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| Quella domenica il turno di Jolene nell'Infermeria di Hogwarts non sarebbe iniziato prima del tardo pomeriggio, eppure già poco dopo pranzo la giovane era pronta a lasciare la propria abitazione. Si era avvolta in una gonna nera e in un maglioncino leggero adatto alle temperature che via via avevano preso a calare: semplice ma presentabile, aveva giudicato quello come l'abbinamento più adatto all'occasione. Lanciò un'occhiata all'orologio appeso alla parete: era in largo anticipo per l'appuntamento con Ayumo, come al solito aveva preferito concedersi dei tempi comodi piuttosto che essere costretta ad affrettarsi all'ultimo minuto. Purtroppo Mary non sarebbe stata in grado di presentarsi, ma Ayumo aveva accettato di buon grado la sua proposta di incontrarsi al di fuori delle mura scolastiche. Sarebbe stata un'ottima occasione per approfondire la conoscenza dell'Aiuto Infermiera, la sua giovane collega; era convinta che, così facendo, l'atmosfera sul posto di lavoro sarebbe stata impregnata di una deliziosa complicità che avrebbe alleggerito i loro incarichi. Pur appartenendo ufficialmente al mondo degli adulti, Jolene era abbastanza giovane da poter entrare in sintonia con la studentessa – almeno, così sperava. Era animata da una certa esaltazione mentre scendeva saltellando la rampa di scale – le scarpe col tacco penzoloni in una mano perché altrimenti, si intende, avrebbe dovuto mantenere un contegno più rispettoso delle proprie caviglie. Nel soggiorno, accoccolato sulla poltrona preferita di Virginia, trovò Emerald il gatto bianco. Oltre a lei stessa, quella era l'unica presenza animata in casa White: i suoi genitori erano usciti da poco per una passeggiata, quindi non avrebbe potuto tormentarli con le sue chiacchiere nell'attesa che le lancette dell'orologio si spostassero verso un orario più appropriato per partire. Per disgrazia di Emerald, solo lui poteva costituire una distrazione per quella rumorosa creatura che, tra coccole e suoni striduli da lui non ben compresi, gli fece passare tutto il sonno. Mentre giocava così con il gatto – e si riempiva la gonna di candidi peli – Jolene pensò all'incontro che la aspettava. Non aveva ideato un vero piano: aveva proposto di incontrarsi ai Tre Manici di Scopa, semplicemente perché era il locale più conosciuto nei paraggi. Era convinta che, di fronte a dei dolci sapientemente cucinati, a degli stuzzichini o una semplice Burrobirra, due giovani donne non avrebbero avuto difficoltà a trovare parole da scambiarsi. Lei si sarebbe posta, come suo solito, senza pretese di sorta. All'interno dell'Infermeria, è vero, ricopriva un ruolo di responsabilità, in qualità di adulto e custode della maggiore esperienza. Ma in quel caso era solo Jolene, la ragazza un po' persa che, per tutte le calze di Merlino, si era ricoperta di peli da testa a piedi. Accigliata, si strofinò i vestiti meglio che riuscì, prima di accorgersi che era ora di Materializzarsi.
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Come c'era da aspettarsi, Hogsmeade brulicava di studenti che approfittavano della giornata di insolita libertà per curiosare tra i negozi e le locande del villaggio magico. Una luce perlacea piuttosto fastidiosa per Jolene si insinuava tra le case, riversandosi nelle strade e immergendosi tra i passanti col loro chiacchiericcio indistinto. La ragazza percorse i pochi metri che la separavano dalla sua meta: annunciò la sua presenza con un saluto cordiale a chiunque si fosse occupato di servire ai tavoli in quel momento e, dopo aver ricambiato il sorriso di una ragazzina che qualche giorno addietro si era ritrovata in Infermeria, prese posto a un tavolo libero. Rimase quindi in attesa. Edited by Jolene White - 1/11/2018, 19:09
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