, ma per quale motivo un estraneo doveva pagarne in qualche modo le conseguenze? Non lo tollerava e questo era palese in ogni sguardo e parola pronunciata. Nonostante tutto, però, si era ripromessa di dare delle possibilità alle persone, perché infondo aveva imparato che potevano rivelarsi una sorpresa inaspettata.


 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 15/2/2018, 12:10






Elijah Sullivan


15 Anni - 3° Anno - Serpeverde


SANeIWI

Decisamente non erano partiti con il piede giusto. Tutto quel turbine di eventi lo aveva innervosito non poco e non riusciva ad essere impassibile come al solito. Tanto valeva spiegarsi bene.
- Non è stata la domanda ad innervosirmi, ma qualcosa che mi è successo. In realtà non ha nulla a che fare con te.
Chiuse lentamente il libro di Alchimia, era palese che non avrebbe letto più mezza riga, almeno nell'immediato futuro. Le sue dita indugiarono sulla copertina di cuoio. Adorava quel libro. Non solo la materia lo intrigava da morire, ma era stato colpito anche dall'estetica. Ne aveva acquistato volutamente un'edizione più antica, sapientemente intarsiata sulla copertina. A volte chiudeva gli occhi e lo toccava seguendone le linee. Era una sensazione tattile pazzesca, alla quale si aggiungeva l'avvolgente aroma del cuoio antico. Elijah aveva sempre amato usare i suoi cinque sensi, lo aiutavano ad apprezzare ogni piccola sfaccettatura del mondo che lo circondava.
Fece un lungo sospiro, come se volesse far sparire quella sensazione dalla pelle.
Prese la sua borsa con i libri e cominciò ad rovistare dentro con la massima calma. Tirò fuori un pacchettino di carta verde lucida e lo sistemò sul tavolo di lettura. Ripose di nuovo la borsa al lato della sedia. I suoi occhi chiarissimi tornarono a guardare la Corvonero di fronte a lui, le sue mani però iniziarono ad aprire la carta che avvolgeva il misterioso pacchetto. Presto venne alla luce una sontuosa tavoletta di cioccolata di Mielandia. Era la sua droga, la cioccolata. Elijah non disse nulla. La sua mano, con il palmo sollevato verso l'alto, indicò a Megan la cioccolata.
-Serviti pure - confermò con un'unica parola. Senza aggiungere altro, andò a staccare un quadrettone di cioccolata fondente e se lo piazzò all'angolo della bocca. Rilassò la postura e abbandonò la schiena sulla sedia. Guardava la Corvonero e assaporava con calma la sua cioccolata. Aveva una cosa in mente, assurda da chiedere, ma non aveva altri a cui domandare. Oh, sì! Di fatto ce l'aveva, ma mai e poi mai avrebbe scritto a sua sorella per farle una domanda del genere. Certo pure farla a Megan non era un'idea geniale, ma se gli era venuto in mente di farlo in quel momento, allora un motivo di fondo c'era.
- Fra poco è San Valentino - e lui era il principe dell'ovvietà, probabilmente. Va bene, lo stava facendo, ma tanto peggio di quello che era successo in Sala Comune non poteva essere.
- Posso farti una domanda? - bella prova, la stava già facendo. Meno male che non aveva iniziato la frase con "Mega, tu sei una ragazza" , altrimenti ci sarebbe stato da ridere. Non sapeva se e come gli avrebbe risposto, ma era la ragazza di Wolf e avrebbe potuto essere sua amia anche lei.
- C'è qualcosa che vi aspettate voi ragazze? - piccola pausa di vergogna fulminante, e nemmeno quello era da lui - Come regalo, intendo...c'è qualcosa che sognate di ricevere ?






 
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view post Posted on 17/2/2018, 16:14
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e scuse ricevute per quell’atteggiamento, seppur non dirette, vennero accolte. La giovane Corvonero depositò ogni arma difensiva, prestando attenzione ad ogni gesto e parola del suo interlocutore.

«Oh, ti ringrazio ho mangiato fin troppo questi giorni.» rispose seguita da un sorriso grato.
Sebbene l’invito a prendere un pezzo di cioccolata era più che allettante, quei giorni non aveva fatto altro che mangiare, ed il solo pensiero di ingerire altre schifezze le faceva venire il volta stomaco.
Adorava le feste e l’aria che si respirava durante quei giorni, sembrava come se un’altra realtà si palesasse per un breve periodo, portando allegria e felicità. Doveva ammettere, in cuor suo, quanto l’ipocrisia si facesse altrettanto largo, ma non le importava, cercava di godersi quei giorni senza pensare a ciò che di vero potesse esserci realmente dietro.
Abbassò nuovamente lo sguardo sul libro, prendendo coscienza che, molto probabilmente, non avrebbe letto mezzo scritto; voltò la pagina ancora una volta: le prime righe d’introduzione sull’argomento si facevano largo sul foglio ocra del tomo, ne lesse le prime due, poi alzò il capo seguendo la voce del giovane Serpeverde che richiamò la sua attenzione. Lo sguardo di Megan andò a posarsi, ancora una volta, sul viso di Eljah, studiandone ogni lineamento ed espressione.

«Uhm... non sono proprio la persona giusta che può dare consigli simili…» alzò le sopracciglia curvando le labbra in un aspro sorriso «…non amo particolarmente questo genere di feste.» ammise, poi poggiò i gomiti sul tavolo incrociando le dita delle mani tra loro «Però, posso dirti che tra le sorprese da fare potrebbe esserci qualche luogo interessante: una città o magari un posto in mezzo al verde. Non saprei…» affermò storcendo la bocca «…non conosco la tua ragazza, tutto ciò che ho detto potrebbe non piacerle.» concluse alzando le spalle.
Il pensiero sul perché quella domanda le era stata rivolta, la confondeva. Perché chiedere un consiglio ad una persona completamente estranea? Per quanto lei stessa fosse stata argomento di qualche chiacchierata con il suo amico, non si aspettava un tale avvicinamento.

«Avrei una domanda anche io…» riprese a parlare «...perché lo chiedi proprio a me?» domandò.

Se c’era una cosa che non riusciva a fare era trattenere la propria curiosità.


 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 20/2/2018, 10:56






Elijah Sullivan


15 Anni - 3° Anno - Serpeverde


SANeIWI

In effetti la domanda era lecita, come poteva biasimarla? Non aveva davvero alcun senso quella sua esternazione solenne. Continuava a ruminare educatamente il suo mattoncino di cioccolata, i suoi occhi la fissavano quasi assenti, ma totalmente imbarazzati. Perché mai aveva tirato fuori una cosa del genere? Non era proprio da lui, i quadri gli avevano proprio rivoltato il senno. Si, era decisamente colpa dei quadri.
- Mnnnnhhhhh....- grugnì sommessamente - bella domanda la tua, peccato che non ho una risposta. Non ho la minima idea del perché ti ho chiesto questa cosa - piccola pausa per arraffare altra cioccolata - anche perché già ho deciso cosa devo fare per San Valentino.
I suoi occhi andarono ad indagare meglio la sua interlocutrice, non vi colsero alcuna debolezza. Apprezzò molto questa cosa, Elijah odiava le persone deboli, le tollerava meno delle pulci.
- Boh, forse mi ispiri fiducia...credo sia quello....
Era sempre andata in quel modo. Quando non sapeva cose fare, era sempre solito seguire il suo naso. Per gli animali funzionava così, in fondo per gli esseri umani valeva lo stesso principio. La cosa difficile era capirlo.
Il suo, in realtà, era un tentativo puerile di deviare il discorso dall'argomento che non avrebbe voluto affrontare per nessuna ragione al mondo. Temeva che Wolf potesse aver suonato la serenata sull'accaduto, e che Megan stesse sapientemente girando intorno alla faccenda, prima di mollargli una bella stoccata. Era piuttosto evidente che si stessero studiando a vicenda. Il motivo per cui Elijah stesse studiando lei era piuttosto lapalissiano. Cercava in tutti i modi di capire se sapeva e fino a che punto. La domanda vera era un'altra? Perché Megan stava studiando lui? Che cosa pensava di trovare nel fondo dei suoi occhi chiari? La sua era solo mera curiosità, o nascondeva altro? Per saperlo avrebbe dovuto chiedere, ma non l'avrebbe fatto nemmeno sotto tortura. Preferì seguire la sua tattica prediletta, usare gli occhi e le orecchie al posto della bocca. Ascoltare gli altri era una grande virtù, perché spesso è il tuo stesso interlocutore ad andare oltre il lecito.
Forse, in quel caso, tutto quel silenzio non giovava, soprattutto a lui.
- Che studi? - l'indice e il medio si mossero quasi stancamente ad indicare il libro che la Corvonero aveva davanti. Altra deviazione sul tema, altro tentativo di svicolare da eventuali domande scomode.




 
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view post Posted on 23/2/2018, 17:24
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Rise, non riuscì proprio a trattenersi dopo aver sentito quell’affermazione «Ti ispiro fiducia?» chiese alzando le sopracciglia, che andarono ad accentuare ancora di più il suo volto divertito «Ti prego insegnami come si fa, perché io ci metto una vita a fidarmi delle persone.» continuò con ironia, poi si spostò da quella posizione poggiando la schiena contro la sedia, ed incrociando le braccia lasciò uscire un profondo respiro. «Credo ci sia di più, ma diciamo che mi faccio andare bene la tua risposta?» sorrise.
Era fin troppo brava a capire i gesti e le parole delle persone, riusciva a non farsi sfuggire niente, e dopotutto quelli di Elijah erano talmente palesi che non potevano passare inosservati. Cosa stava nascondendo quel ragazzo veramente? Megan non riusciva a capire la connessione dalla prima risposta scortese alle ultime parole gentili, forse era pazzo o forse troppo furbo.
«Comunque dovrei studiare: Morgana e la Nascita della Magia Oscura.» posò lo sguardo per qualche istante sul libro, poi con la mano destra spostò il tomo verso il Serpeverde «Magari potresti aiutarmi a velocizzare, tu hai già finito no?» alzò le sopracciglia avvicinandosi di nuovo al tavolo «Oppure preferisci chiedermi altro?» lo punzecchiò cercando una risposta pronta.
Aveva staccato gli occhi dal Serpreverde solamente per pochi secondi dall'inizio di quella conversazione, lo stava studiando attentamente, d'altronde conoscerlo rientrava nel suo interesse: avrebbe conosciuto un’altra parte di Wolfgang, un’altra parte a lei sconosciuta. La curiosità continuava ad avere il sopravvento e l’attesa a remarle contro: avrebbe tratto davvero qualcosa da quell'incontro? Avrebbe trovato davvero interessante il suo interlocutore? Una cosa era certa, si era trattenuta abbastanza e non era poco.


 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 22/3/2018, 12:12






Elijah Sullivan


16 Anni - 3° Anno - Serpeverde


SANeIWI

Davanti alla sicurezza, o apparentemente tale, della Corvonero, Elijah sollevò leggermente l'angolo della bocca. Lasciò che le labbra si curvassero in modo quasi impercettibile, mentre i suoi occhi chiarissimi analizzavano le reazioni di Megan.
- Non ho detto che mi ispiri fiducia. Ho detto che forse mi ispiri fiducia, e quel forse è una variabile non indifferente, cambia parecchio le carte in tavola.
Si sdraiò meglio sullo schienale della sedia che stava occupando. Era verissimo che più allarghi la prospettiva e più la visione si ottimizza, acquistando dei particolari che arricchiscono l'immagine.
- Non sono in grado di dare lezioni a nessuno. Non mi fido nemmeno della mia immagine riflessa nello specchio - accennò un sorriso, voltandosi di scatto a guardare due primini che facevano cadere rumorosamente dei libri dallo scaffale di destra, scatenando le ire funeste della custode della Biblioteca. Il sacro silenzio era stato infranto compiendo anche sacrilegio, peccato peggiore non si poteva commettere.
«Credo ci sia di più, ma diciamo che mi faccio andare bene la tua risposta?»
Rimase per qualche secondo a guardarla in silenzio. Era una tosta, era piuttosto evidente, la vedeva bene a fianco a Wolf. Sorrise di più all'idea, ma quel suo modo di porsi non gli creava alcun problema, era abituato a femmine toste. Era innamorato di una di loro.
- Se vuoi un'altra risposta - abbassò il tono della voce - dovresti farmi un'altra domanda.
Allungò la mano di nuovo verso la cioccolata. Ne recuperò un pezzo e lo piazzò in bocca, tutto con una calma esasperante. Con quel gesto la stava invitando a pensare.
All'accenno su Morgana, il suo amore per la Storia venne stuzzicato al massimo. Era una lezione del secondo anno, in cui Merlino si proponeva in ogni salsa. Era sacrosanto il rischio di vederlo saltare fuori durante una passeggiata, come uno gnomo dei giardini. Nonostante tutto, l'aveva adorato.
- Si, l'ho fatto lo scorso anno. Posso tranquillamente aiutarti.
Sollevò il sopracciglio - Chiederti altro? Riguardo a cosa? - domanda che voleva essere una provocazione assoluta, come sempre. Una costante.

O.T. Ebbene si, ce l'ho fatta. Sorry



 
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view post Posted on 27/3/2018, 21:02
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Che quella conversazione avesse preso la giusta piega, a tratti divertente, non poteva negarlo. Elijah la incuriosiva e poteva certamente capire per quale motivo Wolfgang lo avesse scelto come migliore amico. La sua risposta pronta ed il suo modo di fare suscitavano un interesse tale da tenerla incollata sulla sedia. Tuttavia, pretendere di avere l’ultima parola ed avere difficoltà ad ottenerla trovando pane per i suoi denti la eccitava abbastanza.

«Mi piacciono le variabili...» disse mostrando un mezzo sorriso «... e mi piace la tua risposta!» abbassò leggermente la voce alzando le sopracciglia «Permettimi, però, di dirti che avere fiducia in sé stessi è importante. Cosa saremmo senza? Ambizione, coraggio, forza... parte tutto da lì.» un sorriso dolce le colorò il viso, le parole confortevoli furono spontanee, come se improvvisamente fosse importante ricordarlo anche a sé stessa. Mesi infernali avevano caratterizzato quel periodo della sua vita e forgiato parte del suo carattere, ma nonostante molte cose ancora le erano poco chiare ed i momenti di sconforto si presentavano improvvisi, non si lasciava più trasportare dalla paura, o almeno ci provava.

Poco distante da loro il chiasso si faceva largo tra gli scaffali, studenti disattenti lasciavano cadere vecchi tomi pesanti che, all’impatto sul pavimento, risuonarono rumorosi nella vasta stanza.

«Credo di averla vista poche volte così.» disse con un tono ironico volgendo lo sguardo verso la custode che, sull’orlo di una crisi isterica, faceva la ramanzina ai poveri ragazzini «Esagerata!» sbuffò, lasciando intravedere il totale disappunto provato, del resto poteva capitare a tutti.


Gli esigui secondi che separarono le parole della Corvonero alla risposta del suo interlocutore furono riempiti da sguardi scrutatori: gli occhi di Elijah studiavano attenti la sua figura, ma Megan non si preoccupò di distoglierli, semplicemente ricambiò, andando ad esaminare attentamente ogni lineamento ed espressione. Quel ragazzo sembrava nascondere tanto dentro di sé e la sicurezza che voleva mostrare non conciliava con le parole che poco prima le aveva rivolto; tuttavia non poteva criticare il suo modo di essere, proprio perché tutti avevano la tendenza a dimostrarsi l’opposto, o quasi, di ciò che realmente erano, lo aveva fatto anche lei.

«Sai, non sono il genere di persona che fa domande esplicite, preferisco che le cose vengano da sé. Non credi sia più divertente?» domandò.

Le braccia, poi, si distesero e le mani afferrarono il tavolo consentendole di avvicinarsi nuovamente al libro che, chiuso, ancora era vicino al Serpeverde.

«Beh... non saprei sei tu che devi chiedere non io!» sorrise scuotendo la testa e alzando le spalle.

Poi afferrò il libro aprendolo «Mh... vediamo, prima di venire qui gli ho dato una lettura veloce e mi chiedevo: secondo te la concezione della sopravvivenza è legata all’aiuto verso il prossimo? È possibile che rinunciando a quest’ultimo, quindi prendendo in considerazione una scelta prettamente egoista, ci sia una garanzia verso potere?» chiese mettendolo alla prova.

La storia di Morgana l’aveva completamente rapita ma non riusciva a dare un senso logico alle sue scelte, forse perché non riusciva a comprendere realmente il dolore del tradimento. Ad ogni modo il male che aveva creato ed il suo uso nei confronti di tanta gente innocente la fece rabbrividire, quel genere di decisioni potevano essere giustificabili?



 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 15/4/2018, 13:44






Elijah Sullivan


16 Anni - 3° Anno - Serpeverde


SANeIWI

Ascoltò con attenzione le parole della Corvonero, come faceva sempre quando qualcuno parlava con lui. Era qualcosa che aveva sempre preferito, l'ascoltare. Trovava che fosse una fonte inesauribile di sapere e di ispirazione. La chiave per capire chi avevi di fronte era tutta lì, nell'ascoltare e nell'osservare.
Elijah sollevò leggermente entrambe le sopracciglia, come faceva sempre quando qualcosa usciva dai binari, almeno secondo il suo modo di vedere.
- Ho detto che non mi fido nemmeno di me stesso, il che era un modo per parafrasare il fatto che non mi fido di nessuno - si portò le dita lunghe al ciuffo, un gesto involontario che spesso accompagnava la sua dialettica - dire che non mi fido nemmeno di me stesso non equivale a dire che non ho fiducia in me stesso, anzi direi che sono due cose diverse.
Accavallò la gamba destra sulla sinistra per trovare una posizione più comoda, le sedie della Biblioteca non erano certo il Salotto delle Meraviglie per fare conversazione. L'avambraccio si appoggiò mollemente poco sopra al ginocchio. Il Serpeverde era decisamente pronto ad eviscerare tutti i suoi pensieri.
- Ho una fiducia totale nelle mie possibilità, sono io il miglior amico di me stesso, lo sono sempre stato. L'ambizione, il coraggio, la forza di cui parli sono parte fondamentale del mio essere, quello che sono. Sono tutto ciò che mi ha permesso di andare avanti nonostante tutto, ciò che mi ha reso quello che sono e che mi plasmerà per il futuro.
Era ambizioso fino nel DNA, perché la vita senza ambizione non aveva alcun sapore. Era coraggioso, sì, forse lo era oltre il limite del consentito e dell'incoscienza. Il suo motto era sempre stato "meglio morire in piedi che piegarsi e sopravvivere". E la forza, la forza poi era il suo marchio di fabbrica. Lui bambino indifeso che la madre picchiava a sangue per sport, lui era forte per principio, perché la forza era il collante di tutto. Era ciò che gli permetteva anche di essere ambizioso e coraggioso, la forza era tutto.
Appena finì di parlare fece un leggero ghigno - E poi, chi può dirlo? Potrei anche essere un gran bugiardo e aver mentito sempre...o forse, chissà, qualcosa è vera e qualcosa no - era troppo strafottente e sicuro di sé per non divertirsi in una situazione del genere.
- Sì, in effetti è meglio che le cose vengano da sé, ma non sono uno che ama fare domande, temo.
Si deliziava a scoprire gli aspetti nascosti delle persone, ma Elijah non era il tipo che chiedeva o che stuzzicava le persone per sapere. In fondo lui era un controsenso vivente e di questo ne faceva un vanto.
«Mh... vediamo, prima di venire qui gli ho dato una lettura veloce e mi chiedevo: secondo te la concezione della sopravvivenza è legata all’aiuto verso il prossimo? È possibile che rinunciando a quest’ultimo, quindi prendendo in considerazione una scelta prettamente egoista, ci sia una garanzia verso potere?»
Il ghigno del Serpeverde assunse delle proporzioni sconsiderate. Le mani di Elijah si incontrarono appena il ragazzo le sollevò e le dita si incrociarono poco distanti dal suo viso.
- La mia concezione della sopravvivenza verte all'aiuto verso me stesso, pensare agli altri è una perdita di tempo, un qualcosa che si configura unicamente come un ostacolo. Esistono poche persone che ritengo degne della mia attenzione in quel senso e quelle persone camminano a fianco a me e non mi fanno perdere tempo.
Ogni riferimento alla sua fidanzata non era affatto casuale, Sophie camminava con lui sempre fianco a fianco come una cosa sola, a lei aggiungeva suo fratello maggiore e le sue sorelle...forse suo padre, forse, ma dopo loro c'era solo il vuoto.



 
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view post Posted on 9/5/2018, 23:21
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Lo ascoltava palesando in volto un sorriso sempre più evidente che, poco dopo, scoppiò in una fragorosa risata andando ad evidenziare le ultime parole del giovane Serpeverde. Elijah sembrava ancora volerla provocare, probabilmente convinto di poter evincere chissà quale illusa aspettativa. Voleva forse farle capire chi era il più forte? O forse voleva intimorirla? Poco importava, avrebbe presto imparato a conoscerla, scoprendo che quel viso d’angelo non era che una maschera perfetta.

«P-perdonami, credi che qualora mi mentissi o meno, cambierebbe qualcosa?!» portò una mano a coprire le labbra, cercando di ritrovare la serietà perduta.

«Comunque sì, hai ragione, può darsi che abbia frainteso. La tua sicurezza è notevole, Sullivan.» concluse ironica, alzando le sopracciglia e piegando la testa verso la spalla sinistra. Lo sguardo, mai scostante, continuava a posarsi sul giovane, e l’aria di sfida iniziava a farsi sempre più spazio.


Mentre le mani giocavano con la carta ruvida del libro, Megan era in attesa della fatidica risposta, che avrebbe dato una piega diversa a quella conversazione. Amava il confronto di idee, i dibattiti e lo scontro, ritenendoli fondamentali per apprendere ed arricchirsi, ma era sempre lei a scegliere: se non aveva interesse l’indifferenza diventava la sua più stretta amica.

«Secondo me ti sbagli.» affermò con voce calma, poi arrestò le mani lasciando cadere il foglio che ritrovò la sua giusta posizione.

«Credo che la vita ti porti a scelte del genere, questo sì, ma non le condivido. Non puoi sopravvivere da solo e non puoi credere di calpestare tutti senza farti del male.» si interruppe per qualche secondo verificando l’attenzione del suo interlocutore
.
«Anche io scelgo chi voglio avere accanto, ma ci vuole coraggio a decidere di lasciare tutti gli altri portando avanti solo te stesso. È una follia credere di avere tutto sotto controllo così.» sospirò, per poi proseguire subito dopo. «Ci vuole intelligenza e furbizia. Quindi credo che le persone possano essere di grande aiuto. Pensa allo sfruttamento, no? Potesti ricavarne benefici.» concluse alzando leggermente le spalle. Era la sua filosofia, nutriva affetto per poche persone e ne stimava ancora meno, ma non si tirava indietro nel conoscerle: le individuava e prendeva ciò che più le interessava, affinché potessero tornarle utili nel futuro.

«Ad ogni modo, pensi che Morgana abbia fatto bene? Oppure credi che avrebbe dovuto prendere scelte diverse?» chiese in fine; continuava a dare possibilità al Serpeverde, credeva nella sua intelligenza e riusciva ad apprezzare le modalità con cui tentava di superarla. La costante sfida era qualcosa che amava e perdere non era concesso.

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 12/5/2018, 12:34






Elijah Sullivan


16 Anni - 3° Anno - Serpeverde


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Quando Megan scoppiò a ridere, Elijah sollevò il sopracciglio sinistro serrando per un secondo le labbra. Si voltò alle sue spalle scivolando leggermente sulla sedia, riconquistando la posizione iniziale dopo un rapido sguardo.
- Pensavo che fosse caduta la bibliotecaria - piegò leggermente il volto verso il basso e sollevò le sopracciglia per guardare meglio la sua interlocutrice - Ma, a quanto pare, sono le mie parole che hanno scatenato questa tua meravigliosa reazione.
Un ghigno apparve puntuale sul suo viso, mentre le mani ondeggiavano placide all'altezza dello stomaco - Ne sono onorato - sorrise - adoro scatenare reazioni estreme, di qualunque tipo esse siano.
Rimase in religioso silenzio ad ascoltarla mentre la Corvonero gli esponeva le sue ragioni. Non interrompeva mai la persona con cui parlava, perché detestava che lo facessero con lui. Alla parola "sfruttamento", soprattutto incastrata in quella particolare situazione, il ghigno di Elijah mutò in un sorriso compiaciuto. E' una grande verità che ascoltare gli altri porta sempre i suoi frutti, c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare anche dalle persone più insospettabili.
- Senti, senti - esclamò mentre si rimetteva in posizione eretta sulla sedia e puntava i gomiti sul tavolo. Il mento trovò una comoda posizione sul dorso delle mani unite - mi piace molto la tua filosofia che verte all'ottimizzazione.
Prese una pergamena e appoggiò il pennino sul foglio - Dunque vediamo, cosa occorre per una sana sopravvivenza? - il numero uno prese vita in una riga di inchiostro - Sfruttamento ...si, mi piace molto - sollevò la penna, inclinandola leggermente per non far sfuggire gocce di inchiostro - poi ? ah, si! Giungere ai benefici.
Scrisse con calma, nell'ordine psicotico che lo caratterizzava. Era fissato con i margini uguali su entrambi i lati e, soprattutto, con le simmetrie. Piccoli svolazzi leggeri su carta sembravano portare in vita le parole che aveva appena pronunciato.
Quando il discorso deviò su Morgana, Elijah sollevò i suoi occhi chiarissimi dal foglio - Morg.... - fece una smorfia strizzando leggermente le labbra - Meglio parlare delle idee di Megan che di quelle di Morgana. "M" per "M" preferisco idee più moderne, bisogna saper guardare avanti. Il passato insegna e ci rende più forti se sappiamo capirlo, ma il presente ed il futuro hanno sempre una marcia in più.
Mentre parlava afferrò la pergamena sui bordi con la punta delle dita, l'avvicinò al viso e soffiò leggermente sull'inchiostro fresco. Era un gesto automatico che faceva sempre, anche quando le scritte erano ormai secche e definite.
Prese di nuovo la piuma e aggiunse il punto numero tre - Imparare dal passato ma andare sempre verso il futuro.
Rilesse a mente tutti e tre i punti facendo un gran sorriso. Si, gli piaceva quello che leggeva, gli piaceva moltissimo.





 
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view post Posted on 22/5/2018, 22:30
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o sguardo della giovane Corvonero parve sorpreso dall’azione che le sue parole avevano scatenato.

«I tuo sbalzi d’umore sono imbarazzanti Sullivan. Non credevo che qualcuno potesse battermi!» si lasciò sfuggire un sorriso, poi assunse la stessa posizione adottata dal suo interlocutore.

«Come mai questo improvviso interesse nei miei pensieri?» ghignò.

«Credo che io abbia parlato a sufficienza. Tra l’altro non credo che abbiamo la confidenza necessaria…»

Con tono freddo e distaccato, Megan rialzava il muro che per qualche istante aveva perso le sue difese. Si stava divertendo, non poteva mentire, ma abbassare la guardia non era ammissibile.

«…almeno al momento. Quindi non offenderti, credo che prima di mostrarti ciò che penso dovrai acquisire la fiducia necessaria.» si toccò le ciocche dei capelli, spostando lo sguardo sulle dita che giocherellavano facendole ruotare.

«Forse hai un grande vantaggio che molti altri non hanno... abbiamo qualcosa in comune io e te!» tornò a guardare il Serpeverde mostrandogli un mezzo sorriso compiaciuto.
Per quanto avesse rivelato freddezza e rigidità, era certa che Elijah avrebbe compreso i suoi modi di agire, tuttavia se così non fosse stato, se non avesse compreso, poco le sarebbe importato; forse l’unico dispiacere che avrebbe nutrito era dover confessare a Wolfgang il disaccordo trovato con il suo migliore amico.

«Bene… di Morgana non vuoi parlare e ho capito, d’altra parte non credo che avremmo resistito molto.» sbuffò con un velo di delusione, non aveva trovato pane per i suoi denti sotto quel profilo e non poté che rimanerne delusa.

«Quindi...mh... vorrei che tu rispondessi ad una semplice domanda che mi assale da un po’. C’è qualcosa nella cioccolata?» rise.

Se lui adorava scatenare reazioni nelle persone, non immaginava quanto anche lei provasse la stessa cosa, e la ragione per cui si trovava ancora seduta su quella sedia era proprio il modo in cui riusciva ad interagire con il Serpeverde. Il sarcasmo ed il divertimento sembravano essere la base solida di quel dialogo e Megan lo trovava davvero soddisfacente.


 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 28/5/2018, 10:16






Elijah Sullivan


16 Anni - 3° Anno - Serpeverde


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Fece anche lui un leggero sorriso quando Megan assunse la sua stessa posizione. Non la vide come una presa in giro, la cosa lo divertì moltissimo.
- Haven, fidati...i miei sbalzi umorali sono spesso una sorpresa anche per me. Amo sorprendere anche me stesso. Consideralo un vezzo.
Portò l'indice destro sulle labbra ed iniziò a picchiettarle piano. Lo faceva sempre quando cercava concentrazione. Aveva sempre adorato quel tipo di conversazioni, intricate, divertenti e psicologicamente devastanti. Era piú forte di lui, esaltavano il suo Ego già smodato.
- Sono sempre interessato a quello che dicono gli altri - un movimento leggero del capo, talmente lento da non far muovere nemmeno un capello - Amo sempre ascoltare prima di parlare. Non la considero una debolezza, ma la mia forza.

-Beh...io credo di non avere con nessuno la confidenza necessaria, ma le conversazioni piú interessanti le ho sempre avute con gli estranei - sollevò entrambe le sopracciglia. Un gesto istintivo ma che utilizzava sempre per enfatizzare le sue parole - É proprio quello il bello, l'ignoto. Trovo molto piú interessante infilarmi in un pozzo oscuro, che fare un ingresso trionfante in una luminosa sala da ballo. La luce é noiosa, non porta adrenalina.

Fece un ghigno deliziato quando la Corvonero gli fece presente, senza troppi complimenti, che avrebbe dovuto guadagnarsi la sua fiducia. Era pur vero che quello non era un treno ad unico binario, ma avrebbe dovuto muoversi necessariamente nei due sensi di marcia. Era gioco forza che anche Megan avrebbe dovuto guadagnarsi la sua fiducia. In caso contrario, Elijah non avrebbe mai fatto il passo più lungo della gamba.
- Ovviamente… - fu il suo laconico commento. Le dita lunghe andarono a sistemare il nodo della cravatta verde-argento che - puntualmente - lo infastidiva. Ci litigò per qualche istante, finchè non riuscì a darle l'assetto giusto e meno molesto possibile.
Si bloccò alle parole della Corvonero. Lui aveva un vantaggio sugli altri. Sul serio? Ne ignorava completamente la natura. La seconda frase lo spiazzò ancora di più. Qualcosa in comune? Cosa poteva avere in comune con una persona che conosceva appena? Ma soprattutto...come faceva ad affermare con così tanta sicurezza di avere qualcosa in comune con lui? Benedetta curiosità! Ve l'hanno mai detto che è in grado di divorare un essere umano più velocemente del fuoco?
- Illuminami - non reputò necessario aggiungere altro. Era ovvio che ora il Serpeverde volesse sapere.
- Riguardo a Morgana, lascio al Professor Peverell l'ingrato compito di parlarne. Credo che sia molto più preparato di me sull'argomento. Elijah aveva una vera e propria adorazione per il Preside, anche se difficilmente lo dava a vedere. Amava quel suo modo di fare così lineare e complesso allo stesso tempo, quel suo modo di rendere difficili le cose facili e semplicissime le lezioni più difficili.
Alla domanda sulla cioccolata, Elijah le offrì in cambio lo stesso sorriso radioso. Si stava divertendo doveva rendere merito alla Corvonero. No, non era da tutte.
- Bella domanda, ma credo che la serotonina sia l'unica droga che contenga...almeno per quel che mi riguarda - voltò lo sguardo chiarissimo verso la tavoletta che faceva ancora bella mostra di sé sul tavolo della Biblioteca - potresti sempre prenderne un po' e dirmi che ne pensi.






 
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15 replies since 8/2/2018, 10:10   451 views
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