All worries are less with breakfast., Privata

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view post Posted on 29/4/2020, 18:20
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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11 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


La sua esperienza ad Hogwarts era appena cominciata, e si poteva dire che avesse avviato anche qualche conoscenza. Ma le riteneva solamente tali, poiché l'atmosfera nella Sala Comune dei Serpeverde non rendeva le conversazioni particolarmente piacevoli da mandare avanti. C'era sempre una sorta di tensione all'interno della Sala, che rendeva la mora anche un po' restia all'aprirsi con qualcuno. Sembravano conoscersi tutti, per un motivo o per un altro: uno sguardo, un gesto bastava per capirsi l'un con l'altro. Lyvie non poteva fare a meno che chiedersi quale fosse il loro legame, la loro storia. La necessità di parlare con qualcuno che non fosse suo fratello, comunque, cominciava a farsi sentire.
Il sole splendeva alto e i suoi raggi filtravano dalle tende argento e smeraldo del letto a baldacchino, nel dormitorio n°2. Lyvie era sola: le lenzuole erano sfatte perché, sì, si era svegliata un po' tardi. Solitamente era abituata a fare il letto appena sveglia, le piaceva tenere la propria stanza in ordine; come ad Hogwarts, anche a casa propria. Le lezioni sarebbero cominciate presto, ma sicuramente avrebbe trovato un po' di spazio per riempirsi lo stomaco. Non poteva immaginare l'inizio della giornata senza fare colazione. Indossò velocemente la propria uniforme, pettinandosi i capelli ondulati e raccogliendoli subito dopo in una coda alta, che le apriva il viso. Non c'era niente di più pratico di una coda di cavallo. Sistemò la cravatta che, sì, ancora non le veniva benissimo e indossò le scarpe, in modo da poter scendere le scale a chiocciola che l'avrebbero portata al piano di sotto: come aveva ipotizzato, non c'era quasi nessuno. Immaginò che suo fratello già fosse nella Sala Grande per fare colazione, per cui si diresse direttamente al di fuori della Sala Comune. Attraversò i sotterranei, salendo di conseguenza al piano terra per poter accedere alla Sala Grande.
Al solo ingresso percepì profumi così gradevoli da farle sentire un certo languorino, come se non fosse già molto affamata da sé. Si guardò attorno solo brevemente, senza riuscire a trovare Kyros o qualche altro concasato conosciuto tra la folla di Serpeverde, intenti a fare colazione sul lunghissimo tavolo della citata casata.
"Che facce.", ironizzò mentalmente riferendosi al viso di più di un concasato, viso in cui poteva riconoscersi anche lei. Non era l'unica ad essersi svegliata col piede sbagliato. Ma almeno, come si poteva notare dall'immenso ed altissimo soffitto, era davvero una bella giornata.
Si limitò ad accomodarsi su un posto libero, rivolgendo qualche sorriso abbozzato e di circostanza a destra e manca. Non si voltò nemmeno verso i tavoli delle altre casate, perché la sua colazione aveva la precedenza su tutto. Afferrò un toast al formaggio, addentandolo di gusto, quando si versò un bel bicchiere di succo. Non importava il gusto, le piacevano di tutti i tipi.
Fu solo allora che decise di guardarsi attorno, nella speranza di vedere qualche viso familiare tra la folla di gente, nella Sala.


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Layla Johnson
 
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view post Posted on 30/4/2020, 12:07
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"Ogni giornata ha la possibilità di essere la più bella della tua vita"


La sveglia stava suonando da un po’ di tempo ma Layla non aveva molta voglia di alzarsi da quel comodissimo letto. Non le avevano ancora assegnato la camera nel dormitorio della sua casata di appartenenza, per questo motivo gliene era stata conferita una provvisoria da condividere con altre ragazze di congreghe differenti. Molti visi le erano famigliari, ma nessuno al quale associarvi un nome e, da come la squadravano, traspariva l’indifferenza dal loro sguardo. Essere gentile e amichevole ha da sempre caratterizzato la sua personalità , ma non era nella sua indole “elemosinare” l’amicizia.
La sera precedente aveva avuto qualche problema ad addormentarsi poiché ripensava all’atmosfera che si era venuta a creare nella Sala Comune dei Serpeverde. C’era molta tensione: da una parte vi erano i veterani che riponevano molte aspettative sui nuovi arrivati e dall’ altra i serpentini appena reclutati, impacciati e timorosi di far o dir qualcosa fuori luogo. A tenerla sveglia, però, non era solo il frastuono mentale causato dalla quantità di pensieri e preoccupazioni, bensì anche i discorsi frivoli e i pettegolezzi delle sue compagne di camerata.
Quella mattina i postumi della notte passata si facevano sentire, ma questo non fermò la Serpentina che, dopo aver rimandato una decina di volte la sveglia, raccolse le forze e si diede una sistemata. Non poteva perdere tempo. La notte le aveva portato consiglio; doveva dare una svolta alla sua permanenza nel castello. Per prima cosa, per iniziare al meglio la giornata, doveva urgentemente fare una bella colazione sostanziosa, dopodichè si sarebbe impegnata a conoscere meglio i suoi alleati di serpentini.
Indossò l’uniforme facendo attenzione ai piccoli dettagli e raccolse i capelli in un morbido chignon; ripose le sue cose nel baule e sistemò con delicatezza le lenzuola; salutò il suo amato Nyx e si diresse verso la Sala Grande. Mentre camminava pensava *Chissà se ci sarà ancora qualcuno che, come me, deve ancora far colazione… e se non è questa la strada giusta?!… piuttosto ci saranno i Serpeverde?*.

Una volta arrivata nella Sala Grande, grazie anche all’ aiuto di qualche ragazzo al quale aveva chiesto indicazioni, Layla notò molti studenti che, come lei, avevano avuto un risveglio turbolento. Si guardò attorno, in cerca dei suoi compagni e vide da lontano un cappuccio verde, un po’ distante dagli altri fedeli di Salazar, far colazione.
Si avvicinò e, proprio in quel momento, la ragazza alzò il capo per guardarsi attorno.

“Ehm ciao…È libero questo posto?”

Dopo aver ottenuto l’invito ad accomodarsi, Layla ricambiò il sorriso e approfittò della situazione per conoscere meglio colei che fra tutti le aveva mostrato un po’ di cordialità.

“Diciamo che il momento per far conoscenza non è stato il massimo…Inoltre mi devo scusare, mi sono intromessa a presentazioni già iniziate e non ti ho neanche chiesto il nome. Mi sono presentata solo io! Sarò sembrata egocentrica e maleducata. Direi di ricominciare col piede giusto. Che ne dici?"

E indicando con lo sguardo un compagno serpentino continuò:

“Una cosa però mi è chiara; tu e quel ragazzo lì, che dopotutto ti sta osservando già da un po’, vi assomigliate così tanto”.


Layla Johnson - 11 Anni - I Anno- Serpeverde
 
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view post Posted on 1/5/2020, 16:13
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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11 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


Finalmente un viso familiare. Schiuse le labbra in un'espressione piacevolmente stupita la mora, soffermando le iridi verdi al bel viso della concasata. Era stata smistata da poco come lei, il che le era - in un certo senso - una cosa in comune che le univa.
Ben presto annuì alla sua domanda, accennandole un sorriso.


« Certo! Buongiorno. » le rispose lei, non dimenticandosi mai delle buone maniere. Non aveva avuto molto modo di parlarle, dopo il loro incontro nella Sala Comune. Anche perché, quella sera, l'atmosfera non era stata delle migliori per fare davvero amicizia.
Nel frangente in cui si sedette Lyvie la scrutò con un po' di diffidenza, nonostante il desiderio di fare amicizia. Non perché si sentisse superiore alla ragazza, bensì perché era molto selettiva sulle persone da conoscere davvero. I conoscenti rimanevano tali, ma per gli amici avrebbe dato il cuore. Non era facile conquistare la sua fiducia ma, forse, la concasata poteva avere qualche possibilità. Ricordava il suo nome, stranamente.
Fu a quel punto che Layla accennò a quella sera nella Sala Comune, cosa che attirò immediatamente la sua attenzione. "Almeno, non sono stata l'unica a pensarlo", rimuginò inevitabilmente, mentre continuava a mangiare il proprio toast al formaggio. Il fatto che condividessero quel pensiero la rendeva più vicina a sé di quanto avesse mai immaginato e, per la prima volta da quando aveva messo piede ad Hogwarts, poteva dire di sentirsi a suo completo agio. E ben presto deglutì velocemente, sorridendole cordialmente per le sue parole, affrettandosi ad aggiungere:


« Ma no, puoi stare tranquilla. Non c'è stato semplicemente modo di presentarci a dovere... Sempre per quella situazione di tensione, quella sera. È stato un po' strano, ma almeno non ci sono stati falsi sorrisi e pacche sulla spalla insensati. In un certo senso, l'ho preferito. » ammise a quel punto, scrollando le spalle in un'espressione tranquilla. Era vero perché, sì, avrebbe sempre preferito la cruda realtà alla fantasia.
Non era così che funzionava il mondo?
All'accenno su suo fratello non poté che stendere maggiormente il sorriso della mora, notando finalmente Kyros tra la folla dei Serpeverde, che salutò con lo sguardo.


« Ecco dov'era! Beh, ci hai preso. È mio fratello gemello... Pochi riconoscono la somiglianza subito, hai talento. » dovette riconoscere Lyvie mentre riportava gli occhi su di lei, annuendo come a voler confermare le proprie parole. « Riguardo al ricominciare col piede giusto... Facciamolo. » aggiunse, pulendosi le mani prima di porgerle la sinistra per presentarsi nella maniera giusta. « Sono Lyvie. Ora che ci penso... Sei la prima ragazza neosmistata in Serpeverde come me che conosco, da quando sono qui. »


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