| STORY TIME...''About Me''
...siamo seri Buonasera bella gente... ... Ritengo opportuno, prima di dar il via a questo blog, parlarvi un pochino di quello che penso della cucina, cosa e' per me, cosa insegna, cosa impone, come la vivo e come la voglio trasmettere, nonche' dirvi chi e' Daniele il cuoco.
Partiamo da un punto preciso, la definizione di cucina. Cucina: ``Ambiente riservato e attrezzato per la preparazione e la cottura dei cibi, nell'ambito domestico o di una più vasta comunità.``
Sembra una scontatezza, una superficialita' ma, vedete, Daniele e' una persona semplice, attiva, preparata nel campo ma umile, molto....e' stato educato in questo modo. Un'umilta' che si manifesta in una bonta' cosi' esagerata che delle volte lo fa peccare di ingenuita', ma questi son tutti altri discorsi che riserverei per altri momenti e che ho tirato fuori solo per spiegarvi meglio come cucina.
C'e' chi dice che il cuoco e' colui che ricerca il cibo, lo studia, lo analizza, lo converte, lo plasma, lo cuoce e lo ingegnerizza per soddisfazione del gusto, personale e di altri. Tutto vero, ma a Daniele non piace quella cucina. Lui punta, come animo, a render contenta la gente. Non gli piacciono i ghirigori sulla pietanza, la ricerca chimica e la scienza applicata sull'alimento. Lui vuole solo sentirsi libero di far rifocillare la gente. Ama vedere i clienti, i familiari in primis, mangiare, con gusto, senza perdersi con gli occhi necessariamente. Lui si nutre di sorrisi, di chiacchiere davanti a un semplice piatto di pasta al pomodoro. Lui ama il convivio attorno a un piatto tirato via ... a lui piace far comunita' con la cucina. La storia della cucina è la storia del mondo dopotutto.
La piu' grande soddisfazione per lui e' ricevere un cliente, farlo accomodare e fargli perdere le preoccupazioni di una vita frenetica e stressante davanti a un piatto SI cucinato bene, abbondante ma NON troppo elaborato. Ecco dunque la predisposizione alla cucina tradizionale, quella della casa, della nonna, del paese, delle persone, della COMUNITA', vissuta e cresciuta in 24 anni.
Son del sud principalmente, siciliano ``ca scoccia``. Potete solo immaginare come ci si comporta a tavola dai siculi...un far baldoria, un mangiare continuo di sapori forti e ricchi in mezzo al caos delle voci e delle urlate ricche di spirito. Credo che gran parte del mio operare sia stato influenzato da cio': se venite in Sicilia la tappa fondamentale sara' la tavola imbandita a casa di chiunque siciliano. E' a tavola che scopri una persona, una citta', una societa'. Non e' un caso che quando si viaggia si provano le cucine etniche...perche' e' in quel modo che interagisci con quelle nuove societa' ricche di usi e costumi completamente diverse dalle nostre. Il cibo fa scoprire la gente e la tavola le fa interagire. Diceva Savarin:
'' La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella.``
E se ponete attenzione a questo discorso capirete molto altro....fate un passo indietro. Quand'e' che si cucina un buon piatto? Quando siete da soli? No....
...Quando quel piatto e' dedicato a qualcuno, e' pensato per qualcuno, quel piatto e' eccezionale. Un servizio offerto senza chiedere nulla in cambio, se non un sorriso e due chiacchiere.
Cucinare e' per Daniele il miglior dei modi per far amicizia. Offrire, donare a qualcuno una propria cosa preziosa, una dote, e' per lui il miglior regalo di benvenuto nel suo mondo.
E' solito offire la prima cena a chi va al ristorante dove lavora, perche' quel ristorante e' anche casa sua, il suo mondo.
Sapete, Daniele ha avuto la fortuna di entrar a lavoro subito dopo il diploma (un liceo classico sperimentale....non ve lo aspettavate vero?). A 20 anni, dopo uno stage, e' stato assunto in un ristorantino medio in Toscana e da quel momento in 4 ulteriori anni ha portato a casa tante vittorie; si e' impegnato, ha sudato e ha sacrificato. Potete immaginare un ragazzino che ``emigra`` in terra ``straniera`` a soli 19/20 anni, senza compagnia, per cercar avventura per via del fatto che a casa sua quel lavoro non e' regolato, tutelato delle volte, e non funziona? Un ragazzino, aiutato dai genitori nelle loro poche possibilita' ma che hanno creduto e investito su di lui. Un ragazzino che ha lasciato famiglia, parenti e amici....tutto solo in una Toscana che ha altri modi di fare e interagire. Quanti pianti si sarebbe voluto fare ma sapeva gia' dall'inizio verso cosa andava in contro. Si e' rimboccato le maniche. Doveva cominciare. Il lavoro e' lavoro, gli ha dato priorita'. Il week-end si lavora. Per le feste si lavora. Per le chiusure speciali si lavora. Per gli eventi regionali, provinciali, per le sagre, per i concerti, si lavora uguale. Quando gli altri festeggiano, si lavora...quando si riposa, gli altri lavorano. Presente questa situazione? La vita sociale gli si e' ridotta a 0. Ma nel dramma ha trovato un'ancora di salvezza. Se e' vero che si sta sempre a lavoro ( dove gli altri dipendenti diventano la tua famiglia e dove, con la fortuna avuta, ti ritrovi a esser trattato come un figlio) e' anche vero che la gente viene al ristorante....ecco la sua possibilita' allora. Gli prepara un piatto, gli e' stato ``ordinato``, giustamente, si paga e si pretende. Ed eccolo...quel sorriso nell'assaggio. Viene chiamato al tavolino, viene ringraziato e stringe la mano. Quello e' il miglior regalo che possa ricevere. Quella e' la sua cucina. Quello e' il suo credo.
CUCINO per gli altri. CUCINO per il piacere e la gioia degli altri. CUCINO per sentirmi vivo per gli altri. E' l'unico modo che sento per presentarmi alla gente. E' l'unico modo che ho per farmi conoscere e fare amicizie. E' l'unico modo che conosco per raccontare di me.
La tavola è un luogo di incontro, un terreno di raccolta, una fonte di sostentamento e nutrimento, è festività, sicurezza, e soddisfazione. Una persona che cucina è una persona che dà: Anche il cibo più semplice è un regalo. Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Un luogo che condivido volentieri con gli amici a me cari….ed e' questa la cucina che voglio portare come esperienza agli altri, in un futuro (mi auguro) rigoglioso. PS: Credo di aver dato una prima infarinatura del mio essere. Vi giuro che cerchero' di far post piu' divertenti e in linea con quello che vuole esser questo blog nelle linee guida dettatosi nel primo post....tanto c'e' Medello il marpioncello che e' bravo a creare casini culinari. C'e' Mr. Brior che fa camomille dove intingere cioccolata e c'e' una divinita' egizia che difende la pancetta per il guanciale....insomma, gli spunti di lezione, riflessione e divertimento non mancano. BUON PROSEGUIMENTO.Edited by danygel94 - 2/8/2018, 23:11
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