Quando meno te lo aspetti..., Privata

Quel giorno, terminato il suo turno come garzone da BiblioMagic, Mike non sarebbe tornato immediatamente al castello, come di consuetudine.
Dopo aver lasciato la prestigiosa libreria nelle mani della sua collega Alice, il Serpeverde avrebbe indossato un vecchio e lungo mantello invernale dal color cenere e, così abbigliato, avrebbe compiuto una piccola commissione prima di raggiungere l’amata Sala Comune.

Da qualche tempo gli era infatti giunta la voce che, all’interno di quel locale in rovina situato nell’immediata periferia del borgo magico, la scelta e la qualità delle bevande alcoliche avevano raggiunto un livello invidiabile e, sembrava perfino che la proprietà non fosse così scrupolosa nel controllare l’età degli avventori; che fossero attendibili quelle dicerie? Certo, in altre occasioni avrebbe preferito rivolgersi di gran lunga ad un pub di fama come i Tre Manici ma, l’opportunità di assaggiare qualche nuova bevanda aveva stuzzicato il suo interesse. In fondo, perché non andare a provare quel posto, seppur fatiscente, almeno per una volta?

A passi svelti Mike raggiunse così il pub e, senza indugiare troppo sull’aspetto esteriore dell’edificio, decise di entrare. I ricordi legati ad una precedente festa di Halloween non potevano essere più diversi ma, anche in quelle condizioni apparentemente normali, l’ambiente sembrava conservare un alone di mistero spettrale. Gli occhi curiosi si spostarono sui pochi avventori e su quella bizzarra disposizione dei tavoli; non era tuttavia quello il momento di fermarsi a lungo. Individuò un posto libero tra gli sgabelli che davano sul bancone e decise di andarsi a sedere proprio lì, in attesa del suo turno; non aveva ancora le idee chiare su ciò che avrebbe trovato in quel locale e così, tanto valeva aspettare che qualche garzone si liberasse per chiedere un consiglio.
Mentre era lì, intento ad ingannare il tempo, un improvviso tintinnio sembrò ridestare la sua attenzione; cos’era accaduto? A qualche passo da lui, il più prezioso degli stemmi in suo possesso stava ancora rotolando in tondo. Come aveva fatto proprio quella spilla a staccarsi dalla sua divisa?

Il giovane Prefetto era ancora intento ad osservare il movimento rotatorio della sua preziosa spilla quando notò il movimento di uno degli avventori. Sì, il prezioso simbolo aveva fermato la propria corsa vicino ai piedi di un signore apparentemente distinto, che subito sembrò mostrare un certo interesse per quell’oggetto. Chi poteva mai essere?
Nervoso, il Serpeverde lo vide chinarsi sulla spilla per poi esaminarla. Gliel’avrebbe restituita senza fare problemi? In cuor suo Mike sperava davvero di non finire nei guai per quella sua visita ma, d’altra parte, non avrebbe di certo permesso allo sconosciuto di andarsene senza la restituzione di quanto era suo di diritto.

Un gesto repentino, un probabile colpo di bacchetta ed ecco che l’uomo sembrò venirgli incontro, con l’oggetto apparentemente riparato. Un’azione sicuramente inaspettata per il Serpeverde che, convinto della fama non proprio perbene di quel posto, mai si sarebbe aspettato un gesto simile.
In quel momento Mike avrebbe cercato di mascherare lo stupore e, senza troppi fronzoli, si sarebbe impadronito nuovamente della spilla pur mantenendo lo stile che spesso lo contraddistingueva.
Sì, dev’essere stato così, la ringrazio per il gesto di cortesia. Rispose in prima battuta prima di fissare dritto negli occhi quel nuovo interlocutore. Mike Tors Minotaus aggiunse poco dopo nell’atto di presentarsi, stringendo appena la mano dell’uomo. Sarebbe bastata come una prima presentazione? Nell’atteggiamento del mago sembrava esserci un qualcosa che lo incuriosiva ma che, allo stesso tempo, lo faceva sospettare; perché un uomo così distinto aveva scelto proprio quel locale? Il suo era solamente un pregiudizio?
Nel mentre, l’attesa al bancone sarebbe potuta diminuire da un momento all’altro. Che fosse giunta l’ora di conoscere la grande qualità e varietà di quelle rinomate bevande?


Volendo, Mike è pronto per ordinare

Quel primo contatto con il signor Remar non bastò per fugare ogni dubbio sull’uomo che gli si era fatto incontro e così, mentre il Prefetto si trovava ancora sospeso tra un primo istinto, curioso ed indagatore, ed un secondo decisamente più freddo e distaccato, Mike sostenne con energia quel primo sguardo senza proferir parola.
Mentre quell’attenta disamina era ancora in corso, ecco che un primo annuncio sembrò giustificare, almeno in parte, l’avvicinamento. Anche quell’uomo fieramente distinto, un tempo aveva avuto il privilegio di far parte della nobile casata di Salazar. Sì, tutto sembrava portare ad un semplice e simpatico scherzo del destino e così, con la preziosa spilla ormai al sicuro e ben posizionata sopra la sua verste, Mike sarebbe apparso meno sospettoso e più rilassato.
Lei è stato un Prefetto Serpeverde?
Negli occhi e nella voce del Prefetto si sarebbe potuta leggere una punta di meraviglia mentre, arricciando appena le labbra, avrebbe continuato ad ascoltare l’interlocutore che nel frattempo l’aveva invitato a sedere ad un tavolo.
Certo, l’ambiente sporco e dall’aria dismessa nel quale erano capitati non era tra i migliori per trascorrervi all’interno più di una manciata di minuti ma, per quanto possibile, Mike cercò di trattenere un moto di insofferenza verso quel postaccio. Lanciato un ultimo sguardo al bancone ed ai clienti ancora in attesa, il giovane avrebbe accettato lo spostamento se non altro per togliersi dal centro dell’attenzione degli avventori che, in precedenza, avevano notato uno strano luccichio sul pavimento e che sembravano ancora alla ricerca di un modo per sfruttare economicamente il momento.
Oh, la ringrazio dell’invito. Non ho molto tempo ma qualche minuto posso concedermelo. Rispose risoluto, prima di alzarsi definitivamente dal vecchio e malandato sgabello nel quale era capitato.
In effetti non sono un frequentatore di questo luogo… nello scandire quelle poche parole, a voce più bassa del normale, sarebbe stato piuttosto facile comprendere il suo reale giudizio su quelle quatto assi ammuffite che componevano la Testa di Porco …ma, al di là della fama, mi sono giunte delle voci sulla qualità delle bevande che qui vengono distillate.
Ormai si era alzato e, dopo aver adocchiato il posto più tranquillo, iniziò a muoversi in quella direzione. La curiosità ha fatto il resto. Certo, non me lo aspettavo così; spero che il gioco valga un po’ di Vino Elfico o di Idromele Barricato finì con una punta riflessiva, accennando implicitamente alla qualità di alcune bevande che, almeno per il momento, aveva visto in evidenza su uno di quei listini appesi alle unte pareti in legno.

Dopo quella prima visione d’insieme, il giovane Serpeverde sembrava essersi incuriosito alla figura di Vath Remar. Non si trattava solamente di una appartenenza comune alla nobile casata di Salazar e nemmeno della condivisione di quel rozzo tavolo alla Testa di Porco; in quel frangente Mike avrebbe potuto percepire una sorta di sintonia con quell’uomo così elegante e dai gusti raffinati.
Se delle motivazioni piuttosto simili li avevano condotti in quell’angusta taverna, una apparente casualità li aveva fatti incontrare e sedere allo stesso tavolo. Cosa sarebbe potuto succedere in quella mescolanza di talento e ambizione?
La conferma sulla qualità dei prodotti offerti in quel luogo giunse quasi immediatamente, ma non sarebbe stato di certo quello l’argomento principale di quella breve conversazione.
Va bene, diamoci del tu. Mike accettò quel consiglio dal signore ma, prima di riuscir a proferire delle altre parole, con la coda dell’occhio individuò la giovane cameriera del locale farsi avanti.
Salve, mi piacerebbe saggiare la qualità di alcuni prodotti che proprio qui vengono distillati. Per cominciare, mi può portare un bicchiere abbondante di Whisky Incendiario? Prepari inoltre una bottiglia Vino Elfico, la porterò con me. Fatto un breve ringraziamento finale, l’adepto avrebbe atteso l’ordine del signore prima di proseguire in quella breve e semplice chiacchierata.

Bene, prima che le nostre gole si rinfreschino a dovere, posso chiederti di cosa ti occupi? Il motivo di quella domanda, forse diretta quanto indiscreta, era ancora una volta dettato da quella semplice curiosità che nutriva nei confronti dell’uomo. Quasi a non volersi sottrarre a sua volta da quella richiesta, subito chiarì a sua volta. Quando non sono impegnato con i miei doveri scolastici, cerco di mettermi alla prova come aiutante da BiblioMagic; al momento è un buon posto. Per quanto gli piacesse quel luogo, Mike lasciò trasparire dal tono di voce una certa intraprendenza. Prima o poi avrebbe dovuto scendere a patti con la sua voglia di lasciare in qualche modo un segno nella società magica.
L’importanza delle parole è fondamentale; dalla biblioteca di tanto in tanto passano degli articoli e dei volumi davvero interessanti ma, certamente, non credo sia un lavoro che continuerò a svolgere anche dopo aver terminato i miei studi... Lavori e occupazioni; con un po’ di fortuna anche quell’argomento sarebbe potuto diventare decisamente più interessante, soprattutto davanti ad un bel bicchiere di whisky.


Whisky Incendiario in bicchiere x1
Vino Elfico in bottiglia x1

Conclusi gli importanti convenevoli e terminate le prime ordinazioni, Mike e Vath tornarono a godere di una certa discrezione all’interno del locale. La gentile barista sembrava essersi allontana e, prima di procedere all’atteso brindisi, il Prefetto ne avrebbe certamente approfittato per continuare a scoprire qualcosa sul suo interlocutore.
I gusti raffinati del mago non erano passati di certo inosservati, così come l’immagine distinta e di gran classe che sembrava rappresentare. Se avesse dovuto tirare ad indovinare la sua occupazione, quasi certamente avrebbe associato quella figura ad un alto funzionario ministeriale o addirittura ad un collaboratore personale del Ministro stesso. Sbagliò di poco la propria analisi visto che, in fin dei conti, si trattava proprio di un membro del complesso apparato governativo magico.
Sì, credo di aver compreso il tuo ruolo nell’importanza internazionale. Un ambito di sicuro rilievo anche se poco adatto alle inclinazioni del Prefetto.
La biblioteca certamente mi permette di mettere via qualche Galeone e di rimanere in qualche modo aggiornato sulle ultime pubblicazioni magiche; si tratta di un buon lavoretto ma nulla di così impegnativo e rilevante come una carica ministeriale. Per quanto l’umiltà non fosse la sua caratteristica principale, Mike avrebbe proferito quelle parole consapevole che non avrebbe certamente disdegnato un futuro dietro ad una importante scrivania in qualche ufficio pubblico; certo, G.U.F.O. e M.A.G.O. sembravano ancora distanti ma, le idee su come ritagliarsi un posto di nota nel mondo magico già iniziavano ad affollare la sua mente.
Immagino che diverse questioni lavorative ti portino spesso in viaggio nei paesi più lontani e differenti dal nostro. Nella sua immaginazione quell’impiego era rappresentato da un mix di diplomazia e di protocollo che, mischiati tra loro, davano vita ad un cerimoniale da osservare pedissequamente in qualsiasi occasione di rilievo. Era davvero così?
Con una certa curiosità e un briciolo di intraprendenza, Mike avrebbe provato a volgere a proprio vantaggio la discussione, cercando di cogliere qualche notizia in più sull’uomo e sul panorama generale.
… il che alle volte, sembra essere un bene. Tenendo la schiena ben dritta, il giovane avrebbe cercato di assumere una pozione tanto più comoda per continuare quella breve disquisizione. Da BiblioMagic abbiamo anche una sezione dedicata alle riviste e ai quotidiani e beh, sembra che in alcuni dipartimenti siano tempi difficili; spero non sia così anche nel tuo.
Appoggiando leggermente il gomito su quel modesto tavolo, avrebbe rivolto al signore dinanzi a lui uno sguardo incuriosito. Sarebbe stato possibile ricevere qualche semplice confidenza sulla situazione generale al ministero?

Non potendo ancora concedersi al piacere di un bel bicchiere di Whisky, Mike si sarebbe messo nuovamente comodo ed in attesa, tamburellando di tanto in tanto con le dita della mano sinistra. Nel compiere quel gesto, il suo sguardo si sarebbe posato per un istante sullo splendente anello gemello, prima di tornare verso il ministeriale.
La spiegazione dell’uomo sembrava filare liscia, ma non avrebbe convinto del tutto l’animo ambizioso del Prefetto. Certo, prima di intraprendere una reale carriere lavorativa avrebbe dovuto aspettare ancora qualche anno ma, al netto di importanti cambiamenti nella sua linea di pensiero, Mike era portato a credere che non tutti i posti all’interno della società fossero di egual prestigio ed importanza, men che meno al ministero.
Sarà; devo tuttavia ammettere che al momento ho una certa ammirazione per i ruoli di più alta coordinazione e responsabilità; sono un buon modo per mettersi in mostra all’interno della società. Finita la scuola, anche il Serpeverde si sarebbe verosimilmente trovato a dover lottare per mettere in mostra le proprie capacità e per assicurarsi un ruolo di prim’ordine nel panorama nazionale.
Una cosa stava tuttavia emergendo da quella semplice chiacchierata; per propensione ed attitudine, difficilmente Mike si sarebbe visto come un membro operativo per la Cooperazione Magica Internazionale, un ufficio così intento a mantenere sotto controllo le relazioni e il commercio con l’estero.
Quello che in realtà più lo incuriosiva, era invece l’ultimo dei punti che avrebbero iniziato a trattare; di carattere sveglio e loquace, Vath aveva subito colto la sua allusione a quanto accaduto alla Congrega dei Duellanti poco tempo prima. Che ne sapesse più di lui?
Già, una situazione davvero incresciosa e che rischia di minare la credibilità di un'istituzione come l’intero Ministero.
Per rispetto dei lavoratori onesti, ma anche e soprattutto per le vittime, si dovrebbe fare in tempi rapidi piena luce sull’intera vicenda. Sono sicuro che qualche zona d'ombra potrebbe venir fuori... Se ripenso che è stato perfino un docente di Hogwarts..!
Sbilanciandosi leggermente su quel fatto di cronaca e lasciandosi in parte trasportare dall’enfasi del momento, Mike ne avrebbe approfittato per porre l’accento su quanto era riuscito a leggere, qua e là, tra i ritagli di giornale che passavano da BiblioMagic o che venivano lasciati sui quattro tavoli della Sala Grande dopo la prima colazione.
Sai una cosa? In questa situazione ho davvero apprezzato il lavoro di cronaca svolto da giornalisti affidabili e indipendenti. Una prima considerazione, lasciata lì, quasi per caso, ma che avrebbe potuto animare ancor di più l’attesa di quanto ordinato alla cameriera in precedenza.

Nell’ascoltare la riflessione dell’uomo, lo sguardo del Serpeverde sarebbe corso per un semplice momento lungo il tavolo in legno al quale erano seduti; rustico e rozzo, eppure adatto allo scopo per il quale era stato progettato. Poteva forse recriminare di non essere stato intagliato con maggior maestria? Molto probabilmente non sarebbe stato ricordato per la comodità e l’eleganza ma, in qualche modo, stava svolgendo con un discreto onore la propria funzione.
Già, nessuna affermazione fu mai più vera; diversi e unici, ciascuno con i propri punti di forza, da sfruttare al meglio. Stava poi a ciascun individuo sfruttare la propria unicità all’interno della società; su quel punto Mike ne era totalmente convinto.
Il respiro e il pensiero che seguì quel momento, al contrario, fu il risultato di un’attenta opera di riflessione. Hogwarts e il futuro dell’intero mondo magico erano argomenti di sicuro interesse ma forse non adatti a quel contesto che, almeno in un primo momento, si era dimostrato cordiale e gradevole.
Vath si dimostrava in ogni caso una persona corretta e sincera agli occhi del Prefetto; attento ai dettagli e ambizioso, non si sarebbe stupito nel vedere la sua figura avanzare di grado all’interno del Ministero nel corso di qualche anno. Sì, conoscerlo ne era valsa davvero la pena.
Dopo la breve parentesi, la riflessione del ragazzo sarebbe tornata alla dura realtà. Hogwarts era stata attaccata e messa sotto scacco al suo interno da un docente, anche se le contromisure non erano tardate ad arrivare.
Mi fa molto piacere sapere che interi reparti del Ministero si stanno prodigando per la risoluzione di questo problema. Spero che si riesca a venirne fuori al più presto così da rasserenare tutto l’ambiente. Raven Shinretscu un affiliato terrorista; e pensare che è stato lui ad insegnarmi a volare, molto tempo fa. A volte stento ancora a crederci... Quanto alla sua personalissima opinione sull’operato degli Auror, lo sguardo adombrato avrebbe certamente parlato al suo posto. Hogwarts e Ministero erano intimamente collegate in quella vicenda e l’eventuale danno d’immagine arrecato ad una delle due istituzioni non avrebbe certamente salvato l’altra da responsabilità e critiche. Perchè nessuno si era mai accorto dell’attività dell’ex docente? Perché gli era stato concesso un duello alla Congrega? Si poteva ricondurre il tutto a qualche sorta di leggerezza o di sottovalutazione del pericolo?
Certo, molto probabilmente il Serpeverde non aveva ancora maturato l’equilibrio e la compostezza del fiero ministeriale ma, la verità su quella vicenda sembrava essere stata ben sviscerata dai recenti fatti di cronaca.
Equilibrio ed imparzialità; negli articoli dell’ultimo periodo era riuscito a riconoscere entrambe le caratteristiche che contraddistinguono un buon pezzo giornalistico.
Oh, certamente terrò in mente il tuo consiglio per il futuro. Negli ultimi articoli di cronaca del Profeta ho tuttavia trovato il giusto buon senso e un’ottima coerenza, anche a livello di fonti citate; a mio parere il taglio dato dalla cronista ha risposto appieno a molte delle domande che iniziavano a circolare nel mondo magico.
Il tono confidenziale utilizzato in quel momento si sarebbe trasformato in ironico nell’evidenziare: Non vorrei che quest’idea fosse orientata da interessi personali legati alla mia attuale occupazione. Un breve sorriso avrebbe accompagnato l’ultima evidenzia; in fondo si poteva pensare al suo come uno spot per poter vendere qualche copia in più del noto giornale in una sorta di conflitto di interessi.
Giunti a quel punto, la gola del Prefetto avrebbe volentieri desiderato prendersi una pausa e rinfrescarsi con l’ottimo Whisky che, proprio in quel locale, aveva assunto una certa fama.
Lo sguardo per un attimo sarebbe corso al bancone, intento a captare l’eventuale presenza della garzona. Che fosse giunta l’ora del brindisi?