Si era Smaterializzato fino dove i limiti di Hogwarts lo consentivano. Sarebbe andato volentieri a piedi, godendosi una sana quanto rilassante passeggiata, se non fosse per il timore di fare tardi e - di conseguenza - fare brutta figura con il Preside alla sua prima avventura nelle vesti di…
babysitter?
No, certo che no, non proprio babysitter, ma sicuramente un’
Ombra che vegliava sugli studenti scelti dal Professore per quella che era stata definita dal medesimo Mago come un’
escursione all’aperto con possibili rischi dovuti ad una svariata serie di fattori. Insomma, avrebbe dovuto salvaguardare gli studenti,
proteggerli da minacce che andavano oltre le loro capacità.
Attraversò i cancelli di Hogwarts e proseguì fino al giardino, agile e scattante come un felino, mentre la mente era affollata da una moltitudine di pensieri. Non si curò molto circa le possibili opinioni degli studenti riguardo alla sua presenza, forse speranzosi di avere un Auror donna come servizio scorta così da sentirsi più tranquilli, a proprio agio, e meno sottoposti alla suggestione. Un po’ come colei che lo aveva preceduto: la Goodheart. Aiden si era ben visto dal non chiedere troppe informazioni a Peverell circa l’operato della donna e del Guardiacaccia che aveva seguito i ragazzi la volta precedente, volendo restare - in un certo senso - più
obiettivo e senza farsi condizionare in alcun modo; dopotutto Peverell aveva detto di essere rimasto soddisfatto da entrambi, perciò Aiden non si fece ulteriori domande e proseguì la sua marcia all’interno dell’edificio, diretto verso l’ufficio del Preside con poderose falcate.
La mano destra andò, per un secondo, verso la fondina assicurata sul fianco destro e tenuta ferma con delle cinghie che passavano attorno alla coscia. Sfiorò l’impugnatura della stecca di Biancospino e provò un senso di vigore che placò del tutto quella poca ansia che aveva avvertito pesargli nel petto nel momento stesso in cui aveva varcato i cancelli della scuola. Mentre i propri stivali risuonavano lungo quei corridoi in cui aveva camminato e sostato durante la sua passata carriera scolastica, Aiden diede una carezza alla borsa in pelle che portava a tracolla, al cui interno vi erano oggetti e pozioni che sarebbero potuti tornare utili o rimanere superflui. Le uniche cose che mancavano all’appello erano l’amato Distintivo e l’Anello Gemello che lo teneva in contatto con Daphne. Non si era dimenticato nessuno di questi oggetti, ma semplicemente uno gli era stato requisito da Rhaegar stesso per un mese intero e l’altro lo aveva lasciato volontariamente a casa per evitare
distrazioni.
Tutto sommato, per quello che si era portato dietro, ogni cosa era al proprio posto, in perfetto ordine, come doveva essere. Aiden odiava le cose fuori posto, lo mettevano a disagio e lui non voleva di certo apparirlo. Era un Auror, senza Distintivo ma pur sempre un Auror, e se si fosse dimostrato insicuro di certo avrebbe insinuato il dubbio negli studenti circa le sue doti da
uomo d’azione.
No, il Mago di Galway camminò sicuro di sé e tranquillo, fissando la zona sgombra che aveva di fronte. A renderlo ulteriormente più saldo e composto era la presenza di un massiccio anello argentato con la testa di lupo sul suo indice sinistro. L’anello paterno non era più fissato alla catenella che portava al collo, ma era bello in mostra, a bilanciare la mancanza del Distintivo e dell’Anello Gemello.
Ancora avvolto nel proprio mantello, Aiden passò oltre i Gargoyle di guardia, dopo che questi lo lasciarono passare senza troppi preamboli, per poi bussare alla porta dell’ufficio del Preside. Era arrivato e sperò di non essere in ritardo.
Aprì la porta soltanto dopo aver ricevuto il permesso di entrare e, una volta fatto il suo ingresso all’interno della stanza, scostò il cappuccio del mantello che fino a quel momento lo aveva riparato dal freddo. Il volto di un Auror cambiato, più maturo e più responsabile rispetto a quello che si era presentato ai Tre Manici di Scopa per incontrare lo stesso Peverell, più maturo rispetto a quando aveva lasciato l’ufficio del Capo Auror, venne rivelato ai presenti nella stanza.
Gli occhi blu sembravano più profondi e severi, mentre la barba che gli incorniciava il volto sembrava essere più folta ma per nulla trasandata, non si sarebbe mai permesso di apparire in disordine ad un incontro del genere. «
Buonasera, Professore.» salutò cordialmente, aggiungendo un piccolo inchino del capo in segno di saluto. «
Noto di non essere in ritardo. Meno male.» Si tolse i guanti di pelle e aprì il mantello per poterli appendere alla cintura, sistemarsi infine il ciuffo di capelli rossi all’indietro. I capelli erano la sua mania più grande, la cosa che più amava di sé stesso, per questo se ne prendeva grande cura, in un qualsiasi modo. E la rasatura ai lati era fresca di giornata, come se l’avesse fatta apposta per quell’evento.
Il suo sguardo notò la presenza di qualche studente arrivato da poco, di cui Aiden si premurò di salutare con un sorriso e un piccolo cenno del capo, per poi individuare un uomo adulto e maturo, più anziano rispetto al giovane Mago Irlandese, forse di una decina di anni o giù di lì, vicino a Peverell. Aiden ipotizzò che si trattasse di un altro Mago addetto alla sicurezza dei ragazzi, il che lo fece sorridere. Almeno non sarebbe stato da solo.
Notò uno strano tomo svettare su un leggio a pochi passi dalla scrivania del Preside, ma - vuoi per Destino o per semplice ignoranza - il fulvo non vi badò che poche occhiate assai rapide. La cortesia e l’educazione prima di tutto e questo lo portò ad avvicinarsi all’uomo che teneva compagnia a Peverell, fermandosi proprio nel lato della scrivania in cui stanziava il Mago a lui sconosciuto, e tendendo cordialmente la mano verso di esso, presentandosi. «
Aiden Weiss. Piacere, Signor…?» Si premurò, ovviamente, dal non aggiungere il termine
Auror davanti al proprio nome. Non amava granché spifferare il proprio ruolo lavorativo ai quattro venti, per ovvi motivi, perciò bastava che lo sapesse Peverell e basta. Infondo era lì puramente come
Guardiano degli studenti che come Auror; senza contare che non voleva danneggiare ulteriormente il proprio orgoglio già abbastanza ferito a seguito della sospensione. Meritata, certo, ma pur sempre una sospensione.
Riassumendo... Aiden fa alcune riflessioni personali in merito al compito che è chiamato a svolgere. Saluta il Preside e si presenta ad Ethan, evitando di aggiungere il termine Auror a causa di quanto è accaduto di recente, oltre che per scelta personale.Aiden WeissPS: 191/191
PC: 139/139
PM: 143/143
EXP: 28
Equipaggiamento indossato:◿ Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
◿ Cappa della Resistenza;
◿ Cinturone d’Argento con Perla del Mistero;
◿ Collana con Medaglione (
Gemma: Zaffiro);
◿ Bracciale celtico originale in cuoio/dorato;
◿ Ciondolo della Scaglia di Drago (
Nota: Concordato con Camomillo per mp riguardo all'aggiunta in scheda. Se non va bene al massimo vedrò di toglierlo.);
◿ Anello argentato con testa di Lupo (oggetto comune, non magico);
◿ Ciondolo argentato con testa di Volpe (oggetto comune, non magico).
Equipaggiamento nella borsa di pelle (oggetto comune):◿ 1 x Decotto di Dittamo;
◿ 1 x Polvere Buiopesto Peruviana;
◿ 1 x Essenza di Purvincolo;
◿ 1 x Orecchie Oblunghe.
Abilità/Vocazioni:◿ Occlumante.
Nota mia personale: Non ho inserito l'Anello Gemello e il Fresbee Zannuto sebbene nella mia scheda risultino presenti nell'Attivo. Anche il Distintivo Auror è assente per via della sospensione (secondo le direttive di Rhaegar). Ho già provveduto ad avvisare Peverell di tale mancanza, seppur irrilevante all'Evento.