Erbologia: la cattedra maledetta,

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view post Posted on 16/5/2020, 10:42
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Non è una comune materia di studio, ma addirittura maledetta? Si sono queste le voci di corridoio che sembrano gravitare intorno al ruolo di docente di Erbologia presso il Castello di Hogwarts. Non un cattedra qualsiasi quella appena citata, visto che dopo l’addio della professoressa e Capocasa Grifondoro Aquileia Goodheart, ricordata da molti per il suo grandissimo operato che le ha permesso di lasciare un segno indelebile all’interno della Scuola, l’insegnamento di questa materia è rimasto più che discontinuo. L’ultimo flop registrato risulta quello di Lilian Poppy Moore, che come tanti dei suoi predecessori è riuscita a rimanere al timone di questa cattedra per un lasso di tempo brevissimo. Diverse fantomatiche storie sembrano girare intorno a questo fatto così curioso, una meno probabile delle altre. Tralasciando i racconti troppo fantasiosi, siamo riusciti ad ottenere dei riscontri con alcune testimonianze scritte del passato, che ci hanno permesso di tracciare una linea ben definita riguardante la storia che vi stiamo per raccontare. Correva un anno remoto non ben precisato ad Hogwarts, quando una strega dal talento ingegnoso e molto sperimentalista riuscì ad aggiudicarsi la cattedra di Erbologia. Elizabeth Patel, nota per la sua grande empatia verso il mondo delle piante, riuscì attraverso un metodo di studio basato sulla passione e l’accuratezza della natura a suscitare un sentimento di totale entusiasmo tra le giovani menti del maniero. Prima del suo arrivo l’approccio a questa materia era da sempre stato piuttosto approssimativo, in quanto il paragone con le altre discipline di studio più pratiche era nettamente sfavorevole. Nonostante i tanti pareri ostici, la strega riuscì in poco tempo a colmare quel gap che nel corso degli anni precedenti aveva palesato false credenze negative riguardanti l’utilità nello studio delle piante. Nuovi esperimenti furono realizzati combinando l’arte manuale delle Pozioni con lo studio teorico dell’Erbologia, una fusione che riuscì a portare a galla molte novità che tutt’ora sono parte fondamentale nella vita di moltissime persone. Basti pensare a tutte le mescolanze magiche (infusi, elisir o antidoti) che richiedono la presenza di piante o di foglie nella base di preparazione. Tuttavia con il passare del tempo la sua estrosità nel compiere esperimenti si dimostrò fatale. Durante alcune prove tecniche qualche procedimento andò storto, causando un incendio di grandi dimensioni all’interno di tutte le serre adiacenti al Castello, mettendo fine alla vita di tantissime piante magiche e distruggendo un’intera ala del Maniero. Dopo i già tanti richiami da parte dell’allora Preside di Hogwarts per cercare di limitare quella sua vena di creatività fin troppo espansiva, la dolorosa via del licenziamento per la donna fu inevitabile. Elizabeth Patel non prese affatto bene questa decisione, consapevole di tutti gli sforzi fatti e degli sviluppi portati alla luce grazie ai suoi esperimenti innovativi con le piante. Prima di abbandonare il Castello si narra che la strega in preda ad un attacco d’ira furibondo abbia lanciato una maledizione potentissima su Hogwarts , affermando che dopo il suo addio alla cattedra di Erbologia, nessun altro docente venuto dopo di lei sarebbe mai riuscito a mantenere per troppo tempo l’insegnamento di quella materia. Ovviamente storie inerenti maledizioni del genere lasciano sempre il tempo che trovano. Altre motivazioni più plausibili e meno fantasiose possono giustificare la discontinuità che sembra circoscrivere da lungo tempo lo studio di questa disciplina didattica. Gli esempi da fare sono molteplici, tra i vari possiamo menzionare il fatto che il Castello di Hogwarts non potendo ospitare una grande quantità di piante magiche al proprio interno, costringa l’insegnamento dei docenti a virare quasi esclusivamente sui soliti argomenti, rendendo il loro lavoro monotono e poco entusiasmante con il passare dei mesi. Altre motivazioni possono implicare la preferenza da parte degli studenti nel cimentarsi in materie più pratiche, come DADA o Incantesimi, piuttosto che analizzare uno studio apparentemente meno importante come quello dell’Erbologia. Tante altre motivazioni potrebbero nascondersi dietro questo fatto così curioso, elencarle tutte all’interno di questo articolo sarebbe impossibile. Avendo però fornito questa serie di dettagli rilevanti, lasciamo a voi lettori l’arduo compito di scegliere quale tra le tante opzioni riportate sia quella più convincente. Nel frattempo con grande auspicio ci auguriamo che la cattedra di Erbologia possa ritrovare al più presto una nuova guida stabile, sperando che riesca a garantire l’insegnamento di questa materia in maniera duratura, mettendo la parola “fine” a questa maledizione.

 
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