Aveva sentito che BiblioMagic aveva un inventario di libri curioso e notevole, e ultimamente, doveva ammetterlo, le sue giornate erano così dannatamente vuote che era stata semplice la decisione.
Aveva passato la mattinata a prendersi cura dei cavalli e a pulire le stalle, cosa che faceva piuttosto raramente. C'era un signorotto, Earl, che se ne occupava mentre lei era via ma ora che non aveva nulla da fare riusciva addirittura a finire il lavoro attorno al maniero.
Si annoiava. E Daphne Woods non si annoiava mai.
Si era vestita in modo elegante, giusto per sostituire la sensazione che i vestiti logori e puzzolenti le avevano lasciato addosso e si era sistemata come se non stesse semplicemente andando a curiosare in giro bensì si stesse preparando per un qualche evento importante.
*Devo forse avere un valido motivo per sentirmi carina?*
A lei faceva decisamente strano vestirsi in quel modo, lei che era sempre stata abituata agli abiti semplici del mondo babbano fin da piccina, ma a pensarci bene davano più nell'occhio quelli nel mondo magico di quanto avrebbe fatto quel vestito rosso.
Raccolse i capelli in una treccia laterale per poi mettersi una mantellina sulle spalle, in caso facesse freddo o fosse rimasta in giro più a lungo del previsto. Salutò Chocolat chinandosi leggermente per lasciargli un bacio sul musetto e sparì.
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Era stato un pomeriggio leggero, si era persa in chiacchiere con il commesso del negozio, e senza nemmeno accorgersene si era oscurato leggermente all'esterno.
La notte stava calando delicata, abbracciando le stradine semi deserte del villaggio, vi proveniva solo un leggero chiacchiericcio, quassi addormentato.
Non voleva tornare a casa. Un'altra sera in solitudine, lei e Chocolat davanti al caminetto a guardarsi con sguardi stanchi e malinconici, al ricordo del movimento che aveva invaso le loro giornate in passato.
Quel cane era stanco di lei, e la malinconia malcelata della ragazza rattristava anche lui. Era stupido da parte sua pensare che potesse renderlo triste la sua presenza, ma ormai la sua vita era triste, per quanto lei cercasse di mantenere il sorriso che la contraddistingueva,
Aveva bisogno di bere. E di mangiare.
I Tre Manici di Scopa era aperto e non conosceva posto migliore dove andare, O per lo meno un posto più vicino che potesse sopperire a quella vuotezza.
Entrò con passo delicato all'interno, notando la presenza di ben poche persone. La luce fioca faceva luccicare leggermente il tessuto del suo vestito e ben presto la sua vista si adattò.
Era decisa a mangiare qualcosa che non fosse dolce e bere qualcosa di forte, anche se non era certa del risultato, bere non era certamente da lei. Anzi.
Cercò un tavolino al quale sedersi, per quanto la solitudine la rattristasse, e ne individuò uno vicino alla finestra ma prima che potesse sedercisi l'aria vicino a lei venne smossa da un ragazzo che corse, sì, corse, per sedercisi lasciando Daphne di stucco a fissarlo corrucciata.
Rimase lì, ferma vicino al tavolino con aria confusa, per poi addolcire l'espressione e sciogliersi in un lieve sorriso. La situazione aveva del comico.
«Scusi, ma era rincorso da un troll di montagna per caso?» chiese scherzosa nonostante lui avesse appena chiuso gli occhi. Non sapeva se si fosse addormentato o che altro, ma Phee era curiosa di capire il motivo di quella corsa.