« Spéir na Hoíche », ~ Privata

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view post Posted on 15/10/2018, 15:45
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Ayumo Vanille
ps: 189/189 PC: 110/110 PM: 117/117 EXP: 25

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Alla fine tra i tanti corsi proposti aveva scelto di frequentare anche quello di Astronomia, per quel motivo ora si trovava in cima alla Torre dove risiedeva inoltre la Sala Comune dei Grifondoro, chissà forse durante la sua osservazione avrebbe avuto il piacere o opportunità di vedere qualche volto conosciuto appartenente a quella casata.
Gli astri celesti l’avevano sempre affascinata, sin dalla più tenera età aveva nutrito una grandissima curiosità verso di essi e quella passione era stata uno dei tanti motivi che l’avevano spinta a scegliere quel corso.
Quando aveva concluso il Secondo Anno si era dovuta confrontare con l’idea che dall’anno dopo avrebbe dovuto iniziare a frequentare alcune classi facoltative e che esse assieme alle altre materie sarebbero state la base per il suo lavoro futuro.
Proprio per quel motivo le sue scelte, seppur si basassero in parte sui suoi interessi, non si erano limitate ad assecondare le sue voglie, anzi la ragazza aveva per un lungo periodo riflettuto sulle opportunità che ogni singolo percorso le avrebbe infine dato una volta conseguito i G.U.F.O. e i M.A.G.O.
Oltre a quella materia, aveva deciso di seguire anche Cura delle Creature Magiche e Alchimia.
Tra i vai impieghi lavorativi, successivi alla vita scolastica, Ayumo si era immaginata di intraprendere la stessa strada di suo padre.
Owen aveva sempre svolto un lavoro affascinante agli occhi della Tassorosso, era uno Spezza-Incantesimi per la Gringotts Bank.
Era un lavoro considerato estremamente pericoloso, le motivazioni principali erano due: la prima riguardava le persona che si potevano incontrare, tra cui maghi oscuri e molto potenti; la seconda invece riguardava la natura stessa del compito affidato agli Spezza-Incantesimi, ovvero quello di rompere le maledizioni che proteggevano le tombe e che, in alcuni casi, potevano ritorcerglisi contro.
Era un impiego dove si poteva rischiare di perdere la propria vita.
Oltre a ciò la Tassorosso era affascinata dalla tecnica della Tracciatura, la quale era una sorta di sorella della Vista, ma non permetteva di osservare il futuro bensì di leggere le trame magiche e quindi seguire le tracce degli incantesimi, anche quelli che erano stati lanciati nei millenni precedenti.
Seppur si fosse focalizzata principalmente su quella carriera, non aveva escluso la possibilità di proseguire i propri studi nella Medimagia, era parecchio tempo che ricopriva il ruolo da Aiuto-Infermiera e questo poteva essere un ottimo punto di partenza per diventare Infermiera o meglio ancora Medimago.
D1WIn5W
Forse per chiarirsi le idee avrebbe potuto chiedere delucidazioni ad Aiden e suo fratello, che avevano intrapreso quella medesima carriera.
Ayumo fece scivolare via i pensieri sul proprio futuro e decise di sedersi ad osservare il cielo notturno, estrasse il libro di Astronomia dalla propria tracolla e lo aprì sulle proprie gambe in modo da poterlo consultare al bisogno.
L’Astronomia era una materia interessante, i corpi celesti influenzavano la trama della magia e per questo motivo determinate situazioni si verificavano solamente in momenti dettati da precisi moti dei pianeti.
Oltre a questo, gli astri si rivelavano estremamente importanti anche per un’altra materia che era Divinazione, difatti una delle branche più famose era l’Astrologia ed essa riteneva che le posizioni e i movimenti dei pianeti e più in generale dei corpi celesti, rispetto alla Terra, potevano influire collettivamente o individualmente sulle persone.
Smise nuovamente d'interrogarsi sulle quelle questioni, preferendo ritornare ad osservare il cielo.
L’autunno e ancor di più l’inverno erano stagioni perfette per le osservazioni, se il cielo era limpido, perché il minor tempo di luce solare le permetteva di trascorrere un maggior tempo con il naso puntato verso l’alto senza dover temere di infrangere il coprifuoco.
In cielo c’è una stella per ognuno di Noi,
sufficientemente Lontana
perché i nostri Dolori
non possano mai Offuscarla.
 
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view post Posted on 16/10/2018, 15:53
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S. Gwen

Nieranth

11 anni studentessa I anno
Tra tutti i luoghi di Hogwarts in cui Gwen aveva intenzione di recarsi, dopo la biblioteca, c’era la Torre di Astronomia. Il cielo notturno, gli astri e tutto l’ignoto che celavano le instauravano sempre una certa eccitazione e quale luogo meglio di una torre per poterli osservare? Soprattutto in quel periodo dell’anno in cui era possibile trovare alcune fra le galassie più caratteristiche e brillanti. Senza considerare che Gwen non vedeva l’ora di provare il telescopio che era stato necessario comprare all’inizio dell’anno scolastico. Non sapeva ancora bene quale fosse il vero scopo di tale acquisto, ma prima di utilizzarlo per le lezioni avrebbe voluto provarlo per conto suo, in fondo lo aveva preso con i suoi Galeoni, non potevano vietarglielo, giusto?
Sapendo che quella sera non ci sarebbe stata la Luna, che avrebbe inquinato la visibilità di tutto il resto, il giorno prima aveva preso in prestito dalla biblioteca un libro che elencava gli oggetti maggiormente visibili in autunno, con relativa posizione da impostare per puntarli direttamente, senza stare a girare con il telescopio rischiando di perdere ore senza trovare nulla. Tra tutti c’era la Galassia di Andromeda, una delle più grandi e vicine alla Terra; su quel libro aveva letto che anche questa faceva parte del Gruppo Locale di galassie in cui si trova anche la nostra Via Lattea ed aveva quindi già deciso che avrebbe puntato questa per prima.
Carica di curiosità, prese lo zaino in cui mise subito il libro ed un pacchetto di ciocconocciole
-non si sa mai-, poi si caricò in spalla il telescopio e si incamminò, intenta a farsi interrompere esclusivamente dal coprifuoco.

Raggiunse la torre con difficoltà, anche se le scale la divertivano molto, in quel momento le risultò molto difficile attraversarle con il peso degli oggetti che stava trasportando. Appena mise piede nell’ampia sala posò con delicatezza il telescopio e raddrizzò la schiena facendo un leggero scricchiolio. Poi finalmente si guardò intorno e respirò a pieni polmoni l’aria piena di desiderio che si portava dietro fin dalla Sala Comune dei Tassorosso. La torre era bellissima, perfetta da ogni punto di vista e per questo un po’ invidiò i Grifondoro che passavano di lì praticamente ogni giorno.
Senza badare a nulla, prese il cavalletto e si avvicinò al parapetto, montandolo in una posizione che le sembrava ideale. Poi tornò indietro di corsa e raccolse il telescopio con cura, andandolo a rimontare sul cavalletto in una posizione a caso, almeno per il momento. La voglia di mettere l’occhio sulla lente era troppa quindi, prima di prendere il libro per leggere le coordinate della galassia, si chinò con delicatezza sull’oggetto, quasi come se avesse paura di romperlo con uno sguardo. Non sapeva cosa aspettarsi, era la prima volta che ne utilizzava uno, aveva anche un po’ paura: se lo avesse atteso ed idealizzato così tanto e poi invece era una delusione e non sarebbe riuscita a vedere nulla? Il rischio poteva esserci. Un brivido le salì lungo la schiena mentre chiudeva l’occhio sinistro, trattenne il respiro e poi finalmente, con l’occhio destro raggiunse il cielo.
L’emozione era talmente tanta che il respiro che riprese successivamente fu più lungo del normale. Si staccò dalla lente e osservò la differenza ad occhio nudo. Era strabiliante, meraviglioso…
Magico!
Le stelle assumevano un fascino totalmente diverso attraverso quelle lenti, Gwen ne era così presa da non rendersi conto di non essere sola. Aveva lasciato lo zaino aperto, dal quale si intravedeva il libro che aveva scelto come compagno quella sera e continuava a muovere piano il telescopio osservando il cielo, presa da mille emozioni.
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Grazie, la torre le serviva proprio :flower:
E scusa per non aver iniziato alcuna conversazione, prometto che rimedierò blush-anim-cl

 
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view post Posted on 6/11/2018, 23:05
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Ayumo Vanille
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Quella sera non si sarebbe aspettata di avere l’opportunità di osservare la scena che inevitabilmente le si parò davanti agli occhi, e quando si rese conto dei colori che ornavano la divisa della ragazza un moto di orgoglio e di stupore si sprigionarono dentro di lei.
Quella piccolina si era spinta sino a lì sopra con le proprie forze, portandosi dietro il telescopio senza chiedere aiuto a nessuno e solamente con la propria forza di volontà.
In fondo la loro tenacia era la caratteristica principale, di fronte alle sfide ardue non si davano mai per vinti ed anzi era proprio in quei momenti che si mettevano maggiormente in campo, senza badare ad alcuna conseguenza.
Rimase in silenzio a guardare la ragazza mentre posizionata il telescopio con estrema cura e sorrise tra sé e sé quando la vide avvicinarsi timorosa e posare il proprio occhio che poté osservare il cielo.
Si ricordò della prima volta in cui lei era salita sino a là sopra e delle emozioni che aveva provato, dei ricordi e delle memorie che erano indissolubilmente legate a quella Torre, lì aveva fatto la conoscenza di vecchie amicizie che l’avevano plasmata negli anni precedenti.
In ogni luogo di Hogwarts sembravano essere incastrati frammenti della sua vita, gli anni trascorsi tra quelle mura iniziavano ad accumularsi e quando ripensava a quello che aveva fatto sentiva un certo senso agrodolce colpirla, la malinconia era una sensazione amara e ormai aveva imparato a farci i conti a causa della sua solitudine, aveva imparato ad aggrapparsi ai ricordi piacevoli per non sprofondare nella pazzia.
Quella Torre era stata un ottimo rifugio in molti momenti, poteva trascorrere alcuni minuti lontano da tutto e da tutti a scrutare il cielo; era fuggita lì in qualsiasi momento del giorno e trovava che il crepuscolo fosse ancora più magico se passato lì.
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Ayumo continuò ad indagare sulla ragazza, non osava interromperla nelle sua azioni e anzi queste ultime rinnovavano la sua curiosità nei confronti di quella giovane.
Era indecisa sul da farsi, non sapeva se muoversi o meno dalla propria postazione, se avvicinarsi per scambiare qualche chiacchiera oppure rimane ferma come una muta osservatrice.
Entrambe le opzioni avevano sia dei lati negativi che positivi, perché la prima ipotesi aveva come pro il fatto dii fare nuove conoscenze e presentava il contro di interrompere la perlustrazione del cielo da parte della ragazzina, nel secondo caso invece prevedeva un eventuale spavento da parte della sconosciuta che se si sarebbe accorta autonomamente della sua presenza si sarebbe probabilmente sorpresa.
Decise di optare per una terza opzione, così da evitare eventuali spiacevoli situazioni.
Si mise una mano davanti alla bocca e diede due colpi di tosse, il suo uscì attutito e non troppo forte, ma probabilmente in quel silenzio totale si sarebbe sentito molto chiaramente.
Non sapeva se la giovane si sarebbe voltata o meno verso di lei, però era curiosa di poterla scoprire.
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view post Posted on 11/11/2018, 12:38
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11 anni ~ studentessa I anno
E
ra magnifico, il cielo visto attraverso quelle lenti.
Talmente presa da quella nuova emozione che Gwen si stava dimenticando di cercare la galassia di Andromeda, continuava a guardare le stelle a caso, con l’esaltazione che non aveva alcuna intenzione di smettere di incrementarsi. Aveva immaginato che sarebbe stato bello utilizzare un telescopio, ma mai così tanto! Iniziava a vedere il cielo in maniera totalmente diversa, come quando aveva scoperto di essere una strega ed il mondo che conosceva era diventato un mondo nuovo tutto da scoprire.
Il silenzio della torre era totale, poteva udirsi il chiacchiericcio in lontananza degli studenti che stavano passando tra i corridoi e addirittura si udiva il leggero movimento dello strumento nelle mani della giovane Tassorosso, ancora intenta ad osservare il cielo in quella limpida notte. Ad un certo punto quella quiete fu interrotta da un suono familiare: due leggeri colpi di tosse. Gwen sobbalzò e rimosse subito l’occhio dall’oculare per spostare il suo sguardo verso il punto da cui aveva udito il rumore e vide una ragazza seduta, con un libro sulle gambe. La penombra non le permetteva di vedere bene ogni dettaglio del suo viso, però le permise di osservare la divisa di un colore a lei ben famigliare e la cosa la fece in qualche modo rilassare, soprattutto perché non si trattava di un insegnante; da quel poco che poteva vedere inoltre, non riconosceva nella sua fisionomia un prefetto, quindi non era lì per dirle di tornarsene nel dormitorio e istintivamente fece un sospiro di sollievo, portandosi una mano verso il petto come per far calmare il suo cuore che aveva iniziato a sobbalzare. Rimase per un attimo ferma senza sapere bene cosa dire, non era brava a ricordare i volti delle persone, ma era certa di non aver mai parlato con quello che aveva di fronte in quel momento. Per educazione l'avevano abituata a salutare sempre le persone presenti:
«C..Ciao!» Disse con un filo di voce, alzando leggermente la mano destra, «Stavo...» Guardò il telescopio mentre parlava, come se non fosse visibile cosa stesse facendo, «...osservando il cielo!» “Ma dai? Non l’avrebbe mai detto!” «Scusami, non ti avevo vista..» Aggiunse infine per giustificare il fatto di non averla salutata prima. «Sei di Tassorosso anche tu?» Chiese poi indicando la sua divisa, le sembrava una domanda stupida, tutto quello che stava dicendo le sembrava stupido. «Io sono Gwen!» Aggiunse infine, sperando di rimediare alle banalità appena pronunciate.


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