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| Flaminia Evans Grifondoro | Studentessa | 12 | Stralunata | Outfit | ♪ "Quot capita, tot sententiae" Flaminia guardò fuori da una delle grandi vetrate del castello con un leggero sorriso sul volto. Hogwarts era circondata da una leggera nebbia caratteristica, simbolo insieme alla pioggia, del clima britannico. La maggior parte dei turisti che ella aveva sentito erano soliti lamentarsi di questa particolarità, celebrando al contempo i loro paesi e il sole sempre splendente nelle loro strade. Ma la giovane Grifondoro non riusciva a capirli e a condividere la loro opinione. Malgrado le mancasse Barcellona e la sua aria frizzantina, la pioggia di Londra l'aveva conquistata sin dal primo momento. La maggior parte dei pomeriggi erano ottimi per leggere un libro in santa pace, con una tazza di the caldo tra le mani e lo sguardo perso tra le gocce d'acqua. Se in quel preciso istante le avessero chiesto di tornare a casa a respirare l'aroma del mare quasi sicuramente avrebbe risposto di no, tanto le piaceva la pioggia. Aveva passato uno strano periodo. Erano mesi ormai che era assente, mentalmente e fisicamente, pronta a studiare ma non a dimostrarlo ai suoi professori. Sembrava che, improvvisamente, tutto fosse diventato più pesante da sopportare: che fosse una ricerca di Pozioni o un semplice rispondere alle missive da casa, gli scenari negativi erano molteplici nella sua mente. Fortunatamente era riuscita a riprendersi (tanto per volontà quanto per spirito di sopravvivenza) ed aveva deciso di dare il meglio. O almeno una parte poichè la sua solita pigrizia non le avrebbe permesso di sforzarsi troppo. Proprio per il suo essere una "procrastinatrice seriale", la Grifondoro vagava tra i corridoi della scuola, ben sapendo di poter mettersi in pari con il lavoro ma non decidendosi ad iniziare. Ed ogni volta che anche solo per sbaglio pensava all'enorme pila di pergamene in camera sua accarezzava la sua gonna di velluto, come una specie di antistress. Indossare abiti alla moda babbani le dava un certo senso di sicurezza e quella, all'interno del castello, era fondamentale. Il rumore di un tuono risvegliò Flaminia, con la testa fra le nuvole, e quasi la fece saltare sul posto. La ragazza lo prese come un segnale e riprese a camminare, con gli occhi profondi che si gustavano ogni centimetro di Hogwarts e le orecchie tese per evitare altri spaventi. Le stesse orecchie che poco dopo udirono un suono ben diverso dal primo: una frase che causò una femminile risata cristallina. Il ragazzo, che si era molto probabilmente perso, non avrebbe risolto nulla prendendosela con le scale ma la sua esclamazione l'aveva comunque divertita. *Povera anima in pena* pensò Flaminia e alzando gli occhi al cielo si rassegnò all'idea di doverlo aiutare. Non era riuscita nemmeno ad intravedere il suo viso, infatti si stava avvicinando alle sue spalle,e per questo era molto riluttante a rivolgergli la parola. Ma non si sarebbe mai perdonata per aver lasciato un povero studente spaesato in giro per il castello! "Hai bisogno di una mano?" esclamò tranquilla, aggiustandosi una ciocca di capelli. Maledetta chioma rossa! Era l'unica cosa sbagliata in quel quadro grigio e verde.
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