| La Conoscenza era come una fontana: limpida e cristallina, le cui fresche acque zampillavano senza sosta e con una grazia invidiabile, ma permettendo solo ai più meritevoli di dissetarsi presso la propria fonte. Vath Remar, giovane rampollo e padre di una famiglia appena germogliata, pareva intenzionato a beneficiare dell’antico Sapere racchiuso in quei vecchi tomi posti sugli immensi scaffali del British Museum, nella speranza di saziare così la propria sete; ma quale fosse lo scopo che aveva smosso l’animo dell’ex adepto di Salazar Serpeverde, infiammato dall’ambizione, ancora restava ignoto. C’erano ricordi in quegli immensi corridoi e risuonavano nella mente dell’uomo come i propri passi sul marmo di quel luogo pubblico, in un’eco che scosse con prepotenza le robuste pareti. Come un filosofo greco, il venerabile Albert Charles Remar aveva instillato nel cuore del proprio nipote dei concetti di dominio e potere, forgiandolo per essere più di un semplice padre di famiglia, ovvero un uomo disposto a tutto pur di dar vita alle proprie ambizioni, per dare maggior lustro al nome di famiglia. Il vecchio Remar sarebbe stato senza dubbio molto fiero di suo nipote, che con tanta decisione e devozione voleva mettere in pratica i suoi insegnamenti, esattamente come il più ligio degli Apprendisti verso il proprio Maestro. Vath avanzò dunque con fierezza e determinazione in quel luogo sacro della Conoscenza, diretto nell'angolo più remoto del British Museum, nonché quello proibito e precluso alla popolazione di Maghi e Streghe. E perché mai? Lì, all'interno del Reparto Proibito, venivano custoditi i libri di incantesimi più difficili e pericolosi che ci fossero in circolazione, nonché i più ambiti per coloro che vivevano di ambizione e desiderio di toccare con mano i frutti più proibiti.
Il Ministeriale giunse infine nei pressi del Reparto Proibito. Una targhetta in ottone svettava sopra la porta del reparto con una certa arroganza, annunciando ai Maghi e alle Streghe indesiderati l’inizio della zona Off Limits. Poco distante vi era una struttura chiusa in legno e vetro - una guardiola insomma - apparentemente vuota ad una prima e breve occhiata, e dalla quale filtrava una flebile luce proveniente da una lampada ad olio. Nel momento in cui le nocche di Vath incontrarono la superficie liscia della porta di noce scuro, un indistinto rumore di sedia che strisciava violentemente sul pavimento fece capolino dalla parte opposta: il Guardiano, nonostante le apparenze, era presente all’interno della guardiola. Subito dopo aver ultimato la quarta, nonché ultima bussata, il Ministeriale avrebbe potuto intravedere la porta spalancarsi di botto e un’imponente figura stagliarsi di fronte a lui. Un uomo corpulento e dal viso arcigno, rivolse a Vath uno sguardo di fuoco: sebbene presentasse un solo occhio mentre l’altro era coperto da una spessa e nera benda di pelle, conferendogli un’aria minacciosa, quasi letale. In quell’unico occhio riversò tutto il proprio veleno e il pessimo umore che si portava dietro da giorni ormai, mentre le labbra si alzarono in un ringhio selvaggio, rivelando una dentatura storta e ingiallita.« Che cazzo vuoi, ragazzo?» La voce del Guardiano era ruvida e profonda, in cui impresse nel proprio tono un’arroganza pari alla sua stessa maleducazione, ma questo a lui non importava granché; fece in modo di evidenziare con un certo disprezzo l’appellativo appena utilizzato, come per far capire all’ex Serpeverde che per quanto potesse ostentare nell’atteggiarsi come un uomo fatto e finito, per Tuco non era altro che un misero insetto in giacca e cravatta. Squadrò infatti il Ministeriale da capo a piedi, facendosi sempre più guardingo e ostile: qualsiasi cosa avesse condotto quell’uomo a bussare alla sua porta avrebbe fatto meglio a sparire e a non dargli più noie. « Ebbene?» latrò in tono canzonatorio, sfregandosi le mani robuste e tozze come se fosse in procinto di avviare una violenta rissa con Vath; il che non sarebbe stato affatto male, in fondo a Tuco serviva proprio una valvola di sfogo per alleviare il proprio malumore e il biondo davanti a sé sembrava proprio adatto a ricoprire quel ruolo. « Ti suggerisco di parlare… E anche in fretta!» Benvenuto alla tua Quest per l’accesso al Reparto Proibito! Da questo momento in avanti mi occuperò nel guidarti in questa avventura che spero troverai di tuo gradimento. E’ mia premura avvisarti di ponderare bene le scelte che dovrai intraprendere per convincere il Guardiano, poiché nulla è scontato e l’accesso ti potrebbe essere precluso.
Ti invito a postare le relative statistiche e l’equipaggiamento (che dovrà essere nel limite dell’umano s’intende). Ho visto che hai già messo le tue statistiche nel role code, ma per sicurezza ti chiedo di riconfermarle ufficialmente. In ultimo ti ricordo che è severamente vietato modificare i post una volta pubblicati, salvo sotto mio esplicito consenso. Per qualsiasi cosa, dubbi o domande, mi puoi contattare per mp!
In bocca al Drago!
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