Doubt is the new truth, Colloquio d'orientamento

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view post Posted on 13/3/2018, 18:13
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Era un giorno particolare per il giovane corvonero, quel giorno avrebbe dovuto dedicarsi al suo futuro, ebbene sì anche per lui era arrivata l’ora di concedersi del tempo insieme ad un docente per discutere di ciò che avrebbe fatto una volta finita la scuola e soprattutto su quali materie avrebbe dovuto concentrarsi per arrivare al suo obiettivo.
Ecco, quale era l’obiettivo di Derek, purtroppo al momento era ignoto, la cosa più grave è che era sconosciuto anche lui. Probabilmente avrebbe dovuto seguire un percorso guidato nella sua mente. Doveva pensare a quali erano le materie che lo avevano interessato ad Hogwarts, cosa conosceva realmente del mondo magico estero. Considerato che le uniche due cose che aveva visto del mondo magico erano Hogwarts e Diagon Alley…..anzi no…c’era pure Hogsmeade.
Tutto ciò non aiutava la mente confusa che aveva in quel momento. A cosa doveva pensare? Alle sue attitudini? A quale lavoro avrebbe svolto? O voluto svolgere? Quali erano le sue conosscenze?
Tante domande, forse troppe senza una vera e propria risposta. Non ne aveva la minima idea.
Derek si trovava nel suo dormitorio, nella sua stanza, si stava vestendo, era ormai giunto il momento di quella cravatta bronzo e blu, e come sempre non riusciva ad annodarla quando era nervoso. Si guardò allo specchio e respirando profondamente ci riprovò.
Erta venuto piuttosto bene, si mise il maglione ed infine acchiappò il mantello e scese nella sala comune, poche persone erano presenti, come ogni mattina non fece a caso a chi c’era e andò verso l’uscita mentre indossava il mantello. Una volta uscito si rese conto che doveva andare al quarto piano…

*No no, la torre del preside è al quinto piano!*

La giornata continuava di bene in meglio, non sapeva nemmeno dove andare. Ottimo. Prese a scendere le scale, per fortuna erano solo due piani dalla torre di divinazione…oddio….divinazione! Aveva una montagna di compiti da fare e divinazione era fra quelle materie che più in assoluto detestava, ma la conoscenza era conoscenza è la sua sete non si fermava perché quel qualcosa non era gradito, anche se in cuor suo sperava di non superare quel G.U.F.O. , giusto per non continuare una volta al sesto anno.

*Pensieri degni di un corvonero, non c’è che dire*

Continuò a scendere pensando a cosa diamine avrebbe dovuto dire al preside in quel colloquio di orientamento, davvero non ne aveva la minima idea, e più pensava al fatto che non sapeva che dire più camminava velocemente verso la meta, chi corre verso qualcosa che non vuole raggiungere? Probabilmente uno sciocco.
Ecco cosa era, uno sciocco che non aveva le idee chiare, ma poi, chiunque andava a fare questi meledetti colloqui sapeva che fare della sua vita? E se poi non si superano i G.U.F.O. necessari?


*Così Hide! Aggiungi legna al fuoco!*

Ormai era lì, era arrivato davanti l’ufficio del preside senza accorgersene, magari avrebbe potuto dire che non ne aveva idea, magari il professore lo avrebbe aiutato….o magari no.
Prese tutti i suoi dubbi e salì quelle scale che in teoria avrebbero dovuto essere celate da un gargoyle. Alla fine era meglio così, non era mai stato lì e non sapeva come entrare. Per fortuna il preside lo aspettava.
Arrivò davanti ad una grande porta in legno, quale fosse, che importanza ha?!?
L’importante era bussare, alzò la mano ma rimase con il pugno fermo a mezz’arria, pensando a tutti i suoi dubbi.

*Coraggio…coraggio…C…O…R..A..G…G..I..O*

Urlò una voce nella sua testa, senza pensare bussò alla porta, il rumore lo fece svegliare da quella catalessi di dubbi che lo attanagliavano, meglio di una sveglia a furia di ceffoni. Le sue orecchie si tesero per sentire se avesse o meno avuto il permesso di entrare.



 
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view post Posted on 17/3/2018, 18:06
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Con il passare del tempo, e l'andare degli anni, il sabato pomeriggio era andato assumendo un nuovo senso, inedito, colorandosi lentamente di sfumature del tutto inattese, come se in fondo il Demiurgo avesse improvvisamente deciso di darsi ad un tardo Manierismo di matrice impressionista, sfidando le più note ed acclarate regole compositive, alla base della civile e moderna convivenza. Così doveva essere? Smettere di scorrazzare su e giù tra Londra ed Hogwarts era stata una sorta di tacita benedizione, nuovi margini di intermediazione erano possibili, scenari inediti si aprivano, non era più perennemente in affanno, non aveva troppi impegni arretrati, il che era un sollievo, più psicologico che altro, e passate una lunga serie di boe non poteva che esserne grato al cielo. Certo, da lì a trascorrere il sabato in un pur prolifico Otium letterario ne sarebbe sempre corso, le abitudini erano dure a morire, e probabilmente non lo avrebbero mai abbandonato, ma era comunque un notevole passo avanti. Certo, restava il Wizengamot, presto o tardi l'avrebbero chiamato, era nell'aria. La quiete prima della tempesta. Non era plausibile che la scampassero incolumi, qualcosa sarebbe tornato a succedere, qualcosa bolliva in pentola, come sarebbe stato possibile ipotizzare il contrario? Crisi economica, sfaldamento morale e sociale della coesione della loro bella e classista Societas, -ismi in rapida quotazione, attacchi circostanziati ed isolati, che come gocce d'olio bollente ricadevano lentamente da una lanterna preda di un vento troppo forte, mal assicurata, e rassicurata. Ne avrebbero pagate le conseguenze, certo, lo sapevano, ma cosa era possibile fare? Probabilmente nulla. Fare nulla non era certo la migliore e più profetica delle possibili soluzioni, ma l'arsenale era terribilmente scarno, e tragicamente costoso. E se agendo, avessero scongiurato la minaccia ad Est? Urla e proteste del popolino, geloso di quei diritti violati, in nome di quella stessa sicurezza tanto acclamata in piazza. Qual era il giusto prezzo? Probabilmente nemmeno il Re degli Scolasti ne sarebbe uscito vittorioso, se ne sarebbe dipartito, oltraggiato, offeso, sdegnato dalla perdita di tempo sofferta e patita, in nome di quegli ideali che in fondo non interessavano veramente più a nessuno, di cui restavano solo i nomi, significanti vuoti, svuotati, di qualsiasi significato, sacrificati in nome di una qualche stramba, e vetusta tolleranza culturale e politica. Nomi invocati a gran voce, da tutti, salvo poi tirarsi ineluttabilmente indietro all'ultimo minuto, giunti inesorabilmente al momento di pagarne le conseguenze. Che fosse la politica del ben godi? La cuccagna? Il cui albero si pretendeva mai sfiorisse, in una congiunzione ideale di intenti e nobili moventi che poteva vantare tranquillamente di affondare le proprie radici nella notte dei tempi, in quelle elargizioni che già Caligola in bronzo versava in quel primigenito idillio plebeo, alle folle al Circo. Chi doveva pagare il conto? Qualcuno avrebbe dovuto, presto o tardi, non si poteva uscirne. I soliti noti? Ce l'avrebbero fatta? A quale costo avrebbero incassato quell'ultima tegola? Certo, il Bene Comune, erano solo 4000 anni, perché non proseguire su quella strada per ulteriori 4000? Ma ci sarebbero stati davvero? Il Bond Hobbesiano avrebbe retto quell'ultima estrema tensione? I fedeli servitori dello Stato avrebbero retto il fronte ancora una volta?
Erano forse le otto del mattino, di un tiepido sabato affacciato sulla primavera, quando aveva cominciato, era già trascorso del tempo, ma la situazione non era cambiata più di quel tanto. Il Mago svettava sulla stanza, a cinque gradini di altezza, sulla piattaforma di una comoda scala, armato di spolverino intento a rimuovere la polvere in eccesso, dalla prima occupante del suo Ufficio: la libreria. Un'operazione lunga, meticolosa, certosina, intervallata ed accompagnata da grugniti soddisfatti, di vecchi Amici ritrovati, commenti estasiati, vecchie conoscenze dimenticate, e riscoperte, e puntigliose annotazioni, mentalmente trascritte, dal giovane assistente, che ai piedi della scala, sudava freddo, da ormai almeno un paio d'ore, rimirando il Mago volteggiare a qualche metro d'altezza, in veste da camera. Il tenue lilla della lunga veste ricamata del Mago, si sposava bene, con la semplice ma elegante tunica immacolata e candida del giovane fanciullo, dalla pelle quasi ebano, ognuno aveva la sua funzione, ed un compito preciso, che evidentemente stavano assolvendo, come una squadra ben rodata, ed affiatata, da anni di pratica. Una delle alte finestre provvidenzialmente socchiusa lasciava uscire dalla stanza un vorticante pulviscolo, sospinto all'esterno, da una brezza che di naturale sembrava non aver molto, il camino andava, il fuoco lì albergava, come in qualsiasi altro giorno dell'anno, gregario costante di quell'alcova incantata. Le fiamme danzavano, spettatrici di quelle pulizie primaverili, non troppo improvvisate, ma ugualmente efficaci e radicali, per quanto procedessero non propriamente alacremente, di quel passo avrebbero impiegato qualche anno. Ma in fondo, era anche un buon modo per fare ricerca, per quanto i libri fossero meticolosamente catalogati, non c'era registro che reggesse il confronto con una rapida ed approfondita occhiata di persona, da parte di chi li aveva amabilmente collezionati, ereditati, e scritti, nel corso di una pur lunga esistenza. Amici di un lungo viaggio, certo, una minima selezione, ma pur sempre fedeli gregari, insostituibili, scarrozzati con amorevoli cure su e giù per il Mondo, tra Londra e Samarcanda, tra Edimburgo e Kyoto, àncora con il passato, con ciò che era stato, con la Storia, più o meno lontana che fosse. Certo, qualche noia, non poteva dire che viaggiare leggero rientrasse tra le sue possibilità, una biblioteca ambulante aveva qualche inconveniente, forse più d'uno, ed anche a sistemazioni c'erano quel minimo di prerogative da soddisfare, ma in fondo... Ciò che andava fatto, andava fatto, non ce n'era, era così.
Tra gli svolazzi dello spolverino, ed un sorriso ora ampio, ora sghembo, era grato al cielo di non aver impegni in agenda, per quanto questo non volesse dire poi molto. E cosa ancora più sostanziale, c'era ancora del margine prima delle dieci, per portarsi avanti con il lavoro. Ora che giungesse l'ora di un The ci sarebbe ben stato tempo e modo di darsi una ripulita, dopo un lavoro tanto spossante, di darsi un tono, di riprendersi il suo trono, ed imperturbabile attendere la venuta del giovane visitatore, da dietro la sua incantata, e fedele linea Maginot, pronto a resistere all'ultimo sangue, sino all'ultima stoccata, o al primo sangue. Certo, c'era tempo, avevano fatto colazione di buon ora, i privilegi tutti nordici, ben lungi dalle tardure mediterranee, il tempo non mancava, almeno un altro paio di scaffali, almeno un altro paio di scoperte! Sembrava che in seconda fila, nascosti nella penombra della già soffusa luce della stanza si annidassero, e celassero alla vista, i più cari amici di quella che era stata una ormai lontana e distante giovinezza, le sorprese si affastellavano, numerose, copiose, come fiori e frutti nella tarda primavera, come caduti al termine di una Grande Battaglia. Del resto, aver riavuto il suo ufficio, tanto lavoro gli era costato la prima volta arrangiarlo come si sarebbe convenuto, troppo lavoro pensare di rifarlo una seconda volta, e ora che l'aveva nuovamente perso? Perchè andava detto, era stata un'impresa, una vera epopea, traslocare era sempre una tragedia. Eppure, la luce che aveva 'ereditato' era accettabile. La luce, ed i libri non erano mai andati troppo d'accordo, in più d'un senso, o meglio, era sempre stato un rapporto più complesso di quanto non fosse lecito attendersi, servivano un minimo di cure, attenzioni particolari, che non tutti erano disposti a prestarvi, e pazienta, che i giovani non potevano avere, o vantare. Non troppa luce, quindi, un'aria viziata quel tanto che bastava, non troppo fresca, ma neanche troppo calda, un leggero strato di polvere, in quella loro alcova incantata, riparata da nefaste influenze esterne, pronti ad aprirsi e svelarsi a chi avesse l'ardire di prestarvi orecchio, attenzione, e cuore. Polvere che non andava rimossa con irruenza, ma anzi, coltivata con pazienza e cura, alleata di quell'estrema opera di salvaguardia, a patto, certo, che non andasse ad intaccare quel sottile quanto fragile equilibrio dei sensi, e delle potenti forze chiamate lì a concilio, coacervo di inaudita potenza, in unione d'intenti con chi era stato, un Tempo, ancora lì presente, indirettamente, con quanto di più nobile potesse restare, come traccia, il Pensiero. In fondo, a ben vedere, era un Santuario, un reliquiario, di estrema potenza, il Sancta Sanctorum difeso e protetto con abnegazione dal suo Sacerdote.
Un colpo secco.
Un secondo colpo secco.
Il giovane impallidì, al pericoloso tentennare dell'Anziano Mago, colto alla sprovvista, catapultato improvvisamente nelle sue comode, basse, scarpe, da quel più confortevole ed avvezzo Iperuranio. Nemmeno il tempo di lanciarsi in sperticate, e spericolate elucubranti elucubrazioni su chi fosse, che era già tempo di concedergli una parola. Anche il sabato? Non c'era più pietà? Cosa potevano volere da lui? Il solito studente? Ma che importava, in fondo? Non attendeva nessun Ministro, o il Plenipotenziario di un qualche strambo Paese del centr'Asia, eccessivamente fissato sul protocollo, e l'etichetta. Un'intervista, e molto altro. Uno sguardo fugace alle spalle, il trespolo vuoto, solitario, quel senso di incompiuto cronico, quella sensazione che in fondo mancasse davvero qualcosa, non era del tutto erronea.


Avanti!

Ecco.
Anche quello era fatto.
Un'altra cosa fatta?
Restava un piccolo cruciale dettaglino.
Calarsi incolume dalla sua torre d'avorio...

 
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view post Posted on 18/3/2018, 20:41
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Sembrava che tutto stava procedendo per il meglio, quel sabato mattina. C’era solo qualche dettaglio che faceva presagire che la conversazione con il Preside avrebbe preso pieghe non prevedibili.
Il primo dettaglio era di gran lunga il più temibile, Derek non conosceva il Preside, attenzione, lo aveva visto a lezione ed aveva interagito con lui in precedenza, ma mai nel suo ufficio da soli. Il secondo dettaglio va a braccetto con il primo, sia per importanza che per capacità di rendere quella discussione sterile è che le sue uniche interazioni con lui riguardavano una materia, e non altro.

Ma andando con ordine passiamo al terzo dettaglio, quella mattina l’oggetto della discussione non era qualcosa che si poteva apprendere dai libri, o qualcosa alla quale la conoscenza pregressa con l’ausilio di un bel ragionamento avrebbe potuto portare il giovane a dare una risposta esaustiva. Qui si trattava di una “materia” completamente diversa, e Derek non era preparato né tanto meno avrebbe potuto esserlo leggendo un libro. Si trattava del suo futuro, adesso ci si aspetterebbe un'ambizione o una forte volontà a perseguire una via, ma la semplice verità è che lui non aveva una minima idea di cosa c'era fuori dalla scuola, non conosceva molto bene il mondo magico ad di fuori di quelle mure. Tutto ciò era snervante, avrebbe dovuto informarsi prima sulle possibilità che gli si stagliavano davanti, ma il peggio è che tutto era subordinato a quei dannatissimi G.U.F.O., ebbene si, le materie in cui avrebbe ottenuto un G.U.F.O. erano quelle che avrebbe potuto seguire sino ai M.A.G.O. e che avrebbero determinato quali carriere intraprendere. In tutto questo avrebbe dovuto scegliere le materie in base a quale carriera gli interessasse di più. Ma forse il punto cardine era un altro, studiare. Ma quel colloquio era obbligatorio...e tutto ci riporta dietro quella porta.

Sembrava che fossero passate era geologiche da quando aveva bussato, e l’attesa di una risposta dall’interno gli stava facendo torcere le budella. In quel momento avrebbe potuto godersi una bella giornata di inizio primavera ad Hogsmeade se non andare per i giardini di Hogwarts senza un solo pensiero per la testa.
Probabilmente avrebbe dovuto ammettere a se stesso che non poteva rimanere studente a vita, e che prima o poi, persino lui, avrebbe lasciato la scuola alla volta di nuove entusiasmanti scoperte, la domanda era: Quali entusiasmanti scoperte?
Non appena ebbe una risposta dall’interno trasalì, chiuse gli occhi, respirò profondamente e fece scivolare la mano sulla maniglia aprendo la porta, la spinse per dargli lo spazio di entrare nell’ufficio.
Era ormai entrato quando disse.


Buongiorno Professore.

Alzò gli occhi verso il trespolo in direzione della scrivania e non vide il Preside, così si guardò attorno finché i suoi occhi non incrociarono la figura dell’anziano professore, stava davvero facendo le pulizie?

Non vorrei averla disturbata, Professore.


Asserì mantenendo un’espressione serena e ripendosi in testa un mantra per non guardare quella situazione con aria interrogativa, sembrava davvero che lo stesse disturbando, d’altra parte era pur sempre sabato mattina ed era pure presto. Così alzando lo sguardo cercando una risposta nel viso del professore continuò.


Ero passato per discutere con lei in merito ad un colloquio di orientamento professionale, non ho un vero e proprio appuntamento, posso tornare in un altro momento se preferisce.

Con educazione indietreggiò verso l’uscita mantenendo il viso rivolto verso il professore, era sull’uscio della porta pronto a fare dietro front è tornare in seguito, mise la mano sulla maniglia della porta pronto per chiuderla dietro di se dopo che il professore avrebbe proferito parola. Anche se sperava che gli avrebbe concesso di rimanere per il colloquio.



 
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view post Posted on 22/3/2018, 22:41
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Una situazione peculiare.
Non rientrava nei piani, certo, eppure, la frittata era ormai fatta, tanto valeva non darvi più di quel peso che tanto non avrebbe avuto. Era vero anche che non lo attendeva, ma da lì a smarrire la bussola di qualche ora, ne correva. La funzionalità di Atlante? Se la sarebbe potuta prendere con lui, ecco, anche se per la verità il povero disgraziato aveva fatto del suo meglio per avvertirlo, per tempo, del correre pretestuoso del tempo. Non ci fossero stati di mezzo i Libri, probabilmente l'avrebbe anche vinta. Atlante, vuoi per la sua natura, era più preciso di uno Svizzero dell'Elvezia, quella vera, era in grado di spaccare il secondo, efficiente dal primo all'ultimo, ed a volte riusciva ancora nel contagiarlo, certo, non dovevano esservi di mezzo Libri, o The, in tal caso, lo sapevano, la battaglia era persa. Non v'era soluzione alcuna percorribile, privarsene l'avrebbe ucciso, ed in fondo, a che pro? Perchè farlo dopo tutto? Perchè insistere su quella strada dannata, lastricata di dolore, della fretta? Non ne sarebbe mai potuto uscire nulla di buono, lo sapevano tutti. Eppure, abbracciare la fretta, per inseguire un'efficienza perduta, e forse mai padroneggiata veramente, era una tentazione troppo grande per molti, che ne cadevano schiavi, del vizio prima, del peccato poi, dannati infine. Un lungo inesorabile processo di corruzione, lento, distruttivo, annichilente.
Ma la porta si era aperta, ed il giovane ospite atteso, e non atteso, era arrivato. Era lui, il Corvonero. Sorrise compiaciuto, dominando almeno in un senso la scena, certo, non era propriamente andata come pensava, come si sarebbe convenuto andasse, ma che importava? Per più di qualche verso era una visita attesa, dopotutto. Con che coraggio avrebbe potuto negarsi? Non era candidato ad alcuna carica pubblica, non c'era possibilità di scandali, la sua eccentricità lo precedeva ormai di qualche continente, inutile turbarsene. E si poteva dire tutto, meno che l'Anziano risultasse a disagio, se non del tutto divertito, sciabolando soddisfatto gli ultimi colpi, prima dell'onorevole ritirata. Avrebbe concluso in un secondo momento, il giorno successivo? Non c'era fretta, perchè avrebbe dovuto averne? Non sarebbero sicuramente scappati, e l'avventato profanatore avrebbe sicuramente avuto di meglio da pensare che non la polvere, una botte di ferro? Forse, ma anche quello non era troppo rilevante in quel momento. Questi era giunto, presumibilmente proprio all'orario giusto, come sembrava voler trasparire dalla soddisfatta sicurezza innegabile che la gestualità del corpo lasciava trasparire, ed era del tutto in diritto di essere lì, a pretendere la sua giusta quotidiana razione di attenzione, gliel'avrebbe concessa? Certo, c'era sempre una seconda via, ma a che prezzo, e per quale ragione? Una scusa era lì, a portata di mano, sarebbe bastato afferrarla, distendere la mano, stringere il pugno, e sventolarla al Mondo, certo, ci avrebbe rimesso la faccia, del tutto inutilmente, senza una qualche valida ragione, senza nulla che anche solo giustificasse quell'estremo ultimo peccaminoso rifiuto. E rimetterci la faccia era qualcosa di estremamente spiacevole arrivati a determinati traguardi, un'intera esistenza di reputazione conquistata con la cappa e la spada, nel Bene e nel Male, gettata alle ortiche, per proseguire i diletti di un bambino? Non era ancora giunto quel giorno, non poteva pioverci.


Ah! Mr. Hide, ma che piacere!
Nono, si figuri, sono subito da lei, ci mancherebbe altro.


Il tono di voce di sempre, forse solo incredibilmente alto, quasi si sentisse in dovere di compartecipare a quella comunione di spiriti con le alte quote, se non con l'elevazione di spirito, benchè avesse toccato il cielo con un dito non meno di una mezz'ora prima, almeno con qualcosa di tangibile, ed evidente per tutti, anche il nuovo arrivato. Sì, ecco, il tempo di rimettere a posto? Cavarsi fuori dall'impiccio, evitando possibilmente di rompersi qualcosa, il che certo non avrebbe guastato, riguadagnando la sicurezza del I piano, un salto di pochi metri, in fondo, che poteva mai essere? Ecco, forse per uno sbarbato del II Anno avrebbe anche costituito un certo fascino tentare l'impresa, qualcuno l'avrebbe sicuramente soccorso, ed avrebbe sempre potuto addurre le frivolezze squisitamente giovanili a scusanti di quasi ogni genere di idiozia, all'opposto della linea del tempo, tutto era terribilmente cambiato, ingessato, per un'infinità di ragioni, in più, ultimo ma non ultimo, era un Peverell. Qualcosa doveva pur contare, ancora. L'ultimo della sua stirpe, a fronte dei più recenti sviluppi. Tiri mancini della Tuke?
La comparsa repentina di una seconda sottile asticella di legno, ed il rapido scambio di mano con la sfortunata quasi gemella alla nascita, sembrò essere il là definitivo perchè infine qualcosa stesse per accadere. La brezza cessò istantaneamente, come se un talentuoso muratore avesse infine alzato quel vallo d'Adriano tanto a lungo invocato, tanto grande e forte da bloccare il passo anche ai venti, in un'angusta valletta delle Highlands. La finestra si chiuse, la luce tornò a farsi ferma, stabile, baluardo contro le insidie che si sarebbero potute celare nell'oscurità, o nella troppa luce. Gli assoluti erano tutti da scartarsi a priori, qual era in fondo la differenza tra oscurità, e troppa luce? Passata in rassegna l'intera curvatura delle possibili declinazioni dell'animo umano, i due estremi sembravano minacciosamente coincidere, quasi toccandosi, come inesorabilmente non potevano fare a meno di fare Alaska e Kamchatka, negarlo, le avrebbe private della loro stessa essenza, senza la loro essenza, avrebbe avuto senso continuare e perdurare nell'essere?
Senza perdere ulteriore tempo, senza destare alcuna reazione nel giovane assistente che imperturbabile assisteva, prese a galleggiare aggraziatamente a mezz'aria, percorrendo una seconda scala, decisamente meno irta di quanto non sarebbe stata la precedente, riguadagnando in breve tempo quello che sino a prova contraria era il suo Ufficio. Ottimo, che fosse quindi tempo di proseguire? Riguadagnò il mantello viola, dimenticato sulla bassa poltrona di destra, senza non poter constatare di come già il capo riottenuto in parte gli desse un tono decisamente diverso, più presentabile? Quanti inutili formalismi, in fondo! Certo, una questione di apparenze, ed un sacco di Storie. Ormai il giovane, l'Anziano, e l'assistente non erano molto distanti, confinati in quella ristretta area dell'Ufficio, tra la soglia, le poltrone, e la scala. Tempo di muoversi?


Semplicemente splendido, la aspettavo, ma quando ci si diverte, il Tempo vola, per così dire! Prego, si accomodi, sospetto che sia proprio l'ora di un The, come potrebbe non esserlo? Ma prego, veniamo a noi. Per noi è un piacere averla qui, naturalmente. Confido sia a conoscenza dell'estrema importanza del momento nel suo percorso non solo accademico, ma prima posso offrirle magari qualcosa? Proprio un The?

Con fare pratico, tornò a riguadagnare la posizione di sempre, dall'altro lato della Maginot, spiccando in contrasto alla luce alle spalle. Il tono di sempre, rotacismi, francesismi, vocalismi, pause, accenti, sfumature sorprendenti ed inaspettate, perchè per quanto la modernità l'avesse scordato, anche parlare era un'Arte, il Verbo aveva una Sua alta dignità, era potenzialmente tutto, e gli andava tributato il giusto rispetto. Tutto stava con una certa innata calma tornando alla normalità, il giovane avrebbe preso posto, su una delle poltrone di sempre, ed avrebbero iniziato una pacifica discussione, qualche colpo di scena, non poteva mancare, qualche insolita richiesta, calorosi ringraziamenti, ed un sentito arrivederci? Che tutto fosse destinato a sublimarsi in un'unica bolla di sapone? Che fosse prematuro tirare le somme, prima di aprire il bilancio? Tornò a sorridere al giovane, indicando le sedute, mentre il secondo giovane scompariva oltre la seconda porta, in fondo avevano tutti qualcosa da fare, ed era bene che lo facessero. L'iniziativa tornava nelle mani del giovane, mentre l'Anziano Mago prendeva posto in poltrona, affondando lentamente nell'imbottitura, rilassandosi infine. Il sollievo? Era tempo di tirare un respiro.

 
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view post Posted on 29/3/2018, 11:12
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Ovviamente sperava che il Preside acconsentisse ad incontrarlo nonostante fosse senza un vero e proprio appuntamento, ma ormai il quinto anno stava volgendo al termine e doveva fare quel colloquio, sapeva benissimo di non sapere cosa fare, ma anche che avrebbe avuto altri due anni ad Hogwarts per riflettere sulle possibilità che gli si stagliavano davanti.
Essendo un corvonero non avrebbe mai cercato di studiare solo quelle materie utili ad una carriera futura, sapeva che avrebbe continuato a studiare tutte le materie, G.U.F.O. permettendo. Così attese la risposta del professore con un misto di sensazioni contrastanti, doveva fare quel colloquio e la volontà di non stare seduto lì a parlare di cose che non si sarebbe concretizzate se non prima di altri due anni e mezzo.
Non appena il professore acconsentì ad incontrarlo un piccolo sorriso si dipinse sul volto del ragazzo. Vide il professore scendere e prendere posto alla sua scrivania. Il cuore sussultò nel momento in cui il professore fece menzione dell’importanza di quell’incontro, guardò in direzione della scrivania e abbassò la testa cercando di raccogliere il coraggio per intraprendere quel viaggio alla scoperta di cosa avrebbe potuto essere nel futuro e salutò l’ultima possibilità di svignarsela tornando magari un altro giorno.
Camminò fino alla scrivania dalle purpuree poltrone e il suo sguardo cadde inevitabilmente sulla fenice posta sul lato sinistro della scrivania, un animale dalla rara quanto unica bellezza. Si fermò davanti alla scrivania, guardò il preside e disse quasi senza pensare.


Sono consapevole dell’importanza di tale incontro, ma credo anche che i due e mezzo che mi separano dal finire la scuola possano riservare momenti di riflessione e di motivazione in vie inedite in questo momento. D’altra parte la conoscenza e l’amor per essa riserva sorprese che facilmente possono spiazzare, dar consapevolezza ed addirittura irretire.

Prese posto sedendosi sulla poltrona di destra così da aver visione sia del mago sia della magnifica creatura, non era occasione giornaliera poterne godere e di certo non si sarebbe fatto scappare il momento. Aveva sentito voci sull’ossessione del Preside per il the ma non immaginava fossero vere, oltre tutto quella mattina non aveva fatto colazione dato il delicato momento che si accingeva a vivere, ma forse era proprio tutto quello che lo spinse ad accettare, avrebbe potuto far finta di bere se non sapeva che dire, giusto per prender tempo e riflettere qualche istante in più.

Grazie Professore, vada per un the.

Guardò il professore come se si aspettasse qualche domanda, un momento di raro imbarazzo per il corvonero, non sapeva come funzionavano questi colloqui d’orientamento professionale ma era sicuro che da lì a poco lo avrebbe scoperto.


 
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Un primo sguardo.
Un secondo sguardo, forse un terzo.
Stavano ormai iniziando i giochi, la musica era già nell'aria, allineati sulla linea i cavalli mordevano i morsi dietro i cancelli. Era una gara? Tattica, strategia, forza... cos'avrebbe vinto? Cosa sarebbe stato premiato? Chi avrebbe osato la prima mossa? L'obiettivo era chiaro e semplice quanto poteva sembrare in un primo momento? Non lo era? E se lo era, sarebbe stato raggiunto in un tempo ragionevolmente certo? Un passo alla volta, il Corvonero sapeva cosa voleva prima di varcare quella soglia? Era tutto un bluff? Presto o tardi quella decisione avrebbe dovuto prenderla, prima era meglio era. Quanti in quella stanza lo stavano pensando? Poteva essere già quello un problema? La tentazione di non scegliere... L'illusione che dopo tutto il Tempo abbondasse, e ci si potesse permettere il lusso di rimandare ancora per qualche tempo, dopo tutto che differenza poteva fare uno o due mesi? Era davvero così? Dannata fretta, avrebbe fatto irruzione da quella porta? Eppure, un passo alla volta. Tutto si sarebbe sistemato, in fondo succedeva sempre. In un modo o nell'altro. Sorrise al giovane, accennando con la sinistra al servizio da The.
Era ormai tempo.


Ottimo, allora come sono solito dire si schiarisca le idee, e avanzi richieste precise. Una buona regola che in realtà potremmo tenere a mente anche per la prossima ora, Dei piacendo, non trova? Il rischio è di essere fraintesi, e le assicuro che si prenderanno tutto il margine che lascerà loro. Per me, un The, e due di zucchero.

Una premessa decisamente più complicata del previsto. Per che cosa? Il raffinato, ed insospettabile servizio, si animò. La teiera sbuffando prese a riempire una tazzina, già in movimento, con tanto di piattino, in direzione del primo grazioso cliente, inseguita a ruota dalla delicata e un po' rude zuccheriera, che mulinando un cucchiaino d'argento, sembrava ansiosa di portare a compimento il suo uffizio, stanca di quella forzosa quiescienza, stanca delle chiacchiere, ma obbediente agli ordini impartiti. Come se ne avesse avuto scampo. Compiaciuto, il Mago, sorvegliava, e non, l'operazione. Più d'un grattacapo, ne era già emerso! Insopportabile d'una zuccheriera.
Era quasi giunta l'ora del The.


Ha ragione, in teoria e anche in pratica ha ancora diverso tempo davanti, prima di effettivamente dover scegliere 'cosa fare davvero'. Ciò nonostante, sono sempre stato dell'idea che prima si affronti la questione per le corna, più tempo avrà per decidere. Temo anche che per quanti consigli possa decidere di chiedere, ricevere, e accettare, ora della fine dovrà essere una decisione interamente sua. La prima, da che ha attraversato il Lago nero al suo I Anno. Il Cappello Parlante ha scelto a quale delle nostre quattro nobili Casate assegnarla, Casata che poi ha deciso di chiamarla a ricoprire il ruolo di Prefetto, se ben ricordo, e potrebbe essersi trovato davanti altre decisioni lungo questi cinque anni. Oggi, per la prima volta la decisione è interamente sua, e quindi lei ne sarà l'unico responsabile, scelga bene. Quindi, per iniziare, posso domandarle cosa le piaccia fare? Quali sono attualmente i suoi interessi? E se ha già un'idea precisa di quanto vorrebbe discutere con me?

Un inizio franco.
Sorprendentemente? Eccessivamente?
Non troppo, dopo tutto il punto era solo arrivare all'idea, trovare il sentiero, senza inoltrarsi. La soglia, vista da lontano, dove infine si sarebbero lasciati. Erano pronti entrambi?

 
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view post Posted on 4/4/2018, 16:25
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Da quando si era seduto si era ripromesso di fare attenzione a tutto, ciò che si sarebbe detto e ciò che lui avrebbe detto. D'altra parte per quanto importante fosse quell'incontro non era obbligato a seguirne ne i consigli ne tanto meno a seguire la via tracciata quella mattina.

Doveva proferire comunque parola su cosa avrebbe voluto fare e su quali fossero i suoi interessi. Trovò la regola della chiarezza e della schiettezza di suo gradimento al fine di venirne a capo o comunque di rendere breve e concisa quella discussione.


Trovo sia un'ottima idea, esser chiari e precisi.

Prima che potesse terminare di parlare la tazza volò letteralmente verso lui e questa riempita con la dose di the necessaria, osservò la buffa zuccheriera farsi avanti a ruota e dopo aver esaudito il desiderio del docente, riprese.

Per me andrà bene uno

Un solo cucchiaino venne riversato nella sua tazza ed iniziò a mescolare così da farlo disciogliere,ascoltò con estremo interesse l'incipit del preside e ne fece prezioso tesoro, effettivamente dar voce alle proprie ambizioni ed ai propri interessi poteva rivelarsi la chiave di volta. Iniziò a riflettere su ciò che gli piaceva fare, studiare...Bevve un sorso di the ed infine rispose quanto meno alla prima domanda.

Beh, ad essere onesto più che studiare ed esercitarmi per apprendere il più possibile non è che faccia molto. Come ogni buon corvonero sono sempre propenso alla conoscenza e ciò mi porta a studiare anche fino a tarda notte in sala comune.

Forse era il caso di essere un po' più specifico come la regola che aveva accettato esigeva, su quali fossero i suoi interessi rimase in silenzio per alcuni secondi bevendo altri due sorsi di quel delizioso the. Dopo di ciò ruppe ogni indugio ed iniziò a parlare

Accademicamente parlando a parte le materie dove è necessario lo sventolio di bacchette che hanno un chiaro ed evidente fascino, direi che quest'anno sono stato piacevolmente sorpreso da Rune Antiche....Storia della Magia...

Fare un elenco delle materie che gli piacevano era quanto meno infantile, decise che era il tempo di aprirsi e dire la pura e semplice verità, ciò che gli interessava era la conoscenza e l'amore per essa, altro non importava.

Trovo abbastanza inutile fare un elenco anche perché rischierei di dirle tutte le materie, vuoi per un verso o per un altro hanno il loro fascino. Credo che tutto ciò che li accomuni sia la conoscenza che esse danno, G.U.F.O. permettendo studierò tutte le materie che potrò anche il prossimo anno e non perchè voglia tenermi aperte più strade ma per amor della conoscenza stessa.

Si fermò un attimo prese un bel respiro e guardò il preside, era evidente che l'unico punto fermo fosse la conoscenza, bevve un altro sorso di the e continuò a chiarire il punto.

Non so ancora cosa vorrò fare nel mio futuro, intento come lavoro, non so se vorrò essere un Auror o lavorare al ministero in altra veste o se la mia sorte sarà quella di insegnare o diventare medimago. Ciò che so è che voglio formarmi al meglio delle mie possibilità...

Dopo aver chiarito ulteriormente il punto si appoggiò allo schienale della poltrona e prese la tassa di the per sorseggiarne attendo la risposta del preside, anche se adesso che ne aveva menzionati alcuni c'era un lavoro tra quelli che lo affascinava...o forse due, ma non era il tempo di scoprire tutte le carte,sorrise riconoscendo che dar voce ai propri pensieri non era così male se portavano a certe rivelazioni.



 
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view post Posted on 15/4/2018, 14:07
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E il The era servito.
Per poco che fosse, era un buon inizio.
Si poteva dire lo stesso della conversazione? In cosa doveva davvero consistere un vero orientamento? Sarebbe stato possibile farlo? Lo sforzo doveva essere compiuto da chi? Era davvero uno sforzo poi? Doveva essere convinto l'orientato, o doveva essere convincente l'orientatore? Che la verità stesse nel mezzo? Se era tutta una farsa, a che pro consumarla, e non rimandarla nel tempo? Se ancora ne avevano a disposizione, perchè porsi il problema in quel momento di profonda incertezza del ciclo economico? Certo, in linea di principio prima si anticipavano meglio non poteva che essere, consentiva di aver la giusta distanza dal punto X, ma allo stesso tempo, se tale decisione era prematura, inutile porsela... Quale sarebbe potuto essere il risultato? Quale il più auspicabile degli esiti? Quando sarebbe uscito da quella porto, quanto sarebbe stato bene che fosse cambiato? E quanto rimasto inalterato? Ogni cosa poteva essere scritta, detta, e raccontata? A quale punto diventava una semplice questione di naso, qual era la zona grigia tra il razionale e l'irrazionale? Il tangibile e l'intangibile? Perchè esisteva, tutto stava nel saperne individuare la soglia, e calcolarne l'integrale. I due integrali, in che maniera si compenetravano? Di quanto l'uno era maggiore dell'altro? C'era rimedio? Non c'era? Non avrebbero potuto a tutti gli effetti concludere nulla? Il quadro era piatto, o ricco di sfumature che dovevano ancora essere del tutto colte? Il frutto era ormai maturo, o c'era tempo? Ce n'era troppo, o era davvero il momento di muoversi, aldilà du quanto sapesse il diretto interessato? Possibile che si fosse perso il dettaglio? In fondo sì. Non sarebbe stata la prima volta, del resto...


Capisco Mr Hide, in linea di principio credo anche di capirla, ma lasci che le dica che fossi in lei non aspetterei più di tanto. Esperienza mi dice che con il passare dei mesi poco cambierà, prima inizia a prendere seriamente in mano la questione, prima è facile che riesca ad uscirne. Il mio compito è aiutarla, ma temo il grosso debba essere comunque lei a farlo. Mi segue? Se per lei è prematuro affrontare la discussione, non vedo a che pro sequestrarla per un'ora. Come le ho già detto ritengo essere la decisione più importante che è chiamato a compiere qui ad Hogwarts.

Era serio, ma allo stesso tempo sorrise.
Sempre la solita Storia? Quanto potevano essere lunghi sette anni? Lunghissimi, eppure, non così tanto. Improvvisamente iniziavano, e allo stesso tempo erano già finiti. Duravano un lampo. Serviva abilità nel farli fruttare il giusto. Un capitale spesso dilapidato con leggerezza. Quanto era inevitabile che in fondo andasse proprio così? La leggerezza della gioventù? C'era rimedio?


Dunque, in linea di principio se è sua intenzione proseguire con un piano studi completo di quasi tutte le materie, compatibilmente con i suoi Gufo, immagino non sia un problema per noi. Eppure, le sarà impossibile approfondire tutte le materie nello stesso modo, il che ci riporta alla domanda iniziale. A seconda della risposta che vorrà dare al punto, dovranno muoversi i suoi sforzi. E le posso assicurare che ne lungo periodo è meglio occuparsi di qualcosa che ci piaccia anche, invece che non solo che ci sia imposto. Le complicanze e i fastidi sono comuni a qualunque percorso vorrà seguire, ma possono essere o non essere bilanciate da altro, questo sta a lei individuarlo, mi segue? Delimitato il perimetro di questi interessi, una serie di percorsi finiranno con il rimanerne esclusi, a vantaggio di altri.

Una questione logica.
Semplice, nella sua linearità.
Fatta la conta dei vincitori e dei vinti, cosa sarebbe rimasto?
Per cosa valeva davvero investire del tempo?
Cosa doveva cedere il passo?

 
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view post Posted on 17/4/2018, 09:15
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L’incertezza era un qualcosa che non si addiceva per nulla ad un corvonero, si presume che l’acume e la capacità di razionalizzare avessero la chiave per dare qualunque risposta o quanto minimo esser pronti a darla. Ma ciò che si stava consumando nella torre del preside non era un esame o una lezione bensì Derek era chiamato a prendere una decisione.

Ripercorrendo i cinque anni passati ad Hogwarts c’era una variabile che diveniva sempre più certa, il tempo, doveva ammettere a se stesso che quegli anni erano volati e che il suo tempo, il tempo dell’irresponsabilità giovanile stava per volgere inesorabilmente al termine. Doveva circoscrivere il suo campo di azione. Ma la vera domanda era come circoscriverlo nella più ampia visione del futuro. Ebbene c’erano dei capi saldi, che gufo permettendo, rimanevano fondamentali per far di Derek un mago con una preparazione minima per affacciarsi al mondo magico, escluse le certezze rimanevano poche altre scelte da fare ma queste sarebbe state decise a gufo terminati.

Partendo dalle certezze, avrebbe voluto continuare i suoi studi nelle principali discipline magiche: Pozioni, Incantesimi, Difesa contro le arti oscure e Trasfigurazione. Solamente adesso Derek stava iniziando a fare discernimento di quel cammino che lo avrebbe portato a diventare un “Mago adulto”. Così decise di prendere il toro per le corna e iniziò in modo da dare l’opportunità al suo orientatore di aiutarlo nella scelte delle materie da seguire l’anno successivo.


In realtà Professore…

Disse abbassando il capo, sapeva che per la prima volta stava dando voce a quei pensieri, a ciò che nella sua mente si stagliava come ventaglio di opportunità.

Vorrei seguire la strada che mi permetterebbe di poter essere un difensore del bene comune, di poter fare del mio nella difesa di coloro che ne sono impossibilitati per vari motivi.

La sua allusione a voler intraprendere la strada che lo avrebbe portato ad essere un Auror era chiara seppur non avesse mai pronunciato quella parola, ma era sicuro che un uomo come il preside carpisse il significato di quelle parole con estrema capacità, anche se forse le parole usate facevano presagire l’ego e l’orgoglio del corvonero nel volersi ergere a difensore dei deboli, ma poco importava, oltre allo studio una buona dose di passione è richiesta a chi vuol realizzare qualcosa. Il semplice fatto che si fosse aperto a quella discussione rendendola reale ne era la prova più tangibile.


Vorrei avere ragguagli su cosa studiare per poterlo fare.

Era pur vero che non era l’unica opportunità che si era prefissato, e sapeva bene, avendo fatto sue ricerche che oltre le sopracitate materie erano fondamentali altresì materie come Erbologia, la stessa Storia della Magia insegnata dal preside e forse altre due materia che avrebbe voluto continuare per un suo vezzo conoscitivo, adesso che ci pensava bene l’unica materia che avrebbe voluto abbandonare era Divinazione, non che fosse inutile studiarla, ma non avendo particolari capacità premonitorie diventava inutile nei fatti per Derek. Rialzò la testa e voleva continuare la sua disquisizione ma già molta legna alimentava la fiamma discussione tra i due ed era meglio riservarsi le altre due opportunità semmai questa fosse divenuta più flebile. O comunque non appena i suoi dubbi sulla prima venissero dissipati come ombre quando il sole è al suo zenit.


 
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view post Posted on 23/4/2018, 18:45
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Avrebbe deciso?
La vera domanda era quella, avrebbe risposto? Da uno spiraglio sarebbe poi stato possibile creare un mondo, ma muovendo dal nulla sarebbe stato impossibile creare un mondo. Del resto, per quanto un mago decidesse di atteggiarsi proporzionalmente all'età anagrafica maturata, restava pur sempre un essere umano. Non era un Dio, non era un Demiurgo, non ci andava nemmeno lontanamente vicino: la materia poteva essere plasmata e riplasmata, a piacimento, ma solo a patto che fosse già presente e disponibile. Una condizionalità fortemente limitante, ma che difficilmente poteva essere aggirata. Da lì la più elementare delle domande, chi aveva creato la 'prima materia'? Chi ne era stato l'artefice? Come era avvenuta quella creatio ex nihilo? E da cosa era nata? Sarebbe stato possibile replicare in quel frangente quell'apparente inspiegabile miracolo? Non erano uomini di scienza, tutt'altro, sarebbe bastato il non esserlo a rendere possibile l'impossibile? O semplicemente sarebbe cambiato alla radice qualcosa? Aveva bisogno di una spinta, il fantomatico 'calcio nel deretano' per trovare la giusta via? Cos'avrebbe implicato l'impossibilità di non trovare un sentiero da battere?
E poi, impercettibile e silente, il cambiamento si era fatto avanti. Bussava con delicatezza alla porta, lo sguardo sensibilmente mutato, più deciso, armato di una nuova consapevolezza. Il rischio di restare con un pugno di mosche in mano aveva fatto infine breccia? Si sarebbe fatto avanti con qualcosa? E cosa poteva essere? Nulla che un goccio di The non potesse aiutare a digerire, in fondo le alternative non erano moltissime per un giovane studente, fresco di studi. O lo erano? Ineluttabilmente la prima scelta ricadeva sul pubblico, o sul privato. Che bislacco e improbabile sistema economico era il loro del resto? Sulle basi di cose si reggeva in piedi per quella che era veramente in apparenza magia? La semplice statistica dimostrava che era probabile la sua scelta finisse con il convergere sull'amplissimo e pletorico settore pubblico. Un Corvonero poi, era già fatto e finito per il Ministero? Il dubbio semmai era se l'approccio sarebbe stato teorico o pratico. Era quella la vera domanda?
E la rivelazione.


Ah! Un Auror, insomma...

Una scelta destinata a sorprendere?
Forse meno del previsto, in fondo... non era comune come prima scelta? In alternativa all'astronauta, avevano l'Auror, si trattava solo di saperlo sfruttare al meglio. Era anche vero che la 'fase dell'Astronauta' era ben passata da un pezzo, e che se da un lato di Auror ce n'era sempre bisogno, per quanto il loro utilizzo fosse di gran lungo discutibile, come aveva fatto al Ministero, dall'altro la selezione naturale era impietosa, e prima che qualcuno giungesse infine a fregiarsi del titolo di acqua sotto i ponti ne era passata. Cos'avrebbe dovuto fare? Plaudire sfacciatamente a una scelta dopo tutto logica, e razionale? Manifestare le sue perplessità più o meno legittime sull'esito di quel percorso? Quale ne era la cifra caratteristica? Sarebbe bastato?
Si schiarì la voce, tornando a osservare il volto del giovane.
Che cosa stava tradendo? Sforzo? Risolutezza?


Ottimo, mi sembra un buon punto d'inizio. Più di quanto mi aspettassi, dall'incertezza più assoluta a nome, cognome e data in meno d'un soffio di eolo. Posso chiederle cosa l'ha spinta? Il percorso di selezione come immaginerà è dei più rigorosi, e per quanto possa anche non dubitare delle sue capacità, spesso a 'lasciare a piedi' è la motivazione. Lei si sta avventurando in un sentiero stretto, e particolarmente irto di difficoltà, ciò che mi preme è che ne sia davvero convinto. Se lo ritiene utile potremmo valutare di fissare un breve appuntamento con un Auror, che le possa essere d'aiuto nel valutare la sua risolutezza, e verso cosa va incontro.

Non sarebbe stato troppo difficile.
Certo, avrebbe richiesto un po' di tempo. Ma era pur vero non fosse particolarmente pressante, o urgente la questione già di per sè. Sarebbe stato utile? Molto probabilmente. Sarebbe stato necessario? Quasi certamente no. Poteva essere un aiuto, un ausilio prima di prendere una decisione avventata. In fondo, solo negli ultimi mesi, quanti Auror aveva incontrato? Quanti che avevano perso la vocazione dopo appena pochi anni? Che gli standard fossero in celere declino? Che l'eccesso di domanda li avesse trascinati al ribasso, spingendo per un rapido taglio dei tempi, se non anche della qualità? Possibile? E poi i ragguagli. Certo, erano lì per quello, dopo tutto.


Gli elevati standard pratici e teorici di questo potenziale percorso le impongono eccellenti risultati agli imminenti Gufo, che ci auguriamo tutti siano più pacifici degli ultimi, e il proseguimento di un piano studi che oserei definire 'pesante' anche per i Mago. Anche in tale occasione dovrà riportare valutazioni finali ben oltre la media, per sperare di avere qualche chance. Ma questo non dovrebbe scoraggiarla, immagino. Direi sia più semplice citare i Corsi che non dovrebbero richiedere un'eccessiva attenzione da parte sua, a partire da Alchimia, con il dispiacere della Professoressa Belechtor. Ritengo anche potrebbe tralasciare gli studi di Divinazione, a meno che non abbia una particolare affinità con la materia, e temo anche Storia della Magia, per quanto rimanga fermamente convinto che lo sviluppo di un pensiero critico anche da parte di un Auror rimanga la migliore delle nostre opportunità di non sfociare in una tirannide. Detto ciò opzionale avrebbe Rune Antiche, che potrebbe valutare di seguire. Le altre discipline sono tutte caldamente consigliate, e richieste, con valutazioni ben al di sopra di un normale Eccellente. Deve anche valutare che molti colleghi esigono l'Oltre Ogni Previsione ai Gufo per accedere ai rispettivi Mago. Da ultimo le consiglierei una frequenza più alacre del circolo dei duellanti, e di proseguire con la biblioteca nel tempo libero... Nulla che non potesse già immaginare, o sbaglio?

Mentre le parole fluivano in scioltezza, cosa andava delineandosi?
Un bollettino di guerra, un percorso a ostacoli che l'avrebbe intrattenuto ancora per diversi anni, con nessuna garanzia di successo. E se anche fosse 'sopravvissuto' non sarebbe bastato, sarebbe stata solo la fine di una prima fase, e l'inizio di una seconda. Qual era il destino di Mr Hide? Sarebbe stata indispensabile una visita alle due torri per sbrogliare la matassa? Quale sarebbe stato l'esito? Era univoco? O era un albero ben diramato, ricco di molteplici possibilità? L'avrebbe scoperto?

 
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view post Posted on 3/5/2018, 10:03
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Attendeva la risposta del preside al suo quesito, d’altra parte era quella la ratio di un incontro per l’orientamento professionale. Avrebbe dovuto dissipare i suoi dubbi in merito a qualunque strada avesse voluto intraprendere nel futuro e di certo sapere su cose soffermarsi per poterci riuscire era sicuramente importante. Ma di altrettanta importanza era sapere cosa lasciare indietro, cosa sacrificare per arrivare infine al suo obiettivo.

Avrebbe voluto che quella discussione lo portasse a stilare una lista mentale su cosa studiare dall’anno successivo e cosa sarebbe stato di contorno se non ridondante. Doveva in qualche modo esprimere tutte le sue idee e studiare quelle materie che servivano tenendo aperte più di una porta verso il futuro. Dato che entrambi erano consci del fatto che le situazioni sarebbe potute mutare in quei due anni di studi che lo attendevano era giusto avere una preparazione adeguata per poter aspirare a qualcosa in più che una strada.

Di certo avrebbe poi potuto decidere quale seguire con maggior interesse in base alle sue inclinazioni o al suo volere futuro. Magari parlare di quelle strade che avessero u n percorso di studi comune, così da ottimizzare i tempi.

Ascoltò con grande interesse quanto il preside avesse da dire e di certo non deluse le attese dello studente, un’analisi accurata di ciò che avrebbe dovuto fare se avesse voluto intraprende la strada per essere un Auror. Le materie da seguire, quelle da tralasciare o continuare con un interesse ridotto, consigli su cosa fare….effettivamente era da tempo che non metteva piede al club dei duellanti…..la biblioteca era praticamente la sua seconda sala comune…

Ma ciò che riscosse un maggior interesse da parte del corvonero fu la possibilità di incontrare un auror al fine di poter capire non solo ciò che facessero ma anche che tipo di vita avevano, immaginava che ci volesse ben più di abnegazione alla causa. Così sciolse la sua riserva.


Effettivamente avrei potuto immaginare tutto, ma sentirselo dire è quanto minimo una conferma di non poca rilevanza.

Bevve un sorso di the prima di continuare il suo discorso, i suoi occhi si proiettarono verso il preside.

Vede, vorrei poter continuare un percorso di studi che mi permetta di poter tenere aperta più di una strada, magari con percorsi similari per quanto concerne le materie di studio. Inoltre credo anche io che lo studio del passato prescinda dall’abilità magica che occorre per un lavoro prettamente pratico, se non altro apre la mente ed è spunto in situazioni che potrebbe essere non semplici. Ma tornando al discorso precedente. Immagino che se volessi intraprendere la carriera da medimago, ad esempio, le materie di studio siano simili.

L’aveva buttato lì, altra carne al fuoco, era lì per capire cosa fare e più informazioni riusciva a recepire più avrebbe potuto fare una scelta ponderata ed era proprio per questo che continuò dicendo.

Poter incontrare un auror potrebbe essere in qualche modo utile. Anche per capire che tipo di vita potrebbe attendermi se decidessi di intraprendere quella strada.

Bevve nuovamente. Ormai il the era alle ultime battute, ma la discussione sembrava fosse appena iniziata, o comunque si stava facendo molto più interessante.


 
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view post Posted on 12/5/2018, 15:42
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Cos'era accaduto per fargli vuotare il sacco?
Cos'era successo perchè ciò accadesse così velocemente?
Da una lunga seduta di psicologia collettiva, in cui gli indizi sarebbero emersi solo con le tenaglie, erano arrivati all'opposto, in quanto? Un soffio di eolo? L'improvvisa consapevolezza di rischiare di perdere un treno che non poteva permettersi di mancare? Era quello ad aver giocato? Una volta tanto la sola verità era servita ad ottenere il più auspicabile dei risultati? Non era così? Non era comunque un equilibrio ottimale? E se non lo era, dove si sarebbero incontrate domanda e offerta? Sarebbe stato un compromesso accettabile? Ma per chi? E di quanto? Altrimenti? I dubbi erano ancora tutti lì, pronti a cedere il passo a una nuova ondata di certezze? Quanto era sostanzialmente indispensabile una boccata d'aria fresca? Quanto era probabile che ci sarebbe arrivato? E grazie a cosa? Di cosa necessitava davvero il Corvonero? Portare avanti tutto quello che aveva in mente sarebbe stato davvero possibile? Le sovrapposizioni d'orario non sarebbero state d'intralcio? Da che parte prendere il toro, dunque? Era anche vero che a un certo punto la decisione non sarebbe stata neanche sua, ma semplicemente dello studente. Era anche quello un modo come un altro abbastanza comodo, così come parzialmente scomodo, di lavarsene le mani? Dove finiva il suo compito, e dove iniziava quello del Giovane? In che misura era serio uno, e praticabile l'altro? Che peso aveva in tutta quella Storia il parere? In fondo, a rigor di logica, era e rimaneva una questione del tutto non vincolante. Era una conversazione, amichevole, sul più e il meno, che auspicabilmente sarebbe dovuta concludersi in un punto della situazione. Sarebbe davvero andata così? Era forse ancora presto. Tra un goccio di The, e un piccolo passo in avanti, avrebbero individuato anche il porto.


Naturalmente io mi limito a consigliare, nulla le vieta di fare altrimenti Mr Hide, immagino dovrà però verificare la sovrapponibilità degli orari d'insegnamento, e delle lezioni. Se effettivamente le posso garantire che gli esami scritti si terranno tutti nel medesimo luogo, ma in giorni differenti, non metto la mano sul fuoco per lezioni, soprattutto dei corsi considerati 'opzionali'. Ciò non toglie che possa iniziare e vedere come vanno i primi mesi, e poi correggere il tiro.

E poi l'Auror.
Un piccolo monito, quanto era utile?
Spegnere sul nascito l'entusiasmo verso la materia?
Giocarselo così, prima ancora di iniziare? Una strategia azzardata, ma del resto non aveva senso nè riempire gli uffici solo per il gusto di farlo, nè tanto meno le classi per vedere facce sorridenti, e addormentate. Tanto valeva essere onesti sui reali limiti e rischi che il tutto avrebbe comportato. Lasciando ad altri la parte migliore. Perchè in fondo ogni cosa aveva diversi pregi, a controbilanciare gli inevitabili difetti. E quella non era l'eccezione.


Devo però metterla in guardia da una serie di elementi che non vorrei sottovalutasse per 'amor dell'avventura'. Se da un lato capisco i pregi che potrebbe vedere lei nella figura dell'Auror, in larga parte anche grazie a una 'letteratura' molto positiva in materia, tenderei a non voler dimenticare l'altra faccia della medaglia. Come le ho detto sarà indispensabile una forte motivazione per arrivare in fondo alle selzioni, unita alla quale un forte spirito di sacrificio per gli altri, chiunque essi siano. Un Auror è un militare, quindi per essere onesti è bene che sia intelligente nello svolgere il suo lavoro, ma non troppo e non è certo indispensabile a livello assoluto. Anzi, esegue ordini, quindi meno domande si fa meglio è, e deve essere in grado di non giudicare, quello è compito di altri, infatti. Ci rifletta.

E la conclusione.
Prima di tornare a bearsi del The.
Presto detto. Il Medimago, in fondo, era dietro l'angolo.


A livello accademico immagino che sì, il medimago possa essere non troppo lontano. L'Auror richiede una delle preparazioni più complete e pratiche, dunque quasi qualunque altra scelta potrà comunque essere 'convertibile'. Per quanto simili nella preparazione immagino comprenda però la profonda divergenza di vocazione necessaria all'uno, rispetto che all'altro, giusto? Posso comunque organizzarle un appuntamento, sì, credo in un paio di settimane, durante il fine settimana, potrebbe andar bene?

Un fugace sorriso.
Sapeva già a chi rivolgersi.

 
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view post Posted on 15/5/2018, 21:10
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Doveva ammettere a se stesso che parlare con il preside raffigurava uno dei momenti più piacevoli che avesse passato al quinto anno. Forse perché una volta tanto stava pensando a se stesso o più che altro al suo futuro e le parole espresse dal docente erano incommensurabile fonte di ispirazioni di pensieri e supposizioni su quanto il futuro potesse riservargli. Ascoltò con piacere quello che in prima analisi poteva sembrare un passo indietro da parte dell’anziano mago su quanto detto finora da egli stesso. Ma in realtà stava per dispensare nuova linfa per il suo ragionamento. Effettivamente doveva ammettere che seguire tutti i corsi opzionali fino al quinto anno era stato più che difficile, forse avrebbe dovuto ben ponderare le sue scelte da quel momento. Non tanto sacrificare conoscenza ma dare importanza a ciò che avrebbe potuto aiutare a realizzare i suoi obiettivi. Era senz’altro una visione migliore. Così senza perder tempo disse.

Ovviamente professore, è più saggio dar precedenza a ciò che sarà utile per raggiungere gli obiettivi futuri. Se non dargli la completa esclusività.

Diede l’ultimo sorso a quel the molto buono mentre ascoltava ancora una volta le parole del docente con estrema attenzione. Non si era mai soffermato a pensare al fatto che essere un Auror lo avrebbe condotto verso un lavoro fatto di ordini da eseguire senza far domande, soprattutto di eseguire ordini che avrebbe potuto non condividere. Era il tipo che poteva sottostare a tale condizione? Avrebbe mai potuto fare qualcosa contro la sua volontà? O agire in silenzio senza mettere in dubbio gli ordini qualora non lo convincessero? Erano tutte domande che avrebbe potuto fare all’Auror che avrebbe incontrato.
Nel dubbio delle sue elucubrazioni non diede risposta al pensiero del docente, doveva prima capire se lui avrebbe mai potuto essere in grado di soddisfare una tale abnegazione di se stesso, forse il semplice fatto che ci stesse pensando era quanto minimo sintomatico di qualcosa.
Ovviamente la sua speculazione sul medimago era semplice curiosità apparve ovvio, forse ancor più quando il docente espresse un pensiero comune. Erano due carriere che necessitavano di forte motivazione anche se per diversi motivi. Fu sollevato quando il preside diede conferma della sua disponibilità a farlo incontrare con un Auror.


Beh, non credo di poter abbandonare il castello durante l’anno scolastico, direi che un weekend tra due settimane vada più che bene

Ovviamente stava scherzando, ma era il suo modo di acconsentire all’incontro.


 
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view post Posted on 27/5/2018, 20:57
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Contro ogni pronostico, erano giunti a una?
Quella che sarebbe dovuta essere un'accesa discussione, un duello a colpi di fioretto o sciabola, si era invece risolto con un semplice sorso di The, neanche troppo sofferto? Era stata la capitolazione imprevista e improvvisa dell'uno, l'abilità dell'altra, o semplicemente il frutto del caso? Se non era merito di nessuno in particolare, poteva il fato aver già scritto l'esito di tutto quello, e loro avessero inconsapevolmente accettato di assecondarlo? Avrebbero potuto farsi carico di un qualche merito, di qualcosa che era pur sempre fisiologico semplicemente? Il giovane Corvonero aveva davvero trovato una nuova strada? E quanto determinante sarebbe stato l'incontro che di lì a qualche settimana si sarebbe tenuto? Chi avrebbe dovuto scomodare? Era abbastanza certo avrebbe accettato la sua prima scelta, ma era pronta anche una seconda. Sarebbe dovuto tenersi fuori dall'orario scolastico, sì. Ma in fondo... le deroghe non erano mai state le benvenute, ma erano pur sempre possibili. A patto che l'eccezione non divenisse la regola. Certo. Un sorriso, tra il compiacimento e il permissivo. Del resto non era una questione da affrontare sotto gamba, o alla leggera.


Quando le dicevo che è probabilmente la scelta più importante del suo intero percorso qui con noi ero abbastanza sicuro del peso dell'affermazione, Mr Hide. Questo non implica automaticamente una deroga alle abituali norme del Castello, ma se si dimostrasse necessario... potrebbe. Se lei è d'accordo valuterei direttamente con l'Auror in questione, quale dei due accetterà, e compatibilmente con la sua agenda troverete la migliore circostanza. Se essa dovesse sovrapporsi con l'orario scolastico potrei mettere una buona parola con i Docenti interessati, sono certo capiranno.

Detto, fatto?
Perdere due ore di lezione non aveva mai ucciso nessuno.
Anzi, soprattutto per una buona causa. Purchè non divenisse un'abitudine. Ma erano comunque sufficientemente distanti da quel rischio, da potersene anche non preoccupare. Un conto era incentivare l'ozio, un conto era spingere a riflettere sul da farsi in un futuro non troppo remoto. Semplice nella sua logica razionalità. A nessuno sarebbe spiaciuto, nessuno avrebbe sollevato dubbi. Con gli idioti fuori dalla porta, tutto era più semplice. Estrasse da un cassetto della scrivania una serie di fogli di pergamena, e opuscoli dall'aria abbastanza noiosa e ufficiale. Era infine tempo di concedersi un sorso di The?


Perfetto, direi che sul resto siamo comunque arrivati a una. Credo di averla messa in guardia da quanto ritenevo più rilevante, poi naturalmente saprà scegliere, mi auguro, nel migliore degli interessi. Ecco qui, le consegno anche queste: le linee guida ufficiali di orientamento del Ministero, abbastanza noiose, ma magari qualcosa di utile potrebbe per sbaglio trovarlo. Domande?

Sollevò infine la tazzina.
Era sì, tempo di un goccio.

 
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view post Posted on 11/10/2018, 16:56
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Erano davvero giunti al termine? Sembrava che effettivamente erano arrivati ad una conclusione, voleva davvero intraprendere quella strada? Magari si sarebbe riservato di sentire l’auror in questione prima di decidere realmente quanto fosse valevole farlo. C’erano molte domande che avrebbe voluto porre al suo interlocutore in quell’occasione tante che era il caso di scriverle per non dimenticarne alcuna. Anche se non lo dava a vedere esternamente era sollevato da quell’incontro.

Molti dubbi ancora vi erano da sciogliere, ma quello era un compito di Derek, d’altra parte quello era solo un incontro finalizzato più a schiarire le idee che ha trovar la ragione del proprio futuro, aveva tutto ciò che gli serviva per compiere quella scelta, e adesso era pronto a tornare al suo miglior “passatempo”, per quanto fantasticare su cosa potrebbe essere sia di gran lunga un balsamo per la mente che raffigura tutte le proprie ambizioni e tutti i propri desideri proiettandoli in una visione idilliaca, la triste verità è che per raggiungere tali mete si deve lavorare sodo e a volte a risultato volta raggiunto non è poi così come lo si era tante volte immaginato.

Guardò nuovamente il docente, non sapeva se la strada fin lì intrapresa lo avesse portato alla decisione sul futuro, ma la calma con la quale aveva condotto il tutto era ammirevole. Non avrebbe abusato del tempo del docente, effettivamente non aveva domande e non sarebbe stato cortese intrattenersi oltre, sapeva che anche se avesse intrapreso una strada sbagliata avrebbe comunque avuto l’opportunità di cambiarla in un secondo tempo.


No, nessuna domanda, signore.

Prese in mano le linee guida del ministero sorridendo per quanto asserito dal docente sulla reale utilità di quel opuscolo, lo guardo con una certa diffidenza ma sicuramente nel tempo lo avrebbe letto anche sono per capire se potesse essergli utile in qualche modo. Alzò nuovamente la testa verso il Preside.

Aspetto sue notizie per l’incontro con l’Auror?

Disse ben nascondendo la sua voglia e il desiderio di una risposta positiva anche se non c’era dubbio che così fosse.


 
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