Othila, Sirius White; consegna

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view post Posted on 20/12/2019, 19:55
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Il terzo piano era inagibile fin dal pomeriggio e più di accogliere l'una e l'altra lamentela non sembrava esserci ancora una spiegazione plausibile; c'era chi già mormorava di un sortilegio andato a male, chi di uno dei soliti scherzi di Pix il Poltergeist, chi invece suggeriva che l'intera situazione dipendesse da uno scoppio, chi da una pozione, chi dall'una e l'altra cosa. Il Castello si crogiolava nel circolo di voci cui da sempre era stato abituato, e Oliver sapeva che prima o poi - già entro sera - tutti i commenti più disparati avrebbero trovato fine a tutti gli effetti; non poteva dire di essere sorpreso, non più di tanto, perché una parte di lui aveva sentore circa la spiegazione più veritiera. In assenza di prove concrete, aveva rimandato ogni comunicazione ad un secondo momento e chiusa la porta dell'Ufficio dei Caposcuola alle spalle, si era così rintanato tra quelle pareti già da due ore. Un fascicolo di pergamene tutte impilate alla perfezione attendeva l'ultimo foglio prima di poter essere ufficialmente archiviato, le ronde notturne erano state programmate nel migliore dei modi, le gite fuori porta al Villaggio di Hogsmeade avevano una scaletta bene delineata, tutto sommato anche per quella sera i compiti principali erano stati portati a termine. Un sospiro di sollievo, la fronte corrucciata, Oliver abbandonò la piuma proprio accanto la boccetta d'inchiostro già quasi del tutto finita, accorgendosi soltanto in quel modo di come il palmo della mano destra fosse completamente macchiato di nero; vi sfregò indice e pollice, consapevole di aver compilato più blocchetti del previsto, e si sentì perlomeno soddisfatto: l'indomani avrebbe dovuto revisionare gli ultimi aspetti del C.r.e.p.a., invece, ed era convinto di aver bisogno di ancor più tempo. Si alzò dalla sedia e si portò dietro la scrivania, mettendo in ordine le ultime cose; quando chiuse ogni cassetto e si preparò ad uscire, allungò il braccio per recuperare la sciarpa rosso-oro da una sedia lì vicino: accoccolata tra una piega e l'altra, la sua Puffola Pigmea - il manto rossiccio, gli occhietti vispi e stanchi - sonnecchiava indisturbata. Cercò di non svegliarla, carezzandone il soffice pelo e prendendo la borsa con la mano libera; pochi attimi dopo, ormai fuori dall'Ufficio, il Caposcuola si diresse a passo svelto verso la Torre d'Astronomia: raggiungere le stanze di Sirius White non fu così complicato, era sulla stessa strada della Sala Comune Grifondoro. Si accorse di passaggio di come al di là delle ampie finestre in corridoio la notte fosse calata da un pezzo: le stelle tinteggiavano di poco i cieli di Hogwarts e in lontananza le cime degli abeti più alti della Foresta Proibita si intravedevano al pari di vere e proprie ombre. Con un brivido lungo tutto il corpo, Oliver affrettò l'andatura e alla seconda, terza e infine ultima svolta giunse a destinazione. Non avrebbe svegliato l'amico, non era neanche sicuro se Sirius fosse in ufficio o meno, se stesse già dormendo o se avesse altro per la mente; con la mano libera recuperò dalla borsa a tracolla un pacchettino rettangolare, avvolto in carta pergamenata: un bastoncino di zucchero sfilava in superficie con un nastrino di corda, mentre un rametto di cespuglio farfallino faceva da contorno - curiosamente, Oliver si domandò se il Docente ricordasse della sua talea di quella pianta magica e di come, tanto tempo addietro, l'ex Capocasa Grifondoro Goodheart ne avesse fatto dono proprio a lui. Un sorriso sincero, il silenzio del corridoio interrotto soltanto da un borbottio di un dipinto lì nei dintorni; quando il dono fu poggiato alla porta, insieme ad un breve messaggio, Oliver si assicurò con un colpo di bacchetta che il tutto apparisse soltanto allo sguardo di Sirius, il diretto destinatario, a momento opportuno. Stringendosi nella sciarpa rosso-oro di nuovo al collo, con il piccolo Mos ancora in dormiveglia nel palmo, il Caposcuola tornò in dormitorio.

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Sirius White
Ufficio, Torre d'Astronomia
Hogwarts


Nel pacchetto troverai:
Amuleto protettivo, in superficie reca l'incisione della runa Othila (+ 2 Mana +2 Salute +1 Corpo)

«Non avrei potuto scegliere nulla di più personale, per quest'anno. Mi ha ricordato del nostro incontro in quella Stanza e di come già a quel tempo - non ero neanche iscritto al corso di Antiche Rune - tu mi sia stato accanto, come sempre. Ora che ne so qualcosa in più anch'io, l'amuleto era calzante. Othila è la runa dell'eredità, della famiglia, dei confini da preservare e da presiedere fino alla fine; è la runa che protegge e fortifica, che permette di entrare in contatto con le proprie radici, quelle originarie e quelle scelte autonomamente. Tu sei parte di tutto questo per me, sei parte della mia eredità, parte della mia famiglia. Othila è la runa più preziosa ed è forse quella che nel tuo caso io riesca a leggere meglio.

Credo di rientrare in Irlanda, alla fine.
Se non dovessimo salutarci prima, passa buone feste.
Buon Natale, Sirius.

Oliver
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