| Lo vide terminare il proprio drink in un ampio sorso per poi raggiungerla, allungando la mano in sua direzione come formalità voleva. Lei si sollevo, scostando con un suono brusco la seggiola dove stava comodamente seduta, allungando la destra in sua direzione e stringendo la mano in un presa salda e sicura. Sciolti i convenevoli riprese il proprio posto, invitandolo con un cenno di mano ad accomodarsi alla sedia davanti a lei, le mani congiunte su di un pezzo di pergamena arrotolato. Abbozzò un sorriso cortese ma di circostanza nel rispondergli
-Si, probabilmente, ma le tue prodezze in campo hanno avuto molto eco fuori da Hogwarts. Se continui così potresti ambire ad una squadra di lega.-
Lui, Horus, Oliver, erano alcuni assi che Hogwarts possedeva e che da vera appassionata di Quidditch, Rowena sperava di poter vedere fuori dalle mura del castello, casomai ai Montrose, giusto per fargli vincere facile un’altro campionato. Si porse in avanti, abbassando il tono di voce e scoccando occhiate guardinghe verso la sala. Nessuno, almeno al momento, sembrava essere interessato a loro.
-Mi hai fatto un enorme favore a rispondere a quel gufo per l’articolo di Raven e proprio del nostro ricercato dobbiamo discutere.-
Allungò la mano destra verso di lui, porgendogli così la pergamena scritta dall’ex corvonero, aggiungendo nel contempo
-Se Camille ti ha mandato qui vuol dire che si fida di te e io come lei, vedrò di fare altrettanto.-
Una volta che lui ebbe stretto la pergamena, rilassò la schiena alla sedia, giocherellando con le dita al bicchiere che teneva alla sua destra, proseguendo il suo discorso
-Non so se sei stato informato o se segui la gazzetta, ma al momento lavoro per questa. L’altro giorno all’uscita dal lavoro Raven mi ha colto di sorpresa, portata in un vicolo e dato a me quella che lui considera essere la sua dichiarazione di guerra. Mi ha chiesto di pubblicarla ma…-
lo sguardo, che si era perso per un attimo nel liquido ambrato si posò sugli occhi grigi del giovane ragazzo. L’espressione seria di Rowena, il tono di voce basso per non farsi sentire da orecchie indiscrete rendeva la situazione oltremodo grave.
-…nonostante le parole al vetriolo che anch’io ho scritto contro l’operato del ministero non penso sia la cosa giusta. Sono parole di un folle, che potrebbero scatenare altri folli a seguire la causa di Raven. L’unico organo competente a fermarlo é il ministero.-
Organo lecito ovviamente. A Voldemort e a un paio di mangiamorte esperti sarebbero bastati pochi minuti per liberarsi di Raven per sempre, ma fino a che creava scompiglio e disordine minando la sedia della Pompadour e di Rhaegar, l’insana violenza di Shinrestu giocava a suo favore.
-Per questo ti affido questa lettera.Camille potrà così conoscere le sue minacce che io, non andrei a sottovalutare.-
Finí il proprio dire, sollevando infine il bicchiere e bagnandosi labbra e gola, controllando e studiando qualsiasi smorfia trasparisse sul volto di Patrick e ogni sua azione.
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