Emily C. Rose vs Aiden Weiss, Studente vs Adulto | Giornata del duellante

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view post Posted on 24/9/2020, 23:01
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Il Fato

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Mi scuso ancora per la svista del turno precedente e per il ritardo in questo turno. Grazie della vostra comprensione.

La situazione si stava scaldando, e non soltanto metaforicamente. L’arbitro Vaughan, stoica nella sua fissità, esprimeva tutto il suo turbamento nella violenta presa del pugno, chiuso sulla bacchetta. Era pronta ad intervenire alla minima infrazione o all’evidenza di un pericolo mortale. Chiaro, gli incidenti capitavano, ma preferiva di gran lunga evitare il dramma di dover far intervenire gli operatori del San Mungo con tale urgenza. O peggio.
Non che l’idea di terminare il duello non la allettasse, già solo per porre fine ad una serie di scene che le avrebbero fatto venire i capelli bianchi all’istante se non fosse stata affezionata cliente del parrucchiere più in voga del momento. Stava seriamente pensando ad un pensionamento anticipato, era evidente che lei fosse ormai un dinosauro in un mondo in continuo mutamento: il pubblico sussultava ad ogni mossa, il fiato sospeso, accecato da quello spettacolo pirotecnico; lei, invece, scrutava con occhio critico e bocca severa.
Non che a Weiss e Rose importasse un fico secco, non avevano materialmente il tempo di preoccuparsi delle reazioni di chi assisteva; anzi, a momenti non c’era neanche possibilità di rendersi conto di tutto quel che stava accadendo sulla pedana, figurarsi nella sala.
Per esempio, Emily aveva dovuto sacrificare parte del controllo esercitato fino ad allora per concentrarsi sulla propria condizione. Come un predatore paziente aveva atteso il momento propizio per liberarsi dalla trappola tesa dall’auror, confidando nel fatto che le fiamme attecchite agli indumenti di lui lo avrebbero tenuto impegnato. Evidentemente non aveva tenuto conto dell’ardore caratteristico di un ex pupillo di Grifondoro, così lontano dal freddo calcolo di Salazar.
Nel tempo, infatti, che la ragazza aveva impiegato a liberarsi delle costrizioni e assaporare la libertà, l’uomo si era sfilato la scarpa e si preparava ad assoggettarla ad un nuovo tipo di prigionia. Il veleno in circolo nel corpo di lei aveva reso i movimenti meno rapidi e meno precisi di quanto auspicato (-9PS -9PC), tuttavia fu in grado di risollevarsi in piedi. O almeno parzialmente perché in contemporanea il raggio color ghiaccio che aveva lasciato la bacchetta di Aiden la colpì, contrastando il naturale sollievo provato dai muscoli una volta abbandonata la scomoda posizione con l’innaturale rigidità della pastoia total body (-15PS).
Il colorito cinereo assunto dall’incarnato alabastro della giovane lasciava presagire che per i successivi minuti le sarebbe stato impossibile abbandonare la posizione in cui era stata immobilizzata. Si trovava ora alla mercé del proprio avversario, il quale tuttavia avrebbe dovuto ponderare meticolosamente la propria mossa: nel tempo che aveva impiegato ad incalzare la giovane col l’offensiva, le fiamme avevano iniziato a divorare il tessuto dei pantaloni ed il calore si era fatto via via più intenso fino a superare la soglia minima perché la stimolazione divenisse dolorosa (-14PS -1PC). La pelle della gamba si arrossava con una certa velocità mentre il rogo avanzava e le vesciche che vessavano la caviglia continuavano a pulsare (-2PS -4PC).
Non era più possibile ignorare né il dolore né la spontanea reazione emotiva che ne sarebbe derivata. Paura? Panico? Frenesia? Rabbia?
Di contro, Emily, gelida, avrebbe potuto ammirare il rogo nella sua fissità.

La porzione di pedana che circonda Aiden è bagnata.
Emily ha usufruito di due proroghe su tre.

Emily Rose
PS: 230/300
PC: 275/300
PM: 285/300

Hai posto fine all'incarceramus e ti sei rialzata in piedi, ma nel movimento sei stata colpita dal petrificus che ti immobilizza per 2 turni a meno di interventi eventuali. Irrigidimento a parte, il corpo è indolenzito dalla scomoda posizione assunta tanto a lungo. Sei stata colpita da un ago avvelenato che ti toglierà 18 punti (tra salute e corpo) per ogni turno in cui non ti curi.
Aiden Weiss
PS: 163/260
PC: 185/198
PM: 229/233

Strascichi di affaticamento mentale. Ti sei sfilato la scarpa incendiata e appesantita, ma la caviglia è piena di vesciche e la pelle sotto al bermuda segue la solita sorte. Provi ovviamente dolore per le bruciature. Le fiamme avanzeranno a meno di un intervento esterno togliendoti punti variabili tra PS e PC.

Turno a Aiden
 
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view post Posted on 25/9/2020, 23:29
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Aiden Weiss

qwJzEKp
Il Fuoco era un amante selvaggio, passionale e che sapeva sempre come lasciare un segno. Aiden Weiss, in più di un’occasione, aveva imparato a non lamentarsi dei baci ricevuti, semmai a cercare di resistere a tutta quella focosità che - in un certo senso - faceva anche parte di lui.
Diversi mesi addietro aveva rischiato di venire travolto dall’Ardemonio*, di essere ucciso dalla parte più oscura e cupa del Fuoco, quello maledetto, ma se l’era cavata con una mano ustionata per un intervento tempestivo. Non c’era nulla che potesse anche solo equiparare quel tipo di esperienza, nemmeno le fiamme evocate dalla Rose, per questo aveva sopportato e tirato dritto per la sua strada, perché si era abituato al peggio.
Sentì il primo strato di pelle sfrigolare e formare quelle che avevano tutta l'aria di essere delle vesciche dolorose, prima all’altezza della caviglia, poi la pena si andò a sommare su quella porzione di pelle che era a diretto contatto con l’orlo del bermuda in fiamme. Ma l’istinto di sopravvivenza la sapeva lunga: l’Auror emise un ringhio sordo tra i denti stretti, alla pari di un animale ferito e pronto ad attaccare pur di tenersi per sé la propria vita, ma - sebbene fosse riuscito ad immobilizzare sul posto Emily - sapeva perfettamente di non potersi più permettere il lusso di andare avanti così, rischiando di finire arso vivo alla pari delle famose Streghe di Salem.
La Rose avrebbe potuto aspettare, non poteva più sfuggirgli per un po’, reclusa in un nuovo tipo di prigione, mentre lui pensava a mettersi in salvo. Divaricò, dunque, appena le gambe onde evitare che il fuoco attecchisse anche nell’altro orlo del bermuda, per poi - con cognizione di causa - muovere la bacchetta verso la parte che voleva liberare dal giogo dell’Elemento Rosso, convertendola in qualcosa che la propria avversaria poteva non aver considerato. La mente del Mago avrebbe fatto di tutto pur di non pensare al furore crescente, alimentato dal ricordo di quell’infido orrore che aveva vissuto sulla propria pelle, ma focalizzandosi solo e soltanto sulla propria volontà nel voler assoggettare le fiamme; non era riuscito a fare di più per Hogsmeade, avrebbe però dato il massimo per preservare se stesso e vivere abbastanza a lungo da continuare la propria crociata. La sua avversaria non l’avrebbe saputo ma aveva alimentato in lui una determinazione tale che ben presto molti avrebbero conosciuto, partendo proprio da lei nel momento in cui la vittoria a suo favore avrebbe culminato.
*Algor Fiamma!* scandì nella propria mente come una sorta di comando chiaro e fluido, facendo particolare attenzione a pronunciare la formula composta da due parole in modo tale da farla sembrare unica. Il Fuoco aveva un potere Purificatore, oltre ad essere di natura aggressiva, ma ciò che il rosso voleva ottenere era il pieno controllo di esso, facendo in modo che esso non potesse mai nuocergli. Dunque la sua intenzione era proprio quella: rendere inerte il potere dell’Elemento per convertirlo in un qualcosa di freddo, forse addirittura lenitivo; ed infatti la propria volontà cercò di dettare quella particolare condizione, affinché quelle Fiammefredde - che voleva così tanto ottenere pur di sopravvivere alla combustione - alleviassero il senso di bruciore.
Dal bacio più ardente a quello più freddo, come a rimembrare la Morte che aveva così impudentemente ripudiato.

PS: 163/260 | PC: 185/198 | PM: 229/233 | EXP: 36.5


Classe I, II, III, IV, V complete, esclusi i proibiti;
Proibiti appresi: Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
Classe VI appresi: Incarceramus, Realtas;
Classe VII appresi: Magisterium;
Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius.
Incantesimi appresi con sblocco Animagus: Mutas/Immūtas.



* Riferimento a Narcisi e Fiamme
 
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view post Posted on 28/9/2020, 18:34
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slytherin ▪ 19 yo ▪ Overturn.Con estrema lentezza, Emily terminò i suoi movimenti in modo innaturale. Fu come ritrovarsi a combattere contro forze esterne che le rendevano impossibile spingersi oltre e, inevitabilmente, si scoprì completamente immobile.
Avesse potuto, avrebbe aggrottato la fronte dinanzi a quel nuovo grattacapo. Al contrario di ogni probabile aspettativa, essere nuovamente incapace di muoversi non la spazientì poi molto, anzi, il proprio Ego ne gioì in modo feroce (almeno in un primo momento). Se Aiden Weiss si stava applicando tanto per impedirle uno scontro diretto, per renderle impossibile l'evocazione di qualsiasi incanto, forse non si credeva poi così potente come credeva per difendersi dai suoi attacchi.
Beccarsi quel Pietrificus Totalus fu come rendersi effettivamente conto dei timori dell'avversario e, che fosse o meno così, l'Auror le aveva inconsapevolmente fatto un complimento.
Non ebbe modo di ragionare molto sull'effettiva veridicità della propria teoria perché gli occhi, avidi delle fiamme che attecchivano alle membra del giovane, si bearono di quella scena ed Emily comprese, infine, quale fosse l'unica mossa che a lui era dato giocare in quel preciso istante.
Il Salice, puntato contro il bordo della pedana, a destra del duellante, lasciava presagire che un margine di azione c'era - per chi sapeva sfruttarlo - e lei non si sarebbe lasciata sfuggire quella possibilità.
Le membra, stanche, non ebbero modo o volontà di arrendersi e, seppur costretta all'ennesima scomoda posizione, la Serpina era entrata dal principio in modalità "sopravvivenza in condizioni estreme". Weiss, gliene avrebbe dato atto poi, era stato abile nel metterla in difficoltà ma nonostante ciò, non l'aveva fermata e nella caparbietà celata nell'impulsività più avida, Emily non si sarebbe lasciata sopraffare fino alla fine.
Il suo rancore nei confronti della figura che le era difronte, la sua scarsa fiducia nell'istituzione, i trascorsi non tanto felici con l'uomo... Possibile che lui li avesse messi in conto? Possibile che anche Aiden ne temesse la ripercussione sull'esito di quel duello?
Non v'era tempo di giungere a conclusioni così come non ve n'era per riflettere a lungo sul da farsi. Fortunatamente per lei - almeno in quel caso - Emily vantava un istinto e un fare impulsivo degni di nota e checché la ragione asservisse la strategia, v'erano attimi in cui agire di pancia più che con la testa regalava le soddisfazioni e vittorie migliori.
La consapevolezza di doversi dare da fare al momento giusto le balenò in testa nell'esatto secondo in cui si era resa conto di non poter muovere nemmeno un muscolo. Nella più ragionevole delle ipotesi, Aiden avrebbe provveduto a liberarsi dalle fiamme e siccome la vista non le era stata preclusa, Emily avrebbe potuto decidere esattamente il momento in cui sviluppare la propria offensiva. Non appena avesse visto l'arma del giovane muoversi - non necessariamente alla volta dell'esecuzione dell'incanto - la sua mente avrebbe agito, colta sul piede di guerra, certo, ma non alla sprovvista.
*Deprimo*
Fino al momento dell'esecuzione non verbale della propria offensiva, Emily si sarebbe concentrata sul suo bersaglio: la pedana o - per meglio dire - la porzione che di essa si estendeva al fianco destro dell'uomo a cui l'estremità dell'arma, volente o nolente, mirava.
Le intenzioni, chiare a chi avrebbe potuto comprendere sul nascere la sua mossa, erano quelle di creare non solo un diversivo atto a deconcentrare l'avversario - ed era esattamente per questo che aveva deciso di agire in un momento particolare - ma di ferirlo a seguito dell'esplosione.
Il Deprimo infatti, nel modo in cui la ferrea volontà gli aveva dato origine, avrebbe causato una pressione talmente improvvisa, repentina e forte, da abbattersi come un enorme proiettile sull'avversario scelto.
Un'esplosione era ciò di cui necessitava per sperare di ottenere quanto meno un paio degli obiettivi prefissati: danneggiare repentinamente la pedana per favorire la caduta dell'Auror e, magari, portarlo sotto la propria mira; ferirlo a seguito dell'impatto delle schegge; compromettere la sua ennesima azione.
Fu in quel momento che Emily scoprì, in vero, di sentirsi oppressa e frustrata. Nell'evocare l'incantesimo, un'onda immateriale di afflizione sarebbe stata liberata e proiettata verso l'obiettivo, volta ad abbattersi su di esso con la prepotenza di una ribellione che ha solo un modo di ergersi ma non per questo si sente sopraffatta, ma che, anzi, si concentra in quel solo, unico, momento perché sa che potrebbe non esserci un'altra possibilità.
Conosceva bene quell'incantesimo e più di una volta ne aveva pagate le conseguenze. Fu per questo che il macigno dell'assoluzione, che avrebbe voluto vedere abbattersi nel punto designato, le costò una buona dose di energia e concentrazione. Nonostante avesse deciso di sprigionare tutta la propria angoscia, aveva comunque dovuto meditare sulla direzione, precisione e portata dell'esplosione, onde evitare di caderne lei stessa - seppur parzialmente - vittima.
La stanza era ormai ridotta in macerie. Cumuli di polvere si allontanavano dal centro della tormenta, diretti all'esterno, attraverso le microscopiche fessure illuminate da una luna troppo luminosa.
Le braccia, livide ed insanguinate a seguito di graffi ripetuti e schegge conficcate nella carne, erano abbandonate sul pavimento di legno, sfregiato. La scrivania di mogano lucido era irriconoscibile e un'incommensurabile quantità di fogli consunti ricopriva l'intera, angusta stanza.
Nella sinistra reggeva una maschera rotta e, abbandonato il capo vermiglio al suolo, la voce pregò di uscire, attecchendo alla gola, bruciandone le pareti.
Si concentrò sul suono di onde placide non troppo lontane ma a nulla servì: l'Ilfracombe non era più casa sua.
*




PS: 230 | PC: 275 | PM: 285 | EXP: 60



*: richiamo dovuto al Deprimo ripetutamente utilizzato nello studio di Jacob Rose, Ilfracombe.

Fino alla V classe inclusa + Repsi Genitum
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view post Posted on 14/10/2020, 20:21
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Il Fato

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Mea culpa anche a questo turno per l'attesa. Il momento peggiore in real dovrebbe essere passato comunque.

L'arbitro avrebbe anche potuto sdegnare un duello frenetico e poco elegante come quello, ma non avrebbe potuto negare che quelle stesse condizioni animalesche stessero portando a galla la vera natura degli sfidanti e li stesse obbligando ad attingere a qualsiasi risorsa avessero a disposizione.
Rose, in particolare, rendeva onore alla fama di Hogwarts tenendo testa ad un abile mago adulto, addestrato tra le fila degli auror e —forse per questo— meno ferale e spietato di lei. Né l'immobilità né il veleno (-8PS -10PC) parevano abbastanza.
Quelli che di fatto avrebbero dovuto essere con ogni probabilità istanti di tranquillità e stasi produssero invece effetti sorprendenti ed imprevedibili. Weiss sarebbe stato in ogni caso troppo concentrato sul fuoco che gli stava divorando indumenti e pelle per rendersene conto, ma neanche intrappolate in quella prigione di carne la mente e la volontà della ragazza conoscevano quiete.
Dal niente —o così sembrava— il profilo della pedana alla destra di Aiden cedette all'enorme pressione inferta dal
Deprimo producendo un'esplosione modesta, ma sufficiente a cogliere di sorpresa tutti i presenti in sala, auror incluso. Per fortuna la mira forzata di Emily e la distanza dell'uomo dall'orlo fecero in modo che i danni fossero più o meno contenuti: alcune schegge si conficcarono nello stinco e nel polpaccio destro di lui (-10PS), altre nella coscia e nel fianco (-5PS). Il problema più grosso, per il rosso, era l'inesorabile avanzata del fuoco (-16PS -4PC). Qualcosa nell'esecuzione dell'Algor flamma non andò come previsto, complice forse anche il diversivo orchestrato dall'avversaria; per cui le fiamme erano ancora roventi e continuavano ad ustionare la pelle sottostante.
Nonostante la professione di auror potesse aver esposto Aiden ad una serie di pericoli e danni inusuale per un mago comune, il dolore non conosceva discriminazione e —tecnicamente— l'uomo stava comunque bruciando vivo.
Iniziava a farsi strada l'idea di un intervento diretto dell'arbitro, il pubblico fremeva ma la donna prese un bel respiro e decise di aspettare ancora una manciata di secondi.

La porzione di pedana che circonda Aiden è bagnata mente. Alla sua destra è saltato il margine della pedana stessa.
Emily ha usufruito di due proroghe su tre.

OT: occhio, l'incanto è "algor fLamma"

Emily Rose
PS: 222/300
PC: 265/300
PM: 285/300

Hai posto fine all'incarceramus e ti sei rialzata in piedi, ma nel movimento sei stata colpita dal petrificus che ti immobilizza per 1 turno a meno di interventi eventuali. Irrigidimento a parte, il corpo è indolenzito dalla scomoda posizione assunta tanto a lungo. Sei stata colpita da un ago avvelenato che ti toglierà 18 punti (tra salute e corpo) per ogni turno in cui non ti curi.
Aiden Weiss
PS: 132/260
PC: 181/198
PM: 229/233

Strascichi di affaticamento mentale. Ti sei sfilato la scarpa incendiata e appesantita, ma la caviglia è piena di vesciche e la pelle sotto al bermuda segue la solita sorte. Provi ovviamente dolore per le bruciature. Le fiamme avanzeranno a meno di un intervento esterno togliendoti punti variabili tra PS e PC.
Hai alcune schegge conficcate nella gamba destra che pur essendo dolorose non ti impediscono il movimento.

Turno a Emily
 
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view post Posted on 16/10/2020, 20:44
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slytherin ▪ 19 yo ▪ PileOn.Infierire.
Davanti agli occhi impassibili, la pedana infine cedette. Avesse potuto, a quel contenuto fragore, avrebbe serrato le palpebre, addirittura indietreggiato, ma ogni impulsivo gesto che avrebbe potuto ergersi a improvviso mutamento, rimase null'altro che un movimento fantasma. Ad Emily parve di poter chiudere gli occhi, le sembrò persino di potersi proteggere il volto con la sinistra, ma nulla accadde.
Dinanzi alle iridi impassibili, le schegge piroettarono tutte intorno, un leggero strato di polvere si alzò al cielo, illuminato dalle fiamme che crescevano d'intensità. Sì, perché i lapilli di fuoco, divorando ogni aspettativa della fanciulla, non erano cessati ed Emily si chiese a che gioco l'Auror stesse giocando.
Perché non aveva posto fine a quella tortura?
Non le fu concesso volgere lo sguardo direttamente sul suo volto, né raddrizzare la mira. Il margine della pedana aveva ceduto alla forza del Deprimo ma Aiden non aveva seguito la medesima sorte: un obiettivo in meno era stato raggiunto, l'uomo non si era spostato davanti la sua traiettoria come avrebbe voluto e ciò limitava nuovamente le sue azioni.
Al pari della frustrazione che, se possibile, prese a crescere con enfasi - complice l'impossibilità di prevedere le mosse dell'avversario che l'aveva appena sorpresa nella propria stasi - irruppe la celere consapevolezza di non avere tempo. Ancora una volta, le strategie restavano dei barlumi di speranza a cui non era stato concesso il proprio compiersi e a lei toccava nient'altro che adattarsi.
Riflettendoci bene in seguito, però, avrebbe trovato una strana poesia nella mossa a cui stava per dare vita. L'eco del Deprimo si era appena spento quando la mente si concentrò su quelle stesse fiamme che stavano già ardendo, sul loro calore distante eppur percepibile. Sì, v'era dell'armonia, dell'equilibrio. V'era giustizia.
Era stato Aiden ad evocare il fuoco ma percepì quell'elemento come appartenerle e si rese conto che non gli avrebbe mai permesso di ritorcerlo contro di lei.
*INCENDIO*, la mente arse di decisione, facendo appello al potere salvifico e distruttivo delle fiamme. Il frustrante fastidio nonché l'impossibilità di poter fare di più si costrinsero in quell'atto evocativo, cercando di concentrare - ancora una volta - tutto il proprio potere magico in un'unica direzione, per un unico scopo: vedere la volontà ferrea dell'uomo incenerirsi davanti ai suoi occhi.
Avrebbe funzionato, s'era detta negli attimi in cui la rabbia incendiava il ripetersi dell'incanto; la pedana aveva ceduto facendo fiorire legno asciutto e pronto a piegarsi al volere delle neofite scintille.
Non avrebbe colpito Aiden direttamente ma, in qualche modo, era certa che i focolai avrebbero trovato la maniera di sostenersi l'un l'altro, incontrarsi e irradiarsi contro la medesima vittima. A quel punto, che la pedana sotto i suoi piedi fosse bagnata o meno, sarebbe stato affare da poco conto perché, se lui non avesse agito, anche l'umidità di assi e tessuto avrebbe, prima o poi, ceduto. E anche Aiden.
PS: 222 | PC: 265 | PM: 285 | EXP: 60



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view post Posted on 19/10/2020, 17:51
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Aiden Weiss

qwJzEKp
L’incantesimo non sortì l’effetto sperato, anzi, qualcosa andò storto e l’azione improvvisa da parte della Rose aveva di certo contribuito a sfumare ogni suo piano nel modellare le fiamme in base ai propri desideri. Ciò - se sommato al dolore sempre più insistente ed intenso alla gamba a causa del bruciore, oltre alle schegge che presero a conficcarsi nella sua carne - strappò all’Auror un sonoro ringhio di furore misto a sofferenza. La giovane Serpeverde avrebbe anche potuto benissimo gioire della pena che stava affliggendo l'uomo, ma ad Aiden non sarebbe importato granché del pensiero della propria avversaria; anzi, ben presto l’Irlandese le avrebbe mostrato tutta la propria tempra e di come non si sarebbe mai piegato né spezzato davanti a nessuno. L’ostinazione e l’orgoglio del fulvo, dunque, avrebbero impedito la propria resa, favorendo invece l’ascesa di un nuovo tipo di controllo della situazione: quello dello sfruttamento della propria condizione per ritorcerlo contro ad Emily.
Allungò appena la gamba sinistra e sana verso quel lato della pedana rimasto intatto dall’intervento della Rose, quel tanto dal mettersi un minimo in sicurezza nel caso volesse ritentare lo stesso incantesimo nel destabilizzarlo fintanto che il Petrificus persisteva, mentre la mano libera dalla presa del proprio catalizzatore corse verso le schegge che lo avevano colpito sul fianco; tentò di sfilarne almeno due - sperando non fossero di eccessive dimensioni, non superassero i sei centimetri - per poi puntare la bacchetta su di esse una volta che ebbe portato la mano che le sorreggeva all’altezza del proprio ombelico.
La sua dote di Animagus lo rendeva un Mago davvero promettente e capace nell’arte della Trasfigurazione ed una simile branca della Magia non era semplice da sfruttare. Era complesso manipolare la materia, ma per un discepolo di Cernunnos come lui, per un uomo sempre più votato ad ogni forma di controllo, sarebbe stato senza dubbio meno arduo. Eppure Weiss non si soffermò troppo su cosa era facile o difficile per lui o, più semplicemente, se ne era in grado: l’unica cosa che sapeva era che doveva farcela ad ogni costo, perché ne valeva della sua stessa sopravvivenza. Era un vero e proprio azzardo, lo sapeva, ma come ogni buon stratega sapeva perfettamente che la vittoria si otteneva soltanto accettando i rischi con scelte altrettanto ardue.
La parte più complessa sarebbe stata, appunto, l’inizio perché la propria volontà avrebbe dovuto manipolare la materia con uno schema ben preciso. Si concentrò quindi su come doveva modellare mentalmente il fuoco che lo stava torturando in una lenta agonia, sancendo un dettame ben articolato e definito: l’Elemento doveva trasferirsi completamente sulle schegge di suo interesse e lo immaginò chiaramente nella propria mente, come se stesse osservando da ore la stessa fotografia magica. Una volta visualizzato l’effetto da lui desiderato, mantenne la bacchetta ben salda e ruotò il polso nella direzione delle schegge, per poi completare il movimento con una direzione ascendente, verso la spalla sinistra di Emily. *Candens Missìle!* scandì con chiarezza e decisione nella propria mente, mostrandosi meticoloso nel porre un accento tonico nella seconda “i” di quell’ultima parte della formula.
Emily aveva giocato il Fuoco, ora stava a lui farlo e lo avrebbe fatto nella maniera che gli era più congeniale, senza scontatezze. Del resto Aiden un giocatore piuttosto inarrestabile e sentiva l’Elemento come parte di se stesso, forse perché lo avvertiva nelle proprie viscere ogni volta che cadeva preda del proprio furore, o forse perché aveva avuto a che fare col Fuoco più di qualsiasi altro Elemento tanto da apprezzarlo.
In ogni caso avrebbe ricambiato Emily con la sua stessa moneta, anche se aveva - in un certo senso - temporeggiato.

PS: 132/260 | PC: 181/198 | PM: 229/233 | EXP: 36.5


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A scanso di equivoci, anche se in alcuni punti potrebbe non risultare al condizionale, è da intendersi come tale.
 
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view post Posted on 25/10/2020, 14:30
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Il Fato

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In quale momento aveva permesso alla situazione di sfuggirle di mano?
Lo sguardo rapace era rivolto al duello, al fine di non perdere neppure una battuta, ma le orecchie registravano l'ansia crescente del pubblico. Quello era un duello amatoriale, si disse, doveva essere un'occasione di celebrazione in seguito alla carneficina avvenuta un anno addietro: non poteva permettersi errori, non di quel genere.
Incredula, osservò l'auror ignorare le ustioni che gli striavano il corpo (-16PS -4PC) in favore delle schegge che si erano conficcate nell'altra gamba; lo osservò chinarsi per estrarle e nel movimento le fiamme si espansero al torso e all'altra gamba (-8PS -4PC).
Un altro lampo rossastro l'avvertì del fatto che l'avversaria aveva deciso di non lasciare intentato niente. Il rogo neonato attecchì alle assi denudate della pedana, destinate senz'altro a mettere all'angolo l'auror.
L'immobilità alla quale la giovane era confinata stava per venire meno, ma il corpo avrebbe risentito sia dell'indolenzimento che del veleno entrato in circolo (-8PS -10PC). Condizioni ben lontane dall'essere ideali.
Weiss nel frattempo trafficava con le schegge, ma qualunque cosa avesse intenzione di fare il dolore lo costrinse in ginocchio. Probabilmente, sarebbe stata la valutazione a posteriori, non sarebbe comunque riuscito ad eseguire una trasfigurazione di quel genere, non quando ogni risorsa del corpo era destinata a combattere le condizioni critiche in cui verteva.

Com'erano nate, le fiamme sparirono.
«Basta così.» La voce di Madame Vaughan risuonò perentoria nella sala, interrompendo qualsiasi animosità. Con un gesto imperioso della mano fece cenno ai medimaghi di approcciare la pedana e offrire aiuto ad entrambi i contendenti, ma prima rimaneva una questione da sbrigare.
«Non posso in tutta coscienza permettervi di proseguire, perciò dichiaro concluso il duello.»
Il braccio si estese verso la giovane, liberata dalla morsa del Petrificus grazie all'intervento precedente dell'arbitro.
«Ringrazio entrambi i duellanti, ma si aggiudica la vittoria Emily Claire Rose.» Era tempo di dare i giovani in pasto agli infermieri e agli avvoltoi della Gazzetta.
Un altro disastro era stato scongiurato, potevano andare in pace.

Concludiamo qui. La vittoria va ad Emily, ma complimenti ad entrambi.

Aiden: se non sbaglio è il tuo primo duello. Te la sei giocata molto bene, ma all'ultimo credo che la tua inesperienza abbia pesato un poco nelle scelte operate. Occhio sempre anche alla coerenza delle azioni. Vedo margine di miglioramento!
Guadagni 1PS 1PC 2PM 1EXP

Emily: ho trovato l'inizio poco incisivo, con qualche scelta poco ortodossa, ma da metà ti riprendi ampiamente con strategie maggiormente oculate e mirate.
Guadagni 3PS 3PC 3PM 1EXP

Non occorre guarire le vostre ferite.

Emily Rose
PS: 214/300
PC: 255/300
PM: 285/300
Aiden Weiss
PS: 108/260
PC: 175/198
PM: 229/233
 
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