L'Attualità della norma e dello strumento
Tutto molto interessante il mondo che gira attorno le oscure forze dei dissennatori così come è interessante portare sul ring la contesa Etica e Giustizia ma… cosa è oggi, effettivamente, il sistema del bacio? Perché ancora in uso? Come garantisce, o si suppone che garantisca, Giustizia? Tralasciando la dubbia morale e l’eticamente giusto, il paragrafo ``giustizia`` alla sua base pone un ragionamento, un corpus di dottrine e ideologie che nei secoli di storia nazionale, attraverso varie individualità personali/sociali, hanno trovato terreno fertile per formulare un’individualità generale sulla quale basare giudizio e percezione. La legge che conosciamo oggi altro non è che un processo storico dove la comunità ha trovato un unico e proprio metro di giudizio per determinate esperienze e avvenimenti. Ghigliottina, sedia elettrica, impiccagione…un bacio. Ancora una volta nella storia torna l’atto d’amore puro in veste di condanna, di tradimento nell’anima nella versione che conosciamo e che tutt’oggi la nostra comunità, con le sue istituzioni, attua. L’attualità della pena ci porta a meditare sul suo effettivo ``beneficio``, sulla sua effettiva ``utilità`` e, difatti, è con questo principio che chiuderemo il cerchio, il discorso già da troppo protratto. Si deve cominciare a far riferimento alla nascita del fenomeno, dello strumento, e ora sapete come è nato e perché; si tende a pensare che come tutti i fenomeni di natura umana, questo debba avere un inizio e una fine ma, dovendo intervenire su più livelli e competenze, non è facile dire come e quando questo ``servizio`` potrà esser abolito… non entra in gioco solo il cogliere la possibilità di un’apertura dagli organi competenti ma tutto un vasto discorso di dati, di statistiche, con cui si fa politica. Riportando i numeri alla mano, l’azione criminosa da parte di maghi e streghe di oscura natura nei soli ultimi 30 anni è diminuita del 63%, cifra sicuramente positiva da un punto di vista giuridico ma non abbastanza per la società che ancora sente, giustamente, di dover venire protetta. La percezione del male, nel suo esser diminuita in attività, trova per paradosso un vertiginoso aumento nella percezione della persona che, proprio perché non abituata più al quotidiano male, percepisce con maggior eco quell’azione criminosa e malvagia solitaria e sporadica, chiedendo di neutralizzarla prima che possa a sua volta moltiplicarsi. In tal senso, il settore giustizia o, in generale, il settore istituzionale rallenta a legiferare in materia per un motivo possibilmente sano di principio ma non coerente in etica e morale: tenere la pena del bacio fa sì che i criminali meno spavaldi, timorosi di incorrere in una simil condanna a morte, si tengano lontani dal praticare arti oscure o azioni efferate. In poche parole, ad oggi, la figura del bacio del dissennatore è un deterrente, ovvero un’azione con carattere di esemplarità istituito dal ramo giustizia per tenere lontano possibili atti malvagi; inoltre, come la storia ci insegna, è da oramai tanto tempo considerato un diritto naturale in quanto pratica usata da generazioni precedenti, che fossero barbari o civili, di base quindi contrari alla soppressione della pena; sempre sul ramo giustizia, viene considerata tutt’oggi come giustizia retributiva con alla base un contrappeso morale che non scade in vendetta… cosa vuol dire ciò? Che la migliore risposta ad un crimine è una pena proporzionale al reato, inflitto perché l'autore del reato merita la punizione e, al tempo stesso, si porti (spregevolmente pensando) a un ``conforto`` dell’animo/i della persona/e offese; è anche una pena recidiva, nel senso che la sua applicazione evita che la società debba incorrere per qualsiasi motivo nello stesso criminale già giudicato e, per diverse circostanze, evaso o fuori dal proprio range di sconta penale. Insomma, per farla breve e corta, è un azione istituita anni e anni or sono, con specifiche condizioni e scenari, attualmente portata ancora avanti come pratica per tenere a bada il fenomeno criminale, favorita dai dati di percezione del fenomeno stesso e materia tutt’altro che semplice da legiferare e regolamentare per via dei suoi impervi e infiniti dibattiti, sia di natura sociale che istituzionale, che trova un falso equilibrio sull’applicazione cautelare della condanna e la sua NON soppressione. La riunione dei capigruppo rappresentanti le diverse nazioni al comitato magico internazionale sfiorò un accordo epocale una decina di anni fa, quando si chiedeva a voce quasi unanime la soppressione di pene capitali nel mondo magico in via definitiva e la condivisione di un nuovo strumento che sarebbe dovuto passare sotto il nome di D.A.R.K. (Dipartimento Analisi e Riabilitazione Kulak) per tutti gli stati che sedevano al tavolo delle trattative; questo strumento creava in maniera innovativa una serie di nuove sezioni speciali e condivise per tutte le comunità magiche, vere e proprie istituzioni con una sede fisica nella capitale magica di ogni nazione e un personale scelto e qualificato fra medici, psicologi, giuristi e forze dell’ordine che si sarebbero dovuti premurare di esaminare caso per caso ogni individuo condannato per un’atrocità commessa e tenerlo SI’ lontano da un contesto sociale, lontano dalle persone e dalla civiltà, ma in una comunità di altri condannati che avrebbero dovuto assolvere a determinate mansioni utili, al tempo stesso, alla società, senza magia e con un costante controllo rigido da parte dei loro ``custodi``; di pari modo si sarebbero impegnati a farsi aiutare e riabilitare dalla stessa equipe di personale selezionato, con l’obiettivo di arrivare a creare una nuova comunità ``indipendente`` nel loro modo di vedere le cose, estranea al resto del mondo e con un livello di controlli anche maggiori di Azkaban e Nurmengard ma, al tempo stesso, più umani e ``sicuri`` dell’affidamento della mansione a creature oscure o simili. In quell’ottica, si sarebbe arginato anche il problema dell’opinione pubblica dato che, negli incontri successivi, fu inserito un emendamento circa la denominazione del progetto in ESILIO ETERNO e la classificazione dei rapporti in TOP SECRET per ogni stato… la gente, emessa la condanna, non si sarebbe mai più dovuta interrogare sul condannato; sembrava tutto andare per il verso giusto quando a un certo punto in quel tavolo cominciò la protesta dei russi: non credevano alla redenzione, non volevano spendere ulteriori risorse per elementi oramai inutili alla società e non volevano sicuramente impegnarsi a dover far le guardie ai criminali che, possibilmente, erano stati i primi a eliminare propri colleghi o in generale le proprie forze magiche militari. A coda, altri stati come la Romania, la Croazia e la Germania cominciarono, in una serie di infiniti e ulteriori incontri al tavolo, a creare perplessità su vari punti portati in auge dalla Russia e il tutto si concluse con un ennesimo fallimento della diplomazia e della società di cambiare registro per la tutela del condannato. Sicuramente era come al solito un discorso da rimandare alle proprie spese interne e al dispiegamento di forze non del tutto minime… il tutto fu fatto passare come una carenza di risorse generale e da quel momento il progetto D.A.R.K. tornò a esser un sogno appena sfiorato con le dita da chi credeva in un mondo migliore; gli stati si trovarono dal poter cambiare il modo di gestire e somministrare condanne e pene in modo migliore a prendersi l’ingrato nomignolo che quella K dell’acronimo, di Kulak, doveva definire… avari e incettatori (questo è il significato etimologico del termine), avevano preferito le finanze e le risorse (ben superiori a quanto poteva esser stato falsamente dichiarato) anziché dare umanità a un mondo che lo chiedeva; gli avari di potere, di ricchezze e di scadenti ideologie quali erano i condannati stessi, per l'appunto, erano diventati santi al loro confronto e cedettero con onore la propria corona a chi si era opposto a quel progetto. Dal punto di vista mediatico l’intera faccenda fu trattata come scandalo o vittoria delle Lobby che amministravano i più grossi centri detentivi e punitivi dell’intero mondo magico…. inutile dire che i giornali al tempo vendettero milioni di copie.
Cari lettori, a voi le riflessioni dell’intera faccenda, con l’augurio che non permetterete mai ai vostri animi di esser aspirati da creature peggiori dei dissennatori: gli uomini.
di Issho Fuji-Tora