Just in time, Privata

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Clarissa Scott
view post Posted on 16/8/2019, 21:30




I
compiti di Erbologia non erano tra i suoi preferiti, anzi, se avesse potuto avrebbe addirittura abbandonato la materia per potersi concentrare su quelle che realmente le interessavano o, al più, che le servivano per un futuro percorso di studi o di formazione conseguente il diploma (era troppo presto per pensare a questo, dite? Beh, Clarissa era sempre stata una tipetta piuttosto meticolosa e amava pensare al futuro, soprattutto al proprio, che volete farci).
In effetti, rischiando di percorrere una strada diverso rispetto a quella intrapresa dalla maggior parte dei suoi compagni, era da qualche giorno che aveva iniziato a domandarsi quale carriera nel mondo magico avrebbe potuto interessarle. Certo, nulla le vietava di tornare nel mondo Babbano, avrebbe potuto frequentare un College, magari Oxford o Cambridge, ma l'idea di abbandonare la magia dopo averla scoperta le pareva insensata.
Aveva origliato -non per volontà sua- diverse conversazioni degli studenti del settimo anno durante i pranzi o le cene, in fondo era inevitabile condividendo il tavolo, e aveva appreso molto riguardo le carriere da Medimago piuttosto che da Auror -aveva impiegato un po' a capire bene di cosa si trattasse- o ancora da giocatore professionale di Quidditch, ma lei non aveva idea di cosa le sarebbe piaciuto fare, non ancora. Per fortuna, aveva qualche anno per scoprirlo, nonostante a breve avrebbe dovuto averne per lo meno un sentore, per poter scegliere le materie più adatte a un determinato percorso di studi.

Quel giorno, impegnata com'era a cercare libri relativi all'argomento che il docente di Erbologia aveva dato loro come compito, non sembrava porsi particolari problemi sul suo futuro, se non quello di riuscire a trovare qualcosa riguardante le giunchiglie Strombazzanti. Il compito era piuttosto semplice, le domande alquanto basilari, eppure, per quanto la materia non le piacesse poi così tanto, aveva deciso di provare a dare il massimo. Seppur la sua media non fosse al di sotto della sufficienza, infatti, non era di certo gratificante e lei non tollerava affatto questa cosa; d'altra parte, era più che normale un andazzo simile, le avevano detto i suoi genitori: non era una strega per nascita e tutto ciò che stava studiando fin dal primo di settembre rappresentava una novità per lei, che risultava di certo svantaggiata rispetto a chi era invece cresciuto in una famiglia di maghi.
Ad ogni modo, piangersi addosso, compatirsi e cercare giustificazioni ai suoi A+ non era da lei. Semplicemente non andava bene e voleva provare a dare di più, a costo di trascorrere intere nottate sui libri fin dai primi mesi per rimettersi in pari.
Fu per quel motivo che si trovava a girare tra gli scaffali della biblioteca quel pomeriggio, con un paio di tomi tra le mani e la borsa poggiata su un tavolo non molto distante da lì. Leggeva titolo dopo titolo, ma nessuno di quei libri le sembrava abbastanza approfondito da andare bene.
Era talmente concentrata da non sentire neppure i passi dietro di sé, persino quando si sollevò sulle punte per afferrare un volume che, senza alcun aiuto, le sarebbe caduto in testa.

 
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Caroline Gibbs
view post Posted on 18/8/2019, 22:16




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*Basta Caroline, devi studiare.* Per fortuna, ad Hogwarts, le materie da apprendere erano tutte interessanti. Se non lo fossero state, sarebbe stato un bel guaio per lei, che faceva fatica a prestare attenzione a cose che le interessavano poco. Eppure, quel pomeriggio, Caroline non aveva proprio voglia di chiudersi in dormitorio ad apprendere nozioni su nozioni. Da quando era iniziato l'anno, Caroline aveva fatto del suo meglio, "sgobbato" avrebbe detto lei in uno dei suoi massimi momenti di stanchezza, per ottenere dei buoni voti. Il risultato era ancora da vedere, ma questo tour de force che era cominciato dal suo arrivo ad Hogwarts l'aveva sfinita. Forse aveva esagerato? Era pur vero che, troppi sforzi e nessun attimo di pausa, erano un pessimo metodo di studio. Come spesso accade, anche esagerare un'azione positiva come lo studiare, poteva avere conseguenze negative; quello che le serviva era un po' di moderazione. Nonostante questa rivelazione fortuita, Caroline era decisa a non poltrire. Era in un momento delicato della sua carriera scolastica, prima di mollare la presa, doveva ottenere dei risultati. Quindi, inizialmente, aveva pensato, o meglio sperato, che ciò che le serviva era un semplice cambio di scenario. Insomma, in dormitorio c'era un via vai di concasati, che finiva per distrarla, considerato che ci metteva poco a trasformare un semplice ciao in una chiacchierata. Quindi, provò in Sala Grande, ma era la stessa identica situazione di prima, ma in proporzione apocalittica: ora, invece dei soli Serpeverde, c'era un via vai di alunni di tutte le casate. Fu poi, il momento del giardino. L' aria aperta poteva solo farle bene, peccato che fu prontamente distratta dalla bellezza del luogo e dal chiacchiericcio. *Ma nessuno studia in questa scuola? Beh... non lo sto facendo neanch'io.* Le era rimasto solo un posto da provare: la Biblioteca. Se anche quest'ultimo tentativo fosse miseramente fallito lei avrebbe dovuto rassegnarsi all'evidenza e riposarsi. Fu così che scoprì che, il luogo che forse più di tutti era legato allo studio, ad Hogwarts, nascondeva diverse distrazioni. Caroline era una ragazzina curiosa per natura e quindi si fiondava a capofitto su qualsiasi cosa che riguardasse un argomento che le interessasse almeno un po'. Di conseguenza, appena entrata in Biblioteca, fu accerchiata da libri di grandi dimensioni e di tutti generi, e neanche a farlo apposta, quelli che la attiravano di più, non avevano collegamenti con quello che doveva studiare. Decise, quindi, di ufficializzare l'armistizio con sé stessa, e cercare qualche libro da leggere per piacere personale. Era interessata a molti, e fece, nella sua mente, una breve lista ordinata di ciò che avrebbe dovuto prendere. Si sentiva un po' in colpa nel vedere tutti quei ragazzi e ragazze studiare, ma si stava concedendo il suo ben meritato riposo, ed era giusto così. Erano tutti molto occupati, sembrava quasi non notassero cosa gli succedesse intorno. E, a questa descrizione, apparteneva, sicuramente, una ragazza che era talmente immersa nella scelta dei libri, da non notare un bel libro grosso di colore arancio, che stava per caderle addosso. *Ahia, questo farà male.* Fece uno scatto per poter raggiungere la ragazza ed avvertirla:"Hey, fa attenzione, sta attenta. Spostati!"Nel mentre, la spinse per farla spostare ed evitarle contusioni provocate da cadute di libri. Una volta che il libro fu caduto al suolo (non si era rovinato, per fortuna; ci mancava solo dover sorbirsi una lamentela dal personale scolastico), Caroline si rivolse alla ragazza."Bene, oggi abbiamo imparato che é proprio vero che il troppo studio, alle volte, può uccidere". Detto questo, rivolse un sorriso ironico alla ragazza.

 
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Clarissa Scott
view post Posted on 9/9/2019, 00:27




C
'era chi diceva che il mondo dei libri esercitava un notevole fascino su Clarissa, e aveva pienamente ragione. Non c'era neppure il bisogno che la ragazzina iniziasse a leggere affinché perdesse il contatto con la realtà, poiché le bastava unicamente trovarsi in una stanza piena di libri per farlo, e la biblioteca di Hogwarts pareva perfetta a tal scopo.
Non si era resa conto, quindi, del pesante tomo che stava per caderle in testa, nonostante bastasse un'ulteriore spinta da parte sua per farlo cedere, ma fortunatamente i soccorsi arrivarono in tempo e una giovane studentessa la avvertì prima che il disastro avvenisse.
Il libro cadde rumorosamente sul pavimento e questo fece sì che entrambe le ragazzine si beccassero uno sguardo assassino dalla bibliotecaria, mentre quest'ultima le zittiva in malo modo. Clarissa si strinse nelle spalle mordendosi il labbro inferiore, per poi sillabare una qualche scusa e raccogliere il libro per rimetterlo al suo posto.
Solo a quel punto riuscì a dedicarsi alla sua "salvatrice", che con una battuta diede inizio alla loro conoscenza.
Così come abbiamo imparato che esistono dei Serpeverde altruisti e coraggiosi e dei Corvonero stolti e sbadati.
Disse lei a bassa voce in modo da non disturbare ulteriormente, il tutto con un sincero sorriso stampato in volto e lo sguardo divertito.
Non sapeva bene cosa pensare dei Serpeverde, poiché obiettivamente conosceva le quattro Case solo in base a ciò che aveva sentito dire in giro; eppure, molti erano ancora convinti di non potersi fidare delle serpi, almeno quanto lo erano del fatto che copiare da un corvo durante un esame garantisse di passare la prova senza alcuna difficoltà.
Poveri ingenui.
Credo di doverti ringraziare. Se non fosse stato per te, probabilmente ora mi troverei in Infermeria a farmi curare un bel bernoccolo in fronte.
E non era di certo quella la fine che si era aspettata per la giornata.
Ad ogni modo, raccolse da terra anche il libro che stava cercando di afferrare dal ripiano in alto e se lo strinse tra le braccia, lasciando intravedere uno dei vecchi manuali di Erbologia, ormai poco utilizzato ma utilissimo per svolgere ricerche extra. Aveva deciso di darsi da fare in quella materia dopo i pessimi risultati ottenuti in Difesa contro le Arti Oscure e in Storia della Magia, poiché poteva concedersi una materia in cui non era capace e un'altra che la annoiava, ma per una eventuale terza aveva esaurito le scusanti.
Mi chiamo Clary. disse semplicemente questa volta, allungando la mano destra verso la ragazzina verde-argento e trattenendo il libro con la sinistra.
Sono al mio primo anno e fino ad oggi credo di aver fatto più gaffe che compiti.
Ammise annuendo con una certa sicurezza, mentre si stringeva tra le spalle e rivolgeva alla ragazza un'espressione assai perplessa.
 
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