Intervista Gazzetta, Megan M. Haven

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 8/4/2020, 19:47
Avatar

Group:
Giornalista
Posts:
4,326
Location:
WINTERFELL

Status:


Che strano contrasto può esserci tra il bianco candido, simbolo di purezza, ed il nero, così simile alle ali di un corvo, segno inequivocabile di cattivi presagi. Lucas aveva deciso di fare ritorno a Londra da qualche mese oramai. Il suo ritorno nel mondo magico stava per riprendere forma: due anni di distacco avevano sancito in maniera ufficiosa, il termine del suo lungo e discontinuo percorso scolastico. Lucas stesso, aveva deciso che non avrebbe mai più messo piede all'interno di Hogwarts come un semplice studente. La sua copertura di adepto mangiamorte, era oramai stata compromessa a discapito di moltissime scelte sbagliate fatte in passato. Quindi, avrebbe continuato a trascorrere la sua vita da perfetto giornalista per la gazzetta del profeta, come negli ultimi tempi, nella cittadina inglese di Hackney, uno dei quartieri della Londra Sud più lercia e fetida che i lindi volti inglesi potessero osservare. Ma non quella mattina. Il ragazzo infatti, avrebbe dovuto incontrare a distanza di pochi minuti una persona. Megan M. Haven, ragazza del quarto anno appena nominata caposcuola tra le file dei Corvonero, sarebbe stata lei l’oggetto del suo nuovo articolo. Il mantello, ben chiuso vicino alla gola lo copriva uniformemente.
In un moto di pura noncuranza Lucas continuò a camminare e, svoltando un angolo, si ritrovo finalmente davanti alla vecchia e tanto amata Hogwarts. Dling dlong. Grazie all’autorizzazione lascatagli dal preside, la figura non ebbe problemi ad entrare nel castello, passo malfermo e lento, sembra quasi essere stata dipinta dalla stessa mano tremolante che ha tratteggiato i contorni del maniero: vi si adattava alla perfezione, l'ennesimo pezzo di quel puzzle puzzolente. Il pastrano nero che gli cade sulle spalle ampie sfiora quasi terra, confondendosi con la pavimentazione scura di quel luogo; quanto a ciò che vi sta dentro – tanti studentelli che, probabilmente al loro primo anno, correvano di qua e di là, alla ricerca di posti immaginati nella mente grazie ai racconti degli studenti più anziani. Era passato molto tempo da quando Lucas aveva deciso di abbandonare quel luogo così familiare, eppure quei ricordi sembravano svaniti, contrariamente ad altri che come una macchia di sangue erano rimasti indelebili nella sua mente. Continuando a camminare impiego pochissimi minuti per raggiungere il quarto piano del castello, ora si trovava in un pianerottolo ben arredato e piuttosto illuminato. Senza neanche accorgersene, riportò lo sguardo davanti alla porta dell’ufficio designato ai caposcuola di Hogwarts, era arrivato a destinazione. Comincio a perdersi fra i suoi mille pensieri che lo tormentavano da giorni prima di decidersi a bussare.



Edited by ~ Lucas Scott - 7/5/2020, 11:10
 
Top
view post Posted on 14/4/2020, 11:28
Avatar

Ocean eyes.

Group:
Caposcuola
Posts:
9,898
Location:
Nowhere

Status:



Decipit frons prima multos.
Megan M. Haven ∆ Caposcuola Corvonero


L’orologio a pendolo scandiva i minuti e più il tempo passava, più Megan sentiva la frustrazione farsi largo nelle viscere. Aveva scelto di fare quell’intervista e non si capacitava cosa l’avesse spinta a dire di sì. Così, aveva cominciato a pentirsene dal giorno prima e ora camminava nervosamente nell’Ufficio dei Caposcuola.
La stanza fredda, veniva illuminata dal tepore del caminetto appena acceso. L’odore delicato d’orchidea — generato da un banale Floriscus su delle matite — invadeva la stanza, coprendo quello dei vecchi mobili. Sulle pareti, vi erano quadri e mensole sulle quali poggiavano oggetti vari: vecchi calamai, trofei e cornici con spille d’epoca. Ai lati opposti, due librerie dove si trovavano copie di tomi già presenti nella biblioteca. Al centro una grande scrivania in legno massiccio ospitava libri, vecchi e nuovi articoli della Gazzetta e registri, ove i turni delle ronde venivano scritti accuratamente. Nella parte più esterna, vicino all’estremità, davanti alla sedia in pelle scura, una teiera, una zuccheriera e due tazze finemente decorate.

Due tocchi precisi sulla porta massiccia risuonarono nella stanza e Megan alzò lo sguardo lasciando uscire un lungo sospiro. Nello stesso istante l’orologio aveva scandito le nove in punto e la consapevolezza che tutto sarebbe ben presto iniziato.
La Corvonero si abbandonò sulla sedia. Una posizione elegante, tanto quanto lo era la sua persona, niente mai fuori posto. Le dita andarono ad accarezzare la folta chioma dando movimento alle lunghe ciocche. In petto, attaccata alla divisa, la spilla brillava fiera a differenza di quando lo fosse lei realmente, eppure se ripensava a quella sera con Daddy riusciva a sentire l’orgoglio scorrere nel corpo, rendendo ancora di più i nervi tesi.
«Avanti!» disse.
La porta si schiuse aprendo un nuovo scenario, dando inizio alle danze. Non sapeva come si sarebbe comportata ma di certo sarebbe stata in grado di affrontare la situazione.
«Signor Scott, è un piacere averla qui, si accomodi pure. »
Un sorriso di circostanza si palesò sul volto non appena gli occhi del giornalista incontrarono i suoi. In segno di rispetto si era alzata tendendo la mano, il tempo di una stretta e sarebbe tornata al proprio posto.
«Se gradisce del tè, può tranquillamente servirsi!»
Megan era dannatamente brava a ricoprire la parte, qualsiasi parte. Difficile per gli altri poter comprendere cosa gli occhi, di un profondo color cobalto, celassero dietro quello sguardo spento.
Fissava il giornalista cercando di analizzare ogni movimento, provando a non farsi sfuggire alcun dettaglio. Niente andava lasciato al caso e lei non sarebbe di certo caduta in errore.






Edited by Megan M. Haven - 23/4/2020, 12:02
 
Top
view post Posted on 14/4/2020, 14:29
Avatar

Group:
Giornalista
Posts:
4,326
Location:
WINTERFELL

Status:


Aprì l'uscio lentamente, con una certa circospezione.
Era la prima volta che Lucas incontrava la nuova caposcuola e, contrariamente alla sua natura da recente Corvonero, casata identica a quella della ragazza, si sentiva leggermente in soggezione. La figura di Megan giunse dinnanzi i suoi occhi, in maniera del tutto elegante seppur la giovane età. Alta e magra, la ragazza non doveva avere più di diciassette anni e, se ne avesse avuti di più, di certo non lo dimostrava. I capelli castano scuro contornavano il viso, mentre gli occhi trasmettevano una certa decisione della giovane, un carattere forte. Richiuse la porta alle sue spalle, muovendo qualche passo verso l'interno mentre uno strano tepore gli raggiungeva prima le gambe, poi le mani ed infine s'adagiava sui tessuti che gli fasciavano dolcemente il corpo, ormai totalmente visibile agli occhi della ragazza. Si osservò qualche attimo intorno, soffermandosi sull'arredamento sobrio e tipicamente femminile dell'ufficio: le donne, al contrario degli uomini, avevano una tendenza più spiccata nell'accortezza verso i dettagli e lo stesso ragazzo aveva avuto modo di notarlo, mettendo a confronto i diversi uffici delle donne con quelli degli uomini che in passato erano stati oggetto delle sue interviste. Fu solo qualche secondo dopo che gli occhi tipicamente cristallini di Lucas si soffermarono sul volto maturo della Caposcuola.

- Buongiorno madame Haven. La ringrazio in anticipo per aver acconsentito a questa intervista, e, colgo l’occasione per congratularmi con lei per la nuova carica di Caposcuola appena ottenuta. –
Si chinò qualche istante, pensando al tempo che era trascorso da quando lui stesso aveva ricoperto quella carica così importante, ma che oggi appariva quasi insignificante dinnanzi gli occhi del ragazzo: così come non gli capitava da tempo, era tornato se stesso, il giovane misteriosamente simpatico, brillante nelle sue idee e terribilmente sagace. Ed adesso, il suo corpo era decisamente tendente alla solitudine come il più selvaggio dei lupi che, abbandonato il branco, si prepara a tuffarsi nella foresta in cerca di un gregge da sbranare. Era così dannatamente menefreghista da interessarsi ben poco al clamore che una nuova nomina di caposcuola poteva destare, con tutte le rivelazioni oscure che da parecchi anni albergavano nella sua testa. Dopo avere stretto stretto la mano alla ragazza in segno di presentazione, Lucas andò ad accomodarsi lungo la postazione che gli era stata indicata da Megan, assumendo un espressione del tutto educata, andò a rispondere alla sua cortese richiesta.
- La ringrazio per il tè, ma sono apposto così! –
Trattenne a stento il cozzare stridulo dei denti. Non aveva ancora avuto modo di riflettere sulle modalità secondo le quali avrebbe gestito la conversazione, mettere a disagio la giovane caposcuola o avrebbe dovuto assoggettarsi alle sue volontà, e lasciarsi condurre. Inspirò profondamente dal naso, riprendendo il controllo.
Forse una semplice chiacchierata sarebbe stata più che apprezzabile vista la natura del loro incontro. Così Lucas mise mano alla sua bacchetta magica, riposta con cura nella tasca interna della sua veste, e ne indirizzò la punta verso la piuma poggiata sul tavolo, compiendo uno strano movimento, la piuma cominciò ad animarsi velocemente, quasi fosse mossa da una mano invisibile che ne comandava i movimenti.

- Bene Megan, potrebbe partire con alcune piccole informazioni riguardanti la sua infanzia. Ho bisogno soltanto delle principali informazioni, quindi, può tranquillamente omettere ciò che vuole. –
L'espressione del giovane risultò vacua, per diversi istanti, quasi stesse metabolizzando la sua stessa domanda appena pronunciata, come volesse farla propria per affrontare differentemente quella situazione; poi, ridestatasi da quel momentaneo torpore, riversò la propria attenzione sulla Corvonero.

 
Top
view post Posted on 23/4/2020, 13:54
Avatar

Ocean eyes.

Group:
Caposcuola
Posts:
9,898
Location:
Nowhere

Status:



Decipit frons prima multos
Megan M. Haven ∆ Caposcuola Corvonero


Il rifiuto del tè non le aveva causato troppi problemi. Megan aveva abbozzato un sorriso di rimando, stretto le spalle e aspettato con impazienza il farsi avanti delle domande. Sul volto del giovane, però, non poté non notare un moto di riflessione; tant’è che il dubbio che anche lui non fosse del tutto preparato a quell’incontro le solleticò curiosità.
Successivamente vide la piuma animarsi, stabilendo l’inizio di quel dialogo, e solo in quel momento abbassò lo sguardo per una manciata di secondi. Si sentiva fuori luogo, questo era vero, non era abituata a domande dirette al di là delle solite interrogazioni durante le lezioni scolastiche. Non era molto loquace e stare di fronte a uno sconosciuto, in attesa di quello che sperava non fosse un interrogatorio, le creava frustrazione. Tuttavia, ora gli occhi fissi sul giornalista non avevano fatto altro che iniziare a studiarlo. Non un battito di ciglia né uno spostamento veloce per guardare altrove; lei si stava preparando.
Così, provava a gestire lo stato d'animo colmo d'ansia che, tracotante, aveva iniziato a farsi spazio ancor prima di quello che auspicava essere un breve incontro. Cercava di controllarsi respirando lentamente, provava a distrarsi con il ticchettio dell’orologio, con lo scoppiettare delle fiammelle nel camino e con le voci lontane degli studenti; fino a quando Lucas non proferì parola.
La domanda sull’infanzia era quella a cui Megan non aveva pensato minimamente. Si era preparata un discorso su come fosse bella Hogwarts, cosa regalasse agli studenti e cosa per lei significasse ricoprire la carica di Caposcuola. L’infanzia, quella proprio no.
I secondi che susseguirono furono intensi per la Corvonero: le mani si strinsero in un pugno e le dita impallidirono, un’azione di cui non si era nemmeno accorta.
«Sono cresciuta nel quartiere di Lambeth, nella parte centro-sud-occidentale di Londra; ho vissuto lì per anni per poi spostarmi a casa di mia Nonna a Kensington. Provengo da una famiglia Purosangue e...» iniziò così il suo discorso, provando ad essere più distaccata possibile; stava dicendo la verità e sembrava più facile del previsto. «Ho passato un’infanzia felice. Non mi è mancato nulla, né l’affetto né la possibilità di avere ciò che volevo e fare altrettanto. Ho studiato musica e viaggiato molto» abbozzò un sorriso, «poi è tutto finito, i miei genitori sono venuti a mancare e, sa come si dice in questi casi, si va avanti al meglio.»
Quella frase conclusiva le era costata molto, tant’è che gli occhi si erano abbassati alla pronuncia delle ultime cinque parole.
Eppure fingere che tutto fosse perfetto anche se non era affatto così, per ciò che covava nel profondo da tempo, ormai sembrava essere facile.
Poteva bastare.




 
Top
view post Posted on 25/4/2020, 18:20
Avatar

Group:
Giornalista
Posts:
4,326
Location:
WINTERFELL

Status:


La ragazza parve non perdere neppure una delle movenze dello stesso giovane, osservandolo dalla sua postazione. Dal canto suo, Lucas non potè che ricambiare con un attento studio della Caposcuola, il volto intriso di mille domande e di mille quesiti. Si trovò a curvare le sopracciglia quando connesse le parole finali di Megan al loro reale significato: eppure ciò che le parole esprimevano non potevano far supporre nient'altro, se non una grande tristezza per la perdita prematura dei genitori. Al contrario della sua infanzia, l’adolescenza di Lucas, era sempre stata caratterizzata dalla costante presenza di una famiglia troppo opprimente. Regole, comportamenti e modi gentili di rapportarsi con le altre persone, rappresentavano una disciplina che la famiglia Scott cercava di tramandare da generazione in generazione, includendo anche lo stesso ragazzo. Ma lui detestava tutto quello, un finto buonismo di facciata che a stento riusciva a controllare. Sin da quando era solo un bambino, avrebbe tanto voluto gestire la sua persona in maniera autonoma. Un cammino individuale dalle sfumature assai diverse e dalle strade insidiose che viravano verso le più disparate direzioni, con paesaggi di contorno nettamente diversi. Ad un sentiero ove la fauna era rigogliosa, un ruscello gorgogliava sereno e non un filo di vento muoveva le fronde degli alberi, si opponeva un paesaggio angusto dai faggi spogli e dove l'ululato del vento sembrava essere una costante e che faceva presagire un andamento della propria vita nefasto e caratterizzato da eventi indelebili, in grado di lasciare cicatrici sulla pelle e sull'animo del temerario. Questo era quello che lui desiderava, L'unica nota stonata in quella rappresentazione metaforica era l'impossibilità di scegliere il cammino da intraprendere, poichè il treno color dell'ebano correva su binari che non seguivano la volontà dell'interessato, intraprendendo solo viaggi tortuosi, e dall'aspetto poco rassicuranti. Si ridesto dai suoi pensieri, l'espressione che, nel frattempo, si riprodusse sul suo volto fu eloquente, più di qualunque altra parola egli avesse tenuto per sè e non detto, almeno per il momento. Quella situazione era tanto ambigua quanto interessante, ed il tutto stuzzicava copiosamente la curiosità del giovane giornalista. Megan senza dubbio aveva una personalità difficile da comprendere, ma sapeva come catapultare l'attenzione di qualcuno, uomo o donna che fosse, su di sè. Un sorriso, mentre Il tono di voce del giovane si fece sincero, schietto e, per quanto poco elaborato, arrivò dritto al sodo. - Certo, capisco perfettamente. - Accompagnò quelle parole con voce rassicurante, mentre un debole sorriso si palesò sul suo volto. Passato brutto o meno della ragazza, Lucas non aveva nessuna intenzione di togliere quei paletti che da sempre avevano delineato il suo distacco sentimentale con ogni forma umana vivente: non era mai stato troppo espansivo e la sua diffidenza nei confronti dell'estraneo non l'abbandonava di certo ora, così come non lo aveva fatto in tutti quegli anni passati. Affondò lo sguardo nelle iridi di lei, per poi proseguire con l’intervista. - Ora passiamo alla recente nomina di Caposcuola ottenuta: Posso chiederle cosa significa per lei il raggiungimento di questo traguardo? - Chiese con una freddezza ostentata, che tuttavia, nascondeva una simpatia naturale verso la sconosciuta. - Approfitto della domanda, per chiederle anche, se le sue ambizioni si fermano qui, o in un futuro, le piacerebbe ricoprire un’altra carica istituzionale all’interno di Hogwarts? - Le parole tagliarono l'aria, sempre accompagna da quel sorriso smorzato. Gli occhi che scrutavano quelli della ragazza. Non riusciva a scorgerne il colore, al contrario della vitalità che emanavano. Ossimorico, ma efficace.


Edited by ~ Lucas Scott - 28/5/2020, 19:51
 
Top
view post Posted on 6/5/2020, 17:33
Avatar

Ocean eyes.

Group:
Caposcuola
Posts:
9,898
Location:
Nowhere

Status:



Decipit frons prima multos.
Megan M. Haven ∆ Caposcuola Corvonero


Gli occhi, rivolti verso il bordo del tavolo, si posarono di nuovo sul ragazzo e lo fecero nello stesso momento in cui lui parlò. Così, le dita allentarono la stretta e il sangue tornò a fluire lungo le articolazioni. Megan abbozzò un sorriso di circostanza, era sollevata dal fatto che non avrebbe dovuto dare ulteriori spiegazioni: Scott sembrava aver compreso, o probabilmente sapeva stare al suo posto. Di certo i giornalisti non avevano una buona nomina, erano soliti essere senza scrupoli e fin troppo invadenti; tuttavia, Lucas era stato capace di essere diverso in quel caso e la Caposcuola non aveva fatto altro che apprezzare. Si era solamente illusa, forse?
Alla domanda successiva, la Corvonero si protese in avanti poggiando entrambe le mani, l’una sopra all’altra, sul legno che li separava.
«È sicuramente una grande soddisfazione e se non altro anche una grande responsabilità.» Per la prima volta si interrogò sulle sensazioni provate quando la lettera di Peverell era giunta con la notizia della nomina. Ripercorrendo quei brevi istanti si accorse che ciò che aveva sentito era più simile a una nostalgica consapevolezza. Quest’ultima aveva avuto modo di uscire fuori la sera in cui aveva incontrato Daddy: lo aveva sostituito e visto nel ragazzo segni di cedimento tanto da stringerle il cuore, collocandolo sotto una luce ancora più intensa. Così, più di tutto s’era resa conto che se aveva detto “sì”, se non aveva posto alcuna resistenza, lo aveva fatto solo per lui; per ricambiare quanto le aveva dato senza nemmeno rendersene conto nel corso degli anni.
«Tengo molto a questo posto, così come a questa spilla.»
Le dita sfiorarono lo stemma e un sorriso soddisfatto, questa volta, le illuminò il volto.
«Sarò in grado di portare avanti la mia Casa nel rispetto di tutti quelli che mi hanno preceduta e di chi crede in me» aggiunse infine, tornando a guardare Lucas. Poche parole, d’altronde da lei non ci si poteva aspettare chissà quale esternazione di sentimenti invischiati in discorsi loquaci. Era piuttosto istintiva, laconica, arrivava dritta al punto senza troppi giri di parole e soprattutto mantenendo sempre le distanze. Difficile avvicinarsi e comprendere realmente cosa passava nella sua testa.
«Il futuro è un grande punto interrogativo. Sfido chiunque, al ridosso del compimento dei diciotto anni ad avere le idee chiare. Probabilmente c’è qualche rara eccezione ma io non rientro tra quelle» ghignò scuotendo la testa.
Erano cambiate parecchie cose. Megan, non poteva di certo godere di un futuro già scritto seguendo orme di un padre o una madre cui sapeva poco e niente. Ricordava che da bambina aveva espresso a Jacqueline il desiderio di diventare una grande musicista ma da allora tutto aveva preso una piega diversa e, ora, rimaneva solo un sogno di una bambina che voleva una vita normale e che desiderava avere quello che possedeva per sempre. Poi...
«Possono cambiare tante cose nel corso degli anni, non trova?»
Allungò la mano destra e afferrò la teiera versandosi del tè.


 
Top
view post Posted on 9/5/2020, 10:10
Avatar

Group:
Giornalista
Posts:
4,326
Location:
WINTERFELL

Status:


Il giovane giornalista aspettò che il pennino magico finisse di annotare la risposta fornitagli dalla Caposcuola Corvonero, per poi sostituire la pergamena con una nuova e soprattutto vuota, e riporre quella già utilizzata accuratamente nella sua borsa. La qualità delle informazioni ottenute continuavano ad essere di suo gradimento, ancora poche domande e l’intervista poteva considerarsi conclusa. Rimase in perfetto silenzio ascoltando le parole di Megan, abbozzando un lieve sorriso tranquillo, quasi beffardo nell’udire la sua ultima domanda retorica. - Penso che concedersi degli obbiettivi quando si è ancora così giovani ti aiuta a raggiungerli, ma qualche piano di riserva è sempre bene averlo! - accompagnò quelle sue stesse parole con un leggero ghigno. Troppe volte nel suo passato adolescenziale aveva riscontrato quanto potesse essere sottile il filo che collega desiderio e potere. Un solo passo falso sopra quel filo invisibile e rischiavi di cadere a terra, senza possibilità alcuna di rialzarti. Portò una meno al mento, isolandosi dal resto della stanza per qualche istante, permettendo ai suoi ricordi più labili di prendere vita attraverso alcuni Deja-Vu. Rammentava ancora benissimo la rabbia e il tremore che aveva riversato durante gli anni trascorsi ad Hogwarts, prendendo di mira tutti coloro che non credevano in Lui. E no, non si riferiva a Nostro Signore, ma a Lord Voldemort che veramente poteva dimostrare la superiorità e la forza che dimorava nei puri di sangue. Ogni goccia di sangue immondo versato era un passo verso la vera gioia, verso il vero mondo. Concetti di vita quelli che lo avevano accompagnato a lungo, come una stella cometa da seguire per raggiungere la propria estasi personale, non crucciandosi troppo sulla scia di male che avrebbe potuto lasciare alle spalle. D’altronde, sin dai tempi più remoti la dura e cruda catena alimentare che vigeva nel mondo aveva decretato sempre il medesimo verdetto, il più debole muore e perisce mentre il più forte vive e prospera. Chi era Lucas Scott per negare al ciclo di predominio naturale di compiere il suo regolare corso? Lui amava follemente quel meccanismo per tanti perverso di vivere la vita, e avrebbe continuato a spendere ogni secondo della sua esistenza per cercare di realizzarlo. Diverse volte era capitato di incappare in qualche fallimento, ma grazie ad alcuni obiettivi strategici di riserva, era sempre riuscito a rimanere a galla nello stretto limbo che determina il confine tra sconfitta e dedizione. Sospirò a fondo e tornò a guardare la ragazza, impegnata con la teiera del tè ben stretta in pugno, mentre i suoi pensieri tornarono a concentrarsi sulla presente intervista. - Tonando a noi, ho fatto un piccolo excursus nell’albo d’oro della Coppa delle Case... - le sopracciglia si incurvarono, in uno sguardo contrito e vagamente perplesso. La voce si fece più bassa, con un inflessione accomodante. - Lo scorso anno siete riusciti a vincere, un appuntamento che per voi mancava da ben tredici edizioni! - udì con placida soddisfazione le proprie parole uscire di bocca, sentendo il proprio orgoglio fremere, stimolato dal risultato della sua composizione artistica che si apprestava a compiere. Chinò il capo come a voler assecondare i propri pensieri ma poi lo allontanò quasi subito, tornando a parlare. - Come spiega un calo di rendimento così elevato rispetto ai tanti successi del passato? - il sarcasmo non era di certo una dote così conosciuta al ragazzo : dietro quelle parole, si celava una semplice provocazione sadica per cercare di smussare gli angoli caratteriali troppo impostati palesati dalla giovane. Senza aspettare il susseguirsi delle emozioni dipingersi sul volto di Megan, Lucas andò a compiere la zampata finale del suo piccolo e curioso attacco mediatico intrapreso. - La situazione attualmente vi vede in testa alla classifica e mancano pochi mesi al termine dell’anno scolastico. Pensa che sarete in grado come casata di mantenere questa situazione di primato fino alla fine? - l’ultima nota della sua composizione artistica era stata sganciata, come avrebbe reagito l’orgoglio ferito della giovane Caposcuola.


Edited by ~ Lucas Scott - 28/5/2020, 19:56
 
Top
view post Posted on 21/5/2020, 18:36
Avatar

Ocean eyes.

Group:
Caposcuola
Posts:
9,898
Location:
Nowhere

Status:



Decipit frons prima multos.
Megan M. Haven ∆ Caposcuola Corvonero


L e dita strinsero il manico in porcellana. Un leggero movimento e la teiera si sollevò dal piatto, Megan la tirò a sé. Con la mano opposta aveva già trascinato la tazzina verso la propria direzione e il movimento fu sincronizzato rapidamente. I brevi attimi di silenzio le avevano concesso di calmare l’ansia che, fino a pochi istanti prima, si era aggrappata a lei rappresentandosi in una postura sicura, petto in avanti e lo sguardo dritto. Poteva sentirsi a suo agio, quelle mura rappresentavano la sua realtà e Lucas era un'ospite; questo sarebbero bastato a farla calmare, doveva solo provarci.
«Penso che concedersi degli obiettivi quando si è ancora così giovani ti aiuta a raggiungerli, ma qualche piano di riserva è sempre bene averlo!»
A quelle parole Megan fece un mezzo sorriso. Il movimento di un’alzata di spalle, rapido, e un chiaro segno di negazione con la testa. Quale sarebbe stato il suo piano di riserva? Non aveva altre scelte da fare se non seguire ciò che era stato già scritto. Per lei c’era un unico obiettivo e non lo avrebbe mancato.
Spinse il becco della teiera in direzione della chicchera, il liquido era ancora caldo e il vapore profumato s’insinuò nello spazio. Le parole del giornalista avevano ripreso a scorrere e lei pareva non ascoltare. Solo l’ultimo intervento la spinse a rivolgere l’attenzione al ragazzo: le palpebre si alzarono, poi il mento e la teiera tornò ad appoggiare sul tavolo.
«Senza alcun dubbio sono stati anni difficili. La dipartita di molti e lo scarso impegno di altri, hanno lasciato Corvonero destabilizzata.»
Una zolletta di zucchero addolcì il liquido ambrato. Megan non aveva più staccato gli occhi da Lucas; in volto un’espressione serena. Era stato solo l’attimo a farla cedere.
«Questi mesi sono fondamentali, l’impegno dovrà essere chiaramente maggiore. La qualità e il temperamento non ci mancano, sono certa che otterremo ottimi risultati.»
Cosa aveva detto realmente? Era riuscita perfettamente a incastrarsi in parole soppesate che rivelavano una risposta neutra. Megan sapeva bene come raggiungere i propri obiettivi, aveva sempre preferito il silenzio. Corvonero negli ultimi anni era stata fondamentale per lei, sia in vesti da studente che da Prefetto. Nel silenzio, aveva anche lei fatto il proprio percorso fino a giungere lì, in quell’aula. Caposcuola.
Voleva restituire il favore, voleva servire il piatto finale sul tavolo e gioire dei risultati.
«Lei sa cosa vuol dire vincere» disse in fine, portando alle labbra la tazzina. Bevve.

 
Top
view post Posted on 24/5/2020, 10:44
Avatar

Group:
Giornalista
Posts:
4,326
Location:
WINTERFELL

Status:


Il forte senso di compostezza manifestato dalla giovane lo incuriosiva, movimenti pacati e sguardi privi di ogni fondamento espressivo rendevano la sua personalità enormemente enigmatica. Difficile era sfuggire all’attenta analisi indagatoria che la mente di Lucas prontamente effettuava sul malcapitato di turno, un introspezione dell’anima interna, in grado di cogliere ogni più piccola sfumatura caratteriale dell’individuo preso in considerazione. Una dote che aveva sviluppato sin da bambino, per poi approfondirla nelle sue svariate avventure adolescenziali, temprando in maniera decisiva e irreversibile un senso di diffidenza naturale verso il prossimo. In perfetto silenzio, rimase ad ascoltare le risposte circostanziali fornite dalla ragazza, un incastro di parole soppesate che rimarcavano in maniera perfetta la stessa neutralità del suo carattere. Gli occhi cristallini del giornalista scrutavano quelli chiari della Caposcuola, stringendosi lievemente come a cercare qualcosa. Forse non sapeva nemmeno lui cosa stesse cercando, ma sapeva che presto o tardi l’avrebbe trovato. Era una cosa sottile, una cosa che lo incuriosiva e che in qualche modo si poteva collegare con quel senso di distacco emotivo che le espressioni di Megan lasciavano trapelare. In un rispettoso silenzio si limitò ad annuire in maniera divertita alle sue ultime parole, lasciando che un tono di voce distensivo accompagnasse la sua risposta.
-Durante il mio soggiorno ad Hogwarts difficilmente la casata Corvonero mancava l’obiettivo!- fece un sorrisetto sghembo pensando alle differenze tra lui e quella giovane. Enormi, abissali. Le tante vittorie ottenute tra Coppa delle Case e Quidditch erano state per lui motivo di orgoglio, appuntamenti da centrare ad ogni costo che più volte l’avevano costretto in prima linea a spronare i propri compagni di casata. Grinta e cattiveria erano state le prerogative principali con le quali aveva rivestito la sua carica di Caposcuola, ben lontane dal senso di pacatezza misurata che Megan lasciava intendere. Modi di gestire così differenti che tuttavia potevano risultare affini secondi molti punti di vista. Senza proferire parola lasciò passare qualche secondo, il tempo necessario per tornare con la mente al presente e porre la domanda successiva alla sua interlocutrice -Tornando a noi, vorrei chiederti qual è il ricordo più emozionante che ti lega alla casata Corvonero!- un argomento sentimentale che avrebbe potuto smussare gli angoli troppo impostati palesati dalla giovane. Plaudendo mentalmente al proprio freddo autocontrollo, non poté fare a meno di sorridere sbuffando divertito. I vari episodi che poteva catalogare nella sua sezione dei ricordi emozionanti erano molti, forse le tante vittorie conseguite con il Quidditch avevano rappresentato una svolta esistenziale nel far crescere il suo desiderio di vittoria costante, spingendolo a migliorarsi giorno dopo giorno alla ricerca di una perfezione assoluta. -Per evitare troppe gioie nella conversazione attuale, ti chiedo anche il ricordo più negativo che hai dovuto affrontare come discepola di Priscilla.- sul volto del giornalista si palesò un espressione di puro divertimento. Sin da bambino, almeno dal momento in cui aveva memoria, quella particolarità di ritrovarsi ad affrontare situazioni negative l’aveva sempre mantenuta, scatenando sentimenti contrastanti con la sua personalità. Ricordi passati che non distoglievano la sua attenzione dal presente, la conversazione sembrava procedere in maniera abbastanza spedita, ancora qualche piccola domanda e l’intervista poteva considerarsi conclusa.


Edited by ~ Lucas Scott - 28/5/2020, 19:56
 
Top
view post Posted on 17/6/2020, 22:37
Avatar

Ocean eyes.

Group:
Caposcuola
Posts:
9,898
Location:
Nowhere

Status:



Decipit frons prima multos.
Megan M. Haven ∆ Caposcuola Corvonero


Alle prime parole pronunciate dal giornalista Megan ghignò divertita. Non aveva idea di quanti anni avesse l’uomo ma non sembrava poi così vecchio. Le vincite di Corvonero erano state ben poche negli ultimi anni, l’annuario delle Coppe lasciava un buco di tredici mancati obiettivi dopo l’ultima e recente vittoria. Differente era per il Quidditch sul quale ancora avevano il primato. Così, era in dubbio la frase del ragazzo, detta forse per farsi vanto di qualcosa che aveva senso solo nella sua mente.
«Dunque, vorrebbe dirmi che le mancate vittorie negli ultimi tredici anni sono una bugia? Sa, l’Albo dice altro.» un altro sorso e posò la tazzina sul disco in ceramica. Un attimo di silenzio e riprese a parlare. Avrebbe dovuto cercare il momento più bello trascorso con la casata e quello più brutto. Era difficile pensare a un preciso istante di felicità da ripescare negli anni, il più bello e forte. Non erano molti quelli che l’avevano vista protagonista, vero, ma non riusciva a dargli una scaletta definita.
«Parlerei di un insieme di momenti. Non riesco a classificarli, sono sincera. Rappresentano tutti — in egual maniera — una parte importante, senza prevaricare gli uni sugli altri. Mi hanno di certo influenzata, portandomi ad agire diversamente e questo vale più di tutto.»
Cambiò posizione, invertendo le gambe incrociate e poggiando entrambe le braccia lungo i braccioli della poltrona.
«I momenti belli sono certamente legati all’unione che, seppur celata anche molto bene, alla fine ci fa ritrovare decisi nel portare a termine qualunque cosa. Siamo strani, del tutto diversi gli uni dagli altri, eppure quando si tratta di mettere le forze insieme sappiamo di non avere rivali» alzò il mento mostrando un mezzo sorriso.
«A volte cadiamo e ci facciamo male. Sicuramente le sconfitte ci hanno legati nei momenti brutti; così le difficoltà dei singoli e dei più hanno creato disagi, a volte anche parecchio pesanti, ma sono stati affrontati in qualche modo.»
Così chiudeva anche quel sipario, attendendo ulteriori domande. Era evidente il non volersi esporre troppo, non era di certo di carattere espansivo, né tantomeno dispensatrice di personali confessioni. Quel bel discorso celava le emozioni che provava e mentre le parole, come sempre ben studiate, erano andate avanti seguendo un’idea ben precisa, le immagini di quei ricordi si erano proiettate davanti ai propri occhi come diapositive. Aveva assunto un’espressione addolcita, lo sguardo che andava oltre la figura del giovane uomo, assente.
Se ascoltava le sensazioni che stava provando, avrebbe sentito lei stessa la calma intrattenerla fra parole di conforto, frasi urlate per la rabbia, e serate fronte al camino a stabilire come arrivare dritti all’obiettivo. Lei per lungo tempo, anche nei panni da Prefetto, non aveva dato il buon esempio ma ne aveva fatti di progressi da allora! C’erano tempi in cui era solo un fantasma, un automa che andava avanti nel silenzio del proprio dolore. Ora quest’ultimo era solo rabbia e la corazza che si era costruita era impenetrabile per chiunque non avesse avuto il permesso di svestirla.
«Devo ringraziare l’intera casata, per tutto.»
Alle ultime parole pronunciate tornò a fissare Lucas Scott. C’era altro da dire?

 
Top
view post Posted on 27/6/2020, 22:21
Avatar

Group:
Giornalista
Posts:
4,326
Location:
WINTERFELL

Status:


Lucas la ascoltò con calma, assaporando ogni parola, immobile come una statua, priva di pensieri che potessero disturbare l'ascolto. Le labbra si schiusero, liberandone il caldo contenuto e consentendone la metamorfosi in vapore, gli occhi chiari cominciarono a scrutare lontano, laddove le espressioni ambigue della fanciulla sembravano indistinguibili. In quella risposta così articolata fornita dalla Caposcuola, lasciò singhiozzare il flusso delle sue elucubrazioni, mentre in lui prendeva forma l'idea di avere di fronte una personalità curiosa tutta da scoprire, un coccio di quel passato che a suo tempo aveva rinnegato e, inconsciamente, tentato di annientare. Preferì non rispondere per versi alla sua provocazione ironica, sapeva che non ce n'era bisogno, o, più che altro, se lo sentiva.
-Magari sono più anziano di quello che può sembrare…- disse divertito con un sorriso convincente stampato sulle labbra. Il ghiaccio del suo sguardo si calmò, tornando il quieto azzurro brillante che spesso popolava il cielo di Hogwarts, ma anche quello d'Inghilterra, sua madre patria acquisita. La tensione lungo la schiena si allentò, come se le scosse della magia si quietassero nelle sue vene, il sangue che tornava sangue, il cuore che tornava cuore.
Bene, almeno quel punto era stato percepito. Non avevano intrapreso una semplice discussione conoscitiva, ma come qualcosa di più, come due persone che si rispettano, che progettano il proprio futuro con l’accuratezza di ogni singolo dettaglio, che decidono in maniera ponderata il distacco comportamentale da mantenere in determinate circostanze. Basta frivolezze, solo basi di vita, solo ideali. Quei grandi ideali che lui tanto amava, in parte lei sembrava condividerli, ma solo in parte. Ascoltò titubante le sue parole, un concetto di unione che a stento aveva accettato nel suo recente passato adolescenziale, non comprendendo fino in fondo perché legarsi fosse così importante nella testa di molte persone. Perché non gli bastava stare ad osservare il mutare degli eventi limitandosi ad analizzarli per ciò che erano: eventi.
Lucas lasciò che il suo sguardo vagasse negli abissi degli occhi di Megan, così profondi e intensi, così incomprensibili, così irraggiungibili. Sentiva su di sé il peso di quegli occhi come manto di morte sulle labbra di un condannato, e un brivido gli percorse il corpo, una scarica elettrica di pura adrenalina.
La schiena del giovane tornò ad appoggiarsi sullo schienale della sedia in legno, provocando uno scricchiolio di antico tarlo. La differenza di età tra loro era grande, certo, ma alla fine non così tanto. Nuove emozioni quegli occhi gli stavano scatenando nelle viscere, emozioni che non capiva, non comprendeva, non sapeva.
Gli sorrise con dolcezza, come si sorride al proprio cuore, mostrando la candida dentatura e senza riuscire a distogliere lo sguardo da quelle profondità.
-Una piccola curiosità, potendo scegliere quale materia di studio toglierebbe dalla didattica di Hogwarts- chiese con semplicità, esternando una banale perplessità sorta nell’immediato presente
-Mentre qual è la disciplina di studio che segue con maggiore interesse…-
concluse con enfasi la sua domanda, scandendo in maniera sicura e decisa le parole finali.
 
Top
view post Posted on 22/7/2020, 21:56
Avatar

Ocean eyes.

Group:
Caposcuola
Posts:
9,898
Location:
Nowhere

Status:



Decipit frons prima multos.
Megan M. Haven ∆ Caposcuola Corvonero


G li occhi, tenebre d'un profondo abisso, scintillavano impazienti. Il volto pulito del ragazzo che aveva di fronte non tradiva le aspettative che ella si era fatta fin dal principio. Le domande scorrevano come un copione ben definito, nella consapevolezza che le era stata data nel chiedere cosa avrebbe dovuto aspettarsi quel giorno in quella stanza. Il dubbio che, forse, Lucas Scott non avesse alcun interesse in ciò che stava facendo — se non per un pugno di Galeoni in piu fra le mani — andava lentamente a prendersi lo spazio necessario per trasformarsi in certezza. V’era ancora la possibilità che Megan si stesse sbagliando ma le azioni del giovane uomo, gli sguardi che le lanciava, solleticando disagio che raramente provava, le lasciavano intuire altro.
Lei, nonostante ciò, non aveva smesso nemmeno per un secondo di sondare la profondità del ghiaccio, vinta dal fatto che nessuno avrebbe potuto raggiungere la parte più intima di sé.
Così, quando egli tornò a parlare Megan incrociò le braccia alzando gli occhi al cielo. Un’azione istintiva data dall’affermazione che continuava ad essere menzogna. Sì, come no pensò accompagnata da quei movimenti; tutto poteva sembrare chiaro al giornalista tant’era la lettura che non esitò a nascondere questa volta. Gli sorrise, beffarda, niente che avrebbe potuto far pensare a una mancanza di rispetto, anzi. Accettò, in tal modo, quella risposta e lasciò al silenzio prendersi il tempo necessario prima di venir riempito di nuovo dal nulla. Sì, perché tutte quelle domande rappresentavano tutto ciò che di ordinario non sopportava, che, però, doveva accettare senza alcuna replica. Avrebbe desiderato altro, un dibattito, per esempio, che l’avrebbe messa in gioco celando dapprima le carte fino a cogliere il momento giusto per metterle a tavolino. Il confronto che s’aspettava e che non avrebbe trovato, non lì, non in quella circostanza.
Quando Lucas sorrise, Megan abbassò gli occhi per qualche istante. Il tè nella tazza pareva essersi raffreddato, così come l’imbarazzo aveva fatto con la sua pelle, colta da un brivido inaspettato; ghiaccio improvviso su una distesa ardente. Era abituata a ricevere sguardi, altresì a non curarsene e a fuggire via. Tuttavia, adesso, non poteva fare altro che rimanere e questo le pesava.
«Le materie sono tutte importanti. Potrei decidere di non seguirne qualcuna ma non di toglierle dal programma scolastico.» Non tornò a guardarlo, bensì rimase a fissare il bordo della scrivania. «Per quel che riguarda le materie che più mi interessano, potrei dirle tutte, vista la mia frequenza a ogni corso fornito dalla scuola. Ma, se dovessi scegliere direi che nella pratica Difesa contro le Arti Oscure, Incantesimi e Trasfigurazione sono quelle che amo di più» sospirò silente afferrando la tazza, bevendo gli ultimi sorsi del liquido tiepido al suo interno. «Storia della Magia e Astronomia solleticano la mia curiosità e colmano la mia sete di conoscenza a livello teorico» concluse.
Nella quiete, interrotta dal tintinnio della tazza sul piattino, tornò ad osservarlo.

 
Top
view post Posted on 12/8/2020, 16:32
Avatar

Group:
Giornalista
Posts:
4,326
Location:
WINTERFELL

Status:


Dalle parole della ragazza, dalle sue affermazioni, dai pensieri, dai lenti silenzi, Lucas capì che la situazione nella sua mente si stava facendo chiara, reale, sincera.
Non aveva mai detto menzogne e soprattutto, i suoi occhi non potevano mentire, non ne erano capaci, non lo avevano mai fatto. In lui, però, un turbinio di sensazioni contrastanti si agitava lungo la cassa toracica, come ad un concerto di soli tamburi e gran casse.
Si era affacciato alle sbarre della gabbia, una fortezza inespugnabile che la Caposcuola era riuscita a preservare in maniera eccellente nonostante le molteplici domande che le venivano poste.
Forse, dato il contesto così professionale, al termine di quell’incontro non ce l'avrebbe fatta a comprendere la reale natura della giovane Corvonero, ma la tentazione di poterne scoprire qualche piccolo dettaglio era forte.
Un principio. Assaporò le informazioni che lei gli dava memorizzando ogni espressione e inflessione della voce, cercando di non dimenticare niente, cercando di prendere quante più informazioni potesse.
Non appena terminò di parlare, egli non poté far altro che notare un rossore fulmineo catapultarsi su quella pelle candida di neve, forse segno di un leggero imbarazzo.
Le palpebre di Lucas sbatterono due o tre volte, inumidendo gli occhi attenti e carichi di tensione ed eccitazione. Un fuoco ardente risplendeva in essi, e dalle conseguenti notizie che gli donò la ragazza egli capì notevolmente di più.
Una ruga interrogativa si delineò in mezzo alle sopracciglia che si stringevano quasi a cercare di unirsi. Aveva rivolto a Megan tutte le domande più generiche che sarebbero servite a stilare un articolo riguardante la sua personalità di strega. Informazioni che probabilmente non avrebbero reso il giusto merito alle caratteristiche molto promettenti della giovane Caposcuola.
La fronte si distese lasciando perdere.
Non era importante approfondire determinati argomenti all’interno di una semplice intervista per conto del Profeta, in altre circostanze ci sarebbe stato modo e tempo per scoprire quella parte così affascinante che la misteriosa Corvonero sembrava custodire per sé.
Le labbra carnose del ragazzo si socchiusero in un sincero sorriso che andò ad illuminare i brillanti occhi azzurri: un sorriso sincero, estasiato, gioioso.
-Molto bene, per quanto mi riguarda la nostra chiacchierata può considerarsi conclusa.- di solito, la mente allenata di Lucas, riusciva a riconoscere un talento a chilometri di distanza e, la figura di Megan, rientrava decisamente tra quelle rarità di persone incontrate sul proprio cammino.
Eleganza, intraprendenza e voglia di arrivare. La guardo afferrare la tazza per bere gli ultimi sorsi rimasti e qualcosa dentro il suo sguardo mi lacera. Entrambi abbiamo affrontato le tante avversità della vita da soli, esiliati ciascuno a suo modo dalle vite che un tempo conoscevamo.
Ma non è il momento del sentimentalismo.
-Ci tengo a congratularmi con lei signorina Haven, nel mio passato di Hogwarts raramente ho riscontrato una guida a Caposcuola promettente come la sua!- la mano destra, libera da qualsiasi ingombro, si mosse rapida per recuperare le varie pergamene cariche di appunti adagiate sopra il tavolo di legno.
Risollevò lo sguardo portandolo serio sugli occhi della giovane, fragili ma decisi.
Un sorta di tremito si impossessò di lui per un istante, forse il terrore dei ricordi, la paura di quei momenti, il buio di fronte alla memoria, l'odore di umidità e di sangue nel naso.
Spostò lo sguardo posandolo sull'uscita della stanza per poi riportarlo su lei.
-Spero di rivederla presto Megan, magari in un contesto meno professionale di questo…- attese un istante, osservando con un sorriso divertito la ragazza.
-Dopotutto mentivo, non sono così vecchio!-accolse con un ghigno le sue parole finali: le sue labbra, in una dolcezza contenuta mentre decise di mantenere attivo quel contatto visivo con la giovane. Avrebbe aspettato i saluti finali della Corvonero, prima di raggiungere la porta e scomparire dalla sua vista.
 
Top
12 replies since 8/4/2020, 19:47   483 views
  Share