Sì, disturbare, Privata.

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view post Posted on 18/7/2018, 18:50
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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British Museum, forse di tutta Londra quello sarebbe stato l'ultimo posto dove qualcuno avrebbe cercato Maurizio Pisciottu. Eppure quel giorno era lì, aveva tirato un libro e magicamente era finito nel British Magic Museum a parlare con uno gnomo razzista che gli intimava di non intascarsi nessun libro per poi liquidarlo con uno sgarbato "Italiani..."
Concluso il litigio Maurizio aveva subito raggiunto la sezione "creature magiche" afferrando numerosi volumi sui Licantropi, per poi recarsi nella sala lettura.
Se in parte era stata una bella idea andarsi ad informare il più possibile su quello che sarebbe diventato non si era minimamente reso conto che in fondo si stava annoiando, erano forse passate tre ore e aveva iniziato a distrarsi molto più facilmente del solito. Prima aveva iniziato a picchiettare sul tavolo con le dita, poi a muovere una gamba compulsivamente, dando un paio di colpi al tavolo centrale su cui era seduto...alla fine la sua mente gli giocò un tiro mancino...la musica! Ogni tanto quella canzone continuava a tornargli in mente, ma in quel periodo quando succedeva doveva per forza cantarla prima di togliersela dalla tesa...decisamente un ottimo momento per farsi venire in testa Lucio Battisti.
Quello fu il momento della fine, prima provò a canticchiarla in testa, poi pian piano con dei mugulii, ma alla fine quasi non rendendosene conto la stava cantando, a voce non proprio bassa.
"Dolcemente viaggiare
Rallentando per poi accelerare
Con un ritmo fluente di vita nel cuore
Gentilmente senza strappi al motore"

Cantava agitando la testa e picchiettando con la mano sul libro che stava leggendo, si insomma aveva organizzato un concertino, dimenticandosi completamente di essere in una biblioteca.

PS: 199 ◆ PC: 139 ◆ PM: 141





Canticchia questa ovviamente

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Jolene


White


☇ Età: 20 | ☇ Infermiera | ☇ Outfit


Negli anni, Jolene era diventata una di casa al British Magic Museum: attraversava con sicurezza la sala di lettura Babbana, individuava il libro del passaggio quasi senza guardare, e se non aveva ancora fatto amicizia con gli Gnomi che lavoravano lì era solo perché quelle creature erano quanto mai scontrose e poco inclini alla socializzazione.
Per una mente vorace come la sua quella immensa distesa di libri era puro piacere: era in grado di passare un'ora intera passeggiando di qua e di là lungo gli scaffali, passando l'indice lungo i dorsi delle copertine e facendosi venire il torcicollo a furia di stare col naso per aria. A volte era alla ricerca di un tomo in particolare, ma più spesso vagava in balia dell'ispirazione del momento: se vedeva un titolo interessante afferrava il libro senza esitazioni, e così finiva sempre che si portava dietro una pila che le partiva dalla vita e le arrivava al mento.
Così era avvenuto anche in quell'occasione, ed erano i libri più disparati a circondarla sul tavolo centrale, da un lato e dall'altro, come una barricata di carta e cuoio.
Il mio viaggio tra le fate, Luoghi magici da vedere almeno una volta nella vita, Addestrare un Ippogrifo in pochi semplici passaggi erano solo alcuni dei titoli che si potevano leggere intorno alla chioma fulva, in quel momento china sopra al grosso volume di La storia di Salem. Naturalmente non poteva leggere subito integralmente tutte quelle pagine, per cui le voltava fino a quando non le capitava sotto agli occhi qualche passaggio che attirava il suo interesse. Se la lettura la coinvolgeva particolarmente la macinava da capo a coda in diversi giorni, ma anche con quel metodo più superficiale scopriva informazioni molto interessanti.
Nel silenzio della Biblioteca, ogni occasionale rumore acquistava uno spessore che normalmente non avrebbe avuto. Ecco perché probabilmente tutti i – pochi - Maghi seduti in quel momento nei paraggi dell'uomo dai capelli scuri e dalla magra capacità di concentrazione sentirono i sintomi della sua noia.
Inizialmente Jolene aveva appena sollevato la testa, dandogli un'occhiata nel sentire i colpi che diede al tavolo, ma senza prestargli molta attenzione. C'era sempre qualcuno che non riusciva a stare fermo, e di solito se ne andava dopo qualche minuto.
Questa volta, però, la White non poté ignorare il disturbatore ancora a lungo: essendo seduta accanto a lui sentì chiaramente la musica farsi strada fino a tradursi in parole.
«Dolcemente viaggiare...»
Senza volerlo, Jolene prese ad accompagnare la melodia nella propria mente. Non si sarebbe mai permessa di cantare a voce alta in Biblioteca, a meno che la canzone non la facesse impazzire o, in alternativa, che riportasse a galla bei ricordi.
Fu il secondo caso a spingerla a modulare, dolcemente ma non proprio sottovoce, alcuni versi che andarono ad accompagnare la più forte voce maschile.
«Gentilmente senza strappi al motore, e tornare a viaggiare...»
Appena ebbe taciuto sbarrò gli occhi, sorpresa per il suo stesso gesto. Lanciò sguardi di scusa tutto intorno, ai Maghi e alle Streghe che ora avevano ben due bersagli per le loro occhiate torve.
Rivolse poi un timido sorriso di complicità all'uomo che aveva iniziato quel piccolo concerto.
«Bella scelta.» Si azzardò a pronunciare a voce bassa, ma evidentemente non abbastanza. Aveva parlato in italiano, ma il forte accento anglosassone non lasciava adito a dubbi sulla sua origine.
Avrebbe voluto aggiungere altro, ma captò uno sguardo inceneritore proveniente da un Mago piuttosto anziano alla sua destra. Inarcò le sopracciglia in direzione del cantante improvvisato, e il messaggio era chiaro:
ora ci arrivano due Maledizioni senza perdono.



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view post Posted on 25/7/2018, 00:10
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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In un primo momento non si era nemmeno reso conto delle occhiatacce che riceveva, iniziò a rendersene conto quando sentì una voce fargli eco. Un espressione di totale stupore si dipinse sul volto dell'italiano, da quando era a Londra non era mai riuscito a trovare qualcuno che condividesse la sua passione per la musica, figurarsi per quella Italiana! Difatti si voltò conl abocca ancora aperta e gli occhi sgranati verso la provenienza della "corista". Si ritrovò ad osservare una splendida ragazza dai capelli rossi, che leggeva e che ascoltava musica Italiana...era forse nato un nuovo amore? :flower:
Sta di fatto che una volta ricevuti i complimenti per i gusti musicali Maurizio intravide (giuro che è vero) con la coda dell'occhio un vecchietto paffuto annodare due cappi per lui e la ragazza lì accanto.
L'Italiano alzò le mani e abbassò lo sguardo solo per un' istante per poi rigirarsi verso la ragazza.
"Dimmi che ti piace anche De Andrè e ti-!."
Non riuscì nemmeno a finire la frase che un'urlo lo fermò.
"Basta!"
"SHHHHHHHHHH, è una biblioteca questa!"
Gli fece eco Maurizio, simulando una certa irritazione, si alzò dalla sedia e iniziò a raccogliere i libri in fretta e furia sbottando ogni tanto. Prima di andarsene indicò un tavolo isolato, dove forse avrebbero potuto parlare senza interruzioni. Mentre si spostava lo sguardo dell'uomo paffuto non accennava a staccarglisi di dosso, aveva certamente conquistato un nemico.
Mentre si allontanava un pensiero gli sfiorò la testa, aveva mille libri sui Licantropi e lui non si era nemmeno registrato, doveva quantomeno inventare una scusa nel tragitto che lo portava verso i tavoli!

PS: 199 ◆ PC: 139 ◆ PM: 141



 
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view post Posted on 26/7/2018, 17:23
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Jolene


White



☇ Età: 20 | ☇ Infermiera


Dall'espressione con cui la guardò il Cantante del British Magic Museum Jolene capì che l'ultima cosa che si aspettava era essere seguito nella sua performance. Rispose con uno sguardo divertito allo stupore che gli si leggeva chiaramente sul volto. Esso fu seguito ben presto da una risata vera e propria, che Jolene si sforzò di soffocare dietro al palmo della mano, trovando che non fosse educato mostrare tanto divertimento di fronte a quello che, dopo tutto, era un bisticcio in piena regola.
Mentre l'uomo accanto a lei si apprestava a traslocare, la Rossa si rese conto che sarebbe stato meglio per lei seguirlo come le aveva suggerito. I bollenti spiriti degli altri lettori non accennavano a raffreddarsi e, anche se le occhiatacce si concentravano soprattutto sull'altro, anche lei non era risparmiata. Tanto valeva che facesse conoscenza con l'altro esiliato, che d'altro canto aveva ancora qualcosa da dirle a proposito di De Antrè.
Ecco quindi che, mordendosi le labbra per non sorridere, estrasse la bacchetta dall'apposita tasca nella borsa e con uno sventolio impose ai libri raccolti intorno a lei di spostarsi al tavolo isolato.
Si alzò e li seguì a sua volta, andando a prendere posto di fronte all'uomo.
«Spero che lei non sia un frequentatore assiduo di questo posto, voleranno certi sguardi quando metterà piede qua dentro d'ora in poi.» Disse sottovoce, piegandosi leggermente sul tavolo tra i libri ordinatamente impilati.
Si prese qualche secondo per osservare il suo interlocutore, prima di concludere che non aveva mai visto quei tratti prima di allora. A giudicare dagli occhi e dai capelli scuri pensò che potesse essere italiano: questo avrebbe spiegato la sua passione per quei cantanti poco conosciuti in Gran Bretagna.
«Stava dicendo qualcosa a proposito di De Andrè, prima di venire… ehm, bruscamente interrotto.» Proprio non riusciva a trattare quella situazione con serietà. «La avverto che se pensa di improvvisare un altro duetto potremmo non cavarcela con così poco.» Sentenziò con finta solennità, annuendo vivacemente.



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view post Posted on 2/10/2018, 12:05
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Ancora parzialmente stupito, Maurizio si ritrovò a parlare con la ragazza dai capelli rossi, dimenticandosi completamente del motivo per cui in realtà era venuto. In effetti staccare la spina gli sarebbe servito, era da settimane che non pensava ad altro, non aveva affrontato la "novità" con odio o dolore, era diventato molto bravo a reggere i brutti colpi (emotivi o meno), ma una certa curiosità lo aveva portato a cercare informazioni sulla licantropia e approfondire il discorso dell'olfatto, forse la cosa che più lo aveva colto di sorpresa, riusciva a sentire ogni piccola cosa, si rese conto solo quando la vide che aveva già sentito il suo odore muoversi nella stanza e diventare più forte, era impressionante!
Sorrise alla battuta della ragazza che faticava a mantenere una certa serietà nel discorso, in una situazione tanto comica quanto imbarazzante in fondo o diventavi rosso fino a sprofondare per la vergogna, oppure scoppiavi a ridere ancora di più, erano le uniche vie.
"Ci starebbe benissimo, ma De André non mi è mai sembrato tipo da duetti."
Si mise a pensarci un po' su prima di riprendere con falsa boriosità.
"Certo, immagino che quando scriveva le canzoni faceva cose a tre con alcool e tabacco, ma non mi sembra il caso, finirei per farmi arrestare."
E un Antimago che si fa arrestare non è proprio il massimo, non che la sua carriera stesse andando a gonfie vele, ma toccare il fondo non era mai bello.
Tornò ancora al discorso di lei per soffermarsi un secondo sul discorso generale e fingere una certa sorpresa.
"Oh, ma ci diamo del tu! Siamo formali. Vuole del tè, cara?"
Accavallò le gambe intingendo un finto biscotto in una altrettanto finta tazza di té, assumendo la posa da classica donna ricca che beve il tè delle cinque e offrendone un po' alla nuova arrivata...avrebbe assecondato la follia dell'Italiano?

PS: 200 ◆ PC: 139 ◆ PM: 141





Perdonami per il ritardone :flower: almeno spero di averti strappato una risata :P (la prima parte di narrato in realtà serve a me per rientrare nel mood della ruolata :secret:
 
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view post Posted on 12/10/2018, 14:09
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L'uomo doveva essere un appassionato di cantautori italiani: per qualche motivo, Jolene era convinta che possedesse un bagaglio di conoscenze e aneddoti tali da intrattenere un interlocutore per ore intere. Sarebbe stata curiosa di stare ad ascoltarlo: lei ne sapeva ben poco, la sua conoscenza si limitava alle canzoni che qualcun altro aveva amato; le aveva ascoltate perché qualcun altro aveva voluto e, anche se le erano piaciute e le aveva imparate a memoria, il loro significato per lei era interamente legato a persone o eventi, non alla musica in sé.
«E' una combinazione che lascerei per una tarda serata al Testa di Porco, non per il British Magic Museum.» Commentò dopo qualche istante di silenzio, come se avesse riflettuto attentamente su quel consiglio. «Sa...studiosi. Diventano aggressivi quando gli estranei invadono il loro territorio.»
Non era ben chiaro il ruolo che ricopriva lei: da una parte, i libri che aveva intorno formavano una sorta di fortezza. Sembravano richiedere silenzio e tranquillità, proprio ciò che l'uomo stava distruggendo sistematicamente. Nonostante questo, una breccia nel muro di carta consentiva quel curioso scambio di battute. Jolene percepiva come il suo interlocutore fosse estraneo al luogo in cui si trovavano; al contrario degli altri lettori, però, lei ne era incuriosita, non scocciata.
Dovette mordersi le labbra per non scoppiare a ridere di fronte alla scenetta improvvisata. Cercò di darsi un contegno che fosse tutto altezzosità e snobismo, e sfoggiò il suo migliore accento britannico. Calcava sulle parole come se le ispezionasse a una a una per accertarsi che fossero degne di riempire l'aria in sua presenza.
«Volentieri, darling. Si tratta della migliore selezione di foglie pregiate, naturalmente, vero?» Imitò la sua postura, facendo attenzione ad alzare il mignolo con aria impeccabile. «Ma la prego, lasci che mi presenti. Miss Jolene White a sua disposizione, onorabile… Onorabile?»

 
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view post Posted on 9/11/2018, 17:03
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Distrazione. Maurizio ne era l'emblema, era in grado di distrarre qualunque persona da qualunque cosa stesse facendo, era tremendamente bravo a fare ciò. Certo, stando a tutto ciò erano poche le persone che lo sopportavano, ma averne trovata una al British Museum era sicuramente una "conquista" per lui.
Distraendola era anche riuscita a farle distogliere l'attenzione dalle sue letture, non se ne vergognava, ma era sicuramente una cosa fin troppo nuova per lui.
"Oh, non dirlo a me, se quando leggo qualcuno mi disturba non ne esce vivo...per questo ho smesso di leggere!"
Ne era quasi sicuro, prima o poi sarebbero stati sbattuti fuori dal museo con disonore su loro stessi e sulle loro mucche.
Il siparietto da poco cominciato aveva persino attirato qualche sguardo più seccato che altro, in effetti non era un posto dove far partire siparietti teatrali, ma oramai avevano cominciato, e quando qualcuno dava un po' di corda a Maurizio era praticamente la fine.
"Certo, rimasugli delle foglie di té coltivate nelle Indie Orientali."
Certo, quelle foglie erano probabilmente ammuffite dopo tutto quel tempo, ma era della muffa buonissima!
"Maurizia, piacere."
Fece finta di sorseggiare come stesse pensando a qualcosa, ma la successiva cavolata era in realtà già pronta da tempo.
"Sa, mio figlio Maurizio è un ottimo partito, lavora nella Polizia! È un lavoro stabile, porta galeoni assicurati a casa."
Maurizio si stava rendendo contro che piano piano da ricca Inglese si stava trasformando in una mamma Sarda che prova a piazzare il figlio, ma si sa, la comicità è flussevole.



PS: 201 ◆ PC: 147 ◆ PM: 163



 
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view post Posted on 24/11/2018, 22:12
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Ebbene, Jolene si stava divertendo in maniera spropositata. Quando quella mattina aveva deciso di passare qualche ora al Magic Museum, l'ultima cosa che aveva immaginato era che avrebbe riso come una demente così tanto. Non le era ben chiaro se a suscitare la sua ilarità fosse la battuta in sé – che, diciamocelo, era abbastanza triste -, il contegno singolare dell'uomo o la situazione generale in cui si erano cacciati. Probabilmente, si trattava di un misto degli ultimi due elementi.
Sicuramente l'Italiano – assumendolo per tale – aveva una buona dose di carisma: Jolene era sicura che, se si fosse messo d'impegno, sarebbe riuscito a far sparire i cipigli di rancore che li circondavano. Anzi, se avesse esteso all'intera sala lo spettacolo che riservava a lei, ci sarebbe scappato anche qualche applauso in faccia ad entrambi. D'accordo, forse avrebbero fatto meglio ad evitare mosse azzardate per qualche tempo.
«Oh, no, no no.» Scosse la testa con simulata desolazione, agitando un indice davanti agli occhi dell'interlocutore in senso di diniego. «Non semplici rimasugli, darling. L'élite dei rimasugli.»
L'impeccabile contegno dell'Inglese rischiò di prestare i suoi ultimi saluti, quando per poco non si strozzò con l'ultimo finto sorso di pregiatissimo tè. Soffocò una nuova risata dietro al palmo aperto, anche se lo scuotere delle spalle tradiva una partecipazione eccessiva per il suo personaggio.
«Oh, mi piacerebbe molto conoscere suo figlio, Maurizia cara, ma a quel che ho sentito in questo momento è occupato. A, ehm… ristabilire l'ordine in qualche biblioteca o simili. Sa, qualche screanzato si è messo a disturbare la quiete pubblica. Non c'è più vergogna.» Si stava meglio quando si stava peggio, e non ci sono più le mezze stagioni. Era così, no? «Ad ogni modo io sono Jolene. Che ne diresti di proseguire la nostra piacevole conversazione da qualche altra parte? Prendere una boccata d'aria fresca aiuterà entrambe, questo posto è pieno di vibrazioni negative Sollevò le sopracciglia con fare insinuante, lanciando una breve ma eloquente occhiata verso l'odio quasi tangibile che si sprigionava dagli altri lettori. Non sapevano quello che si stavano perdendo.

 
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view post Posted on 12/12/2018, 16:07
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Era talmente preso dall'azione che aveva persino dimenticato per quale motivo era lì, avrebbe affrontato i suoi problemi successivamente e sapendo meno cose possibili, come suo solito.
Vederla ridere per il suo modo di gesticolare era pura arte, continuamente vedeva sguardi seccati spostarsi su di loro, sicuramente quella particolare coppia avrebbe avuto vita breve. Maurizio povo dopo dovette staccarsi dal personaggio che stava interpretando perché la ragazza aveva visto la sua stessa cosa:"dovevano squagliarsela!"
Oh, bè! Non potrei essere più d'accordo, ho avuto una visione.
Chiuse gli occhi per un'istante per poi rispalancarli e avvicinarsi per sussurarle qualcosa.
"Vedo che alle nostre spalle stanno annodando due cappi!"
A quel punto si affrettò a raccogliere il tutto, offrendole una mano nel caso in cui le fosse servito.
Una volta più lontani e "al sicuro" avrebbe concluso le presentazioni.
"...eeee io sono Maurizio! Dovrei essere un'Antimago, ma evidentemente non svolgo così bene il mio lavoro. Perdonami se ti ho rovinato la lettura, ma mi distraggo facilmente."
Disse, faceva ancora fatica a trattenere le risate ripensando a quanto appena accaduto. Mentre si dirigevano fuori dalla Biblioteca Maurizio si prese la briga di offrirle una sigaretta per poi prenderne una per se, avrebbe atteso l'aria aperta per accenderla, ma era un' ottimo modo per ammazzare il tempo.

PS: 202 ◆ PC: 147 ◆ PM: 163





Perdonami, ero convinto di averti risposto :flower:
 
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view post Posted on 21/12/2018, 23:14
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Cappi?
Jolene sgranò gli occhi con fare teatrale, come a dire: accidenti, allora meglio squagliarcela prima di lasciarci le penne. I nodi scorsoi erano solo una metafora, naturalmente(?), ma una metafora piuttosto azzeccata. Di sicuro sarebbe stato rischioso tentare la loro stellina fortunata ancora a lungo.
Si sbrigò a raccogliere le proprie cose e, con l'aiuto del suo complice, l'operazione non richiese molto tempo. Desiderosa di cancellare qualsiasi traccia del fatto che loro due fossero anche solo mai stati in quella biblioteca, Jolene lasciò la sala quasi in punta di piedi, con un fare furtivo piuttosto comico. Una volta usciti, però, si sentì più leggera e assunse un'andatura normale.
«Oh, non hai di che scusarti. Una lettura che ti lascia distrarre così in fretta probabilmente non merita nemmeno lo sforzo.» Si strinse nelle spalle minute, riferendosi tanto ai propri libri quanto a quelli che aveva tentato di consultare lui. «Anzi, è un piacere conoscervi. Sai, tu e Maurizia. Sembrate dei tipi simpatici.» Aggiunse con una mezza risata.
Quando Maurizio le offrì una sigaretta, Jolene alzò appena il palmo della mano, in un gesto di cortese rifiuto.
«No, grazie. Non fumo.» Aveva passato l'intera vita ad osservare le macchie giallognole sui polpastrelli della madre farsi più marcate, la sua tosse più insistente: le aveva fatto passare qualsiasi desiderio di toccare del tabacco.
All'esterno, il sole le riscaldava piacevolmente le braccia scoperte: simile a una mano amica, le accarezzava i capelli e il volto, e Jolene si abbandonò a quel tocco come un gatto beato. Socchiuse gli occhi per qualche momento, prima di riaprirli sul proprio interlocutore.
«Hai origini italiane.» Non era una domanda, ma un'affermazione. Aveva raccolto abbastanza indizi per essere certa di ciò che diceva. «Da dove, se posso? Conosco un po' la penisola, da piccola ci ho trascorso parecchie vacanze. Fino a qualche mese fa, a dire il vero, ero la ”signorina Giollina Bianchi, l'inglese” Citò con il suo migliore accento toscano che, pure, restava palesemente inquinato dalle sue origini. «Ho fatto un tirocinio in un ospedale magico vicino a Livorno.» Spiegò infine, facendo seguire un passo a un altro con il suo solito fare leggero, indolente, tanto che pareva si limitasse a farsi sospingere da una brezza tiepida. Il capo era impercettibilmente voltato verso Maurizio, a spiare il suo modo di appropriarsi dello spazio.

 
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view post Posted on 10/1/2019, 02:00
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Se c'era una cosa in cui era sempre stato bravo era quello di lanciare frecciatine, lo faceva con tutti e senza sosta, se poi aveva conosciuto una rossa con cui si era generato quello schema non poteva che continuare a scherzare esattamente come stavano facendo infossati sui libri.
Maurizio si tolse i finti occhiali da vista e scosse il capo per fare ondeggiare i capelli, a quel punto le fece un sorriso misto tra il provolone e uno che aveva una paresi facciale, per poi dirle:
"O meglio: Se una ragazza ti distrae così tanto da lasciarti mollare una lettura interessantissima evidentemente merita lo sforzo"
Conclusa la frase iniziò a sbattere gli occhi sperando che il suo tenero sguardo gli evitasse uno schiaffo che avrebbe reso anche lui rosso.
Una volta definitivamente fuori i raggi del sole presero il sopravvento, una miriade di suoni e odori investirono l'Italiano, sentiva talmente tante cose che per un'istante andò in tilt. Fortunatamente riuscì a concentrarsi un minimo sulle parole di Jolene per non perdere il filo del discorso. Riuscì a trovare un po' di pace quando inalò il tabacco il cui odore era talmente forte e coprente da distruggere qualunque altra cosa sentisse, era un'ottimo metodo per attutire i suoi sensi sviluppati a cui ancora faticava ad abituarsi.
Diciamo Sardegna, ma ero talmente piccolo quando sono andato via che mi sento semplicemente Italiano, però in compenso posso dire di averla girata tutta! Livorno?!? Ho lavorato per un po' di tempo a Pisa, quindi dovremmo odiarci!
Disse con tono esaltato, gli tornò alla mente quel ricordo dei Pisani che odiavano Fiorentini, Livornesi, Lucchesi, Bresciani...c'era qualcuno che non odiavano? Forse i Pisani stessi. :think:

PS: 202 ◆ PC: 147 ◆ PM: 163





Maurizio tipo così

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view post Posted on 26/4/2019, 20:32
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Probabilmente non era facile trovare un personaggio come Maurizio in una biblioteca: Jolene avrebbe potuto giurare che fossero altri i suoi ambienti prediletti, se non altro per la scarsa concentrazione che aveva mostrato nei confronti della sua lettura. Non era convinta che il libro che aveva scelto fosse “interessantissimo”, come lui suggerì prima di apostrofarla con un'espressione da perfetto marpione fascinoso. Dovette mordersi le labbra per non scoppiare a ridere. Non dubitava che sapesse giocare bene le proprie carte di conquista, ma in quell'occasione l'intento era palesemente scherzoso. Proseguì dunque sulle stesse note: «E io che avrei giurato di averti sentito cantare cinque minuti dopo aver aperto il libro.»
Il fumo che la raggiunse di striscio dalla sigaretta di Maurizio le fece tornare in mente sua madre, e all'improvviso Jolene si ricordò di averle promesso che sarebbe tornata a casa prima che lei uscisse per andare al lavoro. Era passato appena un mese da quando Oscar si era sentito male, e da allora moglie e figlia erano riluttanti a lasciarlo da solo. Poteva trattarsi di una paura puramente irrazionale, ma l'atmosfera in casa White era ancora profondamente scossa. La ragazza, poi, non si era ancora perdonata di essere stata lontana dalla propria famiglia in quel momento di difficoltà.
Quei pensieri la incupirono leggermente, ma la parlantina di Maurizio la riportò alla realtà.
«Accidenti, perché non l'hai detto prima? Avrei lasciato che ti prendessero con il loro cappio!» Esclamò prima di scoppiare a ridere. Aveva effettivamente sentito di una certa cortese rivalità tra le due città, anche se non vi aveva mai fatto molto caso.
«È stato un piacere conoscerti, però non posso fraternizzare col nemico.» Le sfuggì un sorriso. «Scherzo, ma devo andare per davvero. Incombenze famigliari. Se vuoi, ora puoi tornare a leggere. Avremo sicuramente modo di rivederci.» D'altra parte, se il suo colloquio come infermiera fosse andato storto, i due sarebbero anche potuti diventare colleghi al Ministero. Infine, Jolene si congedò con un sorriso caloroso, imboccando senza esitazione la strada verso casa.

 
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