Elijah Sullivan
Prefetto Serpeverde - 17 anni
Rimase impassibile a guardarla. Non poteva negare che si stava divertendo e non poco. Era quasi tentato di farle notare che, come alternativa, poteva sempre infilare nel unghie dentro al tavolo.
Decise di assumere una posizione più rilassata. La schiena tornò ad appoggiarsi contro lo schienale della sedia che, a dispetto delle orride apparenze, era decisamente comoda. Le caviglie si incrociarono, lasciando che i due malleoli esterni poggiassero sul pavimento.
- Prova a dire un altro No e magari mi convinci.
Le labbra si tesero in un ghigno inevitabile. Per quanto la Grifondoro si stesse impegnando a mostrare la migliore faccia indifferente, male tra l’altro, il linguaggio del corpo urlava tutto il contrario. Le braccia incrociate sul petto erano un evidente segno di difesa, segnale che al Serpeverde non sfuggì affatto. Si stava divertendo, doveva ammetterlo, ma non stava ancora infierendo.
- Non ho mai visto nessuna agitarsi così per un probabile fratello, prendendo fuoco come un braciere.
Era certo che gli avrebbe subito detto che dipendeva dall’alcool e lui avrebbe fatto finta di crederci, forse, per buona pace di tutti. Sì, lo avrebbe fatto, ma solo fino al momento che la cosa lo divertiva, era ovvio.
- Non te lo so spiegare. E’ una sensazione molto forte, tutto qui.
Era una strana coppia, eppure non li vedeva così male accostati l’uno a fianco all’altra e non necessariamente in un senso. Certo, la reazione di Casey faceva pensare solo ad uno, ma il tempo avrebbe fatto evolvere le cose verso la giusta strada.
- Nieve, dici? Interessante teoria la tua, peccato che io e lei siamo del tutto incompatibili – sollevò il sopracciglio sinistro concentrando lo sguardo sulla piccola adepta di Godric – ma riconosco che bacia piuttosto bene.
Quando si nuota in situazioni spinose, essere strafottente è sicuramente un grande asso nella manica ed Elijah lo era all’ennesima potenza. Riusciva a restate del tutto imperturbabile davanti alle affermazioni più pungenti. Le parole di Casey non erano riuscite nell’intento di metterlo in imbarazzo, come probabilmente aveva sperato la Grifondoro, ma erano riuscite a stuzzicare la sua insaziabile curiosità. Era curioso, morbosamente curioso, fattore dovuto al sangue Corvonero da parte di padre.
- E' buffo, in effetti. Come mai tra tante mi tiri fuori dal mazzo proprio la Rigos?
Forse la risposta era molto semplice, forse le chiacchiere avevano galoppato molto più velocemente di quello che pensava lui. Eh, già! Se Astaroth aveva fatto le sue succose confidenze a Dorian nel castello, era scontato che i quadri lo sapessero e, se lo sapevano loro, lo sapeva tutta le scuola. Quei maledetti pettegoli non perdonavano nessuno.
Dubitava che Nieve fosse andata a raccontare in Sala Comune i particolari succosi del loro incontro al campo di Quiddtich, anzi, ne era quasi certo. Per come gli aveva servito quella carta Casey, però, lei sapeva qualcosa. Elijah non credeva alle coincidenze, non ci aveva mai creduto, così come non credeva che le cose succedessero per caso. Ad ogni azione, corrispondeva sempre una ragione tangibile. Sempre.