La terza volta è chiaramente quella buona. Subito dopo aver lanciato il Monstrum per la terza volta osservo attonito cinque demoni calarsi sulla quercia di mio bersaglio. Per qualche istante provano a lacerarne la corteccia per poi sparire.
Successo! La parola continua a risuonarmi nella testa senza sosta, l'anima stessa della parola mi culla ogni volta che la pronuncio. Saltello tra un piede e l'altro per contenere la gioia. Mi sono messo in discussione dopo molto tempo e, sorprendentemente, sono riuscito nel mio intento. Mi prendo il mio tempo prima di passare all'incanto successivo, ho già dato una rapida occhiata al libro e so che si tratta di un incantesimo di ben altra portata.
Mi avvicino di nuovo alla riva del lago ai piedi del ruscello e lì mi siedo e chiudo gli occhi. I miei respiri, sempre più lenti e silenziosi, sono l'unica cosa che spezza la quiete della foresta. Ad un certo punto sento che qualcosa cambia, il mio respiro è talmente lento che non lo sento più, i rumori della foresta si fanno sentire sempre meno e non mi rendo nemmeno conto del tempo che passa...non riesco più a pensare a nulla.
Quando mi risveglio da questo stato non mi rendo nemmeno conto di quanto tempo è passato, l'unica avvisaglia è il colore del cielo, adesso più tendente all'arancione che all'azzurro. Mi rendo conto che probabilmente il tramonto è alle porte e allora mi rialzo molto più rilassato di prima.
"Pratica di Magia Difensiva e Suo Uso Contro le Arti Oscure", questo splendido libro nasconde molti segreti tra cui il più importante è il fatto che venga menzionato ogni singolo dettaglio su un incantesimo molto potente ma dannatamente difficile,
Iracundia!Leggendone la descrizione dell'incantesimo mi rendo conto di quanto sia stato cucito sulla mia pelle, leggo parole come "sopravvivenza" e "rabbia" e che, quando queste sono allo stremo, l'incantesimo protegge e contemporaneamente schianta il o i propri bersagli. Insomma, seppur breve, questa descrizione mi basta per capire che questo è l'incantesimo adatto a me.
"Questo Moriano Sasoir doveva proprio essere una conoscenza interessante."Lo dico ad alta voce senza rendermene conto, noto che persino Otto mi guarda con interesse. Il mio rapporto con lui è diventato così intenso nell'ultimo periodo che viviamo in simbiosi.
Sento che questo incantesimo sarà ben più difficile del Monstrum quindi mi butto subito sul campo.
Primo tentativoTiro ancora una volta fuori la bacchetta e mi sposto nuovamente di fronte alla quercia, adesso ha qualche graffio dovuto agli attacchi subiti dai mostriciattoli ma niente di preoccupante. Ripasso un paio di volte i movimenti, fletto il braccio e lo porto oltre la testa più volte, come un mandriano che sta cercando di afferrare un toro. Ripasso anche la pronuncia un paio di volte.
"Iracundia...iracundia...iracundia..."Sento persino qualche scintilla fuoriuscire dalla bacchetta. Sono pronto.
Per prima cosa fletto il braccio, poi lo sollevo oltre il capo, fisso intensamente l'albero e, come una sentenza, abbatto il braccio contro la quercia.
"Iracundia!"Secondo TentativoSolo qualche scintilla rossa e nemmeno un briciolo di protezione, un totale buco nell'acqua. Torno sul libro per capire cosa non va. Capisco subito la falla, ho dimenticato un passaggio importante dell'esecuzione dell'incanto e, inoltre, torno sulle parole importanti che descrivono la parte emotiva dell'incantesimo.
"Rabbia...istinto di sopravvivenza..."Di fronte ho solo calma e tranquillità, un vero dilemma si pone di fronte ai miei occhi. Devo ricreare una situazione particolare...ma come?
La prima soluzione che mi viene in mente sembra l'unica plausibile, prendo un coltellino che tengo nella tasca posteriore del giubbotto e provo ad intagliare un volto sulla quercia, provo a farlo quanto più brutto mi è possibile. Dopo qualche tentativo una faccia simile a quella di Rhaegar Wilde senza capelli appare di fronte a me, il risultato è soddisfacente.
Ancora una volta faccio qualche passo indietro, metto qualche metro tra me e la quercia e, ancora una volta, ripeto i vari passaggi dell'incanto, cercando di mentalizzare il colloquio per diventare Auror e il fallimento di esso.
"Iracundia!"Terzo TentativoIl risultato è anche peggio. Il tempo ha sopito i miei sentimenti e la mia ira nei confronti del capo-auror e quella che prima, qualche anno fa, era rabbia oggi è solo un leggero risentimento nei confronti di una persona che ho visto una volta sola e che ho odiato sin dal primo momento.
"Dannazione!"Ripenso agli eventi che mi sono successi quest'anno e capisco che oramai la mia via è un'altra e che quella dell'Auror non è soltanto che il sogno svanito di un bambino. Mi avvicino di nuovo alla quercia e questa volta scarico la mia frustrazione addosso al legno! Prima un destro, poi un sinistro...e così via una tempesta di pugni si abbatte sullo strano volto che ho creato poco prima. Mi fermo soltanto quando alle mie narici arriva un odore estremamente familiare, l'odore pesante e ferroso del sangue! Guardo il volto e vedo che alcune macchie rosse si sono formate su quel viso, poi osservo le mie mani e connetto il tutto. Ho esagerato. Le nocche delle mani sono piene di escoriazioni, in alcuni punti riesco persino a vedere la pelle viva e sentirla pulsare.
Allora faccio due passi indietro e recupero la bacchetta che avevo precedentemente buttato, fletto il braccio verso di me e lo sollevo ricreando quel movimento che ricorda il lazo e faccio un cerchio oltre la mia testa. Prendo un profondo respiro e...
"Iracundia!"Quarto TentativoAncora una buco nell'acqua. Non ho nemmeno il tempo di rendermi conto di quello che mi accade attorno, le scintille rosse non raggiungono nemmeno l'albero e osservo il cielo oramai giunto al tramonto. La luce morente del sole penetra gli alberi in maniera particolare, sembra quasi che mi osservi da più punti, mi sento come circondato...come quella volta.
Chiudo gli occhi ed è come se fossi lì, occhi gialli che mi osservano tutto intorno a me, il dolore del morso al polpaccio più che un dolore mentale sembra essere diventato fisico, un lupo è alle mie spalle, l'altro è di fronte a me...è stata proprio quella l'ultima volta che il mio istinto di sopravvivenza ha prevalso su tutto il resto. Il lupo braccato che pur di non farsi sbranare si fa saltare in aria, come sarebbe andata quella volta con l'Iracundia? Non resta che provare.
Riapro gli occhi, ma i lupi e gli occhi che mi fissano sorprendentemente non sono scomparsi, anzi, sembrano persino più vivi che mai. Fletto ancora una volta il braccio sinistro un'ultima volta, poi sollevo l'arto con tutto il braccio, sembra quasi il movimento con cui indossi una giacca pesante. Una volta che la bacchetta oltrepassa la mia testa faccio un primo e un secondo cerchio sopra la mia testa, voglio vedere tutti gli occhi sparire per sempre. Urlo con tutto il fiato che ho in corpo mentre scaglio tutto il mio odio, tutta la rabbia che ho in corpo, mentre scaglio addosso ai lupi la voglia che ho di vivere.
"Iracundia!"In attesa del master.