A caccia di un lavoro

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view post Posted on 13/3/2018, 18:38
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Il Ministero aveva sempre quell’aria imponente, importante, seria. Drinky si trovava nell’atrio e guardandosi attorno non poteva non notare tutta la gente ben vestita che si mescolava con l’eleganza del marmo della struttura. Si guardò i piedi, fissando i suoi anfibi un po’ usurati. Salì con lo sguardo soffermandosi sui jeans. *Lo sapevo. Sapevo che dovevo vestirmi meglio! Qui sono tutti tiratissimi mentre io sembro appena uscita da un club di musica underground a Shoreditch!*

Nel frattempo i maghi all’interno del Ministero continuavano a sfrecciarle a fianco, apparentemente tutti impegnatissimi e pieni di cose da fare. Drinky stava lì, impalata. Accennava due passi ma poi si fermava girando su se stessa e cercando di capire dove o a chi avrebbe potuto chiedere informazioni per i colloqui di lavoro. Fino alla settimana prima lavorava come graphic designer in uno studio babbano, lavoro che le piaceva molto ma che ormai aveva smesso di darle stimoli. E la noia, per lei, era la nemica giurata. Dunque, dopo aver dato le dimissioni, aveva deciso di intraprendere una carriera all’interno del Ministero della Magia: per quanto si trovasse bene con i babbani, le mancava stare in mezzo ai maghi e non dover sempre dosare le parole per paura di lasciarsi sfuggire qualche riferimento o dettaglio sospetto sulla sua vera identità.
Doveva solo capire a chi chiedere informazioni sui colloqui, su come si svolgessero e che prerequisiti fossero necessari.

Chiedere...ma a chi?
 
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La serata con Issho si era conclusa, entrambi avevano avuto modo di passare una piacevole conversazione anche con "Mr. Do". Dismessi i panni di Re Artù il ventisettenne il giorno dopo aveva iniziato quella giornata lavorativa con un sobrio ed elegante completo nero con cravatta seguito da una camicia rosa. L'immancabile bastone da passeggio al suo fianco ticchettava quando la punta d'argento toccava il pavimento. Quella mattina il ventisettenne si era smaterializzato nell'atrium deciso a prendersela con comodo dato che era in anticipo, anche rispetto al proprio orario d'entrata, per osservare con i propri occhi lo svolgersi della routine ministeriale nel punto d'approdo di maghi e streghe, dipendenti e non, che si sarebbero recati nei vari livelli. Tra tutti i maghi della regolazione e controllo delle Creature Magiche erano tra i più riconoscibili, come se stesso e Issho con abiti formali, loro avevano abiti adatti al ruolo, pratici pantaloni in pelle, e abiti adatti alla vita all'aria aperta. Come la ragazza che si stava guardando attorno, spaesata, che avrebbe potuto passare per una di quel livello ma che ad un occhio attento si vedeva che era un pesce fuor d'acqua. Così le si avvicinò e le chiese. «Posso esserle utile, Miss?» Se si fosse voltata l'avrebbe vista in faccia.

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view post Posted on 13/3/2018, 20:38
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Tutti quei maghi che continuavano a camminare a passo svelto per l’atrium, le ricordavano un po’ le api quando ronzano intorno al proprio alveare, ognuna con il proprio compito da svolgere, senza lasciare nulla al caso. Mentre si dipingeva in mente la scena di tutti i dipendenti ministeriali trasformati in api, qualcuno alle sue spalle la fece sussulture e l’immagine appena creata nella sua testa, si infranse. Quella voce maschile e profonda le aveva fatto una domanda. Velocemente si girò, trovandosi faccia a faccia con un uomo dall’aspetto distinto.
*Eccone un altro vestito da dandy. Niente, se mai mi prenderanno qui, dovrò per forza rifarmi il guardaroba.*

Squadrò meglio quell’elegante mago. Per quanto non incontrasse i suoi gusti, dovette ammettere che era molto affascinante. Aveva un portamento distinto, estremamente composto. Si focalizzò sul volto, fissando quegli occhi color acquamarina e cercando di leggere ogni particolare del suo viso, dalla forma delle labra al taglio della mascella.

Familiare. Incredibilmente familiare. Tra tutte le persone che aveva conosciuto ad Hogwarts, se ne ricordava solo una che avesse sempre avuto quell’aura galante e nobile. Poteva essere lui?

Drinky arrossì. Se davvero fosse stato chi pensava che fosse, allora sicuramente anche lui si sarebbe ricordato di lei e delle sue “avventure adolescienziali”, eventi per cui Drinky provava ancora un certo senso di colpa e imbarazzo.
Ma magari si sbagliava. Magari era solo una sua paranoia e in realtà, l’uomo davanti a lei, non era che la copia casuale del protagonista del suo ricordo.
Decise di giocarsi il tutto e per tutto:

Mi scusi se glielo chiedo ma...noi ci conosciamo?
 
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L'uomo pose il bastone tra se e la ragazza, il serpente dalle fauci aperte rivolto verso di lei. Com'era solito dire suo nonno "I Serpenti, figliolo, ci son sempre amici tutti loro fanno parte di quell'antico retaggio che Remar dopo Remar va avanti nei secoli a venire." Il giovane ventisettenne non appena si voltò la ragazza si fissò sui suoi occhi grigi, l'acquamarina incontrò il cielo in tempesta, gli occhi, i capelli, rossi e la forma del viso gli ricordò i tempi di Hogwarts, settimo anno, il suo ultimo anno. La sua politica era sempre stata di non levar punti ai membri della propria casata e così, chiudeva un occhio sulle marachelle dei suoi concasati. Non poté però far a meno di sentirsi in colpa quando una ragazza del quarto anno si sentì male per una dose eccessiva di Pozione della pace. L'aveva coperta, cercando che da sola avrebbe capito l'errore ma non fu così, quella sua decisione alcune volte tornava a fargli visita e lui, impossibilitato a dimenticare doveva conviverci. Forse la ragazza ebbe la sua stessa impressione poiché. dopo un attimo di tentennamento, chiese se si fossero già conosciuti. «Drinky Anser, Ex Serpeverde, sempre se non erro. In effetti si, Vath Remar, Ex Serpeverde, Prefetto e Caposcuola. Ora semplicemente membro dell'ufficio Cooperazione Magica Internazionale. E' un piacere ritrovarla qui» Era buffo come nel giro di poco tempo aveva ritrovato così tanti ex compagni di Hogwarts, prima Tessa, con cui aveva instaurato un ottimo rapporto d'amicizia extrascolastica, Aiden che entrato negli Auror, Rowena con la quale condivideva obiettivi ed aspettative, poi Mìreen a Regent's Park ed infine ultimo ma non per importanza il buon Sefior, il caro e vecchio amico di molte giornate tra i corridoi e aule di Hogwarts. Un sorriso si allargò sul proprio volto e se la ragazza avesse confermato chi effettivamente il ventisettenne aveva detto che fosse avrebbe porto la mano destra verso di lei. «Spero che dopo quel suo piccolo incidente abbia evitato la Pozione della Pace.» Le avrebbe poi detto cordialmente.

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view post Posted on 14/3/2018, 10:11
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Era proprio lui, era Vath Remar, il caposcuola. Drinky sorrise alle sue parole riguardanti la pozione della pace. Subito ribatté:
Oh sì, assolutamente. Non l’ho più toccata. I medici del San Mungo mi hanno aiutata molto in questo senso. Mi dispiace se ho in qualche modo rischiato di danneggiarla quando mi ha coperta. Ero piccola e stupida, mi mancava il senso di conseguenza delle azioni, ma ora fortunatamente le cose sono cambiate. Ad ogni modo, è un piacere anche per me trovarla qui, Vath. Anzi, se è d’accordo direi che potremmo anche darci del “tu”.

Lei aveva paura che fosse ancora adirato per l’episodio. D’altra parte l’aveva coperta all’epoca, decidendo di non segnalare la sua situazione al corpo docenti, motivo per cui aveva guadagnato molta stima ai suoi occhi...ma lei, con le sue azioni, avrebbe potuto infangare il nome della Casa Serpeverde. Vedendolo però sorridere, si era tranquillizzata. Forse il dipendente ministeriale aveva capito che, infondo, quella che aveva attraversato si trattava una vera e propria dipendenza e non di un capriccio dettato dal voler attirare l’attenzione su di sé.
Gli porse la mano destra sperando che lui ricambiasse il gesto. Sapeva che Vath l’avesse fatto, si sarebbe potuta alleggerire la coscienza.

 
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view post Posted on 14/3/2018, 17:09
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Bingo, era lei, aveva subito replicato riguardo l'incidente della pozione della pace palesa do il fatto che dopo aver picchiato il naso aveva imparato la lezione finendo per non toccarla più. Vath udendo tale notizia non potè che rallegrarsi per lei, sconfiggere i demoni del proprio passato ed apprendere la lezione nel modo peggiore l'aveva fatta maturare. La ragazza sembrava quasi dispiaciuta del fatto che lui si fosse esposto così lui alzò la mano, con fare conciliante. «Quel che succede nel sotterraneo dei Serpeverde rimane tra le sue mura, Drinky, è sempre stata questa la mia politica come Prefetto e Caposcuola. Possiamo darci del tu, se preferisci.» Quando anch'ella gli porse la mano Vath l'afferrò, stringendola con una presa salda, decisa e di breve durata. «Se posso, cosa ti porta tra le lunghe e noiose burocrazie del Ministero?» Si trattava in fondo di una ex-Serpeverde, se poteva l'avrebbe aiutata più che volentieri.

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view post Posted on 14/3/2018, 17:40
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La sua stretta di mano era vigorosa ed avvolgente. Una volta qualcuno le aveva detto che dalla stretta di mano di una persona, si possono capire molte cose. Infatti, ogni volta che stringeva la mano a qualcuno, nella sua testa tornava questo pensiero e si impegnava per far sì che anche la sua stretta dicesse qualcosa di più su di lei, senza lasciar spazio all’indecisione.
I muscoli del torace si rilassarono nel vedere che, fortunatamente, il passato era passato e l’ex Serpeverde non portava rancore nei suoi riguardi.
Sorrise alle parole di Vath «Quel che succede nel sotterraneo dei Serpeverde rimane tra le sue mura...»
Se quelle mura potessero effettivamente parlare e raccontare tutto quello che avevano visto svolgersi al loro interno…
L’uomo le porse una domanda in tono gentile e Drinky pensò che fosse una vera fortuna aver trovato un volto conosciuto all’interno di quel via vai di maghi eleganti.


Ti ringrazio, in primis, della gentilezza. Sono qui perché volevo qualche informazione in più sul Ministero, inteso come ambiente di lavoro. Lavoravo con i babbani fino a poco tempo fa, ma mi annoiavo. Ero priva di stimoli, mi mancava non poter essere me stessa al cento per cento. Sembrerà stupido, ma sai cosa voglia dire doversi alzare OGNI VOLTA per prendere qualcosa di distante dalla tua scrivania, senza poter usare un “accio”? O stare attenti a quello che si dice, evitare riferimenti a tutto il mondo magico. Insomma, mi piacciono i babbani ma mi manca stare in mezzo ad altri maghi.

Pensò che con i babbani, tutto sommato, si era sempre trovata bene ma in quel periodo le mancava qualcosa. Aveva voglia di dare una svolta alla sua vita e di tornare alle origini.

Quindi, eccomi qui. Mi piacerebbe poter entrare a far parte del Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti Magici ma non so ancora in che ruolo precisamente, quindi volevo anche dei consigli da chi di dovere. E tu invece, come ti trovi al Ministero? E come procede la vita in generale?

 
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view post Posted on 14/3/2018, 19:46
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Un sorriso increspò il viso di Drinky, le sue parole riguardo al sotterraneo di Serpeverde avevano avuto il potere di rallegrare almeno quel momento della mattinata. L'ex Serpeverde poi aveva spiegato il motivo della visita al ministero, l'impossibilità di utilizzare un incanto anche per prendere un solo unico misero oggetto a pochi metri di distanza era qualcosa di destabilizzante per chi, fin dal primo sfogo di magia è abituato a far quasi tutto con essa. Essere privati di una parte così importante di sé stessi era per il ventisettenne come ritornare bimbi, obbligati a far tutto come semplici Babbani, se il suo obiettivo si sarebbe realizzato avrebbe consentito ai maghi e alle streghe di tutto il mondo di poter utilizzare i loro doni senza incorrere alla violazione di uno stupido e antiquato Statuto Internazionale sulla Segretezza Magica. «Nessun problema, ho conservato quell'abitudine di aiutare i miei Concasati e tu Miss. Answer sei tra loro.» Un cenno d'assenso da parte del ministeriale fu da preludio alla risposta vera e propria alla parte riguardante l'uso della Magia con attorno i Babbani. «Si, Drinky, comprendo perfettamente cosa voglia dire. Come me se non ricordo male anche tu sei una Purosangue, fare le cose senza la magia è frustrante, avvilente e ti fa sentire come se tu fossi ritornato un bambino, prima della sua prima bacchetta o del suo sfogo magico.» Le avrebbe sorriso, cennando con la mano destra nel tentativo di invitarla a posizionarsi insieme a lui in una zona più riparata dove l'afflusso di Maghi e Streghe sempre più frequente non li avrebbe disturbati. «Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti Magici?» Per un attimo la guardò con speranza. «Sarebbe un ottima cosa, bisogna iniziare a metter a posto qualcosa, qui, dopo il terribile atto terroristico alla Congrega dei Duellanti. Non ti nego che la base del Ministero, il fulcro della sua forza, i vari membri dei dipartimenti collaborano tra loro. Giusto per farti un esempio, nel mio primo incarico ho collaborato con una mia coetanea dell'ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, forse potresti ricordarti di lei, Tessa O'Brien, Corvonero come mia cugina, Ecate Soxilia O'Connor.» L'ultima di quella serie di domande era rivolta alla sua sfera privata. L'uomo sorrise, chinando il capo in ringraziamento, e le mostrò la mano sinistra dove sull'anulare si trovava l'anello nuziale. «Sybella Grant, nostra concasata e tua coetanea, ci siamo sposati due anni e mezzo fa. Siamo genitori di due splendidi gemelli, Sophie e Simon.»

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view post Posted on 15/3/2018, 15:19
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Alle sue parole riguardanti l’attentato terroristico che aveva visto coinvolte vittime tra babbani e maghi, il viso di Drinky si rabbuiò. Gli attentati sono eventi che scuotono l’animo di chiunque, lasciando un sentimento di vulnerabilità misto a impotenza. Si poteva evitare? Secondo Drinky, sì. Per quanto Shinretsu fosse famoso per la sua grande capacità nell’uso della magia, quel giorno qualcos'altro doveva essere andato storto, qualcosa che ha fatto sì che la tragedia si compisse.
Si ricordava bene quel giorno, lo aveva visto il fuoco. Non da vicino, perché al momento si trovava nei pressi di Brick Lane, nella zona est di Londra, ma nel cielo si vedeva il rosso delle fiamme che sembravano voler perforare la troposfera.
Lei aveva amici sia maghi che babbani sparsi in tutta Londra. E se loro fossero stati tra le vittime? Lo stomaco le si attorcigliò.
La gente muore ogni giorno, è vero, ma se una cosa del genere si può in qualche modo evitare o come minimo contenere, Drinky pensava che andasse fatto.


Sì, diciamo che quell’attentato è uno dei motivi che mi ha spinto a considerare un lavoro al Ministero rispetto a qualsiasi altro lavoro nel campo magico. Se fossi stata lì avrei voluto avere l’opportunità di dare una mano. Ignoro i motivi che si celano dietro l’attentato, perché difficilmente per farmi un’idea sulle cose mi baso sugli articoli dei giornali, ma per quel che mi riguarda c’è modo e modo di far valere le proprie idee. E se il Ministero ha bisogno di una mano in questo senso, spero di poter essere una valida candidata.

La sua mente poi si soffermò sui nomi che il mago aveva appena pronunciato: Tessa O’Brien le ricordava sicuramente qualcuno, ma non riusciva ad associare il volto al nome. Invece Ecate Soxilia O’Connor aveva eccome un viso ben definito nella sua mente. Si ricordava che lei e Vath, ai tempi della scuola, erano molto legati e di come Ecate le avesse sempre dato l’impressione di essere una ragazza fondamentalmente incompresa, lasciata in mezzo a due fuochi. E si ricordava del terribile avvenimento che aveva visto coinvolta la povera ragazza che aveva deciso di togliersi la vita. Ma questi erano ricordi lontani di cui Drinky stessa non ne avrebbe mai garantito l’accuratezza.

Tessa O’Brien…mmmh, il nome non mi è nuovo ma non riesco a ricordare che aspetto avesse. Tua cugina invece me la ricordo. Mi dispiace molto per quello che le è successo e ti porgo le mie condoglianze.

In seguito posò gli occhi sull’anulare di Vath, nel quale scintillava l’anello nuziale. Un sorriso le si stampò in volto e lo sguardo si posò nuovamente sugli occhi chiari del mago.

Congratulazioni! Hai messo su famiglia! esclamò Drinky contenta. Chissà se un giorno anche lei sarebbe riuscita a trovare la stessa stabilità con qualcuno.

Sybella Grant...ho ben presente! Non l’ho più vista dalla fine della scuola, purtroppo abbiamo perso i contatti. E non sapevo si fosse sposata e avesse avuto due gemellini! Portale i miei saluti, se si ricorda di me. Dalla faccia che hai fatto mi sembra di capire che questo fronte della tua vita vada decisamente bene.

A Drinky piaceva il lato sentimentale delle persone. Indipendentemente da chi fossero, le dava quasi un senso di tranquillità vedere che pian piano tutti andavano avanti e riuscivano a costruirsi nuove fonti di felicità. Se poi riguardava due ex compagni di scuola, era ancora più bello.



Edited by Drinky - 15/3/2018, 16:38
 
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Vath
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La risposta della più giovane Concasata lo soddisfece moltissimo, lui, persona energica apprezzava che le cose fossero fatte secondo il buonsenso comune e in tempi celeri, senza che ci si fermasse a pensar troppo. Ragionare troppo in quelle situazioni conduceva a dubbi, dubbi che poi avrebbero inficiato sul buon esito dell'intervento. «Una risposta degna di una vera discepola di Salazar, Miss Anser, me ne compiaccio. Si, diciamo che in quell'occasione forse il Ministero avrebbe potuto, pardon mi correggo; dovuto gestire le cose in maniera diversa.» Il tono di voce del ministeriale nonostante l'accorato discorso non era variato di un solo decibel, forse la ragazza l'avrebbe ricordato anche nella monumento che lui le aveva rivolto anni e anni fa. "Miss Anser. Vi salvano solo i colori della vostra Casata. Se non fosse stato per quelli forse a quest'ora eravate di fronte al vostro Capo casa. Fate in modo che non ci sia una seconda volta e, soprattutto, che non siate trovata da uno degli otto Prefetti o da Miss. Cox di Grifondoro altrimenti il capocannoniere vi sembrerà un agnellino in confronto a me o ai vostri compagni che si stanno sforzando di vincere la coppa delle case per il settimo anno di fila." Drinky si ricordò sia di Tessa, in modo fumoso, sia di sua cugina Lia. Fu lì che lei gli porse le proprie condoglianze, in effetti per lei era morta quell'anno ad Hogwarts, Vath in quel caso avrebbe alzato la mano stoppandola. «Ti ringrazio Drinky, davvero, lo apprezzo moltissimo. Lia ed io eravamo molto legati, fu un grande dolore la sua morte... Ma con mio estremo piacere ho scoperto da poco che in realtà mia cugina è ancora viva.» Si sarebbe mantenuto sul vago, di certo quello non era ne il luogo né il momento adatto per conversare riguardo a quella cosa. Così, rapido come un cobra, svicolò su un altro punto di quella conversazione. «Sybella ed io eravamo destinati ad incontrarci nuovamente dopo la scuola. La nostra storia era come un lungo filo rosso, abbiamo fatto le nostre esperienze fuori dalla scuola e poi, una sera dopo il mio rientro in patria, ci siamo ritrovati casualmente ai Tre Manici. In effetti almeno sotto quel punto di vista mi ritengo soddisfatto. Tuttavia, ti prego non intaccare la mia reputazione di freddo burocrate ministeriale.» Accennò una leggera risata accompagnata da un occhiolino.

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Edited by Vath Remar - 18/3/2018, 00:19
 
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view post Posted on 17/3/2018, 21:34
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Ecate era ancora viva? Com’era possibile? Tutti avevano parlato del suo terribile incidente nel Lago Nero. La notizia rese Drinky contenta ma allo stesso tempo stupefatta. Da quando in qua i morti tornano in vita?
Ah, tua cugina è viva? chiese sgranando gli occhi.
Beh, ritiro le mie condoglianze e spero che abbiate potuto ricongiungervi! Posso immaginare lo shock, ma credo sia stato comunque sopraffatto dalla gioia di aver ritrovato qualcuno a cui si teneva! Concluse sorridendo.
Ancora un po’ confusa dalla notizia ripensò alle parole sul Ministero.
Sì, forse per la prima volta in vita sua, si trovava davvero al posto giusto al momento giusto e l’idea di poter lavorare all’interno di quell’alveare si faceva sempre più forte nel suo spirito. Ormai aveva deciso.

Per quanto riguarda il Ministero, credo proprio che sia la mia strada. Sai, è come quando ti senti di dover fare qualcosa di più nella tua vita: qualcosa per cui alzarti la mattina, guardarti allo specchio e sapere che quando varcherai la soglia di casa, sarà per una giusta causa. Per fare quello che credi essere giusto e possibilmente buono per gli altri. Questo è il mio motore, è questo che sento di dover fare. E sono contenta di poter condividere questa mia “epifania” con te… abbassò lo sguardo di nuovo sull’anello e poi nuovamente sul volto del mago, che le aveva appena fatto l’occhiolino dopo aver fatto un riassunto della sua storia d’amore con Sybella. Così decise di aggiungere sorridendo, in modo sarcastico ma con grande dolcezza …signor cuore di ghiaccio.

E ricambiò l’occhiolino di Vath.

 
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view post Posted on 18/3/2018, 15:40
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Vath
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La sua risposta vaga l'aveva lasciata sorpresa e incapace di replicare qualcosa di più rispetto ad un "Ah, tua cugina è viva?“. Anche lui, in effetti, non riusciva ancora a capacitarsene la lettera che gli era arrivata quel giorno di luglio lo aveva lasciato perplesso, ritrovandosi ad andare al loro posto preferito in Regent's Park. Non sapendo in che rapporti era Drinky con Lia si limitò ad annuire, per poi aggiungere portandosi la mano destra al petto. «Perdonami, so che detto così io possa averti destabilizzata, è stata una sorpresa anche per me.» Quando lei spiegò la sensazione che provava alla possibilità di poter lavorare al ministero lui sorrise: quello che lei stava descrivendo altro non era che la stessa cosa che lui provava da alcuni mesi a questa parte. «In effetti, Drinky, è proprio così che mi sento anche io, spero vivamente che anche tu riesca ad entrare, in fondo ce l'ha fatta un Grifondiota come Weiss, perché non dovresti tu?» Aveva abbassato volutamente la voce, non era mai scemata in lui la rivalità Serpeverde-Grifondoro e con Aiden Weiss non era mai riuscito ad andare oltre quella rivalità dopo il suo scherzo di pessimo gusto con il proprio bastone. Poi le avrebbe sorriso, grato per aver rispettato la propria voglia di serietà.

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Edited by Vath Remar - 18/3/2018, 16:56
 
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Dunque davvero non era passato molto tempo dal “ritorno dall’aldilà”di Ecate.
A Drinky avrebbe fatto piacere vederla un giorno, parlarci. Compiere un tentativo di suicidio era un gesto estremo che sicuramente aveva delle cause perché, secondo la giovane maga, nessuno si sveglia la mattina pensando “Oh beh, il cane l’ho portato fuori, il letto l’ho rifatto…mmh, che potrei fare ora? Ma sì, dai! Vado a suicidarmi!”
Drinky era sempre stata molto empatica verso chi provava un dolore invisibile agli occhi degli altri. Quei demoni che ti tieni chiusi dentro, che fanno più male di una pugnalata nello stomaco ma che passano inosservati agli occhi della gente. Perché spesso basta semplicemente indossare un sorriso ed è semplicissimo convincere chi ci circonda che tutto sia a posto.
Pensò a come doveva essersi sentita Ecate (o Lia…d’altra parte Vath ora la chiamava così quindi Drinky pensò che fosse più giusto riferirsi a lei in quel modo) per arrivare a tanto e nella sua mente arrivò quella vocina. Quell’insistente vocina chiamata senso di colpa. Drinky ripercorse con la memoria i momenti in cui aveva visto Lia. I momenti in cui aveva visto che forse qualcosa turbava la ragazza. E si sentì in colpa di non aver fatto nulla all’epoca: erano gli stessi sensi di colpa che provò quando la notizia della sua morte si sparse, e saperla viva non li alleviava comunque. Avendone sofferto lei stessa, sapeva benissimo quanto fossero dolorosi e reali i mostri che possono attanagliare la mente.

In ogni caso mi farebbe piacere vedere Lia un giorno. Spero che ora stia meglio e che sia riuscita a trovare un equilibrio.
Avrebbe voluto trovare parole diverse, ma in quel momento il pensiero si era bloccato. Poi sentì il riferimento alla “Grifondiota” di Vath e quel termine la fece sorridere perché non lo sentiva più dai tempi di Hogwarts. In effetti era vero che i Grifondoro avessero sempre avuto delle riserve nei confronti dei Serpeverde e la rivalità tra le due case era cosa nota. Drinky non ci aveva mai dato troppo peso, pensava che come in Grifondoro ci fossero persone bellissime e persone orribili, altrettanto in Serpeverde; sfortunatamente però, lei stessa era stata vittima dei preconcetti e della strafottenza di alcuni Grifondoro che giudicavano gli altri solo dai colori della loro divisa.
Aahahah! Il termine Grifondiota non lo sento dai tempi di Hogwarts! Comunque, grazie anche alle tue parole di appoggio, ho deciso che domani farò richiesta qui al Ministero. Così, se vorrai, ogni tanto potremmo fare due chiacchiere insieme. E rivolse un gran sorriso a quel mago che aveva risvegliato in lei ricordi sopiti da un po’ di tempo e che, sopratutto, le stava dando a confermare quella che sentiva essere la sua vocazione.


 
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view post Posted on 20/3/2018, 09:55
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Rassicurata Drinky aveva chiesto di Lia, volendo incontrarla accertarsi che adesso stesse meglio e che avesse trovato la sua serenità. Vath non potè che apprezzare la sua premura. Sua cugina in questo periodo sembrava una bimba alla scoperta di quelle emozioni che le erano mancate per diciotto anni e avere un amica con cui parlare e confidarsi non le avrebbe fatto che bene. «Se vuoi Drinky posso organizzarvi un appuntamento, abitando a Londra che ne dici se le dico di vedervi in un pub li vicino? Se no, c'è sempre Diagon Alley.» Le chiese, lasciando la scelta a lei e tirando fuori lo smartphone, avrebbe scorso la rubrica per poi mandare un messaggio alla cugina, una volta composto il messaggio il ministeriale lo avrebbe poi riposto nella tasca interna del proprio soprabito. «Sai, son felice del fatto che tu la voglia incontrare, purtroppo essendo sparita per alcuni anni e dato che la maggior parte l'ha data per morta non ha molti amici o amiche.» La sua voce era macchiata da quell'affetto e preoccupazione dettata dal loro legame familiare. Solo quando il ventisettenne udì la risata della ragazza di fronte a lei sorrise a sua volta. «Che sia chiaro, non ce l'ho con tutti i Grifondoro, una mia cara amica lo è. Con Aiden Weiss però non riesco ad andare oltre, non dopo che lui rubò il bastone da passeggio di mio nonno nascondendolo in un bagno e definendolo uno scopettone da water. Comunque sia, figurati, è stato un piacere per me. Sei invitata nel mio ufficio per festeggiare una volta che ti avranno assunta.» L'orario di inizio lavoro andava ad approssimarsi, e con esso era giunto, purtroppo, il momento del congedo.

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Vath le propose di organizzarle un incontro con Lia. Sarebbe stato perfetto, sia per poter capire meglio cosa fosse successo a quella povera ragazza sia per recuperare qualche conoscenza persa. L’aver sempre vissuto in mezzo ai babbani e l’aver lavorato con loro finita Hogwarts, aveva fatto sì che le amicizie di Drinky includessero pochi maghi, e in questo momento della sua vita aveva bisogno più che mai di recuperare rapporti con persone come lei. Guardo lo smartphone di Vath. Ah, gli smartphone, grande, grande invenzione!
Vedo che anche tu hai ceduto a qualche invenzione babbana. Io li trovo eccezionali questi cellulari, i babbani quella volta l’hanno davvero pensata bene! Nulla togliere ai gufi, ma li trovo estremamente più comodi, meno ingombranti e se vivi a Londra nessun vicino ti scambia per un falconiere o un allevatore di rapaci. esclamò Drinky sorridendo.
Comunque certo, mi farebbe davvero molto piacere poterla vedere! Il luogo è indifferente, preferirei che scegliesse lei un posto in cui si senta più a suo agio.
Ascoltò il mago mentre le descriveva quello che questo Aiden gli aveva combinato. Quando Vath disse “bastone di mio nonno” Drinky strinse i pugni. Lei non era una persona che dava un gran valore affettivo agli oggetti, ma sapeva invece quanto potessero essere importanti per gli altri. Ignorava il rapporto del dipendente ministeriale con suo nonno, però il bastone era lì con lui anche in quel momento e questo significava che sicuramente fosse uno strumento estremamente importante per lui. Le dava fastidio chiunque giocasse con i sentimenti degli altri, e sottrarre un qualcosa dal grande valore emotivo per farne uno scherzo era una cosa vile ed inutile. Ci sono altri modi per esprimere antipatia verso qualcuno, ma il rispetto va sempre tenuto in considerazione, sia tra amici che tra nemici.
Dev’essere proprio un tesorino questo Aiden... commentò Drinky in tono molto sarcastico.
Capisco perfettamente ora il termine “grifondiota” e non posso che darti ragione. Ad ogni modo, grazie per l’invito: spero ci sarà la concreta possibilità di festeggiare.
Tirò fuori il suo smartphone e guardò l’ora…era tardissimo! Di lì a poco avrebbe dovuto essere alla metro di Elephant & Castle per una commissione.
Mi dispiace ma devo scappare, ho perso completamente la cognizione del tempo…di nuovo. Però mi ha fatto davvero tanto piacere rivederti e grazie per i consigli. Se ti va comunque, questo è il mio numero aggiunse tirando fuori dalla tasca un biglietto da visita che utilizzava per i lavori da graphic designer e porgendoglielo
Grazie ancora di tutto, caro Vath! E porta i miei saluti a Sybella e a Lia! concluse con un gran sorriso.

 
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