Follow your path, Privata. Per Thresy.

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view post Posted on 9/6/2018, 17:07
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss

Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Irlandese



Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai sprecato. (Esopo)


L’aria estiva iniziava a percepirsi ovunque, il calore del sole saturava gli ambienti esposti alla luce, talvolta riscaldando persino le zone in ombra, rendendo difficoltoso respirare ed inducendo le persone a trovare conforto in ambienti più freschi, scostandosi così dall’afosità che regnava sovrana.
Diagon Alley era un forno.
Il flusso di persone che facevano avanti e indietro nei negozi era discreto, quasi accettabile, ma erano passate circa due ore dall’ora di pranzo e le zone in ombra era già piuttosto affollate, per lo più da Maghi e Streghe di una certa età e quindi facilmente suscettibili alle temperature elevate.
Con i capelli lunghi e rossi legati dietro la nuca in una comoda coda, degli abiti pressoché leggeri - camicetta smanicata in stile floreale e dei pantaloni beige di seta leggera con tanto di comodi sandali -, mentre gli occhi blu profondi vennero oscurati dalle lenti dorate dei Rayban. Tutto sommato, grazie al vestiario leggero, non stava schiumando di caldo, ma Lancillotto era decisamente accaldato. Grattandosi la folta barba rossiccia, l’Auror fissò il cucciolo che si era steso dietro dei vasi ornamentali nei pressi di Mondomago, la lingua a penzoloni e gli occhi socchiusi per la stanchezza e il caldo che il poveretto stava provando.
Aiden si chinò verso di lui per accarezzarlo sulla testa, per poi affondare la mano tra il folto pelo multicolore ma con principalmente delle sfumature blu tipiche della sua razza, rendendosi conto che forse avrebbe fatto meglio a toelettarlo il prima possibile o non avrebbe fatto altro che soffrire.
«Avanti, Biscotto, resisti. Lena non ci metterà molto.» mormorò al cucciolo. O almeno spero... aggiunse mentalmente, dopo aver sospirato pesantemente nel vedere Lancillotto respirare pesantemente con la lingua di fuori.
Sua sorella era dentro al negozio di Mondomago da diversi minuti ormai e si domandò cosa stesse combinando all’interno della struttura, così come pensò diverse volte al perché avesse accettato di accompagnarla e di portarsi dietro il cane. Aiden però non poteva vederlo in quello stato, aveva bisogno di trovare una zona più in ombra e magari farlo bere. L’idea di andare da Florian divenne ben presto una certezza, tanto che raccolse il cane e tenendolo stretto tra le proprie braccia, Aiden si allontanò da Mondomago, abbandonando sua sorella ma fiducioso che ella avrebbe capito e lo avrebbe cercato una volta finiti i propri acquisti.
Avanzò a passo svelto verso la gelateria di Fortebraccio, sperando di riuscire a trovare posto in uno dei tavolini all’aperto con tanto di ombrellini con cui ripararsi dal sole. Lancillotto sembrò riprendere appena vigore quando capì dove stavano andando, rizzando appena le orecchie, specialmente quando i suoi occhietti stanchi ma attenti videro alcuni dei clienti ai tavoli con dei gelati in mano.

Quando Aiden giunse vicino ad un tavolino, Lancillotto prese a scodinzolare. Forse, con un pizzico di fortuna, avrebbe potuto favorire un abbondante assaggio di gelato dal padrone, se l’intenzione di quest’ultimo era di prendersi un gelato.
L’Auror si sedette su una delle sedie non esposte al sole e posò a terra il cane, concedendogli una grattatina dietro alle orecchie. «Furbetto! Hai già capito dove siamo eh?» ridacchiò, mentre Lancillotto rispose con un piccolo abbaio, per poi stendersi e rilassarsi. Per lo meno si era ripreso quel tanto dal mostrarsi grato al padrone per essersi tolto da una zona afosa e scelto un posto dove avrebbe potuto sgraffignare qualcosa di fresco.


Uno Staffer mi potrebbe gentilmente colorare il titolo con questo colore #E7FF71 e metterlo in corsivo? Thanks :flower:
Thresyina, vieni a conoscere Lancillotto il cane Biscotto :*-*:


 
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view post Posted on 10/6/2018, 21:04
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7y2OVsl

La foto del Ministro della Magia, che con la mano riparava gli occhi dall’accecante luce prodotta dai flash, occupava mezza facciata della seconda pagina. Il lungo panegirico sul suo operato degli ultimi anni l’aveva annoiata; e pensare che la settimana prima era stato pubblicato un articolo che denigrava quello stesso operato. Se non avesse saputo che si trattava della Gazzetta del Profeta avrebbe pensato che stesse leggendo il Settimanale delle Streghe. Ma ormai i giornali erano tutti alla stessa stregua: servivano solo per avvolgere il fegato di rospo comprato dal droghiere. Richiuse il periodico, ritrovando in prima pagina la gigantografia del ricercato numero uno. Ripiegò il giornale e lo lasciò sul tavolo, non voleva che il gelato gli andasse di traverso.

Erano ormai passati dieci minuti da quando si era seduta ad uno dei tavolini della più famosa gelateria della Londra magica. L’ombra e la relativa frescura prodotta dagli ombrellini che aleggiavano sui tavoli era il secondo motivo per cui si era accomodata proprio lì; il primo era ovviamente il gelato.
Accavallò le gambe, sistemandosi la gonna del vestito nero e lanciò un’occhiata verso la fila di clienti che, estasiati, ammiravano torte, gelati e pasticcini; distrattamente poggiò il mento sul palmo della mano puntellando il gomito sul tavolino. Annoiata, ecco qual era il suo stato in quel momento.
La sua attenzione fu ben presto catturata da qualcuno. Gli occhi chiari furono il primo dettaglio che colse, seguito dal musetto tenero e dalla lunga chioma variopinta. Lo osservò mentre veniva trasportato tra i tavolini dal presunto padrone; quest’ultimo rimase per lo più ignorato, qual cagnolino era troppo carino!
Accucciato a terra aveva abbaiato, riuscendo a strapparle un sorriso spontaneo e del tutto involontario. Non era mai stata un’amante dei cani, aveva da sempre preferito i gatti, avendo molta più familiarità con i felini in generale –era convintissima che se avesse deciso di diventare animagus si sarebbe trasformata in un gatto, o in una tigre, come il suo patronus– ma non si poteva restare indifferenti di fronte ad cotanta tenerezza.

 
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view post Posted on 18/6/2018, 19:20
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Aiden Weiss

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Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai sprecato. (Esopo)


L’Irlandese di Galway osservò il silenzio il cucciolo che si era ormai rilassato a terra. Sebbene avesse gli occhi chiusi, le orecchie di Lancilotto erano ricettive e percepivano il minimo movimento attorno a sé. Se si fosse allontanato dal tavolo per andare dentro al locale ad ordinare qualcosa, il cane se ne sarebbe accorto e avrebbe potuto fare il diavolo a quattro pur di seguirlo.
Da quanto l’aveva preso quel cane aveva capito fin da subito chi era a comandare, non solo che Aiden era il suo miglior amico, il suo padrone, la sua “mamma” da seguire in ogni occasione e in ogni momento. Erano diventati inseparabili, il Mago aveva avuto poche difficoltà nell’addestrare il cucciolo nonostante il suo forte carattere, ma in fondo era pur sempre un gran giocherellone e possedeva un’intelligenza unica, tanto che Aiden raramente si ripeteva due volte.
Sospirò e si passò una mano tra i capelli raccolti, mentre lo sguardo prese a vagare nella zona attorno a sé. Non impiegò molto nel intercettare una giovane ragazza seduta non molto distante dal proprio tavolo e che stava fissando Lancillotto con una certa tenerezza. Pareva, a detto dell’Auror, una persona affabile e che alla quale forse poteva chiedere l’immenso favore di guardare un attimo il cane nel mentre ordinava qualcosa.
«Ehm, scusami...» disse nella sua direzione, agitando appena la mano in segno di saluto. «Perdona se ti disturbo ma non è che mi guarderesti due secondi il cane? Il tempo di ordinare qualcosa, se lo lascio da solo questo malandrino è capace di creare guai a non finire. E se lo porto dentro ne farà anche di peggio.»
Lancillotto sembrò aver capito tutto, quando Aiden diceva “guai” il piccoletto intuiva subito che stava parlando di lui. Si alzò e si mise a sedere davanti all’uomo, grattandogli la gamba con la zampa, con tanto di versi, come per fargli capire di non lasciarlo solo e che sarebbe sarebbe stato bravissimo. Ovviamente erano solo fandonie, ma questo solo il cane poteva saperlo...

 
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view post Posted on 22/6/2018, 16:35
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Le capitava spesso, assalita dalla noia, di assumere degli atteggiamenti bizzarri. Ma non era quello il caso; quella volta era rimasta incantata ad ammirare quel cagnolino. Erano ormai un paio di minuti che il suo sguardo era fisso sull’animale; ad un occhio esterno poteva sembrare che stesse osservando la creatura, seguendone le movenze, per quanto minime. In realtà il suo sguardo era sì rivolto al cane, ma la sua mente aveva iniziato a divagare dopo due secondi.

Il suo primo pensiero fu che doveva pulire la lettiera del gatto. Nymeria era molto schizzinosa su questo fatto; se la sabbietta non era perfettamente pulita andava a fare la buca in giardino. A proposito di giardino; le venne in mente che avrebbe tanto voluto piantarci un Platano picchiatore o un bel Pugnacio, per la gioia dei suoi ignari ospiti. Spese qualche secondo ad immaginare la scena di un presunto visitatore che veniva martoriato da un albero che era la fusione improbabile tra un Platano ed un Pugnacio. Rise tra sé. Non avrebbe dovuto preoccuparsi del giudizio dei vicini babbani; sul suo giardino erano applicati degli incantesimi di illusione che lo facevano apparire sempre in ordine e con dei graziosi cespugli a forma ovale. In realtà era un guazzabuglio di erba alta cinquanta centimetri e rampicanti spinosi che avevano invaso anche parte del muro esterno; non si sarebbe meravigliata se ci avesse trovato degli gnomi accasati con famiglia al seguito. E pensando agli gnomi: doveva trovare un repellente, forse da Misurino avevano qualcosa e, visto che c’era, le serviva assolutamente un diserbante, quelle erbacce dovevano sparire. Magari faceva posto anche per un Geranio zannuto.

Una mano si agitava nell’aria; in un primo momento non gli diede troppa importanza, ma il movimento attirava la sua attenzione. Sollevò il sopracciglio sinistro in un’espressione interrogativa e si voltò a guardare alle sue spalle. Magari dietro di lei c’era qualcuno, il qualcuno al quale si stava rivolgendo quel mago. Ma non era così.
Quasi per sicurezza si indicò in un’espressione che diceva chiaramente “dici a me?”.
Quel “scusami” le tolse il dubbio: stava proprio parlando con lei.

-Oh! Nessun disturbo- sorrise accompagnando quella frase con un gesto della mano. -Ma sì, non c’è problema- il cagnolino non era dello stesso avviso, i suoi guaiti sembravano un chiaro appello a non lasciarlo da solo con la brutta strega sconosciuta.
Si abbassò leggermente, allungando la mano destra verso il cucciolo
-Ehi, vuoi giocare con me?- era ovviamente rivolta al cane.
Sollevò un attimo lo sguardo in direzione del padrone
-Come si chiama?-

 
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view post Posted on 27/6/2018, 15:53
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Dopo essere riuscito a catturare l’attenzione della ragazza, Aiden sorrise al gesto confuso di lei nell’indicarsi e annuì semplicemente con un movimento del capo.
La risposta parve rassicurarlo, Lancillotto non avrebbe causato alcun danno con qualcuno a tenerlo occupato in un qualsiasi modo. Inoltre non sarebbe stato via a lungo e mentre faceva la fila poteva sempre voltarsi a controllare la situazione da lontano. Sì, senza dubbio lo avrebbe e Lancillotto sarebbe stato tranquillo nel vederlo voltarsi, come per fargli capire che non lo avrebbe abbandonato per sempre.
I guaiti sommessi del cucciolo riuscirono ad intenerirlo, ma non cedette comunque alle pretese del cane, doveva abituarsi ed adeguarsi. Aiden si alzò così da evitare che il cane gli saltasse sulle gambe, mentre le zampine di quest’ultimo ancora cercavano di raschiare contro il pantalone in una disperata supplica.
«Guarda che torno!» esclamò al cane, per poi chinarsi e concedergli una grattatina veloce. Tornò infine a fissare la ragazza quando cercò di attirare l’attenzione di Lancillotto. Il cucciolo sembrò notarla e la fissò immobile per pochi secondi, per poi avvicinarsi piano piano a quella mano protesa e annusandola. Dopo pochi attimi Lancillotto sembrò essere certo che la ragazza non fosse una brutta persona e le leccò le dita.
Aiden sospirò di sollievo. Per un momento aveva temuto che sarebbe tornato da lui a guaire e invece aveva trovato una compagna di giochi. «Lancillotto. Anche se risponde spesso anche al nome Biscotto.» rispose a seguito della domanda della ragazza. «Torno subito. Gradisci che ti prenda qualcosa?»


Metti pure in OT cosa vuoi ordinare, al mio prossimo turno provvedo ad ordinare per entrambi :fru: Offro io.

 
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view post Posted on 8/7/2018, 17:36
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7y2OVsl

Il cagnolino si avvicinò circospetto, allungando il musetto per annusarle la mano. Attese paziente lasciandolo fare; quand’egli iniziò a leccarle le dita capì che potevano iniziare a fare amicizia.
La linguetta ruvida del cucciolo le procurava un leggero solletichino, ma non le dispiaceva, anzi lo lasciò fare approfittando della vicinanza per accarezzargli il musetto.Sapeva bene che per i cani l’olfatto e il contatto erano due aspetti importanti per prendere confidenza con qualcuno. Anche se non interagiva spesso con quel genere di animali, frequentata di più gatti e civette.

-Ciao Lancillotto- era un nome abbastanza lungo e imponente da dare ad un animale, ma doveva ammettere che era proprio carino; inoltre era originale.
-Biscotto?- rise leggermente sollevando lo sguardo verso il mago che aveva pronunciato la “parolina magica” -Credo che risponderei anch’io nel sentire la parola Biscotto- ammise con innocenza puerile. Più che altro nel sentire quella parola si girerebbe a cercarli; di solito se uno li nomina è probabile che ce li abbia. Solo a sentir parlare di biscotti le era venuto un certo languorino.
Era talmente presa dal cane che recepì la domanda del padrone con un po’ di ritardo

-Oh, si… mmh...fai tu, purchè sia al cioccolato- Non a caso gli aveva lasciato libertà di scelta, la preferenza in fatto di dolci diceva molto su una persona. Ma aveva comunque posto delle condizioni, per non ritrovarsi a mangiare qualcosa che non le piaceva.
E mentre il mago andava a fare la fila lei si intratteneva con il cane. In un primo momento gli fece una grattatina sulla testa, ai cani di solito piace essere coccolati.
Poi tese la ma destra col palmo rivolto verso l’alto, in attesa che lui vi posasse sopra la zampetta.




Le reazioni del cane le lascio a te :fru:
Per l’ordinazione scegli pure liberamente ;)
 
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view post Posted on 11/7/2018, 13:59
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Aiden notò una certa aria divertita nella ragazza quando le disse che il cane rispondeva anche al nome di Biscotto. Fu lieto che non lo avesse preso in giro per aver dato un nomignolo un po’ bambinesco ad un animale, eppure gli calzava davvero a pennello. «Già...» sogghignò. «Anche se per lui i biscotti equivalgono un po’ a tutto, purché commestibile, persino le scarpe!» Gli uscì di petto una risata divertita, ma si ridestò quasi subito, volendosi sbrigare ad ordinare prima che la fila moltiplicasse fino a diventare infinita. «Vedo di sbrigarmi allora. E cioccolato sia!» dichiarò, infine, per poi dirigersi a passo svelto verso l’interno della gelateria.
Una volta dentro, Aiden sperò vivamente che il cucciolo non facesse dannare troppo quella cara e gentile ragazza che aveva accettato di guardarlo fintanto che era dentro ad ordinare. Osservò un po’ il menù esposto, finché non decise, e quando fu al bancone disse alla commessa di turno: «Buongiorno! Dunque, vorrei un thé freddo al limone, un milkshake al cioccolato e un muffin al biscotto. Grazie.» Poi iniziò a rovistare nelle tasche in cerca dei soldi.
Nel frattempo Lancillotto prese a giocare con la ragazza, grattando con la zampina la mano di lei, finché non fece un piccolo balzo per catturarle la mano e mordicchiare piano le dita, giocoso. Di tanto in tanto leccava il punto in cui l’aveva mordicchiata, mentre la coda si muoveva a mulinello, palesando la sua felicità. Aveva trovato una nuova compagnia di giochi, era proprio al settimo cielo!




Ok, pronto ad ordinare :fru:

1 Thé freddo al limone
1 Muffin al biscotto
1 Milkshake al cioccolato

Tutto sul mio conto, grazie!
 
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view post Posted on 28/7/2018, 19:37
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Per la durata di quella breve conversazione era rimasta a guardare il cane, concedendo al proprietario dell’animale solo qualche occhiata di sfuggita. La propria risata venne quasi totalmente coperta da quella più tonante dell’uomo, che gioì nel rammentare le scarpe mangiate dal piccolo Lancillotto, come se queste fossero state biscottini dolci e succulenti.
Le venne in mente il pastore tedesco che abitava vicino casa sua –apparteneva ad un babbano della peggior specie che non lesinava sgridate e punizioni per ciabatte mangiate, divani rovinati e oggetti rovesciati– evidentemente quella di rosicchiare qualunque cosa era una caratteristica comune a molti cani, a prescindere dal nomignolo attribuito loro.
Quando il mago si allontanò, lascandola sola con Lancillotto, si voltò per scrutarlo con attenzione. In realtà voleva fissare ben in mente i suoi lineamenti o rischiava di non riconoscerlo al suo ritorno.
Era abbastanza alto, capelli rossi, una fisionomia abbastanza comune da quelle parti, sebbene era più tipica degli Scozzesi.
Stava fissando il mago mentre entrava nel locale, quando si sentì mordicchiare la mano e riportò la sua concentrazione sul cane.

-Biscotto!-
gli disse sollevando l’arto in modo che egli avrebbe dovuto saltellare più in alto per afferrarla; ma subito dopo averlo sollevato lo riabbassò, portando di nuovo la mano a portata di zampa. Gli concedeva giusto il tempo di una leccatina e poi gli levava di nuovo la mano, girandogliela in torno, così da tenerlo impegnato per il tempo necessario. In ultimo cercò persino di prenderlo in braccio, per accoccolarselo sulle gambe, ma se si fosse accorta che era troppo, l’avrebbe lasciato a terra.




Scusa il ritardo :flower:
 
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view post Posted on 9/10/2018, 09:26
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* Un tè freddo, un muffin, un milkshake. Cioccolato *

Così Elhena ripeté nella sua testa, per non dimenticarsi dell’ordinazione, visto che nella fretta aveva scordato di afferrare il blocco per gli appunti che di solito portava sempre con sé. E se, da un lato, avrebbe anche potuto farlo volare in mano con un incantesimo ben assestato – erano successe troppo cose negli ultimi anni per anche solo pensare di abbandonare la bacchetta in giro – dall’altro, la sua memoria era ancora abbastanza buona da non dover dipendere sempre dalla magia. O dagli appunti.

Eppure, meglio non vantarsi troppo. Con questi pensieri in testa, la Tassina attraversò la gelateria a grandi falcate, infilandosi dietro il bancone. La vetrina dove veniva esposti i dolciumi si stava rapidamente svuotando, dato il via vai dei clienti. Con un’occhiata critica alle bottiglie del latte, in numero di molto inferiore a pochi giorni prima, la ragazza prese l’appunto mentale di fare un rapido inventario il prima possibile.

Preparare il milkshake fu ciò che richiese più tempo, ma si trattava anche di un’operazione divertente, il mescolare e shakerare, e alla fine Elhena non poteva lamentarsi. Versò il tutto in un bel bicchierone con tanto di cannuccia colorata. Un trattamento simile fu poi riservato al tè freddo … che gusto avevano detto di volere? Ah, sì, limone. E una fettina di limone comparve a mo’ di decorazione.

Infine, mise il muffin su un piattino.


“Ecco a voi. Buon appetito.”

 
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view post Posted on 6/11/2018, 10:42
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Aiden Weiss

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«Grazie mille!» esclamò alla gentile ragazza che lo aveva servito, pagando il dovuto. Si strinse al petto i bicchieri colmi di liquido, le cannucce che tentavano disperatamente di galleggiare e - di conseguenza - rischiare di cadere a terra, mentre il piattino lo tenne con la mano libera. Si mosse lentamente, tenendo d’occhio le bevande affinché non si rovesciassero o anche solo semplicemente che qualche goccia schizzasse fuori e gli finisse addosso.
Nel frattempo Lancillotto si concesse quel piccolo gioco con la sua nuova amica, la cui mano era piuttosto tenera e quindi fantastica da mordicchiare. Non le faceva male, ovviamente, aveva imparato a dosare la forza o il padrone si sarebbe certamente arrabbiato con lui. Poi, quando la ragazza cercò di prenderlo in braccio, per lui fu una gioia immensa e si lasciò trasportare sulle sue gambe, mettendosi bello comodo. Anche se faceva caldo, il cucciolo adorava stare in braccio alle persone e lo dimostrò piuttosto chiaramente quando inarcò il muso all’indietro, esponendo il collo in una tacita richiesta a tempestarlo di grattini.
Aiden arrivò al tavolo con estrema cautela e ringraziò il fatto che il cane si trovasse tra le braccia della ragazza o lo avrebbe sbilanciato in maniera alquanto pericolosa. Appoggiò prima il piatto e poi pensò a sistemare i bicchiere sul ripiano di ferro, avvicinando il milkshake alla ragazza.
«Io sono Aiden, comunque.» E allungò educatamente la mano verso di lei, prima ancora che potesse accomodarsi a sedere.

 
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view post Posted on 30/12/2018, 00:30
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Infine l’aveva preso in braccio, il cagnolino; non aveva opposto nessuna resistenza, anzi sembrava ben contento di accucciarsi sulle sue gambe. A dimostrazione di ciò ci fu una tacita richiesta di coccole. Era così tenero che non poteva rifiutarsi di fargli i grattini sul collo.
Si era completamente dimenticata del padrone del cane, quando se lo ritrovò di fronte quasi sobbalzò dalla sedia, abbracciando il cagnolino per non farlo cadere. Ma per evitare una figuraccia fece finta di nulla, lasciando credere che si stava solo sistemando meglio sulla sedia.

-Grazie- si limitò a dire quando il mago spinse verso di lei ciò che ad un primo sguardo sembrava un frullato. E poi eccola lì, la mano tesa nella classica presentazione di rito. Rimase a fissarla per qualche secondo indecisa su ciò che doveva farci. Non amava le presentazioni ufficiali, quelle strette di mano seguite da un nome sfuggevole e sfuggente che dopo trenta secondi era letteralmente sfuggito dalla sua memoria. Molto spesso le presentazioni erano mosse da obblighi dettati dall’etichetta, qualcosa da fare per rompere il ghiaccio e dire quantomeno il proprio nome. A sua memoria le migliori conversazioni le aveva avute con persone di cui non conosceva il nome o, molto probabilmente, di cui non ricordava il nome.
Infondo lei avvalorava la teoria del grande Shakespeare a sostegno che i nomi non avevano alcuna importanza; puoi chiamare la rosa con qualsiasi altro nome, essa manterrà comunque la sua bellezza e il suo profumo.
Eppure in quel particolare frangente decise che un po’ di sane convenzioni sociali poteva concedersele ed, infine, si decise ad allungare la propria mano verso quella in attesa
-Trhesy- accennò un sorriso mentre stringeva la mano dell’uomo per pochi secondi appena.
-Ottima scelta- sentenziò in riferimento al milkshake al cioccolato che le aveva gentilmente portato -confesso che è uno dei miei preferiti- ammise senza troppi problemi -Qual è il tuo segreto? O hai solo avuto fortuna-



Sorry per l'immane ritardo :flower:
 
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