Again?, Privata

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view post Posted on 6/2/2020, 10:43
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Finalmente aveva finito il turno della mattina in negozio. Davvero certe volte non riusciva a capire come determinati clienti potessero fare le richieste più inpensabili. Uscendo dalla porta Diagon Alley era gremita di maghi e streghe, che probabilmente avrebbero sfruttato la pausa pranzo per fare delle compere. Fu proprio in quel momento che non invidiò il collega del pomeriggio, fece qualche passo per immergersi nella folla, e per sua fortuna camminava nella stessa direzione dei più. Non osava immaginare cosa sarebbe accaduto se fosse andato in direzione opposta.

Prima di tornare a scuola, infatti aveva un permesso speciale che gli consentiva di lavorare, aveva proprio voglia di qualcosa da mangiare, qualcosa di freddo. Nonostante la giornata fosse già fredda di suo voleva rinfrescarsi la bocca. Sapeva c’era un solo luogo in cui avrebbe potuto mangiare ciò che desiderava e leggere un libro senza essere disturbato. Ed era proprio Florian. Iniziò ad allungare il passo, non voleva rischiare di non trovare posto.

Per sua fortuna quando arrivò vi era un tavolino esterno da due posti libero. *Perfetto*. Si avvicinò e lascio cadere la tracolla accanto alla sedia che subito dopo occupò senza problemi. Adesso non mancava che ordinare, ma con quel marasma ci avrebbe messo un po’. Allungò una mano verso la tracolla e prese un libro. Suo malgrado il testo di divinazione. Mancava poco agli esami e doveva studiare anche quella materia. Purtroppo non aveva mai creduto di avere attitudini divinatorie, ma alcune volte le lezioni erano interessanti. Così aprì il libro al capitolo che gli interessava. Dopo la litomanzia erano passati all’oculomanzia. La capacità di leggere gli occhi o qualcosa del genere. Non capiva appieno il perché studiare una pratica che non avrebbe mai potuto usare, visto l’uso di un artefatto raro, ma continuò la sua lettura.

Di tanto in tanto alzava gli occhi verso la folla, poiché la sua attenzione veniva richiamata da urli di bambini, o da maghi che facevano i più bizzarri rumori, e curioso come era non poteva fare a meno di guardare e speculare su cosa avessero in tasca. Diede un’occhiata anche dietro di se, per seguire con lo sguardo un uomo particolarmente strano. Non tanto per i suoi vestiti, ormai era abituato all’abbigliamento da mago, e come non poteva visto dove lavorava. Era per il rumore che facevano se sue tasche, simile ad un sibilo. Una volta che scomparve nella folla tornò al suo libro, e senza indugiare lesse con attenzione un passaggio particolarmente elaborato. *Dopo i G.U.F.O. ci salutiamo però*. Sapeva bene che non l’avrebbe fatto, seppur non aveva mai predetto nemmeno il cadere delle foglie in autunno, le nozioni generali erano molto interessanti, e non conoscerle lo trovava profondamente sbagliato.






 
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view post Posted on 19/2/2020, 01:54
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P.Antimago - Sangue BANSHEE - Irlandese - ExGrifondoro - 25anni

Mìreen Fiachran

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iorni senza fine.
Giorni lunghi e infiniti.
Ultimamente le giornate di Mìreen erano diventate parecchio noiose e ripetitive.
Nulla a che vedere con quello che aveva passato durante l' "attentato" al villaggio di Hogsmeade mesi prima e che l'aveva segnata nel profondo.
Forse era lei che avendo vissuto un'esperienza simile, ora ogni missione, ogni cosa della sua vita le sembrava quasi "ordinaria". Oppure a lavoro temevano che ancora non avesse superato lo shock e le affidavano incarichi abbastanza "semplici".
Non lo sapeva, di sicuro aveva bisogno di distrarsi. Troppi pensieri le affollavano la testa adesso che le sembrava tutto così "tranquillo", i sogni si alternavano tra incubi su quel terribile giorno e la morte del padre.
Perchè Sì, dopo quello che aveva visto e provato, il trauma della tragedia che aveva devastato la sua famiglia si era risvegliato e la sera, prima di andare a dormire, pregava la Dea Madre di concederle un sonno nero e profondo.
A quegli incubi preferiva addirittura la "compagnia" di Muìryn, che sembrava aver approfittato della sua stanchezza mentale per andarla a trovare più del solito.
Eppure sembrava diversa da prima... preoccupata per la sua sicurezza, dispiaciuta per quello che stava passando, e a volte, quasi "tesa" come che non fosse finita e qualcosa stesse per succedere.
Ogni volta che la metteva in guardia, poi cercava di rassicurarla ripetendole << Tra poco saremo di nuovo insieme, resisti mo dheirfiúr!>>

= mia gemella


Ma che razza di frase era? E cosa significava?
Si mordicchio il labbro, mentre le sue mani continuavano a intrecciare i capelli in una treccia fatta sovrappensiero, senza prestar attenzione che venisse perfetta e ordinata.
Le era capitato di scorgere lo sguardo della ragazza dagli occhi ametista anche nella realtà, da sveglia, tipo su superfici riflettenti come specchi e vetri.
Ormai Mìreen iniziava seriamente a credere d'impazzire.
Il cervello le stava dicendo che aveva qualcosa di sbagliato, che doveva dirlo a qualcuno di quelle "visioni" ormai frequenti, a sua nonna o alla madre, ma le volte che aveva accennato in modo vago di vedere nei propri sogni una donna simile a lei, che diceva di chiamarsi Muìryn e di conoscerla, la loro espressione quasi sconvolta e preoccupata l'avevano bloccata e con una scusa defilarsi.
Sapeva che in famiglia c'erano stati casi di pazzia, soprattutto tra le donne della famiglia, di solito dopo che le poverine aveva assistito ad un omicidio, e per questo non voleva pensassero fosse uno di quei casi... O lo era veramente ma non voleva ammetterlo?

Basta. Doveva uscire.
Messe le prime cose trovate in casa (un vestito lungo sopra il ginocchio, a maniche lunghe, verde militare e pantacalze nere grosse, stivaletti marroni ai piedi), si coprì con una giacca lunga nera, forse troppo leggera per le temperature esterne, e con l'immancabile tracolla col necessario, uscì di casa senza neanche accorgersi di avere ancora i capelli scompigliati e una treccia a lato della lunga chioma da poco colorata di viola.
Si smaterializzò a Diagon Alley, non aveva una vera metà, voleva solo perdersi in mezzo alla folla.
Guardare i mille volti tutti diversi che le passavano accanto e si giravano stupiti, a volte divertiti dai suoi capelli colorati.
Non era pazza, era solo stravagante, singolare, UNICA!
Non era pazza, voleva solo portare addosso le parole del padre morto... Voleva essere ancora una volta l'arcobaleno di daidí.

= papà


Percorse le strade di quella magica città ben consapevole di esser vestita da babbana, consapevole dei lunghi capelli viola che le si muovevano ad ogni suo passo, scompigliati e sciolti, liberi di agitarsi al vento, tranne per quella unica treccia sul lato destro del suo viso.
Tornare in mezzo alla gente, coi suoi mille colori, le risollevò il morale, l'espressione della gente la faceva quasi ridere, così sorridente si incamminò in mezzo a quelle stradine felice per la decisione presa.
Stava dando un'occhiata ad una vetrina di accessori magici quando una bambina la indicò per poi chiedere alla madre, tirandola per la mano stretta alla propria << Mamma, perchè i suoi capelli sono viola?>>
La madre aveva girato la testa, dubbiosa di quelle parole, nella direzione indicata dalla piccola, per poi mostrarsi stupita e forse in disaccordo per il vestiario e la capigliatura tanto stravagante della ragazza.
<< Le piaceranno i colori.>> per poi superarla con un casuale passo accelerato.
Mìreen non si era dovuta neanche girare per assistere alla scena, le era bastato ascoltare e vedere tutta la scena riflessa sul vetro del negozio.
Invece di sentirsi offesa per quel gesto, un sorriso comparve sulla sua bocca.
Non era per lei una novità quella reazione, e doveva ammettere che quasi le era mancata.
Ciò che più aveva attirato la sua attenzione in quella divertente scenetta appena successa, era il gelato nella mano libera della bambina.
Sì, un bel gelato benchè il freddo non le sarebbe certo dispiaciuto... o magari una torta!
Avendo ora una meta dove andare, s'incamminò verso il WizCafè, chiedendosi perchè non ci andasse da così tanto tempo.

Le mancavano poco passi all'ingresso del cafè quando si bloccò all'improvviso.
Guardò con più attenzione, quasi sperando di sbagliarsi, ma non c'erano dubbi.
Un'espressione di stupore si dipinse sul suo volto quando lo riconobbe: tra i tavolini esterni, intento a leggere un libro, c'era il ragazzo che l'aveva letteralmente piantata in asso l'anno prima.
Stavano andando verso i Tre Manici di Scopa per bere e mangiare qualcosa, ma tempo di girarsi per guardare la strada, si era smaterializzato alla velocità della luce.
Come poteva dimenticarlo?
Aveva passato il resto della giornata a mandargli gli accidenti, oltre a chiedersi se si era comportata in modo così "sgarbato" con lui da addirittura farlo scappare via.

[E ora cosa faccio?
Prendo il mio dolce e me ne frego di lui?
Sì, è la scelta migliore!]


Sicura della sua decisione, diede un'occhiata dentro e fuori il bar, ma restò quasi sconvolta nel constatare che non c'erano posti liberi!
Cosa cavolo ci faceva tutta Londra lì? Le temperature fredde non avrebbero dovuto far passare loro la voglia di gelato??
Poi si ricordò che al Wizcafè avevano anche una vasta scelta di tisane, cioccolate e altre opzioni calde, perfette per passare una giornata di tardo inverno come quella.
Sbuffò. Non aveva proprio voglia di tornare a casa, specie perchè le era venuta una voglia assurda di una bella fetta di torta di quelle "speciali" presenti solo sul loro menù.
Riguardò verso il giovane e notò la sedia libera vicino a lui, occupata solo dalla sua borsa.

[Ok Mìreen, puoi farcela.
Sei sicuramente più grande di lui, non sai di quanto, ma puoi ben intuire di esserlo.
Non puoi farti intimidire da un ragazzo più piccolo... per quanto più alto e con un fisico e una muscolatura decisamente più sviluppata per la sua probabile età...
Oh Dea, cosa si fa per un dolce di straordinaria bontà.
Che mi stia per venire il ciclo? Giustificherebbe questo mio insano bisogno di dolce e gli sbalzi ormonali, oltre alla percezione delle temperature completante sballata...]


Fece un profondo respiro e si diresse a passo deciso verso di lui.
Quando arrivò al suo tavolino, si fermò e vi appoggiò i palmi delle mani, chinando così la schiena verso il basso e avvicinandosi a lui, pur mantenendo il tavolo tra di loro.

<< Bene bene.
Guarda chi si vede. La smaterializzazione più veloce di Londra.
Se non avevi voglia di bere e far due chiacchiere con me, potevi anche esser sincero e dirmelo, non serviva fare quella pazza fuga! Manco ti stessi portando al patibolo.>>


Raddrizzò la schiena e si mosse verso la sedia libera.
Senza chiedergli il permesso prese la sua borsa e, intanto che si sedeva comoda, gliela allungò.

<< Se vuoi farti perdonare del tuo gesto alquanto maleducato, accetta di condividere il tuo tavolino con me.
Non ti disturberei se ce ne fossero ancora di liberi, ma sono tutti occupati e il mio bisogno di zuccheri è arrivato ai livelli massimi di sopportazione, superati, potrei iniziare a girare per la città distruggendo cose a caso e lanciando gente in aria tipo drago incazzato o bolide impazzito.>>


Lisciò il pesante vestito verde, in contrasto con le pantacalze nere, poi si allungò verso un tavolino vicino che aveva appena ricevuto il proprio ordine, chiese educata di poter usufruire del menù e appena ricevette il consenso, lo prese e iniziò subito a sfogliarlo.
Era indecisa su quale delizia prendere per prima... o con quella marea di gente era meglio ordinare tutto e subito?
Certo che, magra com'era, nessuno avrebbe potuto immaginare quanto cibo poteva ingerire quando aveva "le voglie".

<< Dò un'occhiata poi te lo passo... o sai già cosa prendere?>> chiese al ragazzo, alzando un attimo lo sguardo dal menù e aspettando la sua risposta prima di continuare la sua minuziosa lettura.

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Edited by LadyShamy - 27/2/2020, 14:03
 
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view post Posted on 27/2/2020, 12:02
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Preso dalla sua lettura aveva eliminato ogni rumore di sottofondo, continuava la sua lettura del libro di divinazione senza nemmeno alzare più gli occhi per scrutare i maghi e le streghe attorno a lui. Ogni tanto un vociare di bambini raggiungeva le sue orecchie con un suono più stridulo e forte del normale, ma neanche in quel caso si scompose.
Iniziava ad aver fame, il che lo portò a guardare le vetrine del Wizcafè con avidità cercando di capire se e quando qualcuno sarebbe venuto a prendere l’ordine. Non avendo fortuna tornò alla sua lettura che si era fatta sempre più pesante. Sentiva gli occhi chiudersi ad ogni parola. E così decise di mettere la parola fine al suo ripasso di quella materia.

Quasi con un scatto fulmineo cacciò il libro nella borsa, per poi prendere quello di cura delle creature magiche, un pezzo di pergamena ed il suo calamaio. Non riusciva a trovare la sua piuma, eppure era sicuro di averne portate più di una. Finalmente l’aveva trovata e poteva scrivere i centimetri di pergamena che servivano per completare i compiti sugli Knarl. Animali piacevoli da vedere, meno se contrariati. Leggeva ancora una volta il libro con avidità, era consapevole che quella fosse una delle sue materie preferite. Lo era già da prima che fosse morso, adesso, trovava che ci fosse una certa affinità con il mondo delle creature. Mentre leggeva il modo per confrontare e scoprire se uno Knarl fosse in realtà un semplice porcospino, sentì un odore che aveva già sentito in precedenza. Poteva voler dire solo una cosa, c’era qualcuno che aveva conosciuto.

Alzò così la testa e vide sedersi la ragazza che aveva lasciato ad hogsmeade in fretta e furia per non farsi scoprire. Era consapevole di come venissero considerati i lupi mannari nel mondo magico, e non voleva assolutamente farsi scoprire da una persona appena conosciuta. Rimase interdetto per qualche secondo. Glissò sulla battuta sulla materializzazione, di certo non poteva recriminare nulla alla ragazza, era sparito senza dir nulla nel bel mezzo di quella che era una normale passeggiata per le vie del villaggio. In tutta onesta non si era nemmeno soffermato a pensare come l’avrebbe presa o cosa avrebbe pensato la ragazza che adesso era seduta al suo tavolino.

Non disse nulla, si limitò a controllare che effettivamente non ci fossero tavoli liberi se non quello dove lui era seduto, e con sua grande sorpresa si accorse che aveva ragione nel dire che quello poteva essere l’unico posto libero. Ebbe un tuffo al cuore, non voleva spiegarsi, non voleva dire il perché della sua fuga o tanto valeva che non fosse scomparso ad Hogsmeade. Ma sentiva comunque di dover delle scuse alla ragazza. Si armò di tanta pazienza e disse con molta difficolta ben celata.


Mi dispiace per quanto accaduto al villaggio. Non era nei piani scomparire in quel modo.

Erano delle scuse? Ovviamente no. Per scusarsi davvero avrebbe dovuto spiegare il perché delle sue azioni, ma quello era fuori discussione. Così riprese.

Immagino che per scusarmi, oltre che a condividere il tavolo, sarebbe il caso di offrire qualunque cosa tu voglia prendere.

La calma nella sua voce era innaturale, parlava per la prima volta con una gentilezza non sua. Ma, considerata la situazione, non poteva fare altro. Tornò per un attimo al suo libro, per poi chiuderlo con calma. Non poteva certo studiare in quel momento per quanto gli sarebbe piaciuto evitare una conversazione scomoda. Così riprese all’invito di consultare dopo di lei il menù.

Certo, grazie.

Dopo di ciò i suoi occhi si posarono sulla ragazza, sentiva una morsa allo stomaco, come se una grande tenaglia costringesse le sue viscere. Cosa poteva dire? L’incontro era stato così nefasto da non sapere cosa dire. Eppure ricordava che erano giunti alle presentazioni nonostante lui non ebbe il tempo di presentarsi a dovere. Allora, con calma e gentilezza nella voce disse.

Ricordo di non aver mai detto il mio nome. Sono Derek, comunque.

Dopo di ciò non disse altro ed iniziò a chiudere il calamaio con calma, come a voler creare una situazione in cui si potesse parlare togliendo tutti gli ostacoli alla conversazione, anche se era sicuro non sarebbe stato tanto facile.





 
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view post Posted on 15/3/2020, 02:12
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ireen rimase in silenzio mentre il ragazzo parlava, fingendo di esser concentrata sul menù, quando invece cercava solo di nascondere lo stupire che dentro di lei stava piano piano crescendo.
Sembrava veramente dispiaciuto per essersene andato all'improvviso quella volta...
Che fosse così? Che avesse avuto una valida motivazione per andarsene così di fretta?
Ma allora perchè non gliela diceva? Ma non era giusto insistere per saperlo, infondo da come parlava sembrava fosse stato qualcosa di serio. addirittura si era proposto di pagare qualsiasi cosa ordinasse??
Non resistette più e rispose, rivolgendogli un'occhiata sospettosa, ma almeno non era più visibvilmente delusa dal suo scorso comportamento:

<< Non ti conviene offrirmi tutto quello che voglio, quando sono... "in questo periodo"... Potrei mangiarmi un villaggio intero e avere ancora il posto per il dessert.>>

Nascose il sorriso divertito e leggermente imbarazzato, non voleva fargli capire che lo aveva QUASI perdonato per averle fatto venire le paranoie per giorni.
Diede un'occhiata approfondita delle leccornie, super indecisa su cosa prendere.
Ogni volta che leggeva una nuova parte del menù le veniva voglia di qualcosa di diverso, se continuava così sarebbe arrivata a cena che doveva ancora scegliere.

<< Ok, penso di saper cosa prendere...>>

Non fece in tempo ad appoggiare il menù sul tavolino che subito lo risollevò, con una nuova indecisione...
Si mordicchiò il labbro inferiore pensierosa mentre riguardava TUTTO lo stramaledetto menù.
Di solito era più decisa in cosa aveva voglia di mangiare o bere, ma quando aveva gli ormoni impazziti dal ciclo e il bisogno di dolce esplodeva, aveva voglia di ogni cosa contenenze zucchero e che sembrasse delizioso, ciò rendeva impossibile scegliere in un bar con così ricca scelta.

<< Basta, ho deciso.>>

E così dicendo, finalmente appoggiò con determinazione il menù sul tavolino davanti al ragazzo.
Lo osservò mentre dava un'occhiata a sua volta alle scelte del WizCafè.
Più lo guardava, più qualcosa non le tornava, era diverso... Se prima era ben piazzato a livello di fisico, sembrava quasi "più grosso"...
Che fosse andato in palestra?
Sapeva che non era molto educato fissare la gente, ma non riusciva a distogliere lo sguardo da lui, come che il ragazzo conosciuto mesi prima fosse "cambiato" a livello fisico e forse anche caratteriale visto che le sembrava fosse meno freddo e distaccato nei suoi confronti.
Ok, doveva smetterla o sarebbe passata per una depravata, così si voltò a guardare senza veramente prestarci attenzione, i tavolini intorno a loro come che fosse curiosa di cosa avessero ordinato.

<< Comunque non ho intenzione di farmi offrire tutto. Mi sentirei in colpa a farti diventare povero in un solo pomeriggio, ma apprezzo molto il tuo gesto. - fece una breve pausa per poi tornare a parlare, incapace di stare zitta e distaccata, troppo incuriosita da lui - Potrei perdonarti di avermi scaricata quel pomeriggio... SE mi racconti qualcosa di te, caro DEREK.
Non so perchè, ma sembri un soggetto alquanto interessante.>>


Lo sguardo di nuovo rivolto verso di lui, le labbra leggermente piegate ad accennare un sorriso.
Per non parlare dell'aura di mistero che aveva notato fin dal loro primo incontro e che sembrava esser quasi aumentata nel periodo che non si erano più visti.
Sembrava uno dei libri di sua nonna, uno di quelli scritti in lingua antica runica, che sfogliandolo si trovavano immagini sorprendenti di creature e divinità ormai dimenticate, ma finchè non lo traduceva non sapeva di cosa effettivamente si trattassero.
Derek poteva esser tradotto? O era una di quelle lingue ormai perse nella storia dei secoli, restando un mistero irrisolvibile?

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view post Posted on 15/3/2020, 13:21
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«Ehi, pssst… Secondo te si conoscevano già?» Con una mano che celava la bocca e l’altra a indicare il tavolino incriminato, Amy si era sporta verso Martha per condividere con lei il pettegolezzo più ghiotto della giornata. La collega le rispose con uno sguardo altrettanto eloquente, annuendo con complicità.
Se in un primo momento avevano seguito i movimenti di quel tizio affascinante, giocandosi una moneta per chi dovesse occuparsi del suo ordine, ora che quella ragazza aveva fatto la sua comparsa la faccenda aveva preso una piega del tutto diversa. Non era più fondamentale riuscire a strappare un complimento - o un appuntamento, magari? - ma ciò che più premeva nei loro cuori immaturi era scoprire quale storia ci fosse dietro quei comportamenti bizzarri. Avevano visto la ragazza dal vestito verde dirigersi decisa verso l’ingresso, ma quando il suo sguardo aveva riconosciuto il giovane al tavolino si era irrigidita e bloccata per un momento. Il brivido di una splendida storia d’amore aveva avvolto le commesse, che già avevano iniziato a correre con la fantasia.

«Non lo so, ma voglio scoprirlo. Vado al 7 e provo a sentire cosa si dicono. Raccolgo info e poi tu vai da loro.» Martha era la più disinvolta in contesti come quello, e il suo udito sopraffino faceva sospettare che si fosse impiantata una coppia di Orecchie Oblunghe al posto del tradizionale apparato uditivo. Prima che Amy potesse aggiungere altro, si era armata di vassoio e si era dissolta oltre il tintinnio della porta.

«Ok, parlavano di un villaggio. E lui ha detto che le vuole offrire tutto!» I suoi occhi tradirono la stessa golosità che il signor Fynch - uno dei loro clienti più affezionati - mostrava davanti ai muffin al lampone appena sfornati. «Ora vai, che devono ordinare! Registra più indizi che puoi!» Dopo averle ficcato in mano il blocchetto per gli ordini, la spinse in avanti con una mano sulla schiena. Amy, barcollando un poco sugli scalini di ingresso, titubò un istante e poi si diresse decisa verso il tavolino incriminato. Il dehor era gremito di gente, e destreggiarsi fra i clienti fu una prova anche per lei, che era una cameriera più che esperta.
«Ciao, benvenuti da Florian!» Un sorriso smagliante le si dipinse in volto: aveva sentito le ultime parole della ragazza, che dichiarava apertamente un certo interesse verso di lui, ma solo gli sguardi, le posture e i movimenti avrebbero saputo rivelare quello che le voci non avrebbero dichiarato. «Cosa posso portarvi?»

E niente, vi siete beccati le pettegole.
 
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view post Posted on 23/3/2020, 10:06
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Si era già pentito di aver fatto quelle promesse, non era un problema offrire, ma ciò significava che sarebbe rimasto lì a parlare con quella ragazza. Nella speranza che Mr Elegant corresse per Diagon Alley al fine di chiamarlo per un qualsiasi motivo legato al negozio, fosse pure andato a fuoco. Ma almeno lo avrebbe liberato. Si passò nervosamente una mano trai capelli.

Incarnò un sopracciglio nell’udire che non avrebbe potuto permettersi di offrire, perché avrebbe preso troppe cose, e lui avrebbe speso una fortuna. Se c’era qualcosa che la ragazza non sapeva e quanto poco Derek tenesse al suo denaro, nonostante lo guadagnava dovendo lavorare per permettersi la sua istruzione, aveva sempre avuto ben chiaro che quei galeoni erano solo un mezzo.


Non credo sia un problema offrire, prendi ciò che vuoi.

Dopo che ebbe posato il menù la ragazza iniziò a fissarlo, si sentì a disagio, così prese il menù per leggere a sua volta e coprire parte del viso. Sapeva esattamente cosa avrebbe preso, ma non voleva fissarla a sua volta ed era meglio avere qualcosa da leggere in quel momento. *Tisana spirito di lupo….*. Sorrise alla lettura di quella particolare bevanda, se non avesse avuto voglia di qualcosa di freddo l’avrebbe tenuta in considerazione. Magari in inverno.

Forse aver rivelato il suo nome poteva sembrare una leggerezza, forse…
Si buttò indietro sulla sedia, in attesa che qualcuno venisse a prendere l’ordinazione. Come?!? Voleva davvero che Derek parlasse di lui, era forse più facile spostare le montagne, probabilmente lo avrebbe capito a suo discapito. Comunque il suo sguardo non mutò, e non fece trasparire nulla. Stava per parlare, quando finalmente arrivò qualcuno per la loro ordinazione, probabilmente non avrebbe dovuto dirlo.


Credo che tu ti sbagli a credere che sia un soggetto interessante, sono solo uno studente di Hogwarts.

Dopo di ciò si girò verso colei che attendeva, e dando un ultimo sguardo ai suoi libri tristemente abbandonati disse. “Per me un tè freddo al limone”.
Rimase in attesa della ragazza per sapere esattamente quanti soldi uscire, nel mentre allungò la mano verso la sua tracolla per prendere il denaro.






 
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view post Posted on 5/4/2020, 23:23
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k, si stava facendo decisamente perdonare mettendo a disposizione della sua fame chimica il suo intero portafoglio!
Non resistette e un sorriso divertito le scappò quando le disse di prendere quello che voleva...
Aveva già in mente cosa prendere, infondo non avrebbe poi speso così tanto, al massimo avrebbe finito alla svelta uno o due dolci e di nascosto li avrebbe allungati verso la sua parte, così da sembrare che li avesse mangiati lui... Cavolo perchè si era trattenuta così tanto dal comprarsi qualcosa di dolce? Ora aveva voglia di tutto... Sicuramente non era un suo problema quello di mettere su qualche chiletto in più, anzi quando torna a casa in Irlanda le dicevano sempre che era troppo deperita da quando si era trasferita a Londra e dopo gli eventi successi a Hogsmeade aveva perso ulteriore peso, tanto che sua madre aveva iniziato a mandarle, col loro gufo di casa, biscotti e tortini fatti in casa.
Quando arrivò la cameriera a prendere le ordinazioni, aspettò che dicesse lui per primo e rimase spiazzata: prendeva SOLO un tè freddo?!
Probabilmente aveva la bocca aperta in un segno di puro stupore minimamente celato.
Si sentì sprofondare dalla vergogna con la lista che aveva lei, non poteva fargli pagare tanto se lui aveva preso solo una bevanda!
Ci pensò un attimo, riprese il menù e mentre la ragazza scriveva, lo riaprì e rapida mentalmente modificò DI NUOVO il suo ordine, per poi rivolgersi a Derek, il tono che non ammetteva repliche:

<< Mi rifiuto di essere l'unica che ordina decentemente e te un misero tè! - alzò lo sguardo verso la cameriera e le ordinò, indicandoli addirittura sul menù - Una tisana "Spirito di Lupo" e una "Zampa di Volpe", ho sempre desiderato sentirle e con questo freddo ci sta! Una mousse Lampone & Ciocc.Bianco e giusto perchè mi piace far contrasto caldo e freddo ma senza però morirci da sbalzo termico, una Coppa Fragole e Panna! Ogni dolce con 2 cucchiaini grazie.>>

Le fece l'occhiolino, per poi tornare a guardare il ragazzo seduto davanti a lei, curiosa di vedere la sua faccia.

<< Non ti preoccupare, dividiamo. Ma te lo scordi di farti tutto il pomeriggio con me, e sorseggiare solo un tè, per di più freddo. Vuoi congelarti lo stomaco? Va bene che è arrivata la Primavera, finalmente, ma ancora le temperatura sono parecchio freddine... - divenne un attimo pensierosa - Anche se, l'ultima volta che ero parecchio "vicina" a te, devo ammettere eri parecchio caldo. Hai forse una temperatura corporea più alta del normale? Non sarebbe neanche poi così "raro".>>

Si passò distratta una mano tra i capelli, lisciandoseli, mentre lo osservava.
<< A me invece sembri mooolto interessante.
Tendo a contraddirti nei tuoi comportamenti...
Come la scorsa volta, te ne sei andato all'improvviso, avrai avuto i tuoi motivi naturalmente, ma poco prima mi avevi appena accettato di andare a prenderci qualcosa da bere, e oggi addirittura mi offri la "merenda" per farti perdonare.
- di colpo distolse gli occhi dai suoi, per nascondere il leggero rossore che le stava comparendo sulle guance per quello che poi aggiunse - Ti sei sempre mostrato un po' distaccato nei miei confronti, anche adesso, eppure quando stavo per cadere mi hai presa in tempo e... mi stringevi parecchio la vita...>>

Il ricordo di quando l'aveva presa tra le sue braccia per non farla cadere non se n'era mai andato dalla sua testa, soprattutto per quei riflessi pronti e quella improvvisa ondata di calore che aveva sentito al contatto con la sua pelle, completamente inusuale benchè il ragazzo fosse probabilmente nella fase di crescita con gli ormoni a palla.
Anche i suoi erano al momento fuori controllo, ma non aveva certo intenzione di saltargli addosso... anche se, sembrava abbastanza grande da esser nell'età del consenso, sicuro fisicamente era più che sviluppato... La sensazione provata tra le sue braccia, così calde e protettive si fece viva...

[Oh ma che cavolo ti metti a pensare?!
Mìreen, ok che sei in QUEL periodo e quindi hai gli sbalzi di umore, ma prima lo vorresti uccidere, ora saltargli addosso?! Datti una calmata, ha appena detto di esser uno studente, te hai 25 anni!]


Se avesse potuto si sarebbe data uno schiaffo, ma sarebbe stato decisamente troppo sospetto e stranoo.

<< E così sei uno studente di Hogwarts? In quale casata e materia preferita?
Ero piuttosto brava, modestamente.>>


Si rigirò verso di lui, determinata a distrarsi e riportare i pensieri in cose decisamente più caste e innocenti come il periodo scolastico.

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// Prendo:
Tisana "Spirito di Lupo"
Tisana "Zampa di Volpe"
Mousse Lampone & Ciocc.Bianco
Coppa Fragole e Panna


E' una Verginella di 25 anni, in pieno sbalzo ormonale, abbiate pietà di lei!
 
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view post Posted on 13/4/2020, 21:06
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Nonostante le previsioni da cui Amy e Martha erano partite, non sembrava che il trasporto fosse eccessivo, tra i due. I gesti nervosi di lui tradivano una certa irrequietezza, e anche le sue frasi evasive - chi mai si definiva poco interessante? - davano a intendere che non avesse una gran voglia di chiacchierare. La ragazza, d’altro canto, sembrava un tipo decisamente energico e vivace, che avrebbe potuto scuoterlo dalla sua staticità. *Gli opposti si attraggono!* Pensò Amy con emozione, gli occhi che si illuminavano di romanticismo.
«Perfetto, un tè freddo.» Appuntò sul bloc notes la bevanda e attese la ragazza, senza prevedere il fiume in piena che l’avrebbe travolta.«O-ottimo...» Scriveva come una forsennata per stare dietro alle richieste. «Un tè freddo, una tisana "Spirito di Lupo" e una "Zampa di Volpe", una mousse Lampone e cioccolato bianco e una coppa fragole e panna. Doppi cucchiaini per i dolci.» Caspita, se ci dava dentro, la ragazza! Amy le sorrise complice e si voltò per tornare all’interno della Gelateria.

«Se non lo smuove lei, non so chi può!» Fece a Martha non appena la ebbe raggiunta dietro il bancone. «Dovresti vedere che tipi sono! Sembrano all’opposto più assoluto, ghiaccio e fuoco! Pazzesco Procedette a organizzare torte e tisane sul vassoio, facendo in modo di equilibrare bene i pesi per evitare di farli cadere.
Ritornata all’esterno, raggiunse il tavolino con qualche colpo d’anca qui e là, e dispose il tutto davanti alla coppia.
«Sono 3 Galeoni e 5 Falci in tutto.» Attese il pagamento con il vassoio sottobraccio, ticchettando nervosamente con il piede. Odiava quella scenetta, quando la gente doveva prendere il portafoglio, e contare i soldi, e ricevere il resto. Molto presto avrebbe proposto a Florian di far pagare alla cassa e basta.
Prima di rientrare, rivolse ancora uno sguardo curioso ai due: se c’è qualcosa di certo al mondo, oltre alla morte e alle tasse, sono gli sguardi di Amy e Martha oltre i vetri di Fortebraccio.


Aggiornati, pagato alla romana (1 Galeone e 11 Falci a testa). La signorina insisteva!
 
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view post Posted on 28/5/2020, 10:00
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Aveva ordinato ciò che voleva. Una semplice bevanda per rinfrancarsi dopo il tempo trascorso dentro il magazzino buio e maleodorante del negozio in cui aveva la fortuna o la sfortuna di lavorare. Stava aspettando che anche la ragazza ordinasse, nel mentre si girò a guardare la via pullulante di maghi e streghe che si affrettavano in ogni dove. Stava forse cercando d’incrociare lo sguardo di alcuno per chiamare aiuto? In fin dei conti aveva preso sono un tè per farla breve, una volta finita la sua bevanda avrebbe trovato una scusa per andarsene senza troppi complimenti. Sperava che potesse bastare a ripagarla di quanto era accaduto la volta prima ad Hogsmeade. Quando lei parlò si girò di scatto verso di lei, forse troppo velocemente, e sentirla parlare dell’intero pomeriggio lo destabilizzò di più della lunga lista della spesa sciorinata come fosse nulla alla cameriera. *Ferma gli ippogrifi!!* Chi aveva parlato dell’intero pomeriggio? Nel suo volto si dipinse un’espressione interrogativa, ma probabilmente avrebbe pensato che fosse per quante cose aveva preso e non per il reale motivo. La sua faccia si fece anche più stranita nel vedere che gli fece l’occhiolino. Tutto il pomeriggio. Non riusciva a pensarci senza volere correre a gambe levate. Comunque, la sua attenzione venne portata su un altro argomento. La ragazza gli faceva notare che aveva preso una bevanda fredda in una giornata non troppo calda e che la sua temperatura era molto alta. Ed aveva ragione, perché non era calore del tutto umano. Ovviamente non avrebbe mai dato quella spiegazione alla ragazza. Per cui si limitò a dire. Ho sete, ho lavorato fino adesso in uno spazio chiuso. Non aveva motivi per giustificare la sua scelta ma lo fece comunque pur sapendo di mentire, anche se non del tutto, sfidava chiunque a lavorare dentro quel magazzino e non volersi immergere completamente in acqua per rinfrancarsi. Lui si era limitato solo a prendere un tè oltretutto. Comunque non appena arrivò nuovamente la cameriera e posò tutto, avrebbe voluto offrire, ma prima che questo accadesse la ragazza mise mano portafogli e si pagò alla romana. Poco male. Ovviamente sperava tanto che valesse il gesto. E adesso batteva nuovamente sul quel tasto dolente, era davvero contraddittorio nelle sue azioni? Aveva sempre pensato di essere abbastanza coerente con se stesso, comunque la questione andava chiusa, anche perché non vi era altro motivo per averla presa al volo che fosse da ricondurre alla sua altra natura, aveva agito d’istinto. Chi avrebbe fatto cadere qualcuno potendo evitarlo? Nulla di personale, l’avrei fatto per chiunque. Forse era stato un po’ rude, ma aveva sempre avuto rispetto per la verità e quella era la verità, nuda e cruda. Non si soffermò più tanto sull’argomento anche perché lei stessa ne aveva offerto uno migliore e più semplice. Ecco quelle potevano essere informazioni che poteva dare senza alcun problema. Per cui con una punta d’orgoglio disse senza indugi. Corvonero. Ecco un’altra risposta semplice e diretta. Fu più complicato pensare a quale fosse la sua materia preferita. Non ne aveva una in particolare, certo aveva una particolare avversione per alcune, ma la materia che poteva senza dubbio essere la sua preferita poteva essere una. Credo possa essere pozioni. Disse un po’ pensieroso. Era una materia che esigeva un certo grado di studio e di precisione di esecuzione, e su quello era sempre stato bravo. Tu, invece, hai studiato ad Hogwarts? Era tempo di cambiare l’oggetto dell’interlocuzione. Prese il tè ed iniziò a bere. Era buono.






 
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view post Posted on 4/11/2020, 20:53
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P.Antimago - Sangue BANSHEE -25anni - Irlandese - ExGrifondoro

Mìreen Fiachran

Scheda PG - Outfit 1 2
C
erto che quel ragazzo non era facile da capire.
Più cercava di "classificarlo" più le risultava difficile, forse perchè l'unica cosa che il ragazzo mostrava palesemente era la timidezza... no, non si trattava di timidezza, ma di riservatezza.
Sembrava addirittura attento alle parole da usare, limitandosi al minimo indispensabile per rispondere alle sue domande, senza aggiungere o iniziare un qualche discorso.
Lei quando voleva era una gran chiacchierona, ma rispetto a lui era quasi logorroica!
Era strana anche la sua giustificazione al fatto che aveva preso un thè freddo in una giornata tanto freschina... di per sè era sensata, anche lei d'inverno, quando lavorava in ufficio per tanto sopra le scartoffie da antimago, dopo un po' sentiva il bisogno di aria fresca e una bibita ghiacciata, ma non capiva quella punta di "non-detto".
Aveva aspettato un attimo nella speranza che aggiungesse qualcosa, magari specificando di cosa si fosse occupato per esser ora accaldato, ma si era fermato all'esser stato al chiuso e nient'altro.
Certo, tirargli fuori una conversazione con le spinte non era il massimo, ma era troppo curiosa per star zitta e accettare che chiaramente non avesse tutta sta gran voglia di chiacchierare.
<< Che lavoro fai? Sei studente lavoratore? Per scelta o necessità?
Ti ammiro, anch'io avrei voluto trovarmi un lavoretto mentre studiavo, soprattutto per esser più indipendente e guadagnarmi i miei soldini, ma coi miei genitori sempre impegnati c'era troppo da fare a casa, sia a Londra ma soprattutto a casa di seanmháthair in Irlanda, oltre al mio fratellino a cui badare.>>

Anche quando aveva tirato fuori la questione sulla sua temperatura decisamente troppo elevata considerato il freddo di quel giorno e ai suoi pronti riflessi nell'afferrarla prima che cadesse, era stato quasi evasivo, limitandosi ad una frase breve che non aggiungeva niente all'ovvio.
In automatico strinse gli occhi, sembrava quasi che cercasse di leggergli nella mente per scoprire cosa avrebbe potuto aggiungere, ma purtroppo (o per fortuna) non aveva quel superpotere così la sua espressione sembrò più buffa che sospettosa.
<< Bè Sì, chiunque nella situazione di riuscire ad evitare una caduta e magari con dei buoni riflessi come i tuoi si sarebbe sentito in dovere d'intervenire...>>
Picchiettò l'unghia sul tavolino, mentre lo guardava, minimamente imbarazzata per il fatto che sembrava quasi un'interrogatorio invece di una normale conversazione, ma infondo lui per primo restava blindato, altro che chiuso, non poteva stupirsi se cercasse maggiori informazioni sull'accaduto.
<< Fai sport o esercizio fisico? Tipo corsa o qualcosa che richieda dei buoni riflessi?
Io mi limito a correre la mattina. Mi rilassa oltre a tenermi allenata, mi permette di riflettere, perdermi nei miei pensieri e soprattutto posso stare a contatto con la natura senza la quale non potrei vivere.
Infatti il mio appartamento a Londra per fortuna ha un enorme parco davanti.>>

Mentre i piedi si muovevano da soli, seguendo un percorso fatto e rifatto tanto da memorizzarlo alla perfezione, il petto che si sollevava regolare per mantenere la giusta respirazione, la sua mente poteva perdersi nei suoi mille dilemmi e problemi, soprattutto quelli più recenti che le stavano parecchio incasinando la vita.
Più si inoltrava nel parco, in mezzo ad alberi e cespugli, o nella foresta affianco casa sua, più si sentiva bene, nel suo habitat, come che fosse nata per vivere in mezzo alla vegetazione, non a delle mura di mattoni, peggio ancora se grigio cemento.
Fin da piccola quel legame con la natura era cresciuto fino a diventare indispensabile, se stava troppo tempo chiusa in un ambiente senza elementi naturali si infastidiva, infatti il suo ufficio era pieno di piante e addirittura una mini fontana all'angolo per lo scrosciare dell'acqua che tanto adorava.
Lo ascoltò enunciare con orgoglio la sua casata Corvonero, facendola sorridere di rimando e rispondere sulla sua materia preferita. Ci aveva messo un po', ma se lo sarebbe aspettato da un Corvetto probabilmente gran studioso come lo erano ai suoi tempi i membri di quella casata.
O erano dei gran secchio o degli strambi con la testa sempre tra le nuvole, a suo parere geni incompresi visto che aveva avuto amici e amiche anche di quella casata e anche se a volte "inquietanti" e misteriosi, avevano sempre turato fuori idee fuori dal comune all'apparenza senza senso, ma una volta che ne capivi la logica, ci si chiedeva veramente come avevano fatto anche solo a pensarla.
Ecco, nel caso di Derek, si trattava probabilmente del Corvonero studioso e diligente, se poi fosse anche strano e losco non lo sapeva, sicuramente misterioso, oltre che riservato.
<< Bene bene, e così sei un erede di Priscilla Corvonero? Io che volevo proporti ripetizioni in qualche materia nel caso avessi bisogno, visto che ero parecchio brava con lo studio.
Sì, anch'io ho frequentato Hogwarts, anni fa' e mio fratello di 13 anni la frequenta tutt'ora, probabilmente l'avrai già incontrato per i corridoi, ma non a lezione perchè non penso proprio che siate dello stesso anno!
- o almeno lo sperava, se si stava sbagliando, non solo lei poteva esser arrestata per pedofilia, ma sicuro avrebbe richiesto il controllo delle cucine da parte del Ministero perchè non poteva un ragazzino esser cresciuto tanto dopo soli 2-3 anni di scuola...
Suo fratello non aveva sviluppato così tanto in così poco tempo come quello seduto davanti a lei. - Dai, vediamo se indovini la mia ex-casata!>>
Stava per parlare e aggiungere qualcosa quando arrivò il mega ordine.
Ogni piatto prometteva decisamente bene, soprattutto i dolci che quasi le fecero venire la bava alla bocca e gli occhi a cuore, distraendola momentaneamente dalle sue "indagini".
<< Ahhh qui al WizCafè e Da Madama Piediburro ad Hogsmeade ci sono sempre un sacco di dolci così invitanti da far saltare qualsiasi proposito di mantenersi in forma!>> e detto da una ragazza magra come lei faceva quasi ridere la frase. Per sua fortuna fare esercizio fisico le permetteva di aver la giusta massa da "atleta" senza la quale sarebbe risultata secca e senza forme a parte il seno.
Sua madre si lamentava parecchio di quanto avesse perso peso da quando era andata a vivere da sola e le spediva continuamente dolci tipici del suo paese oltre ad esperimenti culinari non sempre riusciti.
Osservò curiosa le due tisane, avvicinandosi fece un profondo respiro per coglierne l'odore tanto diverso tra l'una e l'altra ma entrambi meravigliosi.
<< Hai detto che la tua materia preferita è pozioni eh? Allora ti sfido a riconoscere gli ingredienti usati per questi due infusi caldi.
A casa, io mia nonna ne prepariamo un parecchi, con ogni accostamento possibile, dai fiori e piante essiccate ai frutti e spezie di ogni genere. Alcuni sono già percepibili dai vapori che emanano, sentine prima il profumo e poi assaggia.
Ah, naturalmente non puoi consultare il menù, se sei un saggio Corvonero, giocherai con impegno e lealmente, poi decideremo il premio.>>

Chissà quanti ne avrebbe riconosciuti. Ci voleva o un olfatto e palato ben sviluppato, o/e dell'esperienza con quegli ingredienti per riconoscerli tutti.
Intanto che aspettava che il giovane iniziasse la sua sfida, si allungò per prendere uno dei cucchiaini, ma si bloccò a metà strada, notando una cosa che la stupì ma che la fece anche divertire: aveva chiesto 2 cucchiaini per ogni dolce, ma ce ne era solo 1 per dolce.
<< Mmm... Si sono dimenticati di mettere il doppio cucchiaino nei dolci come avevo richiesto... - coincidenze o stavano mandando messaggi nascosti ai due? Potevano esser stati scambiati per una coppia? Mìreen aveva preso da sua madre, non mostrava la propria età e il ragazzo davanti a lei sembrava essersi fatto di testosterone se solo non sapesse già che era studente ad Hogwarts - Le soluzioni sono 2: o ci dividiamo i due cucchiai e pazienza se mescoliamo qualche sapore, oppure possiamo usare lo stesso... e se fai il bravo potrei anche imboccarti.>>
Stava scherzando? Forse, sapeva già cosa avrebbe risposto, ma intanto se la stava ridendo sotto i baffi, un sorriso provocatorio rivolto al ragazzo che fino a quel momento si era mostrato tanto distante e indifferente, tranne quando le aveva stretto la vita per non farla cadere.

codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


// Grazie Nih per non aver specificato la cosa dei cucchiaini! Ne ho approfittato subito! :ihih: :muah:
 
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