| 丂usan ムwen 刀ieranth 13 anniI l ragazzo, probabilmente nuovo cliente del locale visto il modo in cui ne guardava ogni elemento, fece intendere che avrebbe seguito la giovane cameriera verso uno dei tavoli liberi e quindi Gwen gli fece strada con tranquillità, osservando la sala per assicurarsi che nessun altro cliente avesse bisogno di lei. I due attraversarono l’arco che separava gli ambienti e il profumo intenso dei fiori di loto invase le narici di Gwen, che non si trattenne dall’inspirarlo con premura, a causa del lavoro mentale e fisico che spesso aveva mentre lo attraversava, non le capitava spesso di poterlo fare, ma questa volta il passo non era svelto e in mano non aveva alcun vassoio, quindi poteva godersi con più tranquillità quel docile profumo. Pochi passi più avanti il ragazzo avrebbe potuto notare una sala poco meno piena di clienti rispetto alla precedente, mentre nella mente di Gwen si formava una certa indecisione: Himiko’s era un locale sia per babbani che per maghi ed era per questi ultimi che venivano riservati dei tavoli speciali, che i clienti più abituali conoscevano bene. Infatti tali tavoli si trovavano nelle zone più appartate, spesso dietro una pianta particolarmente larga o fra alcuni divisori a ventaglio tipici, decorati da bellissimi disegni orientali, oggetti apparentemente semplici ma che erano utili a nascondere ai babbani le particolarità dei piatti magici, oltre che le fantastiche sedie incantate; in particolare, nel caso della sala giapponese in cui si trovavano adesso, le sedie si trasformavano in simpatiche, o a volte agghiaccianti, teste rosse con baffi scuri che di certo un babbano non avrebbe dovuto notare, quindi il dilemma di Gwen riguardava proprio il dove far sedere il ragazzo, non sapendo se fosse o meno un maghetto. Si voltò trattenendo appena il respiro, pronta a fare la tipica, furba, utilissima, domanda che lo chef le aveva sempre consigliato di utilizzare in caso di dubbi: “possiede una bacchetta personale?” Un mago avrebbe subito capito a cosa si riferisse tale domanda, mentre un babbano poteva pensare tranquillamente alle posate con le quali si mangiava in quei locali o comunque avrebbe fatto domande più specifiche a riguardo. Semplice ed efficace! Ma questa volta non fu necessario poiché, nel momento in cui Gwen si voltò verso il ragazzo trattenendo appena il respiro per l’inquietudine, egli le rivolse una domanda che avrebbe cancellato ogni dubbio riguardo tutta la faccenda. Il respiro della giovane cameriera tornò impercettibilmente normale e sorrise al cliente mentre muoveva la testa affermando le sue parole, senza dare peso a quella che, per altre orecchie, era palesemente una lusinga. Gwen stava solo cercando nei menandri della sua memoria quel volto, che non riusciva a credere di averlo già visto, eppure quegli strani nei a forma di costellazione avrebbe dovuto ricordarli. «Sì, sono una Tassorosso! Perdonate, ma io non mi ricordo proprio di..voi..» si fermò per un brevissimo istante, riferirsi in terza persona ad un suo coetaneo era parecchio strano, anche se per seguire i costumi orientali a cui tanto le piaceva adeguarsi, avrebbe dovuto farlo comunque, «Studia ad Hogwarts anche lei?» In attesa della risposta, istintivamente le mani di Gwen raggiunsero il lembo del grembiule ed iniziarono a giocarci con le dita, mentre spesso i suoi occhi si spostavano dal ragazzo alla sala, quasi fosse in attesa che venisse chiamata da qualcuno. «Questo comunque è il suo tavolo» Gli disse poi, liberando il grembiule per indicare con la mano la sedia che avrebbe dovuto occupare, poi alzò appena il braccio per indicare il menù sulla tovaglia, «Può sfogliare con calma il menù! Troverà sia piatti tipici cinesi che giapponesi, a lei la scelta!» Sorrise infine abbassando le mani, «Mi richiami appena è pronto per ordinare» Concluse prima di pensare a voltarsi per tornare nell’altra sala e controllare la situazione.
©harrypotter.it~modifiche comunicate Edited by Suguni - 2/12/2019, 10:54
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