Right, I'm supposed to be at lunch., Privata.

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view post Posted on 7/1/2020, 15:42
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We can MASTER the future.

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vathnome
Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 28 anni ~ Inglese
PS: 254 ~ PC: 181 ~ PM: 200 ~ EXP: 31


Giornate difficili alla cooperazione magica internazionale, il medio oriente babbano era diventato una polveriera a causa di quel grasso spaventapasseri del Presidente degli stati uniti Babbani e, la paura tanto paventata da Vath di un conflitto che avrebbe coinvolto anche coloro che possedevano sangue magico, era di vitale importanza fare della parola veicolo di pace e leva sui ministeri della magia dei rispettivi paesi per scongiurare un escalation di minacce reciproche tra i ministri Babbani. Informato grazie alla stampa babbana e ai dossier che il proprio livello metteva a disposizione Vath seguiva la vicenda con apprensione, esponendo anche le proprie perplessità al collega nipponico che ormai sentiva quotidianamente. Lo spettro di una nuova, terza, grande guerra terrorizzava il ventottenne, attanagliando in una morsa ferrea le sue viscere. La prospettiva di nuovi anni di guerra non lo esaltava, non dopo che nell'ultima si erano liberate armi talmente potenti da spazzare via una città intera in un attimo. Il Ma.C.U.S.A. avrebbe dovuto spiegare dettagliatamente cosa avevano intenzione di fare riguardo al comparto amministrativo babbano di fronte alla Confederazione Internazionale dei Maghi e Vath era davvero curioso di sapere come, quegli Yankee, avrebbero sistemato l'intera faccenda. Intinse la piuma nel calamaio, pronto a scrivere una nuova lettera, quando il suo stomaco prese vita gorgogliando per la fame e solo allora, dopo aver dato uno sguardo all'orologio da taschino, Vath si accorse che era l'una passata. Asciugò la piuma con un sospiro, osservando la lettera intona, prese il soprabito e lo indossò pronto a dirigersi verso l'atrium. Il viaggio in ascensore fuuna tortura, zeppo come sardine in una scatola, l'ascensore era pieno di versi di qualche creatura magica contenuta all'interno di uno scatolone che portava un mago basso e tarchiato che si fermò al quarto livello scendendo liberandolo da quei versi acuti che gli creavano solo un terribile mal di testa. Una volta fuori da quell'ascensore, ormai ne era diventato insofferente, salutò Eric Munch, il guardiamago addetto alla sicurezza e alla soppesazione delle bacchette dei visitatori e si diresse verso i camini. Il suo bastone da passeggio accompagnava con il noto ticchettio della punta argentata i suoi passi e Vath, con il pensiero rivolto al crab sandwich che avrebbe gustato, attese la fila pronto a prendere una boccata d'aria fresca.

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Selene Bennet
view post Posted on 2/3/2020, 19:16




Erano giorni ormai che si ripeteva che rimandare la burocrazia non avrebbe fatto che aumentare la mole di lavoro nei giorni successivi.
Ormai si accingeva a ricoprire in pianta stabile un ruolo che non ammetteva ritardi di alcun tipo, ed avrebbe fatto bene a modificare le sue priorità se avesse voluto fare bella figura.
Aveva passato gli ultimi giorni immersa in un antico tomo riguardante lo studio degli antichi simboli lignei del XIV secolo, reperito in una libreria vecchia e polverosa di Kunming.
Capitava spesso che lo studio diventasse quasi un dovere per lei, oscurando tutto il resto, persino la vita privata, che comunque non era mai stata tanto soddisfacente da distoglierla per un solo attimo dalla sua passione per lo studio. Per anni si era detta che questa diligenza l'avrebbe portata a qualcosa di meraviglioso nella vita, alla realizzazione di un sogno, come anche il suo precettore Xiao Feng le aveva predetto.
Ed ora che quell'obiettivo era stato raggiunto ancora non riusciva a ristabilire il corretto ordine di quelli che sarebbero stati gli eventi nella sua vita da quel momento in poi.

Fu soltanto quando si rese conto che ormai mancavano pochi giorni all'inizio delle lezioni al castello che improvvisamente qualcosa in lei si risvegliò, un senso di responsabilità differente da quello che generalmente portava in sé.
Aveva così deciso di alzarsi di buon mattino per terminare tutte le commissioni di poco conto acquistando tutto ciò che le sarebbe stato necessario, e si sarebbe poi recata al Ministero per firmare le ultime scartoffie rimaste.
Fu soltanto quando si rese conto che ormai era la mezza inoltrata, che il suo stomaco cominciò a chiedere una qualche sorta di rifornimento.


*Sarà meglio che mangi qualcosa prima di svenire davanti a tutti*

Si recò presso la caffetteria situata nell'Atrium, a quell'ora gremita di gente. Ebbe la fortuna di trovare un posto a sedere, un tavolino per due piazzato nell'angolo del locale, ornato con solo uno stretto vaso contenente tre fiori molto dai vivaci colori.
Si sedette così, in attesa della sua ordinazione, guardandosi attorno.
Per la prima volta dopo tanto tempo, i suoi grandi occhi azzurri non erano più rivolti ad un libro, ma al mondo che la circondava.


Edited by Selene Bennet - 3/3/2020, 20:46
 
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