Come so se esisto?, Privata per Chris A. Smith

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Lia Soxilia
view post Posted on 3/5/2019, 16:19




Non posso essere salvata!
Quella frase echeggiava imperterrita nella sua mente come monito di ciò che aveva provato per anni e ciò che secondo lei era stata la sua vita, era ciò che le restava di Drinky e del suo rinnegare una parte di sé come anche l'ultimo attimo di cattiveria gratuita di Ecate; eppure non era la realtà... A ben pensarci lei era già stata salvata più di una volta: Issho l'aveva accolta in casa sua salvandola dall'inverno gelido e insegnandole a convivere con le sue emozioni, il suo lavoro l'aveva salvata da quella sua assurda sensazione di inutilità, la sua propensione ad aiutare gli altri l'aveva salvata dallo scontro con la kitsune, la sua morte l'aveva salvata da una vita che non voleva e la vita l'aveva salvata una volta più degli altri per darle una seconda possibilità. Lei era stata salvata e si era salvata più di una volta anche se non ci credeva. Ma perché? Perché la vita aveva scelto lei? Cosa aveva di così speciale da offrire ancora? Perché aveva visto Hecate? O meglio chi era quella figura vestita di nero che l'aveva accompagnata a morire? Se l'era sempre chiesto cercando conforto nella spiegazione illusorio sulla natura divina, ma non aveva idea di chi davvero potesse essere la donna in nero di quel tardo pomeriggio.
Così, in uno dei tanti discorsi con il cugino, aveva chiesto se al ministero vi fosse un ufficio dove studiassero le cose così particolari e lui le aveva raccontato degli Indicibili: alcuni dipendenti del Ministero lavoravano nell'ufficio Misteri in cui erano studiate e conservate nozioni su cose al di là del tangibile come la morte, ma non potevano parlarne con nessuno. Lia non si preoccupò minimamente del problema, il suo essere ed il suo fascino l'avrebbero aiutata ancora una volta, l'importante era sapere che da qualche parte vi fossero persone che potevano darle una risposta.
Così, quella mattina di inizio maggio, Lia si recò davanti ad una delle entrate del Ministero: i capelli raccolti in una treccia laterale che le lasciava scoperto l'orecchio destro in cui un ear cuff a forma di foglia elfica, una camicetta color lattementa dalle maniche a tre quarti le stringeva la vita coprendole parte dei jeans attillati che portava e per finire un paio di decolletté dal tacco alto color fiamma a richiamare la borsa. Doveva assolutamente trovare chi cercava. Finì la sigaretta in fretta spegnendola sotto la suola della scarpa, quindi entrò ritrovandosi immersa nel solito tran tran del Ministero ma non si spaventò e lasciato uscire l'ultimo sbuffo di fumo si apprestò ad entrare nell'ascensore diretto all'ultimo ufficio.
Perché mi ha salvata?
Ecate Soxilia O'Connor

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Veela
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view post Posted on 3/5/2019, 17:15
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Ed eccolo lì, nel suo ufficio come stava facendo da una settimana a quella parte. Ancora una volta stava rileggendo il fascicolo sull'uomo che non era mai riuscito a catturare. Un bersaglio estremamente sfuggevole ovviamente e di grande spessore. Era stato il suo primo incarico da Auror, trovare quel Nicolas Black. E, nonostante fossero trascorsi quasi 6 anni, non aveva avuto successo. Anzi, data la sua assenza di quegli ultimi anni, aveva addirittura dovuto cestinare tutte le informazioni che aveva raccolto, tranne i dati anagrafici. Erano passati troppi anni perchè risultassero ancora attendibili. Ogni tanto usciva da quell'ufficio, parlava con altri Ministeriali per trovare nuove informazioni, ma nulla. Avrebbe dovuto contattare l'Ordine, probabilmente, ma non aveva ancora trovato il coraggio per farlo. Dopotutto aveva abbandonato anche loro senza dire nulla. Già era riuscito a rientrare al Ministero...


Una cosa per volta, Chris. Una cosa per volta...


Beh, aveva passato già parecchio tempo in quell'ufficio. Era venuto il momento di sgranchirsi le gambe... Indossò una spartana veste da mago scura, di quelle lunghe e se la legò alla vita, assicurandosi bene la bacchetta all'interno della manica della stessa. Si guardò allo specchio prima di uscire. I segni dell'età si facevano sentire... La prima volta che si era guardato in quello stesso specchio, era ancora un giovane scapestrato... ora stava diventando un vecchio cosa?
Scosse la testa. Non era il caso di pensarci ora.
Detto ciò, uscì dal suo ufficio, chiudendolo a chiave, diretto verso l'ascensore. Forse era il caso di uscire addirittura dal Ministero.
Eppure, sulla strada, incontrò una donna palesemente fuori luogo nei corridoi deserti del Nono Livello. Un incantevole, spettacolare donna bionda girovagava lì intorno. Il suo vestito chiaramente troppo elegante per essere un Ministeriale in servizio chiaramente la tradiva, eppure non aveva mai visto una ragazza del genere per il Ministero.


Anche se, ormai, ho capito che le bionde non fanno per me... Rimango pur sempre un gentiluomo, no?

Jacqueline, Helena... Sì, ne aveva passate troppe, combinate troppe, per farsi ammaliare con così poco, solo dall'aspetto... Deciso come comportarsi, si avvicinò alla donna

Buongiorno, signorina... Posso aiutarla?


Un sorriso gentile gli solcava il volto e un pensiero gli solcava la mente. Che diavolo ci faceva così vicino all'Ufficio Misteri una ragazza così spettacolare? Forse si era persa? O forse... Beh, inutile pensarci su. Tanto valeva scoprirlo.
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 3/5/2019, 17:41




Vi stava pensando ancora, con quello sguardo sicuro di chi avrebbe trovato una risposta e il sorriso di chi non temeva i pericoli, quando il cigolio delle porte dell'ascensore si aprirono mostrandole il corridoio buoi che apparteneva al nono livello quello dell'ufficio misteri. Aveva fatto un paio di passi avanti cercando con gli occhi di trovare ciò che le interessava quando un uomo di poco più grande di lei le si palesò di fronte: era alto e possente, i capelli castani e corti ricadevano appena sulla fronte e gli occhi marroni sembravano ricolmi anch'essi di domande come Lia, la tunica che portava metteva in mostra la sua appartenenza al Ministero e alle classiche usanze antiquate dei purosangue che Lia disprezzava abbastanza. La donna sorrise consapevole che se l'uomo fosse stato davvero un dipendente allora probabilmente trovandosi a quel livello poteva essere chi lei stesse cercando. Portò le mani a giocare con la treccia chinando appena gli occhi ed alzandoli svelti come fosse intimorita, la pelle diafana del viso si colorò appena sotto quell'inganno e un leggero sorriso andò completare la sceneggiata. "Perdoni la mia sbadataggine... Stavo cercando qualcuno che potesse aiutarmi a capire una cosa particolare e mi hanno consigliato di parlare con gli Indicibili del nono piano..." aveva trattenuto il fiato appena guardandosi intorno come avesse detto una cosa super segreta con l'aria innocente di chi non sa di cosa parla, poi era tornata a fissare l'uomo dritto negli occhi bruni con quel ghiaccio che avevano i suoi; s'era avvicinata tanto da poter sussurrare e quindi aveva posto l'interrogativo chiave. "Lei sa come posso trovarli?"
Se la sua tattica avesse funzionato l'uomo l'avrebbe aiutata, in fondo perché non avrebbe dovuto aiutare una giovane donna gentile e timida con il fascino delle veela dalla sua parte? Per un'istante solo quella sua sicurezza spavalda le attraversò gli occhi ben presto allontanata dalla sua farsa per conquistare la fiducia del ministeriale.
Ecate Soxilia O'Connor

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view post Posted on 4/5/2019, 02:54
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Beh, sicuramente la giovane donna sapeva come comportarsi con il genere maschile. I suoi movimenti studiati, la sua gentilezza e il mostrarsi così debole... Eppure aveva trovato il coraggio di scendere fino a quel livello. Cosa che in pochissimi facevano, senza avere un appuntamento ben fissato. E fu questo a scaturire l'attenzione dell'ex Auror più che la bellezza della donna. La sua sicurezza e la sua quasi sfacciataggine nello scendere fino al Nono Livello, per parlare con un Indicibile.
Beh, effettivamente, non era quello esattamente il ruolo di Chris. Lui era l'unico dipendente del reparto operativo dell'Ufficio Misteri. Non era certamente uno scienziato, quasi, come la maggior parte degli Indicibili. Però conosceva abbastanza bene il suo Livello e aveva immagazzinato abbastanza esperienza da poter aiutare la giovane donna.



Beh, sembra proprio che lei abbia fatto centro, allora, signorina. Se vuole seguirmi...



Con le ultime parole indicò il lungo corridoio che conduceva al suo stesso ufficio. Prese quindi a camminare, quasi sicuro che la donna l'avrebbe seguito. Dopotutto stava cercando di parlare con qualcuno come lui, no?



Mi perdoni la mancanza di galanteria, comunque. Piacere di conoscerla, Chris Smith.


Si voltò appena, indirizzandole un lieve sorriso. La donna sapeva probabilmente come colpire un uomo, ma anche lui aveva il suo piccolo bagaglio di esperienze con le donne. Voleva riportare il loro discorso sulla parità, almeno da quel punto di vista.

In pochi secondi, arrivarono dinnanzi alla porta del suo ufficio e, con un colpetto di bacchetta, aprì la porta, facendole segno di accomodarsi.


Prego. Dopo di lei!

Ti lascio qui la descrizione dell'ufficio:
- Il nuovo ufficio di Chris è un locale più ampio e spazioso del suo vecchio locale. Nonostante tutto aveva "migliorato" la sua posizione. Ora era il Direttore di un nuovo Reparto nascente. E doveva farlo nascere lui. Comunque sia il suo ufficio è l'esatta fotocopia del precedente, nulla di nuovo. -

Stiamo parlando di un ufficio MOLTO spartano. L'ufficio di un uomo d'azione. C'è solo una libreria, una scrivania con la sua sedia e un paio di sedie per gli ospiti. Dall'altro lato della stanza, una credenza che contiene qualche bevanda, anche alcolica. La finestra magica, porta nella stanza la luce necessaria ad illuminarla visto che il sole è nitido oltre ad essa.
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 4/5/2019, 16:38




Quasi come se il destino stesso avesse voluto accompagnarla nel suo peregrinare alla ricerca di risposte l'uomo rivelò di poterla aiutare lasciando sottinteso che fosse egli stesso l'arcana figura da lei nominata; sorrise compiaciuta della semplicità con cui aveva trovato l'inizio delle sue risposte ma non si lasciò ottenebrare, la strada era ancora molto lunga. L'uomo dinnanzi a lei si voltò dirigendosi lungo il corridoio scortandola con galanteria, aveva il passo sicuro e più simile ad una marcia, era un incedere secco che risuonava nel corridoio silenzioso e che sembrava appartenere ad un soldato piuttosto che ad un banalissimo dipendente solitamente seduto dietro una scrivania. Non le aveva chiesto l'identità ma ben presto si accorse della sua scortesia e, voltando appena il capo giusto per lasciar intravedere un sorriso ammaliante e lo sguardo caldo, si presentò: Chris Smith. Per un momento Lia, osservando quei caldi occhi marroni magnetici, si sentì spaesata era come osservare gli occhi della sua dolce Aida in un uomo; ma non poteva essere! Era vero, Lia non ripensava a quel particolare da moltissimo tempo ma certamente se si fosse ritrovata davanti proprio a lui lo avrebbe riconosciuto...
"Vi ringrazio signor Smith, io sono Ecate O'Connor". Aveva risposto con quelle buone maniere che aveva smesso di usare molti anni a dietro, troppo intenta a cercare cosa davvero la colpisse di quel curioso individuo; finalmente la porta dell'ufficio si palesò apertasi al comando magico del ministeriale che la invitava ad accomodarsi. Non era un ufficio simile al suo o a quello del cugino, non le ricordava neppure quello di uno studioso, pareva di più un ufficio tattico in cui elaborare strategie e confrontarsi con alleati; non vi erano orpelli e l'unica cosa davvero decorativa era la finestra da cui entrava la luce calda del sole, Lia lì dentro sembrava fuori posto come anche le sue domande. Mosse pochi passi risuonanti a causa dei tacchi che portava ed andò a sedersi in fremente attesa di cominciare davvero quella conversazione.
"Il vostro ufficio è molto ben curato." Commentò cortese mentre accavallava le gambe dolcemente seguendo con gli occhi ciò che faceva il ministeriale: se vi era una cosa che non aveva perso l'ex figlia di Priscilla era l'impulso all'osservazione e lo studio.
Ecate Soxilia O'Connor

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view post Posted on 4/5/2019, 18:31
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Bene, signorina O'Connor. Posso offrirle qualcosa da bere?


Si avvicinò alla credenza, pronto a preparare ciò che la signorina avrebbe richiesto.
Tempo della preparazione e tornò subito con la bevanda desiderata, poggiandolo al tavolo, dinnanzi alla ragazza.



Posso darle del tu, signorina Ecate? Potrebbe aiutarci molto nello sveltire il discorso.
Dunque, da dove iniziamo?



Sorrise alla ragazza e prese un bel sorso di Whisky Incendiario. Vediamo cosa cercava la ragazza dal Nono Livello.
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 4/5/2019, 18:47




Spartano come il suo ufficio, l'uomo non si dilungò troppo in formalità e dopo averle chiesto cosa preferisse da bere le domandò di utilizzare una forma più cordiale per colloquiare; Lia vi pensò appena un attimo mentre con affabile sfrontatezza rispondeva le sue preferenze. "Gradirei un bicchiere di rum di ribes rossi, se ne disponete... Altrimenti vi seguo con un bicchiere di Whiskey Incendiario." Attese fino a quando l'uomo non le si sedette di fronte porgendole il bicchiere con la bevanda richiesta e finalmente le chiese da dove volesse cominciare. Lia strinse il bicchiere con la mano sana le cui unghie smaltate di rosso battevano rintoccando contro il vetro, chinò gli occhi improvvisamente dubbiosa se rivelarsi ancora una volta ed essi andarono a riflettersi sulla superficie rossa del liquore che aveva già assaporato quella sera con l'italiano, un sospiro seguito da un ampio sorso di coraggio liquido e quindi lasciò uscire il suo dilemma interiore con la voce atona di chi non vuole cedere alle emozioni. "Sono venuta qui per sapere una cosa soltanto e se voi siete la persona che ricopre il ruolo dell'indicibile e che lavora all'ufficio misteri ritengo che a un simile quesito voi possiate rispondere...." Bevve nuovamente sentendo un groppo in gola farle sparire la salivazione e le parole stesse. "Vorrei sapere da te perché la vita mi abbia dato una seconda possibilità. Siete in grado di aiutarmi?." Terminò la frase posando il bicchiere e puntando il suo sguardo deciso sul volto dell'uomo.
Ecate Soxilia O'Connor

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view post Posted on 4/5/2019, 20:34
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Perchè la vita mi ha dato una seconda possibilità?
Una domanda amletica. Quasi mistica, sotto certi punti di vista. Non fossero stati nel mondo magico la sua unica valenza era che fosse riuscita a ricominciare da zero, dopo un brutto trauma. Ma nel mondo magico, tale domanda poteva essere molto più... particolare, ecco. Eppure, una domanda posta in quel modo, senza precisazioni, non portava sicuramente a granche.
Sospirò e prese un altro sorso di Whisky Incendiario, prima di rispondere.



Lei pone quesiti complicati sulla magia, signorina Ecate. Quesiti, addirittura, su cui la magia ha ben poche interferenze e di queste poche magie, solo quella Oscura potrebbe a pieno soddisfare la sua domanda. Ovviamente, a meno che lei non mi possa dire qualcosa di più...



Detto ciò, incrociò le dita delle mani e fissò la giovane donna. A lei la risposta.
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 6/5/2019, 19:36




Il ministeriale, con le poche informazioni che aveva, era giunto alla conclusione che la bionda parlasse filosoficamente quasi non avesse intuito la sua natura e imputasse ad una dote naturale quell'avvenenza di cui lui stesso era probabilmente vittima. Lia sorrise amara rimescolando il liquore nel suo bicchiere e cercando di non perdersi nei meandri dei ricordi che spesso la svegliavano nella notte con quella sensazione di abbandono e svuotamento a cui non trovava soluzione. Si alzò quasi di scatto muovendo il corpo come fosse un'onda del mare, lo sguardo azzurrino si spostava lungo il volto dell'uomo alla ricerca di quei segnali tipici del desiderio che la sua nuova natura le regalava, si morse appena il labbro inferiore abbandonando il bicchiere dal suo lato della scrivania; poi si mosse di passi felpati ed inesorabili come la dama nera aggirando il legno che li aveva separati ma senza mai staccare le unghie laccate da esso, arrivò fino al fianco dell'uomo chinandosi appena giusto per poter avere i loro visi così vicini da poter sentire il soffio delle parole sulla pelle. "Dimmi Chris, credi che quello che stai provando sia naturale? Credi che quella soverchiante sensazione di desiderio sia frutto di un'inspiegabile attrazione naturale? O forse sei furbo ed hai già capito che tutto ciò non è altro che un'illusione ben riuscita? Scommetto che se hai frequentato Hogwarts nemmeno ti ricordi di me... Eppure ora non riusciresti a staccarmi gli occhi di dosso... E fidati, non è la pubertà ad avermi cambiata." Lia sorrise ancora, amara, i suoi occhi erano vetri sottili di una sicurezza sulla verità di quelle parole da far accapponare la pelle; si sedette sulla scrivania accavallando le gambe e muovendo le braccia in sinuose danze osservandole. "Oh, questa bellezza non è mia... Se fosse per me non sarei nemmeno qui, ma in fondo al lago nero ancora con la divisa addosso e i sassi nelle tasche... Invece la vita mi ha fatta riemergere sotto quella tempesta, mi ha dato nuove abilità e un nuovo mostro da combattere...Perciò ora te lo chiedo di nuovo: sai perché la vita mi ha fatto questo?"
Ecate Soxilia O'Connor

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view post Posted on 6/5/2019, 20:30
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L'Ex Auror guardò quasi stordito i movimenti della donna e poco capì delle sue parole... Ne capì il concetto, ma se tentava di ricordarle, non ci riusciva. La donna insisteva su quella domanda e gli chiedeva se gli parve normale che riuscisse ad esercitare quel fascino senza fare nulla, sul Ministeriale.
Scrollò la testa, un paio di volte per tentare di togliersi di dosso quella sensazione di stordimento e, istintivamente, portò la mano alla bacchetta. Nasceva come un guerriero... Stringere la sua arma nel momento del bisogno era un riflesso incondizionato. Concentrandosi, capì che c'era qualcosa che non andava. Passò ancora qualche secondo, in silenzio, raccogliendo le informazioni.
Quella donna, era in grado solo con lo sguardo, con le sue movenze e con le sue parole di affascinare un uomo che, pur riconoscendo la straordinaria bellezza di quella ragazza, aveva chiuso il capitolo, almeno momentaneamente. Ripercorse le sue memorie, le sue conoscenze sul mondo magico. Cosa poteva risultare così di fronte agli occhi di un uomo. Entrare al Ministero con un Incantesimo Illusivo addosso non era così semplice, soprattutto per i visitatori come la donna...
La risposta arrivò veloce e rapida nella sua mente e, non appena ebbe la consapevolezza di tutto ciò, riuscì a trovare un po' di autocontrollo.


Per favore, signorina, si sieda.


Attese, sperando che la donna riprendesse posto, per poi riprendere



E' poco cortese chiedere aiuto ad un uomo e non informarlo della sua natura, signorina Ecate. Poteva risultare pericoloso se fosse capitato innanzi ad un altro ministeriale.
Beh, immagino quindi che la sua domanda, cercando di ripescare i miei ricordi dalla scuola, parli del rituale che la portata alla sua rinascita. O sbaglio?
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 9/5/2019, 10:19




Seduta su quella scrivania ad osservare il suo interlocutore Lia riuscì a percepire quel gesto condizionato dall'abitudine con cui il ministeriale andò ad afferrare la sua bacchetta: quel ufficio spoglio, quella corporatura robusta, quei gesti, l'uomo che aveva davanti non era come suo cugino troppo dedito alle parole o come Issho troppo dedito allo studio, quell'uomo era stato addestrato a combattere. Sorrise alla richiesta leggermente più lucida lasciando che il suo sguardo cadesse sulla scrivania e poco prima di alzarsi obbiettò divertita: "Ad essere pignoli, sono già seduta... Ma credo che la vostra richiesta fosse di tornare al mio posto e distanziarmi da voi, ora che sapete la verità mi temete?" Una domanda innocente di chi sa cosa si vede una volta scoperta la sua natura, soprattutto da qualche mese a quella parte quando aveva conosciuto la devastazione che la sua altra natura poteva creare. Tornò sulla sedia su cui aveva preso posto inizialmente ed ascoltò le parole dell'uomo che la rimproverava per non aver subito svelato la sua identità. "Ma non è affatto un segreto, s mi aveste chiesto il mio documento di riconoscimento vi è scritto a chiare lettere, mi sono registrata più di un anno fa." Aveva precisato mettendo in luce la stoltezza dell'uomo nel non controllarla al suo arrivo, poi l'uomo le chiese se parlasse di un rituale insinuando che ne avesse sentito parlare a scuola. "Un rituale? Non ho idea di che cosa stai parlando... Ho letto tutti i libri possibili ed immaginabili esistenti al mondo, ho fatto ricerche rileggendo tutti gli appunti di Hogwarts delle lezioni in cui si parlava di loro ma non si faceva menzione ad un rituale solo alle leggende sulla loro origine e cosa succede quando si uniscono con gli umani...ho anche incontrato altre persone come me... Ma niente e nessuno mi ha mai parlato di un rituale..." Era sicura delle sue parole, aveva scavato nel più profondo pur di trovare una risposta a come era diventata Veela.
Ecate Soxilia O'Connor

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view post Posted on 9/5/2019, 12:06
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Sai, cara, non sono un Antimago che va in giro a controllare i documenti. Tu hai chiesto aiuto e a te stava evitare di usare le tue abilità per ammaliarmi.


Abbassò lo sguardo e sospirò. Sì, forse aveva sbagliato, ma dopotutto perchè doveva temere quella ragazza? Dopotutto non erano molte le persone che potevano eguagliarlo in combattimento, quindi non aveva motivo di temere la poca gentilezza della ragazza.
Tuttavia rimase quasi sorpreso nel sentire le parole successive della giovane donna... Che fosse Chris stesso a ricordarsi male di come avvenisse la trasformazione in Veela? Possibile, dopotutto ne aveva solo sentito parlare tra le molte scartoffie lì, all'Ufficio Misteri, e nei suoi molti viaggi all'estero.



Ma lasciamo perdere. Non è questo il punto della situazione. Dunque, spero di non ricordarmi male io a proposito del Rituale, quindi ti chiederò, Ecate, di raccontarmi come sei diventata una Veela.



Mentre diceva ciò si era a sua volta alzato dalla sedia e, mentre parlava, guardava fuori dalla finestra magica. Quando ebbe finito, si girò e tornò ad osservare la donna, prendendo un altro sorso di Whiskey Incendiario.


Edited by Chris A. Smith - 9/5/2019, 16:43
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 11/5/2019, 14:54




"Dovevo sapere." Rispose atona la donna che osservava l'uomo infastidirsi per quel suo mancato ostentamento di razza, pareva quasi volesse accusarla di usare i suoi poteri per i suoi scopi cosa che in realtà facevano tutti i maghi da quando entravano ad Hogwarts se non prima. Alzò appena le spalle osservandolo mentre le dava la schiena per fissare la finestra magica ed interpellarla su come si fosse tramutata in Veela, ribadendo ancora una volta l'esistenza di un rituale. Lia portò le braccia al petto incrociandole come fossero uno scudo, le chiedeva di raccontare una cosa spiacevole e piacevole che la tormentava di giorno e di notte, le chiedeva di raccontarlo come fosse una barzelletta e lei sentiva di essere troppo esposta. Il dibattito interiore che di solito animava la creatura ora era muto, placato da quel ricordo così amaro e dolce da farla soffrire e gioire come fosse accaduto pochi istanti prima. Chiuse gli occhi e lasciò che la sua voce si articolasse sola in un andirivieni di complesse emozioni che teneva per sé.
"Non so come sono diventata Veela...So solo che il mio ultimo giorno ad Hogwarts subii l'ennesima umiliazione, furiosa e piena di rancore e voglia di vendetta decisi di distruggere i piani dei miei genitori e di far soffrire le persone che mi avevano umiliata donandogli i sensi di colpa... Mi diressi al lago nero, sul mio cammino una donna di nero vestita volle accompagnarmi chiedendomi perché lo facessi e che era una mia scelta, per me era l'unica scelta... Mi riempii le tasche di sassi e camminai fin dentro al lago sprofondando nelle sue acque gelide mentre la tempesta infuriava oltre lo specchio d'acqua, sentii il mio corpo cedere... morire... urlai tutta la mia rabbia con l'ultimo respiro e poi fu solo..." Avrebbe voluto dire che in quel momento aveva sentito calore, pace che finalmente era serena, ma si bloccò troppo malfidente per rivelare quel particolare. "E poi qualcosa mi riportò a galla, respiravo di nuovo e il cuore batteva come non fossi morta mai... Nello specchio ero la stessa ma non lo ero davvero... Solo un anno dopo scoprii di poter ammaliare le persone e solo qualche mese fa ho scoperto di poter perdere il controllo e fare cose atroci." Avventò il bicchiere mezzo vuoto che aveva di fronte e lo trangugiò come chi si era appena salvato dal deserto, quel racconto fatto ad uno sconosciuto, quella storia che la tormentava: doveva sapere perché era diventata Veela, perché la vita avesse deciso di darle quel nuovo tentativo o se semplicemente aveva compiuto un rituale senza saperlo. "Cosa sa su questo rituale?" Ora più che mai la Veela sentiva le sue personalità spaccarsi :Lia soffriva per quel racconto e ne gioiva stordendosi da sola, Ecate voleva risposte da quell'uomo che non le stava dando e l'Arpia sentiva il dolore di Lia.
Ecate Soxilia O'Connor

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view post Posted on 12/5/2019, 10:52
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Ascoltò molto attento le parole della giovane donna. Riusciva a intravedere nei suoi occhi un turbinio di emozioni, varie e sovrapposte. Le emozioni di una persona che non sapeva neanche lei cosa provare rispetto a quello che era diventata. Una persona che, mancandogli la conoscenza di ciò che gli era accaduto, non riusciva a comprendere chi fosse. E perchè fosse qui, su questo mondo. Un grande moto di comprensione gli uscì dal cuore. Il suo vecchio spirito da salvatore di ogni persona che gli capitava davanti stava emergendo di nuovo... Scrollò ancora una volta la testa. Stava iniziando a diventare troppo vecchio per capire a pieno le persone che gli si paravano di fronte...



Beh, signorina Ecate. Purtroppo le mie conoscenze su tale questioni non sono così ampie. So solo che il passaggio tra la normale esistenza e quella da Veela avviene attraverso un Rituale mistico che coinvolge l'elemento dell'acqua. Dovrei provare a fare delle ricerche per saperne qualcosa di più...



Guardò la donna e le sorrise. Era l'unica cosa che poteva fare per lei nel immediato presente per provare a rassicurarla, per provare ad infonderle un po' di serenità. Un sentimento che, era palese, gli mancava da parecchio tempo.
Eppure, c'era una parte del suo discorso che non lo convinceva. O meglio, c'era una parte del discorso da approfondire. Era una cosa non solo importante per la ragazza, ma anche importante per la Comunità Magica...



Scusami Ecate, se continuo a farti parlare di tutto questo, ma ci sono delle questioni che vanno comprese, mi capirai. Mi hai parlato di una donna vestita di nero, colei che, evidentemente, è stata la causa della tua Rinascita. Hai più cercato di contattarla oppure lei ha contattato te, dopo quello che è successo? Potremmo chiedere qualche informazioni in più direttamente a lei, non trovi?



Sorrise nuovamente alla donna pronunciando le ultime parole. Quella donna poteva sicuramente rispondere a tutte le domande della giovane donna e, ne era sicuro, anche a qualcuna di Chris.
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 18/5/2019, 18:39




Nulla. Ciò che quell'uomo che sedeva nell'ufficio dove i maghi credevano risiedesse la conoscenza non poteva fare nulla per lei, anche lui come tutti gli altri non poteva aiutarla a capire. Lia si alzò, negli occhi di ghiaccio il fuoco arroventato della disperazione si condensava in lampi temibili, qualcosa dentro di lei si muoveva ancora come quella sera alla festa di natale quando aveva finalmente scoperto l'ultimo lato di sé. Abbandonò il bicchiere con l'ultimo sorso di alcool sulla scrivania mentre Chris le chiedeva di quella donna, quella donna che Lia sentiva non poter essere trovata. Il cuore le palpitava nel petto vittima del crudele scherzo della vita che giocava con lei come il gatto con il topo. "Quella donna... Non credo fosse una donna. Non saprei spiegarlo in modo comprensibile, ma era presente ed inesistente contemporaneamente... Ricordo che la pioggia la attraversava senza toccarla e il tempo sembrava non esistere per lei..." Un sospiro affranto, deluso, sconfortato. Lia era sempre stata una donna ed una veela bisognosa di conoscenza, sentiva che tutta la sua vita dipendeva da quello ed accorgersi che la cosa più importante non la poteva sapere la distruggeva come sapere che Drinky non voleva più vederla. "Se tutto ciò che potete fare è informarvi su questo rituale, vi pregherei di farlo e di aggiornarmi una volta venuto a conoscenza di quelle informazioni... Ora è meglio che io vada via. La ringrazio..." Non aveva più energie per rimanere lì a fissare un uomo che non poteva aiutarla, non aveva la forza di calmarsi o di vedere il lato positivo, in quel momento voleva solo correre il più lontano possibile senza mai fermarsi fino a quando il suo corpo non si fosse stancato e non fosse svenuto lasciandola nell'oblio dell'incoscienza.
Si girò avvicinandosi alla porta mentre ancora le parole della donna la coglievano alla sprovvista come allora. Ti auguro di trovare quello che cerchi..
Ecate Soxilia O'Connor

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