Issho
Fuji-Tora
«I ciechi hanno la fortuna di non poter vedere le nefandezze di questo mondo»
► Origine: Mezzo-Sangue ► Età: 44 ► Ruolo: Mago Adulto ► Scheda: Qui E cosi' come un fulmine cade giu' dal ciel sereno, cosi' successe all'interno dell'atrio ministeriale...nuovamente. Mr. Vath e' tuo cugino?! Questo si che e' divertente. Esordi' a tono elevato, ricomponendosi subito dopo e sorridendo alla ``ragazzina`` dei suoi felici ricordi giapponesi. Credo avro' assegnato l'ufficio accanto al suo...un tipo particolare il biondo orgoglioso. Forse riusciva a farsi un quadro leggermente piu' chiaro di quello che era stata la vita di Lia, di come quella ragazzina il giorno prima, al tramonto, felice e spensierata riusci' a trovare la forza di un gesto estremo che il giorno dopo, nell'anonimato, l'avrebbe portata a ``scappare`` via dal Giappone. Presero posto sulla panchina; v'era molto spazio fra loro e i dipendenti che nel loro via-vai si muovevano come formiche nei locali dell'istituzione. Non pote' non notare le lacrime appena asciutte in volto della fanciulla glaciale, quasi debole caratterialmente, confusa, ma piena di orgoglio...doveva essere una cosa di famiglia a questo punto. Gia', Nankurunaisa...non ti dissi che cambia le cose perche' ricordo di aver detto ``sistema`` ogni cosa. Noi alla fine dei conti non siam che ``altre cose`` con ``altre`` qualita', sensazioni, carattere, ideologie e volonta'. Sorrise calorosamente solo come lui riusciva a fare verso a chi provava affetto, per poi continuare. Sai, Lia-san...E' proprio quel concetto di sistemazione delle cose che mi ha portato in Inghilterra. Quel giorno, durante il tramonto, l'ultimo giorno, ho sentito, percepito qualcosa nel mio animo che non son riuscito a identificare fino a qualche mese fa. Sicuramente tutte le mie idee ideologiche sulla politica interna e estera hanno contribuito, cosi' come i miei studi sulla lingua, pero' solo giorni fa son venuto a capo dell'inghippo. Sospiro', fissando ora il vuoto, un punto morto della zona, poggiato sul suo bastone. Io odio lasciare le cose a meta'. E quel giorno, quando sei andata via, il mio animo era in subbuglio perche' non avevo completato il mio percorso insieme a te. Tossi' per schiarirsi la voce rauca per ritornar nel mondo terreno con i sensi e rivolgersi alla donna, dandole un amorevole e delicato colpo in testa col bambu'. Sicuramente avrei dovuto aiutarti con questo tuo problema d'orgoglio. Avrebbe detto ironicamente a seguito del colpo, per continuare. Poi forse sarei dovuto fuggire insieme a te. Nelle avventure, gli aiutanti del protagonista delle loro storie son i primi a dover sacrificarsi per il compimento dell'obiettivo. Io mi ricordo di una Lisa-chan inesperta, spaventata e nel caos. Ricordo anche i suoi momenti felici, i suoi apprendimenti con me sulla vita. Ricordo infine la sua richiesta di aiuto, della mia partecipazione e del tramonto estivo...ma non ricordo di averti cercato o aver continuato con te la nostra avventura. Tu avevi ancora il tuo obiettivo da portar a termine,capire chi sei e cosa non sei...cosa vuoi o non vuoi. Poggio' le sue grosse spalle sullo schienale della panchina, quasi addolorato, per riprender. Io, da aiutante del ``tu`` protagonista, non ho continuato la storia. Ho sempre pensato che fosse la tua scelta, forse era bene cosi', forse un tuo desiderio. Non mi son soffermato a rimuginarci sopra...ho digerito subito il problema. E' vero, sei stata poco in Giappone, forse mi ero affezionato troppo presto come un padre ai suoi figli, ma rimane il fatto che il mio, forse, e' stato un comportamento egoista e menefreghista. Da qui riesco a spiegare il fremere del mio animo che non son riuscito a capir a cosa fosse dovuto fino a qualche minuto fa. Questo e' un peccato che forse da oggi posso cominciar a redimere. Sorrise un'ultima volta, mentre fissava nuovamente dritto negli occhi della ragazza. Era sempre stato innamorato dei suoi occhi, avevano un carisma non indifferente: innocenti, forti, delle volte spettrali e specchio della sua anima. Ogni volta che li guardava, partiva in automatico la sua mano destra a scombinarle i capelli. Era un monito, la mano del sen-sei. Ora sei qui, quindi non vedo perche' non dovrei rientrare nei panni dell' aiutante eheeheh. Decise di risollevare l'atmosfera che si era fatta un po triste, smorzando il discorso. Anche questo si sistemera', come abbiamo studiato. Dopo tutto sono il tuo...come dicesti... a si, Ikigai, no?Come era solito fare, di carattere, avrebbe subito lanciato una domanda quasi imbarazzante alla fanciulla, per non tornare piu' su quei tristi pensieri. E soprattutto....hai trovato, come dicono qua, un Boyfriend?