| Aveva forse sfiorato qualcosa: poteva essere il tesoro così come poteva essere il suo custode. Si muoveva a tentoni nel buio di una mente ignota e doveva essere cauta; d'altronde era la prudenza ad averla tenuta viva per tanti anni, prudenza che negli ultimi tempi stava perdendo. << Uno sciocco? No Signore, tutt'altro. Ritenevo solo utile far capire fin da subito quale fossero le mie idee perché avesse modo di sapere i pareri del dipendente a cui ha affidato la sua confidenza e, assieme a questo, mi sembrava un bel gesto, nei suoi confronti, offrire un punto di vista esterno, di qualcun altro di esperto e competente nel settore, in segno di stima.>> disse calma e pacata, minimamente toccata dalla reazione del suo capo. Aveva imparato che per placare le bestie feroci serviva stare calmi, la stessa cosa andava fatta con i capi e conveniva mantenere alcune altre regole come: mai abbassare lo sguardo e mai fissarli negli occhi, infatti teneva lo sguardo puntato sempre sulla fronte o sul naso, e parlare con voce salda ed evitare ogni esitazione, infatti fece in modo di elidere, lentamente, ogni traccia di dubbio dalle sue parole. << Vi sono varie possibilità circa cosa fare con i dissidenti ma, fino ad ora, ho espresso soltanto ciò che la stampa potrebbe leggere e travisare. Per quanto mi riguarda potrebbe anche solo risolversi con una maggior diffidenza nell'affidare loro degli incarichi di rilievo. Sta a lei decidere la linea, Signore.>> sorrise, mentre lo diceva, perché se lui avesse potuto intravedere le immagini che la sua mente partoriva secondo dopo secondo sulle pene inflitte ai traditori, forse, avrebbe potuto arretrare e recedere inorridito. Non aveva disdegnato di infliggere, personalmente, le più terribili torture ai traditori: tutto ciò che voleva erano nomi ed i nomi avrebbe avuto. Alla fine si riduce tutto a quello, ad un nome. E, nome dopo nome, si sarebbe formata una lista; mentre, raccogliendo informazioni su un nome, si sarebbe ottenuto un fascicolo, e poi, fascicolo dopo fascicolo, un archivio. Il nome è la materia fondamentale dell'informazione. Un movimento con la mano, fatto dal suo interlocutore, distrasse Ekaterina dal filo dei pensieri e finì per guardare il giovane negli occhi. Si trovò a ripetersi che se solo avesse avuto qualche anno di meno… scosse quei pensieri con rabbia ed un pizzico di vergogna. Riconquistò controllo su di sé e tornò a parlare molto pratica. << Vi sono due strade: la prima è quella che prevede la formazione di una squadra con cui esaminare ogni dipendente ministeriale, se vuole ho anche in mente come formarla.>> rifletté bene pur avendo in mente molti dei passaggi, perché già compiuti tanti anni prima << la seconda strada è quella di un colloquio informale con ogni dipendente sospetto, in modo da carpirne i segreti, le intenzioni, la gravità dello scontento e, nel caso li sapesse, anche i nomi di altri dissidenti, insoddisfatti o sovversivi. Anche considerando la possibilità di inserirsi nei circuiti del malcontento al fine di capire se vi sia nell'aria organizzazione sufficiente da sostenere una rivolta, che dovrebbe essere la principale preoccupazione del Ministero.>> Prese fiato << una strada non esclude l'altra, chiaramente. Si potrebbe formare un gruppo di persone che esaminino ogni dipendente ministeriale e presentino una lista di sospetti con cui il responsabile avrà modo di fare un breve colloquio.>> Lì, lapidaria, cadde la domanda seguita da una, ancora più lapidaria, bordata. Ekaterina aveva subìto di questi colloqui già centinaia di volte e non si mostrò stupita. <<e perché no, Signore? Sarei bugiarda e negligente se non facessi il mio nome. Bugiarda perché nasconderei a Lei che sono la più qualificata in quest'impresa e negligente perché le consiglierei di affidarsi a qualcuno che non ha le mie competenze e questo potrebbe causare notevoli disagi, perché invece che alla capacità ci si affiderebbe alla sorte>> sorrise senza nascondere un pizzico di meritato autocompiacimento.<< Ed in più le mie abilità sono note a pochissimi, visto che, da che mi risulta, tutt'ora la Cancelleria Tedesca sia restia a riempire i vuoti sul mio lungo periodo di servizio, e pochi potrebbero sospettarle considerato che il campo in cui ora esercito è la Cooperazione Magica Internazionale.>> Quanto era stato dolce sapere che la Cancelleria aveva secretato il suo dossier, il suo processo e le sue accuse. Ekaterina era uscita con una reputazione sinistra, voci di corridoio, ma nulla di scritto. A parte qualche titolo in prima pagina - tre in tutta la sua vita - e qualche pettegolezzo negativo Ekaterina Obraztsova von Kraus era uscita dal Ministero lucida come un fischietto e, in ogni caso, lui era troppo giovane per ricordare della paura che intimava il Dipartimento Difesa, da lei creato e dopo di lei smantellato. << Sono sicura di sembrarle immodesta, è comprensibile. Ma vi sono momenti in cui esercitare la modestia è virtuoso e ci sono momenti in cui è solo inopportuno.>> Terminò rispondendo al sorriso con sorriso, i denti bianchi, appena ingialliti dal costante fumo , si mostrarono feroci, quasi limati a esser ferini, di rimando al Vice Ministro fascinoso. Con trepidante calma, l'anziana, guardava il galleggiante sul pelo dell'acqua attendendo che si muovesse, sapeva che la sua preda era lì sotto e sperò che quel verme lo attirasse e fosse, per lui, sufficientemente succulento.
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