Papà, questa ci manca!, Thresy Torre

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view post Posted on 1/3/2020, 00:26
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Era arrivato il week end, finalmente, e Vath aveva preso l'abitudine di portare i gemelli a far colazione da Madama Rosmerta per poi dirigersi in tutta tranquillità da Mielandia per la consueta caccia alle figurine Streghe e Maghi famosi che mancavano per completare l'album. Sophie e Simon, infatti, stavano sfogliando assieme tra un sorso e l'altro di latte e menta le pagine del raccoglitore, constatando con felicità che la collezione era quasi completa. La loro trepidazione era palpabile, ancora poche carte e avevano completato le tre serie. Vath li osservava da sopra la Gazzetta del Profeta, con un sorrisetto felice sul volto. La loro felicità era per lui fonte di gioia, mantenerla sempre alta era un compito che si era prefissato fin da quando erano nati, ma che con la scomparsa della moglie era divenuto di vitale importanza. Ripiegò il giornale, con fare stizzito, ormai rassegnato all'ineluttabile contrasto tra il ministero e il giornale che ogni giorno spuntava sentenze e attaccava l'operato di chi si faceva carico della collettività. «Papà..» Iniziò a dire Sophie richiamando la sua attenzione. «guarda, questa ci manca! Sono poche vero?» Gli disse, indicando lo spazio vuoto vicino al numero cinquantino e poi mostrandole ultime pagine, quasi del tutto disadorne dei maghi che salutavano o osservavano dalle loro cornici. «Si tesoro, papà appena avete finito di bere il vostro latte vi porta da Mielandia, il negozio con tutti quei buonissimi dolci e prende un'altra scatola di cioccorane. Magari siamo fortunati e troviamo le figurine che ci mancano.» Le rispose dolcemente.

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view post Posted on 11/3/2020, 18:28
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La Gazzetta del Profeta era la sua finestra sul mondo magico; nonostante la redazione ultimamente desse sempre meno spazio all’informazione occupandosi di inutili chiacchiere, era sempre interessante leggere quali fossero le priorità della stampa e di conseguenza della popolazione.
Eppure quel giorno qualcosa su quel giornale la turbò, cosa che non accadeva da tempo. Non era tanto la notizia, quanto un nome che spiccava a lettere cubitali nella sua mente, che padroneggiava sfocando tutto il resto: Nicholas Black. Quel nome era come una frustata. Non era certo che avesse ucciso lei Malala Wisk e sinceramente non le importava, ma era un problema per la comunità magica Britannica, un problema che aveva causato lei, un problema che non era mai stata in grado di risolvere. Seduta da un tavolo ai Tre Manici di Scopa, fissava vacuamente l’articolo sul giornale. Il suo boccale di burrobirra era ormai vuoto e rigirarlo tra le mani non lo avrebbe di certo riempito.

-Me ne porta un’altra- chiede d’impeto ad una cameriera di passaggio. Fu allora che notò la piccola famigliola al tavolo di fianco al suo. La spensieratezza di quei bambini le ricordò di quando la sua vita era serena e tranquilla. Si ritrovò a sorridere guardando quella bambina con il suo album di figurine
-Quale ti manca?- le era uscito spontaneo, senza riflettere; solo dopo aver terminato la domanda si rese conto che forse il suo intervento era stato inappropriato. Insomma, non conosceva quelle persone, non le aveva mai viste prima e già immaginava la risposta del padre dei marmocchi pronto a proteggere la propria prole da streghe sconosciute.



OT: Se c’è un garzone in giro pago due burrobirre, quella che avrei già consumato e la nuova :fru:
 
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view post Posted on 12/3/2020, 05:53
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Una voce sconosciuta, eppur vicina, interruppe quell'idillio tra padre e figli. Vath osservò la giovane, una ragazza dai capelli castani, lisci e lunghi che non aveva mai visto in vita sua. Una perfetta sconosciuta per la famiglia Remar ma che, per qualche motivo, fu attratta a rispondere all'affermazione di Sophie chiedendo cortesemente quale figurina mancasse. Il ministeriale incrociò lo sguardo con la ragazza, incontrandone gli occhi color marrone. I suoi figli, schivi per educazione, prima di rispondere lo guardarono, Simon con un sorrisetto furbo, tanto da fargli pensare cosa in quella testolina passasse in quel momento. Una carezza, più simile ad un tenero buffetto, andò a posarsi sulla guancia di Sophie. «La signorina ti ha fatto una domanda, sii cortese e rispondile.» La invitò con un sorriso. La piccola Remar fece segno alla giovane di avvicinarsi e, se si fosse avvicinata, picchiettando l'album avrebbe detto. «Ciao! Guarda... È questa!» Avrebbe indicato uno spazio vuoto, a metà album, il cui numero era 51. «Anche tu fai la collezione? Quante ne hai? Il mio papà ci prende le cioccorane oggi! Sono divertenti, saltano!» Disse con slancio la bimba mentre il genitore estrasse dalla propria tasca una pila di carte doppie. «Se sei interessata a scambiare qualche carta non esitare a chiedere, magari possiamo venirci incontro.»

//Pago i due bicchieri di latte e menta.

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view post Posted on 5/4/2020, 19:29
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Nessun occhiataccia da parte del capofamiglia, la cosa la sorprese, ma poi pensò che forse non era così strano. Insomma, erano pur sempre in un luogo pubblico ed un minimo di cordialità era dovuto anche ad una perfetta sconosciuta.
Quando la bimba indicò il posto mancante sul suo album fu inevitabile per lei allungarsi in sua direzione per sbirciare, ma il tavolo era fin troppo lontano per cui dovette alzarsi per vedere meglio.

-Oh si! Anche io le colleziono. Ed è vero, saltano!- rispose gioviale alla piccola. -Io non ne ho tante quanto te- aggiunse osservando l’album che sembrava belo pieno -Ma di quelle ne ho un paio. Sono sicura- ricordava bene quella figurina: Ethelred il sempre-pronto, uno spocchioso mago del medioevo. Era il personaggio che più odiava, ricordava la sua pesante delusione quando se lo ritrovò per la seconda volta nella sua collezione; ma questo non lo disse alla bambina, sarebbe stato sconveniente.
Quando l’uomo accennò al fatto che potevano effettuare uno scambio, sorrise annuendo
-Perché no. Così su due piedi non mi ricordo tutte quelle che mi mancano, ma credo che nel mucchio ci sia la 82. Quanto alla 51 non ce l’ho con me, ma se mi concedete qualche minuto posso appellarla- sapeva esattamente dove si trovavano le sue figurine, era sempre stata ordinata nelle sue cose, visualizzare mentalmente il cassetto con dentro l’intera collezione fu semplice, le sarebbe bastato puntare la bacchetta nella giusta direzione e la carta sarebbe giunta fin lì in poco tempo.

 
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view post Posted on 5/4/2020, 23:24
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Priscilla Corvonero, fu quella la carta che la ragazza chiese per la cinquantuno, separarsi da una figurina dorata per una di bronzo non gli avrebbe fatto né caldo, né freddo. Un sorriso rivolto verso la ragazza che, alle sue parole, capì essere una studentessa di Hogwarts. La carta era una dei quattro fondatori, figurine che, da studente, aveva sempre ricercato in quanto per lui l'idea dei quattro Maghi medievali esercitavano una forte influenza sulla sua psiche. «Non c'è problema, tanto queste piccole pesti devono ancora finire il loro latte.» Il piccole pesti fu detto con dolcezza, riservando ai bimbi un sorriso paterno. Una carezza si posò sui loro capi, invitandoli a terminare la loro bevanda. «Tu che casata sei?» Quando la curiosità di sophie si fece sentire Vath sorrise e, prendendola in braccio la mise sulle proprie gambe. «Tesoro, lasciala concentrare. L'incantesimo di appello ha bisogno di tanta concentrazione.» Le disse, prendendo il latte e porgendole la cannuccia, solo quando iniziò a bere Vath estrasse dal mazzo la Figurina richiesta dalla giovane, pronto a scambiarla.

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view post Posted on 7/4/2020, 19:54
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Quando fu sicura di poter estrarre la bacchetta senza creare panico o sospetto da parte dei componenti della famigliola, si apprestò ad eseguire l’incantesimo di appello. Sollevò semplicemente la bacchetta puntandola verso est, senza proferire parola; era talmente abituata ad eseguire incantesimi in forma non verbale, che le veniva quasi spontaneo. Seguirono minuti d’attesa in cui parve non succedere nulla.
-Sono di Tassorosso- rispose nel mentre alla piccola. La carta si infilò sotto la porta del locale, la intravide con la coda dell’occhio ed allungò la mano per prenderla al volo.
-Eccola qua! È arrivata- Lo scambio poteva concludersi. Era stranamente soddisfacente barattare figurine; sbarazzarsi di inutili copie per avere in cambio qualcosa di nuovo ed essere di un passo più vicini alla fine della collezione. Era talmente elettrizzata dal fatto di poter aggiungere Priscilla alla sfilza di maghi famosi che le venne voglia di comprare delle cioccorane, era da un po’ che non lo faceva.
-È stato un piacere effettuare lo scambio. Chissà, magari ci rincontreremo da Mielandia-

 
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