Cena con delit-...cieco.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 13/7/2018, 00:38     +5   +1   -1
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401
Reputation:
+406

Status:


Credo che usero' questo spazio per condividere qualche perla di cucina, non so ancora in che salsa, in che format, in che cadenza ecc., ma son seriamente predisposto a usar questo spazio per il mondo che mi compete nel real. Accetterò anche consigli e domande, se ne avete, a tema. Rimanete sintonizzati. Passo e chiudo.

PS: Credo non mancheranno le tentazioni con i gelati/torte/qualsiasialtradiavoleria, l'angolo ricette sballate senza gradazioni, lo spazio foto in low HD, la critica alla Germania Oliveriana, le storie della carbonara secondo Sekmeth e quant'altro....quindi, restate in linea.

PS2: Devo inventarmi una grafica.

 
Top
view post Posted on 14/7/2018, 16:04     +5   +1   -1
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401
Reputation:
+406

Status:


STORY TIME...''About Me''

...siamo seri


Buonasera bella gente...
... Ritengo opportuno, prima di dar il via a questo blog, parlarvi un pochino di quello che penso della cucina, cosa e' per me, cosa insegna, cosa impone, come la vivo e come la voglio trasmettere, nonche' dirvi chi e' Daniele il cuoco.

Partiamo da un punto preciso, la definizione di cucina.
Cucina: ``Ambiente riservato e attrezzato per la preparazione e la cottura dei cibi, nell'ambito domestico o di una più vasta comunità.``

Sembra una scontatezza, una superficialita' ma, vedete, Daniele e' una persona semplice, attiva, preparata nel campo ma umile, molto....e' stato educato in questo modo. Un'umilta' che si manifesta in una bonta' cosi' esagerata che delle volte lo fa peccare di ingenuita', ma questi son tutti altri discorsi che riserverei per altri momenti e che ho tirato fuori solo per spiegarvi meglio come cucina.

C'e' chi dice che il cuoco e' colui che ricerca il cibo, lo studia, lo analizza, lo converte, lo plasma, lo cuoce e lo ingegnerizza per soddisfazione del gusto, personale e di altri. Tutto vero, ma a Daniele non piace quella cucina. Lui punta, come animo, a render contenta la gente. Non gli piacciono i ghirigori sulla pietanza, la ricerca chimica e la scienza applicata sull'alimento. Lui vuole solo sentirsi libero di far rifocillare la gente. Ama vedere i clienti, i familiari in primis, mangiare, con gusto, senza perdersi con gli occhi necessariamente. Lui si nutre di sorrisi, di chiacchiere davanti a un semplice piatto di pasta al pomodoro. Lui ama il convivio attorno a un piatto tirato via ... a lui piace far comunita' con la cucina. La storia della cucina è la storia del mondo dopotutto.

La piu' grande soddisfazione per lui e' ricevere un cliente, farlo accomodare e fargli perdere le preoccupazioni di una vita frenetica e stressante davanti a un piatto SI cucinato bene, abbondante ma NON troppo elaborato. Ecco dunque la predisposizione alla cucina tradizionale, quella della casa, della nonna, del paese, delle persone, della COMUNITA', vissuta e cresciuta in 24 anni.

Son del sud principalmente, siciliano ``ca scoccia``. Potete solo immaginare come ci si comporta a tavola dai siculi...un far baldoria, un mangiare continuo di sapori forti e ricchi in mezzo al caos delle voci e delle urlate ricche di spirito. Credo che gran parte del mio operare sia stato influenzato da cio': se venite in Sicilia la tappa fondamentale sara' la tavola imbandita a casa di chiunque siciliano. E' a tavola che scopri una persona, una citta', una societa'. Non e' un caso che quando si viaggia si provano le cucine etniche...perche' e' in quel modo che interagisci con quelle nuove societa' ricche di usi e costumi completamente diverse dalle nostre. Il cibo fa scoprire la gente e la tavola le fa interagire. Diceva Savarin:

'' La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella.``

E se ponete attenzione a questo discorso capirete molto altro....fate un passo indietro. Quand'e' che si cucina un buon piatto? Quando siete da soli? No....

...Quando quel piatto e' dedicato a qualcuno, e' pensato per qualcuno, quel piatto e' eccezionale. Un servizio offerto senza chiedere nulla in cambio, se non un sorriso e due chiacchiere.

Cucinare e' per Daniele il miglior dei modi per far amicizia. Offrire, donare a qualcuno una propria cosa preziosa, una dote, e' per lui il miglior regalo di benvenuto nel suo mondo.

E' solito offire la prima cena a chi va al ristorante dove lavora, perche' quel ristorante e' anche casa sua, il suo mondo.

Sapete, Daniele ha avuto la fortuna di entrar a lavoro subito dopo il diploma (un liceo classico sperimentale....non ve lo aspettavate vero?). A 20 anni, dopo uno stage, e' stato assunto in un ristorantino medio in Toscana e da quel momento in 4 ulteriori anni ha portato a casa tante vittorie; si e' impegnato, ha sudato e ha sacrificato. Potete immaginare un ragazzino che ``emigra`` in terra ``straniera`` a soli 19/20 anni, senza compagnia, per cercar avventura per via del fatto che a casa sua quel lavoro non e' regolato, tutelato delle volte, e non funziona? Un ragazzino, aiutato dai genitori nelle loro poche possibilita' ma che hanno creduto e investito su di lui. Un ragazzino che ha lasciato famiglia, parenti e amici....tutto solo in una Toscana che ha altri modi di fare e interagire. Quanti pianti si sarebbe voluto fare ma sapeva gia' dall'inizio verso cosa andava in contro. Si e' rimboccato le maniche. Doveva cominciare. Il lavoro e' lavoro, gli ha dato priorita'. Il week-end si lavora. Per le feste si lavora. Per le chiusure speciali si lavora. Per gli eventi regionali, provinciali, per le sagre, per i concerti, si lavora uguale. Quando gli altri festeggiano, si lavora...quando si riposa, gli altri lavorano. Presente questa situazione? La vita sociale gli si e' ridotta a 0. Ma nel dramma ha trovato un'ancora di salvezza. Se e' vero che si sta sempre a lavoro ( dove gli altri dipendenti diventano la tua famiglia e dove, con la fortuna avuta, ti ritrovi a esser trattato come un figlio) e' anche vero che la gente viene al ristorante....ecco la sua possibilita' allora. Gli prepara un piatto, gli e' stato ``ordinato``, giustamente, si paga e si pretende. Ed eccolo...quel sorriso nell'assaggio. Viene chiamato al tavolino, viene ringraziato e stringe la mano. Quello e' il miglior regalo che possa ricevere. Quella e' la sua cucina. Quello e' il suo credo.

CUCINO per gli altri. CUCINO per il piacere e la gioia degli altri. CUCINO per sentirmi vivo per gli altri. E' l'unico modo che sento per presentarmi alla gente. E' l'unico modo che ho per farmi conoscere e fare amicizie. E' l'unico modo che conosco per raccontare di me.

La tavola è un luogo di incontro, un terreno di raccolta, una fonte di sostentamento e nutrimento, è festività, sicurezza, e soddisfazione. Una persona che cucina è una persona che dà: Anche il cibo più semplice è un regalo. Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Un luogo che condivido volentieri con gli amici a me cari….ed e' questa la cucina che voglio portare come esperienza agli altri, in un futuro (mi auguro) rigoglioso.



PS: Credo di aver dato una prima infarinatura del mio essere. Vi giuro che cerchero' di far post piu' divertenti e in linea con quello che vuole esser questo blog nelle linee guida dettatosi nel primo post....tanto c'e' Medello il marpioncello che e' bravo a creare casini culinari. C'e' Mr. Brior che fa camomille dove intingere cioccolata e c'e' una divinita' egizia che difende la pancetta per il guanciale....insomma, gli spunti di lezione, riflessione e divertimento non mancano. BUON PROSEGUIMENTO.

Edited by danygel94 - 2/8/2018, 23:11
 
Top
_fango
view post Posted on 14/7/2018, 16:13     +1   +1   -1




Ho letto con avidità questo tuo post! Ritrovo in me giusto un frammento di quella tua cucina generosa, anche io provo gioia nel “””cucinare””” solo quando è per altri.

Vedere questo sentimento sbucciato e servito su carta (o su schermo che sia) è una gioia, mi riempie dell’entusiasmo per il tuo mondo. Non vedo l’ora di assaporare altri pensieri culinari, attendo con ansia il tuo prossimo post.
 
Top
view post Posted on 15/7/2018, 01:04     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401
Reputation:
+406

Status:


Dany Risponde:



CITAZIONE (_fango @ 14/7/2018, 17:13) 
Ho letto con avidità questo tuo post! Ritrovo in me giusto un frammento di quella tua cucina generosa, anche io provo gioia nel “””cucinare””” solo quando è per altri.

Vedere questo sentimento sbucciato e servito su carta (o su schermo che sia) è una gioia, mi riempie dell’entusiasmo per il tuo mondo. Non vedo l’ora di assaporare altri pensieri culinari, attendo con ansia il tuo prossimo post.

Vedi caro fang, è questo che la gente dovrebbe intravedere e interpretare ( secondo il mio punto di vista) quando va in un ristorante. Dietro, nelle cucine, c'è un lavoro estenuante,un sacrificio cospicuo e delle PERSONE. Delle volte ci si scorda di ciò e si vede un dipendente ( e ci metto di mezzo anche i poveri camerieri in sala) trattato come un essere che deve solo intrattenere la serata e basta, dove un suo intervento (in azioni o parole) è limitato dalla regola: il cliente ha sempre ragione (e quindi ti può calpestare). Si perde di vista la morale e l'etica del posto che invece dovrebbe esser un prolungamento dello stare a tavola in casa propria, del convivio. La gente per me deve sentirsi in un ambiente familiare, mangiare bene e sentirsi bene sicuramente, ma anche fare risprettosa comunita'. Credo che un male della nostra società in generale è che si sia perso di vista il senso di mettersi e pensarsi come tale. Molto più complesso il discorso sicuramente. Bisognerebbe distinguere per tipologie di locale ecc e declinarlo un po' su più campi, ma credo sia una linea guida questa da riscoprire...un po' come diceva Oliver nel suo ultimo scritto in "the Lost boy"...un rispetto da riscoprire eticamente nell'attuale comunità persa.

Edited by danygel94 - 18/7/2018, 00:57
 
Top
view post Posted on 15/7/2018, 14:19     +6   +1   -1
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401
Reputation:
+406

Status:


Il DON che sussurrava al TONNO, la LADY delle SALSE SPESSE e la RIGOS dell'ANTIADERENTE.



Precisando che ho perso piu' tempo a scrivere il titolo di questa nuova paginetta del blog che il contenuto stesso, mi accingo a parlarvi di tre casi in cui fra una risata e l'altra, fra cucine da incubo e mondi avversi, si puo' imparare una piccola e nuova cosa.

1: Il caro Don, celebre per le sue doti culinarie decantate dalla cara sorella Rigos come arte oratoria prettamente dedita a quel pesce considerato maiale del mare, il tonno, si e' ritrovato a supplicare suddetto animale per non ricevere ferite sanguinolenti, ustioni micidiali e puzze pestilenziali durante la sua cottura. Tralasciando il fattore TONNO IN SCATOLA (e' uno studente, lo perdoniamo....ma e' siciliano e quindi merita la persecuzione) vediamo come poteva fare il gentil Don a non entrare nella lista dei 1000 modi per morire.

- La nomea del tonno in scatola e' quella di esser alimento gia' di base ``cotto``, conservato, gia' bollito e sott'olio. Non vedo dunque la genialita' nella sua ulteriore cottura di qual si voglia genere se non quella, ovviamente, di far sparare schizzate di olio a destra e manca per l'ovvia considerazione che, tirando fuori quella pochissima acqua ancora presente nel pesce, a contatto con l'olio bollente (perche' e' stronzo e non solo ha gia' l'olio suo di conservazione quel tonno in scatola, lo deve pure aggiungere il bravo don!) fa reazione e lo armi implicitamente di una gatling vulcan da 600 colpi a minuto. Basta, in quasi tutte le ricette, aggiunger il tonno alla fine di ogni procedimento ( in una pasta lo inserirai alla fine, in mantecatura, in una salsa a lunga cottura come ultimo elemento di un soffritto che ha gia' perso di calore eccessivo e che comunque richiede il coperchio).... Sii meno diplomatico caro medello e piu' deciso durante la guerra col pesce.

2: Passando a Lady cara, proprio un'oretta fa ci ha illuminato in una chat di WhatsApp (fino a quel momento tranquilla e dai discorsi fluenti e sereni) del suo pranzo, del suo buon piatto di tagliatelle EMILIANE con una salsa di fagioli "speziate". Fin qui il discorso non fa una piega, pero' successivamente, dalle foto che ci invia, vedo qualcosa che un'occhio critico da cuoco non puo' accettare....

Le foto incriminanti:


Cara Lady, mettendo da parte al sicuro che il gusto nel complesso c'e', sia buono e speziato a modo, non posso sorvolare sul fatto che una pasta nobile e fresca come la tagliatella venga girata dentro la stessa salsa di fagioli come un Mojo con il proprio secchio riempito d'acqua e Ryo Casa mia.
Ti spiego....

- Le salse spesse (ovvero quelle salse consistenti, pesanti, da texture dura e non certamente fluida come acqua e con pezzi di un qualcosa all'interno notoriamente sensibile al palato e ai denti) completano un piatto gia' disposto...nel senso che la pasta, come quella fresca (tagliatelle in questo caso) si cuoce completamente in pentola con acqua salata e una volta pronta si scola e si sistema diretta nel piatto E SOLO DOPO, con un bel ''coppino" (MI PIACE CHIAMARLO COSI' DA BRAVO SICILIANO) si adagia la spessa salsa sopra. Il risultato e' una pasta cotta, non stressata, buona (anche quella di prima lo era) e ben presentata nonche' col condimento giusto e dosato. (SE poi vogliamo fare i porci, gli buttiamo sopra anche 5 mestolate in piu'....dettagli)....il resto che ne segue e' un discorso che ha portato la chat a parlare di Formaggio coi vermi, Scorpioni e liquori, lumache e via di scorrendo.


3: L'ultimo bersaglio di questo post e' la stessa oratrice delle fatiche Tonnali di Don. La cara Nieve, al quale evidentemente ( e mi fa piacere la cosa) piace sperimentare la cucina del territorio, si e' imbattuta in quella che e' una delle firme nel panorama ``pane e pizzeria`` della toscana in generale? Sicuramente di Pisa, Livorno e via di scorrendo....stiamo parlando della Ceci'na. Tralasciando le similitudini con la farinata genovese e altre varie e infinite declinazioni in tutto il territorio nazionale, la ceci'na non e' altro che un impasto molto piu' morbido del normale e costituito da farina di ceci, acqua, sale e olio extravergine di oliva. L'amica Rigos, a sua volta decantata dal giovane fratello sussurrante i tonni come maniaca del comperare per ogni ricetta il proprio strumento, e' incriminata del fatto che e' riuscita a fonder la teglia insieme all'impasto della ceci'na....ma fusa letteralmente come e' fuso Mjolnir ( il martello di Thor) alla roccia quando precipita da Asgard a velocita' impensabile. Perdonando la cara Nieve, non mi sento di affidarle tanta colpa....

- La difficolta' della ceci'na nella sua semplicita' di elementi e' dettata solo e puramente da due fattori. Le alte temperature e la teglia. Nelle pizzerie giocano sul primo fattore, in casa si ricorre alla furbizia strumentale e, dunque, mai come in questi casi il vizio della Rigos (riconosciuto dal fratello come una cosa negativa) era piu' valido da attuare. Una bella teglia antiaderente, insieme ad abbondante olio ( la ceci'na lo richiede) e' quello che serve per ``emulare`` a casa questo piatto con il proprio forno. C'e' gente addirittura che cuoce in casa la stessa ceci'na con la teglia antiaderente e sul fornello del gas, perche' vuole combinare l'alta temperatura con lo strumento furbetto e avvicinarsi piu' possibile al risultato da pizzeria....passabile. E' BOCCIATA totalmente la carta forno dal momento che non permette la creazione di quella crosticina sottostante e dorata che tanto ci piace e che stimola le papille gustative. Consiglio sale grosso piovente dall'alto una volta sfornata.

Mi fermo qui per il momento...se questo e' l'andazzo, avro' di che scrivere cari amici. Buon proseguimento.


PS: Prossimi numeri : ``La Trhesy che non si monta``, ``Cpt. Heineken the Egg Soldier``{con la partecipazione critica di Sekmeth la pancetta} , ''Distillati mortali'', ''Formaggi Strani & dove Trovarli''.

Edited by danygel94 - 19/7/2018, 01:01
 
Top
view post Posted on 15/7/2018, 14:28     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Mago
Posts:
765
Reputation:
+809
Location:
15 Yemen Road, Yemen

Status:


Io ti ringrazio per questo tuo miniblog, lo sto adorando.

ALESSANDRO BORGHESE SPOSTATI CHE È ARRIVATO DANIELE.

Ti prego, non smettere mai.
 
Top
view post Posted on 15/7/2018, 14:58     +1   +1   -1
Avatar

entropia.

Group:
Grifondoro
Posts:
3,692
Reputation:
+2,707

Status:


IO-STO-RIDENDO-TANTISSIMO.
:ihih: :ihih: :ihih:

E grazie che mi difendi da quell'ignorante maledetto!
:meh:

 
Top
view post Posted on 15/7/2018, 16:19     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Docente
Posts:
1,118
Reputation:
+580

Status:


In mia difesa dico che la pasta era stata cotta in acqua salata SEPARATA dalla salsa, ma poi mia madre da brava cuoca rustica Romagnola, mi ha insegnato che il sapore migliora se la pasta viene poi cotta qualche minuto col suo condimento, ben mescolata.
Viene poco condita se messa sul piatto con una colata di salsa a caso... u.u
 
Top
view post Posted on 15/7/2018, 19:56     +2   +1   -1
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Reputation:
+270
Location:
Canterbury

Status:


Vogliamo parlare invece del pesto che ho fatto io e che stasera avremmo dovuto mangiare? Il ragazzo di mia sorella ha avuto l'ardire di aggiungerci il BURRO e poi il coraggio di avanzarlo pure. Io armo la balestra!!

Attached Image: IMG-20180715-WA0048

IMG-20180715-WA0048

 
Top
view post Posted on 15/7/2018, 21:38     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401
Reputation:
+406

Status:


LA POSTA DEL CUORE.
Rido da solo



CITAZIONE
Cara Drinky,
se me lo chiedi con quei occhioni non posso fermarmi per forza....ti ringrazio.

CITAZIONE
Cara Nieve,
troverai in me sempre una spalla da dare sui denti al tuo gentil fratellino....nel mentre, ridi.

CITAZIONE
Cara Lady,
non metto in dubbio la rustichezza....cucinare e' anche questione personale. Son sicuro sia buonissima anche in quel modo. Nel dubbio, prova secondo canone.

CITAZIONE
Caro Vatthone,
per te riservo qualche parola in piu'. Sicuramente sto dalla tua parte nella disputa fra burro o no nel pesto e ti fornirei anche migliaia di soldati per la spedizione contro il miscredente fidanzato ma, ahime' , ci sarebbe da discutere sull'argomento. Se guardiamo la tecnica in cucina, nel fare la pasta, un passaggio importantissimo e' quello finale, la mantecatura. Questa, non richiedendo il pesto cottura, si fa fuori dal fornello e qui casca l'asino. Senza una noce di burro nel momento di ``pestaggio`` nel mortaio del pesto, non otterremmo quella cremina vellutata attorno la buona pasta in fase di, appunto, mantecatura. Da qui l'esigenza, nella ristorazione professionale, di aggiunger un burro di ottimissima qualita'. Resta sicuramente ufficiale la ricetta senza. Con il burro (approvato da presidenti di accademie culinarie e previsto da scrittori enogastronomici di fama) cambia leggermente il sapore, facendolo arrotondare e rendendolo piu' delicato. Prova, se ti capita e ne hai voglia.

 
Top
view post Posted on 17/7/2018, 13:53     +7   +1   -1
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401
Reputation:
+406

Status:


STORY TIME... ''Choir''

...siamo seri


Ieri, durante il servizio a lavoro del pranzo, abbiamo avuto il piacere di ospitare un gruppo di circa 100 ragazzi e ragazze della Nuova Zelanda. Un gruppo di studenti con un gap di eta' che andava dai 14 ai 17 anni credo. Non mi soffermero' tanto su cio' che hanno mangiato, visto che di solito questi gruppi ( a maggior ragione di ragazzi) hanno a disposizione un budget ridotto per la sosta ristorativa; infatti si limitano delle volte a un primo e un dolce per poi rifornirsi di liquidi e affrontare il resto della scarpinata turistica per la toscana in questo periodo dell'anno piu' calda del solito (nonostante ieri sera mi sia salvato da una scena che potrei collegare perfettamente alla vecchia pellicola di TWISTER, la tempesta perfetta).

Tutti ``picciotti`` (ragazzi) tranquilli, sereni, divertenti per quei pochi con cui ho avuto modo di interagire con il mio maccheronico inglese. Mi spiegavano come fossero in viaggio e visita per le chiese di spicco lungo tre regioni (Lazio, Toscana e la terza non me la ricordo, scusate) e di che onore si trovavano ad avere nel cantare in particolari tappe del loro viaggio. Si, questi ragazzi vanno in giro armati di zaino e voce, per lasciar un segno della loro ``arte`` e bravura del territorio. Testimoniano in quel modo un impegno condiviso, una comunita` (questa famosa e a me cara parola) propria che vogliono esplicitare a altre societa' e altre persone. Dunque, sono un coro scopro alla fine.

Tutto bello e interessante, al che gli si fa una battuta, post pranzo, con il mio titolare: ''Allora... perche' non ci intonate qualcosa?'' Loro non sentono seghe (scusate, si dice cosi' in Toscana), prendono e liberano la sala dai tavoli, ponendoli tutti da parte, attaccate alle pareti. In un caos organizzato e quieto, si dispongono secondo ordine del loro ``direttore`` del coro, che fa andare fuori prima le donne e poi gli uomini che entrano subito dopo secondo schemi precisi per sincronizzarsi con i toni e quant'altro ( non so i tecnicismi, non mi intendo di musica). ''Sinceramente, volevano fare delle prove e chiedervelo''. Dice in italiano una guida che li accompagnava. Si dividono in due gruppi. Chi non e' parte di un motivo, rimane in disparte o si reca fuori il locale per non portar disturbo a chi si ``esibisce``. Si alternano.

Ora, a me piace la musica corale, anche ecclesiale delle volte, che punta un po sul Gregoriano e quant'altro. Ma questi ragazzi di ieri, mi hanno stupito. Forse perche' non ho mai avuto modo di veder cosi' da vicino dal vivo, forse perche' son rimasto esterrefatto dal loro far pratica (il direttore affidava gli zaini durante il canto per farli sforzare ... crudele! ahahahah) o forse perche' mi sembrava quasi dedicato quel canzonare. Non lo so....son stato li' seduto, io che ascoltavo e il titolare che riprendeva. Mi son innamorato di quel gruppo.

Forse e' vero che il canto riesce a comunicare cose che le semplici parole scandite secondo logica, grammatica e ordine non riescono a fare. Forse il canto non e' poi uno strumento cosi' diverso dalla cucina nel momento in cui donare qualcosa a qualcuno. Probabilmente sara' cosi' per tutto.... anche questo non lo so.

So per certo solo una cosa, quei ragazzi anche se con brevi e rotti pezzi cantati, mi hanno fatto star bene e gli sono grato. Vengono da un'altra terra, comunicano con altre societa' e sono stati al gioco con noi a lavoro. Questo mi piace del fare comunita'.


Un video del coro :


Edited by danygel94 - 2/8/2018, 23:12
 
Top
view post Posted on 17/7/2018, 15:19     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,263
Reputation:
+2,955
Location:
TARDIS

Status:


Dan, ma tu sei proprio un disgraziatello :ihih: Non avevo mica visto questo blog straordinario, ecco perché alcuni giorni fa non capivo per bene la tua risposta al mio post nel topic dell'apprezzamento! Ho letto tutto e mi piace tantissimo: non solo trovo che il tuo lavoro sia uno dei più belli in assoluto, ma mi ispirano tantissimo il tuo approccio e la tua passione così grande, quindi complimenti da parte mia e continua così, perché ti seguo con molto piacere. Solo una cosa: non intingevo mica la barretta di cioccolato nella camomilla al latte :ihih: Era un accompagnamento, come spuntino dell'una di notte :*-*:

 
Top
view post Posted on 17/7/2018, 23:22     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401
Reputation:
+406

Status:


Dany Risponde:



CITAZIONE (Oliver Brior @ 17/7/2018, 16:19) 
Dan, ma tu sei proprio un disgraziatello :ihih: Non avevo mica visto questo blog straordinario, ecco perché alcuni giorni fa non capivo per bene la tua risposta al mio post nel topic dell'apprezzamento! Ho letto tutto e mi piace tantissimo: non solo trovo che il tuo lavoro sia uno dei più belli in assoluto, ma mi ispirano tantissimo il tuo approccio e la tua passione così grande, quindi complimenti da parte mia e continua così, perché ti seguo con molto piacere. Solo una cosa: non intingevo mica la barretta di cioccolato nella camomilla al latte :ihih: Era un accompagnamento, come spuntino dell'una di notte :*-*:


Ahahahaha Oliver caro, son sicuro e ti credo che non la intingevi quella barretta nella camomilla (E invece no, so che sei colpevole ma non so dimostrarlo!! La Germania corrode lo spirito italico del mangiar bene O.O. E' tutto un GOMBLOTTO!) Scherzi a parte, mi sento (in parte) di doverti forse ringraziare....la nascita del blog e' stata immediata a una lettura della sera precedente dell'ultimo post del tuo blog. Quella notte mi son coricato incaz**** perche' e' tutto vero. E sentir quelle verita', o meglio, leggerle delle volte mi porta a snervarmi troppo e meditar a lungo sul fatto. Quello, a maggior ragione, mi porta a impegnarmi ogni giorno per cambiar nel mio piccolo qualcosa in questo bel mondo (uno dei piu' belli come dici tu stesso) per portar in una futura e alternativa mia azienda personale tutto cio' che reputo una cura al settore, una modifica a fin di bene, a tutela della comunita' e del rispetto. Quindi, per favore, fammi arrabbiare ancora! (non troppo che poi mi prendono gli emboli notturni)

Edited by danygel94 - 18/7/2018, 00:57
 
Top
view post Posted on 19/7/2018, 00:59     +4   +1   -1
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401
Reputation:
+406

Status:


La TRHESY che non si MONTA & Cpt.HEINEKEN the EGG SOLDIER


La rubrica continua, come promesso nei PostScriptum della prima uscita, con nuovi bersagli. E' il turno della nostra Trhesy di compagnia (in tag) e del ragazzo che a scuola gia' si e' distinto per una provocazione eccessiva dinanzi a 800 cariche altolocate del servizio d'ordine di Hogwartz. Scopriamo insieme cosa ci raccontano....

1: La carissima Trhesy mi ha invitato (via mp, si vuol ovviamente specificare) a condividere una propria esperienza che sembra (da come la racconta) aver del paranormale e del mistero misterioso al pari dei programmi di Voyager e Mistero, appunto. La gentil ragazza mi parla di come ha ricevuto a casa ospiti (parentato) provenienti dall'estero, dalla Germania (sisi, sempre quella Oliveriana delle salsicce, zenzero, camomilla e barrette ciok intinte) che hanno l'usanza di sfornire i frigoriferi dei supermercati tedeschi di ogni qualsivoglia genere alimentare per portarlo poi alla suddetta amica. Fin qui tutto bene...diversi son gli alimenti ma troppe le quantita'. Fra queste, per scadenza, spicca una generica busta di PANNA. Trhesy cerca di consumarla propiziando una crema al caffe' (rigorosamente cercata sul web), semplice ricetta che prevede panna montata e aggiunta del liquido nero che a noi tutti la mattina piace prender per non far parte della schiera di Zombie decantati dai Cranberries . I drammi arrivano subito....sbattitore acceso, fruste equipaggiate, si parte a montare la panna. Ma, se in un primo momento sembra montare per bene, la nostra giovane vittima rimane presto delusa dall'aggiunta del liquido che, a suo dire, non conclude nulla se non cominciare a eruttare come il Krakatoa Hawaiano il contenuto della ciotola all'esterno. Al che, giustamente, la malcapitata pensa di usar uno strofinaccio a mo di coperchio per evitare schizzi...studiata bene ma attuata male. In cucina non devono mai accadere due cose: Distrarsi e Distarsi. Cosa fa la nostra amica? Si distrae e lo strofinaccio finisce fra le fuste, scatenando l'apocalisse e un armageddon in cucina. Panna e caffe' ovunque...viene costretta a una doccia, a lavare la cucina e fare una lavatrice. Enel e le Acque S.p.A. ringraziano. Il risultato finale non sara' altro che un latte macchiato e....pagato caro. Come si poteva evitare una scena simile da bava di Beethoven in tutta la camera da letto?

- La panna, ``latticino`` denso, corposo e grasso, e' un alimento molto versatile, buono e ``semplice da inserire in una ricetta. Tuttavia, il suo uso e' strettamente legato alla tipologia alla quale e' collegata. Infatti, in commercio, troviamo panna Animale e panna Vegetale; la prima prevede lungo mantenimento di forma, corposita' e freschezza, la seconda e' per usi piu' rapidi e diluiti. Potrebbe esser solo una semplice differenza, ma da cio' dipende tutta la sua preparazione. Infatti, anche la montatura cambia in base alle due tipologie. L'origine animale vuole temperature molto fredde per montare, per via delle proteine animali piu' pesanti e termolabili. E' consigliato sempre mettere sia la panna che il recipiente dove si va a montarla, in congelatore per almeno mezz'ora, giusto per non aver dubbi sulla riuscita. L'origine vegetale, invece, e' molto piu' semplice da adoperare. Monta anche a temperatura ambiente senza troppe difficolta'. In entrambi i casi lo zucchero (si consiglia sempre a velo) si puo' inserire verso la fine ( se non ci sono difficolta' di montatura) o all'inizio per dare grana alle fruste dello sbattitore che quindi agitano e incorporano meglio aria (teoria poco valida per molti pasticceri). Un altro consiglio per incrementare le possibilita' di successo di montatura (oltre il freddo e lo zucchero) e' il succo di limone. L'acido citrico stimola le molecole attive delle proteine della panna (ne basta un cucchiaino da caffe' subito dopo aver iniziato a montare e veder la non riuscita)
NON MONTATE TROPPO LA PANNA PERCHE' DOPO SI TRASFORMA IN BURRO!! (o margarina se e' di origine vegetale)
Dunque cara Trhesy, ora che sai queste cose, non mi rispondere piu' con l'incertezza negli mp quando ti chiedo che tipo di panna hai usato Q.Q ....e' fondamentale saperlo ! Senno' rischierai sempre fenomeni ravvicinati del terzo tipo.

Screenshot__1_

2: Il secondo caro amico a cui rivolgiamo la nostra attenzione, e' Heineken. Il post incriminato e' sito in topic dell'apprezzamento. Mostra una foto in particolare, rappresentante una carbonara che una persona come il profeta Sekmeth potrebbe pure proteggere fino alla morte osservando l'uso della pancetta infame al posto del guanciale. Bene, la pasta, sicuramente buona (non siam qui a veder il gusto ma a distribuire consigli), appare pero' leggermente piu' secca del dovuto, con un uovo troppo cotto, non avvolgente, non cremoso. Sembra quasi un HULK che ha trovato il colore verde nella clorofilla ma non nella genetica. E' un problema strutturale. E' come se ti chiamassimo Ce'res, sbagliando nome nonostante l'elemento base ( la birra) resti lo stesso quando e' lo stesso luppolo (e come viene trattato) a far la differenza. Dunque, vediamo come si puo aumentare di livello questo piatto.



- Il pallino che di solito si chiede ai cuochi una prima volta conosciuti e' prettamente collegabile a questa domanda: AAAH MA SEI CUOCO? ALLORA DIMMI COME SI FA LA CARBONARA!!!! E tutt'oggi io non riesco a capire perche' anche se una persona viene da carrapipi, un paesino sperduto in culonia ecc., ma fa il cuoco deve superar l'esame, il test d'ingresso dell'opinione pubblica con la Carbonara. Misteri della fede.
Invero, il discorso della carbonare e' al quanto semplice. Pasta al dente, si scola...ancora calda si butta dentro una ciotola dove preventivamente avete preparato un impasto di 1 UOVO INTERO + TANTI TUORLI QUANTE SONO LE PERSONE A TAVOLA + PECORINO ( o grana per i piu laici) + ALTRO PEPE (per chi vuole) + SALE (POCO, perche' era salata anche l'acqua di cottura della pasta)+ GUANCIALE (a IOSA e che avete precedentemente fatto abbrustolire {NON SECCARE} in una padella senza olio....cucina povera era e cucina povera deve rimanere. E' il guanciale il capo del piatto, ma se Horus vi intima a usare la pancetta, fatelo contento e usate il guanciale ugualmente). Ora, cosa succede....La pasta, essendo ancora calda, continua a cuocere per PASSIVO, ovvero, anche senza acqua ne fuochi accesi, continua a emettere calore da se'. Non e' magia o stregoneria....ma fisica. Quel calore e' LA GIUSTA temperatura che serve sia per PASTORIZZARE l'uovo ( a meno che non vogliate la salmonellosi e a quel punto siamo pace) che cuocerlo nello stesso tempo....ma non facendolo diventare frittata, strappare o simile ma creando una deliziosissima crema vellutata che avvolge il formato di pasta scelto, leggermente opaca grazie al formaggio, uno spettacolo a vedersi, soprattutto quando si completa con altro pepe che si intona bene al giallo del tuorlo e al rosa del guanciale...
....dunque Hein, ascolta zio Dan e prova a far la stessa cosa che hai fatto tu, solo che invece di star sulla fiamma accesa del fornello, mescola il tutto in una ciotola fuori dai fuochi una volta scolata la pasta. Sappimi dire.


PS: Alcuni usano il burro anche in fine cottura, nella stessa ciotola dell'impasto uova ecc., giusto una nocina per aumentare ulteriormente il fattore crema.

PS2: Ovviamente si scherza su tutto...tranne il guanciale...quello non puo' passare. Avvertiro' i miei avvocati se ci saranno ricorsi da parte vostra, ma son pronto a scatenare una civil war.
 
Top
_fango
view post Posted on 19/7/2018, 01:43     +3   +1   -1




Maestro,

sono un Suo accanitissimo fan sin dagli inizi della Sua carriera, e per tutto questo tempo (?) ho continuato a bearmi ogni giorno dei consigli e dettami culinari suggeriti dalla Sua saggia tastiera. Oggi Le voglio porre un dilemma che mi ha assalito - giusto qualche minuto fa - durante la preparazione della cena; sfortunatamente il dilemma richiede, per poter essere compreso, una breve anticipazione che spero non La annoierà troppo:

sono studente fuori sede e non c'ho un :wut: da mangiare perché parto dopodomani e col :zomp: che faccio la spesa e lascio a marcire le cose in frigo per due mesi.


La prego di scusarmi per queste frivolezze, che ho tuttavia ritenuto necessarie.
Dunque, il fatto è che stavo cucinando delle deliziose Pannocchie Bollite™ - ricetta con la quale mi diletto settimanalmente da ormai diversi mesi - quando mi sono improvvisamente reso conto di aver finito il burro, col quale normalmente le condisco abbondantemente a fine preparazione così da massimizzare le probabilità che io muoia di infarto a ventisei anni. Non sapendo dunque cosa fare e non avendo molte alternative - le Pannocchie Bollite™ sono estremamente secche se mangiate scondite - ho rovistato il frigo, trovando però soltanto una fiala di salsa di soia probabilmente residente nel mio scomparto verdure da Pasqua dell '86.
La prego di non scomporsi e di sedersi, perché quanto le sto per raccontare ha dell'orrorifico. Stavo appunto soppesando l'idea di scaraventare le Pannocchie Bollite™ dalla finestra, sperando di beccare uno dei frequentanti del pub sotto casa (CHI :abbraccio: ESCE A BERE DI MERCOLEDI' SERA), quando un raptus perverso mi ha colto, spingendo le mie membra a fare quasi spontaneamente ciò che in normali condizioni avrei ritenuto impensabile: ho servito alla bell'e meglio le pannocchie e - si tenga - le ho condite con una copiosa dose di salsa di soia, prima di avventarmi sul "pasto".

Sono profondamente pentito del gesto e mi sto già recando in pellegrinaggio alla panineria più vicina per confessare i miei peccati, ma ciò che mi preme chiederLe è:
sono destinato alla dannazione eterna? O c'è per me ancora speranza?
Le allego una foto del malfatto:




Sinceramente Suo,
un penitente fan.


 
Top
56 replies since 13/7/2018, 00:38   1744 views
  Share