BENNY SEASHOREUn certo vociare, un cicaleccio entusiasta, rimbombò per tutto il corridoio del club dei duellanti. Una dopo l'altra, le teste fecero capolino dalle aule per scrutare la strana novità di quella mattinata, domandandosi il motivo di un tal baccano in uno dei massimi templi della magia della Gran Bretagna. Le domande si dissolsero allo sbucare dal portone centrale di un grosso grumo di folla concitata, che prendeva forma di un mezzo limone dietro un singolo uomo: Benny Seashore.
Sembrava che il Club dei Duellanti di Londra si fosse trasformato tutt'a un tratto in una sorta di sfilata. Il mago in testa al corteo era vestito di uno stravagante abito a coda di pinguino viola smagliante con un papillon rosso su colletto azzurrino, e lanciava sorrisi a trentadue denti a destra e a manca, intento a firmare autografi e a mettersi in posa per le fotografie. Con la sua mano inanellata d'oro e d'argento ne stringeva altre, salutava verso gli obiettivi, mentre le persone si facevano vicendevolmente lo sgambetto per pararglisi davanti e fargli qualche domanda. A quanto pareva una star aveva messo piede lì dentro, e la popolazione magica non si era lasciata sfuggire la sua presenza.
«Benny!» Un uomo grassoccio e dalla pelata lucida lo raggiunse a braccia spalancate dall'altro capo del corridoio, e un'ondata di flash e penne auto-scriventi lo investì separandosi dalla fiumana centrale.
«Oh Gavin, mio vecchio amico!» Benny lo ricambiò con un abbraccio un po' distratto, mentre ammiccava alla macchina fotografica di una delle inviate del Settimanale delle Streghe, per poi rivoltarsi dopo pochi secondi verso gli astanti e farsi scattare una fotografia per intero.
«A-ehm, il mio nome è Kevin» cercò di correggerlo imbarazzato il primo, ma il suo flebile tono di voce venne travolto da quello squillate di una donnina rinsecchita di mezza età, che brandiva un taccuino e indossava uno di quei cappelli all'ultimo grido firmato Malkin's, che per l'appunto
gridava alle persone di fare largo alla sua padrona quando passava.
«Mr Seashore, lei è venuto a Londra per la presentazione del suo libro "Batterli tutti in un battito di ciglia". Ha ricevuto l'accoglienza che si aspettava? Come si è trovato da noi?»«Per la verità non avrei mai creduto di poter ricevere tanto calore da questa città, Patricia - si chiama così, nevvero? Ci siamo incontrati ieri alla presentazione, ricordo sempre i nomi di tutti i miei collaboratori, dal lucida-bacchette al giornalista che mi intervista.»Un "ooooh" generale seguito da sguardi commossi e mani al cuore, compresa quella della strega che annuì con dei lucciconi che le sporgevano dagli occhi, e un altro paio di giornalisti si catapultò in prima fila dopo aver preso a pedate negli stinchi chi stava davanti.
In effetti era proprio vero: una star era arrivata nella capitale inglese. Bernard, per gli amici Benny, Seashore, era uno dei duellanti americani più famosi del ventennio, vincitore di uno dei più antichi tornei del Nuovo Continente. Quell'anno aveva illuminato le librerie dell'intero Mondo Magico con la sua prima pubblicazione.
Jessica in tutto ciò era rimasta ad osservare la scena impietrita sul ciglio della porta del salone dei duelli. Era arrivata al Club con largo anticipo, come al solito, si era messa a fare i suoi esercizi di stretching e aveva stretto la mano professionalmente al suo avversario e a Kevin, prima che egli sparisse per accogliere Seashore.
«Buongiorno a tutti, sono qui per il duello di oggi. Piacere mio, sono Jessica Treask.» Aveva squadrato Camillo per bene: era piuttosto giovane, di quattro o cinque anni rispetto a lei, e dunque parte della normale agitazione che anticipava le sfide era sparita. Rilassare la mente le fu più facile, anche se non si sarebbe mai permessa di abbassare la guardia. Tuttavia, riconoscere in quell'uomo appena entrato nel "tempio" Benny Seashore le fece tornare quell'agitazione con un bel po' di interessi. La grande ammirazione che provava nei suoi confronti l'avrebbe spinta a chiedergli l'autografo su ognuno dei volumi che aveva comprato appositamente negli States, e tenerlo giorni interi a rispondere a tutte le domande che avrebbe voluto porgli.
«Mr, allora non è qui per il duello che sta per iniziare? Che peccato, sarebbe stato davvero un privilegio vederla all'opera come arbitro in prima persona! »«Un duello dite? Oh, ecco perché eri qui Gavin! Ma perché no, questo sì che è pane per i miei denti. Non ti dispiace, vero Gav, se prendo il tuo posto? Su, accontentiamo i lettori!»Ancora una volta, la folla in visibilio aumentò il volume del suo chiacchiericcio e i flash si intensificarono così tanto da ridurre le pupille del povero Kevin a un buchino fra le palpebre.
«Oh be'... Sì, insomma io-»«Perfetto, sublime! Ti devo un duello, Gav. »***
La fiumana dunque deviò ben presto nella sala centrale. Parte dei presenti si accomodò sugli spalti, con gli occhi puntati solo su Seashore, mentre un'altra, piuttosto abbondante, di giornalisti era filata dritta in redazione per buttar giù i loro articoli per anticipare le altre testate.
«Questi sono Camillo Breendbergh e Jessica Treask, i due maghi che si sfideranno oggi» disse Kevin con tono leggermente malinconico.
Jessica si sentì il sangue gelare quando comprese la novità. La sorte aveva voluto che il supervisore del suo duello fosse il famigerato arbitro americano, e non si sarebbe potuta permettere di perdere. Si avvicinò al mago, mostrandosi decisa, e si presentò.
«Mr, è davvero un onore averla qu-»«Jessica, eh?» Gli occhi di Benny, appena fatta menzione della signorina presente, si illuminarono e furono subito tutti per lei.
«Il piacere è tutto mio.»Il nuovo arbitro si cambiò gli occhiali per scrutare la moneta presa dal taschino. Facendola roteare con nonchalance fra le dita, guardò i due sfidanti mentre Kevin gli sussurrava qualcosa all'orecchio.
«Bene, uhm... Manilo. Mi dicono che sei arrivato prima tu quest'oggi. Kelpie o Kappa?» gli chiese con aria dubbiosa. Era evidente che i nomi non fossero il suo forte, per lo meno quando non si trattava del gentil sesso.
JESSICA TREASK