Die Forelle

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/3/2019, 20:10
Avatar

~ It's very rude to disturb attractive people ~

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
512

Status:


*Sull'orlo dei tetti qualcun l'ha veduta! In upupa o strige talora si muta!*

Il disco girava rapido sul giradischi His master's voice riproducendo Il Trovatore del 1930. Ekaterina aveva appena finito di bere un caffè portatole da Rufus. Davanti a lei una cartella logora e ingiallita "Vertraulich" aveva timbrato sopra mentre sotto, in cirillico erano scritte alcune parole a penna. Dentro, sui fogli morsi dal tempo, erano stampate alcune frasi con la macchina da scrivere. Le lettere erano state posizionate precisamente sopra il rigo del foglio e le ricordavano la dedizione con cui la sua segreteria trascriveva quegli appunti da pile compilate a mano. Ricordava il ticchettio di più di venti macchine ed altrettante segretarie all'opera che copiavano diligentemente quei fogli. E Viktorija che ricontrollava dividendo le copie dagli originali: gli originali sarebbero andati negli archivi ministeriali, dai quali non sarebbero mai più usciti, le copie, invece, venivano portate nell'ufficio di Ekaterina che li avrebbe sepolti nel suo archivio.
Quarant'anni di Cancelleria avevano formato un archivio parallelo, ripulito dalle informazioni inutili e ininfluenti, nascosto nella casa della donna. Archivio che venne perso, per gran parte, durante le perquisizioni dell'87.
Prese ancora alcune note che si era scambiata con il viceministro qualche giorno prima per fissare l'appuntamento, guardò bene l'orario che l'uomo aveva segnato: 17- 17.30 diceva.
Si tolse gli occhiali, che portava soltanto in privato, e si massaggiò la fronte. Lo sguardo volò all'orologio posto sulla scrivania, erano le 16.23. Decise che sarebbe andata per le 17 e, se il signore fosse stato occupato, avrebbe atteso. Rufus sembrò leggerle nel pensiero:
*Signorina, il suo appuntamento è alle cinque p.m. . Sua nonna avrebbe detto che far attendere un'autorità è come spararsi nei piedi prima di fare una scala* disse con la sua odiosissima voce nasale. "Mia nonna avrebbe anche detto che avrei dovuto cavarti gli occhi per un modo così impertinente di parlare. Ma poi non saresti più buono a togliere i peli di gatto dai soprabiti, Rufus." L'elfo, dopo aver tolto la tazza di caffè dalla scrivania la poggiò su uno dei numerosi tavolini in cui Ekaterina si inciampava ogni volta. C'era un tempo in cui erano i ministri ad andare da lei in pellegrinaggio. E' proprio vero che la caduta è sempre molto più rapida dell'ascesa.
La donna si alzò dalla scrivania "Rufus, controlla il vestito"
L'elfo circumnavigò rapidamente l'esile figura guardandola con occhio critico. *Sì, bene* disse dopo aver aggiustato qui e là lo strascico.
Ekaterina, poco soddisfatta, cominciò a provare "Viceministro von Heinrich" provò a sorridere ma no, non aveva più l'età per fare la civettuola. "Viceministro" disse con aria marziale ma nemmeno quella possibilità andava bene: sembrava stesse per annunciare la morte di qualche dignitario o ministeriale di alto profilo.
*E se provasse ad essere più… naturale, Signorina?* si intromise Rufus. Questa volta Ekaterina non si trattenne e con formidabile e insospettabile rapidità una bastonata lo colpì in pieno costato. "Bas-sta" sibilò a denti stretti. "Viceministro von Heinrich" disse dopo la scarica di adrenalina. Questa era perfetta.

Si avvicinò al giradischi ma era arrivata alla stretta finale della prima parte e quando Granforte intonò "Di geloso amor sprezzato" non seppe resistere e rimase incantata a sentirlo. Fu quando si chiuse la stretta finale della parte prima e stava per cominciare il coro delle incudini che Ekaterina, temendo di rimanere nuovamente incantata, alzò la puntina e si avviò verso la porta.
Uscì dallo studio e chiuse la porta a chiave. Si portò dietro il bastone e andò verso quelle maledette gabbie metalliche che la sbalzavano ogni volta. Le sembrava di stare in groppa ad un cammello. Fece un sospiro e pochi istanti dopo si trovava nel primo livello che controllava di non impigliare lo scialle che portava sul lungo abito nero così da non fare la fine di Isadora Duncan mentre scendeva dalla "groppa del cammello". Però continuava a pensare a quel cognome, von Heinrich: dove l'aveva sentito? Nei fascicoli non aveva trovato niente
Con passi lenti e misurati giunse davanti alla porta del Viceministro, guardò l'orologio da polso nascosto sotto la manica del vestito: 16.52. Si fermò e attese fino a quando non mancasse solo un minuto allo scoccare dell'ora. A quel punto bussò tre volte con precisione. Ricordò che, qualche anno prima, proprio in quel livello, aveva fatto il colloquio con il Ministro. Era già passato tanto tempo e quella poltrona non era ancora sua. Sorrise attendendo risposta.
 
Top
view post Posted on 3/3/2019, 18:01
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 77%

R7t0Uh6Sbadiglio rumorosamente mentre esco dall’ascensore e mi avvio nel mio ufficio. Sono ancora un po’ destabilizzato da questi ritmi, e sono più che certo che gli altri dipendenti mi credano un po’ eccentrico per questi orari bizzarri. La mia giornata inizia verso le cinque del pomeriggio e termina ben oltre la mezzanotte. Non tutti sono disposti a incontrarmi a queste ore e come Viceministro sono obbligato, talvolta, a spostarmi. Detesto farlo, soprattutto quando il sole brilla alto nel cielo, ma ho la fortuna di vivere a Londra, dove le nuvole sono una costante quasi ogni giorno e io posso avvalermi di un comodo incantesimi, per fingere la mia presenza fisica. È la mia unica consolazione e mi devo anche costringere a farlo, non voglio destare sospetti.
« Buonasera signorina Arabella. » Saluto la mia segretaria, una tarchiata signora un po’ su con l’età, ma con un bel sorriso. Credo abbia un debole per me (al di là del mio carisma come vampiro), perché ha sempre le guance rosse e preannuncia le sue risposte con una risatina. Ed infatti, eccola ridacchiare.
« Oooh, buonasera Viceministro. Le porto qualcosa? » Flauta sbattendo le ciglia con sopra mezzo chilo di mascara. Sorrido e scuoto la testa; a volte le faccio ordinare qualche toast così da fingere di star mangiando, ma oggi no. Oggi devo incontrare Ekaterina Obraztsova, una dipendente della Cooperazione Magica Internazionale dal curriculum molto, molto interessante. Saluto miss Arabella Thompson e finalmente entro in ufficio, chiudendomi la porta alle spalle. Mi tolgo il soprabito, un mantello nero, e lo appoggio sul bordo del divanetto di pelle. La stanza è perfettamente in ordine e nulla sembra essere diverso da ieri, eccezion fatta per un plico di documenti posto sulla scrivania dalla segretaria. Quando mi siedo, noto che il fascicolo con i dati della signorina Obraztsova mi è stato gentilmente recapitato come avevo richiesto. Quando ero nell’esercito avevo ruoli principalmente esecutivi e raramente mi barcamenavo con la burocrazia: l’ho sempre reputata una perdita di tempo. Gli anni come insegnante a Durmstrang, però, mi hanno insegnato che niente è più importante dell’ordine quando si gestiscono più persone assieme. Figuriamoci una nazione! Dopo aver visto gli uffici di Camille e Rhaegar Wilde mi chiedo come siano riusciti a portare avanti tutta la baracca con quel caos. Il bussare ritmico della porta mi coglie mentre sto sfogliando il fascicolo e soddisfatto di me attendo un secondo prima di rispondere: sto abituandomi a poco a poco a tornare a seguire le tempistiche di un normale essere umano e la cosa mi diverte un mondo.
« Avanti. » Rispondo, mentre metto nel cassetto il plico; sarebbe molto sconveniente se la signorina Obraztsova notasse che mi stavo facendo gli affari suoi giusto un minuto prima che bussasse. Intreccio le dita sul tavolo e quando la porta si apre, mi premuro di aggiungere, cortese: « Signorina Obraztsova, buonasera. Si accomodi, la prego. » La invito, indicandole una comoda poltrona davanti la mia scrivania.

 
Top
view post Posted on 9/3/2019, 17:13
Avatar

~ It's very rude to disturb attractive people ~

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
512

Status:


*Avanti*
Disse una voce dietro la superficie di legno che le precludeva la vista dell'ufficio . Lei aprì, senza fretta ma senza indugio, la porta rivelando ai suoi occhi una stanza piuttosto piccola ma ben arredata. Non era uno di quegli uffici minimalisti che sembravano dei negozi di carne, né era il regno del caos come era stato l'ufficio del Ministro Pompadour. Gli occhi vagarono rapidamente dall'acquaforte del Goya ai libri sulle librerie; se solo avesse avuto qualche diottria in più da vedere cosa si celava su quegli scaffali.
"Vice Ministro von Heinrich, Buonasera" disse sfoggiando la migliore pronuncia tedesca.
Fece un breve inchino con il capo mentre il ministro le mostrava la poltrona. Avvicinandosi riuscì a mettere a fuoco i libri: Gialli; Interessante. Si avvicinò alla scrivania
"Ekaterina Elena Sergeevna Obraztsova, Signora Obraztsova andrà benissimo." disse con gentilezza ma con un'inflessione pratica e rigida. Era il tono che avrebbe saputo descrivere in maniera calzante il famoso: pugno di ferro in guanto di velluto. "Sono onoratissima di fare la sua conoscenza. La ringrazio molto per avermi ricevuta" disse mentre la mano compiva una leggerissima invasione di campo sorvolando la scrivania, per metà, e fermandosi in attesa della sua stretta. Che rispondesse al gesto o meno poco cambiava, nel primo caso, sciolte le mani dal gesto vincolante, si sarebbe accomodata; nel secondo caso avrebbe atteso qualche attimo e si sarebbe seduta, pronunciando in entrambi i casi un chiaro "Grazie, signore".
A quel punto tacque studiando per impercettibili istanti il suo nuovo superiore. Con gli occhi attenti scivolava su ogni superficie e con l'orecchio allenato captava quanto riuscisse a carpire. Ad una prima e approssimativa analisi Ekaterina dedusse: una certa qual modestia, reale o immaginaria, ed un modo di porsi piuttosto verace. D'altronde avrebbe potuto mettere pomposi libri di legge magica, dizionari e compendi al posto dei gialli. Però ostentava, pacatamente, una cultura ed una fortuna invidiabili. Avrebbe potuto scommettere che il Goya sopra il camino fosse originale. Faustus ne avrebbe sempre voluto uno da inserire nella collezione di Ekaterina e, chissà, forse quel mercante di suo figlio era riuscito ad accaparrarsene uno secondo il volere di suo padre.
Il resto dell'ufficio era colmo di chincaglierie personali, così come ogni ufficio, ma l'ordine, per una volta, regnava incontrastato. Notò una macchina da scrivere che identificò come una olivetti; non avrebbe saputo dire di più, lei era cresciuta utilizzando la Corona del 1917 appartenuta a suo padre e, di tendenza, aveva sempre scritto a mano.
Non appena gli occhi si volsero verso la finestra ebbe un tuffo al cuore. E quel battito che era sempre controllato, come le espressioni: temprate in anni di addestramento sul campo, ebbe una delicata accelerazione che, però, venne ricondotta, con respiri più ampi ma silenziosi e trattenuti qualche secondo più del normale, ad un ritmo costante. Nessuna espressione lasciò trapelare quel suo stupore, comme d'habitude. Pensava al lento ordine di Koba, impartito con calma e in maniera atona ma ritmica "Respira" pausa "1.2.3. respira" una seconda pausa "1.2.3. respira". Koba era praticamente un orso: la barba incolta ed i capelli sparsi, alto quasi due metri e di corporatura violenta. La faceva correre scagliandole maledizioni e incantesimi offensivi contro poi le urlava "Alt" e lei doveva fermarsi e controllare il proprio corpo, le proprie emozioni, il battito del cuore ed il respiro. Se Koba si fosse accorto di un errore l'avrebbe punita severamente perché il respiro, l'espressioni, anche solo i battiti del cuore possono rivelare ogni cosa. Disvelare una trama, distruggere un piano ben congegnato. Ekaterina ricordava Koba ma sapeva di fare sbavature, sperò che il suo interlocutore non fosse esperto nel controspionaggio.Tornò a quanto le aveva procurato il tuffo al cuore, era stato infatto l'arazzo posto vicino alla finestra: quel disegno, con le sue linee, avevano su Ekaterina un effetto ipnotico, avevano quasi una gravità loro che avvinsero il pensiero della donna conducendolo a ricordi lontani.
Il granata alle spalle dell'aquila bicipite differiva dal giallo dei Romanov in cui lei l'aveva vista crescendo nella casa avita, l'aquila c'era quando era stata a Durmstrang e le ricordavano le antiche effigi dell'Impero Tedesco. Quello, se mai avesse dovuto pensarne uno, era il simbolo della sua infanzia: l'aquila bicipite: ovvero l'unione dei due imperi. Fu solo dopo questa breve disamina dell'ambiente dal sapore antico, per un giovane, ma assolutamente contemporaneo a lei, che si dedicò al ragazzo che le stava davanti. I lineamenti nobili e biondi, germanici, incorniciavano due occhi dall'iride di una meravigliosa tonalità di azzurro che, pareva, vagamente più calda rispetto alla tonalità di quelli dell'anziana donna.
Rimase delusa dal vederlo seduto mentre entrava ma poteva essere, più che scarsa educazione, eccessiva confidenza nella propria superiorità. Erano tutti pezzi di un puzzle che andavano a inserirsi in un grande disegno che delineava la mente del suo interlocutore ma ne mancavano di pezzi, ancora!
Mentre si sedeva si aiutò con il bastone per non rischiare di perdere forza nelle gambe e piombare sulla sedia come un sacco di patate. Anche nelle difficoltà la grazia era ciò che distingueva una signora da una semplice donna.
 
Top
view post Posted on 12/3/2019, 11:29
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 77%

R7t0Uh6Quando la signora fa il suo ingresso nell’ufficio, mi alzo educatamente. Non è più usanza comune, a dire il vero, ma io sono cresciuto in un’altra epoca e gli anni da militare mi hanno impresso delle abitudini difficili da mandare via; anche con tutto quello mi è successo dopo. Stringo la mano che mi viene porta: siamo due colleghi, anche se di rango diverso, ed il baciamano non è decisamente consono. Non siamo in teatro. Quando la signora si siede, mi siedo anche io e le sorrido cortesemente. Ho captato l’accento tedesco della donna, ma non me ne sono stupito: so tutto quello che è possibile sapere del suo passato, compreso il primo matrimonio con Faustus Von Kraus, un tedesco.
«L’onore è tutto mio, signora Obraztsova. » Aggiungo, imperlando la mia voce con un vago tono d’ammirazione, ben lontano però dal servilismo. Indubbiamente ho davanti una donna con una grande esperienza: quanto fosca fosse stata la sua salita al potere al momento non mi è dato sapere, ma sono più che certo che ci sia molto da sapere, dietro le carte. L’odore della morte, comunque, mi penetra nelle narici, chiaramente percettibile sotto lo strato di profumo. Mi ricorda vagamente l’effluvio del cimitero in cui è sepolta Shoshana. Ekaterina Obraztsova ha, ovviamente, gli acciacchi dell’età e mentre si siede mi sembra di udire il suono delle articolazioni che arrancano. Il tempo è stato impietoso con lei, ma c’è un’austera bellezza che rimane nel suo viso e la grazia dei modi di fare fa presagire un’educazione rigida, dei tempi che furono. Chissà come dev’essere invecchiare, penso in un attimo di folle malinconia.
« Mi dispiace non avere nulla da offrirle, ma se ha bisogno di qualcosa da bere, la mia segretaria può portarle tutto ciò che desidera. » Mi sono un po’ stufato di spiegare che sono astemio e che non gradisco altra bevanda al di fuori dell’acqua, così ho chiesto alla signorina Arabella di tenere qualcosa da parte per gli ospiti. Mi piego leggermente in avanti, posando gli avambracci sul tavolo e guardo il volto della mia ospite. Possiede un’aura enigmatica e pericolosa e per un istante provo una profonda antipatia per quei modi di fare teutonici che io detesto. Mi guardo bene, però, dal dimostrarlo.
« Cosa posso fare per voi, signora Obraztsova? » Domando cordiale e sinceramente incuriosito.



Giusto il tempo di alzarsi :ihih:
 
Top
view post Posted on 14/3/2019, 06:36
Avatar

~ It's very rude to disturb attractive people ~

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
512

Status:


Ekaterina spesso dimenticava che esistono persone più giovani di lei e quando, con rapidità piena di contegno, il giovane si alzò, lei fu costretta, non con poco fastidio, a rivedere la propria diagnosi.
Detestava essere delusa nelle proprie aspettative, anche se di pochi secondi precedenti. Ora sarebbe rimasta infastidita per tutta la durata del colloquio.

"Mi permetto di dubitarne" disse sorridendo amabilmente, in risposta al *L'onore è tutto mio* del suo superiore.
Le mani della donna, nella stretta, sono delicatamente più deboli della stretta che lui dimostra; uno dei tanti trucchi che l'età le aveva insegnato. A quel punto, sedutasi con la difficoltà consueta, appoggiò il bastone tra l'anca ed il bracciolo della sedia e congiunse le mani incrociando le dita all'altezza dell'ultime falangi, mentre i pollici convergevano l'uno contro l'altro venendosi a toccare ritmicamente.
Sul volto un sorriso carezzevole s'era dipinto, a tenui tratti, sul viso.
Se solo lei avesse avuto qualche anno in meno, si trovò a riflettere non senza qualche rimpianto, avrebbe saputo con cosa intermezzare le sedute di ricatto, corruzione e minaccia. Una scalata vecchia maniera. Sospirò mentalmente senza darlo a vedere.
Avrebbe avuto tanto da offrire, dalla sua posizione. Incarichi ministeriali sensibili, presidenze di uffici. Quanto potere in una persona così giovane, e che caritatevole sarebbe stata lei ad offrirsi, a tempo debito, di aiutarlo nel portare così pesante fardello che lo privava del tempo opportuno per farsi una famiglia, per divertirsi con i suoi coetanei. Lei di amici non ne aveva più o, forse, non ne aveva mai avuti; poca famiglia era rimasta e, comunque, sarebbe stata sempre in secondo piano rispetto al lavoro; come aveva detto a Von Kraus fin da subito:" Tu mi dai i fondi, io ti do due figli e li addestro. Te non avrai diritto di parola né sul mio lavoro né sull'educazione, tradiscimi con chi vuoi, quando vuoi e dove vuoi basta che tu non lo faccia in modo da screditarmi sul lavoro perché il mio lavoro è l'unica cosa che conta."
Tutti gli amici di Von Kraus erano stati allibiti per via del loro matrimonio, Ekaterina era una donna dispotica e violenta fin dalla tenera età e, secondo loro, Faustus avrebbe potuto trovare una donna mansueta e accondiscendente. Ma ciò che non avevano capito è che il mite, riflessivo, pacato Faustus von Kraus era uno spericolato così come lo era Ekaterina.

"Non si preoccupi, la ringrazio, non ho bisogno di nulla, Signore, per ora. Magari più tardi."
A quel punto studiò come porsi al nuovo giunto. E decise per una strategia semplice: sfondare le linee difensive con violenza e senza fare prigionieri.
"Lei, Signore, è troppo gentile. Già dal fatto che mi abbia ricevuta l'ho capito e sia chiaro che mi approfitterò di questa sua gentilezza il più possibile." poi, in un tono ancora più scherzoso ma non perdendo mai una certa distanza e formalità "Sono di quelle persone che restituisce chi ha offerto una mano solo dopo lauto riscatto, se mi capisce" rise con eleganza. E non lasciò tempo a lui di interloquire perché ricominciò rapidamente.
" Lasciando le mie dubbie doti di umorista, che a parer di molti dovrei evitare di mostrare, ad altre dilettevoli situazioni avrei due questioni da sottoporle, e comincerei da quella più impegnativa: Che linea vuole tenere il Ministero da ora in poi? Quali politiche, quali idee e quali cause dovranno avere la mia priorità tra quelle che mi passano sulla scrivania?" Si fermò un'attimo, conscia di aver tempestato di domande il superiore, ed aggiunse una ultima declinazione dello stesso concetto: "In somma, che indirizzo vuole che venga dato alla politica del suo ministero?"
Chiese tralasciando ogni sorriso accomodante e ogni battuta orribile che fosse capace di fare.

Molto spontanea questa levata... Si è salvato in corner, Vice Ministro <_<


Edited by Katherine Lee-Carter - 29/3/2019, 09:06
 
Top
view post Posted on 23/3/2019, 10:52
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 77%

R7t0Uh6Nonostante non abbia nulla da temere, c'è qualcosa di inquietante e grottesco nella donna che mi è di fronte. Non è solo l'aura delle sue gesta passate a circondarla di una strana luce, ma è il modo di fare, le battute sottili che la sua voce propone. Non mi sento intimidito, piuttosto oserei dire di sentirmi incuriosito da quella presenza. Non sono uno sprovveduto, so dove vuole andare a parare (lei, come i molti altri che mi hanno mandato dei gufo per avere un appuntamento), ma qui c'è una guerra in atto ed io so bene come se ne combatte una.
« Ed io sono quel tipo di persona, signora, che sa perfettamente dare un giusto valore ad un riscatto... o ad un individuo. » Sorrido enigmatico, senza batter ciglio. La mia immobilità può spaventare, ma in questo caso (mi viene un po' da ridere), tra mummie ci si intende.
La domanda che mi pone, però, è troppo sottile. Sono indeciso se risponderle o meno: una parte di me sa cosa deve fare. C'è del marcio ed io sono più che deciso ad estrarlo, con tutti i mezzi. Non ho ammazzato tedeschi (e mi sono Maledetto) per permettere ad una banda di Maghi di creare caos nel paese per cui ho combattuto a lungo.

« Quale indirizzo? » Prendo tempo, ma nel mentre non distolgo lo sguardo dal viso della donna.
« Quello Giusto. » Le labbra mi si piegano in un sorriso che mi taglia asimmetricamente il viso. « Ho sentito che un po' di persone non sono proprio d'accordo con la linea finora adottata dal Ministero. » Fingo di rilassarmi, appoggiandomi allo schienale della poltrona ed unendo le dita delle mani. « La signorina Pompadour, del resto, si sta dedicando a rafforzare i rapporti esteri. C'è una piaga, che noi tutti conosciamo, che dà filo da torcere ed è opportuno concentrarci su quello. E tuttavia... » Soppeso le mie parole. Ho davanti una fonte preziosa, un gioiello. « Non possiamo di certo farlo, se le nostre fondamenta tremano. Non trova anche lei, Frau Obraztsova? » Non mi piace parlare tedesco, ma in questo caso faccio un'eccezione. Non è nei miei piani lusingarla, non ho davanti una frivola ragazzetta, ma come ho detto prima: so quale valore dare agli individui.


Ho un pg tedesco ma non so il tedesco quindi ti prego, se mi rispondi in crucco, scrivimi in italiano ma in corsivo :ihih:
 
Top
view post Posted on 24/3/2019, 22:25
Avatar

~ It's very rude to disturb attractive people ~

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
512

Status:


L'algida reazione del suo interlocutore le fece capire qualcosa, qualcosa che segnò in un margine del suo resoconto mentale delle mosse, fino a quel momento, fatte.
"Non mi aspettavo altro, signore" disse en passant, senza soffermarsi troppo sul peso che queste parole potessero avere: per lei non ne avevano. "Non metterei mai in dubbio il fatto di trovarmi in presenza di qualcuno che sa dar valore a ciò che ha di fronte. Io credo molto nella meritocrazia dei sistemi di governo." inspirò delicatamente "Ciascuno ha ciò che si merita, chi prima e chi poi, non crede?" disse fatalista ma mai intristendo il tono. Scosse la vaporosa testa bianca abbozzando un sorriso.
L'osservò temporeggiare. Gli occhi impietosi della donna erano fissi su di lui, sul suo volto liscio e pallido, mentre un taglio squarciò il volto: era un sorriso? Aveva, seriamente, fatto un sorriso a fine slogan? La donna sorrise di rimando. Era un sorriso empatico, di quelli che si era esercitata a fare proprio per quelle occasioni, come a voler dire: finalmente qualcuno che sa come vadano fatte le cose, un timoniere che non abbia paura delle onde. Non si sbilanciò a sorridere di più e la sua linea si spense in un mare di rughe.
"Signore, lei può pensare questo ma io non mi sento veramente di commentarlo." senza pensar troppo mosse delicatamente la testa, come a dire di sì, lo fece quasi impercettibilmente ma in modo che chi volesse cogliere cogliesse. "Tuttavia condivido e capisco la sua preoccupazione, la mia esperienza mi dice che da uno scontento tra le fila degli alleati nasce spesso una rivolta sanguinosa per il potere. Con questo non voglio dire assolutamente…" lasciò volutamente in sospeso come stesse riassumendo un controllo maggiore su sé stessa. Controllo che non aveva mai perso "È consolante sapere il Ministro intenta a tessere accordi internazionali, credo che in tutto il nostro Dipartimento non vi sia nessuno di una statura politica e abilità decisionale più invidiabile". A quel punto poggiò una mano sul piano della scrivania, come fosse la tastiera di un pianoforte, e allineò le dita affusolate e secche, come zampe di ragno, delle quali si poteva notare, nell'anulare e nel mignolo, un lieve tremore involontario sopraggiunto con la vecchiaia. Accortasi piegò le dita e ritirò la mano. Inumidì le labbra e ricominciò a parlare:" Sarà un bel daffare per lei, e per chi avrà l'ingrato compito di saggiare le fondamenta di questa istituzione, stanare i dissidenti, i traditori o i semplici scontenti. Non sarà un lavoro facile dopo, mi permetta di dire, dei tempi di apparente stagnazione." Era andata lì per altro ma in questo discorso vedeva una possibilità, seppur labile, di intraprendere una collaborazione fruttuosa per entrambi ma che, certo, avrebbe potuto garantirle una certa posizione; magari qualcosa più comodo e consono di un sottoscala del reparto cooperazione magica internazionale. Qualcosa di più in alto del quinto livello. La, mai sopita, ambizione bussò alle porte della mente e la fame e la sete di Ekaterina, che mai si erano date per vinte, videro, dopo anni di umiliazioni e buio di morte, nuovamente la luce di un dio sorridente. L'orgoglio gettò legna sotto la caldera e l'ingegno cominciò a ribollire vivace.
 
Top
view post Posted on 26/3/2019, 10:51
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 77%

R7t0Uh6Guardo come ipnotizzato le dita di Ekaterina sul piano della scrivania. Sembrano insetti che si aggrappano al ramo, timorosi di venir trasportati via da una folata di vento troppo irruenta. Mi chiedo, con un guizzo di cinismo, quanti ordini di uccisioni abbiano firmato quelle mani. La fedina penale della Obraztsova è pulita, ma la storia della sua vita è circondata da casi molto, molto particolari. A cominciare da un periodo in cui sembra essersi volatilizzata nel nulla. Un lasso di tempo in cui la donna scompare da ogni annale e registro: curioso. Mentre penso mi immobilizzo, come una statua, e mi riscuoto solo dopo qualche minuto da quel mutismo inumano che mi ha colto.
Alzo così lentamente lo sguardo verso di lei, scrutando il viso increspato da ragnatele di rughe. Gli occhi sono brillanti, assolutamente lucidi: è come se la sua mente fosse molto più giovane di quanto il suo corpo
dimostri.

« Mhm. » Annuisco fingendo distrazione, prendendo un plico di documenti un po' scomposto per riordinarlo mentre fingo di pensare. Ho accettato di vedere Ekaterina per una motivazione ben precisa, ponendo il suo incontro prima di tutti gli altri per una ragione. Ma non sono capace a parlare per enigmi: quello bravo era mio padre e non mi sconfiffera l'idea di assomigliargli più di quanto la genetica mi abbia permesso.
« È infatti così. Questo Ministero è stato scosso da eventi piuttosto... spiacevoli nel tempo. Ha bisogno di rinforzarsi, di chiudere le cosiddette... falle. » Impilo i documenti ordinati sopra altre cartelline, sotto le quali ho raccolto i gufo delle richieste d'incontro. Preferisco tenerle io anziché affidarle alla signorina Arabella.
« Girano voci, in realtà, che ci siano alcuni elementi particolarmente insoddisfatti del nostro Ministro e del suo lavoro finora svolto. Lei ha sicuramente più esperienza di me in quanto a dinamiche e conoscenze. » È una constatazione, non un'adulazione. « Perciò mi aiuti a fare chiarezza, la prego. Ha sentito qualcosa al riguardo? » Chiedo senza alludere, ma consapevole che qualcosa, se è giunta alle mie orecchie, deve aver raggiunto anche le sue.



Edited by Noah D. Von Heinrich - 3/4/2019, 19:38
 
Top
view post Posted on 27/3/2019, 13:36
Avatar

~ It's very rude to disturb attractive people ~

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
512

Status:


Lo vide esitare ma non cantò vittoria. Era segno che c'era una trattativa in atto e nessuno dei due lo voleva dare a vedere. Le ultime dichiarazioni di Ekaterina erano state una, piuttosto chiara, affermazione sul fatto che le sue conoscenze erano in vendita. Sperava lui non si rendesse conto di quanto lei fosse insoddisfatta da una posizione di subordinazione, quanto le mancasse il comando: se si fosse accorto avrebbe potuto pretendere l'abbassamento del prezzo delle informazioni. Non cambiò espressione. Cosa non avrebbe dato per potersi fumare una sigaretta in quel momento, una sola, per concentrarsi, per tirare a sé tutte le forze e le idee. Inspirò dalle narici che si dilatarono un poco mentre ascoltava le parole pensierose del superiore. Non appena lui ebbe smesso di parlare, sottoponendole quella domanda spinosa, lei seppe che la partita era ufficialmente cominciata e quella prima mossa, forse tecnicamente un po' aggressiva, la legittimava: cominciò anche lei in maniera aggressiva e sarebbe andata addolcendosi, piano piano, nei toni facendosi, però, più aggressiva nei contenuti :<<ciò che sto per dire, Vice Ministro, è fonte di anni di esperienza nel campo politico e gliela offro con la mia più grande stima>> Entrambi avevano da dire di più di quanto non dicessero e, forse, tutti quei borbottii e quei sospiri lo stava segnando. Le esitazioni erano chiari segni di quella reticenza calcolata che dominava la conversazione. Una partita a scacchi in cui i silenzi erano pedine di gran valore.<< Signore, avrà da me tutto l'aiuto che posso darle. Come sa, ho una certa familiarità con la risoluzione di problemi interni, con il controspionaggio e con la difesa. E potrei anche farle alcuni nomi dai quali ho sentito discorsi che non stenterei a definire compromettenti.>> Con gesto sopraffino aveva lanciato la lenza <<tuttavia…>> lasciò che il galleggiante si fermasse e meditasse sul pelo dell'acqua << tuttavia non vorrei che fossero le sue mani a rovistare nel torbido, Signore>> attese. <<il Profeta ha già attaccato duramente questa istituzione… e, mi permetta di dirle, che temo che se lei, il vice ministro formalmente riconosciuto come nuovo Ministro, lei che, per l'opinione pubblica parzialmente controllata dai giornali e dal Profeta in testa, è salito a sostituire un Ministro che, agli occhi della massa influenzabile, è fuggita, ecco, dicevo… se lei venisse scoperto a chiudere le falle o a fare domande su coloro che non sono d'accordo sulla linea del Ministero arriverebbero nuovi strali dall'opinione pubblica>> si fermò aggravando leggermente il tono <<e sarebbero fatali, questa volta, mi creda. Il ministero probabilmente farebbe la fine di una banca che è detta in crisi: lo diventerebbe.>> sperò che questa prospettiva avesse messo radici profonde quando si appese ai suoi rami per scalare la vetta << Io apprezzo il suo intento, che rispecchia in pieno le mie speranze, e sono convinta che ci sia la necessità di qualcuno come lei per dare il via ad un movimento volto a spezzare il ciclo vizioso che sta uccidendo questo ministero ma, accetti un consiglio non richiesto, esporsi come ha fatto con me, ed io la ringrazio per la fiducia accordatami, con qualcun altro rischia di essere, più che spericolato, pericoloso, o peggio: fatale.>> Qui si apriva la possibilità di un futuro roseo, in grembo al ministero. Così come nella Cancelleria anche lì, se si fosse mossa con discrezione, le avrebbero dischiuso le porte di un potere inutilizzato: la conoscenza. Sperò comprendesse che, al contrario, se qualcuno di esperto si fosse occupato della questione lasciandolo, solo formalmente, all'oscuro, lui sarebbe rimasto intoccabile dalle critiche ed il Ministeriale, o La Ministeriale, in qualità di membro non elettivo, sarebbe stata salva, protetta dal docile anonimato. <<il rischio di fare nomi senza uno scudo di tipo formale e istituzionale è quello di essere accusato di fare liste di proscrizione, Vice Ministro, e questo darebbe ancora più filo da torcere al Ministero. Agli occhi del pubblico è più tollerabile un Ministro assente di un Vice Ministro che investiga sugli oppositori. Noi sappiamo che è necessario farlo, per evitare una rivolta intestina, ma il pubblico non sempre accetta queste cose, non è d'accordo?>>
 
Top
view post Posted on 3/4/2019, 18:36
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 77%

R7t0Uh6Sento il riso affiorare sulle mie labbra, ma mi controllo e invece, di riflesso, alzo platealmente un sopracciglio. Questi assume la forma di un arco, esprimendo uno scetticismo che in realtà non sento di provare. Ekaterina è indubbiamente una maestra della manipolazione: lo noto da come è passata a discutere di qualcosa di molto, molto più grosso partendo dall'input che le ho dato. È sicuramente voluto e non casuale. So, tra l'altro,che non è un bluff: sono già a conoscenza del fatto che alcuni hanno cominciato da tempo a lamentarsi di questo Governo e di chi ne è al vertice. Ho anche qualche nome, perché del resto chi lo fa non si premura di farlo in silenzio e con discrezione. Ciononostante, ho bisogno che qualcuno si sporchi le mani per me: quel qualcuno mi sta giustappunto servendo il suo aiuto, ma devo tirare quella lenza, sono un pesce troppo grosso da tirare su e ne sono consapevole.
« Mi crede forse uno sciocco? » Il mio tono è volutamente seccato. Nonostante abbia davanti una persona più anziana, non voglio far dimenticare chi è che comanda qui. Oddio, non sono proprio io, è Camille, ma ci siamo capiti. « So perfettamente che la Gazzetta del Profeta, e altri, non hanno più fiducia nel Ministro Pompadour, ma io non sono lei. E non ho intenzione né di usurpare la sua poltrona, né di farla screditare. Non ho la minima intenzione di espormi e rischiare di minare un clima fin troppo fragile per un paio di sovversivi. » Continuo, sprezzante: sono cose vere, in fin dei conti. « Non mi sono espresso circa la fine che voglio far fare a queste erbacce. Un'idea ce l'avrei e non è proprio quella da lei paventata, ma poiché è in vena di consigli... » Allungo una mano in sua direzione invitandola a parlare, ammorbidendo l'espressione dura sul mio viso e facendo appello al fascino che la natura da vampiro può donarmi. Non sono così superficiale: credo che niente possa intaccare il cuore duro di Ekaterina Obraztsova, ma voglio farle capire che io sono molto di più di un pupazzetto messo su una poltrona. E sono molto meno giovane di quanto si pensi, ma questo avrà modo di capirlo, se decide da che parte stare. « La prego, mi dica. Cosa suggerirebbe? Quali mani potrebbero rovistare nel torbido? Non mi dica le sue! » Volutamente infierisco, e sorrido docile, scoprendo appena i canini che ho accuratamente incantato affinché non sembrino più prominenti del dovuto.

 
Top
view post Posted on 5/4/2019, 14:22
Avatar

~ It's very rude to disturb attractive people ~

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
512

Status:


Aveva forse sfiorato qualcosa: poteva essere il tesoro così come poteva essere il suo custode. Si muoveva a tentoni nel buio di una mente ignota e doveva essere cauta; d'altronde era la prudenza ad averla tenuta viva per tanti anni, prudenza che negli ultimi tempi stava perdendo. << Uno sciocco? No Signore, tutt'altro. Ritenevo solo utile far capire fin da subito quale fossero le mie idee perché avesse modo di sapere i pareri del dipendente a cui ha affidato la sua confidenza e, assieme a questo, mi sembrava un bel gesto, nei suoi confronti, offrire un punto di vista esterno, di qualcun altro di esperto e competente nel settore, in segno di stima.>> disse calma e pacata, minimamente toccata dalla reazione del suo capo. Aveva imparato che per placare le bestie feroci serviva stare calmi, la stessa cosa andava fatta con i capi e conveniva mantenere alcune altre regole come: mai abbassare lo sguardo e mai fissarli negli occhi, infatti teneva lo sguardo puntato sempre sulla fronte o sul naso, e parlare con voce salda ed evitare ogni esitazione, infatti fece in modo di elidere, lentamente, ogni traccia di dubbio dalle sue parole.
<< Vi sono varie possibilità circa cosa fare con i dissidenti ma, fino ad ora, ho espresso soltanto ciò che la stampa potrebbe leggere e travisare. Per quanto mi riguarda potrebbe anche solo risolversi con una maggior diffidenza nell'affidare loro degli incarichi di rilievo. Sta a lei decidere la linea, Signore.>> sorrise, mentre lo diceva, perché se lui avesse potuto intravedere le immagini che la sua mente partoriva secondo dopo secondo sulle pene inflitte ai traditori, forse, avrebbe potuto arretrare e recedere inorridito. Non aveva disdegnato di infliggere, personalmente, le più terribili torture ai traditori: tutto ciò che voleva erano nomi ed i nomi avrebbe avuto. Alla fine si riduce tutto a quello, ad un nome. E, nome dopo nome, si sarebbe formata una lista; mentre, raccogliendo informazioni su un nome, si sarebbe ottenuto un fascicolo, e poi, fascicolo dopo fascicolo, un archivio. Il nome è la materia fondamentale dell'informazione. Un movimento con la mano, fatto dal suo interlocutore, distrasse Ekaterina dal filo dei pensieri e finì per guardare il giovane negli occhi. Si trovò a ripetersi che se solo avesse avuto qualche anno di meno… scosse quei pensieri con rabbia ed un pizzico di vergogna. Riconquistò controllo su di sé e tornò a parlare molto pratica.
<< Vi sono due strade: la prima è quella che prevede la formazione di una squadra con cui esaminare ogni dipendente ministeriale, se vuole ho anche in mente come formarla.>> rifletté bene pur avendo in mente molti dei passaggi, perché già compiuti tanti anni prima << la seconda strada è quella di un colloquio informale con ogni dipendente sospetto, in modo da carpirne i segreti, le intenzioni, la gravità dello scontento e, nel caso li sapesse, anche i nomi di altri dissidenti, insoddisfatti o sovversivi. Anche considerando la possibilità di inserirsi nei circuiti del malcontento al fine di capire se vi sia nell'aria organizzazione sufficiente da sostenere una rivolta, che dovrebbe essere la principale preoccupazione del Ministero.>> Prese fiato << una strada non esclude l'altra, chiaramente. Si potrebbe formare un gruppo di persone che esaminino ogni dipendente ministeriale e presentino una lista di sospetti con cui il responsabile avrà modo di fare un breve colloquio.>> Lì, lapidaria, cadde la domanda seguita da una, ancora più lapidaria, bordata. Ekaterina aveva subìto di questi colloqui già centinaia di volte e non si mostrò stupita.
<<e perché no, Signore? Sarei bugiarda e negligente se non facessi il mio nome. Bugiarda perché nasconderei a Lei che sono la più qualificata in quest'impresa e negligente perché le consiglierei di affidarsi a qualcuno che non ha le mie competenze e questo potrebbe causare notevoli disagi, perché invece che alla capacità ci si affiderebbe alla sorte>> sorrise senza nascondere un pizzico di meritato autocompiacimento.<< Ed in più le mie abilità sono note a pochissimi, visto che, da che mi risulta, tutt'ora la Cancelleria Tedesca sia restia a riempire i vuoti sul mio lungo periodo di servizio, e pochi potrebbero sospettarle considerato che il campo in cui ora esercito è la Cooperazione Magica Internazionale.>> Quanto era stato dolce sapere che la Cancelleria aveva secretato il suo dossier, il suo processo e le sue accuse. Ekaterina era uscita con una reputazione sinistra, voci di corridoio, ma nulla di scritto. A parte qualche titolo in prima pagina - tre in tutta la sua vita - e qualche pettegolezzo negativo Ekaterina Obraztsova von Kraus era uscita dal Ministero lucida come un fischietto e, in ogni caso, lui era troppo giovane per ricordare della paura che intimava il Dipartimento Difesa, da lei creato e dopo di lei smantellato. << Sono sicura di sembrarle immodesta, è comprensibile. Ma vi sono momenti in cui esercitare la modestia è virtuoso e ci sono momenti in cui è solo inopportuno.>> Terminò rispondendo al sorriso con sorriso, i denti bianchi, appena ingialliti dal costante fumo , si mostrarono feroci, quasi limati a esser ferini, di rimando al Vice Ministro fascinoso. Con trepidante calma, l'anziana, guardava il galleggiante sul pelo dell'acqua attendendo che si muovesse, sapeva che la sua preda era lì sotto e sperò che quel verme lo attirasse e fosse, per lui, sufficientemente succulento.
 
Top
view post Posted on 9/4/2019, 19:00
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 77%

R7t0Uh6A dire il vero penso che Ekaterina sia tutto fuorché modesta e di certo non solo in questa occasione. È forse il suo aspetto appariscente, l'eleganza di cui si ammanta, o la nomea che le rotea attorno come un satellite attratto dalla sua gravità. So, tuttavia, che ha una buona ragione per esserlo e mi adagio sulla poltrona, osservando interessato la sua fragile figura. C'è qualcosa nel suo modo di parlare (e nella prima idea che espone) che mi ricorda sgradevolmente organi militari che ho combattuto in guerra e che non ho proprio intenzione di replicare. Non è decisamente il mio modo di fare, ma indubbiamente è il suo e devo capire se ha senso darle tutto quel potere o meno. Certo, mi dico, devo almeno farglielo credere.
« Preferirei la seconda opzione, per il momento. » Esordisco quando la signora Obraztsova termina di parlare. Mi prendo il mento fra le dita, pensoso, mentre cerco di immaginare quali scenari mi offrirebbe l'una o l'altra scelta. Ho bisogno di Ekaterina, questo l'ho appurato, ma lei ha bisogno di me. È ambiziosa, questo è un dato di fatto, ma sono proprio quegli "anni di vuoto" di cui ha accennato a preoccuparmi. Devo abboccare, certo, ma devo tirare la lenza e per il momento decido di soprassedere: qualcosa mi dice che qualcosa di molto interessante verrà a galla, a tempo debito.
« Certamente ho bisogno di capire chi è che diffonde queste voci malevoli sul Ministro Pompadour e sulla sua gestione del Governo. Non intendo creare un gruppo di inquisizione, se mi passa il termine, ma è chiaro che io debba aver presente chi è che si nasconde, dietro quei pettegolezzi. » Chiarisco. « In effetti... forse lei è la persona più indicata ad aiutarmi. » Certo che lo è, non ho mai dubitato, ma devo stare al gioco. « Ho sicuramente bisogno di un braccio destro fidato, sicuro, cauto. E se lei desidera mettere a disposizione la sua esperienza, beh, come posso rifiutare? » Sorrido accondiscendente, ma l'espressione benevola dura ben poco sul mio viso, che torna presto serio. « Può tuttavia fornirmi una sicurezza, una garanzia? » Azzardo, sfiorandomi il labbro inferiore con l'indice, quasi domandando a me stesso. « Le chiedo scusa per il mio scetticismo, ma capirà bene che sono in una situazione fin troppo particolare per permettermi di affidare i miei... dubbi a mani sbagliate. » Tendo infine l'immaginaria lenza: entrambi sappiamo che può spezzarsi da un momento all'altro, come può anche non farlo.

 
Top
view post Posted on 11/4/2019, 21:34
Avatar

~ It's very rude to disturb attractive people ~

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
512

Status:


<< È, certamente, la più discreta, Signore.>> disse conciliante << Capisco perfettamente le sue perplessità, io stessa non ne avrei di diverse>> concluse.
Un fremito percorse il suo petto e la sua schiena. L'emozione, il trionfo, percorsero le sue vecchie membra sopite: si sentì viva, divenne viva: lo sarebbe stata di nuovo. Non un automa stanco e addormentato che riproduce la stessa routine ogni giorno, di ogni settimana, di ogni mese, di ogni anno, non più mera esecutrice di ordini altrui ma padrona di sé stessa e del proprio futuro.
<< Dovendo muoversi una sola persona il dissidente non sentirà voci di corridoio che si formano quando nasce un apparato che, sulla sua scorta, potrei definire "d'Inquisizione".>> se ne erano sempre formati, come increspature sull'acqua non appena un sasso fendeva la superfice, ma lei sapeva come sfruttarli, come domarli e piegarli alla propria utilità << Come le dicevo ho già un'idea su dove mettere le mani ma voglio capire quanto è diffusa la faccenda, Signore. Ho imparato che i dissidenti sono come l'edera bisogna valutare prima di tirare, si rischia di tirarsi dietro il muro cui è attaccata>> lo stesso avevano provato a fare con lei ma non ci erano riusciti. Lei era stata più brava di loro. Il fremito la investì di nuovo a sentire le parole del viceministro.
<< Mi confesso estremamente felice che anche lei ritenga le mie capacità all'altezza del ruolo, Signore. È un grande complimento e mi onora.>> Poteva non sembrare ma anche una donna come Ekaterina aveva bisogno di qualche incoraggiamento. Negli anni aveva provveduto sempre a sé ma negli ultimi periodi aveva cominciato a dubitare, a disperare: si accorse di esser stata miscredente difronte alle sue capacità e chiese perdono a sé stessa per aver dubitato. << Garanzie? Quali garanzie potrei fornire per farla stare tranquillo sul fatto che troverò questo losco personaggio?>> si raddrizzò appoggiandosi allo schienale della sedia e, con una leggera fatica, si portò sul bordo prendendo quasi le sembianze di un'arpia, divenuto simbolo per eccellenza, e soprannome, della donna, con la coda dell'occhio vide il bastone scivolare e con un gesto rapido della mano lo afferrò prima che la sua traiettoria lo lanciasse oltre la sua portata. <<o quali garanzie che le sarò fedele?>> .
La bocca si tese in un'espressione posta a via di mezzo tra interrogativa e enigmatica. << Lo scetticismo è necessario, nel nostro impiego, avrei trovato strano non ne avesse manifestato, Signore. Ma le chiederei di aiutarmi a rassicurarla, che genere di perplessità ha e che genere di sicurezza vuole? >>
 
Top
view post Posted on 13/5/2019, 18:20
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 77%

R7t0Uh6L e note di un profumo sconosciuto, ma all'apparenza speziato, mi colpiscono quando Ekaterina si sporge in avanti. In quella posizione, protesa verso di me, non c'è più nulla di aggraziato. Trovo ci sia qualcosa di pericoloso, ferino, e subito comprendo perché tra i corridoi del Ministero la signorina Obraztsova sia conosciuta anche come "L'Arpia". Non credo ci sia paragone migliore. Rimango tuttavia immobile nella mia posizione, severo nel mio sguardo mentre lei abbocca al mio amo. O io al suo: sono sicuro che i nostri punti di vista sono assai simili perché entrambi vogliamo ciò che solo l'altro ci può dare. Per Ekaterina io sono un mezzo per risollevarsi da una vecchiaia che, ne sono certo, le pesa. La sua vita costellata di misteri e successi è un bagaglio troppo grave ed insopportabile per un ego come il suo. L'Arpia non può restarsene chiusa in gabbia ed io non ho intenzione di farlo poiché credo sia l'unica che può servirmi su un piatto d'argento coloro che millantano contro il Ministero. Una crisi governativa, in un momento come questo, è da evitare nel modo più assoluto.
« Voglio dei nomi. » Dichiaro perentorio, incrociando le mani sulla scrivania e guardando la donna con espressione diretta. « So che c'è qualcuno, nel suo stesso dipartimento, particolarmente contrario all'operato del nostro Ministro. » La guardo attentamente, scrutando i suoi occhi chiari come il ghiaccio ed altrettanto gelidi. « Mi dia dei nomi, mi dimostri lei la sua fiducia. Ed io saprò riconoscere il suo valore... » Rimango in silenzio solo un attimo, il tempo di un respiro, poi continuo, in tedesco: « ... come capoufficio del Dipartimento della Cooperazione Magica Internazionale. Cosa ne pensa, signorina?» » Questa volta sono io a chinarmi leggermente in avanti, assottigliando lo sguardo. Un occhio attento come quello di Ekaterina avrebbe facilmente notato un angolo delle mie labbra curvato in un sorriso appena percettibile. So bene cosa significa quella promessa: le sto offrendo la possibilità di tornare ad avere un controllo, un potere che una creatura come lei deve bramare con ogni fibra del suo essere. Siamo entrambi due predatori ed è solo grazie alla mia natura se riesco a stare al suo gioco. È pericoloso, lo so, ma non sono io stesso l'incarnazione del pericolo?



In sottolineato la parte in tedesco.

Chiedo scudo per il ritardo!
 
Top
view post Posted on 15/5/2019, 07:44
Avatar

~ It's very rude to disturb attractive people ~

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
512

Status:








Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V LivelloNon si mosse, malgrado avesse finito di parlare, e rimase protesa in avanti, sempre tenendo entrambe le mani poste sul pomolo d'avorio del bastone d'ebano. Non appena il vice ministro mostrare le sue carte la donna sbocciò in un sorriso candido, emozionato, che, allargandosi a vista d'occhio, andò a tagliare le guance e a tendere le rughe del mento. I denti candidi e piccoli si schiusero mentre dietro di questi il buio più profondo sembrava dimorare. Prima di appassire, il sorriso, sembrò, in un lampo, diventar ghigno colorito d'uno sguardo grifagno e così come rapidamente, in un lampo, s'era formato scomparve.
L'uomo che sedeva davanti a lei sapeva essere davvero intimidatorio e, con l'esperienza giusta, sarebbe stato anche capace di grandi cose. Non arretrò di un millimetro e lasciò che i suoi occhi si specchiassero in quelli dell'interlocutore, vagassero nella sua mente e perlustrassero, scandagliassero, le reazioni fisiche che quegli occhi mostravano. La soddisfazione e l'autocompiacimento non cessavano di tratteggiare ombre sul volto della donna, lei non desiderava nasconderlo.
<< Capoufficio del Dipartimento alla Cooperazione Magica Internazionale… suona molto bene, Signore>>
D'altronde cosa le stava chiedendo? Un nome. Il nome di un ministeriale qualsiasi, di un irriconoscente, di un traditore… Quanti nomi aveva fatto nella sua vita? Migliaia, approssimativamente, e nessuno aveva lasciato un segno sulla sua coscienza: tutti erano stati come gocce sulla pietra.
<< Signore io posso darle alcuni nomi ma vorrei che fossero giusti. Lei capisce il mio scrupolo, vero? Tutti pronunciamo nella nostra vita frasi equivoche che vengono smentite ad una più attenta analisi. Beh non tutti, perché non esprimo mai un'intenzione senza che essa venga inverata o perseguita con ogni energia, così come non ho mai fatto minacce a vuoto.>> aveva imparato presto che solo il rumore dei suo tacchi sulle scale produceva il silenzio necessario a sentirli per tutto il palazzo che ospitava il suo dipartimento; non erano mai servite vuote minacce. Il potere genera paura, e la paura è sempre un ottimo metodo di gestire i propri sottoposti, specie nell'ambiente dello spionaggio << Tuttavia molti giovani non hanno imparato a tenere a freno la lingua e quindi sembrano voler organizzare un colpo di stato quando, in realtà, non sono buoni nemmeno a sistemarsi la cravatta da soli>> prese un respiro << Vuole un nome non accertato? Per trasformare così in eroe un qualsiasi sconosciuto? Posso sicuramente produrne uno all'istante. >> Aveva mosso una mano come se, per magia, avesse potuto tirarlo fuori dalla manica. Come quei prestigiatori babbani sono soliti far comparire le carte. << Ma quello che le serve, non è un nome sospetto, è un nome certo ed io posso assicurarmi che quel nome sia certo. Chiaramente ho tutta l'intenzione di dire la persona su cui ho intenzione di concentrarmi. Troverei scorretto che lei mettesse sul piatto la sua offerta ed io nascondessi la mia. >> Si lasciò andare sullo schienale, delicatamente. << Anche se voglio credere la sua proposta sia indipendente, come d'altronde lo è la mia, da queste dinamiche. E che, come sempre, ciascuno abbia ciò che si merita. >> Questa frase l'aveva pronunciata suo padre tanti anni prima ed era diventata, per lei, un motto. Una legge che la discolpava da qualsiasi misfatto, una volontà che l'alleggeriva del peso di ogni sua azione perché "ciascuno ha ciò che si merita". << Tornando a ciò che mi preme di più, come dicevo, io voglio partire da quel nome e ampliare lo schema, nel caso ce ne fosse uno, fino a comprendere l'interezza. Lei verrà informato con cadenza settimanale, che io trovi qualcosa o che io non trovi niente. E ho intenzione di seguire questa pista ovunque mi porti e mi piacerebbe che lei mi desse la sua benedizione. Voglio considerare, inoltre, il posto che mi propone di ricoprire come un mezzo utile a garantirle il successo di questo progetto. Sempre che lei sia d'accordo; mi spiacerebbe limitare la mia azione alla consegna di un nome privo di fondamento, mi sembrerebbe un tradimento verso di lei, verso il Ministro e, certamente, verso il mio stesso impiego. >> il luogo nel quale voleva arrivare era posto più in alto dell'ufficio di un Capo Dipartimento. Quello era, tuttavia, un ottimo inizio: con la scusa dell'indagine interna si sarebbe avvicinata al vice ministro così da poter conquistare l'oggetto delle sue mire. Era evidente che Ekaterina stesse temporeggiando, ma non tentennava, il discorso era lucido e mirato, offriva più del nome: offriva l'intero lavoro in cambio di qualcosa. Probabilmente era in cambio del posto, ma forse c'era dell'altro.

Code & image by Keyser Söze.



sottolineato è la risposta in tedesco

* passa scudo per il ritardo * Uno piacere grande piacere ospite di avere ospite
 
Top
16 replies since 2/3/2019, 20:10   491 views
  Share