Vivienne LeahPierce Grifondoro ✧ 11 anni ✧ scheda Ore 14:36 Vivienne aveva appena finito di mangiare ed era tornata in dormitorio. Stava furiosamente cercando tra le sue cose quello che potesse assomigliare di più ad un cestino: aveva una missione molto importante da svolgere. Ma nulla di quello che possedeva andava bene... tranne forse una cosa. Nel percorso Sala Comune - giardino un sacco di sguardi divertiti scrutarono la piccola Viv, lei non se ne curò troppo: lo aveva immaginato che avrebbe attirato l'attenzione, ma non aveva avuto nessuna alternativa, l'unica delle cose che possedeva che più si avvicinava all'oggetto che le serviva era proprio il suo calderone di pozioni. Avrebbe volentieri fatto a meno di tutti quegli sguardi incuriositi ma il calderone era bello ingombrante e non era facile passare inosservati. Arrivata in giardino scese verso il limitare della Foresta Proibita. Erano i primi giorni di scuola quando notò che tra i primi alberi della foresta c'erano anche alcune acacie, ed erano quelle che Vivienne stava cercando. Piccoli fiori bianchi cadevano a grappoli dai rami. Un oceano di emozioni travolse Viv nel momento in cui il suo sguardo si posò su di essi. Il primo pensiero andò a nonna Leah, era lei che per prima l'aveva portata a raccogliere i fiori d'acacia e le aveva insegnato come cucinarli. Come le mancava sua nonna! Aveva solo cinque anni quando se n'era andata ma Viv ricordava tutto quello che aveva fatto con lei: erano i soli ricordi felici che aveva e non avrebbe mai permesso al tempo di sbiadirli, le davano la forza per andare avanti. Alla nostalgia si sostituì un po' di tristezza: quando con le due Alice si erano messe a parlare di tradizioni in famiglia lei non aveva avuto nulla da dire, o meglio, aveva mentito dicendo che le frittelle di acacia le cucinava insieme a sua madre per il pranzo della domenica, che era il momento che preferiva della settimana. Invece Amelia raramente cucinava dolci, tanto meno le frittelle di nonna Leah. Si era sentita terribilmente in colpa nel mentire alle sue nuove amiche ma NESSUNO doveva sapere nulla sulla sua orribile famiglia, se ne vergognava e soprattutto con voleva essere compatita. Sforzandosi di dimenticare i brutti pensieri iniziò a raccogliere i fiori stando attenta a raccogliere quelli ancora chiusi (ovvero quelli dal sapore più intenso), depositandoli delicatamente nel calderone. Il pensiero fisso a nonna Leah: le mancava molto e da una parte era contenta di aver avuto l'occasione di far qualcosa per lei, anche una cosa così banale come preparare dei dolcetti.
Ora. Con il calderone ben pieno di fiori Vivienne si diresse verso i sotterranei. la ragazzina era ancora un po' malinconica, ma sarebbe stata meglio una volta riunita con le amiche. Quando si era iscritta al C.R.E.P.A. le avevano svelato l'ubicazione delle cucine: il quadro di frutti non fu difficile da trovare, Viv solleticò la pera e questa subito si trasformò nella maniglia che le avrebbe permesso di entrare in cucina. Alice W. era già arrivata e sembrava avesse già rivoluzionato l'aria in cucina: gli elfi sembravano entusiasti e la accolsero con gridolini eccitati. « Alice! Ciao! » Contagiata dall'entusiasmo degli elfi, Viv saltellò fino ad arrivare vicino alla compagna. « Guarda!! » esclamò, indicandole il calderone pieno di fiori che aveva appena appoggiato su uno dei lunghi tavoli.
Vivienne LeahPierce Grifondoro ✧ 11 anni ✧ scheda Alice l'accolse con un abbraccio al quale Vivienne rispose con entusiasmo. L'allegria della sua nuova amica era contagiosa, bastarono pochi minuti con lei affinché Viv si dimenticasse dei pensieri tristi che la stavano tormentando, lasciando posto alla gratitudine per aver trovato rapidamente un'amica così speciale. « Forse sì! Ma non sapevo dove mettere i fiori! »Si giustificò Vivienne quando Alice si accorse del calderone che portava con se. Scoppiò a ridere mentre si rendeva conto che sì, aveva sicuramente esagerato! Pochi minuti arrivò anche l'altra Alice « Ciao Alice! »la salutò entusiasta Vivienne. « Ok! Zero incantesimi, lo giuro! » Rispose poi al suo divieto di usare la magia per cucinare, mentre alzava le mani, come a proclamare la sua innocenza - la realtà è che non conosceva quasi nessun incantesimo, quindi anche volendo non avrebbe saputo cosa fare! Quando finalmente diedero il via al lavoro Vivienne iniziò a selezionare, tra tutto il materiale che gli elfi avevano preparato per loro, quello che le serviva per cucinare: una pentola, due bacinelle e una frusta. La prima cosa da fare era dare una lavata ai fiori, così Vivienne riempì una delle bacinelle d'acqua e ce li immerse delicatamente, stando attenta a scartare quelli che sembravano anche in minima parte rovinati. Mentre i fiori rimanevano in ammollo andò a cercare gli ingredienti che le occorrevano: olio, farina, zucchero a velo, sale e miele. Mano a mano che prendeva il necessario, Vivienne ripassava mentalmente tutti i passaggi della ricetta, per evitare di dimenticare qualcosa. L'aveva letta in uno dei quaderni che le aveva affidato nonna Leah ed era la prima volta che cucinava le frittelle da sola da quando se n'era andata. Contagiata dall'allegria delle due Alice, riuscì a non farsi prendere dalla tristezza, ma al contrario si sentì super determinata a fare del suo meglio: di sicuro nonna, ovunque lei fosse, la stava guardando e Viv voleva farle vedere che non l'avrebbe mai dimenticata. Prima di tutto doveva preparare la pastella nella quale avrebbe immerso i fiori: prese quattro cucchiaiate di farina e le versò nella seconda ciotola, aggiunse un pizzico di sale, un po' di acqua fredda e iniziò a mescolare con la frusta. L'obiettivo era ottenere un composto non troppo denso e senza grumi. Mescolare le portò via abbastanza tempo, rimuovere i grumi era difficile e l'impasto opponeva abbastanza resistenza, tanto che il braccio le cominciò a far male e il suo respiro diventò affannoso. Se avesse conosciuto qualche incantesimo poteva aiutarla nel mescolare avrebbe avuto difficoltà a mantenere la promessa di non usare la magia! In ogni caso Vivienne continuò imperterrita, ignorando la fatica e ben presto ottenne la sua pastella perfetta. A quel punto sciacquò e poi asciugò i fiori color avorio tamponandoli con un panno prima di immergerli nell'impasto e mescolare delicatamente. « A me manca friggere le frittelle! »Rispose Vivienne allontanandosi dalla sua postazione di lavoro, curiosa di vedere quello che stavano facendo le altre due amiche. « Anch'ioooo! Non vedo l'ora di assaggiare tutto »Esclamò poi, saltellando verso il suo posto, mentre gli occhi le brillavano di entusiasmo.
Vivienne LeahPierce Grifondoro ✧ 11 anni ✧ scheda Stava dando un'ultima mescolata alla sua pastella quando Viv sentì la voce di Alice M. che la invitava a voltarsi, subito lasciò perdere la frusta per rivolgere lo sguardo verso la compagna. La nuvola di farina arrivò a sorpresa, i riflessi le fecero chiudere gli occhi istantaneamente, fino al momento in cui le sue sinapsi si misero in moto e riuscirono a capire cos'era accaduto. Tossì un paio di volte per scacciare la farina che le era entrata in bocca, poi si mise a ridere. Lo scherzo ovviamente aveva coinvolto anche l'altra Alice, Viv fu divertita nel vedere che le loro reazioni erano state praticamente identiche... avrebbero dovuto ricambiare in qualche modo "il favore"! « Alice! Sei tremenda!! »esclamò mentre si scrollava di dosso la farina dai capelli biondi e dal viso, mentre con un sorriso allegro stampato in faccia tornava al lavoro. Friggere era la parte più delicata: solo se l'olio era ben caldo sarebbe riuscita ad ottenere delle frittelle croccanti e buone. Appoggiò la padella sul fuoco, dopo aver versato olio in abbondanza. Aspettò che si scaldasse, avvicinando ogni tanto la mano per controllare la temperatura. Una volta pronto iniziò a creare con la pastella dei cerchi di circa 6 centimetri di diametro. Doveva friggerli da entrambi i lati e tirarli fuori una volta che fossero diventati dorati. Stando attenta a non bruciarsi assaggiò un pezzetto della prima frittella che tolse dalla padella, doveva assicurarsi che il sapore fosse buono; non lo avrebbe mai servito alle amiche se non fossero venute bene! Con soddisfazione si accorse che ce l'aveva fatta: il sapore era identico a quello delle frittelle di sua nonna, era molto piccola l'ultima volta che le aveva mangiate, ma quel sapore non l'avrebbe mai dimenticato, sapeva di sicurezza e affetto, l'unico che aveva ricevuto nella sua vita. Il ricordo fece male, ma era un dolore attutito dalla speranza di un nuovo inizio, dalla speranza che finalmente di nuovo avrebbe avuto la possibilità di essere amata e di amare. Le parole di Alice la colpirono nel cuore: anche lei ora si sentiva a casa, ma non intendeva quella dove vivevano i suoi genitori. In quei pochi di permanenza ad Hogwarts era il castello ad essere diventato la sua casa. Non lo disse ad alta voce ma si limitò ad annuire sorridendo verso Alice. Poi tornò al lavoro, voleva finire e condividere il suo dolce con le sue nuove amiche, la sua nuova famiglia di Hogwarts. Una volta finito di friggere prese lo zucchero a velo e delicatamente creò un sottile strato sopra le frittelle. Il tocco finale era il miele, ne tirò su un po' con il cucchiaio e lo versò sopra, divertendosi a decorare i suoi dolcetti disegnando spirali dorate. « Ta daaaaan! È pronto!! »Esclamò, mentre mostrava il dolce alle amiche e contemporaneamente ammirava quelli che invece avevano preparato loro. Al pensiero della merenda che le stava aspettando, Viv non riuscì a trattenere un altro sorriso, l'ennesimo di quella giornata e di sicuro non l'ultimo della sua vita. Quel pomeriggio di primavera, in cui avevano deciso di cucinare con i fiori, era appena diventato per lei il simbolo di un nuovo inizio, la prova che le cose potevano andare meglio e stavano andando meglio.