Take a break, [Privata, Lucas]

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view post Posted on 29/5/2019, 22:06
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Erano secoli che Elhena non si spingeva fino a Soho. Ultimamente la sua Londra si limitava al semplice, chiarissimo triangolo Fortebraccio - occasionale stop al Ministero - coffee shop Babbano di turno, e tra un po’ sarebbe servito Settembre e un Espresso da prendere per farle cambiare itinerario. Anche quel sabato la strada sarebbe dovuta essere la stessa che ormai le era entrata nei piedi, un familiare tragitto tra Diagon Alley e Londra Babbana in cui la Tassina trovava un poco della propria sicurezza. Hogwarts, turno da Fortebraccio con possibile tazza di tè annessa o latte e menta se proprio voleva viziarsi, telefonata a casa, e di nuovo ritorno a Hogwarts. Un perfetto schema da percorrere col cervello mezzo-spento da sabato pomeriggio dopo un'intera settimana di lezioni a suon di trenta righe di saggio a volta.

Questo il piano, chiarissimo nella mente della Tassina quando quella mattina si era in qualche modo infilata sotto il getto caldo della doccia, prima, e in un paio di jeans e camicetta dopo. L’orologio da polso l’aveva avvertita di come non fossero ancora le otto. Che si trattasse di sveglie nel cuore della notte per un ulteriore ripasso, o il semplice essere mattiniera di natura, ormai il ritmo circadiano di Elhena era talmente settato sulle sveglie all'alba da farle aprire gli occhi ben prima del sorgere del sole senza l'aiuto delle "soavi" note del proprio Zuccastrello. Si muoveva meccanicamente durante quella prima ora, con gesti sempre uguali giorno dopo giorno. Doccia. Vestiti. Colazione. E nel versarsi il succo di zucca già aveva gli occhi su "Storia della Magia: Divergenze tra i popoli magici". Quella settimana l'aveva dedicata al ripasso generale di Storia e a Storia avrebbe concesso un altro paio d'ore della sua vita prima di costringersi a staccarsi dai libri per recarsi a Londra.

Prima tappa: il Ministero. Qualche giorno prima suo nonno paterno aveva risposto a una lettera che la Tassina quasi si era dimenticata di aver scritto, a proposito di un paio di libri sulla Licantropia che nella biblioteca di Hogwarts erano purtroppo posti dietro alla barriera del Reparto Proibito. Il tentativo di consultarli senza un permesso era valso solo alla giovane strega di farsi quasi affatturare da Madama Pince. Nonno Edmund le aveva scritto di essere in possesso dei volumi e che le avrebbe permesso di consultarli sfruttando l'occasione della sua visita a Londra per un'udienza del Wizengamot. Una chiacchierata per spiegare le proprie ragioni dietro all'interesse nei confronti dei tomi era poi un misero prezzo da pagare. Nessun improvviso interesse nella Magia Oscura, solo il desiderio di scavare in tutti gli angoli che il suo occhio fosse riuscita a scoprire per arrivare ai G.U.F.O con qualche conoscenza in più della semplice somma di appunti e libro curricolare. Difesa Contro le Arti Oscure era sempre stata una materia di alti e bassi, lezioni da O e prove in cui arrivare a una E era già un successo. Nell'attesa del verdetto dell'ultimo compito che Elhena alla fine aveva trovato il coraggio di posare sulla scrivania di Dorian Midnight, cercava di colmare le lacune per conto proprio.

Alle undici e mezza precise aveva preso la Metropolvere per il Ministero. Per mezzogiorno, da lettera, suo nonno avrebbe finito l'udienza. Da lì, un paio d'ore tra discussione vis-a-vis, ricerca nei volumi e relativo appuntarsi il necessario - Edmund era stato molto chiaro sul fatto che non le avrebbe consentito di portarli lontani dai suoi occhi attenti. Conoscendo la gelosia con la quale il nonno custodiva i propri preziosi volumi, che acconsentisse a portarli lontano dalla sicurezza della biblioteca era già una fortuna insperata. Il nonno diventava il picco dell’intransigenza quando si trattava della sua collezione di saggi.

Consultati i libri avrebbe terminato il pomeriggio col suo turno da Fortebraccio. Un piano perfetto. Lineare.

Invece, arrivata al Ministero, passati i controlli del caso, si era scontrata con la realtà di come se hai dei piani e orari precisi, allora l’Universo farà del ribaltare il tutto una missione. L’udienza che sarebbe dovuta finire a mezzogiorno era iniziata in ritardo e con ogni probabilità si sarebbe prolungata fino all’una. A quella sarebbe seguita una riunione straordinaria del Wizengamot. In breve Elhena avrebbe fatto prima ad abbandonare ogni speranza anche solo di incrociare il nonno prima delle cinque.

L’impuntarsi era servito almeno a muovere la strega alla quale aveva chiesto informazioni abbastanza a pietà da farsi dire che, forse, a essere fortunati, ci sarebbe stata una parentesi di qualche minuto tra l’udienza e l’assemblea. Ma non prima dell’una e mezza. Le due, più probabilmente.
Avrebbe fatto meglio a farsi un giro mentre aspettava, a meno che non volesse stare per quasi tre ore seduta fuori dal Tribunale. Ad aver portato con sé qualcosa da leggere, la Tassina si sarebbe già scelta una postazione. Senza libri e con lo stomaco che aveva fatto di colpo sapere della sua esistenza, l’evoluzione del giorno aveva preso una piega diversa.

C’era un ristorante di cucina orientale a Soho, le aveva detto l’impiegata, forse mossa a pietà. Aspettare al caldo di un locale ben arredato, gustando qualche pietanza esotica sarebbe stato di certo migliore che annoiarsi nel sottosuolo. Un’ora di attesa comunque non gliel’avrebbe scontata nessuno, a essere ottimisti. Alla fine la Tassina l’aveva presa come un segno del destino a doversi davvero prendere una pausa.

Così, eccola, a entrare quasi con cautela da Himiko’s Taste, il naso fin da subito investito dal profumo del curry e della salsa di soia, quel gusto che solo una perfetta combinazione di spezie segrete poteva replicare.

Ancora indecisa tra cucina cinese e giapponese, lette le eventuali istruzioni, si ritrovò a gravitare verso un tavolino libero addossato alla parete, nella zona cinese.



Edited by - Gwen - - 30/5/2019, 06:32
 
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Lucas A. Moray





Il fine settimana era il momento che tutti i ragazzi del mondo attendevano per poter staccare la spina dallo studio e dalle lezioni. Ancor più lo attendevano i ragazzi di Hogwarts perchè il castello e le radure che lo circondavano offrivano quella pace dei sensi che poteva far invidia a chiunque. Se poi il fine settimana iniziava persino di venerdì si sfiorava quasi la perfezione. Da quella settimana, infatti, le lezioni dei primini erano sospese dal venerdì a causa di un consiglio straordinario tra i professori del primo anno per l'imminente arrivo degli esami.

Lucas poteva quindi considerarsi in vacanza perchè gli esami non sarebbero iniziati prima di due settimane e, conscio del suo impegno costante durante tutto l'anno, non era poi così spaventato da questi, anzi li aspettava perchè non vedeva l'ora di dar inizio alle sue vere vacanze e di tornare a casa dalla sua famiglia che non vedeva da prima che iniziasse la scuola poichè durante le vacanze di natale non era tornato a casa per dedicarsi ad alcuni approfondimenti sugli incantesimi.

Programmò il suo week-end dalla sera del giovedì e il venerdì aveva come destinazione Londra, o meglio Diagon Alley, con obiettivo comprare un libro nuovo di incantesimi. Desiderava fare le cose con calma quella mattina, svegliarsi non prestissimo, lavarsi, fare colazione restando al tavolo più del solito e poi prendere la passaporta pubblica per diagon alley come gli aveva suggerito uno studente più grande.

Non andò per nulla come aveva programmato...si svegliò troppo tardi e di conseguenza si lavò alla velocità della luce trascurando con molte probabilità alcune zone del suo corpo. Si diresse in sala grande dove si potevano contare alcuni studendi, ritardatari come lui, sulla punta delle dita. Anche il cibo era quasi terminato, ma fortunatamente riuscì a mangiare qualcosa, certamente non quanto avrebbe voluto. Dopo la colazione era in netto ritardo rispetto ai suoi programmi, ma non si rassegnò e decise comunque di precipitarsi verso la passaporta pubblica per raggiungere Diagon Alley.

Il quartiere londinese dei maghi era sempre un posto meraviglioso. Le strade erano tornate affollate da quando la scuola era finita e non c'era un negozio che contava meno di dieci persone al suo interno. Senza che se ne rese conto, trascorse l'intera mattinata a girare per le strade del quartiere fermandosi ad ammirare ogni vetrina dimenticandosi che il suo vero obiettivo era acquistare un nuovo libro dal ghirigoro "Pratica di Magia Difensiva e Suo Uso Contro le Arti Oscure" che gli serviva per imparare un nuovo incantesimo non spiegato a lezione.

Quando arrivò davanti al negozio si rese conto che era molto affollato tanto che il giovane rimase per qualche attimo al suo esterno riflettendo se fosse il caso di entrarci subito. Un certo languorino si fece vivido nel suo stomaco proprio in quel momento. La decisione fu quindi veicolata dall'orario che nel frattempo era avanzato rapidamente e la colazione era ormai abbondantemente digerita.

Non aveva mai mangiato in un locale gestito da maghi perchè prima di frequentare Hogwarts non sapeva nemmeno di far parte della schiera di Merlino. L'idea di sperimentare un locale che non conosceva non lo convinse più di tanto. Pensò quindi di recarsi nella parte babbana di Londra dove conosceva un locale che serviva cibo orientale. Adorava il ramen giapponese e al sol pensiero le sue gambe presero a camminare incontrollate nella direzione del ristorante.

Quando fu sul posto varcò la soglia senza pensarci due volte, ma si rese subito conto che era la prima volta che si fermava a mangiare in solitudine e questo gli infuse un certo senso di disagio. Si guardò attorno nella speranza di notare un volto conosciuto. Com'era prevedibile c'erano solo persone con abiti babbani, nessuna uniforme scolastica. In effetti sarebbe stato alquanto insolito per un babbano vedere un mago in uniforme. Anche lui indossava un normale pantalone con t-shirt e nessuno lo avrebbe scambiato per un mago.

Fece qualche passo tra i tavoli alla ricerca di uno vuoto quando notò in un angolino un volto familiare. Era una ragazza di un biondo molto chiaro e Lucas avrebbe scommesso di averla vista più di una volta ad Hgowarts, tra i Tassorosso. Vi si avvicinò a passo piuttosto svelto e quando fu a tre piedi da lei la salutò sperando di non aver preso un abbaglio totale:

“Ciao!” Era intenta a sfogliare il menu e l'arrivo del giovane avrebbe potuto farla sobbalzare. Disse poi con un tono di voce tanto basso da non farsi sentire da nessun altro ad eccezione della ragazza che aveva di fronte:

“Sei anche tu di Hogwarts vero? Io sono un Tassorosso del primo anno.” da incosciente giovincello svelò subito le carte in tavola con il rischio di essere preso per pazzo.
 
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view post Posted on 3/6/2019, 08:19
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I primi secondi nel ristorante Elhena li aveva passati in punta di sedia, guardandosi attorno in inconscia attesa che qualcuno dello staff venisse al suo tavolo per informarla che era riservato e scortarla altrove. Invece, a qualche minuto di distanza, la situazione non era mutata.
Si rilassò appena contro lo schienale. Appena sopra la sua testa, una tradizionale lanterna di cartacrespa rossa diffondeva la sua morbida luce aranciata. Sì chiese, senza però pensarci troppo, il significato del grande ideogramma dipinto su entrambi i lati della lanterna. Magari qualche parola carica di positività come FELICITÀ o PACE o ARMONIA. O forse semplicemente il nome cinese del ristorante.

Venutale a noia la lanterna, si trovò ad allungare appena il collo per sbirciare nei piatti altrui e iniziare a farsi un'idea delle pietanze in attesa che passasse un cameriere a cui chiedere il menù. Di fatto erano anni che Elhena non metteva piede in un ristorante di cucina orientale. Le ultime volte che in famiglia era stato espresso il desiderio di qualche involtino primavera o di riso alla cantonese avevano finito con l'ordinare a domicilio. Una volta suo padre aveva persino sfruttato la smaterializzazione per una toccata e fuga a Cardiff nel quartiere cinese. Sua madre non aveva borbottato più di tanto.


"Ti giuro che gli ho visto uscire fumo dalle orecchie!"

La Tassina fu bruscamente sottratta ai propri pensieri. Nemmeno il tempo di chiedersi se si fosse immaginata tutto, che una seconda voce si aggiunse alla prima.

"Sarà stata la luce."


La ragazza non aveva alcuna intenzione di origliare, ma il tono con cui stava avvenendo lo scambio di battute era troppo alto per darle scelta. A meno di non ficcarsi un dito per orecchio e fare una pessima figura. Presto le voci si incarnarono nelle figure, semi in ombra, di un paio di ragazze.

"Fumo verde ti dico. Laggiù."

Si trovò a torcere anche lei il busto nella direzione indicata dalla prima giovane, suo malgrado, fino a individuare la fonte della discussione. Effettivamente, in fondo alla sala c'era un vecchietto con un paio di baffi a manubrio, la testa circondata dai rimasugli di una nebbia verdolina.

"Sarà qualche trucco" ribattè l'amica, voltando di nuovo le spalle al vecchietto e all'evidenza. Il suo sguardo incrociò per un istante quello di Elhena, prima che la Tassina tornasse rapida a fingere di interessarsi davvero alla candela centro-tavola.

Si concentrò al punto che la discussione passò in secondo piano come brusio un po' molesto, ma alla fine inintellegibile. Un trucco. E fumo verde che usciva dalle orecchie.

Se gliel'avevano consigliato al Ministero, Himiko's Taste doveva certamente avere una clientela magica - almeno in parte - ma lo scambio di battute di poco prima le faceva pensare di come le cose fossero più complicate. Possibile che un ristorante magico avesse anche una clientela Babbana?


* No, Elhena, non saltare a conclusioni *

Oppure il passo da lì a iniziare a fantasticare sulla possibilità di una vera convivenza tra maghi e Babbani sarebbe stato breve. Immaginava che si volesse comunque cercare di tenere le due realtà separate - l'episodio del fumo doveva essere stato un fortuita fuga di notizie. Era dal colloquio con la McLinder, pochi mesi prima, che la Tassina aveva sentito rinascere in sé la vecchia fiamma per la strada verso una maggiore tolleranza tra maghi e non-maghi. Che questo fosse un bene o un male, quello era un altro discorso.

Avrebbe continuato a studiare la candela. di nuovo persa nei propri pensieri, se qualcuno non avesse attirato la sua attenzione. Nessun dibattito su fumi e possibili trucchi, questa volta.

Alzò gli occhi, trovandosi faccia a faccia con un ragazzino dall'aria vagamente familiare. Si indicò il petto come a domandare "Dici a me?"


La seconda parte della frase rispose in parte alla sua tacita domanda. Suo malgrado, il sentir nominare la propria Casata suscitò un interesse superiore per il nuovo arrivato di quanto non gli avrebbe riservato in altri frangenti.

Non poteva tuttavia dire di riconoscerlo al di là di una vaghissima familiarità. Per quanto riguardava il nome, poi, vuoto totale.

"Elhena, piacere" si presentò infine, almeno per non rimanere bloccati in un inquietante continuare a fissarsi. Ultimamente sembrava incrociare solo Primini. Il giusto contraltare dell'aver trascurato i compagni del proprio anno.
"Temo di non ricordare il tuo nome."

Fantastico. Sarebbe andata lontano a rivolgersi a un undicenne? Dodicenne? A una ragazzino con il medesimo linguaggio rigido che riservava ai docenti.



Lucas, non muovere il mio pg. Con istruzioni parlavo del menu/cartello all'ingresso. Non il menu singolo.


Edited by - Gwen - - 15/6/2019, 12:09
 
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Lucas A. Moray






Dopo aver pronunciato quelle parole provò un senso di imbarazzo non indifferente. Anche la giovane bionda che aveva di fronte sembrava nello stesso stato a giudicare dall'espressione che assunse dopo essersi resa conto che Lucas aveva parlato proprio con lei.
Fortunatamente dopo qualche attimo di esitazione la ragazza ruppe le acque e si presentò. Elhena era il suo nome. Non poteva dire di conoscerlo già, ma per lo meno aveva avuto la conferma di non essersi sbagliata. Quel volto familiare era proprio quello di una ragazza di Hogwarts. O almeno queste erano le conclusioni che Lucas poteva trarre considerando che non c'era stata alcuna strana reazione della ragazza quando aveva menzionato il castello di magia. Naturalmente anche lei non poteva certo dire di conoscerlo, era solo un primino e lei sembrava essere più grande di almeno tre anni.

“Piacere, io sono Lucas e sono al primo anno...” sospirò per qualche istante quando si ricordò che in realtà ormai il primo anno era finito e doveva soltanto svolgere gli esami per essere ammesso al secondo anno.

“...o meglio devo fare gli esami per poter accedere al secondo anno.”
Quell'incontro inaspettato poteva rivelarsi provvidenziale. Chi meglio di uno studente o studentessa più grande e che aveva già superato i temibili esami del primo anno poteva offrirgli qualche consiglio per poterli affrontare al meglio? Aveva senza volerlo introdotto il discorso esami e sperava ora che fosse la giovane a prendere la parola, magari proponendogli di sedersi per poter parlare un po' e mangiare qualcosa.

Pensò che forse avrebbe dovuto gettare lui la prima pietra e sfacciato com'era, ma altrettando desideroso di potersi accomodare, abbassò leggermente lo sguardo e accennando un mezzo sorriso domando alla ragazza:

“Tu hai già mangiato?”

Parlare di cibo quando aveva fame gli provocava automaticamente un brontolio allo stomaco e fu così anche quella volta. Portò la mano sullo stomaco cercando invano di attenuarne il rumore che ne fuorisciva. Lui l'aveva sentito e imbarazzato sperava che non fosse stato così rumoroso da essere udito anche da Elhena.


 
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view post Posted on 18/6/2019, 12:21
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In sottofondo la discussione sulla presenza o meno di fumo verde era andata scemando, dopo una breve digressione su un bambino che aveva apparentemente sputato fiamme dopo aver mangiato una costoletta. Ma a distanza di cinque minuti buoni l’episodio non si era più ripetuto ed entrambe le ragazze avevano finito col concludere che doveva essersi trattato di un’illusione per via del fumo e della luce e l’atmosfera.
L’argomento successivo le sfuggì, ormai totalmente concentrata su Lucas. Esattamente come era successo con Gwen qualche settimana prima, anche in questo caso le presentazioni del Tassino non accesero alcuna lampadina. Inoltre, se con Gwen c’era stato almeno il punto in comune di condividere il dormitorio - avevano i letti l'uno opposto all'altro - la stessa cosa non si poteva dire per Lucas.
Era poi raro che gli studenti del Quinto anno si incrociassero, anche solo nei corridoi e in biblioteca, con quelli del primo, per carico di studio e il modo in cui erano organizzate le lezioni. Al massimo si poteva dire di essersi visti a colazione, le rare volte in cui Elhena sollevava la testa dal libro di turno che si era portata dietro per un ripasso dell’ultimo minuto.
Altrimenti, sarebbe stata anche bella sveglia e pimpante alle otto di mattina, spesso già in piedi da un paio di ore; ma quando si facevano le nottate per stare dietro alle materie del Quinto, anche la persona più mattiniera del mondo diventava intrattabile.

E, a proposito, sembrava che lei non fosse l’unica che era preoccupata con gli esami. Ricordava vagamente i suoi primi esami, ormai distanti anni, l’indecisione tra quelli da sostenere oralmente e quelli che invece sarebbe stato meglio svolgere come scritti. Ricordava il sole che batteva sulla nuca mentre potava cespugli nelle Serre di Erbologia e l’aria soffocante nell’Aula di Pozioni alla prova finale, quando la Pompadour aveva chiesto di preparate un Decotto Tiramisù.


“Gli esami, eh? Vorrei poter dire che non sono così terribili come sembrano, ma da quando facevo il primo anno sono cambiati tutti i docenti.”

Sì, a pensarci non c’era una singola materia che avesse mantenuto lo stesso docente. Persino la Pompadour e la Bennet che erano state quelle che avevano resistito di più, mentre altri docenti andavano e venivano con le stagioni, avevano ormai levato le tende. Prima la Bennet, poco dopo la Battaglia dei GUFO, cogliendo l’intera Scuola di sorpresa in un momento in cui molti avevano ferite ancora aperte.

Poi anche la Pompadour era partita. Elhena non poteva negare che trovare l’ufficio dell’ex docente di pozioni vuoto non fosse stato un colpo. Tra tutti i professori, la Pompadour era sempre stata quella con cui avesse creduto di avere il rapporto migliore. La sua schiettezza la metteva a suo agio e di lei si fidava.


“Ma se vuoi qualche consiglio, posso comunque cercare di aiutarti. Chiedi pure” continuò. Quando era stata Prefetto parte dei suoi compiti non scritti avevano compreso l’aiutare gli altri con le lezioni, soprattutto quando iniziavano a collezionare Scadente e Desolante e il punteggio di Tassorosso cominciava a calare. In parte la tendenza le era rimasta. Come le era rimasto di accogliere i nuovi arrivati nel suo Dormitorio, quando capitava e nessun Prefetto aveva già fatto gli onori di casa.

“Comunque, no, non ho ancora mangiato.” A sottolineare le sue parole, il suo stomaco pensò bene di gorgogliare la sua protesta. In effetti, in retrospettiva, aspettare due ore al Ministero non sarebbe stata un’esperienza allettante.
Magari se Lucas le aveva fatto quella domanda, anche lui doveva ancora pranzare. Altrimenti non sarebbe nemmeno entrato nel locale. A meno che non fosse già al dolce. Non sembrava però dalla domanda.


“Tu?” Alla fine l’opzione più sicura era rigirare la domanda. Salvo ottenere subito una risposta. nella gestualità e in un nuovo gorgoglio.


“No, direi di no. Vuoi … vuoi sederti?”



Giuro che non ho letto nel pensiero (anzi ho basato la role solo sulle parti in grassetto). Semplicemente è il modo in cui reagirebbe il pg.

Edited by - Gwen - - 19/6/2019, 14:50
 
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view post Posted on 13/8/2019, 14:48
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Lucas A. Moray






Le presentazioni del primino non ebbero l’effetto desiderato a giudicare dall’espressione che assunse in volto Elhena quando Lucas rivelò il suo nome. Ma questo era comprensibile contando che tra i due c’era una differenza di almeno 4 anni. Per questo attese con pazienza la risposta di Elhena sugli esami del primo anno e continuava a sperare di potervisi sedere accanto per discuterne, magari di fronte ad un bel piatto tipico giapponese.

La risposta della ragazza non tardò ad arrivare e sfortunatamente disse ben poco a Lucas. Elhena sostenne che i professori erano cambiati tutti da quando aveva sostenuto lei gli esami di primo anno. In effetti lo stesso Lucas aveva visto cambi di cattedra da quando era lì ad Hogwarts, a partire dal professore di trasfigurazioni che aveva seguito inizialmente i primini per poi andar via da Hogwarts. Forse l’unico professore ad essere rimasto lo stesso era quello di storia della magia, che quell’anno era diventato persino il preside di Hogwarts. Per questo Luca incuriosito prese parola:

“Anche il professor Peverell è cambiato? Da quello che raccontano gli altri studenti pare che lui sia in questa scuola dalla sua nascita quasi.” concluse l’affermazione con un tono di ironia.

“Non è stato tuo professore durante gli esami del primo anno? In realtà è tra quelli che più mi preoccupano, insieme al professor Midnight. La loro severità è lodevole, ma spaventosa. ”

Parlare del professor Midnight gli fece ricordare con rammarico la masterclass di difesa contro le arti oscure a cui per un soffio non era riuscito a prendere parte.
Nel frattempo un leggero brontolio aveva attraversato il suo stomaco e aveva portato per istinto la sua mano sopra di esso. Per fortuna subito dopo Elhena gli propose gentilmente di sedersi e Lucas accettò con un largo sorriso la sua proposta.

“Ho una certa fame! Hai già ordinato? Dicono che il Ramen fatto qui sia davvero delizioso.”

Assaporava già con la mente il gusto di quel brodo caldo molto speziato tipico del ramen e dei noodles imbevuti in quel brodo, una delizia.



Chiedo venia per la lunga attesa...è stato un periodo abbastanza pieno a lavoro.
 
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view post Posted on 14/9/2019, 21:29
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Annuì distrattamente quando Lucas prese posto davanti a lei. Di nuovo, non aveva in programma di avere compagnia a pranzo, ma a ben guardare non aveva nemmeno in programma di fare tappa a Londra e mangiare da Himiko’s Taste, quindi alla fine importava poco. Tuttalpiù sperava di ricordare abbastanza di relazioni sociali da non fare figure barbine. Certo, la differenza di età rischiava di rendere difficile il trovare argomenti in comune di cui parlare. Fortuna allora che Lucas gliene avesse fornito uno, almeno per il momento. Sebbene Elhena potesse ricordare ben altri professori di quelli con cui il Tassino si trovava a che fare, i libri di testo erano rimasti gli stessi e dei nuovi docenti aveva comunque avuto esperienza diretta in classe, abbastanza da tentare di mettere insieme qualche consiglio per il primino.

Sorrise a menzionare il Preside. Un tempo solo professor Peverell, era diventato prima vice-Preside e ora stava a capo di tutta la baracca chiamata Hogwarts. Quante cose erano cambiate da quando si era re-insediato alla cattedra di Storia.


“Temo di sì. Quando ero al primo anno, Peverell stava ancora andando in zonzo per la Cina. All’epoca era Camille, cioè, la professoressa Pompadour a insegnare Storia” iniziò a spiegare. Chissà se Lucas aveva avuto modo di sperimentare le lezioni di pozioni del Ministro della magia, l’ironia con cui spiegava agli studenti e metteva in guardia contro la scarsa attenzione nel preparare i dosaggi, i modi spicci eppure attenti, il presentarsi nel suo ufficio e trovarla a rimestare qualche strano intruglio nel calderone; oppure si era ritrovato White passato direttamente dalle alte fila Grifondoro alle alte fila del corpo docenti.

“Il professor Midnight, già. La fonte degli incubi di tutti gli studenti del quinto, direi. Credo che chi ha già affrontato esami con lui sarà molto più utile nel dare consigli, ma da come spiega, io farei un bel lavoro di approfondimento. Se vuoi prendere un voto superiore all’Accettabile meno meno, non limitarti al libro di testo. E preparati ad argomentare.”

Da quello che aveva potuto osservare durante l’anno, Dorian Midnight amava fare sfoggio della propria immensa cultura e non disdegnava una buona battaglia mentale. Più volte Elhena aveva visto studenti umiliati in classe per una domanda a trabocchetto su un tema che esulava in apparenza dal contenuto della lezione. Lei in primis aveva arrancato nei primi mesi da quando Dorian si era insediato, finché il prendere furiosamente appunti e imporsi di andarsi a leggere il testo di riferimento ogni volta che veniva nominato in nota a pie’ pagina non le avevano rafforzato i muscoli mentali abbastanza da rispondere al docente con cognizione di causa.

“Credo, però, che sia più interessato a come sostieni la tua tesi che non a quanto ricordi, soprattutto se va a fare domande su cose che non ha mai spiegato il classe” aggiunse, nel tentativo di aiutare Lucas. Certo, se Midnight chiedeva di ripetere un comma o la riga di un libro non c’erano patroni che tenessero. O si sapeva rispondere o si poteva benissimo fare ciao ciao con la manina all’Oltre Ogni Previsione. D’altra parte, domande di filosofia e sull’etica di certi incantesimi lasciavano maggior spazio di manovra.

Scosse la testa al passaggio del discorso al tema mangereccio. Era ormai ben oltre mezzogiorno e sembravano entrambi pronti a divorare un bel piatto di qualunque cosa avessero trovato sul menù di loro gradimento.


“Non ancora” rispose. “Anzi, non ho nemmeno ancora studiato il menù” proseguì, girandosi al contempo per chiederne un paio al personale di turno.

“Ramen, dici? Allora sarà la mia scelta se non trovo altro che mi stuzzichi. Comunque, sembra che i piatti magici qui siano abbastanza birichini negli effetti” commentò, ricordando di nuovo la discussione circa il fumo dalle orecchie. Ora che si guardava intorno con più attenzione poteva avere nuove conferme alla sua ipotesi.

 
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view post Posted on 12/10/2019, 15:37
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丂usan ムwen 刀ieranth
13 anni


A
vanti e indietro come al solito, la giovane Tassorosso si spostava di continuo dalle cucine alle sale, con le pause che a volte si mimetizzavano con lo sparecchiare i tavoli mentre braccia e, soprattutto, gambe reclamavano un po’ di riposo.
Tra le varie faccende, si era accorta che due ragazze babbane erano andate a sedersi in una zona riservata ai maghi, non era un problema per Gwen che ancora non riusciva a spiegarsi tutta quella premura nel rispettare lo Statuto di Segretezza, ma non poteva di certo lasciare che rimanessero lì per ovvi e molteplici motivi. Già la semplice presenza di purosangue tra i clienti di Himiko’s, che non avrebbero tollerato per nessuna ragione al mondo la vicinanza di babbani, ne era un esempio. Infatti se ne lamentavano spesso, senza però voler rinunciare agli ottimi sapori che lo chef riusciva a fornire.
«Il cibo qui è così buono, ma non capiamo perché continuate a far entrare certa gente. Dovreste aprire il locale solo ai maghi, si respirerebbe un’aria migliore.» A queste parole o simili Gwen avrebbe voluto rispondere a tono, dimenticandosi totalmente di garbo e rispetto, ma si limitava a sorridere, senza mostrare i denti, e a rispondere umoristicamente che il cibo non si può vietare ai clienti, cercando di allontanare qualsiasi tipo di conflitto. Ovviamente, tra i motivi per cui le due ragazze babbane non potevano rimanere sedute a quel tavolo non c’erano solo i purosangue, non si poteva rischiare che vedessero qualche magia, sia che provenisse dai piatti sia che derivasse da qualche buontempone che non riusciva a tenere la bacchetta in tasca, cosa vietata lì come lo era fumare; capitava che la giovane cameriera si trovasse a dover chiedere di riporre la bacchetta, allo stesso modo in cui chiedeva di non accendere sigarette, sigari, pipe o quant’altro. Avere una zona riservata ai maghi non dava comunque la possibilità di eseguire magie a proprio piacimento, non c’era nessun incantesimo utile a nascondere il tutto ai babbani ed erano pur sempre a Londra, quindi riproponeva la banalissima rima: «In rispetto di regole e garbo non si usa la sigaretta, allo stesso modo neanche la bacchetta»

Invece, per le due babbane, con la scusa che quel tavolo fosse già prenotato, riuscì a spostarle ad un tavolo più consono, inventando qualcosa per il fumo che avevano visto.
«No, era solo il vapore dei fantastici ravioli dello chef, li consiglio vivamente! ... Se ti è sembrato fumo verde è solo perché c’era una pianta lì vicino, è stata una semplice illusione ottica te lo assicuro! ... Avete già idea di cosa ordinare? Preferite cibo cinese o giapponese?» Deviando il discorso per far passare la faccenda in secondo piano, un impegno che avrebbero potuto risparmiarsi tutti se solo ci fossero state regole meno scialbe.

U
na volta sistemato il tutto, ritornò in cucina per recuperare i piatti da servire al prossimo tavolo, ma mentre attraversava la sala si rese conto che una persona aveva bisogno di qualcosa e stava cercando qualcuno del personale. Fece subito un cenno per comunicarle di aver capito e man mano che si avvicinava al tavolo, la sua espressione concentrata mutava in un cordiale sorriso: conosceva la ragazza lì seduta! «Konnichiwa Elhena! Ciao, è un piacere vederti qui» Le disse appena la raggiunse, poi si voltò verso il ragazzino che era con lei: «Ciao anche a te, benvenuto!» Accennò un altro sorriso, aveva qualche incertezza però credeva di aver già visto quel volto da qualche parte, ma in quel momento non riusciva proprio a collocarlo. Pensò che avrebbe cercato di ricordarlo più tardi e tornò a guardare la concasata: «È la prima volta che venite da queste parti?» Chiese con curiosità, sperando che poi Elhena gliene avrebbe parlato con più dettagli, quello poteva essere un incontro romantico? Anche se la differenza di età era evidente e probabilmente c’era tutt’altra storia da ascoltare.

Si rese conto poco dopo che su quel tavolo non erano presenti menù, «Oh, mi dispiace non avete ancora avuto la possibilità di sfogliare il nostro menù» Non era chiaro se quella fosse una domanda o un'affermaziona, ma in entrambi i casi, senza essere troppo precipitosa, corse al carrello che raccoglieva il necessario per apparecchiare i tavoli, prese due menù e tornò subito indietro. «Ecco a voi! Scusate, nella fretta probabilmente ho dimenticato di posizionarli sul tavolo. Non è da molto che lavoro qui e mi capita ancora che mi sfugga qualcosa» Tentò di giustificarsi, sperando che entrambi non glielo facessero pesare.
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Lucas A. Moray





Finalmente Elhena sembrò aver abbandonato le sue titubanze nei confronti del piccolo Lucas e prese a raccontare la storia di alcuni professori di Hogwarts. A quanto pare il Peverell non era sempre stato lì, ma da buon docente di Storia, era stato in giro per la Cina. Ecco perché quando toccò a lei fare gli esami di primo anno la professoressa di ruolo era Camille Pompadour, l’attuale ministro della magia, ma sfortunatamente non più tra le fila degli insegnanti.

“Ah la professoressa Pompadour!” rispose estasiato al suo nome. “Io ho avuto la fortuna di averla come professoressa di pozioni per metà primo anno. Ho avuto sempre il massimo dei voti con lei.”

Entusiasmo che svanì del tutto quando si iniziò a parlare del professor Midnight. Apparve una smorfia malinconica sul volto del giovane Lucas che non fu confortata per nulla dalle parole di Elhena: a quanto pare anche gli studenti del quinti anno come lei temevano il professore di Difesa contro le Arti Oscure. Tuttavia seppe dargli il consiglio di non limitarsi ai libri di testo e di fare numerosi approfondimenti per cercare di raggiungere almeno la sufficienza. Quelle parole confermarono il sentore che era già proprio di Lucas, il professor Midnight era lo scoglio maggiore per la promozione al secondo anno, davanti persino al professore di Storia. Era interessante però il suo metro di giudizio, basato non tanto sulla capacità di ricordare gli argomenti, quanto sul saper sostenere le proprie tesi. Per fare ciò ci voleva uno studio diverso, critico, completamente diverso a quello cui Lucas era abituato.

“Da quello che mi stai dicendo credo che dovrò cambiare metodo di studio, almeno per quanto riguarda le materie di Midnight. Grazie tante per i consigli, ne farò tesoro!”
Quell’incontro casuale poteva davvero rivelarsi una svolta per la vita studentesca di Lucas per cui decise di tener bene a mente le parole di Elhena, era certo che gli sarebbero state utili in un futuro prossimo.

Terminato quindi l’argomento più noioso si passò a quello più interessante, il cibo. Era giunto il momento di ordinare ed Elhena, interessata dalla proposta di Lucas di assaggiare il Ramen, chiese alla cameriera di turno di portare dei menù per confermare o meno quella scelta.
“Io in realtà ci sono stato diverse volte con la mia famiglia in questo posto.” rispose con garbo alla ragazza che li servì che in realtà doveva aver intravisto ad Hogwarts. “Infatti credo di ordinare ad occhi chiusi una bella e calda porzione di Ramen.”


Per suguni, non ho detto di conoscerti perchè considero la role che stiamo facendo insieme agli altri tassi successiva a questa. ^_^
 
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"Ciao Gwen" salutò la concasata con un ampio sorriso e un cenno del capo. Sapeva che molti studenti ad Hogwarts arrotondavano con lavoretti nei vari negozi che Diagon Alley, Londra e Hogsmeade offrivano e tutto sommato le faceva sempre piacere incrociare qualche compagno di corso fuori dalle mura di Hogwarts, tanto più se si trattava di un altro Tassorosso.
"Per me sì. Prima volta. Ma me ne hanno parlato bene" rispose, ripensando alle parole della funzionaria ministeriale che gliel'aveva consigliato quando lo stomaco di Elhena aveva cominciato a gorgogliare abbastanza forte da smettere di essere una faccenda privata.
"Capita. Non preoccuparti. Ci sono passata anche io" rassicurò l'amica, memore di tutte le volte durante i primi tempi da Fortebraccio in cui finiva col perdersi nei propri pensieri e non accorgersi che qualcuno era entrato nella gelateria e aspettava di essere servito.


Accettò quindi il menù che Gwen le porgeva, senza perdere tempo ad aprirlo e cominciare a sfogliarlo. Complice la fame già presente non ci volle molto prima che la bocca le si riempisse di saliva. Ogni piatto, magico o no che fosse, sembrava avere un aspetto delizioso e già la Tassina sentiva che avrebbe dovuto scegliere casualmente per non finire bloccata dall'indecisione di fronte a tante leccornie.
Oppure c'era sempre l'opzione di andare sul sicuro e ordinare un bel piatto di ramen. Certo che però anche i ravioli parevano davvero stuzzicanti
.

"Era un'ottima insegnante di pozioni" confermò il commento di Lucas. "Non sono ancora sicura di cosa penso di White come docente. Ma mi manca la Pompadour" concluse, tornando ancora una volta con la memoria a tutte le volte in cui l'aveva vista seduta al tavolo docenti in Sala Grande. Senza contare che era dai lei che la Tassina si era recata quando aveva scoperto della propria rettilofonia. Certo, il fatto che Camille fosse il Ministro della Magia aveva contribuito nella decisione, ma ciò non toglieva che comunque la ragazza aveva trovato nella docente qualcuno a cui dare fiducia.
Ma stava divagando. Scosse la testa, facendo cadere l'occhio sulle zuppe e alimentando la propria indecisione.


"Ottima decisione"
approvò quanto detto riguardo Midnight. "Anzi, predico bene e razzolo male, ma non esiterei a svolgere una o due letture extra sull'argomento di turno. Giusto per essere sicuri. E magari esercitarci con gli incantesimi fino a saperli fare ad occhi chiusi."

Esami o non esami, poi, quello poteva tornare sempre utile. "Ma se non fai scena muta o non consegni il foglio in bianco e non scrivi assurdità, non ho dubbi che riuscirai a passare l'esame. Prendere una O, quello è un altro discorso."

Non che avesse in dubbio le capacità di Lucas, fosse solo che non lo conosceva abbastanza. Ma per strappare un Oltre Ogni Previsione a Midnight serviva qualcosa che rasentava la genialità. Oppure aver memorizzato l'intero scibile di Difesa.

Annuì nello scoprire che l'altro ragazzo era già solito frequentare il locale. Un tempo una battuta sullo stato di sangue, un chiedersi verso quale parte del ristorante si sarebbero diretti i genitori di Lucas sarebbe stata già sulla lingua di Elhena. Ma aveva capito col tempo quanto potesse essere poco opportuno e quindi la domanda in sospeso rimase tale.


"Ramen dici. Io credo che mi butterò sull'Okononomyaki."

Alla fine sembrava una delle pietanze più innocue. Soprattutto non era molto in vena di mettersi a rincorrere il cibo.


"E degli involtini primavera, dai" aggiunse, rivolta più a se stessa. In confronto agli effetti degli altri piatti, sembrare più giovani non era poi così terribile. Anzi, era decisamente più innocuo.

 
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view post Posted on 29/5/2020, 11:39
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S
orrise alla sua compagna di stanza per ringraziarla di averle alleviato la pena di aver dimenticato il menu. Se ci fosse stato qualche altro cliente più permaloso, non osava neanche immaginare cosa avrebbe passato. «Fare la cameriera è parecchio impegnativo...» Constatò poco dopo, pensando forse di aver scelto il lavoro part-time peggiore per lei. Però il locale era davvero suggestivo e la voglia di mettercela tutta per riuscire a raggiungere buoni risultati era ancora parecchio pressante. «Qui comunque è tutto buonissimo! Vedrai che non ti pentirai di esserci venuta e anzi, ci tornerai sicuramente» Aggiunse alla compagna, prima di voltarsi verso il ragazzo: «Vero?» Chiedendo conferma di quell'affermazione anche a lui, che alla fine ci era tornato davvero.

Quando il discorso si spostò verso la scuola, i compiti e gli esami, la Tassorosso rimase ad ascoltare, estraendo il taccuino per le ordinazioni dalla tasca del suo grembiule. Non aveva mai sentito parlare di tale professoressa Pomodor- *No aspetta, non c'entrano niente i pomodori* Ma se Elhena ne parlava così bene, doveva essere stata una gran persona. Alternava lo sguardo tra i due commensali man mano che prendevano parola, fin quando non resistette più ad unirsi alla conversazione: «Scusate se mi intrometto, ma a me il professor White piace moltissimo! È stato molto paziente con me..» Vista la sua scarsezza con la scopa, lo era stato fin troppo, ma proprio per questo aveva acquisito punti apprezzamento. Midnight invece, quella era un'altra storia.
I consigli di Elhena erano davvero interessanti e cominciò ad annuire non appena il suo interlocutore approvò a voce alta la stessa cosa. «Forse dovrei prendere appunti per questi preziosi consigli, anche se ormai il mio esame di Difesa è bello che andato... Ho voluto consegnare il più difficile per primo!» E tutto sommato non era andato neanche così male, quindi forse aveva fatto la scelta giusta.

Nel frattempo, il ragazzo aveva le idee ben chiare su cosa ordinare: «Ottima scelta! Io adoro il Ramen» Anche se la vera risposta avrebbe avuto un raggio d'azione molto più ampio, era davvero difficile che ci fosse una qualsiasi cosa commestibile che a Gwen non piacesse. Frattanto che anche Elhena decidesse cosa mangiare, prendeva appunti sul suo fidato taccuino e quando la concasata pronunciò il suo volere, sussultò appena; quello era uno dei nomi più difficili da trascrivere. «Buonissimi! E scusami Elhena, io ora scriverò lettera per lettera, tu per favore correggimi se sbaglio» Disse guardandola con uno sguardo che non lasciava poco intendere la necessità di avere pietà. «Voglio imparare bene come si scrive ogni pietanza, quindi fermami solo se faccio errori! Devo ricordarmi...» Aggiunse poi con più convinzione prima di iniziare a fare lo spelling, aggiungendo ogni lettera solo se riceveva una conferma dalla compagna.
«Ed involtini primavera! Detto fatto» Concluse poi con un sorriso. «Consegno il vostro ordine, ci rivediamo tra poco!»
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Scusate per l'attesa!!

Lucas, avrei tanto voluto far chiedere a Gwen il tuo nome, ma di regola si sono presentati a Cadair Idris! Ho decisamente deviato la faccenda..!!
Che strani sbalzi temporali :ihih:

Comunque, aggiorno i vostri conti al prossimo turno, intanto faccio un po' di conti:
• Lucas: 10 F (Ramen)
• Elhena: 11 F (Okonomiyaki) + 5 F (Involtini Eterna Primavera) = 16 F

 
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view post Posted on 3/6/2020, 22:29
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Lucas A. Moray





La cameriera di turno prese finalmente le ordinazioni. La sua scelta non sarebbe cambiata, Ramen! Era andato lì con l’intento di mangiare quella favolosa zuppa di carne e non l’avrebbe cambiata con nessun altro piatto. Anche la cameriera sembrava approvare la sua scelta e Lucas ribatté la sua domanda retorica circa l’attrattiva che avrebbe suscitato quel ristorante nei confronti di Elhena. “Certo, ci tornerà sicuramente. Questo posto non delude mai.” rispose con un ghigno soddisfatto. Inizialmente non voleva ordinare altro oltre il Ramen per non sperperare troppo denaro. Elhena invece ordino un Okononomyaki e degli involtini primavera. Tuttavia gli involtini piacevano molto al giovane Tassorosso che si fece tentare e li aggiunse anche lui alla sua ordinazione.

”Anche per me degli involtini primavera dai!” congedò la cameriera e si rivolse alla concasata: “Solitamente gli involtini arrivano subito, così iniziamo a mettere qualcosa sotto i denti. Anche perché ho una certa fame.” sorrise e aggiunse imbarazzato “In realtà non volevo ordinare altro, ma mi hai tentato parecchio ordinandoli tu…e dunque non ho resistito” ridacchiò tra se e se. Quando si trattava di cibo Lucas difficilmente riusciva a placare le sue voglie.

Dopo l’ordinazione l’attenzione ritornò agli argomenti di scuola. Si parlava di professori e Lucas cercava di apprendere nozioni su di essi per affrontare al meglio gli esami. Anche la cameriera prese simpaticamente parte alla conversazione, d’altronde era una studentessa di Hogwarts anche lei. “Anche io mi sono trovato bene con la professoressa Pompadur, però non posso lamentarmi neppure del professor White. Anche lui è molto gentile e anche abbastanza largo con i voti.” Circa il professor Midnight chiaramente c’era ben poco da dire, le O erano un miraggio e il semplice studio non bastava. “Con midnight dovrò dare il meglio di me!” concluse sconfortato.

Dopo non poche difficoltà da parte della cameriera nel riportare il nome della pietanza ordinata da Elhena si congedò con l’intero ordine per consegnarlo in cucina. La fame continuava a crescere, ma presto sarebbe stata saziata dalla buonissima cucina orientale.
 
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view post Posted on 31/7/2020, 14:44
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Sorrise appena nel sentire che Lucas aveva deciso di prendere anche lui gli involtini. Poi il sorriso divenne una mezza smorfia. Oddio, se gli involtini facevano sembrare più giovani, sarebbe apparso come un bambino. Be', quello sì che era strano.

"Concordo" disse invece, e quasi a darle ragione il suo stomaco gorgogliò ancora, protestando per il digiuno forzato dall'ora di colazione. Considerato come la Tassina fosse un tipo mattiniero, si parlava di quasi sei ora prima e l'eventuale spuntino di metà mattina era anch'esso ormai un vago ricordo. "Sinceramente non pensavo che le miei commissioni sarebbero andate così per le lunghe" borbottò, più a sé stessa che a Lucas.

Tamburellò appena con le dita sul tavolo, guardandosi di tanto in tanto attorno, in parte per curiosità verso l'ambiente, in parte per un poco di timidezza. Erano passati mesi dall'ultima volta in cui si era trovata faccia a faccia con qualcuno senza essere prima passata almeno da un minimo di conoscenza superficiale tra i corridoi e le aule di Hogwarts.

"White era ancora studente quando io ero al primo anno" commentò, pensando al giovane docente di pozioni e di volo. "È stato Caposcuola per molto tempo prima che passasse la spilla a Brior" continuò, corrugando appena la fronte nel ricordare la sequenza di eventi. "Anzi, no" si corresse, "Zoey Lesniki è stata Caposcuola dopo White. Non credo che tu la conosca. È un po' che non la si vede in giro, deve aver lasciato la scuola."

Un'altra dei tanti. A volte si chiedeva se Zoey non avesse fatto le valigie e non fosse tornata in America, nella riserva di cui le aveva parlato; oppure era ancora ad Hogwarts, solo confusa in mezzo a tutti gli altri studenti.

Sbuffò poi in segno di solidarietà quando sentì pronunciare di nuovo il nome di Midnight. "Ne boccia tanti. Ma ne promuove altrettanti. L'importante è non farsi prendere da panico. E direi che Gwen qui è la prova," concluse.


Fece poi un ultimo cenno di saluto a Gwen prima di vederla allontanarsi con le ordinazioni,

Certo però che i piatti dei tavoli vicini avevano un aspetto delizioso e il profumo lo era altrettanto. Pazienza, si disse. Ancora un poco e sarebbe ricomparsa Gwen portando due nuovi piatti fumanti.

Lucas aveva detto che gli involtini arrivavano in fretta, dopotutto.


"Dunque," riprese dopo un momento, per rompere il silenzio, "Ti trovi bene tra i Tassorosso?"

C'erano domande più banali da fare, ma anche quella non scherzava. Pazienza, ormai non poteva rimangiarsela.

 
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view post Posted on 31/10/2020, 13:14
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Lucas A. Moray





Rimase con le braccia poggiate sul tavolo ad ascoltare le storie di Elhena. Le mura del castello non parevano avere segreti per lei! Aveva raccontato del professor White e di quando era caposcuola mentre lei frequentava il primo anno. Lucas non poté credere alle sue orecchie perché voleva dire che praticamente appena uscito da scuola come studente, White vi era entrato nuovamente con nuove vesti, quelle del professore. Una cosa a dir poco stupenda a suo parere. Adorava Hogwarts e chissà se anche lui sarebbe riuscito a seguire la stessa strada dell’insegnante di volo. Di certo ci sperava vivamente.

“Incredibile…White professore da neo diplomato. Piacerebbe un sacco anche a me seguire lo stesso percorso. Chissà…” affermò con la testa fra le nuvole.

Per lui diventare professore doveva voler dire non staccarsi più dalla magia. Non come aveva fatto sua madre. Lucas desiderava far parte di quel mondo per tutta la vita ed era certo che nulla sarebbe riuscito a fargli cambiare idea. Adorava qualsiasi cosa avesse a che fare con la magia, gli animali magici, le pozioni, il volo… No, non l’avrebbe abbandonata.

“Ci proverò per lo meno!” ribatté più convinto.

Diventare professore voleva dire innanzitutto essere sicuro di sé e padrone della materia. In questo il professor Midnight poteva essere d’esempio. “Midnight è molto sicuro di sé. Sa il fatto suo” . Tuttavia quello non poteva essere l’unico aspetto caratterizzante di un professore, a suo parere. Un professore deve essere in grado di fare da guida per i propri alunni, di essere un punto di riferimento per ciascuno di loro. Dorian invece era così distaccato… “Si, però io credo che sia giusto anche creare un rapporto di fiducia con gli studenti e non essere così distaccato come lo è lui. Il suo sapere farà pure invidia a molti, ma non si può dire lo stesso del suo carattere.”
Vide Gwen allontanarsi con le ordinazioni.

Dopo alcuni minuti di fremente attesa per l’arrivo delle pietanze Elhena ruppe nuovamente il silenzio ponendo a Lucas una domanda semplice, ma che necessitava di una lunga risposta. “Come si trovava tra i Tassorosso?”

“Sai prima di iniziare la scuola non conoscevo nulla di Hogwarts e della magia. Mia madre, l’unica maga di famiglia, mi aveva tenuto questo mondo completamente nascosto perché lei aveva deciso di uscirsene. Solo quando ho ricevuto la lettera è venuto tutto a galla. È stata contenta per me, ma non mi ha detto più di tanto a riguardo di Hogwarts lasciando che fossi io a scoprire questo mondo. Mi disse soltanto della divisione nelle 4 case e degli aspetti principali di ciascuna di esse. Ad essere sincero non avevo grandi preferenze, ma ero certo che non sarei finito in Serpeverde. Era la più lontana dai miei ideali. Grifondoro era il nome che mi piaceva di più, ma mi sarei visto bene anche in Corvonero e Tassorosso. prese un attimo fiato prima di terminare il racconto.
“Arrivai alla cerimonia di smistamento senza pretese. Il cappello sentenziò Tassorosso! Cosa posso dirti ora? I Tassorosso sono stati meravigliosi. Sono stato accolto dai più grandi come un fratello minore e dai coetanei come un amico, fin da subito. Forse solo in questa casa può succedere una cosa del genere. Non lo so, ma sta di fatto che mi ci trovo a meraviglia.
Concluse con il cuore riempito di gioia. Con il senno di poi era convinto che nessun’altra casa sarebbe stata l’ideale per lui come Tassorosso.

“Tu invece, sei dello stesso parere? Sei felice di essere una Tassorosso?



Perdona l'estremo ritardo. Periodaccio...

 
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view post Posted on 7/12/2020, 19:37
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U
na volta prese le ordinazioni, Gwen fece l'inchino che si era imposta di fare ogni volta, per rispettare le tradizioni orientali, e si recò in cucina per passare il nuovo ordine. Frattanto erano già pronti dei nuovi piatti per il tavolo 19: due appetitosissimi piatti di spaghetti ai gamberetti, si mangiavano anche con gli occhi, peccato che così facendo la Tassorosso non riusciva mai a saziarsi. Avvistò i due clienti, una coppia molto giovane di probabili fidanzatini, si guardavano negli occhi senza mai distogliere lo sguardo, come facevano poi? Era quasi un peccato interrompere quella gara, ma Gwen doveva servire le pietanze e si avvicinò schiarendosi appena la voce, così da ottenere un po' di spazio per poter posare i due piatti sul tavolo. Augurò buon appetito, nel modo che aveva imparato, e si allontanò con garbo.
Quando finalmente furono pronti gli antipasti per il tavolo dei Tassorosso, Gwen tornò al loro cospetto con gioia, consegnando i piatti con un sorriso ed il fantomatico: «Itadakimasu!» Rigorosamente a mani giunte.
«Il resto sarà pronto a breve» Aggiunse poi prima di allontanarsi per badare ad altri clienti. In alcuni tavoli gli effetti magici delle pietanze riempivano i commensali di risate, un bambino in particolare rideva a crepapelle perché alle sue dita rimanevano attaccati i tovaglioli, le posate e qualsiasi altra cosa: uno dei dolci del menù giapponese era il preferito dei più piccini, sia per il sapore che per questo effetto appiccicoso. Inutile negare che quella colla commestibile finisse dappertutto! Se non fosse stato per il bene amato Gratta e Netta, le madri di quei bambini avrebbero solo maledetto questo ristorante. Ed anche il lavoro a fine serata sarebbe stato più complicato. L'animo di Gwen era quindi puro divertimento quando notava quei dettagli, anche se il lavoro spesso non le permetteva di seguire le situazioni per intero, non mancava di assistere ad eventi davvero esilaranti.

Dopo qualche minuto ed altri ordini presi e serviti, i primi piatti furono consegnati al tavolo dei suoi concasati. Camminava piano per evitare che il brodo di una delle sue pietanze preferite finisse dove non avrebbe dovuto. «Ecco qui un buonissimo piatto di Ramen» Disse posando con delicatezza la colma ciotola sul tavolo, «E la tua Okonomiyaki» Aggiunse posando la frittata giapponese alla compagna. «Spero sia tutto di vostro gradimento!» E così facendo, se non avessero avuto ancora bisogno di lei, si sarebbe allontanata con un ulteriore inchino.

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Conti aggiornati :fru:
Aggiunti anche gli involtini primavera per Lucas (5F)

Perdonate il ritardissimo! Se serve altro, sapete dove trovarmi :asd:
Buon proseguimento♥

 
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14 replies since 29/5/2019, 22:06   352 views
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