Crazy, stupid, stairs., Flaminia Evans.

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Marcus.
view post Posted on 26/3/2018, 13:38




MarcusLancaster
Insistenti gocce cariche d'acqua e rabbia continuavano a cadere giù dal cielo, facendo da contorno all'atmosfera grigia, e per niente piacevole, che regnava incontrastata su Hogwarts. Della primavera neanche l'ombra, il mal tempo la faceva da padrone ormai da giorni, dal suo arrivo al castello per l'esattezza. Che portasse sfiga? Oppure il clima si era solo reso conto, prima degli altri, che uno come lui in quella scuola non poteva creare altro che guai, e cercava quindi in qualche modo di avvertire gli altri del pericolo? Difficile dirlo, l'unica cosa sicura era che a lui, Marcus Lancaster, quel mal tempo non piaceva per nulla. Salì inconsciamente con abile maestria un paio di gradini, guadagnando una posizione su una delle rampe di scale presenti al piano terra, mentre osservava, immerso nei suoi pensieri, il tetro panorama che riusciva a scorgere dalle vetrate del castello. Era giunto ad Hogwarts ormai da qualche giorno, ma un briciolo di stupore latitava ancora nella sua mente. Non per essere diventato un Serpeverde, quello era scontato, ma a causa della caratteristica ambientazione in cui era stato catapultato. Il castello era davvero interessante, canoni estetici a parte, ovviamente. Del lusso a cui era abituato Hogwarts non aveva nulla, ma in compenso custodiva un enorme quantità sapere, a cui lui avrebbe attinto avidamente.
Una mano affondò repentina nella folta chioma marrone, anticipata da un'impercettibile sbuffo che palesò il suo disappunto per quel maledetto tempaccio, seguito a ruota dall'assordante rumore provocato da un potente tuono che lo riportò alla realtà, facendolo scivolare per un attimo in un breve e leggero stato d'inquietudine. Le iridi cobalto iniziarono a circumnavigare l'intera rampa di scale, rivelandogli che non stava andando dove doveva andare. Immerso nei meandri della sua mente, non si era accorto che le scale aveva cambiato posizione, catapultandolo lontano dalla sua meta.
- Tsk. Dannate scale. -
Si strinse per un secondo nella divisa che tanto gli donava, prima di iniziare a guardarsi nuovamente intorno per capire dove l'avessero portato quelle stupide scale. Avrebbe dovuto esplorare a fondo il castello, prima o poi.



SchedaSerpeverdeAnni 11

© Thalia | harrypotter.it

 
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view post Posted on 27/3/2018, 23:14
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Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo.

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Flaminia Evans
Grifondoro | Studentessa | 12 | Stralunata | Outfit | ♪XwFHG5M "Quot capita, tot sententiae"
Flaminia guardò fuori da una delle grandi vetrate del castello con un leggero sorriso sul volto. Hogwarts era circondata da una leggera nebbia caratteristica, simbolo insieme alla pioggia, del clima britannico. La maggior parte dei turisti che ella aveva sentito erano soliti lamentarsi di questa particolarità, celebrando al contempo i loro paesi e il sole sempre splendente nelle loro strade. Ma la giovane Grifondoro non riusciva a capirli e a condividere la loro opinione. Malgrado le mancasse Barcellona e la sua aria frizzantina, la pioggia di Londra l'aveva conquistata sin dal primo momento. La maggior parte dei pomeriggi erano ottimi per leggere un libro in santa pace, con una tazza di the caldo tra le mani e lo sguardo perso tra le gocce d'acqua. Se in quel preciso istante le avessero chiesto di tornare a casa a respirare l'aroma del mare quasi sicuramente avrebbe risposto di no, tanto le piaceva la pioggia. Aveva passato uno strano periodo. Erano mesi ormai che era assente, mentalmente e fisicamente, pronta a studiare ma non a dimostrarlo ai suoi professori. Sembrava che, improvvisamente, tutto fosse diventato più pesante da sopportare: che fosse una ricerca di Pozioni o un semplice rispondere alle missive da casa, gli scenari negativi erano molteplici nella sua mente. Fortunatamente era riuscita a riprendersi (tanto per volontà quanto per spirito di sopravvivenza) ed aveva deciso di dare il meglio. O almeno una parte poichè la sua solita pigrizia non le avrebbe permesso di sforzarsi troppo. Proprio per il suo essere una "procrastinatrice seriale", la Grifondoro vagava tra i corridoi della scuola, ben sapendo di poter mettersi in pari con il lavoro ma non decidendosi ad iniziare. Ed ogni volta che anche solo per sbaglio pensava all'enorme pila di pergamene in camera sua accarezzava la sua gonna di velluto, come una specie di antistress. Indossare abiti alla moda babbani le dava un certo senso di sicurezza e quella, all'interno del castello, era fondamentale. Il rumore di un tuono risvegliò Flaminia, con la testa fra le nuvole, e quasi la fece saltare sul posto. La ragazza lo prese come un segnale e riprese a camminare, con gli occhi profondi che si gustavano ogni centimetro di Hogwarts e le orecchie tese per evitare altri spaventi. Le stesse orecchie che poco dopo udirono un suono ben diverso dal primo: una frase che causò una femminile risata cristallina. Il ragazzo, che si era molto probabilmente perso, non avrebbe risolto nulla prendendosela con le scale ma la sua esclamazione l'aveva comunque divertita. *Povera anima in pena* pensò Flaminia e alzando gli occhi al cielo si rassegnò all'idea di doverlo aiutare. Non era riuscita nemmeno ad intravedere il suo viso, infatti si stava avvicinando alle sue spalle,e per questo era molto riluttante a rivolgergli la parola. Ma non si sarebbe mai perdonata per aver lasciato un povero studente spaesato in giro per il castello! "Hai bisogno di una mano?" esclamò tranquilla, aggiustandosi una ciocca di capelli. Maledetta chioma rossa! Era l'unica cosa sbagliata in quel quadro grigio e verde.

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Marcus.
view post Posted on 6/4/2018, 14:51




MarcusLancaster
Una mano scivolò stizzita nella chioma castana, affondando le sue dita nei lucenti capelli per poi fermarsi esattamente dietro la nuca, grattandola leggermente. Il fatto che oggetti di norma inanimati fossero più che animati, era davvero una spina nel fianco. Quadri, scale, cappelli e mille cose ancora, era quasi come se ci fosse sempre qualcuno a guardare. Per non parlare, appunto, dell'attenzione da prestare per non perdersi e ritrovarsi alla mercé di questi ultimi. Un incubo, o quasi. Piccole sciocchezze che lo infastidivano non poco. O forse era il fatto di non poterli avere ai suoi ordini che lo infastidiva.
- Allora... -
Gli occhi cobalto cercarono subito di comprendere verso quale entrata era stato spostato, incuranti della persona che si avvicinava alle sue spalle, i cui passi furono coperti dal rumore della pioggia che incessante continuava a cadere. Che situazione sgradevole. La voce della ragazza giunse lieve alle sue orecchie, seguita all'istante dal rombo di un altro tuono che risuonò nei corridoi in modo sordo, facendolo trasalire leggermente. Repentino girò la sua figura verso la grifondoro, voltandosi quasi di scatto e limitandosi ad osservarla con un'espressione palesemente infastidita per qualche attimo, mentre riportava la lancetta del panico ad un livello normale. Assurdo, voleva forse fargli venire un infarto?
- Cosa vuoi? - Proferì stizzito, in contemporanea al leggero inarcamento delle sopracciglia. - Vuoi per caso farmi prendere un colpo? - Non aveva prestato attenzione alle parole della rosso - oro e di conseguenza non ne aveva compreso le nobili intenzioni, le quali mai furono più sprecate. Le iridi la squadrarono velocemente ed in modo superficiale, soffermandosi solo per qualche secondo sul curioso outfit, prima di tornare a puntare ancora rabbiose quelle color nocciola della grifona. Breve storia triste di una buona samaritana...



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