Paper ash, Colloquio

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 10/3/2019, 21:03
Avatar

Group:
Mago
Posts:
1,005

Status:


Emilie Lux
Wilkinson
«Know the explanation of everything, know why it starts, why it ends, why it is.»

► Scheda: ► Età: 24 ► Ruolo: Disoccupata ► Outfit:

Quasi le mancava il respiro. Ogni volta la stessa storia.

Evitava di utilizzare la polvere volante prima di un importante incontro al Ministero o un colloquio lavorativo. Ma non quel giorno. Le ore trascorse davanti allo specchio per curare ogni minimo dettaglio del suo aspetto venivano nullificate come un Finite Incantatem su un incantesimo. Non era vanitosa e non desiderava nemmeno essere appariscente. Semplicemente voleva essere impeccabile e mostrare un certo decoro al cospetto del suo potenziale datore di lavoro. Per questo aveva passato ore davanti allo specchio per pettinare i capelli e impiegato altrettante ore a scegliere l’abito più adatto da indossare. Nulla di troppo appariscente, ma nemmeno anonimo. Qualcosa che rispecchiasse la sua indole seria e distinta. Per questo alla fine aveva scelto d’indossare una camicia bianca, un maglioncino nero ed una gonna appena sopra le ginocchia. Calze scure ed imbottite ed un pesante trench color crema la proteggevano dal freddo londinese. Scarpe nere lucide con un po' di tacco ed occhiali bordeaux completavano il suo abbigliamento.

*Coff-Coff* La Wilkinson era stata ricoperta da fuliggine e polvere. La Metropolvere era da evitare, eppure non era riuscita a trovare altro mezzo di trasporto per quell’ora. Aveva scartato la Materializzazione in quanto poco avvezza alle strade della Londra magica. Dopo aver utilizzato un pugno di polvere volante ed aver attraversato le fiamme smeraldine si era ritrovata in un vecchio e trascurato camino. Ne uscì frettolosamente con le mani in viso e gli occhi irritati dalla polvere. Si concesse una boccata d’aria fresca, incurante dei passanti o dei maghi che abitavano in quel quartiere. Non appena riuscì a riaprire gli occhi le sue iridi chiare cercarono con apprensione una superficie riflettente. Si privò degli occhiali coperti di fuliggine. - Per tutte le rune del fuþark! - Sbuffò rendendosi conto di essere impresentabile per il colloquio. I suoi peggiori timori si stavano materializzando davanti ai suoi occhi come un molliccio appena uscito da un vecchio armadio. La vetrina di un negozio di antiquariato magico era abbastanza vicina da permetterle d’individuarla nonostante la miopia. Affrettò il passo per specchiarsi nella vetrina e salvare il salvabile. Il trench crema era sporco e la Wilkinson dovette battere con forza le mani sul tessuto per allontanare la cenere. Si passò una mano tra i capelli per riordinarli, spostando una ciocca di capelli dietro all’orecchio sinistro con nervosismo. Non usciva di casa senza un nutrita scorta di salviette imbevute per ripulire gli occhiali. Difficile descrivere il disagio di una macchia sugli occhiali a qualcuno che non ne aveva mai indossato un paio in vita sua. Quando li riposizionò sul naso, raddrizzandoli con la punta delle dita, si sentì già meglio.

Fortunatamente si era anticipata, finendo per raggiungere la vecchia cabina telefonica del Ministero ancora in tempo. Entrò con circospezione nella cabina rossa e digitò il numero che le era stato indicato nella missiva del colloquio. - Sei…due…quattro, quattro e due! - Mormorò a bassa voce quella sequenza di numeri mentre li digitava sul telefono. Una voce le chiese il motivo della sua visita al Ministero. - Emilie Lux Wilkinson, Colloquio lavorativo presso l’ufficio del Vice Ministro Von Heinrich. - A fine telefonata avvertì un tintinnio. Qualcosa di metallico era appena caduto a terra. - Uhm?! - Si piegò sulle ginocchia per raccogliere la targhetta identificativa con il livello da raggiungere e il motivo della visita. La cabina iniziò a scendere nelle profondità di Londra e la Wilkinson si appuntò la targhetta dorata sul maglioncino nero. Per tutto il tragitto non aveva pensato al colloquio. Soffocò la lieve preoccupazione provando a pensare ad altro. Non era più la Corvonero timida e spaventata dal mondo. Era cresciuta. Non aveva nulla da temere.

Il primo livello del Ministero ospitava l’ufficio del Vice Ministro. Era un livello accessibile solo a pochi e dovette mostrare più di una volta la targhetta dorata per poter imboccare alcuni corridoi. Chiese informazioni per raggiungere l’ufficio dell’uomo e decise di sedersi su una delle sedie in attesa del suo turno. Non era arrivata con le mani vuote. Infatti nella borsa che portava con sé aveva un taccuino ricolmo di scarabocchi, formule e scritte runiche. Amava tenere la mente occupata e riempire le sue attese con una buona lettura. Non esisteva nulla di più rilassante che sfiorare con la punta delle dita le increspature della pergamena e percepirne il profumo dell’inchiostro.

 
Top
view post Posted on 15/3/2019, 09:29
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 60%

R7t0Uh6Non sono proprio di buon umore. Interrompere il mio bioritmo richiede uno sforzo per me ancora troppo complesso e come se non bastasse, non sono riuscito a nutrirmi come si deve. Comincio a rendermi conto delle difficoltà che comporta questo lavoro sommato alla mia natura di vampiro e ci sono dei momenti (quando sono pieno di scartoffie fin sopra i capelli) in cui penso di prendere Little Eagle e volare via oltre manica. Ma subito scaccio i brutti pensieri: al di là di tutto, mi rendo conto di entrare sempre di più nell'ottica del diplomatico e mi viene spesso da ridere pensando al giovane me stesso.
Scuoto la testa, mentre accantono sulla scrivania una lettera speditami da Rhaegar Wilde. Credo di non piacergli particolarmente: sa che sono un vampiro e con ogni probabilità non è del tutto sicuro che io non sia affiliato a Colui-che-non-deve-essere-nominato. Pazienza, mi dico, prima o poi lo capirà.
Oltre la porta del mio ufficio sento la mia segretaria, la signorina Thompson, che invita una donna ad entrare.
L'odore di cenere, per quanto attutito, mi giunge alle narici e mi infastidisce: deve essersi spostata con la Metropolvere. Sento bussare e mi schiarisco la voce, invitando Arabella ad entrare.

« Signor Von Heinrich, ho qui la signorina Wilkinson per il colloquio. » Annuncia, facendosi da parte per far entrare la candidata. Al suo ingresso sorrido e mi alzo, offrendole la mano. La troverà un po' fredda, ma pazienza: oggi è una giornata gelida, per mia fortuna.
« Buongiorno e benvenuto al Ministero signorina Wilkinson. La prego, si accomodi. » La invito a mettersi comoda, indicandole la poltrona dinanzi la mia scrivania. Congedo la Thompson con un sorriso, lei sbatte le ciglia sorniona e chiude la porta.
Mi affascina il mondo degli Spezzaincantesimi perciò sono molto curioso di questo colloquio.

« So che ha lavorato per la Banca Magica di Giza. A cosa si deve il suo ritorno in patria? » Chiedo, senza troppi preamboli.


Ciao Lux! La segretaria di Noah ti fa entrare dopo pochi minuti dal tuo arrivo, e siccome Noah è uno che va subito al sodo, si comincia! Occhio al metagame, mi raccomando.
Buona fortuna e per qualsiasi cosa avessi bisogno, scrivimi!
 
Top
view post Posted on 16/3/2019, 19:46
Avatar

Group:
Mago
Posts:
1,005

Status:


Emilie Lux
Wilkinson
«Know the explanation of everything, know why it starts, why it ends, why it is.»

► Scheda: ► Età: 24 ► Ruolo: Disoccupata ► Outfit:

Ben presto le sue letture furono interrotte. Non si era curata di controllare quanti maghi attendevano di essere ricevuti dal Viceministro o rivolgere uno sguardo alla sala d’attesa. Aveva immediatamente aperto il taccuino per poter osservare gli antichi scritti runici. Non esisteva miglior tesoro per lei. Curiosità, appunti e trascritti storici erano segretamente custoditi in quelle pagine. Le sfogliava con premura. Con l’indice sfiorava appena le labbra e con la fronte aggrottata rifletteva sugli infiniti significati che potevano assumere le rune trascritte su pergamena.

Era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse dell’arrivo della segretaria. Sollevò lo sguardo oltre il vetro degli occhiali. Individuò la figura della donna che si rivolgeva a lei. Abbozzò un debole sorriso. Le rispose con un lieve cenno del capo. L’avrebbe seguita volentieri. Richiuse il taccuino e lo ripose nella borsa. Afferrò le cinghie in cuoio per portarsi la borsa sulla spalla destra e si alzò dalla sedia per ripercorrere i passi della segretaria. Rimase in silenzio lasciando scorrere le iridi chiare sulla targhetta del Viceministro. Era difficile nascondere il nervosismo, eppure aveva imparato a dissimulare, nascondere ciò che aveva di fragile e mostrare solo la parte più sicura.

- Buongiorno Viceministro! La ringrazio. - Strinse la fredda e cortese mano dell’uomo con altrettanta fredda cortesia. Una presa non troppo sicura ma nemmeno debole. Le sue stesse mani erano fredde per il gelo che incombeva da settimane sulla Londra magica. Aveva dimenticato quanto potesse essere rigido ed imprevedibile il clima delle isole del nord. Abbozzò un sorriso. - Se non le dispiace. - Indicò con una mano il pesante trench che indossava. Lo sfilò rapidamente per poi adagiarlo sullo schienale della poltrona, senza impegnarsi troppo nel cercare un attaccapanni nell’ufficio del Viceministro. Aveva poggiato la borsa su un lato della sedia, occupando il lato opposto. Era abbastanza minuta da riuscire ad occupare solo una piccola parte dell’ampia poltrona. Si era sentita sempre particolarmente a disagio nel sedersi su una poltrona in pelle così elegante e sontuosa. Non riusciva a rilassarsi. Rimase con la schiena dritta, le braccia intrecciate sulle gambe ed il volto serio.

Annuì quando l’uomo sottolineò una delle sue tante esperienze all’estero. Subito dopo il diploma aveva deciso di ampliare i propri orizzonti, anche grazie all’aiuto del Druido Finn che l’aveva privata di quella foschia che limitava le sue vedute. Pensava di dover affrontare un colloquio incentrato sulle sue esperienze, tralasciando altri aspetti che preferiva non toccare. Ed invece il Viceministro sembrava interessato alle motivazioni che l’avevano spinta a tornare in patria. - Nostalgia di casa, suppongo. - Non ne era completamente certa. Presso la banca magica di Giza aveva trovato una sua stabilità, un lavoro che le piaceva e capace di soddisfarla. Non sapeva bene perché aveva abbandonato tutto, o almeno faceva finta di non saperlo. - Fin dopo il mio diploma ad Hogwarts ho cercato di ampliare i miei orizzonti. Credo fermamente che porsi dei limiti di vedute o fermarsi alle apparenze non sia mai un bene: Impedisce di conoscere la vera essenza delle cose. E lo stesso vale per la mia formazione e nel contesto lavorativo. - Di questo ne era decisamente più convinta. - Ho viaggiato molto per trovare me stessa, conoscere la magia ed imparare dall’esperienza. - Annuì con un debole sorriso.

- Alla fine mi sono ritrovata a lavorare per la Gringotts di Giza quasi per caso ed ammetto di essere stata affascinata dalla capacità di piegare e spezzare la magia. E spero di continuare la mia carriera da spezza-incantesimi anche qui in patria. - Concluse.

 
Top
view post Posted on 23/3/2019, 10:07
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 60%

R7t0Uh6Ascolto la donna con attenzione, annuendo leggermente col capo alle sue parole. La signorina Wilkinson deve essere una donna curiosa ed ambiziosa al tempo stesso, due qualità che io di solito apprezzo molto in una persona. È molto minuta: la poltrona degli ospiti su cui è seduta la fa sembrare un pochino fuori luogo, rendendola più simile ad una studentessa davanti al preside che una candidata per un lavoro ministeriale. Scaccio la deformazione professionale da docente dalla testa e mi concentro su di lei, storcendo impercettibilmente la bocca di lato. Non sono sicuro che la Magia si possa davvero piegare per quanto abile sia uno Spezzaincantesimi: in tutti questi anni, ho avuto modo di vedere cose strabilianti e spaventose che non hanno fatto che confermare la mia ipotesi. Tuttavia, non mi sento ancora di mostrarmi così scettico: c'è entusiasmo nelle parole di Emilie e al momento preferisco non incrinarlo. Piuttosto ripercorro un po' il discorso, socchiudendo le palpebre per un breve istante. Più che sulle parole, mi piace concentrarmi sui gesti che una persona compie mentre sta parlando. Ed infatti, per fortuna o sfortuna della ragazza, non mi è sfuggito quel debole sorriso che ha incurvato le labbra di lei, ad un certo punto della sua risposta.
« E l'ha trovata? » Esordisco con una domanda forse un po' inaspettata, ma ammorbidisco il tono serio delle mie parole con un velato sorriso. Mi rendo conto di aver scelto un punto importante, perciò mi raddrizzo sullo schiena, incrociando le mani, e mi spiego meglio: « Intendo se stessa. È riuscita a trovarsi? » So bene che è posto una domanda personale in un contesto formale, ma vorrei capire un po' meglio chi ho di fronte prima di sbilanciarmi. La signorina Wilkinson non è l'unica ad essere curiosa.

 
Top
view post Posted on 24/3/2019, 13:01
Avatar

Group:
Mago
Posts:
1,005

Status:


Emilie Lux
Wilkinson
«Know the explanation of everything, know why it starts, why it ends, why it is.»

► Scheda: ► Età: 24 ► Ruolo: Disoccupata ► Outfit:

Non sapeva cosa aspettarsi da quel colloquio e ciò la rendeva più nervosa del necessario. Amava mantenere la calma, analizzare con fredda razionalità gli ostacoli che la vita le poneva davanti. Quando sentiva che la situazione le sfuggiva di mano non si sentiva più tanto sicura. Era una donna pragmatica e precisa. Eppure bastava toccare la sua sfera personale per renderla più insicura di una primina ad Hogwarts. Evitava di parlare di sé per semplice riservatezza. Non era espansiva e non le piaceva affatto mostrarsi priva di difese davanti a qualcuno. Aveva promesso a se stessa di rendersi invulnerabile, intangibile.

La strana piega che stava prendendo quel colloquio, mascherato da una formalità necessaria ma capace di trattare di argomenti molto personali, la destabilizzava. Sollevò la schiena della poltrona ed allontanò le mani dai braccioli quasi come se fosse diventata incandescente. Qualcosa l’aveva tradita, ogni suo gesto l’aveva fatto. Storse il naso alla richiesta del Viceministro. Pensava di aver frainteso. Lo sguardo non si staccò dal volto dell’uomo, incuriosito nelle parole e nei gesti. Quella domanda la vincolava. - La vita è una continua ricerca di se stessi… non trova? - Inarcò un sopracciglio quasi per rendere ovvia la sua riflessione. Sembrava altrettanto interessata a comprendere il pensiero del Viceministro, nonostante quei temi non la mettessero a suo agio. - Solo lo stolto pensa di conoscere tutto di sé. - Fortunatamente la grande mole di libri che divorava le tornava sempre utile in ogni occasione. Abbozzò un lieve sorriso.

Era quasi certa che il Viceministro, dimostratosi un uomo molto curioso fino a quel momento, non avrebbe accettato di buon grado quella risposta fin troppo evasiva e generica. Sollevò le spalle ed accavallò le gambe. Appoggiò di nuovo la schiena allo schienale, alla ricerca di una comodità che le era mancata fino a quel momento. - Penso che ogni viaggio, ogni tappa ed ogni città visitata mi abbia arricchito in qualche modo. Non esistono esperienze da cui non si possano trarre insegnamenti, che siano piacevoli o meno piacevoli. - Per non parlare poi degli innumerevoli tomi antichi che aveva potuto leggere in ogni località che aveva visitato. Su pergamene ingiallite dal tempo era stata incisa la storia del mondo, che indissolubilmente era legata alla magia. Maghi e babbani avevano convissuto per secoli, fin dall’albore dei tempi. Sebbene non fosse riuscita ancora ad accettare la sua parte babbana, non avrebbe mai negato quel legame. - Il faraone Akhenaton diceva che l’uomo saggio dubitava spesso e cambiava opinione più di quanto potesse fare uno stupido. - Non ricordava perfettamente le parole incise nella pietra del perduto Faraone d’Egitto, ma ne riuscì a parafrasare il pensiero.

Lei aveva fatto del dubbio il suo vessillo.

 
Top
view post Posted on 26/3/2019, 10:15
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 60%

R7t0Uh6Emilie si agita sulla poltrona: si distacca dallo schienale, si sistema sulla seduta, si adagia nuovamente. Parla con tranquillità, ma la prima risposta, piuttosto vaga, mi fa pensare di aver toccato un nervo scoperto. O semplicemente, di aver di fronte qualcuno a cui non piace parlare di sé. Io, però, sono fatto così: più gli anni passano, più mi scopro affascinato dagli esseri umani, quasi dimenticandomi che un tempo anche io lo sono stato. Ho accettato questo lavoro anche e soprattutto per non dimenticare cosa significa "umanità. La lascio quindi parlare ed evito di incalzarla, sicuro che soddisferà, almeno in parte, il mio interesse. Mi sembra infatti una ragazza promettente, perciò so già che non verrò deluso dalla risposta. Difatti, poco dopo, approfondisce il suo pensiero ed io accenno un vago sorriso. Mi affascina la citazione sul faraone egizio, ma ahimé non sono mai stato molto bravo in storia. Ricordo molto vagamente le nozioni (non è mai stata una materia che mi ha entusiasmato da giovane), ma non nascondo il fascino che ha su di me. Da ragazzo mi ripetevo sempre che era il presente quello che stavo vivendo e che non potevo concentrarmi troppo sul passato. Assurdo come ora la mia visione sia stata ribaltata, penso mentre guardo velocemente la foto sulla scrivania.
« Uno splendido pensiero. » Rispondo lieve, forse più rivolto a me stesso che alla donna. Ho permesso al mio sguardo di scrutare per un istante l'arazzo con l'aquila bifronte, prima di tornare ad osservare la mia interlocutrice. È molto giovane, ma è una qualità che apprezzo.
« Forse io non sono nella posizione più adatta per dubitare... » Esordisco con un tono più divertito, facendo dell'autoironia che spero serva a smorzare un po' la sua tensione. « Ma lei sì, e trovo faccia bene. » La rassicuro. Non voglio sembrare il despota crudele che non sono mai stato. Lo so: è la mia mancanza di espressività a creare qualche problema, anche quando insegnavo. Cerco di rilassare il viso prima di passare alla seconda domanda, forse un po’ meno ostica della prima.
« Ma ora non pensiamo ai dubbi. Mi dica: cosa le piacerebbe trovare nel lavoro come Spezzaincantesimi qui, al Ministero? » Rimango sempre sul personale, ma, mi giustifico, è il mio lavoro.

 
Top
view post Posted on 26/3/2019, 20:17
Avatar

Group:
Mago
Posts:
1,005

Status:


Emilie Lux
Wilkinson
«Know the explanation of everything, know why it starts, why it ends, why it is.»

► Scheda: ► Età: 24 ► Ruolo: Disoccupata ► Outfit:

Non era brava a parlare di sé. Negli anni aveva trovato così tanti difetti, che erano cresciuti con la consapevolezza di non poter cambiare. Trovava difficile elogiare se stessa anche in una circostanza che lo richiedeva. Ad un colloquio bisognava mostrarsi sicuri, decisi nelle parole e fermi nei gesti. Non bisognava offrire all’altro un fianco scoperto ma rendersi quanto più possibile affidabili ed infallibili. Doveva dare motivi al Viceministro nell’assumerla e non dubitare di lei. Nonostante avesse letto qualche libro in merito, non riusciva a mettere in pratica quei saggi insegnamenti. Forse seguirli significava snaturarsi, vestire i panni di una persona ideale che non la rispecchiava. Volente o nolente la verità veniva sempre fuori e le domande personali del Viceministro la mettevano in difficoltà più di quanto desse a vedere.

Ricambiò il sorriso quando l’uomo sembrò convinto dalle sue parole. Aveva messo da parte per un attimo tutto e si era concentrata su ciò che sapeva fare meglio, ricordare capitoli di storia o citazioni di figure che avevano mutato il mondo della magia. In quello era brava. Non aveva mai avuto alcuna difficoltà. Credeva fermamente che per poter vivere il presente bisognava guardarsi sempre dietro. Quando poteva portava sempre con sé il vecchio tomo di Storia della Magia, alla costante ricerca di qualche insegnamento che i suoi giovani occhi non erano riusciti a carpire ad una prima lettura.

L’autoironia sfoggiata dal Viceministro le strappò un sorriso, sciogliendo quella tensione immotivata le aveva offuscato la mente. Odiava ancora parlare di sé. Era più brava ad ascoltare le persone. E reputava ogni pensiero degno di essere ascoltato e conservato gelosamente come un ricordo in un pensatoio. - Crede? - Cercò di dissimulare lo scetticismo nel tono della voce, senza riuscirci troppo. Sollevò le spalle. Non sapeva se poteva permettersi una simile osservazione, ma data l’apertura dimostrata dal Von Heinrich non riuscì a trattenersi. - Il dubbio non è sempre sinonimo di debolezza. Un Leader dubbioso, contrariamente a quanto si possa pensare, è migliore di uno che non dubita mai. Pensa alle conseguenze di un’errata convinzione e l’incapacità di cambiare idea! - Non si era informata sulla politica adottata dal nuovo Viceministro. Immacolata da alcun pregiudizio si sentì di offrire la sua opinione. - Dal dubbio nasce il confronto con se stessi e con gli altri. Il dubbio non è sempre deleterio, almeno fino a quando non si tramuta in insicurezza. - Dalle parole espresse dall’uomo aveva intuito che il Viceministro non potesse mai permettersi il lusso di dubitare e seguire la necessità di apparire infallibile e forte. Una convinzione che per anni aveva condiviso. Infondo le grandi responsabilità che gravavano sul Von Heinrich richiedevano una certa fermezza e carisma.

- Dubium sapientiae initium. - Suggellò la fine di quella discussione con una nota citazione di Cartesio.

Rassicurata da quel confronto accolse la domanda con minor tensione in viso e nei gesti. Si concesse del tempo per rispondere, anche se aveva i suoi interessi piuttosto chiari nella mente. Forse era alla ricerca di un compromesso tra doveri e passioni. Abbozzò un sorriso. - Sarei ipocrita nel dirle di voler occuparmi di ogni tipo d’incarico che mi verrà affidato con la medesima passione ed entusiasmo. Di certo non mancherà l’impegno… ma mi sento molto più vicina alle esplorazioni sul campo, su un luogo storico o uno scavo archeologico su cui rompere maledizioni e sigilli magici. - Desiderava essere sincera. Perché era facile impreziosirsi la bocca di parole e di buoni propositi al colloquio, ma desiderava farsi conoscere fin da subito. Un incarico alla Gringotts, o di supporto agli Auror l’avrebbe entusiasmata meno di un sopralluogo in qualche luogo storico del Regno Unito. - Negli anni ho acquisito una certa esperienza con i Goblin della Gringotts. So cosa vogliono e come placare il loro nervosismo quando una camera blindata non vuole aprirsi. Sono Creature un po' petulanti ma ottimi alleati. - Non si sarebbe sottratta a collaborare con la Banca Magica di Diagon Alley in caso di necessità. Era un lavoro più sedentario ma ciò non significava che avrebbe rifiutato tale incarico. - Cosa mi aspetto dal lavoro di Spezzaincantesimi qui al Ministero inglese? - Riformulò la domanda dell’uomo pensandoci un po' su. - Studio, passione e dedizione. - Studio di perfezionamento per le tecniche di dissolvi-magia, passione per i luoghi che avrebbe visitato e dedizione per ogni aspetto del suo lavoro.

 
Top
view post Posted on 3/4/2019, 15:43
Avatar

«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

Group:
Vice Ministro
Posts:
37

Status:


Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 60%

R7t0Uh6Se da una parte mi trovo d'accordo con quanto Emilie afferma sul proprio lavoro, dall'altra non sono convinto che un leader dubbioso sia migliore di uno fermo. Credo sia stata travisata la mia visione dei fatti, ma attendo pazientemente la fine del discorso della mia interlocutrice, prima di dire quel che penso. Trovo infatti assai sconveniente interrompere il filo di un ragionamento, soprattutto quando questi scorre così bene. A dispetto della giovane età, mi rendo sempre più conto che la signorina Wilkinson ha, a modo suo, vissuto molto vite,
come del resto fanno tutti gli studiosi. Quando la sua voce si spegne, tamburello leggermente le dita sulla scrivania. Le mie non sono mani affusolate: sono un po' grezze e le falangi sono storte per tutte le volte che,
da giovane, me le sono stiracchiate. Ho sempre fatto lavori da manovale, nel mio tempo libero e non, e questo ha reso le mie mani molto meno delicate di quelle di tanti altri
compagni vampiri. La cosa non mi turba,
anzi: apprezzo molto questi rimasugli di umanità.

« Mi perdoni un secondo la digressione, tornerò poi sul suo lavoro. » Faccio un piccolo preambolo con voce amabile. « È giusto quanto dice: un leader deve essere in grado di dimostrarsi disponibile al dubbio. Ma quando poi decide per il suo Paese o, perché no, per il suo dipartimento, non sono ammessi tentennamenti. Un leader del resto non è solo un ministro, ma chiunque abbia alle sue dipendenze altre persone e che può decidere le sorti di un lavoro. Si può dubitare nel calore del proprio letto o fra la comodità dei cuscini di un divano, ma quando si firma un decreto o un ordine o anche solo si dà l'ok per spezzare quel sigillo particolare, un leader deve farlo a mente libera, decisa, dopo aver vagliato ogni soluzione e risolto ogni dubbio. » Non voglio essere pedante, perciò agito la mano destra, come per scacciar via quei pensieri. « Ma torniamo a noi. Sono sicuro che al Ministero troverà ciò che cerca, signorina Wilkinson. Ripensando tuttavia alle sue parole, poco fa ha detto di sentirsi... » Mi interrompo un attimo, cercando di ricordare i termini precisi usati da lei, trovandoli in un battito di ciglia (le sue). « Affascinata dal piegare e spezzare la Magia. Perdoni il mio scetticismo, ma trovo che la Magia sia qualcosa di molto, molto potente, qualcosa che anche noi Maghi non sappiamo spiegare. Perciò mi chiedo: è proprio così? Uno spezzaincantesimi, o meglio, lei, è in grado di piegare la Magia al suo volere? » Mi rendo conto che è una domanda abbastanza provocatoria, ma come dicevo, dubitare è più che lecito, ma fare chiarezza è un dovere.

... O forse, non era proprio così, quel detto Babbano.

 
Top
7 replies since 10/3/2019, 21:03   200 views
  Share