Due passi, Per LadyShamy

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view post Posted on 11/10/2019, 23:24
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Grifondoro VI anno

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Primi giorni del mese di Ottobre, l’autunno ormai aveva preso possesso della capitale inglese e James volle approfittare di un primo fresco abbastanza importante per fare due passi. Era tanto tempo che non usciva dal castello Crocker. Era diventata la sua tana, dopo la scomparsa di suo cugino Charlie dalla scena. Erano stati mesi, praticamente anni, molto duri e la fortuna non sembrava girare a suo favore. Era incredibile come un uomo potesse perdere tutto ciò a cui teneva e di conseguenza, anche il senno. Ed era in quei pochi momenti di lucidità che il suo spirito di sopravvivenza lo spingeva a radersi quanto bastava, indossare un pantalone ed una camicia, abbracciati dal proprio mantello e ad uscire in mezzo alle altre persone. I primi 30 minuti di camminata nella totale indifferenza nei confronti dei passanti lo portarono ad una piazza, quella che antecedeva il ministero. Gli alberi stavano facendo cadere le loro foglie ingiallite, mosse dal leggero ma pungente venticello. Con le mani ben piazzate nelle tasche del pantalone, James si lasciò qualche minuto per ammirare la facciata esterna dell’edificio. Quante menzogne e bugie circolavano tra quei corridoi. Ma tra quei corridoi, forse, in quel momento stava passeggiando anche Camille… Dio, da quanto tempo non vedeva la sua amica. Sarebbe potuto entrare e cercarla, ma spiegare tutto ciò che era accaduto sarebbe stato complicato ed imbarazzante. Un sospiro, seguito da una smorfia di indecisione ed un gesto della testa che esprimeva dissenso per tutta quella situazione. Di li a pochi passi una panchina, quella sarebbe stata la sua meta. James si lasciò cadere sul ferro battuto e sospirando ancora, riprese ad osservare i passanti.



OFF// Per precisione, il punto temporale è antecedente alla mia quest in atto.
 
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view post Posted on 16/10/2019, 03:22
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Mìreen aveva appena "finito" la sua giornata di lavoro prima del solito, anche se il termine finito non era proprio corretto, visto che aveva un enorme cartella di documenti da riguardare prima del prossimo caso che le era stato affidato.
Le avevano permesso di "portare il lavoro a casa", così avrebbe potuto studiarseli con più attenzione visto che le ore in ufficio non le sarebbero certo bastate per farlo, ma dover occupare anche il tempo libero non la esaltava molto.
La testa le pulsava a forza di concentrarsi su quei maledetti trattati, la schiena poi era tutta incriccata con lo stare perennemente china.
Basta, se doveva passarsi tutto il weekend su dei fogli, almeno quel fine pomeriggio se lo sarebbe goduto da tutt'altra parte che chiusa in casa.
Appena uscita dal Ministero, fece un bel respiro.
L'aria era l'opposto che pulita, trattandosi di Londra, quindi della città più inquinata del Regno Unito, ma sicuramente era meglio dello stare sottoterra tutto il giorno, con solo la sua finestra incantata a mostrarle un esterno "fittizio".
Un soffio di aria fredda la fece rabbrividire, era vestita fin troppo leggera per quel improvviso abbassamento delle temperature, tanto che le ricordò che ormai era autunno inoltrato, già le mancava il caldo dell'estate, ma anche i colori di quella stagione avevano il loro fascino...
Spesso si perdeva a contemplare quelle infinite sfumature di colori caldi, dal giallo al rosso scarlatto, passando dal marrone e per alcuni alberi era già arrivato il momento del nero letargo, per poi risvegliarsi col verde della Primavera.
Fece qualche passo col volto che guardava in alto, verso le chiome degli alberi poco distanti dall'ingresso nascosto del Ministero, alcune erano quasi spoglie, ma erano quelle che avevano cambiato completamente di colore ad attirare la sua attenzione.
Forse era così attirata dai colori caldi perchè lei era come sua madre: un trionfo di colori freddi.
Ogni elemento del suo viso era freddo come l'Inverno: partendo dalla pelle chiara, le labbra rosee piene, gli occhi erano di un azzurro intenso, così chiari che creavano contrasto coi capelli di un nero scuro come la notte... Anche se al momento erano colorati di varie sfumature di blu, ricordavano un mare sempre più profondo, ma ugualmente dei toni freddi, come l'acqua più pura dei mari dei ghiacciai.
Eppure suo padre le aveva sempre detto che c'era qualcosa di caldo in lei, ma non si trattava di colori, ma del suo sorriso, capace di sciogliere il cuore più freddo, e della sua energia, la forza vitale che le scorreva dentro come l'acqua di un fiume in piena.
Se fuori era l'Inverno, dentro era pura Estate, bruciava come i fuochi che accendevano per Litha per benedire i raccolti, eterno e pericoloso, passione e sentimenti a volte mal celati; per non parlare dei temporali estivi, così forti e improvvisi da sconvolgere e trascinarsi dietro chiunque abbia la sfortuna (o fortuna) di finirci in mezzo.

Si perse a guardare le foglie multicolori, allentando senza volerlo la presa sui fogli che teneva in mano e che aveva tirato fuori dal fascicolo poco prima per leggersi mentre tornava a casa a piedi, tanto erano ricerche da lei svolte, niente di "riservato", ma una folata di vento più forte della precedente aveva altri piani per lei.
Alcuni fogli le sfuggirono di mano e volarono per alcuni metri verso una panchina in ferro battuto poco distante, la superarono per poi adagiarsi dietro ad essa.
Mìreen subito scattò a recuperarli, prima che il vento potesse tornare per farli di nuovo volare via chissà dove, e sicuro non aveva voglia di dar spettacolo rincorrendo una ricerca, che sicuro non doveva finire sotto lo sguardo dei babbani.
Arrivò in tempo, li afferrò, e con un lungo sospiro si alzò solo per abbandonarsi subito dopo sulla panchina alle sue spalle... Troppo tardi si accorse che era già occupata.
Un ragazzo sedeva a solo una spanna di distanza da dove si era buttata a sedere senza prestare attenzione su dove si appoggiasse; per sua fortuna non doveva pesare molto con tutto quello che aveva perso da quando si era trasferita lì a Londra, almeno non lo avrebbe schiacciato, giusto la botta della "caduta".
Il giovane aveva palesemente visto gli appunti che si era trascritta in ufficio, con tanto di rappresentazioni da lei stessa disegnate di alcune creature magiche esistenti solo nel suo mondo.


[Oh cavolo, e ora come faccio?? E se è un babbano?
Pensa Mìreen, pensa!]


<< Chiedo scusa per il disturbo, il vento ha fatto volare via i fogli che stavo leggendo su...ehm, un mito nordico!
E scusa anche per essermi seduta così di colpo, con ben poca grazia, senza chiedere il permesso, non mi ero accorta fosse già occupata...>>


Aveva cercato di simulare una voce tranquilla e sicura della propria cavolata, con così poco tempo per pensare, le era sembrata una scusa più che plausibile per spiegare quelle due creature, in fondo potevano vagamente assomigliare ad alcune che aveva visto in dei vecchi libri di sua nonna proprio su miti e leggende nordiche.
Aveva funzionato o non se l'era bevuta? Era meglio battere in ritirata prima che avesse iniziato a far domande a cui lei non poteva certo rispondergli per il decreto di riservatezza dei maghi.


<< Ehm, me ne vado subito, così non rischio di darle ulteriore fastidio.
Buona giornata...>>


Era un peccato dover lasciare quella comoda panchina immersa tra i colori dell'Autunno, ma infondo lo aveva disturbato già abbastanza e se era babbano, benchè giovane e carino, non poteva correre rischi, così si strinse nella sua giacca nera e fece per alzarsi.

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view post Posted on 17/10/2019, 00:22
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Grifondoro VI anno

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L’ autunno faceva sentire la sua presenza, quasi con cadenza precisa liberava folate di vento freddo sulla capitale. James si trovava abbastanza a suo agio con quelle temperature, non aveva la nomina di un tipo freddoloso, oltre ciò, negli ultimi mesi aveva perso la sensibilità verso molte cose, il freddo, il caldo il contatto umano. Ma nonostante ciò, James da sempre era affascinato dal comportamento delle persone, o meglio era affascinato dallo studio di esso. Per lui era rasserenante passare del tempo ad osservare perfetti sconosciuti e cercare di capire i loro stati d’ animo e i loro pensieri. Era anche abbastanza bravo fin da ragazzino e questo lo portò ad approfondire gli studi di lettura della mente altrui. Era comodamente seduto su quella panchina e guardava alla sua destra. Ad un certo punto spuntò una ragazza i cui colori erano di certo poco comuni. Il blu dei suoi capelli spiccava in mezzo a tanto grigiore che la circondava, anche il paesaggio non le permetteva di mimetizzarsi bene date le varie sfumature di marrone, giallo ed arancione delle foglie che senza via di scampo cadevano esamine dai rami di quel viale. James aguzzò ancor di più la vista, vestiti poco coerenti con il clima, questo poteva significare che fino a poco prima era stata al chiuso, portamento elegante e un malloppo di fogli tra le braccia. Studiosa o lavoratrice? Inoltre il suo viso era puntato verso l’ alto senza badare a dove metteva i piedi. Distratta sicuramente da quel’ atmosfera suggestiva, ma fu proprio l’ennesimo soffio di vento a portarle via dalle mani un paio di fogli che andarono a finire vicino al piede di ferro battuto della panchina, non quello dal lato dove sedeva lui. James, ci diede uno sguardo veloce, su di essi erano raffigurate delle creature magiche nordiche. Quasi in preda al panico la ragazza, si precipitò nel recupero, non badando a chi superava come un velocista e neanche a lui. Infatti in extremis riuscì a raccoglierli, prima che questi potessero scappare ancor più lontano, gettandosi come un cercatore sul boccino a peso morto sulla panchina dove era seduto. Un piccolo sorriso gli scappò. Una caduta della giovane avrebbe dato il via ad una grassa risata. Non ci poteva far nulla, non era cattivo, ma vedere la gente cadere, per lui era una delle massime punte di comicità. Certo non per chi cadeva.
La giovane si ricompose e solo allora si accorse della presenza di James a qualche centimetro da lei. Presa alla sprovvista e probabilmente anche dal imbarazzo cominciò a scusarsi e a blaterare qualcosa riguardo ad uno studio di miti nordici.. James non era di certo l’ ultimo arrivato, dopo tanti anni immerso nel mondo magico aveva sviluppato un sesto senso nel riconoscere le bugie. Poi l’ idea di una giovane donna dai colori accesi che portava con se degli schizzi di creature magiche, vicino alle entrate del ministero era poco plausibile. Se questo non bastava, il dare immediatamente spiegazioni riguardo a qualcosa di completamente indifferente per uno sconosciuto lo portarono a credere che la ragazza appartenesse al suo stesso mondo. Quella scusa al quanto ridicola catapultò James nel Mood che ormai aveva assunto da qualche mese a quella parte. Aveva passato tanto tempo a proteggere la sua identità e quella degli altri che le mancanze di attenzione verso certe cose lo infastidivano al quanto.
-Sei pessima nel dire le bugie.-
Disse schietto, fissandola negli occhi e poi squadrandola dalla testa ai piedi per poi tornare a fissare i palazzi circostanti, quasi come per congedarla. Senza motivo, era stato scortese. Forse aveva peccato di sicurezza ma non si poteva non ammettere che fosse una ragazza davvero attraente che non aveva fatto nulla di male..

 
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view post Posted on 23/10/2019, 02:26
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Si stava ancora alzando quando lo sentì pronunciare quella frase: "Sei pessima nel dire le bugie."
Una frase tanto semplice che nascondeva un significati più complesso di quello che sembrava.
Si fermò di colpo.
Mentre si girava lentamente nella sua direzione, la mente era già corsa nell'analizzare quella frase tanto strana detta da uno sconosciuto all'apparenza "normale".
Perchè una simile affermazione se quei disegni potevano esser veramente spacciati per creature mitologiche per un babbano?
Per sapere che stava mentendo, non poteva che essere solo e soltanto un altro mago come lei quello seduto sulla panchina che aveva visto i disegni dei suoi fogli e aveva riconosciuto le creature magiche e non nordiche come da lei spacciate.
Un sorriso divertito le sfuggì, incapace di trovare il comico nella scenetta appena successa.


<< E così sarei una pessima bugiarda, eh?>>

Si risedette sulla panchina affianco a lui, sta volta rispettando il suo spazio vitale e accavallando le gambe, appoggiò la schiena al duro ferro.
Infilò la cartellina dei documenti nella propria tracolla, che appoggiò a terra, vicino alla gamba rilassata, ma lasciò fuori i tre fogli con le creature abbozzate a matita.
Li prese e se li appoggiò sulle gambe in modo da vederli bene, ci diede un'occhiata pensierosa, poi guardò il ragazzo tanto simpatico da darle della pessima bugiarda... o era più un complimento?.
Era carino, sicuramente più giovane di lei, ma con quella leggera barba non sapeva dire di quanto fosse il distacco tra loro e non era del tutto sicura di volerlo sapere.
Soprattutto gli occhi l'affascinarono, erano di un azzurro cielo, le ricordarono i suoi anche se forse quelli della ragazza erano più chiari.
Se lei portava addosso i colori dell'Inverno, lui era una fresca Estate, con quei capelli biondo cenere in perfetta sintonia col resto dei colori del viso.
Osservò di nuovo le proprie bozze, non erano certo i suoi disegni migliori ma un minimo era riuscita a ricopiare le creature rappresentate nei libri da lei consultati.


<< Infondo possono assomigliare a creature mitologiche... E lì per lì ho pensato alle nordiche perchè sono quelle che più mi affascinano insieme a quelle raccontate nelle leggende del mio Paese.>>

acromantula-bozza
ippogrifo-bozza
marinide-bozza


Immagini Ingrandite: 1 - 2 - 3


Lo aveva detto più a se stessa che a lui, rigirandosi i fogli, guardando con attenzione prima uno poi l'altro poi l'altro ancora.
Alla fine si girò col busto verso di lui e, afferrando tutti i fogli con entrambe le mani, cercò di tenerli sollevati, ben girati verso il ragazzo in modo che li vedesse.


<< Bhraitheann muid, cad a bheith invented a dhlisteanú na trí créatúir draíochta? - attese un attimo, poi aggiunse - Traduzione: Sentiamo, cosa ti saresti inventato TE per giustificare queste tre creature magiche? >>

Chissà se aveva riconosciuto con quale lingua gli aveva parlato...
Non era così scontato perchè il gaelico-irlandese non era parlato da tutti, l'inglese si era diffuso parecchio e chiunque sapeva parlarlo, ma non era detto per la lingua madre, spesso "sporcata" con parole modernizzate derivate da una mescolanza delle due lingue.
Attese che le rispondesse, un'espressione di sfida sul volto della ragazza, che vedeva in quell'incontro alquanto strambo, la possibilità di una fuga dallo studio di quelle scartoffie e soprattutto la conoscenza di un "individuo" fin da subito interessante.


<< Ah, e comunque mi chiamo Mìreen Fiachran.
Piacere di conoscerti, Signor "Senza peli sulla lingua">>


Avrebbe allungato la mano per una stretta di presentazione, se non fosse stata occupata a tenergli sospesi i disegni davanti alla faccia.
Così si limitò a sorridergli, divertita da quella "sfida" su chi saprebbe mentire meglio tra i due ad un possibile babbano che per sbaglio vede tre creature magiche del loro mondo.

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view post Posted on 6/11/2019, 00:26
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Grifondoro VI anno

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Forse l’ aveva presa un po' male. Effettivamente non poteva affermare di essere stato cortese. Ma un po' era anche colpa sua. Una nuova brezza accarezzò le sagome dei due, lui aveva distolto lo sguardo dalla ragazza, dopo averla “cazziata”, lei si era incaponita dopo aver incassato la sua sentenza. Ma tutto ciò aveva solo dato fondo alle sue precertezze. E così in un attimo, forse anche presa dalla voglia di rivincita si sbottonò. Altro errore… Prima un mezzo sorriso, poi un paio di scossoni al capo per palesare il suo disappunto ed infine un profondo respiro. Tornò a guardare la giovane, il cui volto era per gran parte nascosto da quei disegni. Ed è proprio da dietro quei disegni che la giovane, dopo aver farfugliato qualcosa in una lingua a lui sconosciuta, decise di presentarsi.
-Vediamo da dove cominciare..-
Ancora un respiro profondo.
-Numero uno, un perfetto sconosciuto, specialmente se babbano di quei disegni se ne sarebbe fregato, la maggior parte neanche conosce le creature mitologiche.
Numero due, nel remoto caso fossi stato un Babbano perspicace e ficcanaso, sarebbe bastata una sola obiezione a farti ammettere che quei disegni sono tutto, fuorché immaginazione.-

Il suo tono, per qualsiasi interlocutore avrebbe dato il sentore di scocciato o arrabbiato. Ma in realtà James non aveva nulla contro quella giovane, il suo cinismo aveva preso il sopravvento sul suo animo solitamente gentile. E sinceramente non li piaceva molto, ma, ormai ci aveva fatto praticamente l’ abitudine. Volle vedere il lato positivo in quel piccolo disguido, magari sarebbe riuscito a farle capire che in alcuni casi, il silenzio e la miglior strategia e che alle volte, il primo a parlare perde. In segno di armi stia, decise di allungare la mano che finì praticamente sotto i fogli tesi in sua direzione, tenendo poggiato il gomito sinistro sulla panca. Ricambiare la presentazione poteva essere il principio di un velato “scusa”.
-Comunque sono James, James Potter-
Da tempo non si presentava a qualcuno, il suo nome risuonava nelle orecchie quasi come sconosciuto.
Se il suo volto si fosse potuto spaccare in due, da una parte si sarebbe vista la parte tranquilla e gentile di quel ragazzo, dall’ altra il cinismo e il disappunto, figli di un periodo nero della sua vita. Chissà da fuori chi lo guardava, cosa poteva percepire.

 
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view post Posted on 11/11/2019, 15:05
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Doveva ammettere che il ragazzo aveva ragione.
I babbani erano una "razza" abbastanza riservata e quasi menefreghista, nessuno avrebbe avuto il coraggio di chiederle cosa fossero i disegni appena visti, forse solo i bambini la cui curiosità e audacia non era ancora smorzata dalla crescita.
Ascoltò l'elenco con sincero interesse, ma dovette dissentire sul punto due...


<< E quale sarebbe stata questa obiezione che avrebbe fatto crollare tutta la mia tecnica effettivamente poco efficacie?>>

Glielo chiese sempre sorridendo. Il suo modo di fare quasi scontroso non stavano smorzando l'interesse di quella conversazione, anzi quasi la intrigava essendo un modo di atteggiarsi che non era assolutamente nel suo carattere.
Quando le allungò la mano da sotto i fogli per presentarsi, decise di appoggiarli nello spazio lasciato tra loro due ricambiando la stretta:

<< Mìreen Fiachran, piacere di conoscerti.
Lavoro al Ministero, e finalmente posso godermi il resto della giornata fuori da quelle mura sotterranee... Te invece? Che fai nella vita?>>


Ridacchiò, lo stava palesemente prendendo in giro.
Una ventata fredda fece ballare delle foglie di mille sfumature d'autunno davanti a loro.
Mìreen restò affascinata da quello spettacolo, ogni "gioco" della Natura, che fosse quel semplice muovere le foglie cadute a terra o le onde che s'infrangono contro uno scoglio, la lasciavano ipnotizzata.


<< Io adoro ammirare le mutazioni delle stagioni...
L'Inverno con la sua bianca neve e le nuvole di ogni sfumatura di grigio, la Primavera immersa in una miriade di colori, l'Estate col sole splendente e il cielo azzurro
[come i miei occhi]- raccolse una foglia vicino ai suoi piedi, portata poco prima dal vento, aveva colorazioni che andavano dal rosso intenso al giallo pallido - ...e l'Autunno coi suoi colori caldi.>>

Sollevò quella piccola tavolozza e la porse a James.

<< La gente cerca la solitudine quando ha bisogno di pesare, di riflettere... o sta aspettando delle risposte. Te, James perchè sei qui tutto solo su questa panchina?
Aspettavi vittime indifese per colpirle col tuo cinismo, o c'è una motivazione più "seria"?>>


Non sapeva perchè, ma gli sembrava un ragazzo... tormentato...
Non aveva il volto di chi ammirava semplicemente il paesaggio o pensava all'ultima commissione da fare prima di uscire con gli amici.


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Edited by LadyShamy - 20/11/2019, 00:15
 
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view post Posted on 19/11/2019, 23:47
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Grifondoro VI anno

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James diede tempo alla sua nuova “amica” di controbattere. E le nozioni che scaturirono dalla sua risposta bastarono a confermare i suoi stereotipi sul ministero e sul grado generale di inefficienza. Dopo aver accordato la sua stretta di mano, James tornò a fissare il vuoto davanti a lui, una piccola smorfia tra il divertito e lo stupito comparve sul suo volto. Probabilmente quella ragazza era alle prime armi. Volle dare un ultimo colpo di grazia prima di chiudere i conti.
-Vedi, dopo aver affermato che sei una pessima bugiarda, hai svuotato il sacco riguardo quelle creature. Io potevo essere un mago certo, oppure un mezzo pazzo o ancora un babbano dalle idee molto aperte.-
Arricciò un po' le labbra e facendo spallucce continuò.
-E' stato solo un caso che io fossi realmente un mago. Ma non ti preoccupare, la maggior parte dei tuoi colleghi sarebbe in grado di commettere certi errori... Non so se ti può rincuorare.-
Nuovamente, era stato forse un po' sgarbato. Certo erano degli argomenti abbastanza delicati per lui, da sempre non nutriva grande fiducia nel ministero, nonostante la sua amica Camille a capo di esso.
Quel cinismo però fù spazzato via per un attimo da quella descrizione delle stagioni, James ne fu quasi catturato. Mìreen pronunciò ogni singola parola con una dolcezza incredibile e con un' armonia fuori dal comune. Quel ragionamento lasciò intendere quanto quella ragazza fosse legata alla natura e alla bellezza e quanto il suo animo potesse essere delicato. Raramente aveva sentito parlare di qualcosa con tanto amore. Interessante..
James accolse tra le dita, quella foglia raccolta dal terreno, effettivamente aveva dei colori stupendi e pensare che era tra le cose più vicine alla morte in quel piccolo sipario, eppure talmente viva di colori. Le parole che seguirono, ancorarono James alla realtà, riportato indietro da quel piccolo momento idilliaco. Affondò il suo sguardo negli occhi di Mìreen, mentre lei articolava le sue ipotesi e domandava al giovane cosa ci facesse tutto solo. La solitudine era stata una costante nei suoi ultimi mesi, per non parlare di anni. Dopo la scomparsa di suo cugino Charlie, si era dato disperso, abbandonando affetti e amicizie. Quelle poche che aveva. Non aveva voglia di rispondere in quel momento, non si sentiva pronto a parlare di tutto ciò che li era capitato e poi l' aveva appena conosciuta.
-Esattamente in quale reparto del ministero lavori?-
Domandò al fine di smorzare la malinconia e di cambiare argomento.

 
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view post Posted on 8/12/2019, 18:43
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Se fosse stata sua madre, probabilmente si sarebbe già stancata del suo atteggiamento sgarbato e cinico, ma lei era diversa: più paziente e forse un poco masochista, tanto da esser quasi divertita.
Ascoltò la sua supposizione sulla possibilità che fosse un mezzo pazzo o un babbano dalla mente aperta, per poi continuare dicendo che la maggior parte dei suoi colleghi avrebbero commesso il suo stesso errore.
Sorridendo Mìreen si appoggiò allo schienale della panchina e allungò le braccia stiracchiandosi come una gatta appena svegliatasi da un lungo riposino, per poi tornare rilassata, le mani abbandonate sul ventre e il torso girato verso di lui.


<< Ipotizzo tu non abbia una gran considerazione dei dipendenti ministeriali.
Hai avuto precedenti esperienze negative con alcuni miei colleghi che ti hanno portato a pensare che siamo tutti pessimi bugiardi, incapaci di giustificare a dei babbani dei disegni con animali magici spacciabili per creature mitologiche?>>


Non le sfuggì il fatto che non aveva risposto alla sua domanda del perchè fosse da solo ad "ammirare il paesaggio" neanche poi così "meraviglioso" visto che era su una panchina poco distante dall'ingresso del Ministero.
Non volle insistere. Infondo non si conoscevano, e se non aveva detto niente, anzi aveva proprio evitato la sua domanda, doveva essere qualcosa di serio e lei non era nessuno per continuare ad "indagare" benchè la curiosità ora alimentata da un nuovo aspetto misterioso del ragazzo.


<< Sono nella Polizia Antimago.
Forse in futuro rifarò domanda per esser spostata agli Auror... il primo colloquio col Signor Wild non è andato a buon fine e ha preferito farmi fare prima un po' di esperienza in questo dipartimento.


Si fermò un attimo pensierosa, per poi aggiungere:

Confesso che non mi dispiacerebbe anche intraprendere la strada dell'insegnamento.
Istruire le giovani menti con le mie conoscenze, cercando di far loro amare la materia com'è successo a me quando avevo la loro età... A scuola poi ero parecchio brava, ho ottenuto il massimo dei voti in un po' di M.A.G.O. e sarebbe bello tornare ad Hogwarts per un motivo diverso dall'invito di mio fratello o della mia amica per la festa di fine anno.>>


Per un breve attimo s'immaginò nella veste di una professoressa.
Chissà quale materia sarebbe stata più adatta a lei... Incantesimi? Trasfigurazione? La sua materia preferita da alunna era Difesa contro le Arti Oscure, ma probabilmente era ancora occupata. Chissà da chi...
Ultimamente era abbastanza incasinata la sua vita, soprattutto la situazione affettiva, della mentale meglio che neanche ci pensava, sentire la voce e incontrare durante il sonno Muìryn, non le faceva pensare certo di aver ancora tutta la sanità mentale al suo posto.
Per adesso l'aspetto lavorativo preferiva lasciarlo stare, almeno una cosa "normale" in quella giostra di eventi ed emozioni continua e contrastanti da cui non riusciva a scendere.


<< Te invece cosa fai? Mi sembri abbastanza giovane da esser ancora a scuola, ma potrei sbagliarmi...
Sappi che non sono così vecchia da non poter più esultare per i miei amati Grifondoro quando vincono la Coppa delle Case o una partita di Quidditch quando me lo scrive mio fratello.>>


Il ragazzo che aveva davanti, col caratterino che aveva mostrato, poteva essere un Corvonero, oppure un Serpeverde... sicuro non un Tassorosso.
Era così curiosa di saperlo che, se non glielo avesse detto lui, cogliendo il fatto che gli aveva appena detto la sua ex-casata, glielo avrebbe chiesto lei stessa direttamente.


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view post Posted on 2/4/2020, 22:48
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I minuti trascorrevano e ciò che sembrava un fortuito e brevissimo incontro/scontro tra due perfetti sconosciuti cominciava a prendere un'altra piega. Era ormai così tanto tempo che James non aveva una discussione con un altro essere umano che non poteva negare a se stesso di sentirsi un po' scomodo. Ma la verità del nostro animo, sepolta da fatti e accaduti è sempre pronta a riaffiorare, se si toccano le corde giuste. Così seguì l' esempio di Mìreen e anche lui si posizionò in una seduta sicuramente più comoda e scomposta della precedente. Sorrise sinceramente nel sentire le ipotesi di Mìreen sul suo pensiero nei confronti del ministero. Su questo ci aveva azzeccato. Ma si stava sforzando per riprendere ad essere gentile ed educato e toccare, in quel momento l' argomento poteva riportarlo ad essere il James degli ultimi mesi.
-Sono più dell' idea che chi fa da sé fa per tre!-
Tagliò corto e divertito.
La giovane era un fiume in piena, le piaceva parlare probabilmente. E James stette ben attento a non interromperla e ad annuire di tanto in tanto. Era stata una Grifondoro. Proprio come lui. Che splendida coincidenza. Un tempo amava la sua casata, per i corridoi della scuola veniva identificato come il Grifondoro perfetto. Nel pieno della sua giovinezza si era dato un gran da fare per la sua casata.
-Io sono stato un Grifondoro e ti ringrazio per il complimento implicito sulla mia “giovinezza” forse frutto di gentilezza ma non sono più in età scolastica. Ho ventiquattro anni!-
Racchiuse così le risposte a tutti gli argomenti toccati. Ma ora voleva fare lui una domanda.
-Quando dici che il colloquio non è andato a buon fine, cosa intendi?-
Per quanto disprezzasse il livello medio di preparazione degli auror del ministero, James aveva sempre avuto un debole per quella professione sin da quando era un pargoletto. Poi crescendo, ne aveva perso interesse o per meglio dire capì che poteva farlo a modo suo. L'aria incominciava a farsi pungente sul suo viso, l' autunno stava preparando il terreno ad un gelido inverno.

 
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view post Posted on 6/4/2020, 01:37
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Lo ascoltò interessata.
In parte era d'accordo sulla cosa "Chi fa da sè, fa per tre" ma non completamente, infondo se era entrata tra gli Antimago, e a suo tempo aveva fatto richiesta per gli Auror, era perchè ancora credeva nella capacità del Ministero di portare la giustizia.
Chissà cosa lo aveva spinto ad avere quella mancanza di fiducia nell'ordinamento di sicurezza magico.
Alla fine ci aveva preso: c'era un passato in quel ragazzo e che avrebbe tanto voluto sapere, ma mostrarsi troppo curiosi/ficcanaso, soprattutto ad un primo incontro, non era l'approccio migliore.
Ma sua attenzione venne completamente distolta dal mistero che sembrava nascondere James, quando le disse che faceva parte non solo della sua stessa casata, ma che aveva 24 anni, non era uno studente!
Scattò dritta con la schiena, un enorme sorriso le illuminò il volto visibilmente rallegrata da quella informazione.

<< Oddio non ci credo! Anche te eri un Grifondoro?! E per di più sei di solo un anno in meno di me! Significa che quando ero ad Hogwarts c'eri anche te!
Ahhh sono così felice di conoscere altri miei concasati del mio stesso periodo scolastico!
Fin'ora ne avevo rincontrato solo uno, ma principalmente di altre casate, soprattutto Serpeverde.>>


Mise da parte i disegni e si spostò sulla panchina in modo da esser girata verso di lui.

<< E ora cosa fai? Già trovato lavoro o stai ancora cercando? Cos'hai fatto finita la scuola di magia?
Io sono stata a casa della mia famiglia in Irlanda, ho aiutato a casa e...
- si fermò di colpo, abbassò lo sguardo, la voce divenuta triste - ...con la morte di daidí avevo bisogno di "una pausa" diciamo.>>

Non voleva che il discorso diventate triste e noioso, così scrollò la testa per scacciare i pensieri tristi.
Una cascata di capelli lunghi e blu ondeggiò leggera seguendo i movimenti della testa, coprendole il volto.
Con un movimento lento e distratto, la ragazza rimise il ciuffo che le era scivolato davanti gli occhi dietro l'orecchio destro, per poi rialzare gli occhi azzurri tornando a guardare quelli di lui... e solo in quel momento si rese conto che, erano simili ai suoi.
Certo la colorazione azzurra non era perfettamente uguale, infondo gli occhi di ogni persona erano unici, per di più i suoi ultimamente avevano iniziato, in certi momenti, a mostrare riflessi di un violetto insolito, ma ora che lo guardava veramente, vi vedeva il cielo come nei propri.
Ma non vi era solo quello, anche un sentimento nascosto, qualcosa che il ragazzo cercava di segregare all'interno del proprio cuore, infondo gli occhi erano lo specchio dell'anima no?
E quella del ragazzo davanti a lei non sembrava "in pace"...
La sua bocca si dischiuse con l'intento di dire qualcosa, fargli una domanda che avrebbe forse abbattuto il muro di privacy e riservatezza che al momento vi era tra i due giovani ex-concasati ora sconosciuti, ma si fermò prima che le parole le scappassero.
Temeva sarebbe scappato se avesse fatto un'altra domanda "personale" come quando gli aveva chiesto il perchè per cui era lì seduto da solo.
La sua richiesta di chiarimento su cosa fosse successo al colloquio per "respingere" la richiesta di assunzione tra gli Auror non era certo un argomento allegro, ma era pur sempre un cambio, che poteva distrarla da quella piccola ombra scura che le sembrava di vedere nello sguardo di James.

<< Diciamo che alla fine del mio colloquio, il Signor Rheagar ha ritenuto che fossi ancora troppo inesperta per entrare negli Auror. In parole povere avevo ancora "l'ingenuità" di chi non aveva ancora la consapevolezza degli orrori che ci sono al di fuori delle sicure mura domestiche... per così dire... - era un po' ironica la sua frase, se si considerava che il padre era stato ucciso proprio dentro casa sua - E mi ha assegnata agli Antimaghi per far esperienza.>>

Attese un attimo prima di continuare, la mente tornata a quel giorno passato, ormai erano trascorsi 2 anni, periodo in cui ne aveva viste di cose e chissà quante altre l'aspettavano in futuro...

<< Mi fece una domanda che mai mi sarei aspettata... Sia perchè non credevo mi ponesse davanti una situazione tanto personale, sia perchè così surreale che era difficile immaginarsela.
Mi chiese cos'avrei fatto se avessi scoperto che mia madre, una delle persone a cui sono più legata, far uso di magia oscura.
E io gli risposi che era una cosa impossibile potesse succedere e che ugualmente non l'avrei mai denunciata col rischio che finisse ad Azkaban>>


Ancora adesso le sembrava una possibilità così remota da continuare ad esser impossibile da immaginarsela, eppure se adesso Rheagar glielo richiedesse, la sua risposta sarebbe stata diversa.
Non perchè non credesse più nella madre e nel suo perseguire il bene, ma lei stessa ultimamente sentiva un oscuro richiamo verso quelle arti proibite.
Lei, che aveva sempre seguito il bene, le orme del padre, sostenendo l'importanza di giustizia e protezione verso gli innocenti, ultimamente sentiva una macchia nel proprio cuore.
Da quando Muìryn si era risvegliata dentro di lei, nella sua testa, a volte la sentiva sussurrarle nelle orecchie, di cedere ad una qualche tentazione, o alla rabbia, a gesti che prima non le erano mai passati per la testa, come quella di cercare da sola l'assassino del padre e invece di consegnarlo come aveva sempre voluto, vendicarsi uccidendolo a sangue freddo, come aveva fatto lui con l'amato genitore.
Si morse il labbro inferiore, aveva di nuovo distorto lo sguardo dal viso di lui, forse temeva di vederci compassione e derisione per quella sua risposta tanto ingenua.

<< Con la mia risposta, non solo non ho mostrato di mantenere una posizione imparzialità nei confronti di chi infrange la legge che sia anche un familiare, ma gli ho detto che non avrei adempiuto al mio dovere di consegnare alla giustizia una persona che ha infranto la legge. - alzò gli occhi verso il cielo, appoggiando la schiena al sostegno in ferro battuto e guardò il cielo coperto da nuvole grigie, ben poco promettenti. - Che scema, vero?>>

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view post Posted on 6/4/2020, 20:50
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Grifondoro VI anno

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Proprio come un farmaco in un paziente, quella chiacchierata si stava facendo strada nel corpo di James e stava facendo effetto, stava curando la solitudine e l'alieniazione degli ultimi mesi. Nonostante al inizio fosse un po restiò nel parlare, ormai si stava abituando e li stava anche piacendo. Era chiaro come il sole che Mìren fosse una ragazza a cui piace interloquire.
Era sicuramente convinta che James avesse eseguito il classico percorso accademico ad Hogwarts, G.U.F.O e poi M.A.G.O e poi un bel lavoro. Infondo erano stati al castello praticamente nello stesso periodo anche se proprio non riusciva a ricordasela, probabilmente perchè quando il giovane James stava varcando la soglia di Hogwarts per la prima volta lei era già al secondo anno. Forse aveva visto Charlie in sala comune. Ma il destino aveva riservato cose diversi al grifondoro.
-Non ho mai concluso li studi, ho lasciato la scuola al sesto anno per... Vicende familiari.-
James non potette fare a meno di notare la tristezza negli occhi della giovane mentre parlava del suo tempo passato a casa dei genitori e della morte del padre. James conosceva un po' di Irlandese, giusto qualche termine nulla di che.
La parte di discorso sul colloquio con mister Rheagar era interessante, non sentiva Rheagar da parecchio tempo, ma lo conosceva bene e se aveva “bocciato” quella ragazza, c'erano sicuramente degli ottimi motivi.
-Beh...-
Disse di petto.
-Effettivamente...-
Non voleva infierire, quindi avrebbe cercato di essere educato, proprio come un tempo.
-Diciamo che è sicuramente una visione molto ristretta rispetto quella che è la realtà. Certo ognuno di noi a un numero “X” di persone su cui mettere la bacchetta sul fuoco. Più c'è ne sono, più devi prenderti la responsabilità di essere vulnerabile.-
Nulla di più vero e nulla di più triste.
-Ma come avrai certamente capito, il fatto che tu non si un auror non significa che sei scema!-
Ammiccò.
-Ma se Rheagar ti ha rimandato è perché realmente non eri pronta, capita alle volte.-
I minuti scorrevano con tranquillità ma a buona velocità, segno di valore di quella conversazione per quanto ancora superficiale. Lui era li da diverso tempo, aveva visto sfilare diverse persone davanti a suoi occhi, il fatto che Mìren fosse incappata in lui lo faceva pensare. Probabilmente se avesse dedicato più tempo ad uscire di casa e meno ad autocommiserarsi al castello avrebbe potuto fare qualche incontro in più.
-Quindi eri diretta a casa?-
Domandò mentre una nuova folata, di un entità ancor maggiore rispetto la precedente scompigliava le poche foglie rimaste agganciate ai rami, facendole planare verso il suolo. Il tempo peggiorava.

 
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view post Posted on 19/4/2020, 20:54
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Non riuscì a trattenere un'espressione dispiaciuta quando le disse che aveva dovuto lasciare la scuola per motivi familiari.

<< Mi dispiace... confesso che quando è morto mio padre ero all'ultimo anno e ho rischiato di lasciare anch'io la scuola perchè troppo addolorata. Buttarmi nello studio fu per me non solo un modo per distrarmi, ma anche una scusa per evitare la commiserazione dei miei compagni di scuola. certo c'era chi erano sempre stati amici che erano veramente dispiaciuti per me, ma mi dava fastidio l'attenzione di chi non mi aveva mai rivolto la parola e di colpo diventava tanto accondiscendente e improvvisamente si accorgeva della tua esistenza solo perchè eri la ragazza il cui padre era morto ucciso da un Mangiamorte con tanto di casa incendiata e arrivata ad un passo dalla morte.>>

Ok, aveva parlato troppo.
Forse si era sbilanciata troppo nel raccontargli quegli elementi tanto importanti e personali su quello che le era successo la notte della morte del padre.
Eppure quando lo sguardo le cadde di nuovo sul viso dell'uomo che aveva davanti non ne fu pentita...
Aveva avuto problemi familiari così grossi da dover abbandonare Hogwarts, che si trattasse anche per lui di una dolorosa perdita? Doveva resistere dal chiedergli altro, continuava a non esser affari suoi, come non lo era il motivo per cui era lì solo sulla panchina.
Quella sensazione di tristezza e rassegnazione provata prima non era poi così sbagliata.

<< Comunque complimenti, a parte per la leggera barbetta non avrei mai detto che hai solo un anno in meno di me! Anche perchè più incontro studenti di Hogwarts della nuova generazione, più mi chiedo se ci mettono del testosterone in quello che mangiano, non sembrano assolutamente studenti e mio fratello ne è la prova!>>

Aveva cercato di alleggerire la tensione e l'atmosfera negativa che piano piano si era creata nel raccontare quelle vicende passate ben poco allegre e che aveva segnato inevitabilmente le loro successive scelte, come l'abbandono degli studi del ragazzo seduto al suo fianco.

<< Allora James, cos'hai fatto nel periodo dopo la fine del tuo "percorso didattico"? Viaggiato? Scoperto il mondo in sella alla tua scopa volante? Aiutato a casa come me?
Effettivamente non ti ho chiesto neanche che lavoro fai, dando per scontato fossi ancora uno studente...
- sorrise incoraggiante, speranzosa che avesse ancora voglia di chiacchierare - Tecnicamente non stavo tornando a casa... Davanti al condominio dove vivo c'è un enorme parco, probabilmente mi sarei fermata lì per studiare i miei appunti e il caso che mi è stato appena affidato.>>

Si mordicchiò il labbro inferiore come quando era nervosa, lo sguardo basso, e rigirandosi l'orlo della gonna aggiunse, un poco impacciata e imbarazzata:

<< Quindi, se non ti sto disturbando e non hai altro da fare, mi farebbe tanto piacere continua a conversare con te... Magari davanti ad una tazza di cioccolata calda con panna viste le temperature freddine di questi giorni autunnali e il tempo che va a peggiorare...>>

Sollevò i suoi occhi azzurri per posarli sul bel volto del ragazzo davanti a lei.
La frangia blu come i capelli era sfuggita da dietro l'orecchio dove l'aveva posizionata poco prima nel tentativo di non ritrovarsela davanti gli occhi, eppure ora cadeva a lato del suo viso dai delicati lineamenti femminili, nascondendone una piccola parte.

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view post Posted on 19/4/2020, 22:29
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Grifondoro VI anno

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James non fù sorpreso nel ascoltare la “triste” storia della giovane. Molti dei suoi coetanei portavano sulle spalle il peso di problemi derivanti dalle forze oscure, quei periodi furono davvero duri, uccidere o lottare per vivere era all' ordine del giorno. Un' intera generazione segnata. E proprio come ogni cosa, vi era un ciclo continuo. Da sempre si alternavano periodi di pace con periodi di guerra. E anche se James nell' ultimo periodo si era estraniato dal mondo e dalla sua vocazione, poteva sicuramente affermare di trovarsi in un periodo storico poco tranquillo.
Ascoltò la storia di Mìreen senza proferire una parola, comprendeva molto bene il dolore derivante da certe perdite. I suoi genitori..
-Erano tempi particolari quelli.-
Affermò lanciando un lieve sorriso alla giovane.
Fù felice nel incassare il complimento di Mìreen, lui non l'avrebbe mai detto, aveva perduto l' attenzione per il suo aspetto fisico molto tempo addietro, stupidamente. Si ritrovava in una situazione dove finalmente stava comprendendo di aver perso il controllo di ogni cosa. Lui, che non si era mai ritrovato in una situazione di impotenza, lui che era da tutti, visto come la roccia a cui aggrapparsi in momenti di difficoltà.
-Ho per lo più viaggiato.-
Rispose di petto.
-Non con la scopa per quanto ne sia un amante, ma comunque si, sono stato in giro per il mondo e da poco sono rientrato a “casa”.
Sono il proprietario di un negozio nella capitale, il Wizard Store.-

Anche se effettivamente non ci metteva piede da una vita, come anche nella sua casa. Entrambi i luoghi erano finiti nel dimenticatoio, nonostante rappresentassero dei pezzi importanti della sua vita.
La giovane eventamente non trovava fastidiosa la sua compagnia, tanto che si era spinta a chiederli di proseguire la loro chiacchierata davanti ad una cioccolata.
Attese qualche secondo prima di rispondere, osservò i suoi capelli, di quel colore così insolito. James era sempre stato attratto ed incuriosito da ciò che era fuori dallo “standard”.
-Certo!-
Esclamò sorridendo.
-Offro io, così mi faccio perdonare le mie punture di inizio conversazione!-
Ancora un sorriso, riferendosi a come le aveva dato implicitamente di non essere credibile. Non era uno stronzo, ma a volte si comportava così.
-Conosci qualche posto qui vicino?-
Domandò guardandosi in torno mentre una nuova folata di vento gli avvolgeva.

 
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view post Posted on 19/4/2020, 23:50
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Mireen Fiachran
Non è il tuo SANGUE a dire chi sei... ...ma è ciò che decidi TE di essere.

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■ Sangue BANSHEE
■ P. Antimago
■ Ex-Grifondoro
Outfit
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Non poteva crederci, davanti a lei c'era veramente il proprietario del Wizard Store? QUEL Wizard Store?
Probabilmente era rimasta di nuovo a bocca aperta, gli occhi spalancati dallo stupore, incapace di credere alle proprie orecchie!

<< Mi stai prendendo in giro vero? Sei il proprietario del Wizard Store?? E' il mio negozio preferito, superato solo dal Wizcafè! Oddio non ci credo! Non sai quante cose ci ho già comprato, tra gioielli e oggetti preziosi! - Per la seconda volta la sua espressione si fece eccitata come una bimba a cui avevano appena regalato la sua prima scopa volante, di quelle che si alzavano di neanche mezzo metro da terra. - E ci lavora quella ragazza così brava che fa le creazioni su commissione che è fantastica! Riesce a realizzare ogni mio disegno, anche il più bizzarro! Si merita un aumento.>>

Adorava quel negozio, ogni volta che ci entrava trovava mille cose da comprare e se ancora non l'aveva svuotato era perchè, se azzerava il suo conto alla Gringotts, poi non le andava di chiedere i soldi alla sua famiglia.
Aveva accettato di andare a bere qualcosa di caldo insieme, altro motivo per cui esser felice.
Così si alzò di scatto, il buon umore ritrovato, e dopo essersi stiracchiata incurvando la schiena all'indietro e allungando le braccia tanto da perdere quasi l'equilibrio, gli rispose:

<< Conosco un bar qui vicino niente male!
Ci faccio spesso colazione prima di andare a lavoro e devo dire che hanno una vasta scelta sia di bevande sia di stuzzichini dolci e salati tipo paste e panini.
E' babbano, quindi dovrò nascondere i miei disegni per non rischiare che li vedano e si facciano domande, vero?>>


Lo aveva detto con un sorrisetto sul volto, guardandolo con la coda dell'occhio mentre raccoglieva la propria borsa da lavoro e se la metteva a tracolla, voleva volutamente prenderlo in giro, riferendosi alle prime parole che le aveva rivolto all'inizio di quel casuale incontro.
Fece un passo indietro, restando girata verso di lui, in attesa che si alzasse per seguirla.

<< E intanto che camminiamo, devi assolutamente dirmi dove trovi quei meravigliosi gioielli in vendita!
Sono creati da qualcuno che conosci o li hai trovati nei tuoi viaggi? Come fa mia nonna che ha tanti di quei tesori collezionati da quando girava il mondo, che ci ha riempito due sale di casa e ancora ne sta comprando da ArsArcana...>>



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view post Posted on 20/4/2020, 22:25
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Conosceva il Wizard Store? Beh era sicuramente piacevole, peccato che lui non ci mettesse piede da una vita. Come praticamente tutte le cose importanti nella sua vita, James le aveva allontanate, disinteressandosene. La questione Charlie aveva avuto il sopravvento su tutto. Ma era contento che il suo lavoro fosse rimasto in piedi e qualcuno lo apprezzasse ancora. James accolse l'invito della giovane, che voleva andare in un bar a pochi passi da li, infondo non aveva più tanto motivo rimanere seduto su quella panchina, così con un piccolo slancio, balzò in piedi e non si fece sfuggire l' occasione di controbattere alla battuta di Mìreen.
-Tranquilla, per qualsiasi cosa lascia mentire me!-
Disse con con tono assolutamente diverso da quello utilizzato nelle prime battute della loro conoscenza, ormai il ghiaccio aveva cominciato ad incrinarsi e i due a prendere confidenza. Non era male come pensava, forse sarebbe bastato solo un po' di allenamento e sarebbe potuto tornare a essere il ragazzo socievole che era una volta. Si diede una sistemata al vestiario, diede un ultimo sguardo al paesaggio come per ringraziarlo di quello strano incontro.
Intrapresero il cammino che li avrebbe condotti al famigerato locale, Mìreen voleva sapere di più su gli oggetti presenti al Wizard Store, la loro provenienza, probabilmente anche la storia, ma la realtà era che James ad oggi ne sapeva ben poco. E per evitare la vergogna di non sapere quasi più nulla di quella che era la sua creatura, tagliò corto.
-Beh, non posso rivelare certe cose, sono il segreto del commercio non credi?-
Disse scherzosamente.
Passo dopo passo i due si addentravano nelle varie vie della città, James ovviamente seguiva la giovane appena conosciuta, la lontananza dalla città aveva fatto perdere il senso del orientamento.
-Mi dicevi che tuo fratello è ancora a scuola? Come vanno le cose li?-
Domandò con fare leggermente più serio. Anche la situazione su Hogwarts era a lui ignota, nonostante quel castello fosse stata la sua casa per tanti anni. In passato aveva subito forti attacchi dal lato oscuro, ancora ricordava bene il disastro della coppa di quidditch o peggio ancora la questione del “Dio e delle rune”.
Forse era un segno, tutte quelle circostanze erano la spinta di cui James aveva bisogno per tornare alla normalità.

 
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